il Ducato » maria clara muci http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » maria clara muci http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Urbino, approvato il bilancio consuntivo 2014. Avanzo di 1,7 milioni http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-notizie-informazione/urbino-approvato-il-bilancio-consuntivo-2014-avanzo-di-17-milioni/73046/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-notizie-informazione/urbino-approvato-il-bilancio-consuntivo-2014-avanzo-di-17-milioni/73046/#comments Wed, 29 Apr 2015 21:58:13 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73046 [continua a leggere]]]> URBINO – Il Consiglio comunale di Urbino ha approvato il bilancio consuntivo 2014. Con un avanzo di quasi due milioni di euro il bilancio si è chiuso in positivo, rispettando la legge di stabilità. “Entro il 30 aprile i Comuni devono approvare il rendiconto dell’esercizio finanziario 2014 che serve a verificare gli equilibri finanziari, comprensivi di entrate e uscite, che i Comuni sono chiamati a rispettare. Abbiamo un avanzo di amministrazione di un milione e 700 mila euro. Sappiamo che l’anno scorso il Comune ha riversato nelle sue casse gli introiti della vendita delle quote di Marche multiservizi. Per cui l’ammontare che è stato riversato a fine anno ha inciso in modo sostanziale nel complessivo dell’avanzo”, spiega Christian Cangiotti, assessore al Bilancio e alla programmazione.

“Se le cifre sono tutte positive è anche merito dell’amministrazione precedente – ha puntualizzato Maria Clara Muci, Pd ed ex assessore al bilancio.  “L’avanzo non dipende solo dalla vendita delle quote di Marche multiservizi ma anche da quello he abbiamo fatto noi negli anni scorsi; evidentemente abbiamo fatto un buon lavoro. Tuttavia non condivido alcuni tagli che si sono fatti nel sociale”.

Al consigliere dell’opposizione ha risposto Lucia Ciampi, assessore ai Servizi sociali e all’istruzione. “Al sociale non è stato tolto un euro. Alle cifre del bilancio sono sempre connesse le relazioni redatte dal responsabile del servizio. In queste si spiega l’aumento e/o la diminuzione di ogni spesa”.

 

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I professori di Urbino difendono Ezra Pound: “Grande poeta. Polemica inutile” http://ifg.uniurb.it/2015/03/25/ducato-online/i-professori-di-urbino-difendono-ezra-pound-grande-poeta-polemica-inutile/69044/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/25/ducato-online/i-professori-di-urbino-difendono-ezra-pound-grande-poeta-polemica-inutile/69044/#comments Wed, 25 Mar 2015 10:16:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69044 LEGGI Sgarbi presenta la Casa della poesia]]> Ezra_Pound_passport_photograph_undatedURBINO – Ezra Pound torna a Urbino dopo 53 anni, ma stavolta l’accoglienza è tutt’altro che felice. La scelta di dedicare al poeta americano il primo appuntamento della Casa della poesia (e di invitare in città la figlia Mary de Rachewiltz) divide alcuni esponenti del Pd urbinate e gli intellettuali della Carlo Bo. “Una scelta fuori luogo per le sue idee vicine al fascismo, in netto contrasto con lo spirito della Resistenza urbinate” secondo Maria Clara Muci, consigliere comunale Pd. Per Ermanno Torrico, docente della Carlo Bo e membro dell’Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione ‘E.Cappellini’, si tratterebbe di “una provocazione a ridosso del 25 aprile di cui cade il 70° anniversario”. “La sua grandezza non è in discussione” – sostiene invece il poeta Umberto Piersanti – “se dovessimo giudicare solo in base alle convinzioni politiche, dovremmo usare lo stesso metro anche per Pablo Neruda e Heidegger”. Secondo Salvatore Ritrovato, docente di Letteratura italiana dell’Ateneo urbinale, si tratta di “una grande occasione per la città, per comprenderne i pregi e i limiti”.

Il Ducato ha sentito alcuni intellettuali della città ducale e il parere è unanime: tutti difendono la grandezza della sua poesia, mantenendo ben separato il giudizio politico.

Si tratta di Umberto Piersanti, poeta ed ex docente di Sociologia della Letteratura ad Urbino, Gualtiero De Santi, scrittore ed ex professore di Letterature Comparate e Salvatore Ritrovato, docente di letteratura italiana moderna e contemporanea alla facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Urbino.

Poeta illustre. “Ezra Pound è un grandissimo poeta – dice Piersanti – iniziare con una mostra in suo onore va benissimo, non ci trovo niente di strano. Se anche i curatori avessero inaugurato la mostra con Pasolini o con Neruda le cose non sarebbero cambiate. Il fatto che abbia fatto delle scelte politiche a dir poco infelici (ha parlato alla radio di Salò, ha spesso parlato degli ebrei come artefici dell’usura, il male peggiore della società) non c’entra niente con la grandezza del poeta”.

Il ritorno di Pound. Anche De Santi e Ritrovato pongono l’accento sulla grandezza del poeta: “Io non trovo molto decoroso e civile per una città come Urbino che si facciano storie su di lui” – dice De Santi – “Ezra Pound non è casa Pound, è un’altra cosa. Tra l’altro vorrei ricordare che Pound, insieme alla figlia, sono già stati a Urbino dato che il professor Alfredo Rizzardi, allora ordinario di Lingua e letteratura inglese, aveva tradotto i Pisan Cantos (Canti Pisani). Vennero a Urbino, ci fu una conferenza, andarono a Palazzo Ducale sotto l’invito dello stesso Carlo Bo. Allora, che c’era un’amministrazione social-comunista e c’era molta militanza politica, non ci fu alcuna opposizione”.

Nessuna provocazione. Ritrovato spiega così la scelta dell’amministrazione: “Scegliere Pound non è una provocazione, non si offende la memoria partigiana di Urbino. Qui si parla del Pound poeta; ovviamente si dirà anche che questo grande artista ha fatto una scelta politica sbagliata. Per me, invece, è una grande occasione che una città bella come Urbino, con una gloriosa memoria resistenziale, possa ospitarlo e capirne insieme ai limiti anche i pregi”.

