il Ducato » palazzo ducale http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » palazzo ducale http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Turismo culturale, l’Italia cresce, le Marche no. E Palazzo Ducale si riempie solo grazie a grandi mostre http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/turismo-culturale-litalia-cresce-le-marche-no-e-palazzo-ducale-si-riempie-solo-grazie-a-grandi-mostre/73726/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/turismo-culturale-litalia-cresce-le-marche-no-e-palazzo-ducale-si-riempie-solo-grazie-a-grandi-mostre/73726/#comments Wed, 06 May 2015 16:24:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73726 DSC_0458

L’ingresso di Palazzo Ducale

URBINO – Vent’anni di alti e bassi, un saliscendi che però porta più spesso il segno meno. I grafici dei risultati di incassi e affluenza del Palazzo Ducale di Urbino negli ultimi due decenni tracciano la linea di una sostanziale decrescita, con pochi picchi isolati. La fotografia che emerge dai dati raccolti dall’Ufficio statistica del ministero dei Beni culturali, nell’ambito del Programma statistico nazionale, è infatti quella di un turismo stagnante. Ma per le Marche si può dire la stessa cosa: le due linee sono praticamente parallele.

Valori che non reggono il confronto con il trend nazionale, che invece è in continua ascesa, sia per quanto riguarda il numero di visitatori che per gli incassi annuali. Per Urbino, un record di introiti e visitatori nel 2001, poi il crollo costante fino al 2004. Da allora sono passati più dieci anni, ma la situazione non è migliorata. Al contrario, sono stati registrati i record negativi: nel 2010 319mila euro per Palazzo Ducale e 734mila nell’intera regione (valori indicizzati al 2014 per l’inflazione). E solo nello scorso anno si è avviata una leggera ripresa, ma sempre al di sotto dei risultati di inizio secolo.

Dati che tengono conto del valore dell’inflazione annuale

I dati, disponibili online, evidenziano anche il grande ruolo giocato da Palazzo Ducale nell’andamento delle Marche. Insieme alla rocca di Gradara, rappresentano quasi la totalità di incassi e ingressi regionali. Il loro andamento è quindi in grado di influire su quello dell’intera regione che, nel 2014, era ancora al di sotto dei valori del 1996 relativi agli introiti, nonostante un numero di visitatori maggiore.

Le eccezioni sono poche e i momenti di ripresa corrispondono sempre a grandi eventi, come le mostre temporanee organizzate nelle sale di Palazzo Ducale. Il 2001 è stato l’anno più fruttuoso per la Galleria nazionale delle Marche (Palazzo Ducale): oltre 600mila euro di incassi e 240mila visitatori in corrispondenza dell’esposizione contemporanea della Fornarina di Raffaello e del Dittico dei Duchi di Piero della Francesca. Una mostra che come ha raccontato al Ducato Lorenza Mochi Onori, soprintendente per il patrimonio storico e artistico delle Marche dal 2003 al 2009, “è stato un gesto per omaggiare Carlo Bo, che prima di morire aveva scritto una lettera in cui si auspicava il ritorno della Fornarina a Urbino”.  Nel 2009, altro successo di pubblico per la mostra Raffaello e Urbino, ma in questo caso gli incassi non hanno raggiunto i 400mila euro.

Dati che tengono conto del valore dell’inflazione annuale

“Le ragioni di questo andamento sono molteplici – ha detto Mochi Onori – bisogna tenere conto di numerose varianti”. Secondo la ex soprintendente le Marche sono una regione ‘isolata’, difficile da raggiungere, certamente non una regione di passaggio. È quindi necessario sapere richiamare i turisti con eventi ‘eccezionali’, come le mostre temporanee, nonostante le attrazioni marchigiane abbiano una buona base di visitatori anche per le mostre permanenti. “È necessario lanciare nuove iniziative – ha detto Mochi Onori – per esempio, ho suggerito di riaprire le case storiche dei centri cittadini, che sono una grande attrazione e dovrebbero rappresentare l’offerta peculiare della nostra regione”.

La motivazione delle basse entrata degli ultimi venti anni è data anche dall’altissimo numero di ingressi gratuiti, spesso più di quelli a pagamento. Fino all’anno scorso, infatti, gli over 65, che rappresentano una grossa fetta del turismo nazionale, avevano diritto all’ingresso gratuito nei musei. Con la riforma del ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini è scomparso questo ‘privilegio’ ed effettivamente nell’ultimo anno, a fronte di un numero di visitatori quasi uguale a quello del 2013, gli incassi sono aumentati di circa 40mila euro.

