il Ducato » partito democratico http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » partito democratico http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Borgo Metauro: Fermignano; Cancellieri risponde al Pd, “non hanno capito il Prg” http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-notizie-informazione/borgo-metauro-fermignano-cancellieri-risponde-al-pd-non-hanno-capito-il-prg/73638/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-notizie-informazione/borgo-metauro-fermignano-cancellieri-risponde-al-pd-non-hanno-capito-il-prg/73638/#comments Wed, 06 May 2015 11:02:41 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73638 [continua a leggere]]]> FERMIGNANO, 6 MAG – “Non hanno capito il Piano regolatore. Questa è solo speculazione”. Giorgio Cancellieri, sindaco di Fermignano, liquida così le critiche del Partito Democratico che ha accusato l’amministrazione di voler utilizzare gli interventi inseriti all’interno del Piano regolatore (Prg) come “opere pro elettorali dirette o indirette, visti i pochi mesi che ci distanziano dalle votazioni comunali”.

Il sindaco della città laniera è apparso molto scocciato dalle accuse dei ‘dem’ soprattutto sul versante del cantiere fermo dell’Ex Lar e del rudere del Lanificio Carotti: “Non abbiamo preso in mano la situazione? Ma di cosa stanno parlando. Abbiamo contatti continui con le aziende. Non possiamo perdere tempo con persone che non conoscono le situazioni. Sono palesemente disinformati – ha continuato – e fanno solo strumentalizzazione politica. Parlano dall’esterno senza conoscere in profondità le situazioni. Lo fanno perché siamo ad un anno dalle elezioni. Sarà sempre così d’ora in avanti”.

E sulla raccolta firme iniziata dai cittadini e presentata nei giorni scorsi aggiunge: “Ho provato a spiegare la questione all’organizzatore della petizione, con cui sono amico. Lui però non ha capito. Stanno andando avanti. Io spiegherò la prossima settimana con dati oggettivi e tecnici qual è la realtà dei fatti”.

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Borgo Metauro: Fermignano, Pd attacca Cancellieri, “di riqualificazione non si parla da nessuna parte” http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-notizie-informazione/borgo-metauro-fermignano-pd-attacca-cancellieri-di-riqualificazione-non-si-parla-da-nessuna-parte/73642/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-notizie-informazione/borgo-metauro-fermignano-pd-attacca-cancellieri-di-riqualificazione-non-si-parla-da-nessuna-parte/73642/#comments Wed, 06 May 2015 10:58:45 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73642 [continua a leggere]]]> FERMIGNANO, 6 MAG – Pd a valanga sul nuovo Piano regolatore di Fermignano: “L’amministrazione Cancellieri millanta di riqualificare l’area di Borgo Metauro ma in realtà nei documenti presentati non c’è scritto da nessuna parte”. Un tema molto sentito dalla popolazione, tanto che è stata presentata nei giorni scorsi anche una petizione di comuni cittadini (sostenuta da un gruppo Facebook che ha già 500 iscritti) che chiede la salvaguardia dell’area verde dell’ex campo sportivo.

Con il nuovo Prg una parte di Borgo Metauro, un’area di 5000 metri cubi, è stata messa in vendita. L’intenzione dell’amministrazione è riqualificare l’ex campo sportivo per farne un parco. “Ad oggi – scrivono in una nota i democrat – il fatto che i proventi della eventuale cessione dell’area debbano essere destinati alla sua riqualificazione dell’area stessa e che questa riqualificazione debba avere necessariamente uno stile di mantenimento migliorativo del verde non è scritto da nessuna parte nei documenti presentati. Dopo aver permesso di costruire una struttura alta più di 10 metri (la vocazione green è evidentemente arrivata dopo) senza condividere minimamente né con la cittadinanza né con le minoranze progetti e prospettive per l’area – continua la nota del Pd – oggi ci si trova a discutere di un nuovo insediamento direzionale-commerciale che andrebbe costruito adiacente alla struttura già esistente millantando che i ricavi andrebbero a riqualificare la rimanente area di campo”.

Continua il Pd:  “Il Prg è utilizzato per opere pro elettorali dirette o indirette, visti i pochi mesi che ci distanziano dalle votazioni comunali”.

Accuse anche per come l’amministrazione sta trattando le questioni dell’ex Lar e del Lanificio Carotti: “Ben poco è stato fatto o previsto per sbloccare le situazioni critiche. Probabilmente verremo additati di demagogia in merito a queste situazioni, adducendo che in aree private ben poco può un’Amministrazione, ma da questo al non prendere in mano le situazioni ne corre. Forse per vedere un’ordinanza di messa in sicurezza per l’area sottostante l’ex-lanificio, per altro facilmente raggiungibile dal Belvedere, dovremo aspettare che qualcuno si faccia male sul serio”.

