il Ducato » Mirco Ricci http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Mirco Ricci http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Spese pazze Marche, il consigliere di Urbino Foschi: “Erano rimborsi per attività sul territorio”. Ricci: “Sereni” http://ifg.uniurb.it/2015/02/13/ducato-online/spese-pazze-marche-il-consigliere-di-urbino-foschi-erano-rimborsi-per-attivita-sul-territorio/65402/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/13/ducato-online/spese-pazze-marche-il-consigliere-di-urbino-foschi-erano-rimborsi-per-attivita-sul-territorio/65402/#comments Fri, 13 Feb 2015 18:23:08 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65402 Vittoriano Solazzi, presidente consiglio regionale e Mirco Ricci, capogruppo Pd in Regione

Vittoriano Solazzi, presidente del consiglio regionale e Mirco Ricci, capogruppo Pd in Regione

URBINO – Si difendono su tutta la linea. Elisabetta Foschi, consigliere comunale a Urbino, e Mirco Ricci, capogruppo Pd in Regione, sono i due urbinati inseriti nella lista dei 66 indagati per peculato e truffa nell’ambito dell’inchiesta sulle Spese pazze alla regione Marche.

La Foschi spiega così le sue spese: “Le somme sono rimborsi mensili previsti che sono stati assegnati ai consiglieri per le attività sul territorio. La Procura di Ancona mi ha solo notificato l’atto in cui mi avvertono su alcune spese non adeguatamente documentate”.  Ricci non ha voluto lasciare al Ducato commenti sulla vicenda.  Si è difeso però sul Messaggero dicendo: “Siamo sereni. Coerentemente con quanto previsto dalla legge, nonché dal proprio regolamento interno, il gruppo Pd ha utilizzato i fondi per il proprio funzionamento”.

E se il capogruppo Pd deve rispondere dell’acquisto di computer, libri, pranzi e prenotazioni in hotel, il governatore delle Marche Gian Mario Spacca dovrà giustificare alla procura di Ancona i 700 euro spesi in un negozio di ottica. La somma di tutte le compere contestate agli indagati dai sostituti procuratori Giovanna Lebboroni e Ruggiero Dicuonzo è di 1,2 milioni di euro.

La Foschi ha riferito al Ducato di “aver piena fiducia nella magistratura e di non aver fatto cose improprie o non consentite dal regolamento. Capisco che possono non avere tutti i giustificativi perché la regolamentazione interna non obbliga l’amministratore del gruppo ad allegarle. Ecco perché io gli fornirò tutto il materiale che servirà loro”.

Il consigliere comunale analizza le conseguenze sulle elezioni di maggio in cui su voterà per il rinnovo del consiglio regionale e del governatore (Gian Mario Spacca è presidente uscente, confluito nel partito Marche 2020, insieme a Vittoriano Solazzi, presidente del consiglio regionale, anche lui indagato): “Mi rendo conto che è significativo come l’indagine termina proprio a pochi mesi dalle elezioni. Io conto di poter dire nella mia campagna elettorale esattamente quello che ho fatto in questi anni”.

Si dichiara fiducioso nel lavoro della magistratura anche Giovanni Gostoli, segretario provinciale Pd. “Chi ha sbagliato deve pagare. Chi ha operato in buona fede non deve essere messo alla gogna. La magistratura deve andare fino in fondo e in tempi rapidi. Per questo tutti i consiglieri regionali del Pd devono andare subito dalle autorità giudiziali e chiarire la situazione”.

