il Ducato » periodici http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » periodici http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it L’archivio digitale di periodici Jstor a disposizione degli studenti urbinati http://ifg.uniurb.it/2013/05/22/ducato-notizie-informazione/larchivio-digitale-di-periodici-jstor-a-disposizione-degli-studenti-urbinati/48136/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/22/ducato-notizie-informazione/larchivio-digitale-di-periodici-jstor-a-disposizione-degli-studenti-urbinati/48136/#comments Wed, 22 May 2013 16:34:13 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=48136 [continua a leggere]]]> URBINO- Il servizio sistema bibliotecario dell’Università di Urbino ha acquistato Jstor, Journal Storag, uno dei più importanti archivi di periodici digitalizzati. Gli studenti potranno consultare due collezioni di periodici: Art & Sciences I e Art & Sciences III, che comprendono riviste di musicologia, filologia, estetica, teologia, lingue e letterature straniere, scienze sociali e storia.

I periodici sono disponibili in formato full-text. L’arco cronologico va dal 1665 con il primo numero delle Philosophical transactions of the Royal Society, al 2012 con Asian Ethnology. In totale saranno a disposizione 893.000 articoli.

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Crisi Rcs, dieci periodici a rischio: protestano centinaia di giornalisti http://ifg.uniurb.it/2013/05/06/ducato-online/crisi-rcs-dieci-periodici-a-rischio-chiusura-protestano-centinaia-di-giornalisti/45687/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/06/ducato-online/crisi-rcs-dieci-periodici-a-rischio-chiusura-protestano-centinaia-di-giornalisti/45687/#comments Mon, 06 May 2013 13:54:12 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=45687 LEGGI Crisi Rcs, la sfida dei Cdr per salvare 800 posti di lavoro ]]> Copie dei giornali gettate a terra e un centinaio di persone che inneggia cori di protesta: i giornalisti dei periodici del gruppo Rcs, i cui posti di lavoro sono a rischio, si sono divisi in due grandi ali di fronte l’entrata del teatro Elfo Puccini di Milano per accogliere al grido di ‘Vergogna’ dirigenti e manager del gruppo, come il presidente Angelo Provasoli e Piergaetano Marchetti, impegnati in una riunione per discutere il futuro delle 10 testate che rischiano di chiudere: Novella 2000, A, Visto, Max, Astra, Ok Salute, Brava Casa, l’Europeo, Yatcht&Sail e Il polo dell’enigmistica.

Le pubblicazioni sono state messe in vendita due mesi fa e non è stato ancora trovato un acquirente.  Il problema è proprio questo, ha spiegato il gruppo: se Rcs non riuscirà a trovare singoli compratori per ognuna delle pubblicazioni entro il 30 giugno le testate verranno chiuse dall’azienda.

Un brutto colpo per i 110 dipendenti che vi lavorano, 90 dei quali sono giornalisti. L’ad del gruppo Pietro Scott Jovane, come riportato dall’Ansa, si è detto solidale con i dipendenti: “È una manifestazione corretta e opportuna”, ha dichiarato prima di entrare in riunione.

Delle dieci testate l’unica che non sarebbe a rischio chiusura è Il polo dell’enigmistica, con un bilancio in attivo non dovrebbe avere problemi nel trovare un nuovo acquirente. Il futuro delle altre pubblicazioni è, invece, strettamente legato al nuovo assetto organizzativo attualmente in discussione. Stando a dichiarazioni di fonti sindacali e finanziarie verrà creato un unico comparto editoriale, si chiamerà “Media Pubblishing” e unirà le due divisioni Quotidiani e Periodici. Una nuova business unit guidata da Alessandro Bompiani, oggi direttore della Divisione Quotidiani. Prevista anche la creazione di una divisione dedicata alla gestione dei fornitori, degli stabili del gruppo e delle infrastrutture.

Era l’11 febbraio scorso quando l’amministratore delegato Pietro Scott Jovane, insieme al capo del personale, annunciò al Comitato aziendale europeo (Cae) il piano per lo sviluppo 2013-2015: un esubero di 800 dipendenti, di cui 600 in Italia (tra questi 200 sono giornalisti), la vendita o la chiusura di 10 periodici e il trasloco del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport dalla storica sede di via Solferino. Da allora sono seguiti una serie di incontri e tavoli negoziali voluti espressamente dal Cdr Periodici per trovare un’alternativa valida alla vendita in blocco delle dieci pubblicazioni. “La cessione è antisindacale perché viola gli accordi presi, con l’attivazione dello stato di crisi, tra azienda e Cdr” dichiarò Marco Persico, membro del Cdr Periodici, in un’intervista al Ducato.

