il Ducato » massimo galuzzi http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » massimo galuzzi http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Frana Gola del Furlo, cantiere deserto. Il sindaco di Acqualagna: “Tutto in regola” http://ifg.uniurb.it/2015/03/09/ducato-online/frana-gola-del-furlo-cantiere-deserto-il-sindaco-di-acqualagna-tutto-in-regola/67585/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/09/ducato-online/frana-gola-del-furlo-cantiere-deserto-il-sindaco-di-acqualagna-tutto-in-regola/67585/#comments Mon, 09 Mar 2015 17:40:31 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67585 LEGGI / I ristoratori: "Ci sentiamo in trappola"]]> Cantiere Gola del Furlo

Cantiere Gola del Furlo

URBINO – I lavori dovevano iniziare una settimana fa e durare almeno 60 giorni. In realtà oggi, 9 marzo, il cantiere sulla Flaminia, all’imboccatura della gola del Furlo, era deserto.

“C’è una mancanza di informazione da parte delle istituzioni” ha detto Loris Ducci responsabile della cooperativa Marche and Bike. ”Se sono partiti i lavori lo sono solo sulla carta perché di fatto c’è solo un cantiere chiuso che non si sa quando e in che condizioni riaprirà. Noi ci occupiamo dei ciclisti e chi volesse farsi un giro in bici, per esempio da Urbino o Fermignano, dovrebbe fare un giro lungo e scomodo”.

È da dicembre 2013 che la strada per arrivare al passo del Furlo è chiusa per un frana causata dalla forte pioggia e dall’erosione provocata dal fiume Candigliano. A maggio 2014 il comune di Acqualagna aveva riaperto l’accesso a pedoni e ciclisti. Ma anche per loro, da febbraio di quest’anno, la via è sbarrata da pannelli di legno pressato. Il motivo del blocco è l’inizio dei lavori per rimettere in piedi una meraviglia di storia attraversata ai suoi tempi da Etruschi e Romani.

“Da una settimana a questa parte non ho visto nessun operaio nel cantiere” ha riferito Giuseppina Baldelli del bar Furlo ai piedi della Gola. “Abbiamo perso un bel po’ di lavoro perché in un anno c’è stato un calo di visitatori. Addirittura non vediamo più neanche i pullman che trasportano gli stranieri. Dall’estero vengono fin qui per poi trovarsi questa brutta sorpresa”.

Altri commercianti del Furlo raccontano di turisti furiosi perché sul sito internet della riserva non è segnalato il disagio. Sul portale campeggia ancora la scritta “un’area protetta alla portata di tutti!!”. Più in basso l’avviso dei lavori in corso e, ancora, dell’accesso consentito a pedoni e ciclisti. Ma anche questo non è più vero.

Per il sindaco di Acqualgna Andrea Pierotti, però, la situazione è normale: “I lavori sono iniziati il 2 marzo. Saranno utilizzate due squadre – spiega – ma al momento ne è intervenuta soltanto una per ripulire l’area del cantiere. Domani in giunta decideremo come muoverci  per mettere in sicurezza il cantiere,  abbattendo una parte del versante. Soltanto a questo punto i lavori saranno a pieno regime”. Il progetto, curato dall’ingegner Alberto Paccapelo dell’ufficio tecnico provinciale, consiste nella realizzazione di un muro di cemento armato per sostituire il precedente, “che risaliva ad almeno 80 anni fa”. Secondo il responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Acqualagna, Andrea Iorio, i lavori dureranno tre o quattro mesi al massimo. Tempi che non corrispondono alle stime del sindaco Pierotti. Circa un anno fa aveva dichiarato che “una volta avviato il cantiere, i lavori non dovrebbero durare più di 60 giorni”.

Il 19 marzo del 2014 il sindaco Pierotti ha dichiarato che c’era la copertura economica per far partire il progetto e che era “il momento di concludere l’iter in pochi giorni e avviare la gara d’appalto per i lavori”. Per  l’ ex assessore provinciale Massimo Galuzzi i lavori sarebbero dovuti finire “entro la stagione estiva” del 2014.

 

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Flaminia franata, i ristoratori del Furlo: “Ci sentiamo in trappola” http://ifg.uniurb.it/2014/03/19/ducato-online/flaminia-franata-i-ristoratori-del-furlo-ci-sentiamo-in-trappola/59795/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/19/ducato-online/flaminia-franata-i-ristoratori-del-furlo-ci-sentiamo-in-trappola/59795/#comments Wed, 19 Mar 2014 09:14:26 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59795 FOTO E VIDEO Ristoratori e albergatori del parco naturale sul piede di guerra: "Senza Flaminia, affari a picco". Il sindaco Andrea Pierotti: "Presto il via ai lavori, sarà tutto risolto prima dell'estate"
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ll sopralluogo dei tecnici e amministratori locali  ACQUALAGNA – Al passo del Furlo scorre la storia. Lo hanno attraversato gli etruschi, gli antichi romani, i briganti, le truppe napoleoniche e c’è traccia anche di Benito Mussolini, che da Predappio si fermava in una locanda oggi ancora aperta. Ma da qualche mese fare la stessa cosa è un po’ più complicato. Da metà dicembre dello scorso anno la strada del Passo del Furlo, la Flaminia, è interrotta per una frana. La pioggia di quei giorni e l’erosione provocata dal fiume hanno fatto crollare nel vuoto alcuni metri di asfalto.

