il Ducato » Paolo Volponi http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Paolo Volponi http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Urbino com’era e com’è dopo un secolo. La mostra fotografica dal 27 marzo al 12 aprile http://ifg.uniurb.it/2015/03/16/ducato-online/urbino-comera-e-come-dopo-un-secolo-la-mostra-fotografica-dal-27-marzo-al-12-aprile/68227/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/16/ducato-online/urbino-comera-e-come-dopo-un-secolo-la-mostra-fotografica-dal-27-marzo-al-12-aprile/68227/#comments Mon, 16 Mar 2015 11:41:46 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=68227 Da sx Giovanni Volponi e Attilio Fini nella sede della Pro Urbino

Da sinistra Giovanni Volponi e Attilio Fini nella sede della Pro Urbino

URBINO – Dove  un secolo fa sorgeva la chiesa della Santissima Trinità ora c’è il Liceo Baldi. Prima i bambini scalzi giocavano per i vicoli mentre gli autocarri parcheggiavano liberamente ai lati della piazza. Un ‘disordine’ , quello di 100 anni fa, a confronto con il centro storico contemporaneo, più ‘ordinato’ con gli spazi per le auto ben delimitati da strisce colorate. E’ la città che cambia quella che l’associazione Pro Urbino metterà in mostra dal 27 marzo al 12 aprile nell’ex libreria ‘Il Portico’ di via Mazzini. Trentotto coppie di scatti fotografici con il prima e il dopo di vie, monumenti e panorami, per ripercorrere più di un secolo di storia urbinate.

Urbino Allo Specchio, Immagini della città ritrovata: il titolo scelto dagli organizzatori rende chiaro il tema della mostra che sarà anche un omaggio allo scrittore Paolo Volponi. “Mi sono accorto che questa città è una miniera di immagini – dice Attilio Fini, ideatore dell’esposizione e segretario della Pro Urbino – ogni volta che la osservi, noti qualcosa di nuovo”. Il lavoro è iniziato circa due anni fa, con la ricerca di scatti d’epoca che documentassero la vita di tutti i giorni, il patrimonio architettonico e le bellezze del territorio. Foto in bianco e nero che vanno dall’inizio del ‘900 ai primi anni ’50, la maggior parte degli anni ’20 e ’30. Quasi tutte appartengono a uno stesso autore e sono state ritrovate per caso, dopo il recupero di un vecchio rullino da parte di una famiglia. Alcune foto sono già conosciute, altre sono inedite.

Partendo dalle vecchie scene, Fini ha cercato di imprimerne di nuove riprendendo dalla stessa angolazione che scelsero i fotografi del passato. Per farlo, si è servito di una moderna reflex, anche se “resto amante della macchina manuale”. Pure negli scatti del 2015 si racconta la vita ordinaria a Urbino, con i cassonetti della spazzatura ai bordi delle vie, gli studenti universitari in giro e le auto in sosta.

Dal Consorzio agrario del passato all'attuale centro commerciale 'Consorzio'

Dal Consorzio agrario del passato all’attuale centro commerciale ‘Consorzio’

Ogni confronto con il passato fa lavorare la memoria. “Mentre scattavo mi tornava in mente l’infanzia – prosegue Fini, urbinate di origine e due volte assessore comunale – nei primi anni ’60 vivevo in via Veterani, insieme ad altri 250 concittadini. Ricordo ancora quando dalla finestra si affacciava la Mariettina per richiamare il suo bambino in casa. Noto che non c’è più un centro città dal punto di vista sociale. La gente usciva e la piazza, piena di persone, era il luogo dove si imparava a vivere. Se oggi volessi andare in centro, non saprei con chi parlare”. Ma la socialità sta rinascendo, grazie “alle feste organizzate dalle contrade”.

