il Ducato » lucia ciampi http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » lucia ciampi http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Urbino, approvato il bilancio consuntivo 2014. Avanzo di 1,7 milioni http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-notizie-informazione/urbino-approvato-il-bilancio-consuntivo-2014-avanzo-di-17-milioni/73046/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-notizie-informazione/urbino-approvato-il-bilancio-consuntivo-2014-avanzo-di-17-milioni/73046/#comments Wed, 29 Apr 2015 21:58:13 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73046 [continua a leggere]]]> URBINO – Il Consiglio comunale di Urbino ha approvato il bilancio consuntivo 2014. Con un avanzo di quasi due milioni di euro il bilancio si è chiuso in positivo, rispettando la legge di stabilità. “Entro il 30 aprile i Comuni devono approvare il rendiconto dell’esercizio finanziario 2014 che serve a verificare gli equilibri finanziari, comprensivi di entrate e uscite, che i Comuni sono chiamati a rispettare. Abbiamo un avanzo di amministrazione di un milione e 700 mila euro. Sappiamo che l’anno scorso il Comune ha riversato nelle sue casse gli introiti della vendita delle quote di Marche multiservizi. Per cui l’ammontare che è stato riversato a fine anno ha inciso in modo sostanziale nel complessivo dell’avanzo”, spiega Christian Cangiotti, assessore al Bilancio e alla programmazione.

“Se le cifre sono tutte positive è anche merito dell’amministrazione precedente – ha puntualizzato Maria Clara Muci, Pd ed ex assessore al bilancio.  “L’avanzo non dipende solo dalla vendita delle quote di Marche multiservizi ma anche da quello he abbiamo fatto noi negli anni scorsi; evidentemente abbiamo fatto un buon lavoro. Tuttavia non condivido alcuni tagli che si sono fatti nel sociale”.

Al consigliere dell’opposizione ha risposto Lucia Ciampi, assessore ai Servizi sociali e all’istruzione. “Al sociale non è stato tolto un euro. Alle cifre del bilancio sono sempre connesse le relazioni redatte dal responsabile del servizio. In queste si spiega l’aumento e/o la diminuzione di ogni spesa”.

 

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Università, dopo i rinvii a fine aprile il tavolo di discussione tra studenti e Comune http://ifg.uniurb.it/2015/04/14/ducato-online/universita-dopo-i-rinvii-a-fine-aprile-il-tavolo-di-discussione-tra-studenti-e-comune/70566/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/14/ducato-online/universita-dopo-i-rinvii-a-fine-aprile-il-tavolo-di-discussione-tra-studenti-e-comune/70566/#comments Tue, 14 Apr 2015 13:35:44 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70566 festa tridente

Una protesta degli studenti universitari per la mancanza di spazi di aggregazione

URBINO – La volontà c’è, manca ancora una data precisa, ma entro fine aprile, primi giorni di maggio al massimo dovrebbe tenersi il tavolo di confronto tra studenti, Comune, Ersu e Università per discutere sulle politiche relative alla vita studentesca, a partire dall’ordinanza anti alcol. In ballo ci sono, però, anche questioni legate agli spazi di aggregazione, alle feste abusive e agli alloggi, per fare qualche esempio. “C’è l’intenzione da parte di tutti di confrontarsi su questi temi”, assicurano dagli uffici del sindaco di Urbino Maurizio Gambini riguardo all’incontro fissato per lo scorso 27 gennaio, ma sempre rinviato a causa di impegni dei componenti.

“Il tavolo era stato richiesto e accettato dal sindaco ben sei mesi fa, nella seduta del Consiglio comunale del 28 novembre 2014″,  afferma Angelantonio Duraccio, presidente del Consiglio degli studenti che ha sollevato la questione della mancata convocazione. “Non solo è stato formalmente costituito dopo l’entrata in vigore dell’ordinanza anti alcol, rendendo vana la nostra richiesta di dialogo sul tema – aggiunge Duraccio – ma finora non è stato mai convocato”.

“Purtroppo è difficile mettere d’accordo tutti – replica l’assessore ai Servizi sociali e istruzione Lucia Ciampi – La data del tavolo era stata fissata, avevo sollecitato affinché ci incontrassimo anche prima di Pasqua, ma ogni volta il rettore o il sindaco o il presidente dell’Ersu non erano disponibili. Riconosco che c’è un ritardo, fosse stato per me avrei già fatto tutto”.

L’assessore ha poi spiegato cosa si attende dal confronto: “L’incontro è fondamentale e necessario. Bisogna concentrarsi su temi legati agli spazi aggregativi per gli studenti, come abbiamo fatto per carnevale con la concessione del palazzetto dello sport, al miglioramento dei trasporti, alla sicurezza e al decoro delle case che vengono affittate, fino all’aiuto concreto, anche in termini economici, che l’amministrazione può offrire all’Università”.

Battuta finale, poi, sulla tanto contestata ordinanza anti alcol: “Ridurre una discussione del genere all’ordinanza sarebbe inutile e limitativo, i problemi veri da risolvere sono altri. L’ordinanza – conclude Ciampi – non penalizza gli studenti, anzi è un vantaggio. Finché non cambiano le abitudini di tutte le persone che frequentano la città la sera, che non sono solo studenti, è necessario mantenerla in vigore”.