Polemica sterile. Nessuno sembra condividere la polemica del consigliere Muci, dal quale prendono le distanze: “Non condivido una sola parola di questo ragionamento” ribadisce Piersanti, “sono parole di una persona che non ha capito che arte e poesia hanno degli spazi di assoluta autonomia”. Una tesi abbracciata anche da De Santi: “Si apre la Casa della poesia. Viene la figlia, Mary de Rachewiltz, che non è propriamente una persona con idee di destra e non vuole che il nome del padre sia associato alle violenze di Casa Pound (che ha anche denunciato per appropriazione indebita). Una signora straordinaria, civile e non trovo decoroso che si possano avere atteggiamenti e posizioni così polemiche”.

Pound no, D’annunzio e Neruda sì? E’ giusto, dunque, condannare un artista, uno scrittore per le sue idee politiche? “Bisogna imparare una volta per tutte che anche D’Annunzio è stato negativo per aver condotto, ad esempio, la marcia su Fiume – dice Piersanti – ma questo non toglie che sia un grande poeta. La sua grandezza non è in discussione”. Poi il riferimento a Neruda: “Quanti sanno che aveva scritto un’ode a Stalin? I grandi poeti non sempre sono i più intelligenti dal punto di vista politico. Se mi si chiedesse cosa penso del pensiero culturale e ideologico di Pound gli direi che è una cosa folle, ma è tutta un’altra storia. Seguendo questo ragionamento allora non dovremmo fare un convegno su Heidegger per le sue idee filo-naziste”.

Sinistra per Urbino. Sul dibattito è intervenuta anche “Sinistra per Urbino” che, in un comunicato stampa, ha difeso la presenza della signora Mary de Rachewiltz in città, che rappresenta un momento di approfondimento e di dibattito culturale sull’opera di suo padre. Nel comunicato si legge: “Chi in nome di un’ideologia opposta afferma che ‘un’amministrazione antifascista non avrebbe mai portato le opere di Ezra Pound a Urbino’, non si rende conto che sta legittimando e riproducendo i medesimi mortificanti parametri, verso l’arte e la cultura, adottati da Casapound“.

I veri problemi. Per De Santi, già candidato sindaco alle scorse elezioni comunali nella lista “Sinistra per Urbino”, i veri problemi sono altri: “Bisognerebbe far sviluppare una linea culturale diciamo di sinistra, sono troppe le banalità messe in vetrina. La linea sviluppata dai curatori non ha nulla a che vedere con l’idea anche blanda di sinistra”.

 

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Consiglio comunale: il Pd all’attacco http://ifg.uniurb.it/2015/03/03/ducato-online/politica/consiglio-comunale-il-pd-allattacco/67133/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/03/ducato-online/politica/consiglio-comunale-il-pd-allattacco/67133/#comments Tue, 03 Mar 2015 21:11:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67133 pd

Da sinistra: Piero Sestili, Federico Scaramucci, Maria Clara Muci, Gianfranco Fedrigucci

URBINO – Maggiore attenzione per le zone a rischio idrogeologico, accordi con altri comuni e ristrutturazione di piazza Marcatale. Il Pd di Urbino passa all’attacco e al consiglio comunale di venerdì 6 marzo presenterà quattro mozioni. Forti della buona affluenza alle primarie per le elezioni regionali, i dem hanno convocato una conferenza stampa per illustrare i temi che porteranno all’ordine del giorno della prossima assemblea: dalla chiusura dei centri di aggregazione per i giovani, alla festa degli studenti organizzata, lo scorso Carnevale, al palazzetto dello sport.

“Quando parliamo di rischio idrogeologico – spiega il capogruppo del Pd in comune Piero Sestili – ci riferiamo a tutto il territorio intorno ad Urbino. L’alluvione di inizio febbraio ha mostrato la fragilità di alcune zone, e le spiegazioni del sindaco sono state superficiali. Chiederemo l’istituzione di un tavolo di prevenzione e la mappatura del territorio. Un censimento a scopo preventivo per far sì che non si ripresenti il problema”.

Un’altra priorità secondo l’esponente del Pd ducale riguarda le intese con altri comuni per rafforzare la posizione di Urbino nelle Marche: “Pesaro si sta già muovendo per stringere accordi con Gradara e Vallefoglia. Dovremmo fare lo stesso, altrimenti rischiamo di restare indietro rispetto ad altre città”.

Al centro dei lavori in Consiglio comunale anche la ristrutturazione di Mercatale. Secondo il Pd Santa Lucia è diventata una fermata fissa di molte linee bus. Da qui la proposta di valorizzare la piazza portando lì il mercato cittadino. Ora la palla passa in mano alla giunta che dovrà decidere come dare nuova vita alla zona ancora adibita a fermata dei bus.

Durante la seduta di venerdì l’attenzione del Pd si soffermerà anche sulle politiche giovanili. “Vorremmo capire – spiega il consigliere comunale Maria Clara Muci – cosa farà il Comune con i soldi risparmiati dalla chiusura, lo scorso settembre, dei centri di aggregazione e del punto informagiovani. Tredici persone hanno perso il lavoro in seguito al provvedimento. Inoltre chiederemo spiegazioni sulla festa al palazzetto dello sport. Il Comune ha dato il patrocinio ma i servizi di sicurezza erano garantiti? Il pronto soccorso era bloccato a causa dei ragazzi, alcuni minorenni, che avevano bevuto troppo. Chi controllava la vendita degli alcolici alla festa?”.

In chiusura il segretario del Pd Urbino, Federico Scaramucci, commenta così questi primi nove mesi di giunta: “Si sono presentati promettendo maggiore impegno su turismo e cultura, ma non mi pare che la situazione sia mutata molto rispetto alla gestione precedente. Se vogliono puntare sulle nostre eccellenze forse dovrebbero iniziare cercando di trattenere stabilmente le maggiori opere presenti a Palazzo Ducale, come i quadri di Raffaello e Piero Della Francesca, non prestarle in giro”.