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Marche, spese pazze in Regione. Gli urbinati Foschi e Mirco Ricci tra i 66 politici indagati http://ifg.uniurb.it/2015/02/12/ducato-online/marche-spese-pazze-regione-urbinati-foschi-ricci-66-indagati/65375/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/12/ducato-online/marche-spese-pazze-regione-urbinati-foschi-ricci-66-indagati/65375/#comments Thu, 12 Feb 2015 18:10:14 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65375 Elisabetta Foschi, consigliera comunale e regionale Forza Italia

Elisabetta Foschi, consigliera comunale e regionale Forza Italia

URBINO, 12 FEB – Ci sono anche due urbinati tra i 66 indagati per peculato o concorso in peculato e truffa nell’inchiesta sulle “Spese pazze” nella Regione Marche. La procura di Ancona ha inviato l’avviso di conclusione delle indagini a Elisabetta Foschi, consigliere comunale a Urbino (Forza Italia) e Mirco Ricci, capogruppo del Pd in Regione. In tutto dieci sono originari della provincia di Pesaro Urbino. Gli altri sono Roberto Giannotti, ex consigliere regionale (Forza Italia), Almerino Mezzolani, consigliere provinciale (Pd), Luigi Minardi, ex consigliere regionale (Pd), Adriana Mollaroli, ex consigliere regionale (Pd),  Oriano Tiberi, ex consigliere regionale (gruppo misto), Giancarlo D’anna, consigliere regionale, Roberto Zaffini, consigliere regionale (Lega Nord), Mirco Carloni, consigliere regionale (Ncd)

L’inchiesta, partita nell’ottobre 2012, e condotta dalla guardia di finanza di Ancona, ha fatto luce sulle spese a carico della Regione effettuate dai consiglieri e da alcuni collaboratori tra il 2008 e il 2012. Tra questi 23 sono stati presidenti di un gruppo consiliare. Tra le spese contestate come “poco istituzionali” acquisti di libri, pranzi, consulenze, propaganda, telefonia e internet.

Luca Acacia Scarpetti (Italia dei Valori), uno dei consiglieri indagati, si è sfogato sul suo blog, scagliandosi contro i media che hanno seguito la vicenda:

“Mi dicono che domani mattina uscirà l’inferno sulla stampa, circa le indagini sulle spese di rappresentanza in Regione. Uno va a finire in prima pagina senza mai essere stato sentito, interrogato, senza aver ricevuto una notifica, senza che ci sia stata la minima possibilità di spiegare o verificare le carte, per vedere ad esempio se le carte a me attribuite sono effettivamente le mie. Confermo quanto detto in tempi non sospetti, su come ho utilizzato i previsti per legge fondi di cui alla sottoriportata tabella, aggiungendo che da allora, ovvero dopo circa un anno dall’inizio dell’ indagine, e più precisamente il 9 agosto 2013, dopo aver visto per la prima volta la contabilità del gruppo (gestita in esclusiva responsabilità dal capogruppo che non sono io), ho presentato esposto/querela proprio sulla questione, per ipotesi di irregolarità ai miei danni! Solleciterò IDV a costituirsi parte civile nell’eventuale processo penale.”

Anche il presidente della Regione Gian Mario Spacca (Pd) è tra gli indagati. Di seguito i nomi degli altri 65:

ITALIA DEI VALORI: Luca Acacia Scarpetti, Paola Giorgi, Andrea Filippini, Paolo Eusebi, Maura Malaspina, Luca Marconi, Fabio Pagnotta
FRATELLI D’ITALIA: Francesco Acquaroli, Franca Romagnoli Giulio, Natali Giovanni Zinni.
PARTITO DEMOCRATICO: Fabio Badiali, Stefania Benatti, Gianluca Busilacchi, Francesco Comi, Francesco Comi, Sara Giannini, Marco Luchetti, Antonio D’Isidoro, Enzo Giancarli, Katia Mammoli, Almerino Mezzolani, Luigi Minardi, Adriana Mollaroli, Rosalba Ortenzi, Paolo Perazzoli, Paolo Petrini, Mirco Ricci, Roberto Oscar Ricci, Gino Traversini, Angelo Sciapichetti, Vittoriano Solazzi
SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’: Massimo Binci
RIFONDAZIONE COMUNISTA: Giuliano Brandoni
FORZA ITALIA: Ottavio Brini, Giacomo Bugaro, Guido Castelli ,Graziella Ciriaci, Roberto Giannotti, Elisabetta Foschi, Enzo Marangoni, Daniele Silvetti, Pietro Enrico Parrucci, Fabio Pistarelli, Umberto Trenta
PDCI: Raffaele Bucciarelli, Cesare Procaccini
UDC: Valeriano Camela, Leonardo Lippi, Luigi Viventi
GRUPPO MISTO: Giancarlo D’Anna, Franco Sordoni, Oriano Tiberi, Lidio Rocchi
VERDI: Adriano Cardogna, Giuseppe Canducci
PDL: Mirco Carloni, Massimo Di Furia, Franco Capponi,
LISTE CIVICHE PER L’ITALIA: Dino Latini, Sandro Donati
PER LE MARCHE: Erminio Marinelli
LEGA NORD: Roberto Zaffini
PSI: Moreno Pieroni,
NCD Francesco Massi, Gentiloni Silveri