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Ponte Armellina: i bambini senza pulmino per arrivare alla scuola del Gallo http://ifg.uniurb.it/2015/03/27/ducato-online/ponte-armellina-i-bambini-senza-pulmino-per-arrivare-alla-scuola-del-gallo/69160/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/27/ducato-online/ponte-armellina-i-bambini-senza-pulmino-per-arrivare-alla-scuola-del-gallo/69160/#comments Fri, 27 Mar 2015 21:34:25 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69160 REPORTAGE Cinquecento vite, una sola voce
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Bambini durante doposcuola a Trasanni

Bambini durante doposcuola a Trasanni

URBINO – La distanza che separa i bambini di Ponte Armellina dalla scuola elementare di Gallo di Petriano è breve, appena un chilometro. Da qualche anno, però, il Comune di Petriano ha deciso di non mettere più a loro disposizione lo scuolabus. Una scelta che ha avuto un effetto domino su altre due scuole del territorio e su molte famiglie.

Nei primi anni 2000, infatti, nel pieno del flusso migratorio, era stato stipulato un accordo tra il Comune di Urbino, quello di Petriano e la scuola di Gallo, rinnovato di anno in anno. La città ducale finanziava l’aiuto linguistico per i bambini stranieri, Petriano si occupava del trasporto – che per competenza sarebbe spettato a Urbino – e la scuola dell’accoglienza. Ma nel 2013 l’accordo non è più stato rinnovato, nonostante la richiesta dell’istituto.

REPORTAGECinquecento vite, una sole voce: “All you need is love”

Ormai da un paio d’anni, i bambini di “Urbino 2” – quasi tutti di origine straniera – sono iscritti alla scuola elementare di Trasanni che si trova a più di 6 chilometri da casa loro. Da Ponte Armellina, ogni mattina, passa lo scuolabus del Comune di Urbino che porta gli alunni a Trasanni, come previsto dal regolamento per il trasporto scolastico. Nonostante la distanza sia superiore, per le famiglie è questa la soluzione migliore. Molti non riuscirebbero, altrimenti, ad accompagnare i bambini a scuola, sia per motivi di lavoro che per mancanza di mezzi autonomi. Alcuni genitori di bambini italiani, però, non hanno accettato la novità e hanno deciso d’iscrivere i loro figli nelle scuole del centro. Per loro, a Trasanni, i bambini stranieri sono diventati troppi.

Un problema dei grandi. “Hanno paura che i loro figli non si integrino bene – dicono le maestre – ma il problema è solo degli adulti e delle istituzioni. Questa è una questione politica. I bambini fra di loro non fanno queste distinzioni. Una nostra alunna pochi giorni fa ha scritto ‘questa scuola mi piace perché anche se veniamo da Paesi diversi non siamo nemici'”. Un insegnamento importante anche per i più grandi.

I numeri. Sono 56 i bambini che frequentano la scuola della piccola frazione e il prossimo anno diventeranno 73. Quattro bambini, che oggi si trovano in quinta elementare, usciranno e 21 entreranno in prima. Di questi solo 6 sono italiani. Attualmente i bambini di origine straniera sono poco più del 50%, in particolare provenienti da Trasanni e Ponte Armellina. Piero Fraternale, responsabile dell’ufficio dei Servizi educativi del Comune, conferma quanto detto dalle maestre: “I bambini che vanno a Urbino sono i figli degli italiani – dichiara al Ducato – a parte chi si reca in centro per motivi di lavoro e iscrive lì i figli per comodità o per la diversa offerta formativa, gli altri non li iscrivono a Trasanni perché lì ci sono bambini stranieri”.

Verso una scuola unica. Nel suo mandato quinquennale il comune di Urbino ha deciso di occuparsi di questa situazione. “Ancora siamo in una fase embrionale, ma si sta valutando l’ipotesi di creare una scuola unica – dice Fraternale – come punto di aggregazione di tutte le frazioni, sia per i bambini delle elementari che per quelli delle medie, per evitare di creare scuole-ghetto”. L’assessore alle Politiche educative Lucia Ciampi dice al Ducato: “Ci sono moltissime scuole nel territorio di Urbino e tutte necessitano interventi di manutenzione e ristrutturazione consistenti, un polo unico potrebbe essere una soluzione” ma precisa che si tratta solo di un’intenzione: “Prima sarà discussa con i cittadini. Comunque senza un finanziamento non ci sono le risorse necessarie per un progetto simile” e sulla scuola di Trasanni dichiara: “È inutile negare che lì ci sia un problema di densità insostenibile di bambini extracomunitari che non hanno la possibilità d’integrarsi”.

Ma le maestre non sono d’accordo: “I bambini non hanno alcun problema d’integrazione né qui né quando arrivano alle scuole medie. Non sono le percentuali di bambini stranieri quelle che contano, ma i progetti e le risorse. Servono spazi più ampi e insegnanti. A Trasanni il prossimo anno ci sarà una prima classe numerosa come non mai e quello che preoccupa non è il numero di bambini stranieri, ma la mancanza di spazi necessari a garantire un adeguato percorso educativo. La soluzione non è la creazione di un istituto unico. A Trasanni servono interventi di allargamento e, inoltre, alcuni bambini potrebbero andare alla scuola del Gallo, opzione che oggi è loro preclusa. I Comuni di Urbino e Petriano devono aprire una riflessione su questo e confrontarsi di nuovo”.

“L’integrazione è un’altra cosa”. Antonio Cipollini, presidente dell’Associazione Alveare, che da anni lavora nella scuola della piccola frazione aggiunge: “L’integrazione non passa semplicemente da una diversa allocazione dei bambini nelle scuole. Ciò che conta veramente sono le metodologie didattiche, i programmi e l’organizzazione della scuola nel suo complesso e della società”. I bambini trascorrono solo una parte della giornata tra i banchi, ma i momenti di socializzazione e le occasioni di confronto – che, soprattutto a quell’età, sono fondamentali per la crescita del singolo quanto del gruppo – sono anche altri e si svolgono durante il resto della giornata: con lo sport, i giochi al parco e le attività nei centri di aggregazione. Anche qualora tutti gli alunni fossero accolti nella medesima scuola, ciascuno, al suono della campanella, tornerebbe a casa sua, ovunque questa si trovi. Quelli stranieri, allora, prenderebbero la strada per i quartieri dimenticati di Urbino”, come Trasanni e Ponte Armellina, dove queste opportunità mancano per la carenza di strutture e politiche adeguate e lo scambio e il confronto avvengono tra bambini di molte culture diverse, ma non con gli italiani, che là non ci sono. “Anche il progetto di riqualificazione del quartiere di Ponte Armellina non mi sembra lungimirante – dice Cipollini – non basta sistemare una casa o mettere dei tombini, lì manca tutto, per grandi e piccoli. Non un negozio, non un bar, nessun centro di aggregazione”.