Approfittando della giornata primaverile, proviamo a raggiungere la zona che dal 2001 è tutelata dalla “Riserva naturale statale gola del Furlo”. Partiamo da Urbino e imbocchiamo la E78, quindi l’uscita per Calmazzo. Direzione “Gola del Furlo”. E’ lo stesso percorso che fanno (o meglio: facevano) i turisti dal nord Europa, come tedeschi e francesi. Poche centinaia di metri dopo l’uscita, la strada è transennata. I cartelli avvertono: “Strada interrotta”. Indicazioni su percorsi alternativi? Neanche a parlarne.

Ai turisti in fondo basterebbe qualche segnale stradale in più per scoprire che proseguendo in direzione Roma, superata la galleria, al passo del Furlo si arriva anche uscendo per Acqualagna. E’ qui che resistono dalla fine dello scorso anno la signora Giuseppina, Roberta e suo marito Alberto, Giovanna e altre decine di persone che vivono legate a doppio filo a questa zona. Ci sono tre bar, un grande ristorante lungo il fiume, un albergo con taverna.

La stagione turistica sta per entrare nel vivo, i timori di chi ha un’attività nel parco naturale diventano realtà: “Rispetto lo scorso anno –  racconta Raniero Tontini, marito della titolare del bar Costoli – il fatturato è calato di ben oltre il 60%. Le attività in zona che per la bella stagione davano lavoro a una decina di collaboratori, tra camerieri e addetti alle pulizie delle camere, quest’anno quasi certamente non potranno farlo”.

“Ci sentiamo come in trappola – raccontano Roberta e Alberto, dell’albergo e locanda Antico Furlo – Non possiamo programmare niente perché non sappiamo se la strada sarà riaperta prima o dopo l’estate. Ci piacerebbe essere più coinvolti dagli enti pubblici, potremmo raccontare qual è la vera situazione di questa zona e dare qualche idea per rilanciarla”. Poco prima i due albergatori stavano incontrando due ex studenti dell’Università di Urbino, rimasti legati a questa zona pur non essendo marchigiani, oggi professionisti nell’organizzazione eventi: “Abbiamo scoperto questi luoghi anni fa, quando studiavamo qui – racconta Luca, tarantino – Ora proveremo a organizzare un po’ di appuntamenti che attirino turisti, provando anche a sostituirci agli enti pubblici”.

Accanto c’è il bar Furlo, oggi tappa gettonata per le gite scolastiche che passano di lì. Dalla fine degli anni ’80 la famiglia della signora Giuseppina ha preso in mano la gestione del bar: “Spero che riaprano presto la strada – dice – Quest’anno so già che arriveranno pochi pullman di turisti e scolaresche, di sicuro ho subito un calo del 50%, siamo tutti molto preoccupati”. A pesare saranno soprattutto le tasse che tutti dovranno pagare: “La logica degli studi di settore – dice la signora Giuseppina – non tiene conto della situazione che abbiamo subito, vorremmo che il Comune chieda all’Agenzia delle Entrate una maggiore elasticità nei pagamenti delle tasse, visto che è stato riconosciuto lo stato di calamità naturale”.

Sul luogo in cui la strada è crollata, è in corso l’ultimo sopralluogodi  amministratori locali e tecnici della provincia di Pesaro-Urbino. “La copertura economica c’è – assicura il sindaco di Acqualagna, Andrea Pierotti – Abbiamo recepito le modifiche al progetto chieste dalla Soprintendenza, ora è il momento di concludere l’iter in pochi giorni e avviare la gara d’appalto per i lavori”. Il progetto lo curerà l’ingegnere Alberto Paccapelo dell’ufficio tecnico provinciale: “Realizzeremo un nuovo muro di cemento armato, il precedente risaleva almeno a 80 anni fa”. Tutti d’accordo sul come quindi, un po’ meno sul quando. Secondo l’assessore provinciale Massimo Galuzzi: “Prima dell’estate non so se i lavori saranno finiti, entro la stagione estiva è una previsione plausibile”. Più una speranza che una stima quella del sindaco Pierotti: “Se non ci saranno intoppi – dice – la strada sarà riaperta per giugno”. Riporta tutti alla concretezza l’ingegnere Paccapelo: “Dipenderà tutto dai tempi amministrativi – chiarisce – la posizione del crollo rende il lavoro più complicato, ma una volta avviato il cantiere, i lavori non dovrebbero durare più di 60 giorni”.


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Urbino al voto nel 2014: i partiti e i candidati in campo http://ifg.uniurb.it/2013/12/16/ducato-online/urbino-al-voto-nel-2014-i-partiti-e-i-candidati-in-campo/53940/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/16/ducato-online/urbino-al-voto-nel-2014-i-partiti-e-i-candidati-in-campo/53940/#comments Mon, 16 Dec 2013 20:53:27 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53940 Il sindaco di Urbino, Franco Corbucci

Il sindaco uscente, Franco Corbucci

URBINO – La primavera del 2014 porterà un’aria nuova a Urbino dal punto di vista politico: il sindaco uscente del Partito Democratico, Franco Corbucci, lascerà la carica che ricopre dal 2004.  La corsa alla sua successione sembra essere già iniziata, soprattutto all’interno del Pd, il partito che amministra la città, che è sempre stata di centrosinistra fin da quando, nel 1993, è stata introdotta l’elezione diretta del sindaco.