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Ferrovia Fano-Urbino: sì del Consiglio alla proposta dei Verdi. “Progetto entro un anno” http://ifg.uniurb.it/2015/02/10/ducato-online/ferrovia-fano-urbino-si-del-consiglio-alla-proposta-dei-verdi-progetto-entro-un-anno/65223/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/10/ducato-online/ferrovia-fano-urbino-si-del-consiglio-alla-proposta-dei-verdi-progetto-entro-un-anno/65223/#comments Tue, 10 Feb 2015 17:59:59 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65223 Galleria della vecchia ferrovia

Galleria della vecchia ferrovia

URBINO – Hanno vinto i Verdi e la ferrovia Fano-Urbino non è ancora morta. Questa mattina il Consiglio regionale ha approvato con 20 voti a favore e sette contrari la proposta di revoca del decreto di dismissione della tratta. Non solo, l’approvazione impegna la Regione a chiedere alle Ferrovie dello Stato il trasferimento a titolo gratuito il tratto ferroviario alla Regione stessa. I Verdi contano di ottenere i fondi europei destinati al miglioramento delle ferrovie. Dopo il successo di oggi, infatti, il prossimo obiettivo è quello di poter discutere su un progetto concreto entro un anno.

La proposta ha diviso la maggioranza. Infatti sei dei voti contrari erano quelli di consiglieri del Partito democratico. Il sostegno per l’approvazione è arrivato quindi dalla minoranza di centrodestra. “Era l’ultima mozione da votare – è il commento di Mirco Ricci (Pd) – se ne sono approfittati perché già molti consiglieri erano usciti dall’aula. Ma tra due mesi la giunta cambierà, e non dovrà per forza considerare il voto di oggi”.

“Abbiamo solo un consigliere in Regione, Adriano Cardogna, che è riuscito ad ottenere 20 voti favorevoli e sette contrari per l’approvazione della nostra proposta di ripristino della ferrovia”, esulta così Gianluca Carrabs dei Verdi della Regione Marche. Sostenitori di sinistra e di destra “per immaginare uno sviluppo diverso che colleghi Fano e Urbino” ha aggiunto.

Missione turismo Il progetto dei Verdi è quello di ricostruire un treno che percorra lo stesso tragitto del vecchio, eventuali cambiamenti saranno valutati al fine di valorizzare il paesaggio del Montefeltro. “Viaggiare verso Urbino sarà un piacere per la vista e per il gusto – ha spiegato Carrabs – abbiamo già parlato con Slow Food e hanno valutato con interesse il nostro progetto: vorremmo che ci fossero delle tappe durante le quali il treno si fermerà e permetterà ai visitatori di conoscere la cucina e le specialità dell’urbinate”.

La ferrovia era stata dismessa con un decreto ministeriale nel 2012, il voto di oggi rappresenta il desiderio del Consiglio Regionale di riattivare, in qualche modo, i 50 chilometri dismessi.

Un eventuale ripristino del servizio penalizzerebbe le società di trasporti su gomma: il monopolio di Adriabus. Ma i Verdi stanno preparando “un progetto per coordinare dei trasporti pubblici a livello regionale che coinvolga anche la società di trasporti pesarese”.