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Elezioni regionali 2015, Marche: cinque i candidati alla guida della Regione http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/elezioni-regionali-2015-marche-sei-i-candidati-alla-guida-della-regione/72710/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/elezioni-regionali-2015-marche-sei-i-candidati-alla-guida-della-regione/72710/#comments Wed, 29 Apr 2015 10:58:08 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72710 elezioni_regionaliURBINO – Una sfida a cinque per la presidenza della Regione, da Luca Ceriscioli del Partito democratico all’attuale presidente della regione Gian Mario Spacca con Marche 2020, passando per Gianni Maggi del Movimento 5 stelle ed Edoardo Mentrasti di Sinistra unita. Francesco Acquaroli è il candidato di Fratelli d’Italia e Alleanza nazionale appoggiato anche dalla Lega e dal suo segretario regionale Luca Rodolfo Paolini. A pochi giorni dalla data di scadenza per la consegna delle liste prevista per il 2 maggio, le elezioni del 31 maggio per il rinnovo del Consiglio regionale marchigiano sono una partita fatta di scontri sul campo delle alleanze.

L’ultimo episodio è rappresentato delle dimissioni degli assessori regionali Antonio Canzian, Sara Giannini, Marco Lucchetti, Almerino Mezzolani e Pietro Marcolini, tutti di area Pd.  Lo avevano annunciato il 21 aprile (in seguito alla  mozione di sfiducia contro il presidente Spacca da parte di 21 membri del consiglio regionale marchigiano) per poi formalizzare la loro uscita di scena. E se il Partito democratico marcia compatto contro quello che era il ‘suo’ presidente, Forza Italia ha deciso di appoggiare Spacca, ma con qualche mal di pancia.

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Marche 2020 è sostenuta da Nuovo centrodestra, Udc e Area popolare. Interpellato dal Ducato, Mario Formica candidato consigliereconsidera questa nuova formazione politica come la semplice volontà dell’attuale presidente regionale di continuare un’esperienza di governo che – secondo l’imprenditore di Urbania – ha dato ottimi risultati. “Marche 2020 è semplicemente uno strumento per farlo, –  aggiunge –  se il Partito democratico non dà più a Spacca la possibilità di governare, è naturale che succeda tutto questo”.

Da alcune settimane, il presidente Spacca,  ha incassato l’appoggio anche di Forza Italia.  Ma le acque del partito di Berlusconi  sono agitate da tempo, per alcuni militanti si tratta di una candidatura mal digerita.  Il candidato al consiglio regionale e sindaco di Piobbico Giorgio Mochi afferma che ci sono elettori forzisti che non sono d’accordo con il sostegno a  Spacca, e la preferenza a candidati come lui è un modo per esprimere questo malcontento. “Lo faccio per favorire un ripensamento del centrodestra nelle Marche”, sottolinea Mochi.

Il Partito democratico, attraverso il suo segretario regionale Francesco Comi, vede la necessità di un cambiamento nel governo della Regione “proprio perché  sono le Marche ad essere cambiate”. Una rottura  aggravata dalla sfiducia del centrosinistra e le mancate dimissioni del presidente (fino a quel momento appoggiato proprio dal Pd) e resa poi insanabile con l’uscita dalla giunta regionale dei cinque assessori. Quest’ultimo episodio “è un atto dovuto – continua Comi – contro un presidente che ha una concezione proprietaria della Regione”.  Le polemiche sul terzo mandato reso possibile da una modifica alla legge elettorale approvata dal Consiglio regionale lo scorso 17 febbraio, sono per Comi un falso problema:  “Non si tratta del terzo mandato ma del sesto, se si conta a partire dalla sua prima elezione come consigliere regionale. Sono ben 30 anni di presenza in Regione, è ora che si faccia da parte”.

Lega, “Salvini accolto come una rockstar” Per il segretario nazionale delle Marche della Lega Nord Luca Ridolfo Paolini, le dimissioni dei cinque assessori sono una farsa. Paolini non usa mezzi termini, e si dice sicuro che gli elettori marchigiani siano d’accordo con lui e la Lega. La conferma dice, arriva dalla visita di Matteo Salvini “accolto come una rockstar” ad Ancona. Paolini ha accettato di fare un passo indietro a favore di Francesco Acquaroli, unendo la lista della Lega a quella di Fdi-An.