I PARTITI: Pd, a febbraio le primarie: tre i candidati / M5S: “Prima il programma, poi il nome del nostro candidato / Forza Italia: “In corsa per vincere”

Saranno tre i principali schieramenti: centrosinistra, centrodestra e Movimento 5 Stelle. Il centrosinistra sarà guidato dal Pd e dovrebbe comprendere una coalizione composta anche da Sel, Verdi e Socialisti, fino all’Udc. Il centrodestra potrebbe essere rappresentato dalla sola Forza Italia (il Nuovo Centrodestra di Alfano per ora non ha attecchito). Il Movimento 5 Stelle, invece, prima di iniziare la campagna elettorale, aspetta il riconoscimento ufficiale da parte dei vertici nazionali.

Le ultime quattro elezioni comunali, dal 1995 al 2008, con l’indicazione diretta del candidato sindaco, hanno sempre premiato nettamente il centrosinistra. Massimo Galuzzi, candidato del Pds (poi Ds) vinse nel 1995 e nel 1999 col 71% dei voti: nel 1995 contro Salvatore Sodano, del Polo della Libertà, e nel 1999 contro Elisabetta Foschi, giovane candidata del centrodestra. Nel 2004, il candidato sindaco dei Ds, Franco Corbucci, ha vinto con circa il 69% dei voti. Suo principale avversario era Augusto Calzini, appoggiato da Forza Italia, Alleanza Nazionale e Unione dei Democratici Cristiani e di Centro, che ottenne il 28% dei voti.

Si arriva così al 2009 e alla rottura all’interno del Pd: Franco Corbucci è ancora il candidato scelto dal centrosinistra, ma a lui si oppone Maurizio Gambini, ex consigliere comunale nello stesso Partito Democratico. Altro avversario è Alfredo Bonelli, candidato del Pdl per la Lista Civica per Urbino. Nella corsa a primo cittadino c’è anche Domenico Campogiani, rappresentante dell’Udc. Corbucci si conferma sindaco, ma con un dato molto inferiore rispetto a quello del 2004: raccoglie, infatti, il 54,5% delle preferenze, contro il 24% del candidato del centrodestra Bonelli, il 17% di Maurizio Gambini con la sua lista civica ‘Liberi per Cambiare’, e il 4% di Campogiani.

Le ultime elezioni a Urbino, però, sono state le politiche del 2013. Confrontare il dato delle amministrative con quello delle nazionali è sempre poco indicativo perché gli equilibri si rivelano spesso molto diversi ma può comunque servire a dare un’idea di quali siano le tendenze politiche nella città Ducale. A febbraio dello scorso anno, sia alla Camera che al Senato, le indicazioni dei cittadini di Urbino sono state chiare: il Pd ha vinto, ma il Movimento 5 Stelle ha sorpreso tutti: se il Partito Democratico oscillava tra il 44% della Camera e il 46% al Senato, i “grillini” hanno conquistato il 26% dei voti alla Camera e il 24% al Senato. Il centrodestra ha preso il 15% alla Camera e il 16% al Senato.

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Frane: le Marche al primo posto per indice di franosità http://ifg.uniurb.it/2013/05/12/ducato-online/frane-le-marche-al-primo-posto-per-indice-di-franosita/46408/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/12/ducato-online/frane-le-marche-al-primo-posto-per-indice-di-franosita/46408/#comments Sun, 12 May 2013 17:00:33 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46408 Ducato in edicola, dedicato alla "Terra nostra" LEGGI E SFOGLIA Il Ducato in edicola]]> URBINO – Ormai è chiaro, le Marche sono “la regione delle frane”. Ad attribuirle l’infelice primato è stata la Coldiretti che, con i suoi dati, ha lanciato l’allarme: le Marche sono la regione con il più alto indice di franosità di tutto il Paese, quasi il 20% di tutta la superficie regionale è a rischio frane. Il Progetto Iffi (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia), realizzato dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e dalle Province Autonome, ha fornito in questo senso un quadro tutt’altro che rassicurante.

L’inventario ha censito a oggi oltre 42.522 fenomeni franosi in tutta la Regione, 17 mila dei quali solo nel pesarese. In pratica, Pesaro e Urbino presentano, da sole, quasi la metà dei fenomeni di dissesto idrogeologico di tutte le province marchigiane.

La carta dell’indice di franosità del Paese

La stagione autunnale appena trascorsa non è stata certamente delle migliori, caratterizzata da precipitazioni ben al di sopra della media su tutto il territorio provinciale, con il mese di marzo che ha registrato il record di 21 giorni di pioggia su 31. Tale situazione ha favorito una forte saturazione del suolo, provocando numerosi dissesti su tutto il territorio provinciale e un generale innalzamento dei livelli d’acqua e ciò ha dato il via ai fenomeni di piena.

In molti casi, ad accelerare il corso degli eventi, subentra anche l’opera dell’uomo, colpevole di un consumo sconsiderato del suolo naturale. Le frane segnalate, infatti, si sono sì verificate in seguito a precipitazioni abbondanti ma, tuttavia, molti degli smottamenti sono avvenuti durante giorni di pioggia scarsa o addirittura assente. Non a caso la Coldiretti ha accusato le istituzioni per la pessima gestione del suolo pubblico, affermando che “sulle frane ha pesato la scomparsa di quasi 300mila ettari di terreni agricoli, di cui 55mila negli ultimi quattro anni”. In pratica, un terzo dell’intero territorio regionale che una volta era agricolo ha cambiato destinazione.