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Fano-Urbino, la Regione rinvia al 10 febbraio la decisione sulla vecchia ferrovia http://ifg.uniurb.it/2015/02/03/ducato-online/fano-urbino-la-regione-rinvia-al-10-febbraio-la-decisione-sulla-vecchia-ferrovia/64384/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/03/ducato-online/fano-urbino-la-regione-rinvia-al-10-febbraio-la-decisione-sulla-vecchia-ferrovia/64384/#comments Tue, 03 Feb 2015 15:59:13 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64384 TIMELINE Ferrovia, una storia lunga cent'anni ]]> Il binario della vecchia ferrovia

Il binario della vecchia ferrovia

URBINO – Questa ferrovia non s’ha da votare. Con il rinvio del Consiglio regionale, previsto oggi, è slittato, per la seconda volta, il voto sul futuro del tratto Fano-Urbino, chiuso dal 1987. Ed è un voto che divide la stessa maggioranza in Consiglio.

TIMELINE: FERROVIA, UNA STORIA LUNGA CENT’ANNI

Un binario che può prendere tre direzioni, dato che si dovranno discutere due mozioni, ma bisognerà aspettare ancora una settimana (la seduta si terrà martedì 10 febbraio) per sapere quale verrà percorsa.

  • lasciare tutto inalterato, certificando, una volta di più, la morte della ferrovia.
  • votare a favore della mozione presentata dal gruppo dei Verdi, che chiedono la revoca della dismissione, stabilita dal decreto ministeriale 430 del 15/12/2011 con cui il governo Monti aveva chiuso ogni possibilità di riapertura della ferrovia. Verdi che inoltre hanno chiesto l’acquisizione gratuita della tratta da parte della Regione che potrebbe in seguito riattivarla grazie agli investimenti di privati o ai fondi europei. “Se Della Valle sponsorizza il Colosseo – commenta Laura Scalbi consigliere comunale di Urbino – perché qualcuno non potrebbe fare altrettanto con la ferrovia?”
  • accettare la contro-mozione presentata da Mirco Ricci, consigliere del Pd e dunque membro della stessa maggioranza di cui fanno parte i Verdi, che si è dichiarato favorevole alla revoca della dismissione, ma non ad una riattivazione della tratta ferroviaria. “Non sono contrario in assoluto al trasporto su rotaia – ha detto Ricci – ma credo che il tratto in questione non sia riattivabile. I costi sarebbero alti e i tempi molto lunghi. Ho fatto per anni l’assessore provinciale all’Urbanistica e per fare una rotatoria ci mettevamo due anni, per fare una ferrovia ne impiegheremmo venti. Nella mia mozione si punta di più su altri progetti come quello della pista ciclabile a valle e del bicitreno a monte”.

Le mozioni dovevano essere votate già la scorsa settimana, ma l’assenza di Adriano Cardogna, firmatario della proposta dei Verdi, aveva fatto slittare tutto ad oggi. La votazione è stata però posticipata ancora una volta vista l’assenza del vicepresidente del consiglio e membro di Forza Italia Giacomo Bugaro, a Roma per l’elezione del neo presidente della Repubblica. Sulla questione si è espresso sempre Mirco Ricci che ha commentato con tono polemico l’assenza del collega: “Dovevo andare a Roma anche io, ma sono rimasto qui per fare il mio dovere”.

La questione rimane dunque aperta visto che un eventuale voto favorevole alla revoca sarebbe solo il primo passo per una seconda vita della tratta. D’altronde la storia della ferrovia è costellata da tentativi di ripristino e altrettanti stop. Nel 1989 l’ingegnere urbinate Raffaello Cioppi ipotizzò una linea diretta da Roma a Venezia passando per Urbino. Un’idea che non raccolse particolari consensi. Nel 1991 Giancarlo De Carlo ideò una metropolitana di superficie, ma non si trovarono le risorse economiche per sviluppare la proposta dell’architetto.