Il candidato del Movimento cinque stelle Gianni Maggi bolla come “teatrino della politica, le dimissioni dei cinque assessori che prima hanno appoggiato Gian Mario Spacca e  poi si sono dimessi a trenta giorni dalle elezioni”. Ma il Movimento cinque stelle si chiama fuori , “noi non speculiamo su queste vicende vergognose, noi lavoriamo per il bene delle Marche”.

La sinistra e la destra corrono da sole. Edoardo Mentrasti è il candidato presidente della lista ” Sinistra Unita – Altre Marche” che unisce Sel, Partito comunista italiano, Rifondazione comunista e Altra europa con Tsipras. Anconetano, 59 anni ex coordinatore di Sel, Mentrasti si scaglia contro le politiche dell’attuale amministrazione regionale colpevole di aver sottovalutato gli effetti della crisi economica e di non aver predisposto ammortizzatori sociali adeguati  agli effetti nefasti della recessione che ha colpito tutto il territorio marchigiano. Dalla parte opposta Fratelli d’Italia e An hanno scelto di presentare un loro candidato, il sindaco di Potenza Picena Francesco Acquaroli. Vicino a sostenere la lista Spacca, il partito di Giorgia Meloni  ha cambiato idea per la mancanza di segnali di discontinuità rispetto al passato.

(Aggiornato al 6 maggio 2015)

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Primarie Marche, Marangoni (Fi): “Numeri non credibili”. Replica Morani (Pd) “Solo fuffa” http://ifg.uniurb.it/2015/03/04/ducato-online/primarie-marche-marangoni-fi-numeri-non-credibili-replica-morani-pd-solo-fuffa/67245/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/04/ducato-online/primarie-marche-marangoni-fi-numeri-non-credibili-replica-morani-pd-solo-fuffa/67245/#comments Wed, 04 Mar 2015 17:02:10 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67245 LEGGI - Spacca e Ceriscioli pronti alla sfida / Primarie, vince Ceriscioli]]> URBINO – Forza Italia critica la legittimità della vittoria di Luca Ceriscioli alle primarie di centrosinistra nelle Marche. Lo fa attraverso il consigliere regionale Enzo Marangoni, secondo cui i numeri dell’affluenza, circa 43mila persone, “potremmo giocarceli al lotto”. Secca la risposta di Alessia Morani, deputata del Pd: “Si tratta di una dichiarazione farneticante, è solo fuffa”.

Enzo_Marangoni

Enzo Marangoni

Il fulcro della discussione sono i dati forniti dal Pd stesso sul suo sito web: i voti di domenica 1 marzo sono stati 43.588, ma alle 19 (secondo quanto riportato anche dal Ducato) la conta aveva appena superato i 25mila. Quindi, secondo il ragionamento di Marangoni, 18.588 persone si sarebbero ‘precipitate’ a votare dalle 19 alle 22, orario di chiusura dei seggi. In pratica un terzo dei voti sarebbe stato raccolto in sole tre ore. “Questa incredibile corsa forsennata alle urne – ironizza il consigliere regionale – per recuperare lo scarso risultato dell’intera giornata, sarebbe avvenuta proprio nelle ore di cena e in una fredda serata, in certe zone della regione anche sotto la pioggia. Come possiamo credere che abbia vinto legittimamente un candidato piuttosto che un altro?”. Piccata la risposta della Morani, che difende i suoi elettori: “Voglio dire a Marangoni che i nostri volontari, e in generale i marchigiani, sono persone perbene. Certe affermazioni non gli fanno certo onore”.

La seconda accusa mossa da Marangoni riguarda il successo delle primarie sbandierato dai dem, che a suo parere sarebbero invece state “un flop”. Infatti, rispetto ai 93.716 votanti del dicembre 2013, “la cifra sulla partecipazione popolare è più che dimezzata, nonostante a questo giro si sia trattato di primarie aperte anche ai non iscritti, mentre due anni fa si trattò di primarie chiuse e non di coalizione”. Di nuovo la Morani precisa: “Non c’è niente di più falso: le primarie del Pd del 2013 erano aperte come quelle celebrate lo scorso primo marzo. Il successo di domenica è perciò evidente: hanno votato oltre 43mila democratici ai nostri seggi per scegliere il candidato del Pd al governo delle Marche.”

La deputata del Pd conclude con un ultimo affondo: “Solo quando Forza Italia smetterà di prendere ordini da un solo capo ed inizierà ad esercitare il metodo democratico nella scelta dei propri candidati, potrà parlare. Per ora è solo fuffa”.