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Ideogrammi d’Italia: per i giornali cinesi un boom da 115.000 copie http://ifg.uniurb.it/2013/02/05/ducato-online/ideogrammi-ditalia-per-i-giornali-cinesi-un-boom-da-115-000-copie/33595/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/05/ducato-online/ideogrammi-ditalia-per-i-giornali-cinesi-un-boom-da-115-000-copie/33595/#comments Tue, 05 Feb 2013 15:25:22 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=33595 Sono oltre 115.000 le copie della stampa cinese in Italia. Un numero che supera nettamente quello dei periodici italiani, se rapportato alla popolazione residente. Una storia che ormai ha quasi 20 anni. A inaugurare le pubblicazioni è stato nel 1996 Il TempoEuropa Cina.

In poco tempo, il quotidiano ha assunto autorevolezza ed è divenuto il primo giornale d’informazione cinese in Italia. Di taglio generalista propone 32 pagine (redatte esclusivamente in cinese) che spaziano dalla politica all’economia ed allo sport, soffermandosi principalmente su fatti di attualità italiana europea e sulle relazioni italo-cinesi. E’ stampato nella capitale in oltre 100.000 copie a settimana, ma la sua diffusione raggiunge le maggiori città italiane. Si può comprare in edicole e negozi gestiti da cinesi, ma copie gratuite sono periodicamente distribuite ad associazioni culturali. Il suo target è variegato, rivolgendosi alle diverse componenti della comunità cinese presenti in Italia.

Nel 1999, sempre a Roma, è stata la volta de La Nuova Cina. Il giornale ha carattere economico ed è legato all’Associazione generale di commercio italo-cinese. Ha una tiratura di circa 3000 copie ed è diffuso a livello nazionale due volte a settimana. Le notizie riguardano la Cina, l’Italia e il resto del mondo, notevole spazio è riservato alla pubblicità e riceve molta attenzione anche dagli italiani interessati a rapporti commerciali con la Cina.

Tre anni più tardi, a gennaio del 2001, alle due pubblicazioni esistenti si aggiunge un nuovo prodotto: nasce il mensile China in Italia. Concepito come autentica guida pratica per gli immigrati cinesi nel nostro paese, propone 72 pagine di articoli equamente ripartiti tra italiano e cinese. Il periodico riporta informazioni di attualità, economia, società con una particolare caratteristica: nella sezione in cinese si riportano testimonianze sulla vita quotidiana dei connazionali in Italia, mentre nella parte italiana si promuove la cultura del paese orientale. La rivista ha una tiratura di oltre 3000 copie al mese, è diffusa in tutta Italia e si rivolge principalmente a studenti e uomini d’affari.

Sempre del 2001 è l’ultima esperienza editoriale Europe China news che viene fondata a Milano nei primi mesi dell’anno ed esce in edicola con il primo numero il 17 luglio dello stesso anno. Attualmente il giornale esce due volte a settimana con 24 pagine, di cui la prima e l’ultima a colori, con una tiratura di circa 10.000 copie. E’ distribuito su tutto il territorio nazionale e si rivolge all’intera comunità cinese.

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Biblioteca digitale: e-book, giornali, musica da cliccare e scaricare http://ifg.uniurb.it/2012/03/12/ducato-online/biblioteca-digitale-e-book-giornali-musica-da-cliccare-e-scaricare/27689/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/12/ducato-online/biblioteca-digitale-e-book-giornali-musica-da-cliccare-e-scaricare/27689/#comments Mon, 12 Mar 2012 10:22:11 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27689 URBINO – Con il mouse alla mano è partita la nuova sfida culturale per gli studenti e i cittadini della città ducale. La biblioteca digitale ‘Media Library OnLine’, attiva in Italia dal 2009, è arrivata un mese fa anche nella provincia di Pesaro Urbino. Quotidiani, video, e-book, banche dati, musica e audiolibri: questi alcuni dei contenuti digitali messi in rete a disposizione degli utenti. Il servizio è gratuito per gli universitari, i docenti e il personale tecnico amministrativo dell’Ateneo; per registrarsi è necessario andare in una biblioteca accreditata e ricevere così le credenziali per l’accesso.

All’ iniziativa hanno aderito oltre trenta comuni della provincia, tre comunità montane e due sistemi intercomunali per un totale di 650 iscritti e più di 4000 consultazioni in un mese. “Il valore aggiunto è che ogni cittadino della provincia potrà accedere ai servizi Internet – dice Sebastiano Miccoli, coordinatore provinciale della rete dei servizi bibliotecari di Pesaro Urbino – con una ‘tessera plus’ del costo di appena 5 euro all’anno, che saranno poi reinvestiti nelle biblioteche e garantiranno nuovi contenuti”.

