il Ducato » legge 69/1963 http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » legge 69/1963 http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Ghirra: “Basta con l’Ordine così, fermiamo il numero dei consiglieri” http://ifg.uniurb.it/2013/04/05/ducato-online/ghirra-basta-con-lordine-cosi-fermiamo-il-numero-dei-consiglieri/41233/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/05/ducato-online/ghirra-basta-con-lordine-cosi-fermiamo-il-numero-dei-consiglieri/41233/#comments Fri, 05 Apr 2013 17:16:10 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=41233 Le elezioni dell’Ordine dei giornalisti sono alle porte ma le voci di chi ne vuole l’abolizione non sembrano placarsi, anzi, proprio in occasione delle prossime elezioni, è esplosa anche la polemica contro l’eccessivo numero di consiglieri che quest’anno saranno 154. I compiti dei consiglieri sono quelli di vigilare sull’operato dei professionisti e dei pubblicisti, di organizzare gli esami di stato e verificarne il regolare svolgimento e di regolare i rapporti col ministero.

Mettendo in relazione l’elevato numero dei consiglieri e i compiti ad essi assegnati, il rapporto sembra sproporzionato. O almeno di questa idea è Giancarlo Ghirra, segretario nazionale dell’Ordine, secondo il quale 50 o 60 sarebbero più che sufficienti. Lo stesso segretario in un articolo scrive: “Il consiglio nazionale dell’Ordine, con i suoi 150 membri, deve riacquistare prestigio e autorevolezza, dimezzando i suoi componenti, assegnando obbligatoriamente metà dei seggi alle donne (oggi 22 appena) e spalancando le sue stanze ai più giovani”. Dallo stesso segretario e da altri consiglieri è stato chiesto “un provvedimento perché si fermasse il numero, ma purtroppo non sono riusciti a realizzarlo”.

Nonostante i numerosi attacchi all’Ordine c’è ancora chi ne difende l’importanza. Uno di questi è Enzo Iacopino, presidente del consiglio nazionale dell’Ordine secondo il quale l’Ordine è fondamentale non tanto per tutelare i professionisti, ma i lettori. Se infatti ci sono giornalisti che non rispettano le norme che regolano la professione, questi devono essere puniti secondo le sanzioni previste.

Di diversa opinione è Beppe Grillo, che ha fatto diventare la battaglia contro l’Ordine dei giornalisti un punto centrale della campagna elettorale del Movimento cinque stelle. Secondo il Movimento, l’Ordine è “un’istituzione fascista (nata infatti il 31 dicembre 1925) che si è rivelata un ottimo modo per viziare l’opinione pubblica e fabbricare il consenso al regime e – sul loro sito continuano così – chiunque, se è bravo a scrivere e rispetta la legge, può essere giornalista: perché ci deve essere l’obbligo di essere inquadrati in questo ente?”.

Ma Il M5S non è l’unico a schierarsi contro l’Ordine. Nei giorni scorsi, Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, ha scritto che l’Ordine è “un’entità burocratica sconosciuta alla quasi totalità dei Paesi occidentali”. Non si è fatta attendere la risposta di Iacopino che ha replicato: “Mi viene un dubbio, lo chiede solo per questo o perché tempo fa ha presentato una domanda per poter partecipare agli esami professionali? No, gli esami non li ha potuti fare perché la documentazione non era in regola”.

L’obbligo di iscriversi all’albo è in vigore dal 1963, quando venne varata la legge 69 che obbliga i giornalisti a registrarsi all’Ordine. La norma quest’anno compie 50 anni. Fin dagli anni ’90 si erano manifestate le prime proteste contro l’Ordine: la più forte fu il referendum abrogativo del 1997 proposto dai Radicali. In quell’occasione non si raggiunse il quorum ma il 65,5% dei votanti votò a favore dell’abolizione.

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Ordine Giornalisti: elezioni il 12 maggio. E altro che tagli: i consiglieri aumentano http://ifg.uniurb.it/2013/04/05/ducato-online/ordine-giornalisti-elezioni-il-12-maggio-e-altro-che-tagli-i-consiglieri-aumentano/40925/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/05/ducato-online/ordine-giornalisti-elezioni-il-12-maggio-e-altro-che-tagli-i-consiglieri-aumentano/40925/#comments Fri, 05 Apr 2013 08:00:37 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=40925 Il 2013 per l’Ordine dei giornalisti, sia a livello nazionale che regionale, è anno di elezioni. Le urne saranno aperte il 12 maggio (o il 19 in seconda convocazione) per tutti gli iscritti, siano essi professionisti o pubblicisti. E quest’anno, in barba a ogni discussione di tagli e spending review, o anche incuranti degli attacchi frontali di chi l’Ordine vuole abolirlo e basta (leggi Beppe Grillo), i consiglieri nazionali aumenteranno: da 150 a 154.