Lo scuolabus: promesso, poi eliminato. Ma lo scuolabus di Petriano non è l’unico a creare problemi in questa vicenda. I bambini che da Trasanni vanno a scuola a Urbino prendono ogni mattina lo scuolabus, offerto come servizio aggiuntivo dal Comune. Secondo il regolamento di organizzazione del trasporto scolastico, però, l’area di Trasanni non rientra tra quelle di competenza delle scuole del centro città. Lo scuolabus è stato introdotto nel 2007 dalla precedente giunta comunale. Nel 2012, l’ex sindaco Corbucci ha deciso di limitare il servizio solo ai bambini iscritti a Urbino fino all’anno precedente. Per i nuovi iscritti il pulmino non era previsto. L’intenzione era quella di eliminare il servizio fuori competenza e, contemporaneamente, incrementare le iscrizioni alla scuola di Trasanni, all’epoca molto basse.

Quest’anno, però, dopo le insistenti richieste delle famiglie coinvolte, il sindaco Maurizio Gambini, come promesso in campagna elettorale, una volta eletto ha reintrodotto il servizio per tutti. Ma non per molto. “Si tratta di una misura eccezionale e temporanea – precisa Fraternale – e non riguarda solo Trasanni, ma anche i bambini che da Urbino vanno a Gadana e quelli che da Pallino vengono nel capoluogo”. Dall’anno prossimo infatti, il pulmino non passerà più. Anche se ancora non è stato emanato il nuovo regolamento per i trasporti scolastici, l’assessore Ciampi conferma: “I genitori sono già stati avvertiti. Non potranno fare affidamento su questo servizio per l’anno scolastico 2015-2016. I trasporti sono davvero caotici e bisogna mettere ordine rientrando nella competenza territoriale delle scuole anche per i trasporti comunali”.

 

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Ponte Armellina, via libera del Ministero ai fondi per la riqualificazione http://ifg.uniurb.it/2015/03/24/ducato-online/ponte-armellina-via-libera-del-ministero-ai-fondi-per-la-riqualificazione/69046/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/24/ducato-online/ponte-armellina-via-libera-del-ministero-ai-fondi-per-la-riqualificazione/69046/#comments Tue, 24 Mar 2015 21:08:50 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69046 LEGGI - Ma i fondi sono dimezzati / SPECIALE MULTIMEDIALE Quelle cinquecento vite nascoste da Urbino]]> Il quartiere di Ponte Armellina, Urbino 2

Il quartiere di Ponte Armellina, Urbino 2

URBINO – Il ministero per le Infrastrutture e i Trasporti e la Regione hanno dato il via libera al progetto che prevede l’assegnazione di 4 milioni e mezzo di euro per la riqualificazione di Ponte Armellina. Ad annunciarlo, assieme al progetto, durante una conferenza stampa martedì 24 marzo, l’assessore all’Urbanistica Roberto Cioppi e Lucia Ciampi, assessore alle Politiche sociali. “Tempestivamente” partiranno i lavori per i servizi come fogne e marciapiedi. Poi la riqualificazione per nuovi 26 alloggi.

SPECIALE MULTIMEDIALE – Ponte Armellina, quelle cinquecento vite nascoste da Urbino

Il progetto prevede la rimodulazione di un piano già presentato nel 2011, per un costo complessivo di 4.505.145,56 euro, come già anticipato dal Ducato. Mercoledì 25 ci sarà l’incontro tra il comune di Urbino e Erap, l’Ente regionale per l’abitazione pubblica che gestisce gli alloggi di edilizia sovvenzionata per decidere i criteri della graduatoria di assegnazione e il prezzo di acquisto degli immobili interessati. La regione Marche, adesso, potrà attivare le partnership con l’Erap, la Provincia di Pesaro-Urbino e i comuni di Urbino e Petriano.

Evidente la soddisfazione dell’assessore Cioppi per aver “portato a termine un progetto che veniva rimandato da anni”.

Tuttavia, non sono ancora chiare né le modalità né i tempi della riqualificazione. L’assessore Ciampi non ha dubbi che “i tempi saranno brevissimi”. E rimprovera il collega Cioppi che fa notare a lei e al sindaco di Petriano Davide Fabbrizioli che i tempi probabilmente si allungheranno a causa dell’Expo: “Non gli darò pace. Per queste cose non c’è Expo che tenga”.

Le abitazioni interessate alla ristrutturazione. Il complesso di Ponte Armellina è composto da cinque palazzine lunghe e strette. Quattro parallele e una perpendicolare in testa a tutte le altre.  Se nel progetto precedente si parlava di un intervento sulla prima e sulla quarta palazzina, l’assessore Cioppi ha spiegato che il progetto di riqualificazione riguarderà invece il blocco centrale perpendicolare, ovvero una sola struttura. Non si parla più, quindi, di una ristrutturazione a macchia di leopardo per corpi scala, come era stato spiegato solo dieci giorni fa.