Ma la causa di questi fenomeni, spesso, è da ricercarsi anche nella particolare composizione dei vari tipi di sottosuolo. Dal punto di vista geologico, infatti, la nostra regione è divisa da due zone piuttosto diverse tra loro – come spiega il geologo della protezione civile Cesare Bisiccia – quella interna, più stabile, caratterizzata da terreni rocciosi e calcarei, e quella più vicina alla costa, maggiormente fragile perché composta da suolo a componente arenaria e argillosa. La seconda, per intenderci, è quella del Colle Ardizio, interessato ormai da anni da fenomeni di dissesto che comportano crolli di pezzi di roccia che invadono pericolosamente le strade sottostanti. L’ultimo smottamento, avvenuto a marzo, ha causato la chiusura al traffico della Statale Adriatica che collega Pesaro a Fano, provocando per quasi un mese l’ennesimo blocco della circolazione con enormi disagi per i pendolari. La frana dell’Ardizio, a onor del vero, è un fenomeno conosciuto da decenni su cui, però, ci si trova ancora gravemente impreparati a intervenire nella fase d’emergenza.

“Il Pai (Piano di assetto idrogeologico) denuncia già dal 2004 la gravità della situazione – afferma Enrico Gennari, presidente dell’Ordine dei geologi delle Marche – con rischio molto elevato R4 su tutto il versante, ma senza un adeguato sistema di monitoraggio non sarà mai possibile mettere in sicurezza il territorio”. Il vero nodo della questione, però, è che mancano le risorse per la manutenzione delle strade, e in caso di eventi di questo tipo è sempre difficile stabilire chi deve pagare. Il problema, in sostanza, è legato ai vincoli del Patto di stabilità, quindi lo stato di emergenza chiesto dagli enti consentirebbe la deroga al Patto per il periodo concesso. Ma dall’estate 2012, sulla gestione dello stato di emergenza, la normativa rispetto agli ultimi vent’anni è cambiata totalmente: adesso lo stato di emergenza viene concesso al massimo per novanta giorni ma non è collegato alle risorse economiche, perciò diventa ogni volta più difficile trovare i fondi per le ricostruzioni. “Per riaprire la statale sull’Ardizio abbiamo speso solo in questi giorni 700 mila euro – afferma l’assessore alla viabilità della Provincia Massimo Galuzzi – mentre negli ultimi dieci anni gli interventi di consolidamento in quella zona e in quella del S. Bartolo sono costati quasi 8 milioni di euro. Le risorse economiche sono quasi sempre insufficienti – continua Galuzzi – e se non ci sarà una politica mirata alla tutela del territorio sarà dura riuscire ogni volta a trovare i fondi per intervenire”.

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Maltempo, Ricci: “Chiediamo stato di emergenza”. La situazione dei ponti /FOTO http://ifg.uniurb.it/2013/03/25/ducato-online/maltempo-ricci-chiediamo-stato-di-emergenza-la-situazione-dei-ponti-foto/40188/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/25/ducato-online/maltempo-ricci-chiediamo-stato-di-emergenza-la-situazione-dei-ponti-foto/40188/#comments Mon, 25 Mar 2013 18:40:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=40188 FERMIGNANO – Continua a piovere, il maltempo persisterà anche nei prossimi giorni sulle Marche settentrionali. Il presidente della Provincia Matteo Ricci, insieme al sindaco di Pesaro, Luca Ceriscioli, ha chiesto alla Regione l’attivazione dello stato di emergenza per rischio idrogeologico in tutto il territorio provinciale.

Il geologo Pierpaolo Tiberi, della Tecno Gea, ma impegnato anche con la protezione civile, rassicura: “Secondo me non ci sono le condizioni per autorizzare la richiesta. Ma spesso può servire per un rimborso economico dei danni o per velocizzare le autorizzazioni per qualche lavoro.”

In attesa della risposta dal Governo, abbiamo verificato la situazione dei ponti nel comune di Fermignano ostruiti da tronchi e rami durante la piena della settimana scorsa insieme ad Alessandro Cappucci, vice-responsabile della Protezione civile. “Le aste fluviali sono il principale strumento per l’allerta meteo controllato dalla regione, con cui siamo in costante contatto. In questa zona bisogna tenere presente le aste fluviali di Fossombrone e S. Angelo in Vado. Se qui il livello supera i tre metri è obbligatorio allertare le autorità per richiedere lo stato di emergenza, quello infatti è il segnale entro tre ore a Fermignano strariperà il fiume”.

Il nostro percorso parte dal ponte della Petrella: rispetto alla settimana scorsa la situazione è peggiorata, il letto del fiume è pieno di detriti e tronchi trasportati dalla corrente. Il livello delle acque si è alzato ma, prosegue Cappucci “non c’è rischio di esondazioni a queste condizioni”. Un contadino che abita vicino al ponte teme per la sua casa e si chiede “Perché non intervengono a rimuovere i detriti dal fiume, sarebbe un lavoro di due ore”. Secondo il geologo Tiberi “i rami prima si tolgono e meglio è. Comunque lo stesso privato cittadino può farsi autorizzare a tagliare la legna per togliere i detriti dal fiume”.

