il Ducato » milano http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » milano http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Fermata Urbino per “Metronovela”, il nuovo libro di Stefano Bartezzaghi http://ifg.uniurb.it/2015/04/23/ducato-online/fermata-urbino-per-metronovela-il-nuovo-libro-di-stefano-bartezzaghi/71716/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/23/ducato-online/fermata-urbino-per-metronovela-il-nuovo-libro-di-stefano-bartezzaghi/71716/#comments Thu, 23 Apr 2015 20:44:30 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71716 Un momento dell'intervista a Bartezzaghi

Un momento dell’intervista a Bartezzaghi

URBINO – Dal Duomo a Porta Venezia, passando per Loreto e Moscova, la linea rossa, verde, gialla o lilla. Il viaggio nella metropolitana milanese di Stefano Bartezzaghi si è concluso con la pubblicazione del suo libro, intitolato M. Una metronovela. L’ultima fermata, però, è stata a Urbino, dove la metro non c’è. E, dopo la chiusura della ferrovia nel 1987, nemmeno una stazione. “Qui a Urbino però avete il portico, o la piazza, è lì che ci si rende conto di non essere in un eremo” ha commentato l’autore al Ducato.

Come dargli torto: l’evento che ha aperto la terza edizione del Festival del giornalismo culturale – con la partecipazione dei due direttori della rassegna, Lella Mazzoli e Giorgio Zanchini – si è tenuto nel cortile rinascimentale del collegio Raffaello, a due passi dal palazzo ducale e dalle principali attività commerciali. Tra salite impervie e vicoli stretti a Urbino la vita si svolge solo in superficie. Per descrivere le mille sfaccettature di una grande città, invece, l’autore ha usato la metafora della metropolitana, il luogo che secondo lui meglio rappresenta “l’ordinamento, la teoria di una città”. La sua anima, insomma.

“La metro è il luogo in cui ci rendiamo conto di essere concittadini, di appartenere a uno stesso contesto” spiega lo scrittore. Da qui l’idea di inventare una metronovela, vista come lo storytelling da usare come antidoto contro la pubblicità, presente ormai in tutte le stazioni metro, e il rumore “assordante” che limita i rapporti interpersonali. Bartezzaghi la considera una fiction, in cui ognuno dei ventisette capitoli – a sua volta diviso in paragrafi – riporta incontri ed esperienze frammentate, proprio come quelle che scandiscono quotidianamente la nostra vita.

“La Milano di sopra si lascia semplificare da quella di sotto, che è ordinata, ergonomica, quasi priva di dispersione… Per perdersi davvero basta salire le rampe e tornare al livello del suolo, sulla terra e non più nella terra. I veri pasticci si combinano lassù”. Viaggiare in metro per lo scrittore non significa quindi sprofondare nei meandri dell’inconscio, ma ritrovarsi, raccogliersi, dare finalmente alla città una sintesi, un ordine possibile.

“Eppure anche questo è un modo per scoprire Milano”, prosegue Bartezzaghi. Che nel suo libro, tra sopra e sotto, partenze e arrivi, ricordi e occasioni perse, invita le persone a vivere la metro e la città col piacere di perdersi nella folla. Con leggerezza.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2015/04/23/ducato-online/fermata-urbino-per-metronovela-il-nuovo-libro-di-stefano-bartezzaghi/71716/feed/ 0
Fermignano celebra il Bramante a 500 anni dalla morte con un fracobollo e una commedia http://ifg.uniurb.it/2014/04/09/ducato-online/fermignano-celebra-il-bramante-a-500-anni-dalla-morte-con-un-fracobollo-e-una-commedia/61219/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/09/ducato-online/fermignano-celebra-il-bramante-a-500-anni-dalla-morte-con-un-fracobollo-e-una-commedia/61219/#comments Wed, 09 Apr 2014 13:43:38 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61219 MAPPA / I suoi capolavori disseminati per l'Italia]]> URBINO –  Cinquecento anni fa moriva Donato Bramante, architetto e pittore rinascimentale, nato a Fermignano nel 1444. Per celebrarlo, la sua città, ha organizzato una serie di iniziative durante il prossimo week end.