Con l’esposizione non ci si ricorderà solo del vissuto della comunità. Le immagini raccontano il cambiamento architettonico del centro. Come nei pressi di piazzale Roma, dove sorgeva un bastione, oggi scomparso. Nella foto dei primi del ‘900, forse databile addirittura al 1898, si nota anche che la salita di via Raffaello terminava con una porta ad arco. Grossi mutamenti in città avvennero con il fascismo, come spiega Attilio Fini mostrando gli scatti che saranno esposti. Un esempio è la scuola elementare ‘Giovanni Pascoli’, in via Piano S. Lucia (con fasci littori ancora visibili sulla facciata, ndr). Durante il regime fu edificato il Consorzio agrario (ricostruito nel dopoguerra), che si trovava, non a caso, nello stesso punto del nuovo centro commerciale ‘Consorzio’. Non c’è più neanche la chiesa della Ss. Trinità, in via Giro del Cassero. Dopo essere stata convertita in una filanda, fu abbattuta per costruire una scuola, terminata nella seconda metà degli anni ’50 e attuale sede del liceo sociopsicopedagogico ‘Baldi’.

Al posto della chiesa della Ss. Trinità, negli anni '50 fu costruita una scuola, attuale sede del liceo 'Baldi' (via Giro del Cassero)

Al posto della chiesa della Ss. Trinità fu costruita una scuola, attuale sede del liceo ‘Baldi’ (via Giro del Cassero)

Tra le foto più curiose, quella in cui ai torricini di Palazzo Ducale, ripresi in lontananza, mancano alcune finestre. Una risposta ai dubbi intorno a questa immagine ancora non c’è. Uno degli scatti inediti ritrae altri momenti di una giornata urbinate d’altri tempi: bambini liberi per strada e un ragazzino che si affaccia dalla finestra di una casa stando in piedi sul davanzale. Altre differenze si possono notare osservando le pavimentazioni delle vie, diverse da quelle di oggi. Urbino era poi piena di orti urbani. “Non c’era appezzamento che non fosse coltivato”, spiega Fini che parla della necessità di abbattere gli alberi a rischio caduta e di fare manutenzione al verde pubblico. Piante e vegetazione che “coprono la veduta” del patrimonio architettonico.

“La città si specchia a distanza di circa un secolo – afferma Giovanni Volponi, vice presidente della Pro Urbino – vogliamo far vedere alla gente com’era Urbino e com’è oggi”. Le 77 immagini (38 coppie più una singola), in bianco e nero e a colori, nel formato 30×45, saranno esposte dal 27 marzo al 12 aprile nei locali dell’ex libreria ‘Il Portico’. L’esposizione è stata pensata per dare omaggio alla figura dello scrittore urbinate Paolo Volponi. Insieme alle foto, saranno riproposti quattro brani stampati tratti dai pensieri e dall’attività letteraria del poeta.

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Accademia e Isia, Londei a Marcolini: “Siamo senza fondi, rischiamo accorpamento” http://ifg.uniurb.it/2015/01/30/ducato-online/accademia-e-isia-londei-a-marcolini-siamo-senza-fondi-rischiamo-accorpamento/64020/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/30/ducato-online/accademia-e-isia-londei-a-marcolini-siamo-senza-fondi-rischiamo-accorpamento/64020/#comments Fri, 30 Jan 2015 09:07:23 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64020 URBINO – Anche le feste migliori possono essere un pretesto per dire cosa non va. E il presidente dell’Accademia di Belle Arti Giorgio Londei non si lascia scappare l’occasione: “Sono gentile ma quando mi arrabbio, mi arrabbio”.

Mercoledì 28 gennaio, di fronte a una stanza piena di autorità accademiche e politiche ha presentato un libricino ispirato al componimento Le Mura di Urbino di Paolo Volponi. Autori alcuni studenti dell’Accademia dell’Isia, Istituto Superiore per le Industrie Artistiche: un esercizio di stile non convenzionale che ha unito poesia e incisione. 

Sedici copie pregiate di cui una donata all’assessore regionale alla Cultura Pietro Marcolini. Un momento per parlare d’arte, ma anche di mancanza di fondi e, per vie traverse, di politica. Marcolini da sabato scorso si è ufficialmente candidato alle primarie di centrosinistra in vista delle elezioni regionali a di maggio. A sfidarlo il primo marzo per ora – le candidature sono aperte fino al 7 febbraio – saranno Nidel Donini dell’Idv e Luca Ceriscioli, ex sindaco di Pesaro e vicesegretario del Pd.