Dati che tengono conto del valore dell’inflazione annuale

Non è d’accordo con una visione pessimistica Agnese Vastano, della Soprintendenza per i Beni storici artistici ed etnoantropologici delle Marche. “Palazzo Ducale, così come gli altri musei delle Marche, hanno da sempre un andamento costante. Anzi nel 2014 e nei primi mesi del 2015 c’è stato un grande miglioramento”. A gennaio, febbraio e marzo si sono registrati 10mila ingressi in più rispetto all’anno precedente e, come ricorda la Vastano, “in quei mesi non abbiamo avuto nessuna mostra temporanea. Si tratta anche di un periodo di bassa stagione, quindi questo risultato è ancora più significativo”. E il primo week-end di maggio, beneficiando della mostra Lo studiolo del Duca, si è chiuso con circa 7mila ingressi. “Considerando il periodo di crisi che stiamo attraversando e la posizione scomoda delle Marche e di Urbino, la nostra situazione è buona. Dobbiamo essere positivi” ha concluso la Vastano.

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Torricini (quasi) liberi da ponteggi. Fine di tutti i lavori entro agosto http://ifg.uniurb.it/2015/04/22/ducato-online/torricini-quasi-liberi-da-ponteggi-fine-di-tutti-i-lavori-entro-agosto/71428/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/22/ducato-online/torricini-quasi-liberi-da-ponteggi-fine-di-tutti-i-lavori-entro-agosto/71428/#comments Wed, 22 Apr 2015 13:09:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71428 URBINO – I Torricini di Palazzo Ducale sono tornati alla luce, ma il cantiere proseguirà fino a fine luglio. Dopo essere stati coperti da impalcature per più di due anni, la scorsa settimana sono iniziati i lavori di smantellamento dei ponteggi. Ad oggi rimane una struttura di scarico che copre parzialmente il torricino destro, e che resterà in piedi fino a fine agosto perché necessaria per il restauro del monastero di Santa Chiara, ex sede dell’Istituto d’arte di Urbino.

Dal 29 dicembre 2014, data prevista per la fine dei lavori, sono trascorsi quattro mesi. A marzo, un nuovo cartello era apparso sul cantiere, fissando al 26 agosto il termine per il restauro dell’opera. Il direttore dei lavori, l’architetto Bruno de Martinisintervistato dal Ducato – aveva, però, mostrato ottimismo: “La consegna dei lavori dipende solo dalle condizioni meteo. Se il tempo sarà bello i ponteggi scenderanno più rapidamente”. E, complice la bella stagione, anche la fine dei lavori al monastero potrebbe essere anticipata: “Speriamo di terminare entro fine luglio”.

Le strutture sono state rimosse giusto in tempo per l’inizio di Expo Marche, previsto per la metà di maggio e ospitato nei locali della Data, l’antica scuderia di Palazzo Ducale.

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La Città Ideale a Milano per l’Expo. Ma non lo sapeva nessuno e ci starà solo per due settimane http://ifg.uniurb.it/2015/04/09/ducato-online/la-citta-ideale-e-partita-per-lexpo-di-milano/70287/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/09/ducato-online/la-citta-ideale-e-partita-per-lexpo-di-milano/70287/#comments Thu, 09 Apr 2015 13:56:05 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70287 La città ideale

La città ideale

URBINO – Il quadro La Città Ideale è stato portato via stamattina dal Palazzo Ducale di Urbino per essere esposto al Palazzo Reale a Milano, alla mostra dedicata a Leonardo da Vinci organizzata in occasione dell’Expo di Milano. La decisione di mandare il dipinto simbolo della Galleria Nazionale delle Marche non era stata resa nota fino ad oggi, dopo la partenza.

Il quadro rimarrà a Milano un mese e poi tornerà a Urbino. I curatori della mostra Leonardo da Vinci 1492-1519. Il disegno del mondo avevano chiesto il prestito del dipinto al Palazzo Ducale, che in accordo con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha deciso di concederlo.

L’opera è uno dei dipinti più importanti del rinascimento italiano. E’ stato alternativamente attribuito a Piero della Francesca, Luciano Laurana e Francesco di Giorgio Martini .