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Urbino, azioni Marche Multiservizi all’asta per chiudere il bilancio del Comune http://ifg.uniurb.it/2015/02/02/ducato-online/urbino-azioni-marche-multiservizi-allasta-per-chiudere-il-bilancio-del-comune/64084/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/02/ducato-online/urbino-azioni-marche-multiservizi-allasta-per-chiudere-il-bilancio-del-comune/64084/#comments Mon, 02 Feb 2015 18:00:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64084 INFOGRAFICA Il Comune di Urbino ha venduto parte delle quote di Marche multiservizi incassando quasi un milione e 300mila euro. Inoltre ora è proprietario dell’immobile ex sede Megas, in via Sasso. L’edificio è stato acquisito in permuta. Il progetto di speculazione edilizia prevede la vendita a un privato che lo ristrutturerà con la sicurezza di affittarlo alla stessa società di servizi e rivenderne un terzo a MegasNet]]> URBINO – Il Comune di Urbino ha incassato quasi un milione e 300mila euro dalla vendita di azioni di Marche multiservizi: soldi freschi per chiudere il bilancio e rispettare il patto di stabilità. L’operazione è stata varata in fretta, all’inizio di novembre, in modo tale da essere conclusa entro la fine del 2014, e comprende anche l’acquisizione del rudere ex Megas. L’edificio era di proprietà della società di servizi e ora è nelle mani del Comune dopo una permuta di un’altra parte del pacchetto azionario. In degrado da anni, sarà oggetto di una speculazione immobiliare che, nelle speranze dell’amministrazione, porterà ulteriori fondi nelle casse comunali.

L’asta. Il 12 dicembre alle 13 si è chiusa l’asta pubblica per la vendita di una parte delle quote possedute dal Comune di Marche multiservizi Spa. L’unica acquirente, Hera Spa, si è aggiudicata le azioni per un totale di 1.293.132,84 euro. Liquidità affluita nelle casse del Comune prima della fine dell’anno. Come prevede la delibera del 6 novembre 2014

La cessione parziale di azioni del valore nominale di Euro 269.684 della partecipazione dell’Ente nella società Marche multiservizi spa possa rappresentare un’entrata di rilievo da destinare a futuri investimenti del Comune e allo stesso tempo possa favorire il rispetto del patto di stabilità per l’anno in corso e parzialmente per l’esercizio successivo

“Non posso dire con certezza che avremmo chiuso il bilancio in pari anche senza l’operazione – ha detto il sindaco Maurizio Gambini – ma avremmo dovuto spingere la regione e la provincia che devono girarci fondi che ancora non ci hanno girato e che però sono a bilancio in questi anni. Certamente avendo avuto queste entrate possiamo fare slittare le altre”.

Il comune di Urbino possedeva il 3,52% delle azioni di Marche multiservizi. Ha deciso di vendere il 2%, in parte con un’asta pubblica per fare cassa subito. Con il bando si fissava la base d’offerta a 7,57 euro ad azione, per un lotto di 170.598 azioni, pari all’1,26% delle quote messe in vendita. Non erano ammesse offerte al ribasso. L’unica società ad aver presentato il plico con la richiesta di acquisto è stata la Hera Spa, che si è aggiudicata le azioni per 7,58 euro l’una.

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La permuta. Il lotto rimanente di quote (lo 0,74%) è stato invece restituito a Marche multiservizi in cambio del rudere ex sede Megas. Nei piani del sindaco Maurizio Gambini l’intenzione di vendere l’immobile a un acquirente privato per riqualificare e trasformare l’area in un centro di servizi. Un’operazione da 750mila euro (in azioni) con cui si prevede anche di risistemare il confinante magazzino comunale inagibile dal nevone del 2012.

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Il rudere ex Megas acquistato in permuta dal Comune di Urbino

Due clausole milionarie, contenute nel testo della delibera, renderebbero appetibile l’affare: Marche multiservizi si è impegnata ad affittarne una parte a un canone annuo di 140mila euro per un minimo di sei più sei anni. Mentre MegasNet ricomprerà un terzo dell’immobile ristrutturato per un milione e mezzo di euro.

I piani sono cambiati? “Ancora non abbiamo deciso la vendita – ha detto il sindaco – stiamo valutando di ristrutturarlo con un investimento proprio e stiamo esaminando delle società che potrebbero finanziare questa ipotesi”. La terza strada potrebbe essere vendere l’edificio e mantenerne una parte per il magazzino e per gli uffici comunali. “Soprattutto ci interessa la zona del seminterrato che è funzionale proprio alla rimessa e al magazzino. Parliamo di quasi 2mila metri quadrati e i locali valgono molto più della spesa. Speriamo in questo modo di aver fatto un’operazione molto vantaggiosa per Urbino. Complessivamente, se raggiungiamo l’obiettivo di valorizzare, i 5mila mq acquistati in grezzo potrebbero avere un valore reale, concreto di 300 euro al metro; questa è la mia stima, una stima non tecnica ma da imprenditore”.

“L’unico errore che ho fatto e di cui mi pento è non aver venduto un ulteriore 1%. Per noi la situazione ideale sarebbe stata rimanere con la quota dello 0.5% e realizzare il massimo profitto economico possibile”. Marche multiservizi, infatti, è una società partecipata; questo vuol dire che per obbligo statutario il 51% delle sue quote deve essere di proprietà pubblica. Il Comune avrebbe quindi potuto vendere un altro 1% (del 3,5% inizialmente posseduto) prima di raggiungere il limite di quote vendibili senza violare il regolamento.

Il 14 settembre 2012, l’allora consigliere comunale Maurizio Gambini aveva firmato un ordine del giorno in cui si richiedeva al sindaco Franco Corbucci di attivarsi per “scongiurare la cessione delle quote di Marche multiservizi da parte della Provincia”.  Secondo Gambini però, le due situazioni sarebbero ben diverse. “La provincia avrebbe venduto per sanare un buco di bilancio senza fare alcun tipo di investimento, privando allo stesso tempo gli altri Comuni della possibilità di alienare le loro quote senza superare il limite del 51% imposto dallo statuto delle società partecipate”.

