il Ducato » legambiente http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » legambiente http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Le chiese della Valle del Foglia, il tour di Legambiente http://ifg.uniurb.it/2013/05/22/ducato-notizie-informazione/le-chiese-della-valle-del-foglia-il-tour-di-legambiente/48003/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/22/ducato-notizie-informazione/le-chiese-della-valle-del-foglia-il-tour-di-legambiente/48003/#comments Wed, 22 May 2013 14:23:59 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=48003 [continua a leggere]]]> URBINO- Il comune, Legambiente e il Centro di Educazione Ambientale organizzano una passeggiata alla scoperta delle chiese di campagna della Valle del Foglia.

L’iniziativa, intitolata Le chiese che erbose hanno le soglie (da un verso dell’Aquilone di Giovanni Pascoli) vanta anche due guide d’eccezione: Tiziano Mancini e Anna Fucili, autori del libro  di cui si era già occupato il Ducato Urbino chiese fuori le mura”, a cui saranno ispirate altre tre passeggiate domenicali durante il mese di giugno.

Il tour, che prevede 6 minivisite guidate, partirà intorno alle 9 dal Cea di Casa delle Vigne e passerà per le località di Ca’Mazzassette, Gadana,  S.Barbara in Campitelli, Campocavallo e Forquini, dove ci si fermerà per pranzare al sacco.

Saranno aperte per l’occasione le chiese di S.Maria Assunta,S.Giovanni Battista,  Santa Barbara,S. Paterniano, San  Giacomo e Filippo.

Per ogni partecipante è prevista una quota di tre euro. É  necessario prenotare entro le 11 di venerdì 24 maggio, telefonando al Centro Educazione Ambientale.

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Legambiente, un maggio ricco di eventi per conoscere il territorio http://ifg.uniurb.it/2013/04/24/ducato-notizie-informazione/legambiente-un-maggio-ricco-di-eventi-per-conoscere-il-territorio/44795/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/24/ducato-notizie-informazione/legambiente-un-maggio-ricco-di-eventi-per-conoscere-il-territorio/44795/#comments Wed, 24 Apr 2013 15:14:42 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=44795 [continua a leggere]]]> URBINO – Maggio sarà un mese all’insegna della natura e delle gite all’aria aperta. Il circolo Legambiente Le Cesane ha realizzato numerose iniziative per riscoprire ed apprezzare il territorio del Montefeltro.

Si parte il 5 maggio con “100 strade per giocare”, campagna storica di Legambiente volta a sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni per ottenere la chiusura delle strade permettendo così ai bambini di tornare a giocare nelle piazze e nelle vie della città. Sarà una grande opportunità per grandi e piccini di partecipare a giochi e passatempo tipici dell’infanzia. Il 12 maggio sarà la volta dell’escursione a Rio Vitoschio. Si partirà da Piobbico e, attraversando pendici, valli e torrenti sarà possibile con un itinerario di 4/5 ore scoprire tutti i microhabitat che caratterizzano la Valle del Metauro.

Il 18 maggio, invece, partirà la “carovana della bellezza” che partirà dal convento di Santa chiara di Urbino, attuale sede dell’Isia, e permetterà a tutti i partecipanti di scoprire questo antichissimo monastero delle monache clarisse che costituisce uno dei più importanti esempi di architettura rinascimentale. Lo stesso giorno, sarà visitabile a Maciolla, frazione di Urbino, il “giardino delle rose antiche” dove verranno esposti particolari esemplari di rose che fioriscono solo nel mese di Maggio.

Il 26 maggio, infine, sarà il turno dell’escursione nella valle del Foglia per visitare tutte le chiese presenti in queste campagne. La gita partirà da Gadana e, dopo aver toccato San Cassiano e le frazione Ca’ Mazzasette, si concluderà con la visita della chiesa dei Santi Giacomo e Filippo di Forquini.

Legambiente ha indetto, inoltre, in collaborazione con il comune di Urbino un concorso fotografico dal titolo “Paesaggio, bellezza, bene comune” per valorizzare le suggestioni più affascinanti e le angolature più insolite che Urbino riesce ad offrire. L’iniziativa, che scadrà il 20 maggio, prevede al massimo tre foto per ogni sezione. La prima è “Il paesaggio è arte”, in cui l’autore dovrà mettere in risalto luci e formedel paesaggio urbinate. La seconda è “Urbino insolita”, con l’obiettivo di mettere in luce gli aspetti più inediti della città. L’ultima, “Il paesaggio violato”, dovrà sottolineare gli elementi di disturbo che hanno violato o deturpato il territorio. Il regolamento completo è presente sul sito di Legambiente urbino