 

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Consiglio regionale, Mirco Ricci contro Bugaro: “Io rimasto ad Ancona. Fatto mio dovere” http://ifg.uniurb.it/2015/02/03/ducato-notizie-informazione/consiglio-regionale-mirco-ricci-contro-bugaro-io-rimasto-ad-ancona-fatto-mio-dovere/64371/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/03/ducato-notizie-informazione/consiglio-regionale-mirco-ricci-contro-bugaro-io-rimasto-ad-ancona-fatto-mio-dovere/64371/#comments Tue, 03 Feb 2015 12:05:23 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64371 [continua a leggere]]]> URBINO, 3 FEB – “Dovevo andare a Roma anche io, ma sono rimasto ad Ancona perché oggi si sarebbe dovuto riunire il Consiglio regionale delle Marche. E’ questo il mio dovere”, ha dichiarato il consigliere regionale e grande elettore del Pd Mirco Ricci dopo aver saputo del rinvio al 10 febbraio dei lavori consiliari. Un attacco, neanche troppo velato, al vicepresidente del consiglio e membro di Forza Italia Giacomo Bugaro, anche lui grande elettore, che ha preferito recarsi a Montecitorio per assistere al giuramento del neo capo dello Stato, Sergio Mattarella.

 

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Grandi elettori: Spacca e Solazzi a Roma. Caos in maggioranza, Ricci: “Comportamento meschino” http://ifg.uniurb.it/2013/04/12/ducato-online/grandi-elettori-spacca-e-solazzi-a-roma-caos-in-maggioranza-ricci-comportamento-meschino/42518/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/12/ducato-online/grandi-elettori-spacca-e-solazzi-a-roma-caos-in-maggioranza-ricci-comportamento-meschino/42518/#comments Fri, 12 Apr 2013 14:16:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=42518

Vittoriano Solazzi e Mirco Ricci

I grandi elettori delle Marche sono ufficialmente Gian mario Spacca, Vittoriano Solazzi e Giacomo Bugaro. La loro elezione, però, non è stata per niente semplice: infatti  sono servite otto ore di discussione e due votazioni. Sarebbe stata una tranquilla mattinata al Consiglio regionale delle Marche se, a sorpresa, non ci fosse stata l’esclusione del governatore nella delegazione marchigiana per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. La sfida interna nella maggioranza Pd doveva essere tra il renziano Vittoriano Solazzi, presidente del consiglio regionale, e il bersaniano Mirco Ricci, capogruppo Pd, mentre Spacca era il nome su cui tutti erano d’accordo. Così non è stato: dopo la prima votazione della mattina, il Pd si è diviso e ha eletto Solazzi (11 voti) e Ricci (13), mentre l’opposizione Pdl ha votato in massa Giacomo Bugaro (8 voti).

Spacca (con i sette voti della minoranza) è stato il grande sconfitto della prima votazione, a dispetto degli accordi siglati in precedenza. Subito dopo lo scrutinio, Ricci  ha deciso di rifiutare la designazione per scongiurare la crisi: “Ho rinunciato al mandato perché volevo essere corretto; avevamo deciso di votare Spacca” ha detto il capogruppo Pd. Dopo una riunione di quasi 4 ore, la maggioranza si è ricompattata: anche Solazzi  ha rifiutato la designazione e si è deciso, oltre a votare Spacca (stavolta sul serio), di mandare a Roma una giovane consigliere, Letizia Bellabarba.

Tornati in aula i consiglieri hanno votato nuovamente: ll Pdl ha acconsentito a votare Spacca a patto di tenere valida la nomina di Bugaro come rappresentante dell’opposizione. Dopo lo scrutinio Spacca ha ottenuto 23 voti, ribaltando l’esito del primo voto, insieme a lui è passato Solazzi, con i voti dell’opposizione. Solazzi ha accettato l’incarico invece di passare la mano in favore di Letizia Bellabarba e a quel punto Ricci  ha gridato allo scandalo: “Noi eravamo bruciati, Solazzi non avrebbe dovuto accettare i voti del Centro-destra. Io non l’avrei mai fatto. Si era deciso di far passare la Bellabarba e avremmo dovuto rivotare a oltranza per far passare la decisione presa in riunione: è stato un comportamento meschino”.