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Primarie regionali centrosinistra: i programmi di Ceriscioli, Marcolini e Donini per Urbino http://ifg.uniurb.it/2015/02/25/ducato-online/primarie-regionali-centrosinistra-i-programmi-di-ceriscioli-marcolini-e-donini-per-urbino/66491/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/25/ducato-online/primarie-regionali-centrosinistra-i-programmi-di-ceriscioli-marcolini-e-donini-per-urbino/66491/#comments Wed, 25 Feb 2015 20:20:48 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=66491 INTERVISTE - NINEL DONINI | LUCA CERISCIOLI | PIETRO MARCOLINI LEGGI - Come e dove si vota | Chi sostiene il centrosinistra urbinate]]> Primarie pd regioneURBINO – Domenica primo marzo si svolgeranno le elezioni primarie di coalizione del centro sinistra per scegliere il candidato alle elezioni regionali di maggio.  I competitori saranno Ninel Donini, candidata dell’Italia dei valori, Luca Ceriscioli e Pietro Marcolini, entrambi del Partito democratico. Il Ducato ha chiesto ai tre contendenti di esporre le loro idee per la regione, con particolare attenzione per Urbino e il suo territorio.

LEGGI LE INTERVISTE AI TRE CANDIDATI:

Ninel Donini | Luca Ceriscioli | Pietro Marcolini

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Primarie centrosinistra, Luca Ceriscioli (Pd): “La sanità al primo posto” http://ifg.uniurb.it/2015/02/25/ducato-online/primarie-centrosinistra-luca-ceriscioli-pd-la-sanita-al-primo-posto/66433/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/25/ducato-online/primarie-centrosinistra-luca-ceriscioli-pd-la-sanita-al-primo-posto/66433/#comments Wed, 25 Feb 2015 17:58:59 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=66433 [continua a leggere]]]> CeriscioliURBINO – Un sindaco come presidente per riavvicinare la Regione ai cittadini: è questo il motivo che ha spinto Luca Ceriscioli, ex primo cittadino di Pesaro del Partito democratico, a prendere parte alle primarie del centrosinistra del primo marzo per le elezioni regionali di maggio. Il candidato, contattato per telefono dal Ducato, si reso disponibile a rispondere ad alcune domande.

Qual è il suo progetto per le Marche?
“Per far ripartire la Regione dobbiamo lavorare molto sul settore della sanità: una voce che assorbe il 90% del bilancio regionale. Il maggior problema sono le liste di attesa molto lunghe del servizio pubblico. La risposta potrebbe essere una riorganizzazione del settore: non soffermarsi tanto sul numero di strutture presenti, quanto nel modo in cui vengono erogate le prestazioni. L’obiettivo è una sanità più vicina alla gente e in grado di rispondere con efficienza ai bisogni dei cittadini. Al secondo posto metto sviluppo e occupazione: è necessario potenziare i settori tradizionali, come la manifattura, e incentivare turismo, innovazione, green economy e nuove tecnologie, concentrando risorse su innovazione e ricerca, quindi sull’università”.

Quindi per una città universitaria come è Urbino?
“Sicuramente si deve pensare a un rafforzamento dell’Università anche in chiave di diritto allo studio e, ripeto, di innovazione. Per quanto riguarda Urbino non bisogna trascurare il turismo che è una risorsa ancora sfruttata in percentuale ridotta: sarà necessario farne un settore strategico”.

Per realizzare questo progetto non si pone un problema di isolamento della città dai principali collegamenti viari?
“Certamente, ma la questione si può risolvere parzialmente con il completamento della superstrada Fano – Grosseto, che passerà anche per i comuni di Urbania, Sant’Angelo in Vado. Bisogna, però, tenere conto di un problema storico che vede le Marche come la regione meno finanziata d’Italia per la costruzione di infrastrutture”.

Perché ritiene che il suo programma sia migliore rispetto a quelli degli altri candidati?
“Il mio progetto è improntato al cambiamento ed è di rottura rispetto alle gestioni precedenti. Punto al contributo diretto dei cittadini e a un’amministrazione vicina alla gente”.