I voti contrari. Nel consiglio del 6 novembre la proposta è passata con 15 voti favorevoli e 2 contrari. I dubbi di Maria Clara Muci, Pd ed ex assessore al bilancio, scaturiscono proprio dall’ordine del giorno del 14 settembre 2012. Il consigliere, infatti, si chiede: “Perché un’operazione che due anni fa sembrava così sbagliata quest’anno è stata portata avanti dal sindaco, che vi si era opposto fermamente? La manovra, inoltre, non era nelle linee programmatiche del consiglio comunale ed è arrivata all’improvviso. I consiglieri comunali si sono quindi trovati a dover decidere le sorti delle quote in una settimana: la comunicazione del progetto è arrivata venerdì 31 ottobre e si è discussa (e approvata) durante il consiglio di giovedì sei novembre”.

“Serviva un momento di riflessione in più” ha detto la Muci. Ma le sue obiezioni non finiscono qui: “Con questa delibera si perde un pezzo di valore della nostra amministrazione all’interno di una società come Marche multiservizi, che decide e opera su acqua, gas e rifiuti”. Il timore, quindi, è soprattutto quello di perdere, a causa del minor peso azionario, il rappresentante del Comune all’interno del Cda dell’azienda.

Tranne Maricla Muci, però, tutto il Pd ha votato a favore della delibera, nonostante i distinguo come quello di Federico Scaramucci: “Ragazzi, è vero che abbiamo bisogno di soldi, però perdiamo anche un patrimonio che poi è difficile recuperare”.

Per gli stessi motivi ha votato contro anche la pentastellata Emilia Forti: “Mi sembra che svendere delle azioni che sono comunque un capitale è un po’ come vendersi a casa propria il frigorifero per un piatto di pasta. Invece il motivo reale per cui lo si fa è per il patto di stabilità”. Un acquisto che in realtà, secondo il consigliere, impoverirebbe il Comune, privandolo di un bene duraturo a favore di una liquidità immediatamente spendibile.

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Scelta civica, la frattura: Pesaro appoggia la Muci ma Urbino sta con Gambini http://ifg.uniurb.it/2014/04/14/ducato-online/scelta-civica-la-frattura-pesaro-appoggia-la-muci-ma-urbino-sta-con-gambini/61491/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/14/ducato-online/scelta-civica-la-frattura-pesaro-appoggia-la-muci-ma-urbino-sta-con-gambini/61491/#comments Mon, 14 Apr 2014 17:10:53 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61491 (nella foto)]]> URBINO –  Scelta civica appoggia il candidato sindaco del Pd Maricla Muci: l’ordine arriva dai vertici provinciali dei montiani, per bocca del coordinatore Valter Eusebi. Ma a Urbino le intenzioni sono molto diverse. “Non la appoggeremo mai, la base del partito qui vuole Gambini” è la reazione di Alfredo Sparaventi, candidato di Scelta civica per la circoscrizione Marche nelle elezioni del febbraio 2013. Proprio lui infatti aveva autorizzato il candidato di centrodestra Maurizio Gambini a utilizzare il simbolo del partito sui manifesti della sua lista “Liberi per cambiare”.

Il caso è scoppiato due giorni fa, quando Valter Eusebi, dopo aver visto il simbolo di Sc stampati sui manifesti elettorali di Maurizio Gambini, aveva dichiarato di non avergli mai garantito alcun appoggio. “Hanno utilizzato il nostro simbolo impropriamente. Noi sosteniamo Maria Clara Muci, non abbiamo mai incontrato Maurizio Gambini e lo invitiamo a oscurare il nostro logo“. Sparaventi, però, racconta un’altra versione dei fatti: “Siccome a Pesaro i vertici si sono alleati con Matteo Ricci del Pd, hanno affermato che anche noi siamo con il centrosinistra della Muci”.

Un passaggio “non concordato” anche secondo Sel Urbino, in coalizione per il candidato sindaco del Pd insieme a Rifondazione comunista e Socialisti. “Operazione sbagliata, sia nel merito che nel metodo”, si legge nel comunicato stampa trasmesso questa mattina, nel quale Sel ha precisato che “non sono noti gli obiettivi, né le proposte programmatiche relative”. Sottolineando di aver “aderito convintamente alla coalizione di centrosinistra” proponendo “temi non negoziabili” per il suo sostegno alla candidatura della Muci.

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Londei ‘torna’ col Pd: si va verso due liste, una del partito e una della Muci http://ifg.uniurb.it/2014/03/25/ducato-online/londei-torna-col-pd-si-va-verso-due-liste-una-del-partito-e-una-della-muci/60289/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/25/ducato-online/londei-torna-col-pd-si-va-verso-due-liste-una-del-partito-e-una-della-muci/60289/#comments Tue, 25 Mar 2014 15:17:23 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=60289 Gianfranco Fedrigucci segretario pd

Gianfranco Fedrigucci, segretario Pd

URBINO – Giorgio Londei non presenterà una sua lista autonoma, il candidato sindaco Maria Clara Muci invece ne avrà una sua in cui – assicura – inserirà solo volti nuovi e tante donne. Gianfranco Fedrigucci, segretario del Partito democratico di Urbino, conferma che il partito, nella direzione di ieri, si è compattato e che alle elezioni comunali del 25 maggio, presenterà una lista di 16 candidati appoggiata anche dall’ex senatore. Questa lista terrà conto del lavoro svolto nell’ultima legislatura. Un mix tra esperienza e gente nuova, come ha spiegato la candidata sindaco.

Le tensioni interne al partito sembrano quindi attenuarsi. “È scontato che io appoggi il Pd” chiosa Londei, anche se cercherà di far valere il più possibile il peso dei suoi voti nella scelta dei candidati a consigliere. Fedrigucci e Muci annunciano che le liste saranno presentate tra una decina di giorni. Intanto gli altri candidati fanno le loro mosse.

