il Ducato » oscar farinetti http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » oscar farinetti http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Vittorio Sgarbi insulta tutti, dalla Bindi agli studenti. Su Gambini: “Gli faccio ombra” http://ifg.uniurb.it/2015/02/19/ducato-online/vittorio-sgarbi-insulta-tutti-dalla-bindi-agli-studenti-su-gambini-gli-faccio-ombra/65819/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/19/ducato-online/vittorio-sgarbi-insulta-tutti-dalla-bindi-agli-studenti-su-gambini-gli-faccio-ombra/65819/#comments Thu, 19 Feb 2015 18:43:59 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65819 Vittorio Sgarbi alla presentazione del suo nuovo libro

Vittorio Sgarbi alla presentazione del suo nuovo libro

URBINO – I sindaci ignoranti, gli studenti pure, Gambini eletto solo grazie a lui e infine le offese a Rosy Bindi, a Ignazio Marino e al magistrato di Pesaro che ha recuperato un presunto Leonardo. È un Vittorio Sgarbi che non risparmia nessuno, quello che ieri ha presentato, al cinema Ducale di Urbino, il suo nuovo libro I tesori d’Italia II: gli anni delle meraviglie.

Fra gli applausi del suo pubblico l’assessore all’agricoltura e alla Rivoluzione di Urbino si lancia in una lunga serie di invettive delle sue.

Si parte dal ritrovamento del ritratto di Isabella D’Este, che Carlo Pedretti, il maggior studioso di Leonardo da Vinci è sicuro appartenga al genio rinascimentale: Sgarbi definisce “una bruttura indicibile” il presunto capolavoro leonardesco. Ma va ben oltre, arrivando a chiamare in causa e offendere niente meno che l’ex presidente del Partito Democratico Rosy Bindi e l’attuale sindaco di Roma: “E’ come scambiare Rosy Bindi per Naomi Campbell. Una mostruosità, come Ignazio Marino in Campidoglio, come Giancarlo Magalli presidente della Repubblica”. E’ per questo, afferma, che “il magistrato che ha speso tempo e soldi, i nostri soldi, per una ciofeca del genere è un pervertito che ha tempo da perdere”.

Il critico d’arte ne ha per tutti, dal sindaco di Padova che a malapena sapeva chi era Giotto a Dario Nardella, attuale sindaco di Firenze, che fino a qualche anno fa credeva che Urbino, casa natale di Raffello, fosse in Umbria e non nelle Marche: “Ma in fondo Urbino è così unica e piena di bellezza che dovrebbe appartenere a ben due regioni. Certo, questo è sintomatico di che promozione della città ducale fosse stata fatta in passato”.

“Più in generale – ammonisce Sgarbi – tutti gli amministratori italiani sono degli ignoranti: sanno che siamo pieni di così tanta ricchezza, ma si limitano a saperlo, senza conoscerla veramente”.

Il critico d’arte ha commentato poi la coabitazione nella stessa giunta con il sindaco di Urbino: “Maurizio Gambini è un sant’uomo: ha l’eleganza e la pazienza necessarie per sopportare un assessore come me, in grado di fargli ombra”. Continua Sgarbi: “Con lui sempre andati d’accordo. Certo, a un certo punto qualcosa s’è rotto quando gli ho detto che ero io a dover fare il sindaco. Poi ho capito che da assessore potevo ritagliarmi un mio ruolo con più libertà d’azione, così ho deciso di dare una mano alla corsa di Gambini sindaco di Urbino. È chiaro che la mia presenza ha tirato la volata al sindaco in maniera determinante”.

Si serve quindi del commento alla nuova esperienza da amministratore a Urbino per ripercorrere a grandi linee il suo cursus honorum, senza tralasciare alcuni dei più famosi scontri di cui si è reso protagonista. Non sempre, infatti, è stato tutto facile come con Gambini. Racconta il critico: “Ricordate quando il sindaco di Milano Letizia Moratti mi cacciò? E’ chiaro che sono una personalità ingombrante, così lei decise di darmi il benservito solo per aver organizzato una mostra sull’omosessualità nell’arte”. Altra convivenza difficile fu quella sotto lo stesso dicastero con l’allora ministro ai Beni Culturali Giuliano Urbani: “Fu nominato da Berlusconi ministro qualche settimana dopo che io ero stato indicato come sottosegretario nello stesso dicastero. Lui era un signor nessuno, così facevo ombra pure a lui. Mi silurarono”.