La riqualificazione del quartiere avrà due obiettivi. Dopo le segnalazioni degli abitanti di Ponte Armellina, si interverrà ‘tempestivamente’ sulle criticità urbanistiche più urgenti: marciapiedi, fogne, illuminazione. Inoltre verrà creato un percorso pedonale che collega il quartiere con il centro di Petriano e del Gallo, strutture sportive e ricreative. La seconda riqualificazione, già annunciata, riguarderà invece le abitazioni: i proprietari di complessivi 56 alloggi avrebbero infatti dato la disponibilità a vendere. “Il nostro obiettivo – conferma Cioppi – è costituire 26 alloggi, abbastanza grandi da poter essere abitati da famiglie numerose”. L’assessore Ciampi si mostra ottimista:“Per noi è un grande successo. Sappiamo bene che non è un progetto risolutivo ma poco è meglio che niente.”

Luana Alessandrini, architetto responsabile del progetto, ha ridisegnato una “riqualificazione che tenga conto delle necessità degli abitanti di Ponte Armellina. Non vogliamo ulteriormente cementificare perciò abbiamo previsto nuove zone sportive e ricreative, dotate di diverse attrezzature”. Tutto questo dovrebbe incentivare i compratori degli appartamenti che si otterranno dall’accorpamento delle unità immobiliari esistenti. Gli immobili interessati sono quelle abitazioni sottoposte a procedura esecutiva o di proprietà di privati intenzionati a vendere.

Non è chiaro a quale prezzo il Comune, in accordo con l’Erap, comprerà questi immobili. Il valore di mercato degli immobili è tra gli 8.000 e i 15.000 euro e molti privati non intendono scendere sotto questo prezzo.

“Per Ponte Armellina, in venti anni, ci sono stati troppi progetti e pochi risultati – ha dichiarato il sindaco di Petriano Fabbrizioli – ma ammetto che adesso ci si sta muovendo velocemente. Abbiamo ancora alcune perplessità sull’iniziativa come ad esempio la possibilità di inserire famiglie italiane nel quartiere. L’importante è non ghettizzare nuovamente Urbino 2”.

Su questo punto, l’assessore Cioppi non ha dubbi: verranno elaborate nuove linee per il bando di partecipazione alla graduatoria. “Puntiamo all’integrazione delle famiglie italiane con quelle extracomunitarie. Abbiamo anche parlato con la Prefettura e la nostra riqualificazione vuole riportare il quartiere ad avere condizioni di vita accettabile. Non vogliamo solo realizzare nuove abitazioni ma vogliamo creare opportunità sociali, magari installando telecamere di sicurezza per scongiurare atti malavitosi e assicurare un clima di tranquillità agli abitanti”.

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Urbino 2, ok alla riqualificazione ma i fondi sono dimezzati http://ifg.uniurb.it/2015/03/12/ducato-online/urbino-2-ok-alla-riqualificazione-ma-i-fondi-sono-dimezzati/68111/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/12/ducato-online/urbino-2-ok-alla-riqualificazione-ma-i-fondi-sono-dimezzati/68111/#comments Wed, 11 Mar 2015 22:50:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=68111 FOTO - Confermato lo stanziamento per la riqualificazione di Ponte Armellina, ma l'intervento riguarderà solo 26 appartamenti. Si attende l’accordo tra Comune e Regione per il via libera al progetto ma nel frattempo alcuni dei proprietari degli alloggi hanno cambiato idea e potrebbero non essere più disposti a vendere / LEGGI - Il quartiere dimenticato]]> URBINO – “I fondi ci sono, tra qualche tempo si potranno avviare i lavori previsti”. Dopo tante false partenze, stavolta tocca al vicepresidente della Regione con delega all’Edilizia pubblica Antonio Canzian annunciare il possibile inizio dei lavori di riqualificazione per il quartiere Ponte Armellina a Urbino. La questione è stata riproposta all’attenzione dell’attuale amministrazione della città con un’interrogazione del consigliere 5 stelle Emilia Forti, che in accordo con Sinistra Per Urbino, ha richiesto chiarimenti su tempi e modi d’intervento a Urbino 2, nonché sull’effettiva praticabilità di un intervento con le cifre attuali. Il progetto è infatti fermo da quasi tre anni. Il piano odierno, però, è una rimodulazione, al ribasso, di un piano del 2011, che prevedeva un intervento complessivo di otto milioni di euro. Adesso la cifra si è ridotta a quattro milioni e mezzo,  tra contributi nazionali e regionali, a causa del ritiro della cooperativa “Villaggio dell’Amicizia” che avrebbe dovuto cofinanziare con una quota pari a 2.376.000 euro. Con i fondi disponibili, una volta siglato l’accordo tra Regione e Comune di Urbino che darà il via libera al progetto, si dovrà procedere all’acquisto e alla ristrutturazione di 26 appartamenti contro i 46 previsti inizialmente, per poi riassegnarli nelle graduatorie comunali degli alloggi a canone sociale.

Una serie di passaggi che non sembrano preoccupare l’assessore comunale all’Urbanistica Roberto Cioppi: “Si tratta di un intervento articolato – spiega – ma le basi sono poste. Creeremo un passaggio pedonale per Petriano e faremo gli interventi di urbanistica urgenti: marciapiedi, fogne, illuminazione”. Allo stesso tempo, però, bisognerà convincere i privati a vendere. “La trattativa con i proprietari è stata messa in piedi un anno fa – continua Cioppi – abbiamo ricevuto adesioni sufficienti per procedere agli accorpamenti e ricavare i 26 nuovi alloggi previsti dal piano abitativo aggiornato”. Eppure la negoziazione potrebbe riservare più di un ostacolo.