Sel e i Socialisti incontreranno questa sera il direttivo del Pd per decidere su un eventuale appoggio con lista propria. Fedrigucci ha anticipato che venerdì ci sarà anche un incontro con i Verdi, che hanno Vittorio Sgarbi come candidato, per valutare se ci sono dei punti di contatto.

Ieri Maria Francesca Crespini ha presentato alla Sala Raffaello lista e programma definitivi. Sono 16 i nomi dell’ex assessore al turismo del Comune di Urbino tutti presi dalla società civile, eccetto uno, Massimiliano Sirotti ex consigliere del primo mandato Corbucci. “Sono giovani politicamente, puri e slegati dai partiti”, spiega la Crespini su Il Resto del Carlino di oggi.

Per il Movimento 5 Stelle la Crespini non è stata la prima a presentare programma e lista ufficiali. Il nostro programma è in rete dall’11 marzo – spiega Pierluigi Ferraro, addetto stampa del M5S di Urbino – i nomi li ufficializzeremo solo dopo aver ricevuto il riconoscimento ufficiale da Roma. Abbiamo ricevuto molto apprezzamento da più parti per il nostro lavoro, ma noi non accettiamo di entrare in altre coalizioni. L’unica ipotesi possibile è ascoltare le proposte di altri candidati, ma solo in quanto persona e non in quanto lista.

Maurizio Gambini candidato della lista civica “Liberi per cambiare”, appoggiata anche dal centrodestra, prevede di presentare i suoi nomi tra il 10 e il 15 aprile. “Ci saranno persone e ragazzi nuovi rappresentanti di tutte la frazioni di Urbino – anticipa Gambini – ma tre nomi sono già decisi: Massimo Guidi Sandro Paganelli già consiglieri della lista Liberi per Cambiare; e Stefano Scoglio. Con loro ho portato avanti un ottimo lavoro dopo che nelle ultime elezioni abbiamo preso il 18%, togliendo tanti voti al Partito democratico”.

Il candidato poi torna sul mancato accordo con i Verdi e il loro candidato Vittorio Sgarbi: “Avevo dato massima disponibilità per delle primarie aperte, ma loro volevano Sgarbi, mentre la mia lista mi ha chiesto con forza di candidarmi. Stessa cosa è successa con Maria Francesca Crespini, che voleva correre di persona per la poltrona di sindaco”.

Piero Demitri, candidato della lista “Con Demitri per Urbino”, ha detto che attenderà il decreto ufficiale prima di presentare la sua rosa di nomi e che quindi non è vero che ci sono già liste o programmi ufficiali. “Dodici nomi lontani dai partiti e dalla attuale politica”, assicura il candidato sindaco.

Alla sinistra del Pd invece molto ancora si muove e i candidati potrebbero fare fronte comune. Bruno Malerba non scioglie le
riserve sui candidati della sua lista, “Agorà”, che molto probabilmente aderirà a “Sinistra per Urbino”, la lista che vede Gualtiero De Santi candidato sindaco. De Santi accoglie positivamente l’appoggio ufficiale di Azione civile, il movimento fondato da Antonio Ingroia,  alla sua candidatura. Per quanto riguarda la chiusura della sua lista il professore di letteratura dell’Università di Urbino spiega: “I candidati sono quasi decisi, penso per la settimana prossima di presentare la nostra lista”.

 

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Comunali 2014, il Pd deve ancora sciogliere il nodo Londei. Muci e Fedrigucci: “Siamo fiduciosi” http://ifg.uniurb.it/2014/03/24/ducato-online/comunali-2014-il-pd-deve-ancora-sciogliere-il-nodo-londei-muci-e-fedrigucci-siamo-fiduciosi/60122/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/24/ducato-online/comunali-2014-il-pd-deve-ancora-sciogliere-il-nodo-londei-muci-e-fedrigucci-siamo-fiduciosi/60122/#comments Mon, 24 Mar 2014 17:37:59 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=60122 Giorgio Londei e Maria Clara Muci

Giorgio Londei e Maria Clara Muci

URBINO – Manca circa un mese alla data in cui partiti e coalizioni dovranno presentare le loro liste per le elezioni amministrative del 2014 (si vota il 25 maggio), ma nel Pd urbinate c’è ancora l’incognita Londei. Dopo la vittoria alle primarie del Partito Democratico di Maria Clara Muci, che con il 53 per cento dei voti ha sconfitto l’ex sindaco, le intenzioni del secondo classificato appaiono ancora incerte. Londei appoggerà la candidata sindaco Muci oppure creerà una lista autonoma a sostegno del Pd?

Londei ha fatto sapere che la sua decisione è “congelata” fino al 2 aprile, mentre gli altri membri del Pd ostentano ottimismo e cercano di gettare acqua sul fuoco delle polemiche. “Credo che Londei sia predisposto a entrare nelle nelle nostre liste – minimizza il segretario del Pd di Urbino Gianfranco Fedrigucci – e che abbia preso tempo a causa dei malumori nel suo comitato. La mia linea – continua Fedrigucci – è che i partecipanti alle primarie appoggino tutti la lista e il candidato del Pd, che si trovi un punto d’incontro tenendo conto degli stati d’animo post-primarie e delle rappresentanze”.

La vincitrice delle primarie Maria Clara Muci non la pensa diversamente e ribadisce l’impegno preso prima delle consultazioni: “Eravamo tutti d’accordo sull’importanza di sostenere il vincitore e di non creare liste civiche autonome – spiega la Muci – è scritto nel nostro regolamento ed ha un forte valore deontologico e morale”. La scorsa settimana l’ex assessore al Bilancio ha anche incontrato Londei: “Abbiamo detto che lavoreremo insieme per vincere le elezioni, anche se poi leggo sui giornali che lui pensa ancora alle liste”.