Sgarbi si scaglia ancora contro chi ha ingenerato negli studenti dell’Università Carlo Bo di Urbino la credenza che porti sfortuna visitare i luoghi di Raffaello Sanzio prima della laurea: “Si iscrivano piuttosto a Chieti o a Cosenza, questi studenti: lì la bellezza non è così esibita. Non è assurdo come così tanta ricchezza per alcuni dovrebbe essere una vergogna e non un vanto?”.

L’assessore ducale passa poi a illustrare il contenuto del suo libro, il secondo di una tetralogia che conta di finire entro pochi anni e con cui si propone di educare gli italiani alla storia dell’arte, dal 1200 a poco prima dell’Unità d’Italia, anche attraverso lo studio di “artisti notevoli ma non noti”, che nessuno conosce ma che tutti dovrebbero conoscere. “Chiedete a Oscar Farinetti – provoca Sgarbi – se conosce chi è Carpaccio. Penserà a un piatto di carne cruda con rucola e formaggio sopra, quando invece è un semisconosciuto ma notevolissimo pittore quasi coevo di Raffaello: è il primo caso di piatto che mangia l’autore, piuttosto che di autore che mangia un piatto”, conclude il critico. Dopo 90 minuti da consumato showman.

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Il Ducato n. 3 – 14 marzo 2014 http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato/il-ducato-n-3-14-marzo-2014/59242/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato/il-ducato-n-3-14-marzo-2014/59242/#comments Fri, 14 Mar 2014 16:32:21 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59242 [continua a leggere]]]> URBINO – Nel nuovo numero del Ducato ci occupiamo dei problemi di Urbino in vista delle elezioni comunali. Dalla Ztl ai centri commerciali, dal rapporto con gli universitari al problema della discarica di Ca’ Lucio. Qual è la Urbino che vorrebbero gli abitanti? Pubblichiamo i risultati del questionario in cui abbiamo chiesto agli urbinati qual è la loro “città ideale”.

Sotto i torricini i problemi non mancano: gli spazi per i giovani e quelli per gli anziani sono pochi mentre agricoltori e artigiani vorrebbero avere più sostegno e pubblicità. Urbino è una città d’arte, ma viene promossa abbastanza? In riviera gli hotel che organizzano tour verso la città ducale sono pochi. Come si può “vendere” meglio una città con un grande patrimonio artistico e culturale? Lo abbiamo chiesto a un’esperta di marketing del turismo. Sindaco che viene, sindaco che va: ripercorriamo le principali tappe dei dieci anni di amministrazione del sindaco uscente Franco Corbucci. A maggio gli urbinati torneranno alle urne e i candidati in corsa sono già nove. Raccontiamo le loro storie e i loro sogni per la città.

 


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“Il coraggio salverà Urbino” Oscar Farinetti a Palazzo Battiferri http://ifg.uniurb.it/2014/03/06/ducato-online/il-coraggio-salvera-urbino-oscar-farinetti-a-palazzo-battiferri/58890/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/06/ducato-online/il-coraggio-salvera-urbino-oscar-farinetti-a-palazzo-battiferri/58890/#comments Thu, 06 Mar 2014 11:52:45 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58890 farinetti-ok

Oscar Farinetti all’Università di Urbino

URBINO –  L’amore è fatto di gesti eclatanti. In questo modo si conquista un’amante. E Urbino ha bisogno di essere riconquistata. Parola di Oscar Farinetti. “Occorre fare un gesto forte, immediato, per raccontare al mondo la bellezza inestimabile che possiede questa città e per farla conoscere nel mondo”. Il fondatore di Eataly riflette sul futuro di Urbino e dell’Italia nell’incontro del 5 marzo “Il coraggio di intraprendere” all’interno dell’affollatissima aula magna di Palazzo Battiferri. Annuncia che la sua creatura “sicuramente arriverà nelle Marche”. E parla anche delle elezioni comunali imminenti: “forse alla città farebbero meglio tre mesi di Vittorio Sgarbi come sindaco, che parla continuamente di Urbino in Italia e nel mondo e che crea ‘il casino’, rispetto a tre anni di gente ‘vecchia’ e che non combina nulla. Serve qualcosa che possa ‘raccontare’ al mondo la bellezza di Urbino”.