Dello stesso parere il consigliere dell’idv Luca Acacia Scarpetti: “Un comportamento dillettantistico e un suicidio politico. In un Paese normale non ci avremmo messo 8 ore per una questione simile.  Il voto di ieri è stata una pagina squallida per il Consiglio regionale”. Scarpetti mette in dubbio la validità del voto, dato che  si sono tenute due elezioni distinte per votare tre delegati: “Ora a Roma andrà anche il buon Bugaro, che nella seconda  votazione  non ha preso neanche un voto”.

Ricci  ha assicurato che non ci sarà nessuna spaccatura all’interno della maggioranza, ma “occorrono chiarimenti”. E ha concluso dicendo: “La contrapposizione tra renziani e bersaniani non ha influito sul voto. Alle primarie del Partito Democratico io ho preferito Bersani e Solazzi Renzi, ma non c’è stato nessun riverbero su questa faccenda, al contrario di quanto molti hanno scritto “. Il grande elettore del Pdl, il vice presidente del Consiglio regionale Giacomo Bugaro, non ha voluto rilasciare dichiarazioni sull’accaduto, ma i consiglieri della maggioranza sono furiosi: “Si sono comportati male, l’elezione del presidente della Repubblica non è una cosa da poco. Ma loro hanno preferito mettere in difficoltà la maggioranza come sempre”.

 

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Grandi elettori: renziani contro bersaniani per il delegato delle Marche http://ifg.uniurb.it/2013/04/10/ducato-online/grandi-elettori-renziani-contro-bersaniani-per-il-delegato-delle-marche/41993/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/10/ducato-online/grandi-elettori-renziani-contro-bersaniani-per-il-delegato-delle-marche/41993/#comments Wed, 10 Apr 2013 04:50:29 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=41993

Il Consiglio regionale delle Marche

Nel Consiglio regionale i giochi per decretare i grandi elettori che rappresenteranno le Marche nella scelta del nuovo presidente della Rebubblica sembrano fatti, o quasi. Secondo fonti del Popolo della libertà marchigiano l’unico nome sicuro che farà parte della delegazione per l’elezione del successore di Napolitano è Gian Mario Spacca, il presidente di Regione.

A contendersi il secondo posto, tra i consiglieri della maggioranza, sono il capogruppo Pd, Mirco Ricci, e il presidente del consiglio regionale Vittoriano Solazzi. Ricci rappresenta la corrente bersaniana del Partito Democratico ed è inviso alla componente renziana che vorrebbe Solazzi. La decisione del grande elettore Pdl dipenderà da questo scontro: se venisse scelto Ricci, l’orientamento generale dell’opposizione sarebbe quello di votare il capogruppo Pdl Francesco Massi. In caso contrario, potrebbe essere più probabile l’elezione del vice presidente Giacomo Bulgaro. Il voto avverrà l’11 aprile.

Ogni regione deve esprimere tre nomi che parteciperanno insieme al Parlamento alla scelta del successore di Giorgio Napolitano e nelle Marche questa scelta avverrà attraverso due votazioni: una per la maggioranza, che sceglierà due grandi elettori e una per la minoranza, che ne eleggerà uno: ogni consigliere può scrivere un solo nome sulla scheda. In caso di  pareggio alla prima ‘chiama’, il regolamento del consiglio regionale prevede un ballottaggio. Ma se si verificasse un secondo pareggio a Roma andrebbe il più anziano dei due candidati.

Una volta riunito il Parlamento in seduta comune si potrà procedere all’elezione del capo di Stato: nei primi tre scrutini si devono raggiungere 672 voti (maggioranza qualificata, i due terzi dell’assemblea), dal quarto in poi ne basteranno 504. Il voto è segreto e gli elettori votano in una cabina posta sotto il banco della presidenza, per poi depositare la loro schede in un’urna di vimini, denominata “insalatiera”. può diventare capo dello Stato qualsiasi cittadino che abbia compiuto 50 anni di età in possesso dei propri diritti civili e politici.

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