il Ducato » patto di stabilità http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » patto di stabilità http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Urbino, azioni Marche Multiservizi all’asta per chiudere il bilancio del Comune http://ifg.uniurb.it/2015/02/02/ducato-online/urbino-azioni-marche-multiservizi-allasta-per-chiudere-il-bilancio-del-comune/64084/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/02/ducato-online/urbino-azioni-marche-multiservizi-allasta-per-chiudere-il-bilancio-del-comune/64084/#comments Mon, 02 Feb 2015 18:00:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64084 INFOGRAFICA Il Comune di Urbino ha venduto parte delle quote di Marche multiservizi incassando quasi un milione e 300mila euro. Inoltre ora è proprietario dell’immobile ex sede Megas, in via Sasso. L’edificio è stato acquisito in permuta. Il progetto di speculazione edilizia prevede la vendita a un privato che lo ristrutturerà con la sicurezza di affittarlo alla stessa società di servizi e rivenderne un terzo a MegasNet]]> URBINO – Il Comune di Urbino ha incassato quasi un milione e 300mila euro dalla vendita di azioni di Marche multiservizi: soldi freschi per chiudere il bilancio e rispettare il patto di stabilità. L’operazione è stata varata in fretta, all’inizio di novembre, in modo tale da essere conclusa entro la fine del 2014, e comprende anche l’acquisizione del rudere ex Megas. L’edificio era di proprietà della società di servizi e ora è nelle mani del Comune dopo una permuta di un’altra parte del pacchetto azionario. In degrado da anni, sarà oggetto di una speculazione immobiliare che, nelle speranze dell’amministrazione, porterà ulteriori fondi nelle casse comunali.

L’asta. Il 12 dicembre alle 13 si è chiusa l’asta pubblica per la vendita di una parte delle quote possedute dal Comune di Marche multiservizi Spa. L’unica acquirente, Hera Spa, si è aggiudicata le azioni per un totale di 1.293.132,84 euro. Liquidità affluita nelle casse del Comune prima della fine dell’anno. Come prevede la delibera del 6 novembre 2014

La cessione parziale di azioni del valore nominale di Euro 269.684 della partecipazione dell’Ente nella società Marche multiservizi spa possa rappresentare un’entrata di rilievo da destinare a futuri investimenti del Comune e allo stesso tempo possa favorire il rispetto del patto di stabilità per l’anno in corso e parzialmente per l’esercizio successivo

“Non posso dire con certezza che avremmo chiuso il bilancio in pari anche senza l’operazione – ha detto il sindaco Maurizio Gambini – ma avremmo dovuto spingere la regione e la provincia che devono girarci fondi che ancora non ci hanno girato e che però sono a bilancio in questi anni. Certamente avendo avuto queste entrate possiamo fare slittare le altre”.

Il comune di Urbino possedeva il 3,52% delle azioni di Marche multiservizi. Ha deciso di vendere il 2%, in parte con un’asta pubblica per fare cassa subito. Con il bando si fissava la base d’offerta a 7,57 euro ad azione, per un lotto di 170.598 azioni, pari all’1,26% delle quote messe in vendita. Non erano ammesse offerte al ribasso. L’unica società ad aver presentato il plico con la richiesta di acquisto è stata la Hera Spa, che si è aggiudicata le azioni per 7,58 euro l’una.

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La permuta. Il lotto rimanente di quote (lo 0,74%) è stato invece restituito a Marche multiservizi in cambio del rudere ex sede Megas. Nei piani del sindaco Maurizio Gambini l’intenzione di vendere l’immobile a un acquirente privato per riqualificare e trasformare l’area in un centro di servizi. Un’operazione da 750mila euro (in azioni) con cui si prevede anche di risistemare il confinante magazzino comunale inagibile dal nevone del 2012.

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Il rudere ex Megas acquistato in permuta dal Comune di Urbino

Due clausole milionarie, contenute nel testo della delibera, renderebbero appetibile l’affare: Marche multiservizi si è impegnata ad affittarne una parte a un canone annuo di 140mila euro per un minimo di sei più sei anni. Mentre MegasNet ricomprerà un terzo dell’immobile ristrutturato per un milione e mezzo di euro.