La nostra verifica prosegue : il livello delle acque sotto il ponte Romagnoli sembra rientrare perfettamente nei parametri della stagione invernale. “Qualche anno fa qui le acque hanno scavalcato il ponte, danneggiando la parte vecchia della struttura, rinforzata due anni fa.” Racconta Cappucci.

Tutto regolare anche nei pressi del ponte Romano e in località Zaccagna. Al nostro arrivo il proprietario dell’abitazione più vicina all’argine guarda il livello del fiume: “Per ora tutto ok – ci mostra le strisce per misurare il livello dell’acqua- ma con l’argine subito dopo il cancello di casa mia la situazione è sempre rischiosa.”

Secondo il piano di rischio idrogeologico della Provincia di Pesaro-Urbino, questi sono i comuni nel bacino del Metauro ad alto rischio di frane e dissesti:
Urbino, per alcuni edifici in località Fonte spino e Cappuccini;
Fermignano, nei tratti della ex S.S. Flaminia corrispondenti alle località “Rifugio del Furlo“, “Diga del Furlo“ e C. Peci, per il pericolo di caduta massi. A rischio anche alcune case nei pressi dell’imbocco della galleria del Furlo lato Est;
• Acqualagna;
• Sant’Ippolito;
• Cartoceto.

Le zone ad alto rischio di alluvione, comprendono invece:
Urbino, in particolare l’abitato di Gallo, per l’eventuale esondazione del torrente Apsa. Potrebbero venire danneggiate delle industrie e una strada provinciale. Secondo il piano, sarebbero coinvolte quattro persone in modo diretto, e 20 in modo indiretto;
• Petriano;
• Montecalvo in Foglia;
• Mondolfo;
• Cantiano;
• Acqualagna.

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C’è il sole, pericolo stalattiti aumenta. Corbucci: “Meglio non uscire di casa” http://ifg.uniurb.it/2012/02/15/ducato-online/ce-il-sole-pericolo-stalattiti-aumenta-corbucci-meglio-non-uscire-di-casa/25071/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/15/ducato-online/ce-il-sole-pericolo-stalattiti-aumenta-corbucci-meglio-non-uscire-di-casa/25071/#comments Wed, 15 Feb 2012 20:37:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=25071 Scuole chiuse fino a sabato 18]]> di Micol Sara Misiti
URBINO – Eccola la nuova emergenza, anche se su Urbino è spuntato il sole: l’aumento delle temperature e le forti raffiche di vento potrebbero provocare il crollo di blocchi di neve e di stalattiti dai tetti del centro storico di Urbino.

Il Comune ha invitato i cittadini alla prudenza e ad uscire dalle abitazioni solo in caso di assoluta necessità. “Meglio non uscire, se non per stretta emergenza”. E’ questo l’appello del sindaco Franco Corbucci ai cittadini di Urbino. “A causa del miglioramento del tempo – continua il sindaco – il pericolo di caduta stalattiti aumenta”. Nelle prossime ore le temperature saranno nuovamente in discesa nei valori minimi, mentre le massime rimarranno stazionarie.

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Volontari del soccorso alpino e speleologico, della protezione civile e il corpo speciale soccorso alpino delle Fiamme Gialle lavorano da giorni per rimuovere la neve dai tetti dei palazzi, portare medicine ai malati isolati ed evacuare le abitazioni in situazione di emergenza. Le squadre Saf (speleo-alpinistiche-fluviali) continuano gli interventi alla chiesa dei Cappuccini, dove il tetto è crollato lunedì.

VIABILITA’ – Il lavoro si è concentrato sul ripristino delle strade inagibili e che costringono all’isolamento una decina di nuclei famigliari intorno a Urbino” come ha riferito Massimo Galuzzi, assessore con deleghe alle opere pubbliche e alla viabilità. La condizione della viabilità è migliorata, da oggi l’85 per cento delle strade comunali è tornato percorribile. Le navette e i collegamenti tra Urbino e Pesaro sono regolari, però è ancora inaccessibile il centro storico.

“Per quanto riguarda gli edifici e la cittadina ducale – continua l’assesore Galuzzi – priorità sono, come nei giorni scorsi, la messa in sicurezza dei tetti che sopportano un peso inusuale per via della neve accumulata e la rimozione delle stalattiti”. Le famiglie bloccate, secondo quanto riferisce Galuzzi, sono state raggiunte telefonicamente e la loro condizione non crea particolari preoccupazioni, quindi non si tratta di emergenze.

SCUOLE – Il sindaco di Urbino ha deciso di sospendere l’attività didattica di tutte le scuole, asili nido inclusi, per venerdì 17 e sabato 18 febbraio. Le strutture saranno aperte per il solo personale amministrativo, mentre gli alunni potranno riprendere le lezioni da lunedì 20 febbraio.

SAN BERNARDINO -I frati del convento si sono spostati a causa del rischio del crollo del tetto. “La situazione è delicata e da tenere costantemente sotto controllo”, ha detto l’ingegner Alessandro Cioppi, responsabile dell’area tecnica dell’Arcidiocesi di Urbino. “Si tratta di una misura precauzionale – dice frate Samuele – il tempo che i vigili del fuoco mettano in sicurezza il tetto, che però finora non presentava particolari problemi, tranne qualche piccola infiltrazione d’acqua”.

