il Ducato » michele santoro http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » michele santoro http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it La rivoluzione del crowdfunding Vuoi un’inchiesta? Ora è su misura http://ifg.uniurb.it/2012/01/27/ducato-online/la-rivoluzione-del-crowdfunding-vuoi-uninchiesta-ora-e-su-misura/17267/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/27/ducato-online/la-rivoluzione-del-crowdfunding-vuoi-uninchiesta-ora-e-su-misura/17267/#comments Fri, 27 Jan 2012 16:45:32 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=17267

L'home page di youcapital.it

Immaginate di avere la passione per il giornalismo e di voler approfondire e raccontare ai vostri concittadini i disagi causati dalla neve a Urbino. Non avendo i soldi per noleggiare le telecamere, per pagarvi gli spostamenti e il tempo necessario per un lavoro ricco di informazioni e di interviste, spesso siete costretti a rinunciare in partenza perché dite a voi stessi: “Non posso, io sono un dilettante”. Ora, invece, è nato un nuovo modo di fare inchiesta, finanziato e promosso dai lettori. E’ arrivato in Italia il crowdfunding journalism, il “giornalismo finanziato dalle folle”, già diffuso negli Stati Uniti e in altri Paesi europei, e promosso da alcuni portali su internet.

Si tratta di qualcosa di simile a ciò che sta facendo Michele Santoro con Servizio pubblico, offrendo un prodotto giornalistico in cambio della fiducia e del finanziamento dei telespettatori. Ma nel suo caso non c’è la dimensione del giornalismo partecipativo, i temi sono ancora imposti dall’alto, mentre il crowdfunding parte dal basso, è una sorta di ribaltamento un po’ anarchico del modo di fare giornalismo. “Gli editori sono i fruitori delle inchieste e ciascun utente non può offrire più del 20 % delle risorse complessive per realizzarla, così da evitare condizionamenti” – ci dice Giancarlo Basso, del nuovo portale italiano Pubblico Bene (tra i pionieri nel nostro Paese insieme a youcapital.it e dig-it.it, oltre al gemello del colosso americano spotus.it). Tutto in nome dell’interesse pubblico delle inchieste e di un’informazione alternativa a quella dei grandi media. Le idee possono essere proposte anche dagli utenti, ma queste si traducono in inchieste solo se viene raggiunta una somma decisa in partenza dall’autore ed entro una data stabilita. Altrimenti i soldi tornano a chi li ha offerti oppure vengono reinvestiti per altri progetti di inchiesta.

Il primo portale a lanciare il crowdfunding per il giornalismo è stato l’americano Spot.us, specializzato sulla città di San Francisco. Nato nel 2009, dopo un anno di vita aveva già raccolto 45 mila dollari da centinaia di persone nella sola città californiana, e aveva portato a termine 40 inchieste: ad esempio, sul gap tra ricchi e poveri, sulla chiusura della libreria Stacey, sulla crisi dell’industria del sesso o sulle potenzialità dell’energia solare.

Il concetto di giornalismo finanziato dal basso si adatta molto bene all’ambito locale, a una piccola rete di persone interessate e informate sui problemi della propria zona. Ed è in questo senso che pochi giorni fa ha lanciato il suo progetto italiano Pubblico Bene: nato dall’idea di un gruppo di amici, ha ottenuto un finanziamento dalla regione Emilia Romagna per realizzare le prime due inchieste-vetrina (una sul tema del welfare e l’altra sulla questione degli affitti a Bologna). In una seconda fase saranno gli utenti stessi a proporle e a finanziarle. “L’obiettivo – si legge sulla home page del portale – è realizzare uno slow journalism libero dalla logica dello scoop e dall’urgenza della cronaca”.

Il giornalismo lento e partecipato però non piace a tutti e ci sono molti nodi da sciogliere. Innazitutto c’è il problema delle responsabilità legali per eventuali errori: a risponderne sarebbe l’autore dell’inchiesta o il responsabile del portale che la ospita? Una prima sentenza della Cassazione si è espressa in favore del direttore responsabile di una testata online perché internet è un sistema fluido, non controllabile come un giornale, e perché l’apertura ai commenti lo rende un prodotto non chiuso, dialettico. Si veda, a questo proposito, un’altra recente sentenza sull’omesso controllo di commenti diffamatori dei lettori.
Gli scettici si appuntano anche sul problema dell’affidabilità di un’inchiesta finanziata “a scatola chiusa”. Chi sarebbe disposto a pagare in anticipo un giornalista
sconosciuto che voglia affrontare un tema di interesse pubblico? Il rischio è che ad essere sostenuti economicamente siano solo giornalisti già noti.

