il Ducato » marchi

Ritorna il Career Day a Urbino

Noemi Bicchiarelli — Wed, 16 Nov 2011 12:17:35 +0000

Parte la decima edizione del Career Day. Oggi e domani a Palazzo Battiferri i laureati e i laureandi avranno l’opportunità di incontrare le aziende e conoscere l’offerta formativa post-laurea dell’Ateneo. Nelle edizioni precedenti c’è stata una media di 600-700 partecipanti con diversi casi di inserimento lavorativo andati a buon fine. E’ infatti un’occasione preziosa per conoscere aziende interessate a reclutare giovani talenti.

Oggi sarà possibile partecipare ai 5 laboratori di orientamento, attraverso i quali scoprire il mondo del lavoro, ascoltare la testimonianza di imprenditori e acquisire strumenti per la ricerca di una professione (stesura del curriculum vitae e simulazione di colloqui di lavoro). Domani, invece, la giornata sarà dedicata all’incontro tra le aziende e i laureati. Si terranno mini-workshop tematici, in cui si potrà parlare con i responsabili e lasciare il proprio cv. Saranno presenti aziende di vari settori: dal bancario, allo sportivo, dal turistico all’abbigliamento.

Tonino Pencarelli, coordinatore responsabile dell’iniziativa, sottolinea che “la principale novità di quest’anno consiste nell’organizzazione dei workshop sulla base di aree di saperi, per identificare sia le conoscenze in possesso degli allievi sia le competenze ricercate dalle aziende, ai fini di possibili inserimenti lavorativi”. Altra novità sono i tre Premi Capolavoro: “Uno sarà per le aziende che hanno partecipato a tutte le dieci edizioni del Career Day, un altro per l’azienda più votata dagli studenti e l’ultimo per un laureato meritevole di ogni facoltà dell’Ateneo”, ha concluso Pencarelli.

Sullo stesso argomento:

Il futuro di Indesit? “Sarà tutto in Italia”

Alessio Sgherza — Wed, 20 Apr 2011 14:34:58 +0000

Andrea Merloni a sinistra assieme al professor Valeriano Balloni dell'Istao

URBINO – Andrea Merloni, classe 1967, è presidente del consiglio di amministrazione della Indesit Company dall’aprile 2010. A proposito di utopia e impresa, in occasione dei “Dialoghi”, spiega che “in ogni iniziativa industriale non c’è valore del successo economico se non c’è anche l’impegno nel progresso sociale” citando lo zio, Aristide Merloni, il fondatore della Merloni, nel 1967. Anche se non si può prescindere dal profitto nella conduzione di un’azienda.

La Indesit ha varato il Piano Italia. Le prime mosse sono state quelle di chiudere gli stabilimenti di Bergamo e Treviso. Ma dei 120 milioni stanziati in tre anni quanto sarà investito nel nostro Paese? E nella regione Marche?
I 120 milioni sono tutti investiti in Italia e verranno usati per nuovi prodotti e per ottenere più efficienza nelle fabbriche. Abbiamo accorpato la produzione realizzata in Italia: gli stabilimenti erano otto, ora li abbiamo accorpati in sei ma fondamentalmente la produzione rimane tutta italiana. Nella regione Marche lo stabilimento di Treviso, importante polo di produzione di acciaio inox, viene portato a Fabriano.

Come sta andando il reinserimento, “innovativo e ambizioso” nelle parole di Gianluca Ficco della Uilm, pianificato con i sindacati a seguito della chiusura degli stabilimenti di Bergamo e Treviso? Perché è innovativo?
E’ innovativo perché ci siamo presi l’impegno di non lasciare a piedi nessuno nel senso che ci siamo fatti carico della rilocazione di tutti i dipendenti. Sta andando bene, si parla di circa 500 dipendenti. Bene perché ci sono state molte offerte di lavoro, in questo naturalmente Bergamo è una città che nonostante la crisi ha dei livelli di occupazione che sono tra i migliori d’Italia. Il reinserimento avverrà a condizioni equivalenti e con contratti a tempo indeterminato. Stiamo anche lavorando a incentivi economici per le aziende che assumono i nostri ex-dipendenti e daremo la precedenza, nella cessione dei nostri stabilimenti dismessi, a quelle aziende che si impegnano a riassumere il maggior numero possibile di nostri operai.

