il Ducato » occupy Urbino http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » occupy Urbino http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Il corteo di Occupy Urbino contro Ersu, banche e Comune http://ifg.uniurb.it/2011/11/17/ducato-online/occupy-urbino-termina-con-un-corteo-proteste-contro-banche-ersu-e-comune/9940/ http://ifg.uniurb.it/2011/11/17/ducato-online/occupy-urbino-termina-con-un-corteo-proteste-contro-banche-ersu-e-comune/9940/#comments Thu, 17 Nov 2011 15:34:17 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=9940

Un momento del corteo "Occupy Parade" di giovedì 17 novembre

URBINO – Dopo una settimana di “accampata” è tempo di levare le tende. I ragazzi di Occupy Urbino, in piazza della Repubblica da giovedì 10 novembre, hanno chiuso la protesta giovedì 17 con un corteo ribattezzato “Occupy Parade” che ha toccato anche alcune sedi istituzionali, oggetto delle contestazioni. “Questa iniziativa è stata un modo per portare in piazza le nostre istanze – dice Gennaro Giorgione, dell’Assemblea permanente – e per reagire alla crisi e al goveno delle banche.In parecchi si sono avvicinati e informati, quindi il bilancio è positivo”.

Dopo aver smantellato le tende, il corteo è partito alle 18 di pomeriggio. I ragazzi, preceduti da un mezzo addobbato con gli striscioni che campeggiavano in piazza, si sono diretti prima verso la sede dell’Ersu, dove hanno affisso al portone lo striscione con la scritta “Fuori dai palazzi, riprendiamoci le strade” e dove hanno denunciato col megafono la riduzione delle borse di studio e l’aumento del costo del pasto. La tappa successiva è stata la Banca Marche, dove i ragazzi hanno contestato la politica del ‘prestito d’onore’ che si sta cercando di introdurre anche per gli studenti universitari di Urbino. Anche qui si è appeso uno striscione, con la scritta “No al governo delle banche“.

Alle 18:30 il corteo si è spostato sotto al Comune, e successivamente al Rettorato, dove i manifestanti hanno sigillato il portone con nastro adesivo in segno di protesta verso le politiche di bilancio dell’università. I ragazzi, circa una quarantina, si sono poi diretti verso i collegi, sotto lo sguardo di numerosi poliziotti presenti. Non è mancata una tappa alla sede della polizia a Borgo Mercatale, dove i manifestanti hanno criticato l’intervento degli agenti a Ponte Armellina di qualche giorno prima. Il corteo è poi proseguito, accompagnato della musica a tutto volume diffusa dai ragazzi, fino ai collegi, dove si è organizzata una festa nell’anfiteatro del Collegio Tridente fino a tarda notte, a celebrare la fine dell’occupazione.

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Un giorno da ‘accampati’ In piazza con i ragazzi di Occupy Urbino http://ifg.uniurb.it/2011/11/15/ducato-online/un-giorno-da-accampati-in-piazza-con-i-ragazzi-di-occupy-urbino/9499/ http://ifg.uniurb.it/2011/11/15/ducato-online/un-giorno-da-accampati-in-piazza-con-i-ragazzi-di-occupy-urbino/9499/#comments Tue, 15 Nov 2011 14:23:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=9499 URBINO – Quando fanno 5 gradi e sei sotto una tenda, qualche strato in più per coprirti dall’arrivo dell’inverno è fondamentale. Così come un falò nella notte per riscaldarsi e fare due chiacchiere con gli altri compagni di occupazione. Lo sanno bene i ragazzi di Occupy Urbino, che per una settimana si sono accampati in piazza della Repubblica con 8 tende.

Un gruppo composto principalmente da studenti: molti di loro appartengono alla associazione C1 e sono studenti di sociologia, alcuni ad altre associazioni. Quasi tutti comunque fanno parte della Assemblea Permanente, la sigla che raggruppa varie associazioni studentesche.

“Partiamo da una critica radicale ad un processo di deriva dello stato sociale – spiega Gianluca Capozio , uno degli ‘accampati’ – che fino a una generazione fa garantiva determinati diritti, compresi quelli conquistati con anni di lotte sindacali. Ci rapportiamo con le dinamiche di conflitto locali, come prestiti fiduciari e accordi tra Banca Marche ed Ersu. E’ una lotta territoriale che vuole essere una critica a un intero sistema, a una pratica economica e politica dominante.”