I piani sono cambiati? “Ancora non abbiamo deciso la vendita – ha detto il sindaco – stiamo valutando di ristrutturarlo con un investimento proprio e stiamo esaminando delle società che potrebbero finanziare questa ipotesi”. La terza strada potrebbe essere vendere l’edificio e mantenerne una parte per il magazzino e per gli uffici comunali. “Soprattutto ci interessa la zona del seminterrato che è funzionale proprio alla rimessa e al magazzino. Parliamo di quasi 2mila metri quadrati e i locali valgono molto più della spesa. Speriamo in questo modo di aver fatto un’operazione molto vantaggiosa per Urbino. Complessivamente, se raggiungiamo l’obiettivo di valorizzare, i 5mila mq acquistati in grezzo potrebbero avere un valore reale, concreto di 300 euro al metro; questa è la mia stima, una stima non tecnica ma da imprenditore”.

“L’unico errore che ho fatto e di cui mi pento è non aver venduto un ulteriore 1%. Per noi la situazione ideale sarebbe stata rimanere con la quota dello 0.5% e realizzare il massimo profitto economico possibile”. Marche multiservizi, infatti, è una società partecipata; questo vuol dire che per obbligo statutario il 51% delle sue quote deve essere di proprietà pubblica. Il Comune avrebbe quindi potuto vendere un altro 1% (del 3,5% inizialmente posseduto) prima di raggiungere il limite di quote vendibili senza violare il regolamento.

Il 14 settembre 2012, l’allora consigliere comunale Maurizio Gambini aveva firmato un ordine del giorno in cui si richiedeva al sindaco Franco Corbucci di attivarsi per “scongiurare la cessione delle quote di Marche multiservizi da parte della Provincia”.  Secondo Gambini però, le due situazioni sarebbero ben diverse. “La provincia avrebbe venduto per sanare un buco di bilancio senza fare alcun tipo di investimento, privando allo stesso tempo gli altri Comuni della possibilità di alienare le loro quote senza superare il limite del 51% imposto dallo statuto delle società partecipate”.

I voti contrari. Nel consiglio del 6 novembre la proposta è passata con 15 voti favorevoli e 2 contrari. I dubbi di Maria Clara Muci, Pd ed ex assessore al bilancio, scaturiscono proprio dall’ordine del giorno del 14 settembre 2012. Il consigliere, infatti, si chiede: “Perché un’operazione che due anni fa sembrava così sbagliata quest’anno è stata portata avanti dal sindaco, che vi si era opposto fermamente? La manovra, inoltre, non era nelle linee programmatiche del consiglio comunale ed è arrivata all’improvviso. I consiglieri comunali si sono quindi trovati a dover decidere le sorti delle quote in una settimana: la comunicazione del progetto è arrivata venerdì 31 ottobre e si è discussa (e approvata) durante il consiglio di giovedì sei novembre”.

“Serviva un momento di riflessione in più” ha detto la Muci. Ma le sue obiezioni non finiscono qui: “Con questa delibera si perde un pezzo di valore della nostra amministrazione all’interno di una società come Marche multiservizi, che decide e opera su acqua, gas e rifiuti”. Il timore, quindi, è soprattutto quello di perdere, a causa del minor peso azionario, il rappresentante del Comune all’interno del Cda dell’azienda.

Tranne Maricla Muci, però, tutto il Pd ha votato a favore della delibera, nonostante i distinguo come quello di Federico Scaramucci: “Ragazzi, è vero che abbiamo bisogno di soldi, però perdiamo anche un patrimonio che poi è difficile recuperare”.

Per gli stessi motivi ha votato contro anche la pentastellata Emilia Forti: “Mi sembra che svendere delle azioni che sono comunque un capitale è un po’ come vendersi a casa propria il frigorifero per un piatto di pasta. Invece il motivo reale per cui lo si fa è per il patto di stabilità”. Un acquisto che in realtà, secondo il consigliere, impoverirebbe il Comune, privandolo di un bene duraturo a favore di una liquidità immediatamente spendibile.

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Sforare il patto di stabilità: l’appello di Cancellieri ai comuni virtuosi http://ifg.uniurb.it/2014/01/15/senza-categoria/sforare-il-patto-di-stabilita-lappello-di-cancellieri-ai-comuni-virtuosi/54804/ http://ifg.uniurb.it/2014/01/15/senza-categoria/sforare-il-patto-di-stabilita-lappello-di-cancellieri-ai-comuni-virtuosi/54804/#comments Wed, 15 Jan 2014 12:12:40 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=54804 Giorgio Cancellieri - sindaco leghista di Fermignano

Giorgio Cancellieri, sindaco leghista di Fermignano

FERMIGNANO – Sforare il patto di stabilità si può, anzi si deve. Non ha dubbi il sindaco di Fermignano, Giorgio Cancellieri, che si dice pronto a non rispettare il vincolo economico imposto ai comuni dallo Stato. “Ci sono delle opere che voglio fare per la città. A tutti i costi, anche sforando il patto di stabilità”. Ma c’è di più. Per farlo, Cancellieri vorrebbe che lo seguissero anche altri sindaci e lancia un appello a tutti i comuni virtuosi della penisola: “Se lo sforiamo tutti, lo Stato non potrà sanzionarci singolarmente”.