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Morani (Pd): nel giornalismo c’è chi usa mezzi per “screditare” la politica http://ifg.uniurb.it/2015/01/26/ducato-online/morani-pd-nel-giornalismo-ce-chi-usa-mezzi-per-screditare-la-politica/63418/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/26/ducato-online/morani-pd-nel-giornalismo-ce-chi-usa-mezzi-per-screditare-la-politica/63418/#comments Mon, 26 Jan 2015 10:45:22 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=63418 Alessia Morani, deputata Pd

Alessia Morani, deputata Pd

URBINO – Da un convegno sul rapporto tra informazione e garantismo partono parole di sostegno per Tiziano Renzi, padre dell’attuale presidente del Consiglio, indagato per il fallimento della Chil Post, una sua società. L’appoggio arriva da Alessia Morani, deputata Pd e membro della commissione Giustizia della Camera dei Deputati. “Ci sono mezzi utilizzati per screditare alcuni esponenti della politica agli occhi delle persone” ha affermato la deputata, che ha proposto la questione in un incontro dedicato ai ‘processi in diretta’ e, in larga parte, all’esposizione mediatica del caso Yara Gambirasio.

L’iniziativa, intitolata Urbinolab, si è svolta venerdì 23 gennaio alle 21, nella Sala del Maniscalco della Rampa di Francesco di Giorgio Martini. “Renzi ha riportato nel Pd la cultura della giustizia” ha affermato Morani, che vede nella nuova guida del partito un ritorno al garantismo. Quel garantismo che, in base alle sue parole, era parte integrante del vecchio Pci. Nel percorso di trasformazione che ha portato alla successiva nascita del Partito Democratico, si sarebbe persa questa concezione. Secondo Morani, il Pd subiva l’influenza dei suoi alleati passati, che avevano portato a una “deriva” giustizialista. Il riferimento è ad Antonio Di Pietro, che per anni è stato tra i principali alleati del centro-sinistra. Durante la serata, Morani è tornata più volte sul rapporto tra stampa e opinione pubblica, parlando di una tendenza a trasformare in reality tutto quello che è giustizia. “Un’indagine non è una sentenza di colpevolezza” ha affermato. “Trovo che spesso si sbattano in prima pagina dei ‘mostri’. Poi, quando questi vengono assolti, la notizia va a pagina 20, in un angolo”. E ancora: “Ci sono mezzi utilizzati per screditare alcuni esponenti della politica agli occhi delle persone”. Qui l’attenzione alla vicenda che ha interessato Tiziano Renzi e il “fallimento della società, venduta qualche anno prima”. “Un giornale ha scritto ‘La società del padre di Renzi fallisce, pagano gli italiani'” ha proseguito la deputata Pd, probabilmente riferendosi a un recente articolo firmato da Davide Vecchi del Fatto Quotidiano. “La notizia è stata poi ripresa da altri. Quello è un modo ‘strisciante’ per distruggere l’immagine di una persona” come Matteo Renzi.

Da sx: Alessia Morani, Gabriele Marra, Silvia Gazzetti

Da sx: Alessia Morani, Gabriele Marra, Silvia Gazzetti

La politica è stata uno degli elementi di fondo dell’incontro, più giuridico e massmediologico. “Giustizia e populismo: il processo tra procedura e reality. La violenza dei media e la crisi del garantismo” era il titolo dell’iniziativa, arrivata alla seconda ‘puntata’ di una più lunga serie. Oltre ad Alessia Morani, sul palco c’erano Silvia Gazzetti, ex legale di Massimo Bossetti nel caso dell’omicidio di Yara Gambirasio, e Gabriele Marra, docente di diritto penale all’Università di Urbino. Silvia Gazzetti ha raccontato la sua esperienza come legale di Bossetti. Un caso su cui è necessario lavorare “con la massima cautela – ha detto l’avvocata – Cosa che ho cercato di fare sin da quando fui nominata difensore d’ufficio”. I processi devono essere celebrati “nelle aule di tribunale e non in piazza”. “L’opinione pubblica deve essere informata correttamente – ha proseguito – altrimenti rischia di non capire quali notizie siano vere e quali infondate. In questo caso parliamo dell’omicidio di una ragazzina avvenuto in modo efferato e tutto va trattato con una certa delicatezza”. Il professor Marra ha fornito delle riflessioni sul garantismo nel sistema giuridico italiano. “Nella nostra tradizione culturale e giuridica da qualche tempo l’idea di garantismo è in difficoltà – ha affermato il docente, per il quale è fondamentale la condivisione di una serie di principi, come quello della centralità della legge e quello di “sottoposizione alla legge”. Per funzionare, l’idea di garantismo “ha bisogno di alcune concezioni imprescindibili”, tra le quali il principio di non colpevolezza. urbinolab_platea_230115Da dibattiti del genere nascono riflessioni sulla libertà di informazione. “La stampa va rispettata – è l’opinione di Gazzetti – ed è giusto che a loro vengano date notizie corrette, da riportare a lettori e telespettatori”. Sul finire dell’evento, Alessia Morani ha ‘edulcorato’ le critiche nei confronti del settore giornalistico, parlando dell’esistenza di una parte di stampa impegnata nell’offrire ottimi servizi. Il prossimo appuntamento con Urbinolab è fissato per giovedì 5 febbraio alle 21, nella sede del Pd cittadino. Si parlerà di legge elettorale e riforma del Senato e del titolo V. Interverrà Massimo Rubechi, docente del dipartimento di giurisprudenza all’Università di Urbino.