Quali crede che saranno i destini societari della Indesit? Crescerà o verrà assorbita? Si ipotizza una crescita o una riduzione della produzione?
Se lo sapessi oggi avrei già fatto il piano per i prossimi anni. In questi 36 anni ci siamo dimostrati efficienti, organizzati e forse più efficaci di molti altri. Cerchiamo di continuare ad esserlo, ovviamente vorremmo crescere, ma quello che è il futuro è difficile da prevedere.

Come vede il futuro dell’industria degli elettrodomestici in Italia? Molte sono le industrie ancora in crisi: la Merloni commissariata o la Elettrolux che taglia il personale. Si continuerà a delocalizzare il lavoro spostandolo dove costa meno?
L’elettrodomestico nel generale ha un indotto molto grande e ha un peso rilevante sull’economia del paese. Certo che il mondo è difficile, la competizione è diventata sempre più agguerrita, i turbamenti economici non sono finiti. Quello che succede agli altri non lo so, le posso dire quello che succede alla mia azienda: noi abbiamo già dichiarato che lasciamo tutta la produzione in Italia, non stiamo delocalizzando e non abbiamo mai delocalizzato. Per quanto riguarda la Merloni, io non ci sono mai nemmeno stato in quegli stabilimenti.

Gli incentivi stanziati dal Governo nel settore degli elettrodomestici hanno fatto sentire la loro influenza o non sono stati utili a risollevare le vendite?
Credo che gli incentivi per quanto abbiano aiutato il mercato temporaneamente, dovrebbero essere dati per il miglioramento delle tecnologie a lungo termine, cioè l’incentivo dovrebbe essere qualcosa che fa progredire la tecnologia nel senso di minor consumo energetico, minor impatto ambientale e così via. L’incentivo spot dato per qualche mese crea delle distorsioni nel mercato perché fa impennare la domanda che poi dopo crolla nuovamente, quindi alla fine non so se i benefici apportati sono maggiori dei problemi. Quindi secondo me, ammesso che debba essere pensato un incentivo, deve essere pensato collegato alla tecnologia e non a situazioni di mercato.

Sullo stesso argomento:

Benelli armi, la fabbrica croce e delizia della città

Alessio Sgherza — Tue, 08 Feb 2011 16:53:31 +0000

La Benelli armi è la storica fabbrica di armi da fuoco che da quasi 45 anni dà lavoro a centinaia di urbinati. È l’unica azienda del settore nella regione, è presente in 74 paesi e controlla una fetta consistente del mercato americano dei fucili semiautomatici. Se da una parte offre alti standard di sicurezza e un solido posto di lavoro ai suoi dipendenti, dall’altra permangono le polemiche sulla sua presenza nel territorio.

Il servizio di Gabriele Miceli

Sullo stesso argomento:

Scm: Orazi (Fiom), “In tre mesi chiusa Morbidelli Pesaro”

redazione IFG — Wed, 03 Mar 2010 17:36:56 +0000

ore 18.35

Clicca qui per vedere il video incorporato.

URBINO – “In tre mesi la Morbidelli di Pesaro non ci sarà più”. Lo annuncia a Ducato Notizie il segretario della Fiom di Pesaro, Giorgio Orazi, al termine di un incontro che si è tenuto oggi con i vertici dell’impresa. Il sindacalista spiega che “l’azienda non ha fatto proposte: ci ha solo confermato la volontà di smantellare. Entro la metà di marzo – aggiunge – sarà spostata una quindicina di lavoratori, legati ad alcune fasi lavorative, man mano seguiranno gli altri”.

Secondo Orazi, le maestranze hanno dubbi sul trasferimento dell’attività nel sito di Rimini. “Vorrebbe dire – spiega – allungare il tempo di viaggio e i chilometri da fare. Avevamo chiesto all’azienda di concorrere al costo di trasporto, ma la risposta è stata negativa e la cosa ci indigna. Dal 2001 al 2007 la Morbidelli ha avuto 240 milioni di utile netto, non credo che la nostra richiesta possa destabilizzare un’impresa così importante”.

Lo stabilimento Morbidelli produce macchine per la lavorazione del legno. In un anno gli operai nel Pesarese sono passati da 320 a circa 90. Un centinaio è in cassa integrazione. “C’è la crisi, a pagare sono gli operai meno specializzati”. (alb.or.)