E poi c’è chi crede, come l’editorialista del Foglio, Stefano Cingolani, “nella funzione delle élite e nella loro capacità di dare un senso a fatti e notizie altrimenti slegati”. Tutte questioni aperte, ma non c’è dubbio che il finanziamento dal basso sia una grande opportunità per i giovani giornalisti in tempi di crisi.

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Ducato Tv n.5 – 17 dicembre 2011 http://ifg.uniurb.it/2011/12/18/ducatotv/ducato-tv-n-5-17-dicembre-2011/14952/ http://ifg.uniurb.it/2011/12/18/ducatotv/ducato-tv-n-5-17-dicembre-2011/14952/#comments Sun, 18 Dec 2011 11:10:45 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=14952 [continua a leggere]]]> Il magazine tv della Scuola di Giornalismo

 

In questo numero:

CASE DA PAZZI
Pioggia in camera da letto, muffa sulle pareti, a volte è proprio dura vivere da studenti. Abbiamo visitato i micro appartamenti di Urbino e abbiamo scoperto un sacco di cose.
(di Stefania Bernardini e Micol Sara Misiti)

LA CASA DEL BOSS
E sempre vicino a Urbino c’è un casale che prima apparteneva a un boss della ‘ndrangheta adesso è stato sequestrato e diventerà una fattoria. Abbiamo cercato di capire quanto la criminalità organizzata si è infiltrata nelle Marche.
(di Giorgia Grifoni e Doriana Leonardo)

LA CRISI DEL TG
Internet minaccia la Tv: secondo uno studio pubblicato qualche giorno fa diminuisce soprattutto la fiducia nei telegiornali. Ne abbiamo parlato con Ilvo Diamanti e Michele Santoro.
(di Davide Maria De Luca e Martina Manfredi)

TUTTI CON IL DECODER
Sempre a proposito di Tv, a Urbino è arrivato il digitale. Era l’ultima città delle Marche ancora analogica. Un passaggio che anche in questa regione non è stato facilissimo.
(di Francesco Marinelli e Alberto Sofia)

SOS FURLO
Se avete tempo visitate la Riserva Naturale Gola del Furlo, una delle ricchezze della provincia di Pesaro e Urbino. Ma uno scenario del genere meriterebbe maggiore cura e maggiore considerazione.
(di Giulia Foschi e Maddalena Oculi)

Conduce Valentina Bicchiarelli

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Santoro: “Il web è la ricchezza e il limite dell’informazione” http://ifg.uniurb.it/2011/12/02/ducato-online/santoro-il-web-e-la-ricchezza-e-il-limite-dellinformazione/12970/ http://ifg.uniurb.it/2011/12/02/ducato-online/santoro-il-web-e-la-ricchezza-e-il-limite-dellinformazione/12970/#comments Fri, 02 Dec 2011 19:21:31 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=12970 Il web e la tv raccontati da Michele Santoro, ospite dell’Ifg di Urbino durante la giornata dedicata alla memoria di Giovanni Mantovani, fondatore dell’Istituto e co-autore della trasmissione Samarcanda. Il giornalista apre una discussione sul mondo televisivo e sulla rete, parla del suo nuovo programma Servizio pubblico, in onda sul web e sulle emittenti locali, e chiarisce la vicenda  sulla fine delle trattative con La7.

Santoro difende la sua ultima creazione dalle critiche di chi la vede un po’ pallida rispetto ad Annozero e confessa la speranza di veder nascere sulla stessa scia altri “programmi scomodi”. “Alla Rai – continua – esistono ancora prodotti di qualità ma oggi l’azienda ha perso la sua mission di servizio pubblico”.

Dopo il naufragio dell’accordo con La7 per difendere “l’autonomia e la libertà del giornalista”, Santoro si è tuffato nel nuovo esperimento sul web, nato anche grazie al contributo economico degli spettatori: “Internet offre infinite possibilità ma questo è anche il suo limite perché di fronte all’infinito è difficile orientarsi”.