La provocazione era stata lanciata dal primo cittadino già prima del nuovo anno, suscitando l’immediata reazione del Pd che in una nota ha accusato Cancellieri di demagogia. Secondo il partito d’opposizione la sua decisione non ha alcuna credibilità. “Il sindaco sostiene di poter sforare il patto perché il nostro è un comune virtuoso – spiega Claudia Rossi, membro della segreteria del Pd di Fermignano – noi non vediamo alcuna virtù ma solo problemi”.

Immediata la risposta del sindaco: “Per sette anni abbiamo sempre chiuso il bilancio in pareggio e oggi il comune dispone di 1 milione e 200 mila euro destinati alla realizzazione di alcune opere pubbliche. Quei soldi però – continua il sindaco – sono sottoposti alle regole stringenti del patto di stabilità e se vengono usati, l’amministrazione dovrà trovare un modo per pagare una sanzione allo Stato pari alla cifra impiegata”. Un altro milione e 200 mila euro, insomma. Per utilizzarli, invece, senza sforare i limiti del patto,  l’amministrazione dovrebbe ricavare delle entrate pari alla cifra spesa. Per farlo si potrebbe ricorrere alla vendita del patrimonio pubblico ma la crisi incombe e i compratori mancano. Il Pd sostiene di aver presentato all’amministrazione una serie di progetti per risparmiare sulle casse comunali, ma a detta del sindaco si tratterebbe di proposte inattuabili.

Altro problema spinoso sollevato nella nota del Pd è quello della scarsa attenzione per la raccolta dei rifiuti. Il partito di opposizione sostiene che Fermignano è l’unico paese del territorio in cui non esiste alcuna forma di differenziata. Secondo il sindaco, però, introdurla peserebbe non poco sulle tasche dei cittadini. “Marche Multiservizi – spiega Cancellieri – stima un aumento in bolletta del 20% . Certo, se creassimo i compost la differenziata passerebbe dal 35% al 50 %  ma non ce la siamo sentiti di chiedere anche questo sforzo ai nostri cittadini”.

La situazione dei comuni italiani, secondo Giorgio Cancellieri, non è più sostenibile. E a questo punto sforare il patto di stabilità sembra l’unico modo per garantire un minimo di sopravvivenza alle amministrazioni locali. Tra le opere che il sindaco vuole realizzare investendo qui soldi  ci sono l’ampliamento del cimitero, l’illuminazione nella zona industriale, l’asfaltazione di alcune strade e il restauro dell’ex pieve di San Giovanni Battista.

“ Negli ultimi 5 anni i comuni hanno risparmiato 18 miliardi. Lo Stato invece ne ha spesi 51. L’Italia è la Repubblica delle banane ma io – conclude il sindaco -non ho intenzione di rinunciare alle opere pubbliche. Se sforerò il patto ne pagherò le conseguenze”.

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Debiti Pa verso le imprese: 2 milioni sbloccati per il comune di Urbino http://ifg.uniurb.it/2013/05/15/ducato-online/debiti-pa-verso-le-imprese-2-milioni-sbloccati-per-il-comune-di-urbino/47419/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/15/ducato-online/debiti-pa-verso-le-imprese-2-milioni-sbloccati-per-il-comune-di-urbino/47419/#comments Wed, 15 May 2013 17:19:35 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47419

Maria Clara Muci, assessore al bilancio del comune di Urbino

URBINO – Dal governo arriva finalmente una buona notizia. Dei 4,5 miliardi di euro che saranno recuperati dalle casse dei comuni e da quelle delle province, una cifra sostanziosa arriverà anche nelle Marche. La provincia di Pesaro-Urbino ha ottenuto lo sblocco di 13,2 milioni di euro, mentre il comune di Urbino potrà utilizzare, a vantaggio delle imprese del territorio, quasi due milioni.