E sembra che quell’ “immagine di Urbino che io non posso sfuggire, la sua crudele festa, quieta tra le mie ire” riprendendo i versi del poeta urbinate, non quieti però il presidente dell’Accademia che si è lasciato andare a uno sfogo sull’abbandono dei poli artistici del nostro paese, i soli rimasti a difendere il made in Italy: “Dal Ministero chiedono un rilancio della nostra arte, ma cosa si aspettano se nel decreto di stabilità appena approvato hanno tagliato 1 milione di euro agli studenti?”. Fu proprio il ministero (all’epoca) di Tremonti a rispondere a Londei: “Non possiamo più permetterci di investire nell’arte”. Meglio non va a livello provinciale aggiunge Londei: “L’Accademia riceve 120mila euro l’anno, mentre l’Isia da 70 a 100mila, ma dal gennaio 2014 più nulla”.

L’attenzione slitta presto dai manoscritti di Volponi, che hanno ispirato i 23 studenti del biennio specialistico Edizioni e Illustrazione per la Grafica d’Arte dell’Accademia e i 10 dell’Isia, dall’uso della stampa a caratteri mobili, lettera per lettera, parola per parola, e dalle creazione di matrici per le incisioni xilografiche, verso i ‘freddi’ numeri.

Giovanni Turria, docente di grafica all’Accademia che ha coordinato gli studenti insieme al professor Gianluca Murasecchi, spiega che “lavorare con i caratteri mobili ti fa soffermare maggiormente sui contenuti: entri dentro le parole e acquisti la consapevolezza del fare poesia, diventa un’esperienza più profonda che stimola l’animo. Ragioni sulla grammatica e la matematica a costruzione di un testo poetico”.

Si è capito invece che le due “cittadelle dell’arte” motivo di orgoglio per la città vivono un momento difficile. L’Accademia ha 500 studenti mentre l’Isia 250, un domani potrebbero essere costrette a ridimensionarsi o a accorporarsi a centri maggiori – non è un mistero la rivalità-scontro con l’Accademia di Brera. Mancano i locali adatti denuncia ancora Londei: la stessa sala della presentazione è troppo piccola per contenere tutti, alla fine saranno gli studenti a rimanere fuori.

 

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Volponi e Urbino nel prossimo numero di ‘Nostro lunedì’ http://ifg.uniurb.it/2013/05/21/ducato-notizie-informazione/volponi-e-urbino-nel-prossimo-numero-di-nostro-lunedi/47802/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/21/ducato-notizie-informazione/volponi-e-urbino-nel-prossimo-numero-di-nostro-lunedi/47802/#comments Tue, 21 May 2013 17:24:03 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47802 [continua a leggere]]]> URBINO – Il poeta Paolo Volponi e il suo “amore appassionato ed esclusivo” per la città ducale saranno protagonisti del prossimo numero di Nostro lunedì. Il volume del periodico di scritture, immagini e voci ideato e diretto artisticamente dal poeta Francesco Scarabicchi con la progettazione grafica e il coordinamento di Francesca Di Giorgio sarà presentato a Urbino, al Teatro Sanzio, giovedì alle 18.

Il lavoro si articola sui punti cardinali di una condivisione e di un contrasto relativi al legame del poeta con il luogo. Due passaggi nodali guidano il viaggio del lettore alla scoperta di Volponi: l’intervista a Emanuele Zinato, curatore dell’opera integrale di Volponi per Einaudi, e l’intervista allo stesso scrittore, ad opera di Francesco Scarabicchi nel ‘74 e nel ’76, nella sua casa urbinate di Via degli Orti.

Alla presentazione al pubblico, a ingresso libero, interverranno, tra le letture dell’attrice Simona Lisi e gli intermezzi musicali di  Christian Riganelli, Pietro Marcolini, Assessore alla Cultura della Regione Marche e Lucia Pretelli, Assessore alla Cultura del Comune di Urbino.

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La fornace Volponi: storia e destino di un edificio perduto http://ifg.uniurb.it/2012/03/10/ducato-online/la-fornace-volponi-storia-e-destino-di-un-edificio-perduto/27999/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/10/ducato-online/la-fornace-volponi-storia-e-destino-di-un-edificio-perduto/27999/#comments Sat, 10 Mar 2012 14:28:21 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27999

Il crollo della fornace Volponi

URBINO – E’ crollata silenziosamente sotto il peso della neve. E nessuno se n’è accorto per giorni. Eppure si trova nella vallata sottostante la città ducale, proprio sulla strada statale Bocca Trabaria: difficile non accorgersene.  Della ex- fornace Volponi, un edificio di 1400 mq un tempo fiore all’occhiello dell’industria di laterizi nell’area pesarese, resta solo lo scheletro di una parte del tetto e l’imponente ciminiera che la caratterizza.