La sala di Palazzo Ducale dove era esposta La Città Ideale, ora sostituita da un poster

La sala di Palazzo Ducale dove era esposta La Città Ideale, ora sostituita da un poster

Il trasferimento sorprende, perché, come detto, non era stato anticipato ed è stato reso noto solo dopo il trasferimento. Raggiunto al telefono, Vittorio Sgarbi, assessore alla Cultura di Urbino, ha detto non sapere nulla della decisione. “Avevo pensato anche io – ha spiegato al Ducato – di richiederlo per il mio padiglione all’Expo, ma avevo il dubbio che potesse danneggiare la città. Allo stesso tempo però penso che potrebbe essere un’occasione per Urbino vista l’eccezionalità dell’evento”.

Anche Agnese Vastano, della Soprintendenza ai Beni Storici Artistici delle Marche, è convinta che l’esposizione della Città Ideale a Milano sarà una grande opportunità per Urbino. “L’opera porterà un ritorno di immagine per la nostra città e la sua assenza non rappresenterà un danno per il Palazzo Ducale: qui abbiamo la mostra sugli uomini illustri e tanti altri eventi. Non bisogna vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto”.

La Città Ideale rimarrà però a Milano solo per due settimane dopo l’inizio di Expo, che inizierà il primo maggio e andrà avanti fino a ottobre. Qualche dubbio rimane sul fatto che la durata del prestito sia sufficiente a accrescere in modo significativo la visibilità di Urbino.

Il segretario del Pd di Urbino, Federico Scaramucci, teme che l’assenza del quadro a Urbino rischi di rappresentare un danno per la città: “Entriamo nella stagione turistica, penso che alcune opere debbano restare stabilmente e non possano essere prestate”.

La Città non è l’unico quadro che ha lasciato Urbino. È partito per Milano anche Loth e Le Figlie di Giovan Battista Caracciolo che sarà al padiglione Italy, nello spazio dedicato al Montefeltro. Un terzo quadro ha lasciato il Palazzo Ducale di Urbino: si tratta dell’Ultima Cena di Tiziano, che è stato prestato per la mostra “Arte e Vino” di Verona, organizzata a Palazzo della Gran Guardia dal 12 aprile al 16 agosto.

L’unico quadro che si sapeva sarebbe stato in mostra a Milano era La Bella Principessa, il dipinto di Leonardo da Vinci di proprietà di un privato che è stato esposto nel Salone del Trono del Palazzo Ducale di Urbino dal 6 dicembre al 18 gennaio scorsi e che a poche ore dall’apertura al pubblico ha portato a Urbino più di 5000 visitatori. Il dipinto sarà esposto nella mostra dedicata a Leonardo a Palazzo Reale.

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Ducato Tv n. 1 – 1 aprile 2015 http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducatotv/ducato-tv-n-1-1-aprile-2015/69845/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducatotv/ducato-tv-n-1-1-aprile-2015/69845/#comments Wed, 01 Apr 2015 16:25:21 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69845 URBINO – Torna il Ducato Tv. La prima edizione del nuovo biennio tratterà il problema della viabilità e della sicurezza sulle strade dissestate della provincia di Pesaro e Urbino. Abbiamo fatto un viaggio sulla provinciale metaurense, che collega Fermignano a Urbania: un pericoloso percorso a ostacoli raccontato dalle nostre telecamere. Ne abbiamo parlato con il sindaco di Urbania Marco Ciccolini.

A distanza di 5 anni, i lavori al cantiere dell’ex L.a.r. di Fermignano sono ancora bloccati. Doveva essere un punto di riferimento per la città ma oggi non è altro che un deposito abbandonato. Le recinzioni sono rovinate e i bambini possono entrare facilmente. Lì giocano tra ferri arrugginiti e calcinacci. Per il sindaco Giorgio Cancellieri la colpa è della crisi.

È stata sepolta la capsula del tempo: un contenitore con oggetti e ricordi dei giorni nostri, che sarà aperta tra 100 anni. Abbiamo chiesto ai cittadini cosa hanno donato ai posteri.

Ottimo inizio di Valentino Rossi, che in Qatar ha vinto il primo gran premio del motomondiale 2015. Siamo stati a Tavullia, a trovare la famiglia del campione. Il padre, emozionatissimo, ci ha raccontato i progetti e le aspettative del numero 46, ma anche le paure di un genitore con un figlio in pista.

“La Muta” di Raffaello Sanzio è tornata a Urbino e sarà in esposizione al Palazzo Ducale fino al 5 maggio. Il quadro era tra i dipinti trafugati nel 1975 e ritrovati in Svizzera un anno dopo. Abbiamo parlato del restauro del quadro con Maria Rosaria Valazzi, la sopraintendente ai beni artistici delle Marche.