Venerdì 11 aprile alle 10 nella Torre Medievale verranno presentate le cartoline e l’annullo postale del francobollo (un timbro particolare) dedicati all’artista marchigiano, appartenenti alla serie tematica “Il Patrimonio artistico e culturale italiano”. Alle 21 nel salone comunale di Via Mazzini sarà messa in scena la rappresentazione dialettale “Dunin de Che Mell” che racconta la vera storia di Bramante rivisitata dalla compagnia teatrale EM.MA. DA. 8 NA.SI di Fermignano. I festeggiamenti proseguiranno anche sabato 12 aprile alle 21 con la replica della commedia dialettale.

Donato Bramante si formò a Urbino dove rimase fino al 1476. Nel periodo della sua formazione fu influenzato da personaggi del calibro del Perugino, Giovanni Santi, Pinturicchio e Piero Della Francesca, che fu anche suo maestro. Poco più che trentenne si trasferì a Milano, dove svolse le sue principali attività alla corte di Ludovico il Moro. Lavorò anche a Bergamo e Pavia prima di trasferirsi nel 1499 a Roma dove, tra le altre cose, lavorò anche ai progetti del Chiostro di Santa Maria della Pace e della cupola del Vaticano.

Nella mappa, le opere principale attribuite all’artista di Fermignano.





Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2014/04/09/ducato-online/fermignano-celebra-il-bramante-a-500-anni-dalla-morte-con-un-fracobollo-e-una-commedia/61219/feed/ 0
Restauro beni culturali, Bruno Zanardi presenta nuovo libro a Milano http://ifg.uniurb.it/2014/01/29/ducato-notizie-informazione/restauro-beni-culturali-bruno-zanardi-presenta-nuovo-libro-a-milano/55955/ http://ifg.uniurb.it/2014/01/29/ducato-notizie-informazione/restauro-beni-culturali-bruno-zanardi-presenta-nuovo-libro-a-milano/55955/#comments Wed, 29 Jan 2014 09:51:48 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=55955 [continua a leggere]]]> URBINO – “Un patrimonio artistico senza” è il titolo del libro di Bruno Zanardi che giovedì 30 gennaio verrà presentato a Milano nella sala Buzzatti del Corriere della Sera: un titolo tronco, incompiuto come l’opera di restauro e la tutela di molte opere d’arte italiane. E’ proprio questa la denuncia di Zanardi, fondatore del primo corso di laurea per la formazione dei restauratori all’Università di Urbino e docente di teoria e tecnica del restauro alla “Carlo Bo”.

Attraverso la sua testimonianza diretta, l’autore racconta il grave ritardo culturale in cui giacciono restauro, conservazione e tutela delle opere artistiche in Italia. Interventi sbagliati, crisi perenne del settore e cementificazione dissennata del paesaggio. Ma accanto agli esempi negativi, Zanardi inserisce anche diversi casi positivi, lasciando aperta la possibilità di dare un futuro al nostro patrimonio storico e artistico. A patto però che il Ministero dei beni culturali applichi una politica di tutela moderna, collaborando con i Ministeri dell’Università e dell’Ambiente.

Bruno Zanardi, formatosi a Roma all’Istituto centrale di restauto, ha eseguito interventi di restauro su alcuni dei più importanti monumenti italiani: dalla colonna di Traiano ai bassorilievi del Duomo di Orvieto. Da anni collabora con l’inserto culturale del Sole 24 ore e con il Giornale dell’Arte.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2014/01/29/ducato-notizie-informazione/restauro-beni-culturali-bruno-zanardi-presenta-nuovo-libro-a-milano/55955/feed/ 0
L’Ifg vince borsa di studio Condé Nast: “E’ un’eccellenza italiana” http://ifg.uniurb.it/2013/09/21/ducato-online/lifg-vince-borsa-di-studio-conde-nast-e-una-delle-eccellenze-italiane/51569/ http://ifg.uniurb.it/2013/09/21/ducato-online/lifg-vince-borsa-di-studio-conde-nast-e-una-delle-eccellenze-italiane/51569/#comments Sat, 21 Sep 2013 08:46:41 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=51569 New Yorker. Consegnati anche altri 4 premi a studenti di master italiani di Milano, Roma e Venezia]]>