Gli impegni di vendita non vincolanti sottoscritti con i proprietari di Ponte Armellina, infatti, sono scaduti e tra quelli che erano disponibili a cedere le loro proprietà al Comune, alcuni hanno cambiato idea. “Io sono sempre interessato a vendere – afferma Maurizio Guidi, che nel quartiere possiede più di un alloggio – ma altri proprietari, stufi di aspettare, hanno messo in vendita i loro appartamenti che, in alcuni casi, sono stati acquistati da famiglie di extracomunitari”. Difficile, dunque, che chi compra casa per abitarci, accetti di rivendere nell’arco di breve periodo. Tanto più che la valutazione degli immobili fatta da Comune ed Erap, l’Ente regionale per l’abitazione pubblica che gestisce gli alloggi di edilizia sovvenzionata, oscilla tra gli ottomila e i quindicimila euro per abitazioni di circa 35 metri quadri, una cifra che difficilmente permetterebbe di acquistare un altro appartamento altrove. “Diversi invece – ha aggiunto Guidi – stanno ancora aspettando di vedere la nuova offerta del Comune, ma non staranno fermi in eterno. Se arriverà qualcuno che vuole comprare a un prezzo simile al pubblico alla fine cederanno. Aspettiamo da troppo, li capisco”.

Il tempo, in effetti, è la variabile fondamentale di questa vicenda. Il finanziamento è fermo da due anni e i fondi da impiegare, nel frattempo, sono stati ridotti. Ora, infatti, non è più previsto un intervento complessivo su due delle cinque stecche di appartamenti, ma si parla di una ristrutturazione a macchia di leopardo per corpi scala, ciascuno dei quali comprende sei monolocali e due bilocali che dovranno passare per intero in mano all’Erap per poter essere rinnovati. Chi sta nel quartiere, però, è pronto a scommettere che non si troveranno abbastanza “blocchi” da acquisire per arrivare a 26 alloggi.

“Un intervento del genere non serve a nessuno”, si sfoga più stufo che arrabbiato El Hasane Jmouhi, proprietario e residente a Ponte Armellina. “Se anche riuscissero a ristrutturare le case che dicono – spiega – tutt’intorno la situazione del quartiere rimarrebbe uguale e gli appartamenti rifatti si deprezzerebbero nel giro di pochissimo tempo. Se trovassi qualcuno disposto a vendere alle quotazioni del Comune, preferirei comprare e rinnovare casa io stesso. L’unica soluzione è un intervento complessivo, che rivalorizzi il quartiere. Senza, si sprecano soldi per riverniciare la facciata”.

Dal Comune però la linea è un’altra, più “pragmatica” dicono. Per l’assessore ai servizi sociali Lucia Ciampi non si può sprecare l’occasione di questo finanziamento: “Si tratta di fare quel che si può con i soldi disponibili  oppure lasciar perdere tutto”. Opinione che trova una sponda anche nel consigliere comunale Maricla Muci del Pd, predecessore di Ciampi ai servizi sociali, convinta della bontà del percorso avviato durante il suo mandato.

L’idea che sta dietro il progetto è dunque di avviare un circolo virtuoso, stimolando con questo primo intervento l’interesse per la zona da parte di investitori privati. Eppure nessuno sembra venire a Urbino 2 per scelta. Gli scarichi fognari non vengono puliti e ogni volta che piove il contenuto finisce per strada. La sera manca l’illuminazione e i caseggiati non sono collegati al resto della città. Ma non basta: per scaldare le case molti bruciano il truciolato, il cui odore asprigno impregna l’aria. “Fa male, provoca tumori – spiega Abdul, che abita nel quartiere da 15 anni- ma il freddo ti uccide prima. Davvero qualcuno pensa che mettere qualche lampione, un marciapiede e rifare qualche appartamento invoglierà la gente a vivere qui. Ci sono mai stati a Urbino 2?”.

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Al Sanzio di Urbino la statistica smaschera il gioco d’azzardo http://ifg.uniurb.it/2015/02/25/ducato-online/al-sanzio-la-statistica-smaschera-il-gioco-dazzardo/66450/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/25/ducato-online/al-sanzio-la-statistica-smaschera-il-gioco-dazzardo/66450/#comments Wed, 25 Feb 2015 16:34:03 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=66450 URBINO – Una donna colpita da un meteorite, un piccione centrato al volo da una palla da baseball, un uomo colpito otto volte da un fulmine. Le possibilità che episodi del genere accadano sono più o meno le stesse di vincere al Superenalotto. Diego Rizzuto ha utilizzato questi esempi per tenere incollati alle poltrone del teatro Sanzio di Urbino 150 studenti del liceo della città. Il fisico torinese ha presentato il progetto “Fate il nostro gioco” con lo scopo di sensibilizzare le giovani generazioni ad un uso consapevole del gioco, evitandone così la dipendenza patologica.

Diego Rizzuto con uno dei liceali all'incontro su lotterie e gioco d'azzardo al teatro Sanzio

Diego Rizzuto con uno dei liceali all’incontro su lotterie e gioco d’azzardo al teatro Sanzio

Coinvolgendo i ragazzi grazie a divertenti esempi probabilistici e alla simulazione del popolare “Win for life”, Rizzuto ha usato la statistica e la matematica per spiegare come “partecipare a giochi come il superenalotto sia sempre perdente”. La probabilità di vincita è infinitesimale ma il successo di questi giochi si deve al fatto che c’è pure sempre qualcuno che, ogni tanto, vince. Il loro è un “meccanismo perverso che si basa sulla speranza e che ha tanto più successo quanto più è forte la crisi economica”. Ma la speranza non deve ingannare, la matematica in questo ci aiuta e seguendo la legge dei grandi numeri “la possibilità di vincere le grandi somme messe in palio da questi giochi è bassissima, tanto da renderla se non impossibile, praticamente impossibile”.