Sullo stesso argomento:

Fratelli Rossi, Bonita Cleri: “Cancellieri ha mostrato forza e coraggio”

redazione IFG — Wed, 24 Feb 2010 13:39:37 +0000

ore 14.20

FERMIGNANO – Dopo il parere negativo espresso dal sindaco Giorgio Cancellieri sull’insediamento di un nuovo impianto di zincatura da parte dell’azienda Fratelli Rossi, Bonita Cleri, consigliere di minoranza (Repubblicani europei), che aveva criticato il sindaco perché pensava che avrebbe accolto la richiesta dell’azienda, ha espresso il suo apprezzamento: “È una vittoria di tutti. Il sindaco Cancellieri ha mostrato forza e coraggio”. (g.p. l.a.)

redazioneifgurbino@gmail.com

Sullo stesso argomento:

Fratelli Rossi, il sindaco di Fermignano: “No al nuovo impianto di zincatura”

redazione IFG — Wed, 24 Feb 2010 13:25:12 +0000

ore 14.00

FERMIGNANO – Il sindaco di Fermignano Giorgio Cancellieri ha detto no al possibile insediamento di un nuovo impianto di zincatura da parte dell’azienda Fratelli Rossi.:“È stata una decisione mia – ha voluto specificare il primo cittadino della Lega Nord – suffragata dalla mia giunta”. Cancellieri aveva espresso la sua contrarietà ieri mattina alla Conferenza dei Servizi, dopo essere stato chiamato dall’Ufficio Ambiente della Regione per dare un parere igienico-sanitario e urbanistico.

La decisione è stata presa dopo aver consultato l’Asur, che ha invitato il sindaco a chiedere i pareri dei comuni di Fano, di Pesaro, dell’Ato (Ambito territoriale ottimale) e della Provincia di Pesaro-Urbino, che hanno appoggiato tutti la scelta del sindaco. Cancellieri ha aggiunto che “in un momento come questo è giusto guardare a uno sviluppo il più eco-sostenibile possibile e tutelare la salute dei cittadini”.

Ora la ditta ha a disposizione 60 giorni per fare ricorso contro la decisione di Cancellieri. Ed è atteso anche il parere della Regione, che avrà 90 giorni per decidere che posizione prendere in merito all’apertura dell’impianto di zincatura. In caso di conflitto di pareri tra Comune e Regione, la decisione finale verrà presa dalla Conferenza unificata Stato-Regione. (g.p. l.a.)

redazioneifgurbino@gmail.com

Sullo stesso argomento:

Caso Frateli Rossi, Cleri: "Consiglio escluso da discussione"

redazione IFG — Wed, 24 Feb 2010 10:22:09 +0000

Ore 11.15

FERMIGNANO – Atteso per questa mattina il parere del Comune di Fermignano sul possibile insediamento di un nuovo impianto di zincatura da parte dell’azienda Fratelli Rossi. Protestano alcuni consiglieri di minoranza per non essere stati coinvolti nelle battute finali della discussione. Bonita Cleri (Repubblicani europei), accusa: “Il sindaco Cancellieri ci ha tenuto all’oscuro di tutto, nonostante si fosse impegnato a discuterne in Consiglio comunale. Non sappiamo ancora quale sia la sua decisione. La questione è delicata ma lui è il responsabile della salute dei cittadini”.

Le fa eco Marinella Topi, in forza al Pd ed ex sindaco di Fermignano: “Siamo contrari. La zincatura è dannosa per la salute. Il sindaco è tenuto a coinvolgere nella discussione il Consiglio, ma per sapere qualcosa oltre un anno fa siamo stati costretti a presentare interrogazioni e interpellanze”.

Il processo di zincatura a caldo pone degli interrogativi riguardo alla salute e alla sicurezza degli abitanti e dell’ambiente. Il sindaco di Fermignano, Giorgio Cancellieri, anticipa: “Assieme ai tecnici del Comune ieri nella Conferenza di servizi abbiamo espresso il nostro parere. Quello che dice l’opposizione è strumentale e non mi interessa”. L’amministrazione comunicherà la propria decisione in una conferenza stampa che si svolgerà alle 12 in Comune. (g.p.)

Sullo stesso argomento:

IL CASO BENELLI

redazione IFG — Fri, 18 Mar 2005 15:26:40 +0000

La Benelli armicresce e costruisce un nuovo magazzino nella valle sotto il Colle dei Cappuccini e il piano del Mercatale.

Per Legambiente è un “ecomostro”, ma il comune di Urbino ha dato il via libera, purché la struttura non superi i 15 metri di altezza. La storia, le polemiche e i documenti.

Vai allo speciale