Dalla classica al rock: così si avvicinano i ragazzi alla musica. La big band “L’Aurora” di Michele Quagliani si è esibita al teatro Sanzio di Urbino, in un concerto gratuito per gli studenti.

Caporedattore: Jacopo Salvadori.

Conduttrice: Serena Santoli.

In redazione: Daniela Larocca, Riccardo Marchetti, Gianmarco Murroni, Michele Nardi, Martina Nasso, Andrea Perini, Nicola Petricca, Giorgio Pinotti, Rita Rapisardi, Valentina Ruggiu, Anna Saccoccio, Antonella Scarcella e Marco Tonelli.

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Sensualità a corte: i nudi di Mannelli e quello di Cleopatra fra le mostre di Palazzo Ducale http://ifg.uniurb.it/2015/03/30/ducato-online/cultura/sensualita-a-corte-i-nudi-di-mannelli-e-quello-di-cleopatra-fra-le-mostre-di-palazzo-ducale/69337/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/30/ducato-online/cultura/sensualita-a-corte-i-nudi-di-mannelli-e-quello-di-cleopatra-fra-le-mostre-di-palazzo-ducale/69337/#comments Mon, 30 Mar 2015 15:29:41 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69337 DSC_0057URBINO – Sacro e profano, alto e basso, arte classica e provocazione contemporanea, da Artemisia Gentileschi ai nudi di Mannelli. Ricomposto lo Studiolo del duca Federico e dopo il ritorno a casa della Muta di Raffaello, la città ducale da ieri ospita tre nuove mostre che saranno visibili fino a giugno. Incantazioni e anatomie dello spirito e Artemisia Gentileschi. Cleopatra sono i due nuovi allestimenti ospitati nella Sala del Castellare di Palazzo Ducale. Nell’Oratorio di San Giuseppe è invece esposto il capolavoro manieristico della Resurrezione di Prospero Fontana.“Urbino sta tornando ad essere la capitale culturale che è sempre stata”, rivendica con un pizzico di orgoglio Vittorio Sgarbi, che ieri ha presentato le esposizioni.

Se la Cleopatra, il capolavoro giovanile di Artemisia Gentileschi che ha meritato da solo il buio dell’intera prima Sala del Castellare, ha messo tutti d’accordo, ad attirare la curiosità e a sorprendere è stato il secondo allestimento delle sale del Castellare. Dedicato alle incisioni di Felicièn Rops, con i suoi raffinati soggetti erotici, e alle illustrazioni, sullo stesso tema, di Riccardo Mannelli, Incantazioni e anatomie dello spirito esibisce nudi maschili e femminili spesso grotteschi, che rifuggono totalmente la bellezza estetica per descrivere quanto più realisticamente possibile le passioni più alte e gli istinti carnali più bassi.

Mannelli, una delle matite italiane più taglienti e incisive, illustra ogni giorno la vita politica sul Fatto Quotidiano. “Noi non abbiamo pregiudizi o limiti politici, come si è visto con Tonino Guerra o Ezra Pound. È la politica a essere subalterna a queste logiche, non certo l’arte”.

“Dopo la stagione natalizia -ha continuato Sgarbi- con L’adorazione dei Magi di Tintoretto e La Bella Principessa di Leonardo, per la stagione pasquale abbiamo fatto le cose in grande. Avesse dovuto farla qualcun altro, questa mostra, si sarebbe schiantato contro il muro della burocrazia: noi dalla sera alla mattina, e in economia, abbiamo organizzato un evento così importante”.

L’idea delle due mostre era nata per celebrare la giornata della donna, l’8 marzo. In quel periodo, però, Palazzo Ducale stava allestendo le stanze del Duca per il ritorno, dal museo del Louvre di Parigi,  degli uomini illustri nel famoso Studiolo di Federico da Montefeltro. Si è quindi deciso di dedicare ugualmente una mostra alla bellezza femminile, anche se in un’altra data: “Ho pensato di esporre un’opera di Artemisia Gentileschi, prima donna a denunciare il maschio che approfitta di lei e la prende in malafede. La più caravaggesca dei caravaggeschi; molto più di tanti pittori uomini, femminei e decorativi, che hanno una delicatezza, nel tratto, del tutto estranea al Caravaggio”.