Anche il segretario regionale Francesco Comi avrebbe assicurato alla Muci l’appoggio di tutto il partito. “Quando ci siamo incontrati la scorsa settimana – ricorda la candidata sindaco dem – il segretario mi ha detto che l’ampia partecipazione della popolazione alle primarie urbinati ha dimostrato la presenza di un partito forte e ben radicato, in cui nessuno farà mancare il suo contributo”.

A Urbino, come in molti altri comuni italiani, la data delle elezioni amministrative è stata recentemente fissata il 25 maggio, giorno in cui si voterà anche per le europee. L’eventuale ballottaggio per l’elezione dei sindaci è invece previsto per domenica 8 giugno. Tutti i partiti e le coalizioni che vogliono partecipare alle amministrative dovranno presentare le loro liste dalle 8 del 30mo giorno alle 12 del 29mo giorno prima della data del voto.

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Muci apre al ticket con Sestili, ma avvisa Londei: “Non cerco il suo sostegno a tutti i costi” http://ifg.uniurb.it/2014/03/18/ducato-online/muci-apre-al-ticket-con-sestili-ma-avvisa-londei-non-cerco-il-suo-sostegno-a-tutti-i-costi/59411/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/18/ducato-online/muci-apre-al-ticket-con-sestili-ma-avvisa-londei-non-cerco-il-suo-sostegno-a-tutti-i-costi/59411/#comments Tue, 18 Mar 2014 16:13:36 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59411 GUARDA I risultati LEGGI Affluenza record e i voti di Gadana: così ha vinto la Muci ]]> Maria clara Muci

Maria Clara Muci, candidato sindaco del Pd

URBINO – Per Maria Clara Muci, dopo la vittoria al ballottaggio, è già ora di pensare alle alleanze. I prossimi passi del candidato sindaco Pd dovranno considerare sia il fronte esterno al partito con Sel e Socialisti in attesa di proposte, sia il fronte interno con la spinta autonomista di Giorgio Londei e l’affinità sviluppata con i candidati sconfitti al primo turno, Piero Sestili e Federico Scaramucci.

In particolare con Sestili si è creato un rapporto di forte intesa che apre ipotesi sulla futura giunta comunale: “Con Piero – dice la Muci – possiamo portare avanti un’azione politica a 360°, ci completiamo e non escludo con lui un ticket in questa campagna elettorale: tra di noi – aggiunge – c’è una forte empatia personale e politica”.

Il risultato del ballottaggio non è andato del tutto giù a Giorgio Londei che ha confermato sostegno alla vincitrice, ma con una lista autonoma: “Abbiamo portato quasi 2000 persone al voto sulle idee di Urbino Capoluogo – dice Londei – tutti voti raccolti in modo trasparente e senza sostegni esterni, sugli altri candidati non so”. Al primo turno delle primarie democratiche era stato lo stesso Londei a finire nel mirino delle polemiche sui voti da parte di elettori ed esponenti di centrodestra. Ora lo scenario è cambiato: “Due settimane fa – insiste Londei – i nostri avversari pensavano che io fossi il candidato più facile da battere, ora è chiaro che la situazione si è invertita”. Circa mille voti in più tra il primo e il secondo turno sono stati un balzo numericamente importante per Maria Clara Muci che difende il suo risultato:  “I nostri voti – dice – sono quelli della gente che in una bella giornata di sole ha deciso di dare fiducia al mio programma e alla mia persona”.

Giorgio Londei va comunque avanti per la sua strada: “Sabato riuniremo il comitato, che può contare su circa 300 persone: stileremo l’elenco dei candidati che sottoscriveranno il nostro programma”. L’annuncio non fa piacere a Maria Clara Muci che si dice “amareggiata, anche se – aggiunge – non so se il loro progetto andrà in porto: se vuol essere un soggetto innovativo lo accetterò, ma se sarà il contenitore di chi non ha trovato spazio altrove, allora sono pronta anche a mettere in discussione il loro appoggio”.

Il mal di pancia tra i democratici durerà almeno fino a giovedì, quando si riunirà la direzione del partito: “Certe decisioni dovrebbero essere discusse tra noi, visto che Londei è iscritto al Pd – chiarisce la Muci – quando ci riuniremo chiederò a tutti unità, ma non a tutti i costi o con la trattativa sulle poltrone”.

E di unità e coesione parla anche Federico Scaramucci, sconfitto al primo turno delle primarie. “Dobbiamo cercare di riunire il Partito Democratico e tutte le forze di centrosinistra – spiega Scaramucci – il rischio è una dispersione di voti, dovuto anche al proliferare delle liste civiche. La Muci dovrà essere brava a confezionare un’offerta politica vincente e innovativa”. Dopo l’eliminazione nella corsa a sindaco, Scaramucci aveva confermato la propria lealtà a chiunque fosse stato il trionfatore delle primarie. “Non concentriamoci sulla spartizione degli assessorati tra le varie correnti del partito. Guardiamo agli aspetti imprenscindibili del nostro programma: turismo, giovani, ambiente, i rapporti con l’Europa. E lavoriamo per un ricambio generazionale della politica: un consiglio comunale con facce nuove e un partito formato da under 40“.

Sinistra ecologia e libertà intanto attende una convocazione da parte della Muci per discutere di un possibile accordo. “La vittoria di Maricla crea le condizioni per un’alleanza con il Partito Democratico – dichiara Giovanni Torrisi di Sel -.  Se avesse vinto Giorgio Londei il dialogo con il Pd sarebbe stato impossibile. Il programma della candidata sindaco tiene conto di quelle politiche sociali, abitative e dell’immigrazione che stanno a cuore al nostro partito”. Sel non ha dato indicazioni di voto per le primarie del Pd ma l’impressione è che molti elettori di Sinistra Ecologia e Libertà abbiano trovato punti in comune con la proposta politica della Muci: “Siamo contenti che abbia trionfato una donna: è il segnale di una svolta positiva”, conclude Torrisi.