C’è chi giura fosse già crollata tutta da tempo. I Vigili del Fuoco, chiamati per certificare il cedimento, hanno risposto che era in quello stato già da una settimana. Per il Comune di Urbino, invece, è stata una sorpresa: non sapevano nemmeno fosse crollata. “E’ un rudere già da molti anni” spiegano dall’ufficio Urbanistica del municipio e “appartiene a privati, quindi non possiamo intervenire”.

Nonostante sia al centro di un progetto di riqualificazione dell’area che prevede, tra gli altri, l’inclusione di parti della fornace in un complesso commerciale e la costruzione di un impianto di risalita che parta proprio dal terreno antistante la struttura fino al convento di Santa Chiara, la fornace è stata lasciata nel più completo degrado per anni. E continua a cadere.

LA STORIA. La struttura, costruita attorno alla metà del 1800, visse un periodo glorioso. All’epoca, in piena rivoluzione industriale, questa fabbrica di laterizi rappresentava il punto di partenza di qualsiasi nuova costruzione o ristrutturazione nel Montefeltro. Nel 1908 venne acquisita dai fratelli Volponi. Il figlio di uno dei due proprietari si chiamava Paolo, classe 1924, e passò la sua adolescenza in questa fabbrica: ne assorbì le ideologie anarchica e repubblicana che trovavano spazio tra i lavoratori del settore industriale dell’epoca. Crescendo, divenne prima partigiano, poi poeta, e infine senatore della Repubblica.

Nessuno se ne ricorda, ma la fornace ha fornito i mattoni per la costruzione del Collegio del Colle, iniziata nel 1965: mattoni che, come ha raccontato lo stesso architetto Giancarlo de Carlo in un’intervista apparsa sul volume ‘Costruire in laterizio’, “sono impermeabili al passaggio dell’acqua. Si potrebbe dire che venivano prodotti come il pane, impastati, lasciati al sole ad asciugare, poi cotti e infine messi all’aria”. Un prodotto di ottima qualità che aveva pochi pari nel Montefeltro, come spiega lo studio sulla fornace condotto da Ramona Quattrini e Paolo Clini, docenti di ingegneria civile presso l’Università Politecnica delle Marche.

I PROGETTI. Con la chiusura della fabbrica, nel 1971, per l’edificio è cominciato un lento degrado. Di proprietà di una società, per trent’anni nella fornace si sono susseguiti crolli su crolli. Poi l’idea del Comune di Urbino di riqualificare l’intero versante sud-est della città ponendo fine all’eterna questione della carenza di parcheggi: commissionato allo studio di architetti ‘Spada e associati’ nel 2000 il progetto, frutto della mente di Giancarlo de Carlo, prevedeva “il recupero, a usi culturali, dell’antica fornace e la realizzazione di un’area di interscambio con parcheggi in sotterraneo e un sistema di scale mobili che conduce in Centro Storico”. L’area, di circa 60.000 mq, era sottoposta a vincolo paesaggistico.

Ma del progetto non se n’è fatto più nulla. Nel 2008, invece, il Comune cambia rotta, e inserisce la fornace Volponi semi-crollata in un più ampio progetto, che vede la struttura (o meglio, quel che ne resta) inglobata in un polo commerciale, la costruzione di un ampio parcheggio e una funivia che colleghi la ex-fornace al convento di Santa Chiara. Peccato che, nonostante il progetto attuativo sia stato approvato (come anche la convenzione con i proprietari), non ci siano i fondi per la funicolare. E nell’attesa di un finanziamento, pezzo dopo pezzo se ne va un’importante testimonianza di archeologia industriale e un punto di riferimento per tutti gli urbinati.