A Urbino sono 210 gli utenti dell’università che usano la biblioteca: i più interattivi sono gli studenti di giurisprudenza e scienze politiche con 52 adesioni. La biblioteca scientifica ha registrato invece 39 iscritti, 38 quella di economia e sociologia, 21 la fondazione Bo e 15 la biblioteca di lingue.

“E’ una scelta strategica, di investimento nel welfare culturale – spiega Davide Rossi, assessore provinciale alle Politiche culturali – perché è un modo di rendere più facile l’accesso alla cultura anche a chi non ha mezzi economici”. Un’iniziativa “democratica” anche secondo l’assessore alla Cultura di Urbino Lucia Pretelli: “Abbiamo aderito perché crediamo che la biblioteca digitale rappresenti un’occasione per connettersi con il resto del mondo, sviluppando un forte contributo democratico da parte dei cittadini che più saranno informati e più saranno attivi nella società”.

L’edicola virtuale è il servizio più visitato: ogni giorno sono disponibili 1746 quotidiani e periodici da tutto il mondo. Per alcuni giornali c’è anche il sintetizzatore vocale che legge gli articoli nelle principali lingue, come ad esempio per Il Sole 24 Ore. Il secondo dei servizi più usati è la banca dati, che dà accesso agli archivi storici, giuridici, musicali e bibliografici.

Innovativo è il ‘prestito digitale’ di e-book: dalla letteratura all’arte, dalla psicologia allo sport, gli utenti possono scaricare un e-book e utilizzarlo per 14 giorni leggendolo sul proprio computer, tablet o smartphone. Con ‘Free Mp3 download’ invece si possono scaricare gratis e legalmente più di quattro milioni di brani su chiavette, computer e lettori mp3 (con il limite di tre tracce alla settimana, cioè un album al mese e dodici all’anno). Nella biblioteca digitale anche video-conferenze, video, audiolibri, film e opere liriche.

Il prossimo passo dell’iniziativa sarà l’adesione delle scuole superiori del territorio, ma le migliaia di pagine digitali non sono pensate solo per gli studenti: “Le modalità di accesso – continua Davide Rossi – privilegiano i giovani e gli universitari, ma 650 iscritti in un mese per noi sono un successo che lascia sperare in una buona diffusione del servizio tra tutti i cittadini”. Una nuova strada virtuale che non può che cominciare con un indirizzo: http://pesarourbino.medialibrary.it/home/home.aspx. Buona lettura!

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Donne giornaliste, i numeri lievitano ma pochi nomi rosa ai vertici http://ifg.uniurb.it/2012/03/07/ducato-online/donne-giornaliste-i-numeri-lievitano-ma-pochi-nomi-rosa-ai-vertici/27477/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/07/ducato-online/donne-giornaliste-i-numeri-lievitano-ma-pochi-nomi-rosa-ai-vertici/27477/#comments Wed, 07 Mar 2012 13:54:32 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27477 LEGGI Lucia Visca (Fnsi): "Chiediamo parità"]]>

Norma Rangeri, direttore del Manifesto

URBINO – Donne e giornalismo. Il binomio funziona alla base della professione, ma i vertici le testate rimangono al maschile. Se da un lato le donne giornaliste aumentano di anno in anno, dall’altro faticano a conquistare i ruoli di responsabilità, hanno salari più bassi e carriere molto spesso congelate.

QUOTE ROSA – In Germania una mobilitazione a favore delle quote rosa si sta attivando tra le giornaliste tedesche. Pochi giorni fa, 250 tra editori, direttori di testate ed emittenti televisive hanno ricevuto una lettera, firmata da 350 reporter e conduttrici, con la richiesta di garantire alle donne il 30% delle posizioni di responsabilità nel mondo dell’informazione.

L’auspicio è di raggiungere il traguardo in cinque anni, ma l’impresa sembra piuttosto difficile visto che oggi solo il 2% dei direttori sono donne tra gli oltre 360 quotidiani e settimanali.

L’Italia, invece, punta al 50% di poltrone importanti sia all’interno delle aziende, sia negli organi di rappresentanza. Una battaglia che la Commissione Pari Opportunità della Federazione nazionale della stampa italiana sta combattendo dal 2009.

LEGGI Il presidente Lucia Visca: “Chiediamo parità di rappresentanza, salari e carriere”

I DATI DEL 2010 – Le donne giornaliste con contratto di lavoro subordinato iscritte all’Inpgi (Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani) sono il 37,72%, ossia 11.016 su un totale di 26.552. Il numero è raddoppiato in termini assoluti rispetto a dieci anni fa, quando erano 5.592 e rappresentavano il 33,93% della professione.

