il Ducato » Pennabilli http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Pennabilli http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Quei pensieri di Guerra http://ifg.uniurb.it/2012/03/21/ducato-online/quei-pensieri-di-guerra/29187/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/21/ducato-online/quei-pensieri-di-guerra/29187/#comments Wed, 21 Mar 2012 14:18:32 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=29187
Caustico e ficcante nei giudizi e nel racconto, a colloquio con l’allora giornalista praticante Fabio Sanfilippo. L’amicizia con Fellini e Antonioni. I diritti d’autore, la nostalgia del passato e l’antipatia per i giornalisti. Nel giorno in cui il poeta romagnolo ci ha lasciati, ripubblichiamo l’intervista che rilasciò al Ducato più di 20 anni fa.

di Fabio San Filippo

“Non capisco perché debbano essere i giornalisti a guadagnare sulle interviste, quando bisognerebbe pagare l’intervistato”. In altri termini: se volete intervistarmi dovete pagarmi.

Tonino Guerra, sceneggiatore e poeta dialettale tra i più apprezzati in Italia, accetta di parlare ma a una condizione: bandire penna, taccuino e registratore. “Se proprio vuoi – dice – puoi scrivere il tuo articolo, ma devi ricordare a memoria”.
Giungere a Pennabilli – piccolo centro marchigiano al confine con l’Emilia Romagna – non è agevole. E’ qui, in mezzo all’Appennino avvolto dalla nebbia, che Guerra trascorre i suoi momenti di quiete e di riposo, lontano dal caos di Roma.
Siede al centro del piccolo e rustico soggiorno arredato con mobili che lui stesso ha costruito. Fissa, talvolta, la finestra di fronte nel tentativo di forare la coltre grigia che impedisce di godere dello scenario appenninico.
Fuori, l’odore della legna che brucia si confonde con quello dei prosciutti della vicina Carpegna: una violenza che le narici subiscono volentieri.

Sparsi su un tavolinetto tre copie del suo libro ‘Cenere’. Più in la, sopra il rustico armadietto, un fax e il telefono. Ha settant’anni, ma ne dimostra di meno, anche se il bicchiere di vitamina C che la premurosa moglie russa gli porta tradisce l’età non più verde. Il ricordo della grave malattia che lo colpì sei anni fa, è ancora presente. Afferma di averla affrontata con grande coraggio, senza parlarne con nessuno. “Ma ora – dice – ho paura anche di un raffreddore”

La conversazione è conviviale, vuota di formalismo: i giornalisti, l’amicizia con Fellini, Antonioni e Tarkovskji, il rapporto con Tornatore e la Sicilia, l’origine di fruttivendolo, il legame con la Romagna, la vita di sceneggiatore.
“Perché tanto scandalo – dice – se si ha la pretesa di essere pagato per una intervista? Questa, del resto, è la regola nei paesi anglosassoni. Magari, se uno è poco famoso, può anche farsi intervistare gratis; ma una persona famosa ha tanti di quei mezzi per pubblicare le sue cose che non ha proprio bisogno di un giornalista…”.
A suo modo provocatorio, Guerra lancia una sfida all’interlocutore. E si infervora, in un continuo intercalare di “cioè”, se si parla di diritto di autore per gli sceneggiatori: “E’ assurdo – continua – che siano solo i produttori a intascare i proventi di un film a distanza di anni dalla sua uscita. Perché oggi deve essere solo Cristaldi a guadagnare su ‘Amarcord’, quando autori del film siamo stati io e Fellini?”
Poi, con l’amaro in bocca, aggiunge: “Io non vengo mai presentato come Tonino Guerra, sono semplicemente lo sceneggiatore di Fellini e Antonioni”. Anche se dell’amicizia con i registi, ne parla volentieri.

“Una volta – ricorda a proposito di un viaggio in Sicilia con Michelangelo Antonioni – ci trovavamo dalle parti di Messina per filmare. Eravamo in un ristorante, chiedevo cosa fosse la mafia e dicevo che in fin dei conti non esisteva e non era vero niente. All’uscita il cameriere mi diede un biglietto sul quale era scritto: “Di queste cose è meglio che non ne parli
Parla di Sicilia e parla anche di Giuseppe Tornatore, giovane regista di Bagheria, con il quale ha sceneggiato il film ‘Stanno tutti bene’ e, l’ultimo, ‘La domenica specialmente’. Dice: “Tornatore è bravo, è giovane…Speriamo però che non si monti la testa”.
Originario di Santarcangelo di Romagna, molto legato alla sua terra e alle sue origini, Guerra esprime in versi questo suo legame. “Purtroppo con la poesia non si vive e quindi mi sono dovuto adattare a fare altri mestieri: l’insegnante prima e lo sceneggiatore in seguito”.