FOTOGALLERY – I VOLTI DELLA PROTESTA

Alle 10 di mattina i ragazzi sono tutti troppo stanchi per alzarsi. La sera prima è sfilata tra musica, alcolici e un via vai continuo di gente. E ha regalato numerose iniziative: c’è stata la tenda portata fin su al mercato in piazza Raffaello, sono stati distribuiti volantini col “manifesto” del movimento urbinate, si è svolta un’assemblea pubblica nel quale si è discusso del ruolo dei social network nell’organizzazione di proteste di massa. E poi musica, balli, una grigliata intorno al fuoco.

Alle 11 i ragazzi si alzano e cominciano a sistemare i gazebo dalla sera prima. Sui gazebo campeggiano manifesti che recitano: “No al governo delle banche“, “L’accampata è come l’università: in espansione”, “Ciao Berlusconi, ora facciamo i conti con Monti“. Sono più di 20 i ragazzi fissi a dormire, principalmente studenti di sociologia e altre facoltà. Poco dopo la sveglia, si fa colazione tutti insieme e nel frattempo si leggono i giornali e diramano comunicati alle varie testate, il tutto mentre risuonano le note di De Andrè, 99 Posse, Caparezza, Manu Chao. La notizia del giorno è quella delle dimissioni di Berlusconi, così i ragazzi, non certo teneri verso il premier uscente, inziano a mandare a tutto volume “Meno male che Silvio c’è” e parodie varie.

Intorno alle 12, quando sono tutti svegli, viene stilato un primo programma della giornata: ore 14 gruppo di lavoro su spazi autogestiti, ore 15:30 laboratorio di pittura per bambini, ore 18 assemblea pubblica, ore 22 proiezione di “”Il sogno americano”, un documentario sulle irregolarità del sistema bancario made in Usa. Viene allestito un mercatino di libri usati per autofinanziamento. Ogni tanto la gente della piazza si avvicina, curiosa, alcuni si fanno timbrare le banconote per l’iniziativa “Senza di noi Urbino muore“. A volte si affaccia qualche altro giornalista. A ora di pranzo si avvicinano anche i ragazzi del Res, la Rete di Acquisto Solidale, che sta svolgendo un incontro nella Sala Raffaello poco vicina, e invitano i ragazzi al buffet che hanno organizzato. Alcuni partecipanti del gruppo arrivano, altri se ne vanno.

“La protesta nasce dal globale per poi andare ad agire localmente – dice Mattia Maurizi, uno degli ‘accampati’ – io mi aspettavo più partecipazione, più tende, però sono soddisfatto del consenso della città, della gente che si è informata e l’ambiente creato. Finalmente ci sono stati dei momenti di aggregazione libera. Non puntiamo a risultati immediati, ma speriamo in cambiamenti di lungo termine. Ci aspettiamo che il corteo che si terrà giovedì sia partecipato e di chiudere così in bellezza.”

Alle 15:30 arrivano i rappresentanti della comunità straniera di Ponte Armellina – Urbino 2, che parlano del blitz di qualche giorno prima delle forze dell’ordine nel quartiere. Partecipano anche membri della FDCA (federazione dei comunisti anarchici) e dell’associazione Mondo solidale. Durante il dibattito, vicino alla fontana una ragazza del gruppo tiene un corso di pittura con alcuni bambini: per l’occasione si è pitturata il viso di rosso, e con i vestiti colorati che indossa sembra un personaggio di un libro fantasy. Dopo il dibattito si riprende con la musica, mentre a poco a poco si fa buio. La prima cosa da fare è un bel falò: per l’occasione i ragazzi si sono portati un bel braciere e lo alimentano a turno. “Ci stiamo riappropriando della piazza come momento di creatività – dice Ilaria Puliti, una delle ragazze del gruppo – confrontarsi con altra gente deve essere visto come momento di condivisione. Gli aspetti negativi sono stati il freddo e i problemi organizzativi, ma la cittadinanza si è avvicinata e abbiamo interagito con diverse realtà: associazioni, giornalisti, c’è stata la solidarietà dei commercianti…”