Nel lavoro autonomo i numeri sono lievitati di più. Le donne iscritte all’Inpgi2 (Gestione previdenziale separata per i liberi professionisti) sono 13.444, il 42% del totale, il 6% in più rispetto al 2000 quando erano appena 3.362.

Sedia rosa nella direzione di quasi il 21% delle testate: 104 su 501.  
LEGGI Lavoro subordinato e autonomo: le giornaliste crescono del 97% e 300%

CARTA, RADIO E TV - Osservando i dati colpisce il netto squilibrio tra i direttori uomini e donne: 10 i quotidiani guidati da donne a fronte di ben 124 diretti da uomini. Comunque il trend è positivo: nel 2008 le sedie femminili erano 5, l’anno dopo 8. Alla vicedirezione troviamo 9 donne nel 2010, cinque in più rispetto al 2009.

Le caporedattrici sono 80, numero esiguo rispetto ai 445 uomini. Diminuiscono le direzioni femminili dei periodici, dalle 82 del 2008 alle 67 di due anni dopo, stabili a 30 unità le vicedirettrici.

La Rai rimane un’azienda al maschile, almeno nelle posizioni che contano: se nel 2008 erano 3 i direttori donna su 19, due anni dopo ne è rimasta solo una su 12; sempre 3 i vicedirettori che, però, sono diminuiti da 42 a 36.

Il grosso dei numeri femminili sta nei redattori ordinari, che sono 480 contro 418 uomini. Restano maschili i ruoli del corrispondente (solo una donna a fronte di 10 uomini) e dell’inviato (25 donne e 60 uomini). Tra 43 emittenti radio e tv private, erano 8 le donne direttore, una in più rispetto al 2008. Aumentano da 3 a 7 i vicedirettori in rosa.

Nulla si muove nelle agenzie di stampa: cinque erano nel 2008 e cinque sono rimaste su 18 testate. Raddoppiate le giornaliste nel Consiglio generale dell’Inpgi che sono passate da sette a 19 per la Gestione principale. Scendono da quattro a due invece le elette nella Gestione Separata.

LE GERENZE – Spulciando le struttura delle redazioni dei 10 principali quotidiani italiani (il Corriere della Sera, La Repubblica, il Sole 24 Ore, La Stampa, Il Messaggero, l’Unità, il Manifesto, il Giornale, il Riformista e Libero) spunta solo il nome di Norma Rangeri alla direzione del Manifesto. Dopo l’addio di Concita di Gregorio all’Unità, prima direzione femminine della storia del giornale, è tornato un uomo, Claudio Sardo, ad occupare la sedia. Tra i vicedirettori troviamo Barbara Stefanelli, una dei quattro vice del Corriere della Sera.

Nella categoria dei periodici qualche nome femminile in più. Tra nove settimanali (L’Espresso, Panorama, Internazionale, il Venerdì, Vanity Fair, Tv sorrisi e canzoni, Famiglia cristiana, Gente e Oggi), solo Monica Mosca a Gente occupa la poltrona della direzione.

Daniela Hamaui è direttore editoriale dei periodici della Repubblica dopo aver ricoperto il ruolo di direttore a L’Espresso, dove oggi Loredana Bartoletti coordina l’Ufficio centrale. Rosanna Mani, invece, è condirettore di Tv Sorrisi e Canzoni e Roberta Visco è uno dei due capiredattori del Venerdì.

A Vanity Fair Michela Gattermayer è vicedirettore style e immagine, mentre Ingrid Sischy e Sandra Brant sono International editors. Due vicedirettori donne su quattro all’Internazionale, Elena Boille e Chiara Nielsen.

Un po’ più rosa è il colore della televisione. Due direttori donne: Bianca Berlinguer dal 2009 al Tg3 e Sara Eugenia Varetto dal 2011 a Sky Tg 24. Tra i vicedirettori troviamo Susanna Petruni al Tg1, Ida Colucci al Tg2, Cesara Buonamici al Tg5 e Anna Brogliato a Studio Aperto. Nei posti alti di Rai News solo il nome di Raffaella Soleri come caporedattore.

PERIODICI FEMMINILI – Una piccola isola tutta al femminile è rappresentata dai periodici rivolti al mondo delle donne. Riviste patinate dove la gonna è al comando. Ecco le direttrici dei periodici rosa più famosi: Cristina Lucchini (Amica), Raffaella Carretta (Gioia), Maria Latella (A), Diamante D’Alessio (Io donna), Cristina Guardinelli (D – Donna di Repubblica), Vera Montanari (Grazia), Antonella Antonelli (Marie claire), Valeria Corbetta (Myself), Franca Sozzani (Vogue Italia), Daniela Hamaui (Velvet), Patrizia Avoledo (Donna Moderna), Danda Santini (Elle), Paola Centomo (Glamour).