Sgarbi ha presentato anche, nel secondo appuntamento culturale della giornata di ieri, il capolavoro manieristico della Resurrezione di Prospero Fontana, esposto nell’Oratorio di San Giuseppe. Un’”opera ospite” a Urbino, proveniente dalla mostra Da Cimabue a Morandi attualmente in corso a Palazzo Fava a Bologna.

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Restaurata la Muta di Raffaello: un anno dopo, il capolavoro torna a Urbino http://ifg.uniurb.it/2015/03/26/ducato-online/restaurata-la-muta-di-raffaello-un-anno-dopo-il-capolavoro-torna-a-urbino/69236/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/26/ducato-online/restaurata-la-muta-di-raffaello-un-anno-dopo-il-capolavoro-torna-a-urbino/69236/#comments Thu, 26 Mar 2015 12:11:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69236 URBINO, 26 MAR – Dopo oltre un anno la Muta di Raffaello è tornata a Palazzo Ducale. Il dipinto, un olio su tavola di 64×48 centimetri, è stato restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze grazie al cofinanziamento della tv nazionale giapponese Yomiuri Shimbun. L’intervento principale è stato fatto sul supporto ligneo dell’opera, eliminando il pericolo maggiore, quello dei tarli.

La Muta di Raffaello

La Muta di Raffaello

Durante un incontro di presentazione dell’evento la soprintendente per i beni storici, artistici ed etnoantropologici  delle Marche Maria Rosaria Valazzi ha spiegato che fino al 5 maggio la Muta sarà esposta in una mostra nella Sala dei Banchetti di Palazzo Ducale, per poi essere ricollocata nell’appartamento della Duchessa. Ad accompagnare la Valazzi anche il soprintendente dell’Opificio Marco Ciatti, Patrizia Riitano, che ha fatto parte del team di restauratori, e Claudia Caldari, della soprintendenza di Urbino.

Nel 1976 la Muta è stato uno dei quadri rubati, insieme alla “Flagellazione di Cristo”e alla “Madonna di Senigallia”, in quello che è noto come il furto del secolo.

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Lo Studiolo com’era ai tempi del Duca: il ritorno degli “uomini illustri” – VIDEO http://ifg.uniurb.it/2015/03/20/ducato-online/lo-studiolo-comera-ai-tempi-del-duca-il-ritorno-degli-uomini-illustri-video/68418/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/20/ducato-online/lo-studiolo-comera-ai-tempi-del-duca-il-ritorno-degli-uomini-illustri-video/68418/#comments Fri, 20 Mar 2015 13:46:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=68418 VIDEO - Le 14 tavole rimarranno a casa fino al 4 luglio. Niente guide ad accogliere i visitatori, ma installazioni multimediali. Sgarbi: "A fine mostra i ritratti dovrebbero essere sostituiti con riproduzioni fedeli e non in bianco e nero"
INTERATTIVO Lo studiolo com’era 400 anni fa - LEGGI Lo Studiolo è tornato a splendere]]>
URBINO – Ecco lo Studiolo del Duca allestito com’era 400 anni fa. Le 14 tavole che ritraggono gli uomini illustri sono finalmente tornate a casa. Fino al 4 luglio i visitatori potranno rivivere l’atmosfera che si respirava ai tempi di Federico. Ad accogliere i visitatori non ci sono guide ma installazioni multimediali da ‘interrogare’ per sapere tutti i dettagli delle opere in mostra.

“Quando le tavole saranno restituite al Museo del Louvre – ha detto l’assessore alla Rivoluzione, Cultura e Agricoltura di Urbino Vittorio Sgarbi – dovrebbero essere sostituite con riproduzioni fedeli e non con stampe in bianco e nero come è stato fino ad ora”.


Servizio di Alessandro Crescentini, Adriano Di Blasi, Simona Desole, Ilenia Inguì, Mauro Torresi e Alessandra Vittori

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Torricini, fine lavori slitta ad agosto. “Ma se il meteo ci assiste, liberi prima dell’estate” http://ifg.uniurb.it/2015/03/17/ducato-online/torricini-fine-lavori-slitta-ad-agosto-ma-se-il-meteo-ci-assiste-liberi-prima-dellestate/68374/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/17/ducato-online/torricini-fine-lavori-slitta-ad-agosto-ma-se-il-meteo-ci-assiste-liberi-prima-dellestate/68374/#comments Tue, 17 Mar 2015 17:25:12 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=68374 LEGGI - CInquanta giorni di ritardo. E i lavori non sono finiti]]> torricini_ok

Le impalcature sui torricini di Palazzo Ducale

URBINO – Il cartello che si poteva leggere fino a pochi giorni fa diceva che i lavori ai Torricini sarebbero dovuti finire lo scorso 29 dicembre. Ma le impalcature sono ancora lì, da ormai più di due anni, e il cartello è cambiato. Adesso la fine lavori è stata fissata al 26 agosto 2015. Urbino sembra così destinata a passare la stagione turistica con il suo gioiello nascosto da tubi e reti metalliche.