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Sgarbi precisa: “Nani e handicappati? Parlavo dei politici”. Ecco l’audio delle polemiche http://ifg.uniurb.it/2014/03/18/ducato-online/sgarbi-precisa-nani-e-handicappati-parlavo-dei-politici-ecco-laudio-delle-polemiche/59726/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/18/ducato-online/sgarbi-precisa-nani-e-handicappati-parlavo-dei-politici-ecco-laudio-delle-polemiche/59726/#comments Tue, 18 Mar 2014 16:38:07 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59726 LEGGI Sgarbi a Gambini: "Fuori i partiti" - La risposta di Gambini: "Vittorio accetti le primarie"]]> vittorio sgarbiURBINO – “Le mie parole sono state volgarmente equivocate“. Vittorio Sgarbi, possibile candidato sindaco di Urbino con la lista dei Verdi, precisa il significato delle dichiarazioni rilasciate al Ducato la settimana scorsa. “Ogni mio riferimento a handicappati e zoppi, ovviamente, non  ha niente a che fare con la realtà fisica, e solo pensare – come ha fatto, disonestamente, qualche mediocre e anonimo esponente del Partito democratico – che io volessi umiliare i disabili, mi offende“, spiega Sgarbi attraverso un comunicato stampa.

“Le mie parole alludevano all’infermità mentale di certi amministratori, mentalmente handicappati e zoppi, oltre che nani mentali perché non hanno consapevolezza del patrimonio storico, artistico e architettonico di Urbino”. Sgarbi ribadisce comunque che se diventasse sindaco, nella città ducale non ci sarebbe comunque spazio per scale mobili e ascensori: “Sono un crimine contro la civiltà – ribadisce Sgarbi – al loro posto piuttosto carrozze, calessi e auto elettriche. Per i disabili la mobilità nel centro storico di Urbino verrà garantita da mezzi pubblici messi a disposizione del Comune”. E rispondendo a chi, secondo il suo parere, ha equivocato le sue dichiarazioni, Sgarbi conclude: “Offende più i disabili chi li utilizza per imbastire una polemica contro di me”.

Tuttavia, il senso delle dichiarazioni rilasciate da Sgarbi al Ducato, è chiaro.

ASCOLTA L’AUDIO DELLA FRASE DI VITTORIO SGARBI FINITA AL CENTRO DELLE POLEMICHE

Questa è la trascrizione dell’audio:

Giornalista: “La presenza di scale mobili e ascensori migliorerebbe l’accessibilità alla città secondo lei?”

Vittorio Sgarbi: “No, io non voglio né ascensori né scale mobili. Mi fa schifo solo la parola. Né ascensori né scale mobili. Una città civile non ha né ascensori né scale mobili. Solo delle città abitate da dei nani, degli zoppi e degli handicappati hanno le scale mobili. Ci sono le biciclette o qualsiasi altra cosa. Uno va a piedi. Se le devono mettere nel c*** le scale mobili”.

 

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Muci apre al ticket con Sestili, ma avvisa Londei: “Non cerco il suo sostegno a tutti i costi” http://ifg.uniurb.it/2014/03/18/ducato-online/muci-apre-al-ticket-con-sestili-ma-avvisa-londei-non-cerco-il-suo-sostegno-a-tutti-i-costi/59411/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/18/ducato-online/muci-apre-al-ticket-con-sestili-ma-avvisa-londei-non-cerco-il-suo-sostegno-a-tutti-i-costi/59411/#comments Tue, 18 Mar 2014 16:13:36 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59411 GUARDA I risultati LEGGI Affluenza record e i voti di Gadana: così ha vinto la Muci ]]> Maria clara Muci

Maria Clara Muci, candidato sindaco del Pd

URBINO – Per Maria Clara Muci, dopo la vittoria al ballottaggio, è già ora di pensare alle alleanze. I prossimi passi del candidato sindaco Pd dovranno considerare sia il fronte esterno al partito con Sel e Socialisti in attesa di proposte, sia il fronte interno con la spinta autonomista di Giorgio Londei e l’affinità sviluppata con i candidati sconfitti al primo turno, Piero Sestili e Federico Scaramucci.