L’evento al Sanzio è l’incontro conclusivo di un progetto più ampio cominciato nel 2014, finanziato dalla Regione Marche e promosso dalla Provincia di Pesaro-Urbino, con lo scopo di combattere la dipendenza patologica dal gioco. Sul territorio provinciale è stato attuato grazie alle cooperative sociali Labirinto, Crescere e Irs Aurora. Denominato “Fuori gioco”, ha fra i suoi obbiettivi la mappatura degli esercenti che propongono prodotti relativi al gioco.

Grazie alla loro opera l’assessore ai Servizi sociali e all’istruzione Lucia Ciampi, presente all’evento, può oggi dichiarare che “in città ci sono 150 slot, 3 sale scommesse e quasi tutti gli esercizi pubblici vendono gratta e vinci e prodotti da gioco. Per una città di 15.000 abitanti sono tantissime, per non parlare poi dei circoli privati dove si gioca a poker”.

Diego Rizzuto all'incontro su lotterie e gioco d'azzardo al teatro Sanzio

Diego Rizzuto all’incontro su lotterie e gioco d’azzardo al teatro Sanzio

Per questo un altro scopo del progetto era premiare gli esercenti che non hanno installato prodotti da gioco, o incentivare coloro che li sfruttava a farne a meno. Ma, come dichiarato dal coordinatore dell’Ambito territoriale sociale IV Piero Fraternale, “il guadagno delle slot oggi è diventato purtroppo basilare. È difficile convincere un esercente, per quanto sensibile all’argomento, a rinunciare a un guadagno che gli permette di pagare le spese di utenza”.  Dello stesso avviso anche Rizzuto: “Adesso tornare indietro è molto difficile. È pieno di attività che senza slot chiudono il locale e i comuni non possono far nulla. A Verbania c’erano ragazzi che marinavano la scuola per andare a giocare alle slot e quindi il sindaco ha deciso di chiuderle durante l’orario scolastico. La sala slot ha fatto ricorso e ha vinto perché non era materia su cui potesse decidere il Comune, che ha dovuto pagare circa due milioni di euro per tutte le ore in cui la sala era rimasta chiusa”.

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Sigillo d’Ateneo alla Cattaneo: “Dobbiamo farci guidare dalla scienza” http://ifg.uniurb.it/2015/02/24/ducato-online/sigillo-dateneo-alla-cattaneo-dobbiamo-farci-guidare-dalla-scienza/66136/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/24/ducato-online/sigillo-dateneo-alla-cattaneo-dobbiamo-farci-guidare-dalla-scienza/66136/#comments Tue, 24 Feb 2015 09:08:38 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=66136 URBINO, 23 FEB – Ricerca, sperimentazione animale e utilizzo degli Ogm. Sono questi i temi toccati dalla senatrice a vita Elena Cattaneo a Palazzo Battiferri, dove le è stato consegnato il sigillo dell’Ateneo di Urbino. In un’aula magna piena di studenti e telecamere la cerimonia è stata presenziata dal Rettore Vilberto Stocchi e dal prorettore vicario Giorgio Calcagnini. Presenti i dirigenti di tutte le forze dell’ordine del territorio e l’assessore all’Istruzione Lucia Ciampi in rappresentanza del sindaco Gambini.

Il rettore Vilberto Stocchi consegna il sigillo d'Ateneo a Elena Cattaneo

Il rettore Vilberto Stocchi consegna il sigillo d’Ateneo a Elena Cattaneo

Durante le due ore di discorso la Cattaneo, che è direttore del Laboratorio di Biologia delle Cellule Staminali e Farmacologia   delle Malattie Neurodegenerative del Dipartimento di Bioscienze dell’Università di Milano, è tornata sui temi a lei cari ribadendo le posizioni che non l’hanno resa popolare fra animalisti e ambientalisti. “Sfido qualsiasi ricercatore a dire che la sperimentazione sugli animali non è necessaria – ha detto la senatrice – ma occorre utilizzare solo gli animali indispensabili, non uno di più non uno di meno”. La Cattaneo ha poi parlato anche delle aziende che vendono sementi Ogm dicendo di essere “grata” alle multinazionali. “Vorrei poter parlare degli Ogm in modo razionale. Siamo l’unico paese in cui è impossibile studiarli in campo aperto”.

La Cattaneo ha poi affrontato il problema del rapporto fra politica e scienza: “L’ultima parola spetta ovviamente al politico ma tutti siamo chiamati a partecipare. Bisogna saper comunicare con le persone, invece di stupire con risultati strabilianti occorre raccontare quante volte falliscono i ricercatori”.

Sullo stesso argomento si esprime anche l’assessore Ciampi, che chiederebbe al ministro Beatrice Lorenzin di “investire nella scienza per permettere ai giovani che vogliono fare ricerca di andare all’estero perché vogliono, non perché devono”. Allo stesso tempo non si deve però investire “solo nelle malattie più diffuse ma anche in quelle rare, come nel caso della senatrice”. La Cattaneo è infatti una delle maggiori studiose della Corea di Huntington, rara malattia genetica causata da un gene impazzito che porta alla morte graduale dei neuroni. La ripetizione di un segmento chiamato “Cag” all’interno del gene per più di 36 volte, ha spiegato l’accademica, porta a “un esito fatale dopo 15-20 anni. Tutti gli animali possiedono questo segmento ma negli uomini sani varia da 9 a 35 ripetizioni”.