Poi un ricordo del collega Mantovani e dei tempi di Samarcanda, il talk show che li ha visti lavorare fianco a fianco dal 1987 al 1992: “Quell’intervista sulla P2 e quei due bicchieri di vino rosso…”

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‘Gola profonda’ Twitter: così Santoro e gli altri fanno notizia http://ifg.uniurb.it/2011/12/02/ducato-online/ifg-urbino-diretta-twitter-giornali/12943/ http://ifg.uniurb.it/2011/12/02/ducato-online/ifg-urbino-diretta-twitter-giornali/12943/#comments Fri, 02 Dec 2011 14:12:51 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=12943 [continua a leggere]]]>

Michele Santoro durante la lezione alla Scuola di giornalismo di Urbino

URBINO – E’ il cinguettio della rete. Che si diffonde. Attira vip, politici, calciatori. Cresce a dismisura in Italia con oltre 2 milioni di utenti: è il ritmo dei 140 caratteri. Un suono che sta cambiando il mondo dell’informazione. Su Twitter si scrivono le dichiarazioni, da Twitter arrivano le notizie. E dalla nostra Scuola, un esempio di come i messaggi in rete fanno notizia. Eccome se la fanno.

I PRECEDENTI - Twitter è ormai una delle “gole profonde” dell’informazione. Uno dei casi più emblematici fu nel maggio scorso la diretta di Soahib Athar, alias @ReallyVirtual, durante la cattura di Osama Bin Laden. Il consulente informatico di 33 anni si trovava a Abbottabad il giorno del blitz americano: “C’è un elicottero, qui sopra. E’ strano, non succede quasi mai”. La notizia della cattura (raccontata in anticipo rispetto alle fonti ufficiali) diventò nel giro di 40 minuti un trending topic (uno degli argomenti del giorno).

Il fenomeno Twitter come fonte di notizie sta crescendo anche da noi. L’ultimo caso rilevante è stata la nomina diLorenzo Ornaghi a ministro nel nuovo governo Monti. Mentre tutti aspettavano la lista ufficiale, uno studente della Bocconi, @enricosavi, ha diffuso la notizia con due tweet, prima riferendo le parole del ministro (“Mi dispiace dover chiudere in anticipo le lezioni per ragioni a voi note. Non è un addio, confido sia un temporaneo commiato”) e poi con il chiarimento: “Ornaghi nuovo ministro dell’istruzione, applausi per lui a fine lezione”.

Sui giornali italiani è finita per ben due volte la comica Sabina Guzzanti (@SabinaGuzzanti). La prima volta polemizzando con Fiorello, alias @sarofiorello, sul suo nuovo programma: “Ogni tanto passo su Fiorello, noiosissimo”. Un annuncio che ha generato un’ondata di retweet e di messaggi di approvazione a favore della comica. Ma la risposta dello showman è stata immediata “Ciao rosiconaaaaa!!! Pensa che una volta mi facevi ridere adesso mi fai tristezza!”.

La seconda volta polemizzando con la giornalista di Repubblica Concita De Gregorio riguardo a una vicenda sulle ultime elezioni regionali nel Lazio. In tutte e due casi: pace fatta tra i protagonisti.

L’ultima, per cronologia, riguarda lo sfogo del giocatore della Lazio Djibril Cisse. Dopo l’ultima partita di Europa League contro il Vaslui se l’è presa coi tifosi sul suo profilo Twitter: “Tutti voi fott**i a cui piace parlare rimpiangerete presto le vostre parole ciao branco di idioti”; “Vedrete realmente chi sono e farò rimpiangere ogni parola ai miei nemici. Ringrazio i miei veri tifosi per il loro supporto”; “E per favore, smettetela di chiamarmi Leone Nero. Djib è meglio…”. Infine rivolgendosi ai veri tifosi: “Tornerò a segnare presto, ve lo prometto. Buonanotte”.

IL CASO SANTORO – La lezione con Michele Santoro è stata seguita in live-tweeting. Mentre il giornalista di Servizio Pubblico parlava, gli allievi diffondevano sul social network le sue dichiarazioni.

Un incontro che ha avuto una rilevanza pubblica. Alcune frasi non sono sfuggite alla rete: gli utenti le hanno retwittate più di una volta, finché Libero-News non ha fatto il primo articolo. Poi è arrivata la cronologia su Storify di Arianna Ciccone, fondatrice del Festival internazionale del giornalismo di Perugia. Infine gli articoli su Vanity Fair e Il Post.