E’ affascinato soprattutto dal mondo contadino – da cui trae le sue origini – e dagli anziani. Racconta un aneddoto: “Poco dopo il disastro di Chernobyl ho incontrato un vecchio. Con un panno puliva la frutta raccolta dai suoi alberi, quasi a volerla curare. Quella scena, intrisa di saggezza e di spiritualità, mi ha molto colpito. Gli ho chiesto: “secondo te Dio esiste?”. E quello: “Dire che c’è è una bugia. Dire che non c’è è una bugia più grande”.

Al cinema – qui è approdato più per necessità che per vocazione – non sembra essere particolarmente legato. “Delle mie sceneggiature, il regista può fare quello che vuole. Ognuno ha una propria visione delle cose. Io faccio il mio lavoro, il regista il suo”.

Un po’ affaticato, lascia intendere che la conversazione è ormai agli sgoccioli. C’è giusto il tempo di accennare alle opere che realizza gratuitamente a Pennabilli – come ‘l’orto dei frutti perduti’ dove lo sceneggiatore ha fatto piantare degli alberi da frutta che oggi quasi non esistono più, “affinché i giovani possano gustare i sapori di un tempo: gli stessi che assaporavo io da bambino” – e di ritornare per un attimo sulla vicenda dell’intervista a pagamento.
Eppure, ‘Il Ducato’, è il periodico di una scuola, senza fini di lucro… “Non mi importa – dice -. Se proprio volevate pubblicare un’intervista su di me, potevate prendere qualche mia frase dai giornali e costruirvi il pezzo”. E aggiunge: “Ma cosa credi? Ho faticato tanto per raggiungere questa posizione e, facendo quattro domande, il giornalista crede di poter guadagnare sulle mie dichiarazioni. Io, da giovane, salivo qui a Pennabilli a vender verdura…”
Gentilmente, col suo fare da ammaliatore sapiente, si alza dalla poltrona e indica l’uscita.

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Soanne senz’acqua. A rischio crollo un capannone con 150 animali http://ifg.uniurb.it/2012/02/13/ducato-online/rischio-crollo-di-un-capannone-con-150-animali-il-vicino-senzacqua-da-ieri/24102/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/13/ducato-online/rischio-crollo-di-un-capannone-con-150-animali-il-vicino-senzacqua-da-ieri/24102/#comments Mon, 13 Feb 2012 16:14:02 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=24102 di Noemi Bicchiarelli

PENNABILLI- E’ una situazione di vera emergenza quella che sta vivendo Claudio Bernardi, un agricoltore di Soanne, paesino del Montefeltro nel comune di Pennabilli. Sono 150 gli animali bloccati nel suo fabbricato, le “sue bestie”, come le chiama lui. Mucche e vitelli.

“Il tetto del capannone è a forte rischio crollo – ha raccontato Claudio – sopra ci sono oltre due metri di neve. I miei animali sono in serio pericolo di vita”. Il titolare della ditta e la gente del paese stanno già facendo di tutto per evitare il peggio: hanno puntellato il tetto ma i puntelli si stanno pian piano piegando, stamattina quattro persone sono salite a fatica sul tetto per liberarlo dalla neve ma è davvero pericoloso.

“Da venerdì scorso sto allertando tutti, ho chiamato il sindaco, i Vigili del fuoco, la Protezione Civile – ha detto arrabbiato Claudio – ma qui non si è ancora visto nessuno. So che ci sono emergenze più gravi della mia, ma da venerdì sono ormai passati 4 giorni, poi sarà troppo tardi”.

Il fienile accanto al capannone infatti sabato è crollato. Sotto è rimasto incastrato anche un trattore, “ora non posso più nemmeno andare a prendere il fieno per le mie bestie, rischio che mi ceda tutto addosso. Posso dargli da mangiare per altri due giorni al massimo, poi non so come farò, moriranno di fame”.

Questi animali rappresentano la vita, il lavoro di Claudio che assieme al cugino si occupa «dell’allevamento linea vacca-vitello», cioè alleva mucche per poi vendere vitelli. “Se il tetto cede, le mie bestie moriranno, dicono che dovrò fare una richiesta danni e sarò risarcito, ma io voglio salvare i miei animali e non credo alle loro promesse” dice l’agricoltore.

I disagi sono anche a casa del signor Bernardi: “Da ieri non abbiamo più nemmeno l’acqua e io vivo con tre anziani malati che hanno bisogno di cure. Senz’acqua è un problema anche andare in bagno”. Persino le strade sono tutte bloccate da tre metri di neve: “Non ci hanno ancora liberato, la via che da qui ci porta alle frazioni vicine di  Montecalvo Borgonuovo è chiusa, impraticabile. L’avevano aperta dopo la prima nevicata la scorsa settimana ma ora è di nuovo bloccata”. Da venerdì Claudio è inascoltato: “Eppure la Protezione Civile la paghiamo noi, che senso ha?”.