In particolare con Sestili si è creato un rapporto di forte intesa che apre ipotesi sulla futura giunta comunale: “Con Piero – dice la Muci – possiamo portare avanti un’azione politica a 360°, ci completiamo e non escludo con lui un ticket in questa campagna elettorale: tra di noi – aggiunge – c’è una forte empatia personale e politica”.

Il risultato del ballottaggio non è andato del tutto giù a Giorgio Londei che ha confermato sostegno alla vincitrice, ma con una lista autonoma: “Abbiamo portato quasi 2000 persone al voto sulle idee di Urbino Capoluogo – dice Londei – tutti voti raccolti in modo trasparente e senza sostegni esterni, sugli altri candidati non so”. Al primo turno delle primarie democratiche era stato lo stesso Londei a finire nel mirino delle polemiche sui voti da parte di elettori ed esponenti di centrodestra. Ora lo scenario è cambiato: “Due settimane fa – insiste Londei – i nostri avversari pensavano che io fossi il candidato più facile da battere, ora è chiaro che la situazione si è invertita”. Circa mille voti in più tra il primo e il secondo turno sono stati un balzo numericamente importante per Maria Clara Muci che difende il suo risultato:  “I nostri voti – dice – sono quelli della gente che in una bella giornata di sole ha deciso di dare fiducia al mio programma e alla mia persona”.

Giorgio Londei va comunque avanti per la sua strada: “Sabato riuniremo il comitato, che può contare su circa 300 persone: stileremo l’elenco dei candidati che sottoscriveranno il nostro programma”. L’annuncio non fa piacere a Maria Clara Muci che si dice “amareggiata, anche se – aggiunge – non so se il loro progetto andrà in porto: se vuol essere un soggetto innovativo lo accetterò, ma se sarà il contenitore di chi non ha trovato spazio altrove, allora sono pronta anche a mettere in discussione il loro appoggio”.

Il mal di pancia tra i democratici durerà almeno fino a giovedì, quando si riunirà la direzione del partito: “Certe decisioni dovrebbero essere discusse tra noi, visto che Londei è iscritto al Pd – chiarisce la Muci – quando ci riuniremo chiederò a tutti unità, ma non a tutti i costi o con la trattativa sulle poltrone”.

E di unità e coesione parla anche Federico Scaramucci, sconfitto al primo turno delle primarie. “Dobbiamo cercare di riunire il Partito Democratico e tutte le forze di centrosinistra – spiega Scaramucci – il rischio è una dispersione di voti, dovuto anche al proliferare delle liste civiche. La Muci dovrà essere brava a confezionare un’offerta politica vincente e innovativa”. Dopo l’eliminazione nella corsa a sindaco, Scaramucci aveva confermato la propria lealtà a chiunque fosse stato il trionfatore delle primarie. “Non concentriamoci sulla spartizione degli assessorati tra le varie correnti del partito. Guardiamo agli aspetti imprenscindibili del nostro programma: turismo, giovani, ambiente, i rapporti con l’Europa. E lavoriamo per un ricambio generazionale della politica: un consiglio comunale con facce nuove e un partito formato da under 40“.

Sinistra ecologia e libertà intanto attende una convocazione da parte della Muci per discutere di un possibile accordo. “La vittoria di Maricla crea le condizioni per un’alleanza con il Partito Democratico – dichiara Giovanni Torrisi di Sel -.  Se avesse vinto Giorgio Londei il dialogo con il Pd sarebbe stato impossibile. Il programma della candidata sindaco tiene conto di quelle politiche sociali, abitative e dell’immigrazione che stanno a cuore al nostro partito”. Sel non ha dato indicazioni di voto per le primarie del Pd ma l’impressione è che molti elettori di Sinistra Ecologia e Libertà abbiano trovato punti in comune con la proposta politica della Muci: “Siamo contenti che abbia trionfato una donna: è il segnale di una svolta positiva”, conclude Torrisi.

Nella coalizione di centro sinistra, confluiranno anche i socialisti. “Continueremo a lavorare per un’alleanza con il Pd. Adesso la Muci è il candidato del suo partito, ma deve diventare il candidato di tutta la coalizione”, spiega Sandro Ambrogiani, segretario del Partito Socialista di Urbino. Sicuramente la Muci non potrà contare sul sostegno dell’Udc. La conferma arriva dalle parole di Francesco Fedeli, portavoce del partito di centro: “Sosterremo Maurizio Gambini e faremo parte della coalizione di centrodestra“.