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Tornare alla terra per uscire dalla crisi: a Urbino il convegno “Giovani e agricoltura” http://ifg.uniurb.it/2013/04/08/ducato-notizie-informazione/tornare-alla-terra-per-uscire-dalla-crisi-a-urbino-il-convegno-giovani-e-agricoltura/41589/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/08/ducato-notizie-informazione/tornare-alla-terra-per-uscire-dalla-crisi-a-urbino-il-convegno-giovani-e-agricoltura/41589/#comments Mon, 08 Apr 2013 08:14:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=41589 [continua a leggere]]]> URBINO – Coinvolgere i giovani nel settore agricolo attraverso modelli produttivi e organizzativi per agevolare il loro insediamento. Di questo si parlerà nel convegno “Giovani e agricoltura”di giovedì 11 aprile  nell’ Aula magna di Palazzo Battiferri, organizzato dall’ Università di Urbino e dalla Fondazione Girolomoni.

La conferenza si occuperà di rivalutare un settore considerato arretrato come quello dell’agricoltura, riproponendolo come attività produttiva  essenziale per migliorare le condizioni di vita della popolazione. L’evento ha il patrocinio di Regione Marche, Provincia di Pesaro e Urbino, Città di Urbino e Comune di Isola del Piano ed è realizzato con il contributo di Cooperativa agricola Gino Girolomoni, Greenpeace e Legambiente.

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Nuove indagini sulla discarica di Ca’ Lucio. I cittadini: “Acque inquinate” http://ifg.uniurb.it/2013/03/03/ducato-online/nuove-indagini-sulla-discarica-di-ca-lucio-i-cittadini-acque-inquinate/36925/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/03/ducato-online/nuove-indagini-sulla-discarica-di-ca-lucio-i-cittadini-acque-inquinate/36925/#comments Sun, 03 Mar 2013 01:26:17 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=36925

Discarica Ca’ Lucio, Montesoffio

URBINO – La discarica di Ca’ Lucio è pronta per un maxi-ampliamento che la porterà ad aumentare di dodici volte la propria capacità. Il progetto presentato dalla Marche Multiservizi porterà il sito dagli attuali 59.500 a 739.500 metri cubi: sarebbe seconda solo a Ca’ Asprete, l’invaso di Tavullia da 1.570.000 metri cubi. Previsione di durata del sito: 38 anni in totale. Obiettivi di raccolta differenziata entro il 2021, 65,2%. Per forza di cose, dato che la legge 152 del 2006 lo impone – si sarebbe dovuto raggiungere il 60% entro il 31 dicembre 2011. E dato che i comuni già stanno pagando per la loro inefficienza.

La discarica in un impluvio naturale
Montesoffio, località Urbino. Statale 73 bis. Bocca Trabaria Ovest. Km57. La discarica di Ca’ Lucio nasce nel 1990. Ha già 23 anni. Raccoglie i rifiuti di 30 comuni della provincia, nel 2006 fu oggetto di indagini giudiziarie che portarono alla condanna per inquinamento ambientale dell’allora direttore, ma mai al sequestro del sito.  L’accusa: sversamenti regolari di percolato nel fiume Metauro.

Oggi i cittadini hanno paura, perché non dimenticano né i fatti di cronaca, né la storia. Alcuni anziani signori del posto, che abitano a monte della discarica, raccontano che laddove è stato pensato e costruito il sito di smaltimento di rifiuti solidi urbani, un tempo c’era una grande fontana, sempre piena d’acqua, dove tutti si andavano a rifornire. Sostengono che sotto quei quintali di immondizia accumulatisi negli anni, c’è una ricca sorgente. Un fondo molto acquoso, insomma. A confermarlo Claudio Cerioni, biologo del Progetto Acqua di Urbania: “Era una conca, un impluvio naturale, un bacino che faceva da spartiacque”.

Tubo di scolo a valle della discarica di Cà Lucio

Le acque di scolo ‘poco trasparenti’
Questo, la presunta non idoneità dei teli e un sistema di depurazione non proprio ottimale, come fatto notare  dai cittadini, potrebbero giustificare i livelli di ammoniaca rilevati lo scorso 3 febbraio sia dagli attivisti del Progetto Acqua, sia dalla Forestale, nelle acque fuoriuscenti dai tubi di scolo a valle del sito: “0,4 milligrammi per litro è acqua inquinata, sufficiente a creare problemi alla crescita degli anfibi, che scompaiono nell’arco di alcuni anni. Siamo a valori di 30 volte più alti rispetto ai limiti di legge”, ci spiega ancora Claudio Cerioni. Le cui affermazioni sembrano confermate da un dato certo: l’Arpam ci fa sapere telefonicamente che “i risultati delle analisi fatte sulle acque di scolo di Ca’ Lucio, prelevate il 3 febbraio dalla Forestale, non possono essere resi pubblici perché oggetto di indagine giudiziaria.