 

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Montecopiolo: si arena il progetto ‘secessione’ http://ifg.uniurb.it/2011/11/15/ducato-notizie-informazione/montecopiolo-si-arena-il-progetto-secessione/9551/ http://ifg.uniurb.it/2011/11/15/ducato-notizie-informazione/montecopiolo-si-arena-il-progetto-secessione/9551/#comments Tue, 15 Nov 2011 18:12:33 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=9551 [continua a leggere]]]>

I manifestanti di Montecopiolo alla regione Marche

ANCONA – Sono scesi di nuovo in piazza i cittadini di Montecopiolo, un paese di 1250 abitanti della provincia di Pesaro Urbino, che dal 2007 aspettano il passaggio dalle Marche all’Emilia Romagna.

Il 24\25 giugno di quattro anni fa un referendum ha decretato con l’84% degli assensi il volere della popolazione di staccarsi dalla Regione di appartenenza e passare sotto la provincia di Rimini, ma da allora si aspetta che la volontà dei cittadini venga rispettata.

Di fronte alla sede dell’Assemblea legislativa delle Marche il Comitato per Montecopiolo in Romagna ha continuato quindi a protestare – dopo lo scorso luglio e lo scorso aprile – inscenando “il funerale della democrazia”. Bare, fiori e lapidi perché, come si legge su un messaggio funebre, “Dopo 4 anni di lenta agonia, è morta a Montecopiolo la democrazia”.

Prima dell’inizio della seduta, il Comitato per Montecopiolo in Romagna ha incontrato il presidente del consiglio regionale Vittoriano Solazzi. La situazione sembra confusa: la Regione sostiene di non poter dare il consenso al passaggio in assenza del disegno di legge preparato dal ministero dell’Interno. Alla stesso tempo, dal Quirinale arriva una nota che spiega che il Ministero stesso non può stendere il progetto di legge senza il consenso delle Regioni coinvolte.

Esite anche il precedente: i sette Comuni dell’Alta Valmarecchia (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello), dopo l’esito positivo del referendum del 17\18 dicembre 2006, sono effettivamente passati all’Emilia Romagna dal 15 agosto del 2009, non senza difficoltà. Il 13 ottobre dello stesso anno le Marche posero la questione alla Corte Costituzionale che nel luglio 2010 si pronunciò sul ricorso giudicandolo infondato, e confermando così il distacco-aggregazione della valle.

La sentenza ha diviso la procedura in varie fasi: quella dell’espressione dei pareri delle parti coinvolte e quella legiferante, auspicando nella prima ma consentendo, in caso contrario, di chiedere chiarimenti al Viminale. Le Marche, secondo i manifestanti, avrebbero però chiesto al Comitato di preparare una richiesta scritta da girare al ministero dell’Interno. “Sembra che non ci sia assolutamente la volontà di andare avanti, nascondendosi dietro ai cavilli”, hanno commentato esasperati gli abitanti di Montecopiolo.

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Sammarinese scomparso, si cerca nel Montefeltro http://ifg.uniurb.it/2011/05/16/ducato-notizie-informazione/sammarinese-scomparso-si-cerca-nel-montefeltro/8868/ http://ifg.uniurb.it/2011/05/16/ducato-notizie-informazione/sammarinese-scomparso-si-cerca-nel-montefeltro/8868/#comments Mon, 16 May 2011 11:58:13 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=8868 [continua a leggere]]]> URBINO – La polizia civile di San Marino ha esteso le ricerche alla zona del Montefeltro di un cittadino sammarinese scomparso da una settimana. Angelo Giorgio Masi, di 50 anni, è alto 1.85 cm, ha carnagione olivastra e aspetto atletico. L’uomo è assente da casa dal tardo pomeriggio di lunedì scorso. Le indagini, dapprima incentrate nella Repubblica di San Marino, si sono spostate nella zona di Villagrande e Pennabilli a seguito di alcuni avvistamenti. Le prefetture di Rimini e Pesaro Urbino sono state allertate, come anche i Vigili del Fuoco della zona. Quelli della compagnia di Urbino sono stati chiamati a Carpegna ieri sera per le ricerche. “La vostra zona – ha detto al telefono Albina Vicini, Comandante della Polizia Civile di San Marino – come la nostra, non è semplice da perlustrare. E’ difficile portare avanti le ricerche perché è piena di dirupi”.

(g.g.)

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