DUOMO - E’ stato effettuato anche il sopralluogo al Duomo di Urbino. “Sulla volta ci sono due piccolissime infiltrazioni d’acqua, forse causate dallo scivolamento di qualche coppo. Tutte le opere all’interno sono in sicurezza”, comunica la vicedirettrice di Palazzo Ducale Agnese Vastano. Il lavoro dei tecnici giunti nella città ducale da Ancona è continuato nel pomeriggio con le visite agli oratori di san Giovanni e san Giuseppe, “oltre a tutti gli edifici cosiddetti vincolati”, quelli oggetto di tutela statale per il loro valore storico-artistico.

UNIVERSITA’ – L’università di Urbino ha fatto un elenco, ancora provvisorio, delle strutture danneggiate dall’emergenza neve. L’Ateneo ha segnalato crolli di soffitti a Palazzo Albani, nel cinema Ducale e nel campus scientifico Enrico Mattei ex-Sogesta. Nella facoltà di Scienze motorie, la sede di via dell’Annunziata ha subito il crollo di due solai in un laboratorio del gruppo muscolare e sono stati realizzati lavori per la messa in sicurezza della copertura della piscina Mondolce e di una pista di atletica.

EMERGENZA RIFIUTI - Il Comune ha invitato i cittadini a limitare l’accumulo di sacchetti in prossimità dei cassonetti e a tenere per qualche giorno l’immondizia sui terrazzi o nei propri giardini, dove il freddo ferma qualunque fenomeno di fermentazione o degrado. Marche Multiservizi è al lavoro per riportare la situazione alla normalità e sta utilizzando dei bobcat per liberare i cassonetti.

L’amministrazione comunale ha anche invitato i proprietari delle automobili lasciate sotto la neve a segnalare le proprie vetture per evitare danneggiamenti, perché i mezzi spalaneve trovano grande difficoltà a pulire le strade, spesso proprio per le auto abbandonate.

FERMIGNANO – La Comaf, un’azienda di carpenteria metallica di Fermignano, rischia il fallimento. E’ isolata da giorni e la Protezione civile ha fatto un sopralluogo per permettere l’arrivo di un camion carico di materie prime. L’attività è ferma da due settimane ed è stata spostata ad Acqualagna.



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Galuzzi: priorità liberare strade e tetti. Nessuna emergenza per isolati http://ifg.uniurb.it/2012/02/15/ducato-notizie-informazione/galuzzi-priorita-liberare-strade-e-tetti-nessuna-emergenza-per-isolati/24758/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/15/ducato-notizie-informazione/galuzzi-priorita-liberare-strade-e-tetti-nessuna-emergenza-per-isolati/24758/#comments Wed, 15 Feb 2012 09:34:40 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=24758 [continua a leggere]]]> URBINO – “Oggi il lavoro si concentrerà sul ripristino delle strade che sono ancora inagibili e costringono all’isolamento una decina di nuclei famigliari intorno a Urbino – l’assessore con deleghe alle opere pubbliche e alla viabilità, Massimo Galuzzi spiega il piano degli interventi di oggi – per quanto riguarda gli edifici e la cittadina ducale, priorità sono, come nei giorni scorsi, la messa insicurezza dei tetti che sopportano un peso inusuale per via della neve accumulata e la rimozione delle stalattiti”.

Le famiglie bloccate, secondo quanto riferisce Galuzzi, sono state raggiunte telefonicamente e la loro condizione non crea particolari preoccupazioni, non si tratta di emergenze, quindi. Nei prossimi giorni si dovrebbero alzare le temperature, il che da una parte è un bene, perché molta neve sciogliendosi alleggerirà i tetti, dall’altra ci saranno inconvenienti legati alle grandi quantità di acqua che verranno convogliate per le strade e lungo i muri.

Al lavoro c’è anche una squadra di ingegneri, geometri e architetti, che sta monitorando e eseguendo perizie sugli edifici antichi e storici del centro.

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Ricomincia a nevicare, trecento famiglie senz’acqua http://ifg.uniurb.it/2012/02/09/ducato-online/neve-danni-non-quantificabili-da-stasera-nuova-perturbazione/21573/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/09/ducato-online/neve-danni-non-quantificabili-da-stasera-nuova-perturbazione/21573/#comments Thu, 09 Feb 2012 09:53:42 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=21573 caduti 10 centimetri di neve. Già una dozzina di interventi dei vigili del fuoco. Situazione critica per la viabilità. Perturbazione fino a domenica. Paura per i 'bromboli': un uomo colpito alla testa, ma non è grave. Il Governo fornirà le risorse necessarie per la nuova emergenza / DISAGI? SCRIVETE ALLA REDAZIONE]]> URBINO – Dopo il sospiro di sollievo degli ultimi due giorni, in serata sono caduti sulla città i primi fiocchi di una nevicata intensa. La perturbazione  – secondo le previsioni – durerà fino a domenica, mentre le temperature massime rimarranno sotto lo zero ancora per qualche giorno. Paura per le stalattiti: questa mattina, in zona ospedale, c’è stato il primo ferito.

Con la tregua concessa dal maltempo, alcuni settori sono tornati lentamente alla normalità. Come le pompe di benzina,rifornite quasi tutte tra ieri e oggi, e che si dicono pronte ad affrontare l’emergenza dei prossimi giorni. Rimangono però irrisolte alcune problematiche: sono ancora senz’acqua corrente  – comunica Marche Multiservizi, gestore del servizio idrico nel territorio - trecento famiglie della provincia per via dei contatori saltati.

