il Ducato » orto dell’abbondanza http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » orto dell’abbondanza http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it I ‘Colori dello Spirito’ fanno splendere Urbino http://ifg.uniurb.it/2013/12/10/ducato-online/i-colori-dello-spirito-fanno-splendere-urbino/53794/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/10/ducato-online/i-colori-dello-spirito-fanno-splendere-urbino/53794/#comments Tue, 10 Dec 2013 12:35:31 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53794 mostra-copertinaURBINO – Prima di volare alla biennale di Dubai, le opere dell’artista Marco Ceccarini si ‘nasconderanno’ fino al 15 dicembre nell’Orto dell’Abbondanza, un antro dell’antica scuderia dei Duchi a piazza Mercatale. Vale la pena andare alla scoperta di queste esplosioni di colore prima della presentazione nell’emirato. Qui saranno esposte le opere di 30 artisti scelti da Pietro Franesi, direttore della biennale di arte contemporanea di New York. “Questi quadri nascono da ricerca svolta in varie parti del mondo per assaporare i colori sul posto originale – ammette Ceccarini di fronte alle sue opere – I viaggi sono stati il punto di partenza per trovare uno stile mio e per capire perché culture sudamericane e africane siano caratterizzate dalle stesse scelte cromatiche”.

“I colori dello spirito” sono tonalità calde che rimandano all’essenza della vita e alla ricerca del Sé, tema ricorrente di tutta la mostra. “Questi colori – continua Ceccarini – sono un inno alla vita e servono ad esprimere sensazioni positive, ma il sottotesto delle opere serve anche a stimolare la riflessioni sui problemi dell’uomo moderno”.

Protagonista di diverse opere è il pavone, presente nella storia dell’umanità sotto molteplici aspetti: già nell’impero Romano la dea Giunone veniva rappresentata con a fianco un pavone. La raffigurazione di questo animale è stata poi tramandata alla religione cristiana sotto forma di fenice che risorge dalla sue ceneri, a simboleggiare la rinascita spirituale. Ma per l’artista il pavone simboleggia anche il dualismo moderno tra apparenza e sostanza: “Oggi il pavone è ciò che tu manifesti all’esterno, a causa dell’impossibilità di far vedere all’esterno la propria interiorità per non essere criticati o tagliati fuori socialmente”.

Il simbolismo nascosto oltre la superficie delle tele si rifà anche ad immagini comuni a tutte le culture del mondo, come il diluvio universale o il peccato originale. “Il più bel regalo che si possa fare una donna”, dice l’artista indicando un quadro che rappresenta la cacciata dall’Eden a causa del primo vero atto di libero arbitrio compiuto da Eva, la prima donna. Su questo tema, però, sono in mostra opere più crude, che simboleggiano la triste realtà moderna in cui le donne vengono maltrattate e costrette a nascondersi sotto un burqa. Ma il pezzo forte della mostra è il Leviatano, un quadro di 2 metri per 2 che rappresenta il mitologico serpente marino intrecciato su se stesso con in bocca dei pizzini, i piccoli pezzi di carta usati dai mafiosi per inviare messaggi. L’opera è il  paradosso di una società dominata dalla comunicazione in cui la verità rimane però nascosta.

In programma altre mostre a Parigi, a Londra a Mosca e a New Orleans. A meno che a Dubai dei collezionisti decidano di acquistare i diritti delle opere; a quel punto saranno i mecenati a decidere dove e quando i quadri saranno esposti.

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