MILANO – L’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino è una eccellenza formativa italiana nel campo del giornalismo. A dirlo non sono dei dati statistici, ma una delle più importanti realtà editoriali internazionali, la Condé Nast. La nota casa editrice americana, proprietaria di magazine di successo come New Yorker, Wired, Vanity Fair e Vogue, ha scelto di premiare l’Ifg, e quindi l’Università di Urbino, assegnando una borsa di studio a una degli allievi.

Per la cerimonia di premiazione, che si è svolta il 18 settembre nel Salone Napoleonico dell’Accademia delle Belle Arti di Brera, sono arrivati dagli Stati Uniti l’Amministratore delegato di Condé Nast, Charles H. Townsend, la direttrice artistica del gruppo, nonché icona della moda, Anna Wintour e i cinque direttori delle testate statunitensi titolari delle borse di studio assegnate nel campo della moda, dell’arte, del cinema e del giornalismo.

Grandissima emozione per la praticante dell’Ifg Marisa Eleonora Labanca che ha ricevuto il riconoscimento per il giornalismo dal direttore del New Yorker, David Remnick. “Un momento davvero indimenticabile, poter conoscere uno dei più influenti giornalisti internazionali è stato per me un grandissimo onore”, ha dichiarato Labanca, aggiungendo: “Il premio che mi è stato assegnato dalla Condé, oltre a essere una grande soddisfazione personale, è un riconoscimento importante per l’Ifg e per il lavoro che da molti anni, con passione, portano avanti docenti e allievi”.

Personalità celebri del panorama giornalistico anche per gli altri quattro vincitori: Jim Nelson (GQ) ha premiato Alberto Furlan (borsa di studio in moda uomo per un master biennale all’Università IUAV di Venezia), Anna Wintour (Vogue) Diego Salerno ((borsa di studio in moda donna per un corso di tre anni all’Istituto europeo del Design di Milano), Graydon Carter (Vanity Fair) Francesco Fanuele (borsa di studio in cinema per un corso universitario di tre anni alla Scuola nazionale di cinema del Centro sperimentale cinematografico di Roma) e, infine, Stefano Tonchi (W) ha premiato Stefano Meli (borsa di studio in arte per un master di due anni all’Accademia di Belle arti di Brera, a Milano).

“Per oltre un secolo – ha dichiarato l’ad Charles H. Townsend –  abbiamo raccontato l’arte e la creatività  dell’Italia sulle pagine delle nostre riviste. Le borse di studio sono state istituite per celebrare questi straordinari contributi e sostenere un’industria che per tanti anni ha prodotto alcuni dei nostri partner commerciali più solidi”. Alla sua voce si è aggiunta quella della Wintour che, in chiusura della cerimonia, ha dett: “L’Italia rappresenta l’eccellenza e noi siamo emozionati di poter conoscere e premiare cinque studenti che rappresentano il futuro di questo paese”.

Presente alla cerimonia di premiazione anche la direttrice dell’Istituto per la formazione al giornalismo, Lella Mazzoli, che si è sentita “felice per le parole pronunciate dal direttore del New Yorker, che si è complimentato per il lavoro dell’Ifg, e orgogliosa per il grande impegno e lavoro che porta avanti la Scuola insieme alla collaborazione di insigni giornalisti che rendono la formazione di alta qualità e fanno di Urbino una Scuola di grande successo”. Insieme a lei anche il direttore dei corsi Gianni Rossetti: “Mi auguro che questo importante riconoscimento possa contribuire a far capire anche ai marchigiani il patrimonio di esperienze, conoscenze e competenze che abbiamo accumulato in tutti questi anni e che sarà fondamentale per i progetti di formazione e di aggiornamento che l’Ordine dei giornalisti dovrà mettere in atto dal gennaio prossimo”.