LE FRASI – La notizia più retwittata è stata quella riferita alla Rai: “Basta un fischio e torno”. Sempre riferendosi all’azienda pubblica, Libero-news ha pubblicato un articolo riprendendo un tweet impreciso: “E’ il centrosinistra che mi ha costretto ad andar via”.

La frase ha fatto notizia pur se sbagliata: si riferiva infatti al 1996 come precisato successivamente (@nadiaferrigo: Correggo: nella #lezioneconsantoro all’#ifgurbino la frase “è stato il centrosinistra a cacciarmi dalla Rai” è riferita al ’96).

Santoro non ha risparmiato stoccate neppure a Mentana (“Cresce per demerito degli altri”) e alla sua azienda (“Sono quattro settimane che batto La7, provate voi”).

L’incontro era riservato agli iscritti al corso ma alcuni di questi lo hanno raccontato in diretta su Twitter. Commentando i risultati di Servizio pubblico negli ascolti, in discesa dalla prima puntata, Santoro ha detto: “Sono quattro settimane che batto La7, provate voi”  – Il Post

Ad Urbino, durante i lavori della scuola di giornalismo, ha fatto sobbalzare tutti sulla sedia sostenendo che se la Rai fa un fischio lui è «pronto a tornare», perché a cacciarlo da viale Mazzini «è stato il centrosinistra», quando è stato lui a chiedere di andarsene.  – Enrico Paoli su Libero-news

Il punto è che i 32 allievi praticanti giornalisti, abituati a trattare le notizie su Internet, hanno praticamente raccontato in diretta la lezione di Santoro attraverso il loro account su Twitter, mettendo in piazza tutti le frasi dette dal giornalista. Dalle riflessioni sulla concorrenza («Io batto La7») a quelle sulla carriera personale («Basta un fischio e torno alla Rai»).  – Francesco Oggiano su Vanity Fair

I COMMENTI – Michele Santoro ha parlato per oltre due ore davanti agli allievi della Scuola. Di frasi twittate ce ne sono tante (qui lo Storify dell’evento), ma quelle che in diretta (e non solo) hanno richiamato l’attenzione degli utenti sono state due: “Io non conoscono bravi giornalisti che non lavorano” e “A Servizio Pubblico non ci sono precari”. Quasi tutti commenti negativi. Stessa sorte per quelli pubblicati sulla pagina del Post.



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Santoro, lezione in “live tweet” http://ifg.uniurb.it/2011/11/28/ducato-online/la-lezione-in-live-tweet/11422/ http://ifg.uniurb.it/2011/11/28/ducato-online/la-lezione-in-live-tweet/11422/#comments Mon, 28 Nov 2011 16:53:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=11422 [continua a leggere]]]>

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A lezione con Santoro e Vianello http://ifg.uniurb.it/2011/11/24/scuola/a-lezione-con-santoro-e-vianello/10118/ http://ifg.uniurb.it/2011/11/24/scuola/a-lezione-con-santoro-e-vianello/10118/#comments Thu, 24 Nov 2011 15:23:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=10118 [continua a leggere]]]>

Michele Santoro (in alto) e Andrea Vianello (in basso)

URBINO – Si conclude con ospiti d’eccezione la settimana di seminari organizzati dall’Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino. Dopo Dino Pesole del quotidiano economico Il sole 24 ore, il cronista parlamentare di Repubblica Silvio Buzzanca e il Procuratore di Santa Maria Capua Vetere Corrado Lembo, venerdì 25 e sabato 26 i praticanti della scuola daranno il benvenuto a Michele Santoro e Andrea Vianello. L’ex di Annozero e autore di Servizio Pubblico, il programma che ha rivoluzionato il rapporto tra televisioni e talk show politici, parlerà delle sue esperienze e della sua concezione di televisione pubblico. Alle 18 Michele Santoro parteciperà alla cerimonia di intitolazione dello studio televisivo dell’istituto a Giovanni Mantovani, ex direttore della scuola e suo collega ai tempi di Samarcanda. A conclusione della giornata saranno consegnate le borse di studio dell’Associazione per la Formazione al Giornalismo, intitolate allo stesso Mantovani, e a due ex allievi prematuramente scomparsi: Lucio Boattini e Francesca Crociani. Sabato invece, il giornalista dell’arena mattutina di Rai Tre Agorà parlerà con i praticanti dei talk show d’informazione e del ruolo del servizio pubblico radio-televisivo.

 

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