Nella coalizione di centro sinistra, confluiranno anche i socialisti. “Continueremo a lavorare per un’alleanza con il Pd. Adesso la Muci è il candidato del suo partito, ma deve diventare il candidato di tutta la coalizione”, spiega Sandro Ambrogiani, segretario del Partito Socialista di Urbino. Sicuramente la Muci non potrà contare sul sostegno dell’Udc. La conferma arriva dalle parole di Francesco Fedeli, portavoce del partito di centro: “Sosterremo Maurizio Gambini e faremo parte della coalizione di centrodestra“.

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Comunali 2014, Sgarbi: “Muci? Non so chi sia. Mi candido ma niente simboli di partito” http://ifg.uniurb.it/2014/03/17/ducato-online/comunali-2014-sgarbi-muci-non-so-chi-sia-mi-candido-ma-niente-simboli-di-partito/59494/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/17/ducato-online/comunali-2014-sgarbi-muci-non-so-chi-sia-mi-candido-ma-niente-simboli-di-partito/59494/#comments Mon, 17 Mar 2014 17:57:04 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59494 vittorio sgarbiURBINO – Nel giorno dopo il ballottaggio del Pd cominciano a disegnarsi le alleanze e anche per i Verdi, che hanno deciso di puntare su Vittorio Sgarbi, si apre un nuovo scenario: la possibile alleanza con la lista civica “Adesso governiamoci” (appoggiata da Forza Italia e Ncd) di Maurizio Gambini. “Non è una lista di centrodestra – prova a specificare Sgarbi – Gambini viene dai Democratici di sinistra e ha fatto una lista civica. Per quello che mi riguarda, ho detto che qualunque alleanza con lui la faccio senza i simboli del centrodestra. Io non sono né verde, né di centrodestra, né di centrosinistra. Io sono Sgarbi, quindi chi vuole stare con me, sta con me. Io non mi alleo con nessuno”.

Com’è nato il progetto con Maurizio Gambini?

Lui è venuto a tutte le manifestazioni che ho fatto (io alle sue non sono mai andato) ed è da almeno quattro settimane che si parla di fare un’alleanza. L’unica condizione che ho posto è che non ci siano sigle di partito. Il Pd va per conto suo, ma non ci sono nemmeno Forza Italia o altre formule grottesche di movimenti che si definiscono di centrodestra. Quindi se è una lista civica l’elettore voterà per chi gli pare, ma non voterà per FI o altro. I Verdi sono in questo caso una lista di partito (che per altro a livello nazionale non esiste più) che ha un significato di ordine culturale e ambientale e che volendo si potrebbe chiamare anche “Articolo 9” come io dico da tempo, le categorie a me non interessano.

Quali sono le personalità che confluiranno in questa alleanza?

Questo bisogna chiederlo a loro. Per quanto riguarda me, i miei alleati si chiamano Petrini, Farinetti, Paolucci, Oliviero Toscani. Urbino è un nome nel mondo, il mondo conosce Urbino e magari qualcuno conosce il mio nome, ma di certo non conoscono i nomi dei candidati del centrosinistra, non sono niente. Io non sono interessato a fare una lista per un piccolo paesino delle Marche, evidentemente parlo di una dimensione diversa.

Lei dice di correre per vincere, mentre Gambini chiede le primarie per scegliere il candidato sindaco. Cosa ne pensa?

Non lo so, mi sembra che le primarie siano una cosa tipica della sinistra, infatti Gambini è di sinistra non è di centrodestra.

Si tirerebbe indietro in caso di primarie?

Non lo so, ne devo discutere con Gambini.

Gambini non vuole rinunciare a priori alla sua candidatura, in tal caso lei cosa farà?

Rinuncerà a posteriori, invece che a priori.

E se non rinunciasse?

Rinuncerò io. Se Gambini vuole fare il sindaco di Urbino lo faccia lui, io spero di non fare niente, farò il sindaco di Montefiore Conca.

Senza di lei i verdi entrerebbero in coalizione con lui?

Se non ci sono io i Verdi non entrano in coalizione con lui di sicuro.

Sceglierebbe di mantenere la lista con i Verdi e correre da solo?

Se può essere utile ai Verdi, posso fare una lista senza essere candidato a sindaco sostenendo loro. Una “lista Sgarbi” che appoggi i Verdi, questo lo posso fare. Si può arrivare anche alla conclusione di candidare Tempesta e fare una “lista Sgarbi” che lo sostenga. Il progetto dei Verdi nasce nel 2010 con il vicesindaco. Lui voleva che io mi candidassi alle primarie del Pd. Ma non mi hanno voluto perché il Pd è un partito fascista.

Sta valutando di candidarsi ad Asolo (provincia di Treviso, n.d.r.)?

No. Sono loro che valutano me, io non valuto niente. Vado a presentare il mio libro il 19 e vedrò cosa mi chiedono, che per altro è quello che mi hanno chiesto anche altre città come Pachino, Rosolini e Chianciano. Asolo è una delle città più belle d’Italia ed è la più importante insieme a Urbino tra quelle che meritano di essere indicate come luoghi dell’umanità, è un sito Unesco, per questo Asolo ha un’identità che merita attenzione.

Quando sceglierà in quale Comune correre?

Io non corro da nessuna parte, in realtà non ho molto interesse a fare il sindaco, potrei fare il Duca di Urbino, ma non il sindaco (ride, n.d.r.). Può anche darsi che mi candidi a Firenze alla fine. Comunque mi sembra ci sia ancora un po’ di tempo e sceglierò a seconda delle condizioni.

Al ballottaggio delle primarie Pd, ha vinto Muci. Urbino avrà il suo primo sindaco donna?

Escludo che possa vincere.

Le dispiace che non abbia vinto Londei?

Io non so neanche chi sia Londei. È stato il mio successore all’Accademia, gli ho parlato due volte, non me lo ricordo neanche. Non me ne frega niente di Londei.

E di Muci?