Farinetti ha spiegato la sua idea di ‘grande bellezza’. Un modello da apprendere ed esportare in tutto il mondo. “Credo che dovremo scrivere nella Costituzione che l’Italia è fondata sulla bellezza. Abbiamo dei grandi ‘solisti’, ma dobbiamo migliorare la ‘rete’. Pensiamo alla vostra regione: ha più specie vegetali di tutta la Gran Bretagna insieme. Se non esistesse la brezza che si alza dal mare e che incontra le montagne, non esisterebbero tanti prodotti locali. Non ci sarebbero nemmeno prodotti come l’erba cipollina o l’aglietto profumato che ho mangiato oggi. Ma questi prodotti non verranno mai valorizzati senza la dovuta comunicazione”.

Prima di ricevere il sigillo di Ateneo dal rettore Stefano Pivato, il patron di Eataly si è concesso anche una passeggiata fra le colline di Urbania e Montesoffio per apprezzare il panorama e il buon cibo, ma anche per riflettere sulle possibilità economiche che il territorio marchigiano può offrire a livello imprenditoriale. Un nuovo Eataly a Urbino? Non lo sa ancora, “ma sicuramente – dice – nelle Marche arriverà”.

“Il segreto del successo sta in un nuovo concetto di marketing –  spiega Farinetti – cioè pensare locale ma agire globale. Oggi ero sulla punta di una collina e ho pensato che i contadini non solo hanno il compito e il privilegio di coltivare la terra ma, guardando l’alternarsi dei campi a grano, ho capito che solo loro che disegnano i paesaggi. Abbiamo bisogno di loro. Ma poi dobbiamo imparare a pensare in grande: studiare la storia, le nostre radici e ‘saperci narrare‘ anche all’estero”.

Raccontare i prodotti: ecco il punto dolente dell’Italia. Un difetto per lungo tempo nascosto dietro il marchio “made in Italy” che ancora oggi viene contraffatto e copiato. E’ così che il ‘parmesan’ o il ‘lambozola’  vengono venduti all’estero e fanno perdere al nostro paese circa 60 miliardi di euro ogni anno. “I prodotti italiani contraffatti ed esportati fuori dall’Italia sono ancora il doppio di quelli originali. Gli stranieri comprano le imitazioni non perché sono cattivi, ma perché noi italiani non sappiamo spiegar loro la differenza. Contro la contraffazione agroalimentare ci vuole un marchio unico, poi vengono tutte le altre denominazioni (dop, docg ecc.). Dobbiamo prima focalizzarci sulle priorità”. Quest’ultimo concetto è anche uno dei sette punti, elencati durane la conferenza, per semplificarsi la vita. “Sette consigli – spiega il fondatore di Eataly e UniEuro – che devo ripetere soprattutto a me stesso, ma che servono a tutti, per migliorare questo paese e per uscire dal pantano socioeconomico nel quale ci troviamo”.

Ma, più che i consigli, Farinetti ha voluto lasciare un monito ai tanti giovani presenti nell’aula magna di palazzo Battiferri:  “Non lamentatevi. Siamo il paese più lamentoso al mondo ma è da dilettanti lamentarsi. E’ da grandi cercare soluzioni. Basta piangersi addosso e dire ‘piove governo ladro’. La mia generazione, tra i 55 e gli 80 anni, vi ha consegnato un paese pieno di debiti, malato di burocrazia. Nonostante questo nessuno si sente responsabile. Bisogna invece sentirsi colpevoli eccome. Partite, tirate fuori le palle e fate casino”.

 

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Università, a Oscar Farinetti il sigillo d’Ateneo. La cerimonia il 5 marzo http://ifg.uniurb.it/2014/02/25/ducato-notizie-informazione/universita-a-oscar-farinetti-il-sigillo-dateneo-la-cerimonia-il-5-marzo/57784/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/25/ducato-notizie-informazione/universita-a-oscar-farinetti-il-sigillo-dateneo-la-cerimonia-il-5-marzo/57784/#comments Tue, 25 Feb 2014 17:15:47 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=57784 [continua a leggere]]]> URBINO – Mercoledì 5 marzo l’Università di Urbino ospiterà l’imprenditore italiano Oscar Farinetti, fondatore della famosa catena Eataly ed ex dirigente della catena di distribuzione UniEuro, fondata dal padre Paolo. Nell’occasione il rettore Stefano Pivato gli consegnerà il “Sigillo d’Ateneo“.

Farinetti  riceverà l’onorificenza alle 17, nell’Aula Magna di Palazzo Battiferri in via Saffi 42.  L’imprenditore terrà poi una lezione dal titolo “Il coraggio di intraprendere“.

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