“Che tipo di acque sono?”, si chiede Claudio Cerioni, e continua. “Se fossero meteoriche, ovvero di pioggia, non dovrebbero andare a contatto con il materiale inquinante e andrebbero rilasciate direttamente sul suolo; se fossero soggette a processo di depurazione non potrebbero essere rilasciate su suolo, o almeno, certamente, non con quei livelli di ammoniaca. L’acqua viene rilasciata una volta ben depurata, distillata; il percolato, invece, deve rimanere in un circuito interno. Le acque meteoriche sono superficiali, non dovrebbero entrare a contatto con i rifiuti. I teli sono a tenuta stagna? Non c’è materiale organico disperso?”, conclude il biologo.

Certo, stando all’odore, al colore e al risultato della analisi del Movimento Acqua (‘fai da te’ perché “siamo dotati delle attrezzature necessarie”), i dubbi permangono.

Legambiente e il canile a ridosso della discarica
“Il punto è che le analisi, se non son fatte da un ente e quindi da un laboratorio accreditato, non hanno valore legale”, ci dice con sconcertante realismo Federico Bolognini, presidente del circolo di Legambiente di Urbino. Da alcuni anni con la sua associazione gestisce il canile di Cà Lucio, costruito dalla Comunità montana alto e medio Metauro proprio a ridosso della discarica. “Noi diciamo no all’ampliamento per motivi di salute e di utenza. Siamo molto preoccupati per i cani, per i dipendenti e per le persone che vengono a scegliersi il loro amico a quattro zampe, che sono sempre di meno perché la puzza qui è insopportabile”.

Bolognini e gli operatori volontari del rifugio hanno notato un incremento delle patologie della pelle, dell’apparato digerente e respiratorie sui cani. Oltre al crescente numero di decessi per tumori. Sempre Bolognini, ma anche gli altri attivisti del comitato di Montesoffio e del Movimento Acqua, hanno osservato negli anni un dilagare di casi di leucemie nella zona. Ma ancora nessuno interviene. “Nessun monitoraggio, nessuno studio epidemiologico”. E così anche quelli di Legambiente stanno perdendo la pazienza e la speranza: “Forse lasceremo la gestione del rifugio a partire dal 2014, ma poi chi ci andrà?”

Canile di Cà Lucio, a ridosso della discarica

Quel via vai di camion sulla Ss73
Le lamentele e le preoccupazioni non finiscono qui. I cittadini si sono attivati e controllano anche perché assistono ad un via vai di camion per loro davvero eccessivo e  pericoloso per la viabilità. “Sono le enormi autocisterne della ditta ‘Melandri’ provenienti dalla Romagna e quelle del Veneto che portano” – dicono – “i fanghi da smaltire in discarica. Altre si portano via il percolato”.

Le responsabilità e gli enti pubblici
Ma chi ha deciso di costruire tutto in un unico sito? Discarica, canile, pale eoliche rigorosamente ferme, qualche isolato più in là, un bel campo di pannelli fotovoltaici. La Comunità montana alto e medio Metauro e il comune di Urbino.

Tra i sindaci che hanno preso posizione e richiesto chiarimenti martedì scorso, non c’è Franco Corbucci. Che non c’era neppure alla conferenza dei servizi in cui si decideva sull’ampliamento del sito. E che, a fronte di un nutrito indennizzo al Comune per il fatto di ospitare la discarica nel suo territorio, è accusato dai cittadini di non investire come si dovrebbe nella raccolta differenziata domiciliare, l’unica, come da Piano provinciale, in grado di portare ad un ciclo virtuoso dei rifiuti.

L’assessore provinciale all’ambiente, Tarcisio Porto, che giorni fa dal Corriere Adriatico condannava l’allarmismo ingiustificato intorno alla questione, garantisce che sono in corso indagini di carattere amministrativo sulla gestione del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti a Cà Lucio. Ma prende le distanze dalle decisioni in merito all’ampliamento del sito. “Se in Giunta mi richiedono l’autorizzazione, devo darla, non posso fare altrimenti; d’altro canto, l’ampliamento, se pur non in questi termini, permetterà di accumulare risorse economiche per il post mortem – la fase di chiusura e bonifica della discarica”.

Intanto l’assessore all’ambiente fa una promessa: “Entro 15 giorni organizzerò un incontro pubblico con gli abitanti di Montesoffio per rispondere ad ogni loro perplessità”.

Montesoffio è località di Urbino, e il fiume Metauro è la fonte di approvvigionamento del Montefeltro e non solo. Le acque meteoriche a valle del sito di smaltimento, a Cà L’Agostina confluiscono nel Metauro. Quell’acqua la bevono tutti. L’addizionale per il mancato obiettivo di raccolta differenziata i cittadini già la pagano.

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