METEO. Finita la tregua: è appena cominciato il peggioramento delle condizioni meteo previsto nei giorni scorsi, con nevicate che potrebbero durare fino a domenica. Secondo Francesco Cangiotti di Pesarourbinometeo.it, potrebbe accumularsi fino a un metro di neve. Un accumulo che si aggiungerebbe a quello dei giorni scorsi: quasi due metri in centro e tre nelle zone più alte della provincia.

STALATTITI. La situazione per le strade di Urbino è ancora rischiosa. Una stalattite è caduta questa mattina dal cornicione di un palazzo ferendo un passante alla testa. Trasportato all’ospedale e medicato con diversi punti di sutura, non è grave.

Il Comune ha invitato i cittadini a rimuovere le stalattiti dai balconi e dai cornicioni con mezzi propri. Se impossibilitati, dovranno chiamare  – a proprio carico – delle ditte specializzate. Il pericolo è cresciuto con l’aumento delle temperature di queste ore, ma già stasera una nuova perturbazione porterà forti nevicate fino a domenica. Per questo, il sindaco Franco Corbucci ha chiesto alla Prefettura di mantenere l’esercito in città fino al 19 febbraio.

VIABILITÀ.  Rimane chiuso il traffico il centro storico della città ducale per ordinanza del Comune. Continuano gli interventi su via Mazzini, che era stata chiusa questa mattina anche ai pedoni perché troppo pericolosa: solo poco fa è stato autorizzato il transito a piedi.

Ancora transennate alcune parti di via Saffi Piazza del Rinascimento sul lato Università, a causa delle stalattiti che i Vigili del fuoco non sono ancora riusciti a rimuovere per le automobili parcheggiate sotto i cornicioni. Le strade che impedivano di raggiungere alcune abitazioni isolate nelle zone periferiche sono invece state  liberate. Sono tornate agibili anche le tre sale operatorie dell’ospedale chiuse due giorni fa per le infiltrazioni d’acqua.

La città trasformata dalla neve: il FOTOCONFRONTO

DANNI. Le forti nevicate degli ultimi giorni hanno provocato danni che, secondo l’assessore Massimo Galuzzi, sono impossibili da quantificare. “La Provincia – ha dichiarato Galuzzi – spende in media più di un milione all’anno per interventi sulla neve ed in una situazione del genere non riusciamo neanche immaginare a quanto ammonteranno i costi finali”.

Costi che, come promette il Governo, non saranno interamente a carico degli enti locali: il presidente della Provincia Ricci, che ha stimato i costi dell’emergenza intorno ai 6 milioni di euro, si dichiara soddisfatto dell’esito dell’incontro di questa mattina tra Governo, Enti locali e Regioni. “Ora – ha commentato – attendiamo novità sulla cancellazione della “tassa della disgrazia”, perché è fondamentale cambiare la legge introdotta con il Milleproroghe, che obbliga le Regioni a fronteggiare le emergenze con l’introduzione delle imposte”. La tassa,  applicata dopo le alluvioni dello scorso anno, ha provocato un aumento delle accise sulla benzina in tutta la Regione.

Tra gli ultimi disagi, le infiltrazioni alla palestra del liceo classico Raffaello di via Oddi, che però non è stata ancora dichiarata inagibile. Sgomberata anche l’aula C1 del Magistero, occupata ormai da quattro anni dal collettivo Assemblea Permanente Urbino. Gli studenti, dopo una comunicazione inviata questa mattina dall’Università, hanno deciso di non continuare l’occupazione e di uscire dall’edificio alle 14.

Tutto lo stabile del Magistero è stato chiuso. “E’ un momento di disagio – ha chiarito il responsabile delle relazioni pubbliche dell’ateneo Tiziano Mancini –  molte aule sono state chiuse per infiltrazioni d’acqua quindi abbiamo bisogno di utilizzare tutti gli spazi agibili. Tra l’altro l’aula C1 è una delle migliori del magistero dotata di attrezzature multimediali quindi ne abbiamo bisogno. Quando l’emergenza sarà passata, daremo agli studenti l’aula C3, l’aula accanto alla C1″.

UNIVERSITÀ. Chiuso da una settimana, l’Ateneo ducale annuncia che cercherà di riaprire le strutture lunedì prossimo.  La sessione straordinaria dell’anno accademico 2010-2011 – durante la quale sarà possibile sostenere gli esami e laurearsi – è stata prorogata di due settimane a partire dal 27 febbraio. Lo ha deciso oggi il Rettore, Stefano Pivato,  con un decreto rettorale d’urgenza.

LA CURIOSITÀ. Pivato aveva lanciato questa mattina un appello agli studenti tramite il profilo Facebook di Tiziano Mancini perché dessero una mano a spalare: “Se qualche studente di buona volontà è disponibile ad aiutare i nostri operai a sbadilare per poter riaprire le strutture lunedì prossimo, l’appuntamento è per domattina (oggi ndr) tra le 9,30 e le 10,00 presso la sede centrale. Grazie”. Appello a cui, però,  ha risposto solo uno studente.

