il Ducato » ospedale di Fossombrone http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » ospedale di Fossombrone http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Tagli alla sanità, approvata la delibera in Regione: 550 posti letto in meno http://ifg.uniurb.it/2013/05/21/ducato-notizie-informazione/tagli-alla-sanita-approvata-la-delibera-in-regione-550-posti-letto-in-meno/47748/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/21/ducato-notizie-informazione/tagli-alla-sanita-approvata-la-delibera-in-regione-550-posti-letto-in-meno/47748/#comments Tue, 21 May 2013 16:00:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47748 [continua a leggere]]]> URBINO – Il bilancio è di 550 posti letto in meno per l’Area vasta 1. Da 6.251 a 5.701, con un taglio dell’8,8%. Tredici ospedali si trasformano in case della Salute, escluse Pergola e Amandola. E’ quanto previsto nella tanto discussa delibera di giunta sulla riconversione dei piccoli ospedali approvata lunedì in Regione, in applicazione della spending review. La riduzione si spiega con il taglio di 790 posti letto per acuti e con l’incremento di 240 posti letto di lungodegenza e riabilitazione.

Ieri sono arrivate le prime dure reazioni dal consiglio comunale di Pesaro che chiede le dimissioni dell’Assessore alla sanità Regionale, Almerino Mezzolani e al presidente Gian Mario Spacca, di istituire un Osservatorio Permanente sulla Sanità Regionale al quale partecipino direttamente i Sindaci dei capoluoghi di Provincia.

Urbino e Pesaro non ci stanno a subire un “trattamento di parzialità che avviene tra poli sanitari diversi nella regione Marche, anche in termini di destinazione delle risorse”. Il consiglio comunale di Pesaro contesta “l’oggettiva inconsistenza del progetto dell’ospedale unico teso solo a voler penalizzare la sanità dell’entroterra, preso atto che il massimo rappresentante della sanità Regionale è un esponente politico del PD, del territorio pesarese”.

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Piano sanità, a Fossombrone tre nuove sale operatorie a rischio chiusura http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/ducato-online/piano-sanita-a-fossombrone-tre-nuove-sale-operatorie-a-rischio-chiusura/47003/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/ducato-online/piano-sanita-a-fossombrone-tre-nuove-sale-operatorie-a-rischio-chiusura/47003/#comments Tue, 14 May 2013 10:43:48 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47003 LEGGI I sindaci in Regione per ribadire il loro “No”| Medici di guardia: "L'assistenza è a rischio" |Mezzolani: “Pronto soccorso come una bolgia dantesca” ]]> URBINO – Tre nuovissime sale di chirurgia dell’ospedale di Fossombrone rischiano di rimanere inutilizzate e il servizio dialisi sospeso a causa del possibile ridimensionamento della struttura sanitaria.

I cittadini hanno iniziato a protestare 20 giorni fa, dopo che la giunta regionale aveva inoltrato una proposta di modifica che non prevedeva quasi nessuna delle funzioni principali dell’ospedale. Tra queste anche il punto di primo intervento e la dialisi. La proposta inviata dalla commissione non è stata considerata accettabile dalla amministrazione comunale di Fossombrone, che ha iniziato l’occupazione pacifica dell’ospedale.

Nella seconda proposta la Regione aveva concesso la permanenza del punto di primo intervento, ma non il servizio dialisi. E per questo il sindaco Maurizio Pelagaggia l’ha rispedita al mittente. Per il vicesindaco di Fossombrone Michele Chiarabilli la proposta della Regione è “altamente lesiva di tutto l’entroterra pesarese, perché andrebbe a ridimensionare in maniera drastica una serie di servizi sanitari della zona”. E aggiunge: “Nel nostro ospedale ci sono tre moderne sale operatorie appena costruite, le più all’avanguardia di tutto il territorio, persino migliori di quelle dell’ospedale di Fano. Se venisse approvata la proposta della Regione i cittadini perderebbero dei servizi essenziali”.