Non l’ho mai sentita nominare. La prima volta che ho sentito il suo nome è stato quando ho fatto le mie auto-primarie, ho visto che c’era una candidata donna e che si chiamava Muci. Mi pare abbastanza significativo che sia candidata a Urbino una persona di cui non si ha notizia. Sarà bravissima a livello locale, ma io che sono un uomo abbastanza curioso non sapevo che esistesse. Se poi Urbino deve avere un sindaco totalmente sconosciuto è un buon modo per nascondersi. Potrebbe anche chiamarsi Orbino d’ora in poi.

Pare che i verdi siano andati a votare per Muci. Qual è la loro strategia?

Della strategia complicata dei Verdi a Urbino non so niente. Da quando è stato sconfessato Tempesta credo che loro siano in una tempesta di diverse posizioni per cui possono anche fare operazioni strategiche a cui non sono interessato. Io voglio essere votato in quanto sono Sgarbi del resto non m’importa nulla. È chiaro che ho affinità da sempre con i verdi, ho fatto molte battaglie per difendere il paesaggio. Tutto quello che ho fatto è nello spirito originario dei Verdi. Se poi loro vogliono allearsi con Ingroia o con altri a me non interessa, non mi occupo delle questioni di partito. Il principio dei Verdi, che è al di sopra delle parti politiche, è quello di difendere le bellezze dell’Italia. Se fosse per me eviterei di candidarmi da qualunque parte, è troppo una bega di cortile, non mi interessa, mi annoia, però se dobbiamo fare una cosa che abbia un significato simbolico per l’Italia, sia Urbino, sia battere il Pd fascista, sia difendere la bellezza, queste cose richiedono il sacrificio di mettersi in mezzo a tutta questa roba. L’importante è non essere etichettato con le sigle dei partiti tradizionali.

 

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Affluenza record e plebiscito a Gadana: così Muci ha vinto le primarie Pd http://ifg.uniurb.it/2014/03/17/ducato-online/primarie-pd-per-la-muci-un-trionfo-firmato-gadana/59047/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/17/ducato-online/primarie-pd-per-la-muci-un-trionfo-firmato-gadana/59047/#comments Mon, 17 Mar 2014 11:52:45 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59047 Vince la Muci, sarà lei la candidata sindaco del Pd ]]> primarie pd spoglioURBINO – Una vittoria “in casa” per Maria Clara Muci. A fare la differenza nel ballottaggio con Giorgio Londei è stata proprio la pioggia di preferenze che l’assessore al bilancio ha ricevuto nel seggio di Gadana e Cavallino, dove la Muci ha la residenza. Lì  lo scarto di voti nei confronti dell’avversario è stato enorme: 454 per la Muci, 139 per Londei.

Più di 300 voti di differenza che hanno permesso all’assessore di vincere il ballottaggio pur arrivando prima in soltanto quattro dei dieci sportelli elettorali. Londei, rispetto al primo turno, ha perso il primato in due seggi. A Mazzaferro, dove due settimane fa aveva ottenuto il 38,37% dei voti, l’ex senatore ha raccolto 27 voti in meno della Muci. Destino simile anche nel seggio di Piansevero, dove Londei, che aveva ottenuto la percentuale più alta di voti durante il primo turno, ha raccolto quasi 100 preferenze in meno della rivale.

Merito anche dell’alleanza con Piero Sestili. Il candidato Pd, sconfitto durante il primo turno, aveva lasciato intuire il proprio appoggio a Maria Clara Muci. L’accordo, pur privo di una conferma ufficiale, sembra aver funzionato proprio a Mazzaferro e Piansevero, dove Sestili aveva raccolto il 17% e il 20 % dei voti, e dove è probabile che una gran parte dei suoi sostenitori abbia accordato la propria preferenza alla Muci.

Gadana e Ca’ Mazzasette, gli altri due seggi dove la candidata sindaco del Partito Democratico ha vinto il ballottaggio, erano già stati individuati come le due fortezze da cui far partire la corsa a sindaco. Quindici giorni fa la Muci aveva infatti già ottenuto la maggioranza nelle due frazioni urbinati. Il trionfo più netto di Giorgio Londei invece nel seggio di Pieve di Cagna. Là l’ex senatore ha infatti ottenuto il 62,65 % dei voti, superando la Muci di oltre cinquanta preferenze.

In termini percentuali, lo scarto più esiguo si è verificato a Trasanni, dove Londei ha ottenuto il 51 %, staccando di soltanto cinque punti percentuali l’avversario. Anche nel seggio di Urbino centro la vittoria è stata di misura. Londei si aspettava di ottenere una grande maggioranza all’interno delle mura e invece il distacco è stato di soli 13 punti percentuali.

Ma il dato più significativo riguarda l’affluenza alle urne. In controtendenza con tutte le votazioni a doppio turno, un numero maggiore di elettori si è recato ai seggi, rispetto a quindici giorni fa. Allora erano stati 3726, contro i 4001 votanti registrati ieri durante il ballottaggio. Un aumento dell’affluenza del 7 % che ha stupito anche lo stesso Partito Democratico: “Un dato difficile da spiegare – commenta il segretario del Pd di Urbino, Gianfranco Fedrigucci –  probabilmente legato alla possibilità di poter votare al ballottaggio, pur non avendo partecipato al primo turno. È probabile che alcuni elettori abbiano deciso di andare a votare solo ieri, quando si stava consumando il momento decisivo delle primarie”.

“La grande partecipazione alle primarie è un segnale di speranza e dimostra interesse dei cittadini verso la buona politica – è il commento del segretario provinciale del Pd, Giovanni Gostoli – stiamo rinnovando i metodi di vivere e fare politica per cambiare le cose”.

Ma tra gli oltre quattromila urbinati che ieri si sono presentati alle urne, potrebbero esserci anche elettori di centrodestra: “I candidati del Partito Democratico hanno cercato di attrarre anche chi non vota di solito a sinistra – spiega Maurizio Gambini, candidato sindaco di Forza Italia e Nuovo Centrodestra – c’è chi è andato a votare non per appartenenza politica ma per amicizia personali o conoscenza di uno dei due candidati”.


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