 

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Maltempo, Galuzzi: “Cittadini collaborino al piano neve” http://ifg.uniurb.it/2012/01/30/ducato-online/maltempo-galuzzicittadini-collaborino-al-piano-neve/17597/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/30/ducato-online/maltempo-galuzzicittadini-collaborino-al-piano-neve/17597/#comments Mon, 30 Jan 2012 17:42:41 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=17597 URBINO – Pioggia, neve e abbassamento delle temperature. Per le località sopra i 500 metri (Urbino è a 485), il termometro può scendere fino a -12 con forti venti e nevicate anche in pianura. Le previsioni meteo confermano l’arrivo dell’inverno vero, ma Comune e Provincia hanno pronto il piano neve ormai da mesi.

“A meno che non ci siano precipitazioni davvero eccezionali – ha detto l’assessore alla Viabilità provinciale Massimo Galuzzi – siamo preparati. A fine novembre c’è stata la riunione per coordinare tutte le possibili operazioni degli enti coinvolti: Provincia, Prefettura, Protezione civile e vigili del fuoco. L’appello che facciamo ai cittadini è quello di essere il più attrezzati possibile, prediligere i mezzi pubblici e fare particolarmente attenzione sulle strade durante la notte, quando si forma il ghiaccio”.

La novità rispetto agli anni precedenti infatti va proprio nel senso di responsabilizzare i cittadini, con un’ordinanza che obbliga tutti gli automobilisti ad avere gomme da neve o catene a bordo dal 15 novembre al 15 aprile. Gran parte dei disagi patiti gli anni scorsi a causa delle nevicate, infatti, erano dovuti soprattutto alle auto bloccate (sulla 73bis di Bocca Trabaria come sulle strade comunali) a causa di automobilisti impreparati.

Confermata invece la media di 800mila euro annui da destinare al piano neve, per pulire i 140 chilometri di strada provinciale. Con quest’ordine di priorità: prima le strade che portano a presidi ospedalieri (Pesaro, Fano, Sassocorvaro), poi le strade fornite di mezzi pubblici e le principali strade provinciali (Fogliense, Flaminia, Apecchiese).

Anche a Urbino l’amministrazione è pronta da tempo: “Abbiamo organizzato spalatori e ruspe – dice l’assessore comunale alla Protezione civile Maria Francesca Crespini – in 14 punti, più abbiamo previsto due ruspe con gommati per il centro storico e il coordinamento con la Protezione civile per pulire i marciapiedi dall’ospedale a Santa Lucia”.

Leggi il piano neve del Comune di Urbino

A sperare che le precipitazioni superino le previsioni meteo è il responsabile degli acquedotti Marche Multiservizi, Giorgio Passeri: “Non c’è più acqua, gli acquedotti sono ai minimi storici. Mi accontenterei di una decina di centimeri dai monti Nerone e Carpegna e 20-30 millimetri di pioggia a quota zero. Ma se ne arriverà di più meglio perché ora la situazione è drammatica”.

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Riserva del Furlo: intesa tra Università e Provincia http://ifg.uniurb.it/2011/12/13/ducato-notizie-informazione/riserva-del-furlo-intesa-tra-universita-e-provincia/14269/ http://ifg.uniurb.it/2011/12/13/ducato-notizie-informazione/riserva-del-furlo-intesa-tra-universita-e-provincia/14269/#comments Tue, 13 Dec 2011 15:17:34 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=14269 [continua a leggere]]]> Accordo tra Università e Provincia Riserva Gola del Furlo

Il rettore Stefano Pivato e l'assessore provinciale Massimo Galuzzi

Il rettore Stefano Pivato e l’assessore provinciale Massimo Galuzzi hanno firmato questa mattina un protocollo d’intesa “finalizzato a promuovere la conoscenza, la ricerca, le attività di alta formazione e le analisi del patrimonio naturalistico della Riserva del Furlo”. Un accordo tra l’Università di Urbino e la  Provincia che vedrà impegnato sul campo il dipartimento di Scienze della terra, della vita e dell’ambiente. “Questo accordo rappresenta un reciproco vantaggio sia per le istituzioni scientifiche che per gli enti amministrativi. Una potenziale sinergia a tutela del territorio”, ha dichiarato la professoressa Maria Balsamo del Dipartimento.

Il protocollo d’intesa garantirà un supporto scientifico al territorio. Gli studenti avranno a disposizione la Riserva naturale per le loro ricerche e viceversa la Gola del Furlo potrà contare su laboratori ad hoc. Il tutto per proteggere le biodiversità e conservare la flora e la fauna del luogo. Il progetto sarà aperto anche alla cittadinanza. Nei prossimi giorni verranno presentati gli incontri e le iniziative promosse dall’Università.

La Riserva Naturale Statale “Gola del Furlo” ha festeggiato quest’anno il decimo anno dall’istituzione. Una riserva, la cui gestione spetta alla Provincia, che si estende per 3.900 ettari.  Il parco rappresenta un patrimonio storico per il territorio. Come ha dichiarato l’assessore Massimo Galuzzi: “Questo accordo è solo il primo passo”.

Nel 2012 dovrebbe partire il progetto  “Riserva statale per tutti“. Come ha confermato il responsabile della Gola del Furlo: “Metteremo cartelli informativi per far conoscere al pubblico tempi, difficoltà e lunghezza dei vari percorsi”. Cercando di ottimizzare l’accesso”.

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