Ma la guerra è anche sul tipo di posti letto da destinare all’ospedale: la Regione vorrebbe sostituire l’intero reparto di medicina con trenta posti di cure intermedie, mentre il Comune vorrebbero che fossero confermati i posti ospedalieri di lunga degenza.
“Non è accettabile – continua Chiarabilli – perché la Regione vuole aumentare i posti di chirurgia in quegli ospedali nei quali sono in vigore convenzioni con società a gestione mista tra pubblico e privato, come in quello di Sassocorvaro, che ha una convenzione con la Montefeltro Salute”.

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Giornale radio 13/5/2013 – ore 17.30 http://ifg.uniurb.it/2013/05/13/radio-ducato/giornale-radio-1352013-ore-17-30/46840/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/13/radio-ducato/giornale-radio-1352013-ore-17-30/46840/#comments Mon, 13 May 2013 16:32:10 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46840 [continua a leggere]]]> Ascolta il GR delle 17.30

a cura di Mario Marcis

In studio Giovanna Olita e Francesco Morrone

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Ospedale di Fossombrone: il Comune denuncia la Regione http://ifg.uniurb.it/2013/05/09/ducato-notizie-informazione/ospedale-di-fossombrone-il-comune-denuncia-la-regione/46307/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/09/ducato-notizie-informazione/ospedale-di-fossombrone-il-comune-denuncia-la-regione/46307/#comments Thu, 09 May 2013 13:16:34 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46307 [continua a leggere]]]> URBINO – L’amministrazione comunale di Fossombrone, in merito alla vertenza sulla chiusura dell’ospedale cittadino, ha deciso di ricorrere alle vie legali contro la Regione. Secondo il vicesindaco Michele Chiarabilli, le istituzioni regionali “ci hanno fatto credere che c’erano leggi dello Stato che imponevano la chiusura degli ospedali di polo, ma non è cosi. Da qui la necessità di ricorrere ai nostri avvocati perché agiscano di conseguenza”. Intanto oggi si riunisce in Regione la commissione sanitaria per discutere della questione.

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Ospedale di Fossombrone, l’incontro non ferma l’occupazione del comitato http://ifg.uniurb.it/2013/05/07/ducato-online/il-sindaco-e-spacca-decidono-le-sorti-dellospedale-di-fossombrone/45900/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/07/ducato-online/il-sindaco-e-spacca-decidono-le-sorti-dellospedale-di-fossombrone/45900/#comments Tue, 07 May 2013 11:05:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=45900 URBINO – Si è concluso da poco l’incontro di questa mattina ad Ancona tra il sindaco di Fossombrone Maurizio Pelagaggia e il presidente delle Marche Gian Mario Spacca per decidere sulle sorti dell’ospedale cittadino. Intanto prosegue a oltranza l’occupazione pacifica della struttura da parte del comitato pro-ospedale. Ieri sera ha incontrato gli occupanti il consigliere regionale Giancarlo d’Anna, della commissione sanitaria, che ha sottolineato la necessità di “bloccare il progetto di Marche Nord” per costituire una struttura unica.

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Tagli alla sanità, Mezzolani: “Pronto soccorso di Urbino rischia di diventare un inferno” http://ifg.uniurb.it/2013/04/17/ducato-online/tagli-alla-sanita-mezzolani-pronto-soccorso-di-urbino-rischia-di-diventare-un-inferno/43458/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/17/ducato-online/tagli-alla-sanita-mezzolani-pronto-soccorso-di-urbino-rischia-di-diventare-un-inferno/43458/#comments Wed, 17 Apr 2013 08:46:52 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=43458 URBINO – Con i tagli alla sanità il Pronto soccorso di Urbino rischia un sovraffollamento di pazienti difficile da gestire in spazi ridotti e con pochi posti letto a disposizione. La paura è che si trasformi, in poco tempo, in un “inferno dantesco”. È in sintesi l’analisi di Filippo Mezzolani, primario del reparto urbinate. È la principale conseguenza dell’accentramento dei servizi nell’ospedale di Urbino, in seguito alla riconversione delle strutture sanitarie periferiche come Cagli e Fossombrone.

