il Ducato » Pietralata http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Pietralata http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it I cavalli abbandonati, la Protezione Civile: “Rischiano morte certa” / VIDEO http://ifg.uniurb.it/2013/02/06/ducato-online/i-cavalli-abbandonati-la-protezione-civile-rischiano-morte-certa-video/33753/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/06/ducato-online/i-cavalli-abbandonati-la-protezione-civile-rischiano-morte-certa-video/33753/#comments Wed, 06 Feb 2013 17:45:04 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=33753 [continua a leggere]]]> URBINO – Una mandria di 40 cavalli pascola, senza padrone, sul monte Pietralata, nella riserva naturale della gola Furlo. Durante l’emergenza neve del febbraio 2012, le squadre della Protezione civile e dei Vigili del fuoco ha impiegato 30 ore per soccorrerli, sfidando un muro di neve. Un anno li abbiamo trovati ancora lì, abbandonati, ad affrontare l’inverno a 600 metri di quota

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Quaranta cavalli abbandonati al Furlo: “Se nevica, sarà morte certa” http://ifg.uniurb.it/2013/02/06/ducato-online/quaranta-cavalli-abbandonati-al-furlo-se-nevica-sara-morte-certa/33732/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/06/ducato-online/quaranta-cavalli-abbandonati-al-furlo-se-nevica-sara-morte-certa/33732/#comments Wed, 06 Feb 2013 17:35:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=33732 FOTO Gli animali senza padrone / VIDEO ]]> URBINO – Una mandria senza padrone. Più di quaranta cavalli rischiano di morire a causa di temperature ‘siberiane’, come quelle delle notti invernali sul monte Pietralata. Chi vive nei dintorni conosce la situazione e ne parla, ma quando si tratta di fare nomi, rivelando le responsabilità e i dettagli che riguardano la storia di questi splendidi esemplari nessuno, al momento, decide di aprir bocca.

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C’è però una cosa che nessuno può negare: la vita di quaranta animali è in pericolo. La temperatura scende e i cavalli sono ancora lì, sul monte, un anno dopo l’emergenza neve. A un anno dal salvataggio effettuato dai volontari della Protezione civile di Fermignano a bordo di cingolati svedesi. Un intervento che costò 2.500 euro e finì nei conti del ‘nevone’. Lo raccontammo anche sul Ducato: un tour de force di trenta ore per sbloccare la strada e liberarli dal recinto in cui erano stati chiusi.

Cavalli che avevano già una lunga storia alle spalle. Pascolano nei pressi di un capannone di proprietà della Forestale, sulle alture sopra Canavaccio. A Fermignano la gente ne parla: c’è chi non si espone troppo e chi si indigna. Furono abbandonati nella riserva del Furlo per liberarsene e quindi posti sotto sequestro. La disciplina di tutela prevista dalle norme che regolano quest’oasi naturale vieta infatti l’introduzione di specie estranee non autoctone. Ma da lì nessuno li ha portati via.

La gestione di quest’area è affidata alla provincia di Pesaro e Urbino. È stata anche istituita una Commissione ad hoc che dovrebbe fornire pareri tecnico-scientifici. “Purtroppo è composta più da politici che da tecnici”, sospira Alessandro Capucci, vice responsabile della Protezione civile di Fermignano, che però della vicenda legale non parla.

Importante è capire quali saranno i provvedimenti che i responsabili prenderanno per risolvere la situazione. “I cavalli sono qui da anni. Sono in continuo aumento perché non sono stati sterilizzati”, sostiene Capucci. E continua: “L’anno scorso abbiamo impiegato due giorni per salvarli dalla neve e quest’anno potrebbe riproporsi lo stesso problema. Altrimenti sono destinati a morte certa”.

E questi animali non sono da soli, anche se questa è tutt’altro che una consolazione. Nella gola del Furlo è tornata infatti la minaccia del bracconaggio. Prove della caccia illegale, denunciata in questi giorni da associazioni ambientaliste locali come Wwf, Enpa (Ente nazionale protezione animali) e Lupus in Fabula, sono le trappole per cinghiali e caprioli trovate sul monte. “I bracconieri sono un male per la riserva – commenta Capucci – e la notte qui sembra di essere su una pista, un circuito. È pieno di fuoristrada”. E dietro alla palese violazione della legge di tutela c’è come sempre una ragione economica: “Si è creato un vero e proprio business stimolato dalla complicità nata tra cacciatori di frodo e ristoratori”.

In ogni caso, la vita dei cavalli non sembra essere a rischio in quanto prede ambite dei bracconieri, ma potrebbero esserlo perché questi disperdono trappole mortali lungo il monte.

Ogni tanto qualcuno gli porta da mangiare mentre quelle povere bestie sono ancora lì, a combattere contro un destino incerto. E non bisogna farsi ingannare dall’idea romantica che normalmente una mandria di cavalli in libertà può evocare. La realtà è assai più crudele e fredda, come freddi sono i mesi che attendono questi animali.

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