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C1 sgomberata entro lunedì, minaccia al rettore sul web http://ifg.uniurb.it/2012/02/10/ducato-notizie-informazione/c1-sgomberata-entro-lunedi-minacce-al-rettore-sul-web/22499/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/10/ducato-notizie-informazione/c1-sgomberata-entro-lunedi-minacce-al-rettore-sul-web/22499/#comments Fri, 10 Feb 2012 22:53:27 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=22499 [continua a leggere]]]> URBINO – L’aula C1 di Magistero, da quattro anni occupata dagli studenti  che allora protestavano contro la riforma Gelmini, sarà sgomberata, se necessario con l’intervento delle forze dell’ordine. Gli occupanti parte di Assemblea permanente non ci stanno e sul profilo Facebook dell’associazione arriva la minaccia al rettore di un utente: “Lui approfitta dell’emergenza -scrive Collaboratore coordinato – noi lo aspetteremo con i badili in mano”.

La decisione dell’ Ateneo ha effetto immediato, si legge nell’avviso, che viene motivato con il fatto che a causa dell’emergenza neve “si rende necessario ottimizzare l’uso di tutti gli spazi disponibili in ciascuna sede, destinandoli prioritariamente allo svolgimento delle attività scientifiche e didattiche”. Uniurb evidenzia che all’ex Nuovo Magistero, ribattezzato alla memoria di Paolo Volponi, si concentrano (anche in parte) le tre facoltà di Sociologia, Lettere e Farmacia.

Anche Fuorikorso è contraria alla chiusura della C1 autogestita: lo ribadisce con un comunicato pubblicato online definendo l’aula occupata  “un importante spazio autogestito dagli studenti che negli anni ha dimostrato di essere luogo di origine di un significativo contributo all’accrescimento sociale e culturale della comunità studentesca e cittadina”.

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Il nuovo magistero intitolato a Paolo Volponi http://ifg.uniurb.it/2012/01/10/ducato-notizie-informazione/il-nuovo-magistero-intitolato-a-paolo-volponi/15288/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/10/ducato-notizie-informazione/il-nuovo-magistero-intitolato-a-paolo-volponi/15288/#comments Tue, 10 Jan 2012 11:29:43 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=15288 [continua a leggere]]]> URBINO – Il nuovo magistero cambia nome: la sede di via Saffi, che riunisce alcune facoltà umanistiche, verrà intitolata a Paolo Volponi, noto scrittore e poeta urbinate morto ad Ancona nel 1994. La cerimonia si terrà mercoledì 25 gennaio alle 10:30 in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2011/2012.  Durante l’evento nell’aula magna del magistero gli studenti potranno assistere a una lezione sulla situazione economica e sociale del nostro Paese tenuta da Enrico Giovannini, professore di Statistica economica dell’università Tor Vergata di Roma e presidente dell’Istat. Sarà presente anche uno dei più importanti doppiatori italiani, Luca Violini, che leggerà brani tratti dalle opere di Paolo Volponi.

(m.s.f, n.b)

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Caffè letterario: ho conosciuto Paolo Volponi http://ifg.uniurb.it/2011/03/22/ducato-notizie-informazione/caffe-letterario-ho-conosciuto-paolo-volponi/6392/ http://ifg.uniurb.it/2011/03/22/ducato-notizie-informazione/caffe-letterario-ho-conosciuto-paolo-volponi/6392/#comments Tue, 22 Mar 2011 18:09:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=6392 [continua a leggere]]]> URBINO – “Mancava la testimonianza di coloro che hanno conosciuto Paolo Volponi, mancava il loro ricordo inedito”. Queste le parole della professoressa Maria Laura Ercolani durante l’introduzione alla serata dedicata al grande poeta di Urbino. Durante il quarto incontro dei Caffè letterari si sono alternate letture di brani tratti da “Cantonate di Urbino” e il racconto dei suoi amici, le persone che non solo lo hanno apprezzato come scrittore ma che ne hanno condiviso la quotidianità.  Alcuni lo ricordano seduto all’angolo di un caffè immerso nei suoi pensieri.
Così lo ricorda il senatore Giorgio Londei: “Poalo Volponi era una persona molto inquieta, era un genio e come tale era sfuggente. Ma c’era sempre nei momenti in cui la città aveva bisogno di lui”. Volponi era molto legato a Urbino e nelle sue opere ne raccontava la bellezza del paesaggio e le ricchezze culturali. Quando dai suoi viaggio ritornava nella sua città amava passeggiare per le antiche strade. “Lo vedevo passare lungo il muro di cinta con il cappello ben calcato sul capo quasi sfidando il vento – dice Maria Ercolani – è così che vogliamo ricordare il nostro poeta”.

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