Il cartello con la la data di chiusura del cantiere, che riporta tutte le notizie sulle attività che si stanno svolgendo dietro le impalcature, informa che il direttore dei lavori è Biagio De Martinis.

L’architetto conferma che è quella la data ufficiale in cui la facciata tornerà libera. Ma dice anche che, se il tempo lo permetterà, tutto finirà molto prima, anche prima dell’estate. E anche alla soprintendenza di Urbino, anche se con prudenza, sono ottimisti, e prevedono che tutto finisca entro poco tempo anche se è stata proprio la Soprintendenza a dare il via al nuovo lotto di lavori.

Il cantiere che sta celando i Torricini era stato costruito per la messa in sicurezza e antisismica. “Operazioni che sono terminate”, spiega De Martinis. “I ponteggi, perciò, cominceranno presto a scendere, ma non del tutto. Resteranno in piedi le strutture di scarico sul torricino destro dove si trova il montacarichi, necessario per nuovi lavori che la Soprintendenza ha deciso di avviare subito dopo gli ultimi interventi”.

“Per questi nuovi lavori abbiamo impiegato 350.000 euro rimasti inutilizzati dal fondo stanziato per il complesso degli interventi, che era di circa due milioni. Abbiamo così iniziato un’opera di completamento sulle cornici e un trattamento alle pietre della facciata. Inoltre all’interno stiamo procedendo con la sistemazione dell’allestimento museale che sostituirà l’ex istituto d’arte” ha spiegato De Martinis.

“Per poter usare i nuovi fondi serviva l’autorizzazione diretta del Ministero dei Beni Culturali. Appena arrivato l’ok da Roma abbiamo iniziato –continua De Martinis-  fermandoci solo per l’inaugurazione della mostra degli Uomini Illustri. La consegna dei lavori, adesso, dipende solo dalle condizioni mfeteo”.

“Sulla facciata esterna”, spiega il direttore “dovremo intervenire con  sostanze per il trattamento della pietra che richiedono condizioni climatiche ottime. Se il tempo sarà bello potremo lavorare di più e i ponteggi scenderanno più rapidamente. Ovviamente sono strutture imponenti, da più di duemila giunti, quindi più lunghi da rimuovere. Però conto di liberare i Torricini prima delle vacanze estive” assicura De Martinis.

 

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Lo Studiolo del Duca è tornato a splendere: gli uomini illustri sono di nuovo a casa http://ifg.uniurb.it/2015/03/12/ducato-online/lo-studiolo-del-duca-e-tornato-a-splendere-gli-uomini-illustri-sono-di-nuovo-a-casa/67873/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/12/ducato-online/lo-studiolo-del-duca-e-tornato-a-splendere-gli-uomini-illustri-sono-di-nuovo-a-casa/67873/#comments Thu, 12 Mar 2015 13:31:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67873 INTERATTIVO - Lo studiolo com'era 400 anni fa]]>

Lo Studiolo del Duca

URBINO – Gli uomini illustri sono tornati a casa. Dopo 4 secoli le 14 tavole, prestate dal Louvre, rientrano nella città ducale. Ora lo Studiolo è come Federico lo aveva voluto, un luogo intimo, in cui poter stare da solo a riflettere e instaurare un dialogo ideale con i sapienti del passato. È stata inaugurata la mostra Lo studiolo di Federico di Montefeltro. Il ritorno degli uomini illustri alla Corte di Urbino. A presentare quello che lei chiama “il piccolo miracolo” è stata la soprintendente Maria Rosaria Valazzi. Presenti a Palazzo Ducale anche il sindaco Maurizio Gambini, lo storico dell’arte e altro curatore della mostra Carlo Bertelli, Pietro Marcolini, assessore alla cultura della Regione Marche e Maurizio Cecconi, amministratore delegato di Villaggio Globale International, società che ha organizzato l’esposizione.