Grande soddisfazione è stata espressa anche dal rettore dell’Università di Urbino, Stefano Pivato: “La scuola di giornalismo è da anni punta d’eccellenza dell’Ateneo. Questa notizia conferma che investire nella cultura e nella formazione di qualità sono scelte fondamentali per un giovane, non solo per trovare lavoro ma per realizzare i propri sogni”.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/09/21/ducato-online/lifg-vince-borsa-di-studio-conde-nast-e-una-delle-eccellenze-italiane/51569/feed/ 0
Giornale radio 14/5/2013 – ore 12.30 http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/radio-ducato/giornale-radio-1452013-ore-12-30/47079/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/radio-ducato/giornale-radio-1452013-ore-12-30/47079/#comments Tue, 14 May 2013 12:49:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47079 Ascolta il GR delle 12.30

a cura di Mario Marcis

In studio Silvia Pasqualotto e Stefano Rizzuti

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/radio-ducato/giornale-radio-1452013-ore-12-30/47079/feed/ 0
Fotografia: l’Isia di Urbino porta quattro opere al Mia Fair di Milano http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/ducato-online/fotografia-lisia-di-urbino-porta-quattro-opere-al-mia-fair-di-milano/46826/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/ducato-online/fotografia-lisia-di-urbino-porta-quattro-opere-al-mia-fair-di-milano/46826/#comments Tue, 14 May 2013 08:56:42 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46826 URBINO – Si è appena conclusa l’edizione 2013 del Milan Image Art Fair, una delle più importanti fiere dedicate alla fotografia. Quest’anno l’Isia di Urbino è stata tra i protagonisti, ‘prestando’ quattro dei suoi studenti allo stand di Spazio81, dedicato alla stampa digitale.

Matteo Agostini, Martina Ferraretto, Francesca Occhi e Kimberley T.M. Ossani, allievi del corso specialistico di secondo livello in ‘Grafica delle Immagini’ indirizzo fotografia, sono stati selezionati insieme ad altri studenti appartenenti alle più prestigiose scuole pubbliche di fotografia, nazionali e non. A coordinarli la loro insegnante di fotografia, la professoressa Paola Binante.

“È stata una piacevolissima sorpresa – ha detto Kimberley Ossani – è partito tutto con la partecipazione a un bando interno alla scuola e ci hanno fatto sapere che i lavori che abbiamo realizzato nel nostro corso di studi erano stati scelti”. Spazio81 ha selezionato le immagini e ha realizzato l’allestimento applicando alle foto le proprie tecniche di stampa. “Si è trattato di un connubio ben riuscito – conclude Kimberley – ora le opere torneranno all’Isia”.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/ducato-online/fotografia-lisia-di-urbino-porta-quattro-opere-al-mia-fair-di-milano/46826/feed/ 0
Sara ed Emanuele via da Urbino: una città che vive sull’impiego statale http://ifg.uniurb.it/2013/03/25/ducato-online/impiego-statale-o-fuga-dalla-citta-il-dilemma-dei-giovani-urbinati/39594/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/25/ducato-online/impiego-statale-o-fuga-dalla-citta-il-dilemma-dei-giovani-urbinati/39594/#comments Mon, 25 Mar 2013 08:00:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=39594

Sara Moschini, una giovane urbinate costretta a trasferirsi a Milano per lavorare

URBINO – Sono le cinque e mezza di venerdì pomeriggio. Chiamiamo Sara. È in treno e sta tornando, come tutti i fine settimana, da Milano a Urbino.

Sara ha 32 anni, si è laureata in lingue a Urbino e ha poi seguito un master in lettere. Nel 2006 è andata a fare stage a Bruxelles e Bologna. Aveva 27 anni. Da allora, è tornata a Urbino solo per pochi mesi, lavorando nell’organizzazione di eventi per l’Università. Le sue passioni l’hanno però portata di nuovo lontana dalle Marche. Il mondo della moda e dell’editoria l’ha chiamata a Milano, dove ora lavora per Donnamoderna e Grazia.