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Voucher per disoccupati, Assessore Ciampi: “Soldi insufficienti per tutte le domande” http://ifg.uniurb.it/2015/02/04/ducato-notizie-informazione/voucher-per-disoccupati-assessore-ciampi-soldi-insufficienti-per-tutte-le-domande/64750/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/04/ducato-notizie-informazione/voucher-per-disoccupati-assessore-ciampi-soldi-insufficienti-per-tutte-le-domande/64750/#comments Wed, 04 Feb 2015 21:29:11 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64750 [continua a leggere]]]> URBINO – “Il comune non riuscirà a coprire tutte le domande in arrivo per il voucher sulla disoccupazione”. L’assessore ai servizi sociali e all’istruzione, Lucia Ciampi, è scettica sulla copertura totale del bando di erogazione dei buoni lavoro per attività socialmente utili. “Finora sono arrivate 50 domande e il bando scade il 15 febbraio: è probabile che ne arrivino altre” ha dichiarato l’assessore. Il comune di Urbino ha messo a disposizione per il progetto circa 20.000 euro, a bilancio già stanziato, da destinare a persone disoccupate o inoccupate.

Il bando è rivolto ai residenti nel Comune di Urbino e prevede l’erogazione di voucher del valore nominale di 10 euro per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità, come manutenzione delle aree verdi, assistenza ad anziani o attività parascolastiche (mense).

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Dieci anni di Franco Corbucci: dai centri commerciali al nodo irrisolto del turismo http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/dieci-anni-di-franco-corbucci-dai-centri-commerciali-al-nodo-irrisolto-del-turismo/59184/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/dieci-anni-di-franco-corbucci-dai-centri-commerciali-al-nodo-irrisolto-del-turismo/59184/#comments Fri, 14 Mar 2014 11:18:39 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59184 Il sindaco di Urbino, Franco CorbucciURBINO – L’avventura di Franco Corbucci come sindaco di Urbino è iniziata nel 2004 spinta dal 68.64% degli elettori. Lo sostenevano partiti i cui nomi non esistono più, Democratici di Sinistra e la Margherita ad esempio, forti di un sostegno che superò il 70%. Dalla stampa dell’epoca, le proposte messe in campo in campagna elettorale non sono tanto diverse da quelle riproposte nell’attuale corsa alle Comunali: migliorare la viabilità, curare il rapporto con l’Università, rilanciare l’economia e il turismo, rispolverare l’immagine di Urbino città simbolo del Rinascimento.

Troppo facile dire che nulla è cambiato. Cinque anni dopo, nel 2009, la città ha confermato la fiducia nel sindaco Corbucci anche se con meno entusiasmo (54,29%). Alcuni progetti del primo mandato sono stati conclusi nel secondo, altri rimasti incompiuti.

Il parcheggio c’è, ma divide
Nel corso del decennio Corbucci è stata ripavimentata piazza del Duca e conclusi i lavori di restauro del monastero di Santa Chiara. E’ nato il primo centro commerciale della città, il “Consorzio”, mentre sta per essere aperto il grande parcheggio a ridosso di porta Santa Lucia a servizio anche di un altro centro commerciale. Il parcheggio, nato da un progetto di Renzo Piano modificato nel tempo, ha diviso e divide la città tra chi grida all’aggressione del sito Unesco e chi spera di rilanciare l’economia cittadina con servizi e attività commerciali diverse da quelle già esistenti.
E’ rimasto invece bloccato il progetto per la funicolare che doveva collegare l’area della fornace Volponi con il monastero di Santa Chiara. Ideata da Giancarlo De Carlo, l’opera si è fermata prima per il ritrovamento di reperti di epoca romana, poi per il fallimento della ditta appaltatrice dei lavori.
Una delle proposte rimaste sulla carta del primo Corbucci è stata la realizzazione di un campo da Golf nella valle del Foglia. Voleva rendere più stanziale il turismo troppo mordi e fuggi, ma non ha mai visto la luce.

Turismo in calo
Egidio Cecchini, presidente di ConfCommercio Urbino, è fiducioso quando gli chiediamo di trovare punti a favore del decennio Corbucci: “È stato un periodo importante per concludere grandi e piccole opere importanti per la città – dice – Ma tra gli aspetti critici c’è sicuramente la politica sul Turismo inefficace e spesso sbagliata, ce lo confermano anche i dati in calo delle strutture ricettive”. Secondo i dati regionali, nel 2009 pernottavano a Urbino oltre 62mila turisti, cinque anni dopo sono stati poco meno di 42mila. Al netto della crisi turistica nazionale, è il turismo mordi e fuggi a caratterizzare i visitatori di Urbino.

La grande mostra
Sono rimaste nel ricordo degli urbinati le file alle grandi mostre che negli ultimi anni hanno toccato la città: la prima su Raffaello nel luogo in cui è nato e l’esposizione sulla Città Ideale del 2012, per fare degli esempi. Nel programma elettorale, Corbucci sperava in una biennale delle arti classiche e rinascimentali, toccherà pensarci a chi gli succederà.
Sul fronte degli obiettivi mancati pesa la bocciatura della città di Urbino a capitale europea della cultura per il 2019: “Non è sufficiente fare un album di figurine per essere promossi – commenta Lucia Ciampi, consigliere comunale di minoranza in entrambi i mandati Corbucci – È stato presentato un budget di soli finanziamenti pubblici e per metà fatto di spese di marketing, mancavano le attività e il coinvolgimento della città”.

Differenziata al 40 per centro
Con le amministrazioni Corbucci la raccolta differenziata ha toccato percentuali intorno al 40%. Il sistema porta a porta è stato affiancato alle isole verdi con i vari contenitori per i diversi materiali: “Speravamo nel porta a porta più ‘spinto’ – dice Alessandro Bolognini di Legambiente Urbino – Certo che una volta deciso l’allargamento della discarica di Ca’ Lucio, ogni sforzo verso la differenziata viene vanificato”. L’insoddisfazione degli ambientalisti tocca anche l’impegno delle amministrazioni Corbucci per migliorare la sostenibilità energetica: “Negli incontri con Comune e Marche Multiservizi – dice Bolognini – abbiamo fatto le nostre proposte seguendo le indicazioni in materia ambientale dell’Agenda 21 (il programma di azione ambientale dell’Onu del 1992), avremmo voluto un impegno maggiore”.