ASCOLTA L’AUDIOINTERVISTA A FILIPPO MEZZOLANI

Poco male per i reparti che rispondono solo dei posti letto che hanno a disposizione e quindi sono strutturati per il tipo e la qualità di lavoro che devono fare. Il vero problema, spiega Mezzolani, sarà del Pronto soccorso che “non ha una porta d’ingresso”nel senso che non può respingere nessuno nemmeno nel caso in cui i posti letto siano tutti occupati.

“Una realtà operativa sottodimensionata” la definisce Mezzolani “che già adesso fatica a soddisfare le esigenze di un numero elevato di pazienti”. Mai ristrutturato dagli anni ’70, il Pronto soccorso ha solo due stanze per il ricovero e due ambulatori divisi da un separé: “Non c’è privacy – aggiunge il primario – le stanze sono promiscue e la sala di attesa contiene a stento una decina di persone”. Da mesi si attende l’inizio di lavori di ampliamento, peraltro già approvati dall’azienda ospedaliera, che però non prevedono un aumento degli spazi ma solo una “risistemazione”.

Ridimensionare le strutture periferiche senza creare possibilità alternative al ricovero ospedaliero, come il potenziamento della rete dei medici familiari, porterebbe il Pronto soccorso di Urbino ad avere un sovraffollamento difficile da gestire. Gli ospedali periferici, di fondamentale importanza nel trattamento delle patologie croniche e delle patologie geriatriche, “hanno anche una funzione di punto di primo intervento con il trattamento di urgenze di grado e di qualità inferiore” spiega Mezzolani. Ridimensionare significherebbe quindi privare queste strutture dei reparti d’urgenza, sovraccaricando il Pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia.“Oggi un codice rosso codice verde mediamente aspetta due o tre ore. In questo scenario potrebbe aspettarne anche otto o nove”.

Assodato che i tagli alla sanità non si possono evitare e che è necessario entrare nell’ottica di una razionalizzazione anche del personale, la soluzione per il dottore Mezzolani sembra essere una sola: aggiungere all’ospedale di Urbino lo stesso numero di posti letto tolti alle strutture periferiche. “Abbiamo molta paura di quello che succederà e ciò che mi sento di suggerire – aggiunge il primario – è rendere più capiente l’ospedale di Urbino e più potente il Pronto soccorso”.

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Sanità, le conseguenze dei tagli sugli ospedali della provincia di Pesaro e Urbino http://ifg.uniurb.it/2013/04/15/ducato-online/sanita-le-conseguenze-dei-tagli-sugli-ospedali-della-provincia-di-pesaro-e-urbino/42996/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/15/ducato-online/sanita-le-conseguenze-dei-tagli-sugli-ospedali-della-provincia-di-pesaro-e-urbino/42996/#comments Mon, 15 Apr 2013 19:00:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=42996 [continua a leggere]]]> URBINO – E’ una spada di Damocle quella che pende sugli ospedali dell’entroterra. I tagli alla sanità, previsti dalla spending review del governo Monti, potrebbero far scomparire alcune realtà ospedaliere che oggi rispondono alle esigenze della popolazione che vive nelle zone più lontane dalla costa.

Ecco quali potrebbero essere le conseguenze del provvedimento, fortemente criticato da comuni e province della provincia di Pesaro e Urbino.

RIDIMENSIONAMENTO E DECLASSAMENTO Le piccole strutture ospedaliere, disseminate nei comuni dell’entroterra e dotate di reparti essenziali come quello di Medicina e Chirurgia, sarebbero declassate a casa di cura per lungo degenza. In altri termini si trasformerebbero in poliambulatori non dotati delle strutture necessarie a interventi di emergenza.