INTERATTIVO – I ritratti dello studiolo tornati dal Louvre

La visita, guidata dal professor Alessandro Marchi, specializzato in storia dell’arte medievale e moderna, si apre con Federico da Montefeltro con il figlio Guidobaldo bambino, un doppio ritratto di Pedro Berruguete, conservato alla Galleria Nazionale delle Marche, per presentare colui che ha voluto il magnifico palazzo “ideale”. Si pensava che questo quadro fosse tra le tavole dello Studiolo, ma lo spazio rimasto è troppo poco per ospitare anche quest’opera e si è quindi ipotizzato che fosse nella Biblioteca del duca. Rappresenta Federico all’apice del suo potere, appena ottenuto il titolo di duca. Ha infatti tutti gli attributi che simboleggiano questo stato: il mantello di ermellino e l’armatura, simbolo del suo essere un valoroso condottiero. L’artista però lo rappresenta anche nelle vesti di un uomo che occupava il tempo libero dalle battaglie per dedicarsi alla lettura. Proprio per questo motivo non ha nulla a coprirgli la testa; è quindi raffigurato nella situazione tra il pubblico e il privato.

Una porta intarsiata separa la Sala degli Angeli, dove ha inizio la mostra, da quella delle Udienze. Da qui, grazie a due installazioni touch screen, il visitatore potrà percorrere un viaggio multimediale per conoscere tutti i grandi personaggi che si troverà di fronte nello Studiolo. Proprio la multimedialità è uno dei punti cardine dell’esposizione come spiega la Valazzi: “Credo che la mostra possa avere una grande valenza per il pubblico, ma la comunicazione dovrà essere estremamente attenta perché l’argomento non è così noto al grande pubblico. L’esposizione, per questo, si avvale di sistemi multimediali e di una comunicazione sui social network. Spero che possa riunire insieme da una parte l’operazione di ricostruzione dello Studiolo e dall’altra la diffusione della conoscenza ai più alti livelli. Per esprimere questa doppia valenza ci siamo rifatti a Federico: grande condottiero e un grandissimo comunicatore”.

Una volta dentro ci troviamo ‘circondati’ da questi 28 uomini. La stanza del duca è un ambiente raffinatissimo ed è ricavato da un’irregolarità del palazzo che, come spiega il professore, “è dovuta al fatto che la vera facciata è all’interno dei due torricini perché doveva essere orientata verso la via più importante del tempo: quella che proveniva da Roma, attraversava le colline di Urbania, fino ad arrivare a Urbino. La facciata quindi era la prima cosa visibile; il palazzo diventa così la città, non è solo il simbolo ma è la città vera e propria”.

Originariamente i dipinti erano su unico tavolone che andava dall’alto in basso. Sotto alle figure c’erano delle “dediche personalissime” (oggi non ci sono più a causa della segatura del tavolone) che Federico volle per ognuno di questi personaggi.  Emblemi della letteratura, della scienza, della matematica, della religione e della filosofia, non sono solo modelli del passato come Dante, Aristotele e Tolomeo, ma anche molto vicini al Duca. Pio II e Vittorino da Feltre, maestro di Federico, ma primo tra tutti è Sisto IV che gli attribuì il titolo ducale.

I dipinti si trovano nella parte alta delle pareti mentre nella parte inferiore è coperta da tarsie lignee che con composizioni prospettiche esaltano l’attività intellettuale a cui il luogo era destinato. Nella parte superiore sono rappresentati sportelli semiaperti che mostrano armadi con gli oggetti simbolo delle Arti e delle Virtù (ad esempio la spada della Giustizia) e nicchie con statue, mentre nel registro in basso sono rappresentati altri oggetti come strumenti musicali, spartiti e armature.

Gli artisti ad aver dipinto i ritratti sono essenzialmente due: Giusto di Gand e Pedro Berruguete. Il primo fu fatto venire da Federico appositamente dalle Fiandre. “Voleva qualcosa di diverso dalla cultura prospettica in voga a quel tempo – ha spiegato  Marchi – aveva visto che i re di Napoli e gli Sforza collezionavano dipinti fiamminghi e scelse questa tendenza esotica. Voleva il pittore che coniugasse la civiltà del nord Europa con la civiltà italiana”. Il pittore però non finì i ritratti che furono completati da quello che i documenti attestano come Pedro Spagnolo, che Roberto Longhi identificò con Pedro Berruguete.

Parte del progetto della mostra è anche l’analisi scientifica che è stata condotta dalla Soprintendenza di Urbino con le Università di Urbino e Bologna, parallelamente ad analoghi studi diagnostici fatti dal Centre de Recherches des Musées de France. I risultati sono esposti su pannelli multimediali interattivi.

