il Ducato » marino sinibaldi http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » marino sinibaldi http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Appuntamenti: a Fano 4° incontro della rassegna “Con le parole giuste” http://ifg.uniurb.it/2015/02/02/ducato-notizie-informazione/quarto-incontro-della-rassegna-con-le-parole-giuste/64187/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/02/ducato-notizie-informazione/quarto-incontro-della-rassegna-con-le-parole-giuste/64187/#comments Mon, 02 Feb 2015 11:03:31 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64187 [continua a leggere]]]> URBINO – Martedì 3 febbraio alle 18, presso la mediateca Montanari di Fano, si svolgerà il quarto incontro della rassegna culturale “Con le parole giuste”. L’appuntamento, dal titolo “Sapere – le fondamenta del futuro”, verrà presentato da Lella Mazzoli, direttrice dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino, che per l’occasione intervisterà Marino Sinibaldi, direttore di Radio Rai 3, e Giovanni Solimine, presidente del Forum del libro e professore di Biblioteconomia all’università La Sapienza di Roma.

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Marino Sinibaldi, Radio3: “Il giornalismo culturale è una sciocchezza” http://ifg.uniurb.it/2014/04/27/ducato-online/marino-sinibaldi-radio3-il-giornalismo-culturale-e-una-sciocchezza/62184/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/27/ducato-online/marino-sinibaldi-radio3-il-giornalismo-culturale-e-una-sciocchezza/62184/#comments Sun, 27 Apr 2014 13:42:59 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=62184 LEGGI I giovani vincitori del concorso LEGGI "Servono Dante e Hugo sulle banconote" TUTTI I TWEET | TUTTE LE FOTO LA RICERCA Tv regina, Twitter Cenerentola]]> Lella mazzoli e Marino Sinibaldi

Lella mazzoli e Marino Sinibaldi

URBINO – “Io non voglio più sentir parlare di giornalismo culturale né di festival del giornalismo culturale”. Marino Sinibaldi, direttore di Rai Radio3, ha risposto così alle domande del pubblico durante l’ultimo evento del festival di Urbino, dove è intervenuto per presentare il suo libro “Un millimetro in là”: una conversazione con Giorgio Zanchini su come è cambiato l’approccio alla cultura nel mondo delle nuove tecnologie.

Il giornalismo culturale è una sciocchezza, oggi siamo tutti mediatori culturali perché le informazioni sono accessibili a chiunque. I giornalisti sono rimasti a presidiare una porta da cui non passa più nessuno: i giornali”. Secondo Sinibaldi internet ha realizzato un vero e proprio miracolo nella storia dell’umanità, permettendo l’accesso illimitato ad ogni forma di informazione e cultura.

“Fino a pochi anni fa farsi una cultura musicale era difficilissimo: bisognava registrare le canzoni alla radio con la cassetta. Ora invece chi rimane un dilettante, un ‘flaneur’ della cultura è scemo. Io – continua Sinibaldi – ero proprio così: sono cresciuto in una casa senza libri, venivo da una famiglia di non lettori. Non ho fatto l’università e mi sono limitato a bighellonare tra librerie, teatri e altri luoghi che mi hanno consentito, con una sorta di ‘bricolage’ personale, di costruire quello che sono”.

Oggi però questo non è più accettabile. Sinibaldi parla di una vera e propria rivoluzione: “Con la Rete abbiamo portato a compimento la storia della comunicazione. Abbiamo realizzato quello che l’umanità per tutta la storia ha tentato di fare: comunicare in maniera immediata, precisa ed estesa. Non possiamo non assumerci la gioia, e anche la responsabilità, di aver realizzato tutto questo”. Un miracolo che non può e non deve essere letto come una catastrofe per l’inevitabile cambiamento che ogni innovazione porta con sé: “Ogni generazione pensa che il nuovo spazzerà via tutto quello che c’era prima ma non è così. Bisogna avere il coraggio di mettere le mani dentro questa cosa intricatissima che sono le nuove forme di comunicazione”.

