il Ducato » palaferro http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » palaferro http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Crisi, a Urbino resiste il business dello sport. Ma soffre il calcetto http://ifg.uniurb.it/2014/02/13/ducato-online/crisi-a-urbino-resiste-il-business-dello-sport-ma-soffre-il-calcetto/57175/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/13/ducato-online/crisi-a-urbino-resiste-il-business-dello-sport-ma-soffre-il-calcetto/57175/#comments Wed, 12 Feb 2014 22:13:24 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=57175 palestra URBINO – La crisi a Urbino ha fatto chiudere negozi e ha lasciato molti senza lavoro, tra dipendenti, imprenditori e agricoltori. Ma non ha spento la voglia di sport di studenti e cittadini urbinati.
È positivo infatti il bilancio che emerge guardando alle società e attività sportive della città. Dalle palestre al calcetto, non ci sono stati sensibili cali negli iscritti, a parte qualche eccezione, e alcune attività hanno addirittura visto un incremento superiore allo scorso anno.

È il caso della palestra Playactive, una delle tre presenti a Urbino e aperta lo scorso anno. Dopo il primo periodo di assestamento, l’associazione è riuscita oggi a raggiungere un livello di iscrizioni quattro volte più alto, sia tra gli studenti, in numero maggiore, sia tra gli urbinati. “Con la vita sedentaria che facciamo oggi a un certo punto abbiamo bisogno di uscire – ha spiegato Antonio Prudenzano, titolare della palestra –  e siccome a Urbino spesso non si sa dove andare, la gente usa la palestra come momento di socializzazione, per questo non vi rinuncia”.

Un’aspetto importante nel business del fitness sono le promozioni e le agevolazioni sugli abbonamenti. “Il cliente non pensa solo a spendere di meno – ha continuato Prudenzano – ma vuole un pagamento dilazionato, personalizzato, che vada in contro alle sue esigenze. Per noi è stato importante dare un’offerta all-inclusive ai clienti, senza distinzione tra abbonamento corsi o sala pesi”. Dello stesso avviso è il referente della palestra del Consorzio Gymnasium Antonio Negro, secondo il quale “nonostante la crisi le persone non vogliono rinunciare allo sport e non lo fanno soprattutto perché vengono messi nelle condizioni di poterlo fare”, attraverso, appunto sconti particolari e un’ampia offerta di attività sportive. Anche qui il numero di iscritti, a dicembre 2013, ha registrato un 15% in più, tra studenti e cittadini urbinati, il cui numero è aumentato rispetto agli scorsi anni.

Ma è anche vero che non conta soltanto il numero di iscritti. Secondo Armando Simbari, titolare della palestra Mad di Urbino, “più persone non significa più incassi, nella nostra palestra abbiamo avuto più abbonamenti ma il guadagno è rimasto invariato”. Lo sconto che riceve il cliente lo deve ammortizzare il proprietario: “Se prima regalavi più asciugamani a una persona, adesso stiamo attenti a darne solo uno e risparmiare, bisogna ottimizzare le spese se si vuole continuare”.

Andamento positivo (+10% di iscritti) anche alla piscina comunale, che ha mantenuto lo stesso tariffario negli ultimi anni, essendo gestita da Urbino servizi, un ente pubblico e quindi molto vincolato. “Abbiamo fatto qualche promozione nei momenti di meno afflusso – ha spiegato Erasmo Palmaccio, responsabile vasca – dalle 12 alle 15 il prezzo di un ingresso giornaliero è stato ridotto da 7 euro  a 4 e questo è stato un ottimo incentivo”.

Stabile o leggermente in calo la situazione in sport come ginnastica o tennis. Secondo Gabriele Cocchi, presidente dell’associazione Gymnasticando, “le famiglie urbinati tengono molto allo sport, soprattutto per i loro figli. I nostri iscritti sono principalmente cittadini di Urbino, di studenti universitari ce ne sono solo 2, massimo 3, all’anno”. Ad agevolare l’iscrizione è anche lo sconto sulla tessera associativa che spesso viene fatto per i componenti dello stesso nucleo familiare, metodo che viene in contro anche alle difficoltà di molti genitori-lavoratori di accompagnare i propri figli a fare diverse attività sportive in posti diversi. Niente di preoccupante per ora neanche nel tennis. All’associazione tennis Piansevero, secondo uno dei responsabili Simone Stolzini, “la crisi ha influenzato tutto e ha inciso anche sulle iscrizioni ma di poco”, circa una decina in meno. “Per ora è tutto regolare, abbiamo una media di sette o otto ore di prenotazione dei campi a sei euro l’ora a persona. L’unica cosa che cambia è che se prima una persona faceva due o tre ore a settimana ora ne fa una o due, ma per adesso non ci possiamo lamentare”.