La mostra si conclude nella sala di partenza, la Sala degli Angeli, dove, al di là del pannello ligneo, sono esposti due quadri di Giovanni Santi, pittore di corte. Il primo è la riproduzione di un particolare della Comunione degli Apostoli di Giusto di Gand (anche questo in mostra, con la predella di Paolo Uccello) che testimonia la volontà di Giovanni di rifarsi al gusto esotico del fiammingo. La seconda opera invece mette in luce come ci sarà un netto cambiamento di stile dopo il passaggio di Pietro Perugino a Urbino.

Gli uomini illustri saranno ‘a casa’ dal 12 marzo al 4 luglio 2015. La mostra è promossa dalla Regione Marche con la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici e Etnoantropologici delle Marche e la collaborazione del Comune di Urbino. È stata inoltre inserita nel programma Expo 2015 ed è uno degli appuntamenti espositivi di rilievo nella programmazione Distretto Culturale Evoluto della Regione Marche.

 

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La Muta di Raffaello torna a Urbino dopo il restauro. In mostra con le opere degli studenti d’arte http://ifg.uniurb.it/2015/03/10/ducato-online/la-muta-di-raffaello-torna-a-urbino-dopo-il-restauro-in-mostra-con-le-opere-degli-studenti-darte/67689/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/10/ducato-online/la-muta-di-raffaello-torna-a-urbino-dopo-il-restauro-in-mostra-con-le-opere-degli-studenti-darte/67689/#comments Tue, 10 Mar 2015 17:37:26 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67689 676px-Raffaello,_la_muta

“La muta” di Raffaello Sanzio – Web Gallery of Art:   Image  Info about artwork. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons

URBINO – La Muta di Raffaello tornerà a casa mercoledì 25 marzo, dopo il periodo trascorso in restauro presso la Fortezza da Basso dell’Opificio di pietre dure di Firenze. Il dipinto, un olio su tavola di 64×48 centimetri, conservato nella Galleria Nazionale delle Marche, farà rientro allo spazio espositivo della Sala dei banchetti di Palazzo Ducale. Nel 1976 è stato uno dei quadri rubati, insieme alla “Flagellazione di Cristo”e alla “Madonna di Senigallia”, in quello che è noto come il furto del secolo.  Non sarà semplicemente un (altro) ritorno del quadro nel suo luogo d’origine, ma un rientro del capolavoro in grande stile accompagnato da mostre e conferenze.

Il ritorno dell’opera del genio urbinate sarà preceduto, giovedì 12 marzo, dalla presentazione del progetto “La Muta del Terzo Millennio”.  Gli organizzatori, infatti, hanno coinvolto e selezionato un gruppo di creativi, provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Urbino e dal Royal College of Art di Londra, proponendo loro di interpretare la figura della donna di epoca rinascimentale in chiave contemporanea, immaginando come potrebbe vestire oggi la protagonista del dipinto di Raffaello.

Nel progetto, inoltre, sono stati coinvolti anche realtà sartoriali, artigianali e orafe della provincia di Pesaro e Urbino.  L’evento, che includerà dibattiti culturali tra personalità del mondo dell’arte e della moda internazionali, si strutturerà attraverso la mostra “Oltre il Silenzio”, dove saranno esposte le creazioni. Il 18 aprile si terrà la premiazione dei lavori migliori presso il teatro Sanzio di Urbino.

Una delle opere in concorso

Una delle opere in concorso

Organizzato da CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) di Pesaro e Urbino, CNA artistico-tradizionale nazionale, Accademia di Belle Arti di Urbino con il sostegno della Regione Marche, Comune di Urbino e la collaborazione di Enel, la mostra sarà inaugurata giovedì 12 marzo alle ore 15 presso la Casa di Raffaello. Alle 11:30 dello stesso giorno, nella Sala del Giardino d’Inverno del Palazzo Ducale, l’assessore alla Rivoluzione Vittorio Sgarbi terrà una conferenza intitolata “La Muta di Raffaello per chi non è cieco”, alla quale parteciperanno anche Giorgio Londei, presidente dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, Umberto Palestini, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, Andrea Santolini, presidente nazionale di CNA Artistico e Tradizionale, Moreno Bordoni, segretario provinciale della CNA di Pesaro e Urbino e  Maurizio Gambini, sindaco di Urbino.

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