Dopo la conferenza Stato-regioni dello scorso 9 maggio, dal ministero dell’Economia arriva oggi un decreto che sblocca una parte dei fondi già nelle casse delle pubbliche amministrazioni. Gli enti locali potranno così cominciare a estinguere i debiti contratti con le aziende.

Dei 13 milioni destinati alla Provincia, il comune di Urbino ne riceverà 1.941.000. Soldi che si suddividono cosi:
1,5 milioni di euro per pagare i debiti non estinti alla data dell’8 aprile 2013;
436.000 euro verranno esclusi dal Patto di stabilità interno 2013; si tratta di soldi che il Comune ha già speso per estinguere i debiti di conto capitale prima del 9 aprile 2013.

Il Patto di stabilità prevede infatti che alcune somme, seppur in possesso di comuni e province, non possano essere utilizzate per pagare il lavoro che le imprese hanno prestato agli enti pubblici. Grazie a questo decreto cifre consistenti verranno letteralmente sbloccate e rese utilizzabili per la copertura dei debiti.

Ascolta l’intervista di Laura Morelli a Cesare Martini, presidente dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) Marche

“Con questo decreto – ha dichiarato Maria Clara Muci, assessore al bilancio del comune di Urbino – non ci vengono dati materialmente dei soldi, ma l’autorizzazione a usare parte dei fondi di cui disponiamo per rimborsare le imprese. Prima questi soldi dovevano rimanere rigorosamente nelle casse del comune e se li avessimo utilizzati avremmo violato il Patto di stabilità”.

La copertura totale dei debiti non avverrà in maniera immediata, ma questo è comunque un primo segnale di apertura da parte del Governo. Entro il 15 luglio dovrebbe arrivare un ulteriore decreto volto a sbloccare altri 500 milioni di euro per gli enti locali di tutta Italia.

“La buona notizia è che si allentata la morsa del Patto di stabilità 2013 – continua l’assessore Muci – noi avevamo un obiettivo di 1.588.000 euro, ora invece, con la sottrazione di quasi 500.000 euro destinati al rimborso, l’obiettivo scende a 1.152.000 euro”.

“Se non ci fosse il Patto di stabilità sarebbe meglio – conclude l’assessore – però questo decreto ci ha migliorato sensibilmente l’obiettivo e soprattutto può permetterci di restituire ossigeno alle imprese del nostro territorio”.

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Dopo la neve le Marche in marcia per una primavera a Roma http://ifg.uniurb.it/2012/03/12/ducato-online/dopo-la-neve-le-marche-in-marcia-per-una-primavera-a-roma/27936/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/12/ducato-online/dopo-la-neve-le-marche-in-marcia-per-una-primavera-a-roma/27936/#comments Mon, 12 Mar 2012 10:11:38 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27936

I primi raggi di sole rischiano di far dimenticare la tempesta di danni provocata da Blizzard. Il bianco è svanito dalle strade, ma alla scomparsa della neve non corrisponde la fine dei disagi. E così per mantenere alta l’attenzione il presidente della Provincia Matteo Ricci ha lanciato il “Marche Day”, una mobilitazione creata proprio per non lasciare la regione nel “dimenticatoio”.

LA MANIFESTAZIONE – L’appuntamento è per il 21 marzo a piazza Montecitorio. “Ci saranno persone e immagini – prosegue Ricci – vogliamo far vedere quello che è successo durante i giorni della tormenta, mostrare i crolli. Ci auguriamo che essendo davanti al Parlamento possano unirsi diversi deputati e magari di ottenere anche un incontro ad alti livelli con il governo.” Il richiamo al governo in questo periodo di crisi non è certo il primo. Appena i soliti fiocchi di febbraio si sono trasformati nella nevicata più grande della storia le istituzioni locali hanno subito chiesto un aiuto a livello nazionale, risposte ufficiali ancora non ne sono arrivate ma il giovane presidente della Provincia si sente fiducioso: “Le Marche sono una regione discriminata, nell’ultimo anno ci sono state due calamità naturali e non hanno ricevuto alcun aiuto, speriamo che questo governo possa rimediare.”

LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA – All’appello della Provincia si uniscono anche le associazioni di categoria, che saranno anche loro a Roma nel primo giorno di primavera. Amerigo Varotti, direttore Confcommercio Pesaro-Urbino, si unisce al coro dei politici per chiedere un intervento del governo: “Le aziende non ce la fanno. Prima c’è stato lo sciopero dei camion, poi l’emergenza neve, questo ha portato ad un blocco delle vendite”. Stime sulle perdite? “Avere dei dati è molto complicato, al milione di euro di danni strutturali va aggiunto il danno emergente, ma non è facile calcolare quanto si è perso con i prodotti fermi nei magazzini”.

