il Ducato » magistratura http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » magistratura http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Giornalisti e pm, parla Lembo: “Con me vorrei venti Gabanelli” http://ifg.uniurb.it/2011/11/26/ducato-online/giornalisti-e-pm-parla-lembo-con-me-vorrei-venti-gabanelli/10140/ http://ifg.uniurb.it/2011/11/26/ducato-online/giornalisti-e-pm-parla-lembo-con-me-vorrei-venti-gabanelli/10140/#comments Fri, 25 Nov 2011 23:50:34 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=10140 [continua a leggere]]]>

Corrado Lembo, procuratore capo Tribunale Santa Maria Capua Vetere

URBINO – La sua è la procura di Gomorra, dove nessuno vuole più lavorare: il personale non basta, il lavoro è troppo e la guerra alla camorra è cosa di tutti i giorni. Corrado Lembo non è un giornalista. E’ il capo della procura di  Santa Maria Capua Vetere, alle porte di Caserta.

Eppure il confronto con gli allievi dell’Istituto per la Formazione al Giornalismo è sembrato a tratti una conversazione tra colleghi invece di una lezione di procedura penale. “Un bravo giornalista – ha spiegato Lembo – non si ferma alla superficie dei fatti, ma cerca sempre di risalire alla loro origine. I bravi magistrati fanno lo stesso”.

E’ così che una rapina a mano armata può diventare più di un semplice fatto di cronaca. “L’autore della rapina – ha raccontato Lembo – era un ragazzo incensurato, benestante, figlio di un primario. Non riuscivamo a spiegarci perché avesse deciso di rapinare una banca. Durante l’interrogatorio ci accorgemmo che aveva il cosiddetto labbro leporino. Suo padre l’aveva rifiutato fin dall’infanzia per questa malformazione e a lui venne in mente di compiere una rapina per conquistare quelle attenzioni che non aveva mai avuto. Il ragazzo è stato condannato, ma il processo è servito a farli riavvicinare”.

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Video intervista di ANTONIO SIRAGUSA

Per Lembo, le similitudini fra i due mestieri non finiscono qua: “I magistrati non sono ricettori di notizie di reato”, così come i giornalisti non sono, o non dovrebbero essere, passatori di veline. “Entrambi hanno il dovere di cercare, di essere indipendenti”. Proprio per questo, è un grande fan della conduttrice di Report, Milena Gabanelli: “Nella mia procura – ha detto – vorrei venti giornalisti come lei”.

Certo, non sempre le due categorie condividono gli stessi obiettivi. Un giornalista ha il dovere di pubblicare notizie di interesse pubblico (e l’ambizione di farlo prima degli altri): che siano penalmente rilevanti o meno, coperte dal segreto delle indagini o meno. Un magistrato ha il dovere di tutelare un segreto, almeno fino a quando l’atto giudiziario non viene notificato all’indagato o al suo avvocato. Malgrado queste differenze, Lembo riconosce ai giornalisti il diritto e il dovere di andare fino in fondo, perché “i fatti taciuti intenzionalmente producono mezze verità e una mezza verità non è mai giustificabile, né da un punto di vista deontologico, né dal punto di vista penale”.

Ciò che conta, per lui, è che “magistrati e giornalisti facciano il loro lavoro rispettando la dignità umana. Non importa – ha detto – se avrete davanti un killer o un incensurato. Ricordatevi sempre che si tratta di una persona”.

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Vittime terrorismo, Paci (Anm Marche): “Insulti da maggioranza delegittimano giudici” http://ifg.uniurb.it/2011/05/09/ducato-online/vittime-terrorismo-paci-anm-marche-insulti-da-maggioranza-delegittimano-giudici/8579/ http://ifg.uniurb.it/2011/05/09/ducato-online/vittime-terrorismo-paci-anm-marche-insulti-da-maggioranza-delegittimano-giudici/8579/#comments Mon, 09 May 2011 19:32:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=8579 [continua a leggere]]]> Al tribunale di Pesaro, magistrati e avvocati hanno celebrato i giudici vittime del terrorismo durante gli anni di piombo. “Ricordo in maniera viva quel 9 maggio 1978 quando uccisero Aldo Moro. Vedere quei manifesti, Fuori le BR dalle procure, fa molto male”, ha commentato Daniele Paci, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Marche (sottosezione distrettuale di Pesaro).

“Noi continuiamo a fare il nostro lavoro –ha proseguito Paci- ma ovviamente essere insultati quotidianamente da chi rappresenta la maggioranza crea preoccupazione in noi, perché ci delegittima di fronte al popolo italiano nel cui nome emettiamo le sentenze”.

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