Contro ogni previsione, vista la passione squisitamente italiana, i circoli di calcetto sono quelli che di più hanno risentito della crisi. All’associazione sportiva Palaferro i partecipanti sono sempre meno di anno in anno, ma quest’anno è quello più difficile anche in termini di affitto dei campi. Se prima si giocava due o tre ore al giorno, ora ci sono giornate in cui i campi non sono nemmeno aperti perché non c’è nessuno. Stesso scenario alla A.s.d. Palagadana Deda Sport, altra associazione di calcio di Urbino: anche qui sempre meno associati rispetto al passato. “Il punto è che la nostra attività è molto legata agli studenti – ha spiegato Vito de Fazio, responsabile dell’associazione – che hanno meno soldi e sono di meno, ma andiamo avanti perché siamo un’associazione e abbiamo agevolazioni importanti”.

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Spazi universitari, il Comune: “Dagli studenti ci aspettiamo proposte” http://ifg.uniurb.it/2013/02/27/ducato-online/spazi-universitari-il-comune-dagli-studenti-ci-aspettiamo-proposte/36307/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/27/ducato-online/spazi-universitari-il-comune-dagli-studenti-ci-aspettiamo-proposte/36307/#comments Wed, 27 Feb 2013 09:10:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=36307 LEGGI Il Carnival party 'abusivo' di martedì grasso]]>

Lo striscione esposto dagli studenti durante il Carnival Party del 12 febbraio

URBINO – Gli spazi per le attività ricreative degli studenti ci sono, ma mancano i soldi per ristrutturarli. Nel frattempo il Comune chiede agli stessi studenti di proporre nuove aree. Non sono uscite soluzioni definitive dal tavolo di consultazione tra Comune, Ersu, associazioni studentesche Agorà e Cuspide, i commercianti e i residenti del Comitato centro storico.

Tutti intorno allo stesso tavolo, tutti d’accordo: gli spazi per gli studenti si devono trovare. E non solo per loro, gli spazi si devono trovare anche per i residenti.

Ne avevamo già parlato poco tempo fa e il problema è rimasto lo stesso: gli spazi per le feste degli studenti universitari continuano a mancare. “Abbiamo valutato alcuni dei possibili candidati, come i campi da tennis del Cus o il Palaferro, ma non ci è stato concesso adibirli, il secondo in particolare per problemi di quiete pubblica” spiega Lorenzo Ciaffoncini dell’Ersu.

E per adibire i locali ci vogliono interventi strutturali. Che richiedono tempo e denaro. “L’indagine sugli spazi universitari l’abbiamo fatta – prosegue – ma non ci sono locali idonei. I collegi, che al di là del Tridente sono dell’Università, hanno bisogno di ristrutturazioni”. E per i locali al di fuori dell’università, fa sapere che stanno valutando le quattro domande che sono arrivate per riabilitare la vecchia discoteca Skorpio.

Ciaffoncini aggiunge anche che il problema di dare alternative l’Ersu lo ha affrontato, organizzando iniziative sponsorizzate.  “Abbiamo cercato di fare proposte, non si tratta di un diritto assoluto: finché nessuno investe nelle attività, queste non si fanno. Non sono sempre l’università e l’Ersu a doverle finanziare”.

Ma chi deve trovare gli spazi? Secondo Giovanni Fatuzzo, di Cuspide, bisogna usare quelli della città. Poi c’è chi – come il consigliere comunale Alfredo Bonelli – chiede agli studenti di preparare “un programma annuale di eventi”. “Ma come si fa – obiettano gli universitari – senza risorse e senza possibilità di metterle in campo?” Lino Mechelli, presidente del consiglio comunale, dà ragione a tutti e chiede collaborazione alle associazioni studentesche: se propongono nuove aree, sarà valutato se si potranno aggiungere.

E adesso che succederà? Per le prime decisioni concrete bisognerà aspettare i prossimi mesi, quando le parti si rivedranno per stilare una mappatura delle aree ‘papabili’.

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