Nessuna nostalgia, nessun limite mentale: Sinibaldi celebra il caos e la mancanza di deferenza e venerazione verso la cultura tradizionale fatta di libri: “ Il libro non va venerato. Leggetelo, scambiatelo ma non veneratelo”. E ricorda l’episodio di quando era un giovane magazziniere alla Mondadori: “Oggi Teilhard de Chardin è considerato il precursore del cyberpunk, ma i suoi libri per me sono ancora il ricordo di 5 casse, caricate con grande fatica sul camion, e poi tornate indietro ancora chiuse”.

A chi gli chiede se il suo libro racconti la cultura come un vissuto sociale collettivo nato dall’esperienza del ’68, Sinibaldi risponde: “Sicuramente è un libro su una generazione molto collettiva ma io disprezzo la nostalgia. Di quel periodo non ho mai parlato nemmeno con mia figlia, penso che molte cose della mia vita le apprenderà proprio dal libro”. “Non ha senso fare confronti con quel periodo della storia italiana perché oggi – continua Sinibaldi – la dimensione del sociale è incommensurabile rispetto a quello che ho vissuto io. Ci sono tutte le possibilità per la condivisione e per non sentirsi isolati”.

Sinibaldi porta come esempio un ipotetico lettore di manga di Monterotondo: “Vent’anni fa sarebbe stato lo sfigato del paese con un autostima bassissima perché non amava guardare le partite al bar come i suoi coetanei. Oggi invece quella persona ha, magari, nella Rete un’autorità mostruosa e non si sente più così isolato”. L’idea di progresso come cambiamento e rottura delle regole è il cuore di questo libro. Un’idea, secondo Sinibaldi, in antitesi con quella di potere e di legalità: “Una volta venivano sanzionate cose ora legali come l’obiezione di coscienza, l’aborto o l’apertura di una tv privata”.

Anacronismi che vanno di pari passo con l’idea del potere: “Per me è la forma più stupida, banale e pigra che abbiamo trovato per affrontare le diseguaglianze”. Nulla è solo bianco o nero, ci sono mille sfumature nel progresso: “Il cambiamento è inevitabile – afferma Sinibaldi – ma l’innovazione non va da una parte sola: pensare il contrario è una vera e propria truffa ideologica”.

Ne è un esempio la narrazione degli anni di piombo: “L’Italia veniva presentata da tutti come un paese grigio, ripiegato su se stesso e bisognoso di austerità. Ma dall’altra parte c’erano persone come Silvio Berlusconi e Renato Nicolini che avevano capito che non era così e che gli italiani avevano voglia di condivisione e di divertimento. Berlusconi inventò infatti la tv commerciale e Nicolini ‘l’estate romana’”. La risposta secondo Sinibaldi sta tutta qua: “Non accettate il ricatto di un’idea di innovazione a senso unico. Il cambiamento dipende da noi”.

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Desiderio o illusione? Dialogo tra giornalisti su “Utopia e tecnologia” http://ifg.uniurb.it/2011/03/29/ducato-online/desiderio-o-illusione-dialogo-tra-giornalisti-su-utopia-e-tecnologia/6874/ http://ifg.uniurb.it/2011/03/29/ducato-online/desiderio-o-illusione-dialogo-tra-giornalisti-su-utopia-e-tecnologia/6874/#comments Tue, 29 Mar 2011 17:24:34 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=6874 [continua a leggere]]]> URBINO – Come e quanto è legato l’immaginario del mondo moderno, il sogno, o meglio l’utopia, allo sviluppo tecnologico? Sogno o pericolosa illusione? Se ne è parlato oggi al secondo incontro dei “Dialoghi dell’Utopia”, organizzati dal Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell’Università di Urbino Carlo Bo. Il professore di Sociologia dei new media Giovanni Boccia Artieri ha moderato l’incontro con i giornalisti Marino Sinibaldi, direttore di Rai Radio3, e Mario Tedeschini Lalli, alla direzione del settore innovazione e sviluppo del Gruppo editoriale L’Espresso. Dal mondo della radiofonia a quello del giornalismo digitale, i due ospiti hanno analizzato il legame tra utopia, progresso e nuove tecnologie.