Alle 18:30 si fa assemblea: ci si riunisce tutti intorno al fuoco e si discute delle Reti di Acquisto Solidale con alcuni membri dell’associazione. Si riflette sui modi possibili di gestire l’acquisto di beni alimentari al di fuori dei canali della grande distribuzione, puntando più sulla qualità del prodotto. A Urbino è già presente un Gas (gruppo di acquisto solidale), così all’assemblea partecipa un suo rappresentante, Marco Zacchetti. La riunione è accompagnata da vino rosso e tranci di pizza gentilmente offerti da una pizzeria vicina, metre gli interventi si susseguono con l’uso di un megafono. Con l’avvicinarsi dell’ora di cena si tirano fuori castagne, altra pizza, birra e vino. Ci si riscalda un po’ al falò e qualcuno suona la chitarra; il tempo passa tra conversazioni, musica e scherzi tra i membri del gruppo. Con chi passa si ritorna di frequente sui temi della protesta: Alle 22 iniziano le proiezioni. Prima viene trasmesso “Il sogno americano“, un docufilm d’animazione che racconta gli aspetti peggiori del sistema bancario e fiscale americano. Il secondo film trasmesso è “La storia delle cose“, che spiega le storture nel sistema consumistico-capitalista che hanno condotto alla crisi attuale. Dopo la mezzanotte chi non dorme in tenda inizia ad andare via, mentre gli altri a poco a poco cominciano a prendere posto per la notte. Si controlla che sia tutto pronto: coperte, sacchi a pelo, girano anche diverse borse dell’acqua calda. Ci si dovrà scaldare anche questa notte e domani sarà un altro giorno di occupazione.

Domenico Alessandro Mascialino

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Nasce Occupy Urbino, tende in piazza della Repubblica http://ifg.uniurb.it/2011/11/12/ducato-online/nasce-occupy-urbino-tende-in-piazza-della-repubblica/9460/ http://ifg.uniurb.it/2011/11/12/ducato-online/nasce-occupy-urbino-tende-in-piazza-della-repubblica/9460/#comments Sat, 12 Nov 2011 10:01:23 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=9460 [continua a leggere]]]>

Lo striscione in piazza della Repubblica

URBINO – Dopo aver invaso le principali città del mondo, le acampadas arrivano anche a Urbino. Sulla scia della contestazione internazionale nata contro banche e poteri finanziari e culminata con la giornata internazionale della protesta del 15 ottobre (952 città coinvolte in 82 Paesi, per una serie di manifestazioni pressoché ovunque pacifiche), anche i giovani della città ducale adottano i metodi di contestazione degli indignados.

Dalla mezzanotte di giovedì, in occasione dell’ 11 novembre 2011 (giornata di manifestazioni in numerose città, tra cui Roma, Milano e Bologna), i ragazzi di Assemblea Permanente (sigla che comprende varie associazioni studentesche), assieme a tutti quelli che si sono riconosciuti nella protesta, hanno piantato sette tende in Piazza della Repubblica davanti a uno striscione che recita: “Occupy Urbino – La piazza è nostra”.

L’inizio del sit-in  è stato festeggiato dai ragazzi con giocoleria e suono dei bonghi. “Quest’occupazione – dice Rafael Campagnolo, di C1 autogestita – non ha un termine, una scadenza. La nostra protesta ha una dimensione nazionale e locale, così come la crisi è amministrata male sia a livello nazionale che locale, da Tremonti a Fortini. La mentalità è per il pareggio di bilancio, si mettono i conti prima delle persone. Inoltre ci opponiamo alla repressione dei movimenti e alla criminalizzazione delle fasce sociali più deboli: i temi della crisi scaricata sulle fasce più deboli e la repressione sociale vanno di pari passo”.

Il gruppo, che prende in prestito lo slogan “pensare globalmente, agire localmente” e si è subito dotato di un profilo Facebook, ha iniziato a organizzare in piazza assemblee pubbliche,  la prima delle quali si è tenuta ieri alle 18, e a proiettare alcuni documentari sul debito pubblico.

Contemporaneamente, prosegue l’iniziativa “Senza di noi Urbino muore”, che consiste nella timbratura di banconote con l’omonima scritta, a rimarcare l’importanza della popolazione studentesca nell’economia della città, un’importanza che secondo i ragazzi è spesso sottovalutata dalle istituzioni.

Domenico Alessandro Mascialino

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