LA POLEMICA Ghirra: “Basta con l’Ordine così, dimezziamo i consiglieri”

La professione del giornalista in Italia è regolata dalla legge 69 del 1963. La legge riconosce la rilevanza sociale del mestiere e impone, a chi lo esercita in forma professionale, di iscriversi in un albo che ne stabilisce requisiti e norme. La gestione dell’albo è affidata agli stessi giornalisti che vengono eletti democraticamente dalla categoria. Le elezioni dell’Ordine dei giornalisti hanno luogo ogni tre anni. Ma proviamo a fare un po’ di chiarezza su queste votazioni di cui si parla poco e su cui, forse, anche gli iscritti all’Ordine possono trovare utile un vademecum.

Quando saranno le votazioni? Come previsto dalle ‘norme per le elezioni dei consigli regionali e del consiglio nazionale’, anche per quest’anno sono state stabilite due date per le votazioni: una per la prima convocazione (domenica 12 maggio) e una per la seconda (domenica 19 maggio). L’assemblea elettorale sarà ritenuta valida in prima convocazione solo se voterà almeno la metà degli iscritti all’albo. In caso contrario si andrà alla seconda convocazione che sarà ritenuta valida qualunque sia il numero dei votanti.

Chi può votare e chi può candidarsi?Possono votare tutti i pubblicisti e i professionisti iscritti all’albo e in regola con i pagamenti, mentre possono essere eletti come consiglieri regionali e nazionali tutti i giornalisti iscritti regolarmente nei rispettivi elenchi regionali che siano iscritti all’albo da almeno cinque anni.

Dove si vota e quali sono le modalità di voto? In occasione delle votazioni, in base al numero degli iscritti nelle varie regioni, vengono allestiti uno o più seggi elettorali. Oltre al seggio nella sede dell’ordine, possono essere istituiti fino ad un massimo di altri due seggi in luoghi diversi. Al momento le sedi del voto non sono ancora note. Prima dell’inizio delle votazioni il presidente dell’Ordine regionale sceglie cinque scrutatori tra gli elettori presenti e tra questi il più anziano viene nominato presidente di seggio. Gli scrutatori hanno anche il compito di firmare tutte le schede (di colori diversi per le elezioni dei professionisti e dei pubblicisti). Dentro ogni scheda sarà riportato il numero di candidati da eleggere in quella regione e l’elettora potrà quindi indicare tanti nomi quanti riportato. Una volta chiuse le votazioni, si procederà pubblicamente alle operazioni di scrutinio.

Quanti sono i consiglieri che saranno eletti? Per ogni consiglio regionale verranno eletti 6 professionisti e 3 pubblicisti. A livello nazionale invece vengono nominati 2 professionisti e 1 pubblicista per ogni regione italiana per un totale di 60 consiglieri. Questo numero però varia in base agli iscritti all’Ordine. Secondo le norme per le elezioni, tutti gli ordini regionali eleggono un consigliere nazionale in più – appartenente alla stessa categoria – ogni 500 professionisti. Discorso simile per i pubblicisti: gli ordini regionali eleggono un consigliere in più appartenente alla categoria dei pubblicisti ogni 1000 iscritti.

Per le elezioni del prossimo mese, stando a questa normativa, i consiglieri nazionali saranno 154 (78 professionisti e 76 pubblicisti), 4 in più rispetto alle precedenti votazioni.

Quali sono i compiti del consiglio regionale e nazionale? Il consiglio regionale ha il compito di tenere sotto controllo e giudicare il lavoro dei giornalisti per verificare che vengano rispettate tutte le normative che regolano la professione. Il consiglio nazionale invece ha il compito di una ‘corte d’appello’ alla quale un giornalista si può rivolgere in caso di accuse da parte del consiglio regionale. Organizza inoltre gli esami di stato, verifica l’operato delle scuole di giornalismo e regola i rapporti col ministero.

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