La residenza per anziani
Punto raggiunto è stata la residenza “Montefeltro”, la struttura per anziani con annessa Residenza Sanitaria Assistita. Novanta posti, di cui cinquanta nella residenza protetta e quaranta in quella assistita: “Abbiamo voluto tutti quel progetto – dice Lucia Ciampi – ma nella sanità l’amministrazione Corbucci si è vista depotenziare il reparto di oculistica e di otorinolaringoiatria”.

L’università statale
Nel decennio Corbucci l’Università di Urbino è diventata statale a tutti gli effetti. Tra Comune e la “Carlo Bo” è stato istituito un tavolo tecnico composto da diverse istituzioni locali, purtroppo: “si è riunito solo due volte – dice Lucia Ciampi – senza incidere su granché”. Una speranza di Corbucci era aprire a Urbino la facoltà di Architettura, sogno rimasto nel cassetto.

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Malasanità, per il maxirisarcimento il Comune di Urbino chiede aiuto alla Regione http://ifg.uniurb.it/2014/02/26/ducato-online/malasanita-per-il-maxirisarcimento-il-comune-di-urbino-chiede-aiuto-alla-regione/57903/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/26/ducato-online/malasanita-per-il-maxirisarcimento-il-comune-di-urbino-chiede-aiuto-alla-regione/57903/#comments Wed, 26 Feb 2014 18:01:17 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=57903 URBOSPEDALE_UrbinoINO – Il Comune di Urbino è a un bivio: pagare o non pagare 1,2 milioni per risarcire gli eredi del signor Pecorini, che avrebbe contratto l’Epatite C nell’ospedale di Urbino dopo essersi sottoposto a un’operazione nel 1976, quando la struttura era di competenza dell’amministrazione cittadina.

La vicenda è stata discussa nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, durato quattro ore e incentrato in particolar modo sul bilancio di previsione: il Comune di Urbino cercherà di far pagare alla regione Marche la somma di 1.267.000 euro a cui è stato condannato lo scorso novembre dal tribunale della città ducale. “Noi non abbiamo colpe per quello che è successo negli anni ’70 – ha dichiarato il sindaco Franco Corbucci durante la seduta -  e pagare l’intero importo a cui siamo stati condannati sarebbe un gran problema per Urbino”.

L’amministrazione, a questo punto, può percorrere due strade: da un lato può tentare il ricorso in appello, rischiando però di veder confermata la condanna, dall’altro può raggiungere un accordo con gli eredi di Pecorini e il suo avvocato. Per quanto riguarda la prima opzione, il Comune ha già deliberato l’affidamento di un incarico al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Urbino per l’analisi approfondita del caso e per valutare l’esistenza dei termini per un eventuale ricorso in appello.

Nel secondo caso, c’è la possibilità di un accordo tra le parti le cui trattative sono già in corso da qualche mese: “Loro chiedono 600.000 euro, circa la metà della somma a cui siamo stati condannati – ha spiegato Corbucci – ma stiamo cercando di scendere a 500.000 euro”. Il sindaco ha poi sottolineato che quei soldi potrebbero arrivare da Ancona poiché la competenza degli ospedali, dopo la riforma sanitaria del 1980, è passata alle Regioni così come tutti i beni immobili della sanità pubblica. Il problema, però, è che la causa è stata sollevata successivamente.

A questo proposito, il Comune di Urbino ha comunque già inviato ad Ancona una lettera in cui chiede che il pagamento della condanna, o dell’eventuale cifra concordata, sia a carico della Regione. “Avevamo bisogno di approvare il bilancio entro fine febbraio proprio per il peso della sentenza Pecorini” ha concluso il sindaco. Tutto l’avanzo del 2013 era stato infatti destinato al pagamento della causa, pari a circa 400.000 euro.

“Sono soldi tolti ad altri bisogni della città – ha commentato il consigliere di opposizione Lucia Ciampi – il Comune non ha fatto abbastanza. Non basta scrivere una lettera in Regione. Bisogna andarci di persona, maggioranza e opposizione, e chiedere che si assumano la responsabilità di questa causa. O che, quanto meno, aiutino il Comune cedendo qualche immobile alla città. Urbino ha tanti e grandi problemi e se le cose dovessero andare male in un eventuale appello,  il Comune dovrebbe mettere soldi da parte per almeno tre anni”.

La vicenda
La storia risale al 1976. Secondo quanto si legge in una determina comunale relativa alla sentenza, il signor Pecorini  “è deceduto nel 2009 dopo una lunga malattia (Epatite C) insorta, secondo lui, a seguito di un’infezione contratta durante un intervento chirurgico al quale si era sottoposto all’Ospedale di Urbino nel 1976”.

Nel 1996, Pecorini viene a conoscenza della malattia mentre è ricoverato al Policlinico di Bologna. Solo nel 2003, però,  ricollega la contrazione dell’epatite all’intervento chirurgico di 27 anni prima, su suggerimento di un medico. Un’ipotesi confermata dal Consulente Tecnico d’Ufficio, il professor Bolondi, dell’Università di Bologna.

Nella causa, tutto è stato giocato sulle tempistiche: secondo il Comune, il termine temporale per la richiesta di risarcimento da parte del signor Pecorini sarebbe dovuta arrivare entro i 10 anni da quando aveva saputo della malattia (è il termine massimo previsto dalla legge entro il quale chiedere il risarcimento). Secondo la difesa della famiglia, che ha poi avuto ragione in tribunale, il conteggio dei dieci anni dovrebbe invece partire dal 2003, l’anno in cui Pecorini ha ricollegato la sua malattia all’operazione subita a Urbino.

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