IL FISCO – Le tasse però non aspettano la partenza dei camion e la prossima scadenza si avvicina ad una velocità preoccupante per le 2200 aziende iscritte alla Confcommercio di Pesaro. Già il 16 febbraio molte imprese non erano riuscite a mettersi in regola con il fisco. Denis Santini, responsabile fiscale della Cna locale, aveva dichiarato che: “diverse decine di aziende ci hanno chiesto di non procedere al pagamento delle imposte in automatico” Dal 16 febbraio si è arrivati al 16 di marzo, quando toccherà anche la liquidazione Iva dell’ultimo trimestre 2011, e la richiesta delle imprese è sempre la stessa: posticipare i pagamenti, “come si è sempre fatto”, aggiunge Varotti.

L’USCITA DAL PATTO DI STABILITA’ – Il fisco non è l’unico obiettivo, nei giorni post emergenza si parla tanto anche di uscire dal patto di stabilità. Che si tratti di una prospettiva reale e non di una semplice “minaccia politica” è stato chiarito nell’incontro che la Camera di Commercio ha promosso il 2 marzo a Pesaro. Riuniti intorno al tavolo di Via settembre c’erano tutti: istituzioni locali e associazioni di categoria, tutti in “sintonia per superare gli effetti depressivi prodotti dal patto di stabilità”. Bisogna mantenere alta l’attenzione, ma non è il caso di creare scenari apocalittici. Nelle parole del Presidente Ricci prevale la fiducia: “Da parte nostra ci deve essere grande determinazione. Il governo risponderà.” Non c’è ancora nessuna notizia ufficiale, ma i marchigiani sembrano essere al riparo da una nuova “tassa sulla disgrazie”. L’alluvione del fermano l’anno scorso aveva fatto schizzare l’accisa sulla benzina, portando la regione a conquistare l’infelice record di territorio più caro d’Italia. A febbraio la Consulta ha dichiarato incostituzionale la misura contenuta nel Milleproroghe del 2011, non rimane che sperare in un epilogo diverso e festeggiare l’inizio della primavera a Roma.

I DANNI ALLA CULTURA – Urbino è patrimonio Unesco e molti dei suoi gioielli sono stati interessati da crolli, giocano quindi un ruolo a parte i danni provocati alle bellezze artistiche della città ducale e dal ministero dei Beni culturali arrivano le prime buone notizie. Roberto Cecchi, sottosogretario, ha effettuato un sopralluogo ad Urbino il 9 marzo e ha annunciato che verranno sbloccati quattro milioni di euro dal fondo di riserva. Il primo milione sarà destinato al convento di S. Bernardino, l’edificio storico più a rischio, anche a causa di cedimenti precedenti al Blizzard.

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Il Ducato 5 – 9 marzo 2012 http://ifg.uniurb.it/2012/03/09/ducato/il-ducato-5-9-marzo-2012/28020/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/09/ducato/il-ducato-5-9-marzo-2012/28020/#comments Fri, 09 Mar 2012 15:10:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=28020 Sfoglia il quindicinale della Scuola di Giornalismo di Urbino

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Ricci a Roma per chiedere aiuti per enti locali e aziende danneggiate http://ifg.uniurb.it/2012/02/14/ducato-notizie-informazione/ricci-a-roma-per-chiedere-aiuti-a-enti-locali-e-aziende-danneggiate/24365/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/14/ducato-notizie-informazione/ricci-a-roma-per-chiedere-aiuti-a-enti-locali-e-aziende-danneggiate/24365/#comments Tue, 14 Feb 2012 10:45:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=24365 [continua a leggere]]]> URBINO – Il presidente della Provincia Matteo Ricci è in viaggio per Roma dove incontrerà alcuni parlamentari per creare pressione per aiuti agli enti locali e alle aziende che hanno riportato danni. Inoltre, fa sapere Ricci dal suo profilo Facebook, chiederà di alleggerire il Patto di stabilità per le zone colpite.

“Oggi già il maltempo è diventata la sesta notizia, tra qualche giorno non se ne parlerà più ma i danni rimarranno e noi dovremo batterci uniti per ottenere ciò che stavolta ci spetta, la battaglia è appena cominciata”.

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