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Bambini, sui giornali solo il disagio e la stampa dimentica i loro diritti http://ifg.uniurb.it/2012/02/28/ducato-online/tanta-violenza-e-pochi-diritti-cosi-la-stampa-parla-dei-bambini/26795/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/28/ducato-online/tanta-violenza-e-pochi-diritti-cosi-la-stampa-parla-dei-bambini/26795/#comments Tue, 28 Feb 2012 00:16:46 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=26795

Apertura di una libreria per bambini disabili a Bombay (evento Save the Children)

URBINO – I giornali italiani quando scrivono sui minori si occupano  soprattutto delle violenze che subiscono. Gli articoli sui diritti dei bambini sono invece i più rari. Questo l’atteggiamento dei giornalisti italiani che emerge dall’analisi della rassegna stampa tematica dell’Istituto degli Innocenti, nato a Firenze nel ’400 per assistere e tutelare i bambini attraverso diversi servizi che vanno dall’accoglienza alla documentazione.

La rassegna stampa riguarda 82 testate diverse, i principali quotidiani e periodici nazionali, e raggruppa gli articoli più significativi sul tema dell’infanzia e dell’adolescenza suddividendoli in tredici categorie: scuola, salute, stile di vita, abbandono e adozione, bambini stranieri in Italia, bambini nel mondo, devianza, condizione dei minori, diritti, violenza, bambini e mass media, segnalazioni e articoli sull’istituto.

DALLA RASSEGNA STAMPA AI NUMERI - Nel 2011 la categoria con più articoli è stata quella della “violenza sui minori” con 342 articoli, seguita da 302 articoli sulla salute e l’ambiente, 275 sulla scuola e 247 sulla condizione dei minori.

La categoria in assoluto con meno articoli è stata invece quella che raggruppa gli articoli sui “diritti dei bambini” con 54 articoli. Poco inchiostro anche per le categorie “bambini, adolescenti e mass media” e “abbandono, adozione e affidamento”, rispettivamente con 65 e 82 articoli.

I DATI DEL 2012 – La tendenza del 2011 è confermata dai dati dei primi mesi del 2012: 212 articoli sulla “violenza sui minori”, 216 su “ambiente e salute”, 153 sulla condizione dei minori e 151 sulla scuola. Solo 27 per “diritti dei bambini” e “bambini stranieri in Italia”.

Solo nell’ultima settimana (dal 20 al 27 febbraio), per esempio, ci sono stati 13 articoli di cronaca nera con minori coinvolti, dal processo Scazzi ai preti arrestati o indagati per pedofilia a Imperia e Catania. Solo uno invece è stato l’articolo sui diritti dei bambini, con un servizio su un’iniziativa del comune di Salerno per garantire baby sitter e asili anche di notte.

BAMBINI E NEWS: I DIRITTI – L’abbondante presenza sui giornali del tema dell’infanzia legato a fatti di cronaca nera è una caratteristica che già nel 1995 ha portato a integrare la Carta di Treviso con un Vademecum e un nuovo punto dedicato a “sviluppare in positivo la creazione di spazi informativi e di comunicazione per i minori affinché se ne possa parlare nella loro normalità e non soltanto nell’emergenza”.

Nato nel 1990 con l’obiettivo di disciplinare i rapporti tra informazione e minori, difendendo la personalità e i diritti dei minorenni vittime o colpevoli di reati o coinvolti in situazioni di disagio, il protocollo firmato a Treviso è stato infatti ripreso nel 1995 a seguito delle sue ripetute violazioni.

I GIORNALI E L’INFANZIA – A dedicare più spazio all’infanzia e all’adolescenza è il Corriere della sera, sul podio per il numero di articoli in ogni categoria: 93.192 articoli nel 2011, cioè 60mila in più di Famiglia Cristiana, al secondo posto per dedizione all’infanzia. Seguono il Messaggero con 28.106 articoli e Avvenire con 18.252.

Fermo restando il primato del Corriere, le posizioni cambiano però se si scelgono particolari categorie di articoli sui bambini: per i diritti Famiglia Cristiana resta al secondo posto (poi Venerdì di Repubblica e il Sole24Ore), ma per le violenze sui minori al Corriere seguono invece il Messaggero (6.578 articoli) e il gruppo Qn (4.952), che raggruppa La Nazione, Il Resto del Carlino e Il Giorno.

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