POSTI LETTO Il numero di posti letto rispetto alla popolazione nella provincia di Pesaro-Urbino si attesta a 2,69 posti ogni mille abitanti. Una cifra inferiore a quella prevista dalla normativa nazionale, secondo cui bisognerebbe assicurare un minimo di 3,7 posti letto ogni migliaio di residenti. I tagli potrebbero ridurre ulteriormente il rapporto.

AUMENTO POSTI A URBINO. Il declassamento delle strutture più piccole dovrebbe essere compensato con l’aumento di posti letto e personale negli ospedali più grandi. Se Cagli venisse trasformata in casa di cura, il nuovo centro sanitario di riferimento diventerebbe Urbino, che a quel punto dovrebbe aggiungere 43 nuovi posti letto.

LE DISTANZE La chiusura degli ospedali nell’entroterra dirotterebbe tutto il bacino di utenza verso i centri sanitari più grandi. A quel punto però la popolazione sarebbe costretta non solo a percorrere strade impervie ma ad affrontare almeno 70 minuti di auto per raggiungere l’ospedale più vicino.

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I sindaci del territorio di Urbino in rivolta: “No al piano di Area Vasta, cancella la sanità regionale” http://ifg.uniurb.it/2013/04/10/ducato-online/i-sindaci-del-territorio-di-urbino-in-rivolta-no-al-piano-di-area-vasta-cancella-la-sanita-regionale/42080/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/10/ducato-online/i-sindaci-del-territorio-di-urbino-in-rivolta-no-al-piano-di-area-vasta-cancella-la-sanita-regionale/42080/#comments Wed, 10 Apr 2013 11:10:37 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=42080 LEGGI Cancellati 1000 psicologi dal decreto di riordino. A Urbino uno solo è di ruolo]]>

Un momento dell’incontro di ieri tra i 46 sindaci

URBINO – Il piano di tagli previsto dalla sanità regionale per l’Area vasta 1 “sembra scritto da un bambino di 10 anni”. Parola di Patrizio Catena, sindaco di Cagli. Sono tutti infuriati. I sindaci dei quattro comuni della provincia che ospitano un piccolo ospedale criticano duramente il provvedimento. Fossombrone, Cagli, Sassocorvaro e Pergola, oltre ai rispettivi circondari, sarebbero gli ospedali più colpiti dai tagli orizzontali della Regione, obbligata a recepirli per via della spending review del governo Monti.

Ma è proprio sulle modalità di ricezione e sulle modalità con cui è stato stilato il piano che i sindaci contestano regione, azienda ospedaliera e tecnici. “È  evidente che chi l’ha progettato non si rende conto dell’orografia del territorio – prosegue Patrizio Catena – qui non siamo in pianura padana, le distanze contano molto di più. L’entroterra è stato gravemente penalizzato”.

Un punto, questo della difficoltà di spostamento, sul quale convengono i colleghi: in caso di ridimensionamento e declassamento degli ospedali, e di riconversione dei loro reparti, i pazienti in fase acuta o emergenziale dovrebbero spostarsi per chilometri prima di ricevere le cure adeguate.

Un’altra delle ragioni della “rivolta dei sindaci” è la presunta disparità di trattamento nella distribuzione dei tagli tra le varie province, specialmente per ciò che riguarda i posti letto in rapporto alla popolazione: se in provincia di Pesaro e Urbino questo rapporto è di 2,69 posti ogni mille abitanti, in provincia di Ancona il valore è di 4,68, a Macerata di 3,65 e ad Ascoli di 3,63. Il tutto a fronte di una legge nazionale che prevede un minimo di 3,7 posti letto ogni migliaio di residenti.

Una situazione che fa ulteriormente indignare i sindaci: “I tagli dovevano casomai interessare le province che hanno già dei posti letto sufficienti o addirittura in eccesso – spiega Francesco Baldelli, sindaco di Pergola – visto che la sanità della nostra provincia funziona già poco a causa proprio di questa carenza di posti”.