“La tecnologia è l’anima di ogni utopia – ha spiegato Sinibaldi – perché ogni progresso scientifico nasce da un forte desiderio. Le tecnologie che non si sviluppano nascondono invece una distopia, come ha dimostrato la resistenza all’invenzione del video-telefono, che avrebbe distrutto gran parte dell’intimità”. Dal confronto dell’utopia con il presente e con la possibilità di un futuro migliore nasce il suo legame indissolubile con le tecnologie. “Le utopie tecnologiche – ha proseguito Sinibaldi – sono le più misurabili, ma le utopie in generale sono per loro stessa natura ambigue perché mirano alla perfezione, un obiettivo sbagliato e irraggiungibile”.

A sottolineare la “pericolosa illusione” intrinseca delle utopie è stato Mario Tedeschini Lalli: “Certamente le tecnologie della rete abilitano a un grado maggiore di libertà, ma non certo alla libertà in sè. Non dobbiamo sottovalutare le criticità, i nodi, della rete, anche perché – si chiede in conclusione il giornalista – che succede a tutte quelle persone che sono presenti nel mondo digitale, ma scelgono di rimanere passive? Che cos’è o non è l’informazione giornalistica in questo nuovo mondo?”.

Il prossimo incontro con i “Dialoghi dell’Utopia” sarà martedì 5 aprile in compagnia di Piero del Soldà.

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Utopia e tecnologia, dialogo a Urbino http://ifg.uniurb.it/2011/03/29/ducato-notizie-informazione/utopia-e-tecnologia-dialogo-a-urbino/6861/ http://ifg.uniurb.it/2011/03/29/ducato-notizie-informazione/utopia-e-tecnologia-dialogo-a-urbino/6861/#comments Tue, 29 Mar 2011 11:26:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=6861 [continua a leggere]]]> La diretta twitter dall’incontro con i giornalisti Mario Tedeschini Lalli, Marino Sinibaldi e il professore di Sociologia della comunicazione Giovanni Boccia Artieri
di Martina Manfredi

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Tecnologia e Utopia, domani nuovo appuntamento con i “Dialoghi” http://ifg.uniurb.it/2011/03/28/ducato-notizie-informazione/i-dialoghi-dellutopia-domani-il-nuovo-appuntamento/6838/ http://ifg.uniurb.it/2011/03/28/ducato-notizie-informazione/i-dialoghi-dellutopia-domani-il-nuovo-appuntamento/6838/#comments Mon, 28 Mar 2011 16:21:48 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=6838 [continua a leggere]]]> URBINO –  “Il sogno tecnologico”, nel rapporto tra la rivoluzione digitale e sociologia della comunicazione. Si parlerà di questo domani durante il terzo incontro del ciclo “Dialoghi dell’utopia” dal titolo “Utopia e tecnologia”. Alle ore 15, in via Saffi, interverranno Marino Sinibaldi, direttore di Radio Rai3, Mario Tedeschini Lalli, caporedattore, direzione innovazione e sviluppo del Gruppo Editoriale L’Espresso e docente dell’Istituto per la formazione al giornalismo, e il professor Giovanni Boccia Artieri, docente di sociologia dei new media nonché presidente del corso di laurea in Scienze della Comunicazione di Urbino.

I “Dialoghi dell’Utopia” sono organizzati dal LaRiCa, il Laboratorio di Ricerca di Comunicazione Avanzata del Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Linguaggi, Media, Spettacolo, diretto dalla prof.ssa Lella Mazzoli, con l’esclusiva media media partnership di Radio Rai3.

(b.l.)

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