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Affluenza record e plebiscito a Gadana: così Muci ha vinto le primarie Pd http://ifg.uniurb.it/2014/03/17/ducato-online/primarie-pd-per-la-muci-un-trionfo-firmato-gadana/59047/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/17/ducato-online/primarie-pd-per-la-muci-un-trionfo-firmato-gadana/59047/#comments Mon, 17 Mar 2014 11:52:45 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59047 Vince la Muci, sarà lei la candidata sindaco del Pd ]]> primarie pd spoglioURBINO – Una vittoria “in casa” per Maria Clara Muci. A fare la differenza nel ballottaggio con Giorgio Londei è stata proprio la pioggia di preferenze che l’assessore al bilancio ha ricevuto nel seggio di Gadana e Cavallino, dove la Muci ha la residenza. Lì  lo scarto di voti nei confronti dell’avversario è stato enorme: 454 per la Muci, 139 per Londei.

Più di 300 voti di differenza che hanno permesso all’assessore di vincere il ballottaggio pur arrivando prima in soltanto quattro dei dieci sportelli elettorali. Londei, rispetto al primo turno, ha perso il primato in due seggi. A Mazzaferro, dove due settimane fa aveva ottenuto il 38,37% dei voti, l’ex senatore ha raccolto 27 voti in meno della Muci. Destino simile anche nel seggio di Piansevero, dove Londei, che aveva ottenuto la percentuale più alta di voti durante il primo turno, ha raccolto quasi 100 preferenze in meno della rivale.

Merito anche dell’alleanza con Piero Sestili. Il candidato Pd, sconfitto durante il primo turno, aveva lasciato intuire il proprio appoggio a Maria Clara Muci. L’accordo, pur privo di una conferma ufficiale, sembra aver funzionato proprio a Mazzaferro e Piansevero, dove Sestili aveva raccolto il 17% e il 20 % dei voti, e dove è probabile che una gran parte dei suoi sostenitori abbia accordato la propria preferenza alla Muci.

Gadana e Ca’ Mazzasette, gli altri due seggi dove la candidata sindaco del Partito Democratico ha vinto il ballottaggio, erano già stati individuati come le due fortezze da cui far partire la corsa a sindaco. Quindici giorni fa la Muci aveva infatti già ottenuto la maggioranza nelle due frazioni urbinati. Il trionfo più netto di Giorgio Londei invece nel seggio di Pieve di Cagna. Là l’ex senatore ha infatti ottenuto il 62,65 % dei voti, superando la Muci di oltre cinquanta preferenze.

In termini percentuali, lo scarto più esiguo si è verificato a Trasanni, dove Londei ha ottenuto il 51 %, staccando di soltanto cinque punti percentuali l’avversario. Anche nel seggio di Urbino centro la vittoria è stata di misura. Londei si aspettava di ottenere una grande maggioranza all’interno delle mura e invece il distacco è stato di soli 13 punti percentuali.

Ma il dato più significativo riguarda l’affluenza alle urne. In controtendenza con tutte le votazioni a doppio turno, un numero maggiore di elettori si è recato ai seggi, rispetto a quindici giorni fa. Allora erano stati 3726, contro i 4001 votanti registrati ieri durante il ballottaggio. Un aumento dell’affluenza del 7 % che ha stupito anche lo stesso Partito Democratico: “Un dato difficile da spiegare – commenta il segretario del Pd di Urbino, Gianfranco Fedrigucci –  probabilmente legato alla possibilità di poter votare al ballottaggio, pur non avendo partecipato al primo turno. È probabile che alcuni elettori abbiano deciso di andare a votare solo ieri, quando si stava consumando il momento decisivo delle primarie”.

“La grande partecipazione alle primarie è un segnale di speranza e dimostra interesse dei cittadini verso la buona politica – è il commento del segretario provinciale del Pd, Giovanni Gostoli – stiamo rinnovando i metodi di vivere e fare politica per cambiare le cose”.

Ma tra gli oltre quattromila urbinati che ieri si sono presentati alle urne, potrebbero esserci anche elettori di centrodestra: “I candidati del Partito Democratico hanno cercato di attrarre anche chi non vota di solito a sinistra – spiega Maurizio Gambini, candidato sindaco di Forza Italia e Nuovo Centrodestra – c’è chi è andato a votare non per appartenenza politica ma per amicizia personali o conoscenza di uno dei due candidati”.


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