Concorda il primo cittadino di Sassocorvaro Antonio Alessandrini: “Si dovrebbe tagliare nelle province del sud delle Marche, invece di tagliare a noi che non abbiamo quasi nulla”.

I posti letto tagliati o rinconvertiti, secondo il piano di Area Vasta, verrebbero in qualche modo compensati aggiungendone 43 all’ospedale di Urbino. Una soluzione che non convince affatto gli amministratori. Per il sindaco di Pergola “la nostra struttura è centrale per 80-100.000 persone, il dirottamento dei posti letto a Urbino non sarebbe una soluzione perché dal centro del paese all’ospedale di Urbino c’è circa un’ora di strada, se il tempo è clemente”.

Sono le disparità che proprio non vanno giù ai sindaci dell’entroterra. Maurizio Pelagaggia, primo cittadino di Fossombrone oltre che medico del locale ospedale, nella riunione dei 46 sindaci dell’area vasta di ieri a Urbino era uno dei più attivi: “Questo piano è stato fatto male, i tagli andavano ragionati in maniera più equa. Nel comprensorio di Ancona ci sono gli ospedali di Senigallia, Jesi, Fabriano e Osimo, che peraltro è nuovo di zecca, in un palmo di mano. È penalizzante che si tagli a chi ha già poco e si lasci quasi invariata la situazione di chi ha di più”.

Dall’incontro di ieri sera è venuta fuori la volontà di convocare qui in provincia l’assessore regionale Almerino Mezzolani per un incontro e – per usare le parole del sindaco di Urbino Franco Corbucci, anch’egli contrario al piano -, “fargli presente i nostri problemi e i motivi della nostra contestazione”.

I sindaci però, oltre a protestare, possono fare poco: la competenza non è loro anche se c’è chi, come il primo cittadino di Pergola, promette battaglia. “Nel 2011 siamo scesi in piazza contro le decisioni  di politici e tecnici regionali lontani anni luce dai problemi del territorio. Abbiamo fatto ricorso alla magistratura amministrativa ottenendo di mantenere la qualifica di ospedale per pazienti in fase acuta. Convocheremo un tavolo tecnico tra noi, l’Asur e il direttore dell’Area Vasta, ma se dovesse fallire intraprenderemo nuove iniziative legali. Non arretreremo di un passo, difenderemo il diritto alla salute dei nostri cittadini”.

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Incidente a Fermignano, il ciclista è fuori pericolo http://ifg.uniurb.it/2013/03/06/ducato-notizie-informazione/incidente-a-fermignano-il-ciclista-e-fuori-pericolo/37534/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/06/ducato-notizie-informazione/incidente-a-fermignano-il-ciclista-e-fuori-pericolo/37534/#comments Wed, 06 Mar 2013 10:18:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=37534 [continua a leggere]]]> FERMIGNANO – E’ ancora ricoverato Maurizio Capodogli, il pensionato di 62 anni che ieri mattina è stato investito da una Panda mentre andava in bicicletta sulla Provinciale. La moglie ha spiegato che l’uomo non è in pericolo di vita ma i medici dell’ospedale di Urbino hanno deciso di tenerlo ancora ricoverato per poter tenere sotto controllo i traumi derivati dalla botta alla testa che l’uomo ha ricevuto.  Il ciclista, che è di Fossombrone, potrebbe essere trasferito nell’ospedale della sua città a causa dell’assenza di posti liberi al Santa Maria della Misericordia.

“Per mio marito è il secondo incidente in due anni in bicicletta”, ha spiegato la moglie, “lui è un ciclista assiduo”. Nel 2011 l’anziano rimase ferito durante una gara ciclistica in Francia. Capodogli si scontrò contro un altro ciclista e venne portato in ospedale con l’elicottero ma senza riportare gravi conseguenze.

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