La prima cosa che Sara vuole sottolineare è la mancanza di case editrici a Urbino. “Non ci sono possibilità di lavorare nel mondo editoriale – dice Sara – e ancora di più manca il collegamento tra moda ed editoria”. Eppure nella città ducale esiste una scuola di moda. Nelle vicinanze di Urbino ci sono varie aziende del settore, come Piero Guidi.

“Le persone che lavorano in azienda nell’area urbinate ci sono, ma non in città. In molti vanno a Rimini”, sostiene Sara. Il vero problema è l’assenza di lavori creativi. Come esempio Sara porta il caso dei grafici, che in città praticamente non esistono.

Urbino rimane un’isola felice, ma sempre di un’isola si tratta e il problema è proprio quello dell’isolamento. “Gli urbinati hanno paura di rovinare la città con l’industria – continua Sara – e stesso discorso vale per il turismo”.
Parla di un’isola felice anche Emanuele, un ragazzo di 35 anni che lavora a Milano ma che è molto legato a Urbino. La vita l’ha costretto ad abbandonare la sua città, ma la voglia di tornare è tanta. Lo dimostra la sua attività online: Emanuele partecipa a chat e forum su internet e su Facebook, parlando dei problemi del lavoro a Urbino.

Emanuele è andato via  dopo aver concluso i suoi studi universitari. Voleva fare il giornalista o il fotoreporter. Alla fine si è trovato a lavorare nel mondo dello spettacolo. E ora vorrebbe tornare a Urbino, ma non ci sono possibilità di lavorare nel suo settore. L’unica possibilità è inviare il curriculum ad aziende di Pesaro o di Fano. Emanuele, però, ha voluto a tutti i costi che suo figlio nascesse nella città ducale. “È singolare, ma solo fra le mie conoscenze posso contare circa 60 ragazzi urbinati di 30 anni che lavorano e vivono fuori da Urbino”.

Così esordisce Emanuele. Si nota subito che a lui è chiaro il problema: “Urbino ha basato la sua economia solo sullo Stato – scuole, università, ospedale, tribunale. Manca una politica economica strategica”. Ma ora lo Stato ha difficoltà ad assumere. E l’unica vera “industria” di Urbino è l’università.

“Le imprese non vengono incentivate a sufficienza, non esistono vere politiche commerciali”, continua Emanuele. L’unica vera possibilità “non statale” per i lavoratori urbinati è la Benelli. Ma il paradosso è che la fabbrica di armi cerca ingegneri e operai. Peccato che l’università di Urbino non abbia una facoltà di ingegneria e che gli urbinati siano, per lo più, laureati che non puntano a un posto da operaio.

“Mancano, dunque, le aziende che offrono posti di lavoro ai neo-laureati. E manca, di conseguenza, un ipotetico ponte che l’università dovrebbe creare col mondo del lavoro – continua Emanuele – questo, però, non è certamente solo un problema di Urbino”.

Altro spunto interessante emerge dalla “socializzazione online” che Emanuele quotidianamente compie. La sua partecipazione a forum e chat gli ha permesso di sviluppare l’idea che esista una netta frattura generazionale: i giovani fino ai 35-40 anni, infatti, lo sostengono nelle sue critiche alle politiche lavorative del Comune. Diversamente, le persone dai 45 anni in su si mostrano molto conservatrici e vorrebbero che non cambiasse nulla della situazione esistente. “Hanno paura che la città possa rovinarsi con nuove attività commerciali. Il turismo basta e avanza”. Questa è la sua ipotesi.

Urbino è, per lui, “un’isola felice che si regge sull’impiego statale”. Così i meno giovani non si rendono ancora conto della situazione. I loro figli sono ancora piccoli e non hanno necessità di inserirsi nel mondo del lavoro. Ma presto anche loro si troveranno di fronte al problema della mancanza di lavoro e sarebbe opportuno muoversi prima per evitare che questo giorno arrivi.

Sullo stesso argomento:

]]>
http://ifg.uniurb.it/2013/03/25/ducato-online/impiego-statale-o-fuga-dalla-citta-il-dilemma-dei-giovani-urbinati/39594/feed/ 0