il Ducato » pietro marcolini http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » pietro marcolini http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Niente padiglione Expo per il Montefeltro, sfuma il ‘sogno’ di Sgarbi http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/lecuador-scippa-il-padiglione-expo-al-montefeltro/73225/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/lecuador-scippa-il-padiglione-expo-al-montefeltro/73225/#comments Mon, 04 May 2015 14:41:43 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73225 Vittorio_SgarbiURBINO – All’Expo il Montefeltro non avrà un padiglione dedicato, ma uno spazio all’interno del Padiglione Italia o del Padiglione Zero. Lo ha dichiarato Vittorio Sgarbi a Il Ducato spiegando che:”L’ Ecuador si è ripreso il suo spazio un mese prima dell’inaugurazione”. Svanisce così, ‘scippato’ dal dietrofront di Quito, il sogno dell’assessore alla rivoluzione di Urbino. Doveva essere l’occasione che avrebbe fatto conoscere la Cittaà Ducale e il territorio circostante a tutto il mondo. Incerto, ora, anche lo spazio dedicato all’interno del Padiglione Italia. A quattro giorni dall’inizio dell’Esposizione Universale, del Montefeltro non c’è ancora traccia.

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Solo dieci giorni fa Maurizio Gambini, Sindaco di Urbino, si esprimeva fiducioso sulla fattibilità del progetto: “Ci stiamo lavorando, spero che possa essere una grande occasione di incontro e promozione per tutto il territorio. Negli ultimi giorni sono stato negli Usa (per la consegna dell’Urbino press Award ndr) e spero che Sgarbi e gli altri assessori abbiano continuato a lavorarci”. Più scettico, invece, si è mostrato, due giorni più tardi, l’assessore regionale al bilancio e alla cultura Pietro Marcolini: “L’intenzione ci è stata dichiarata dagli amministratori. Mi pare una buona idea, ma non so se tardiva. Non so se ci saranno i tempi materiali per organizzarla”.

Che fosse una corsa contro il tempo lo si sapeva dall’inizio. Lo stesso Gambini, anticipando la proposta di Sgarbi a Il Ducato, lo aveva definito un ‘progetto last minute’, mentre poche ore più tardi l’assessore, perentorio, dichiarava: “Stiamo trattando, bisogna farlo rapidamente”.

La proposta. L’ idea era quella di occupare gli spazi rimasti disponibili dopo la rinuncia di alcuni Stati esteri. Si trattava di un’area di circa 1200 metri quadrati da riempire, in parte, con un capannone semplice e funzionale per accogliere testimonianze di varia natura, dall’arte alla produzione locale. L’intento principale: presentare il Montefeltro compatto, come se fosse uno “Stato”. Se c’erano dubbi sulla possibilità che uno spazio pensato per uno stato straniero potesse essere occupato da un ente dai confini giuridicamente sfumati, alla fine uno stato, questo sì compatto e reale, l’ha occupato. Insieme all’Ecuador, l’area è stata assegnata anche alla Nigeria e alla Lettonia.

Arrendersi, mai. Per far conoscere Urbino e il territorio, il critico d’arte continuerà a puntare sul turismo culturale. Con l’estate alle porte, l’obiettivo è mantenere gli standard già molto positivi registrati con le diverse mostre ospitate dalla città. Prossimo fiore all’occhiello sarà ‘Rinascimento Segreto’: “È la mostra più importante tra tutte quelle programma, l’ho concepita il 15 agosto dell’anno scorso. Ho pensato sarebbe stato utile, oltre a mangiare porchetta, far vedere opere d’arte sul tema della Festa del Duca. Un’altra esposizione sarà dedicata all’astrattismo. Corrente molto lontana dal Rinascimento, ma il cui spirito è comunque vicino al razionalismo e alla visione logica e matematica, tipica di Piero della Francesca”

 

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La cultura conviene, il racconto dell’ultima giornata del festival del giornalismo culturale http://ifg.uniurb.it/2015/04/27/ducato-online/la-cultura-conviene-il-racconto-dellultima-giornata-del-festival-del-giornalismo-culturale/72608/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/27/ducato-online/la-cultura-conviene-il-racconto-dellultima-giornata-del-festival-del-giornalismo-culturale/72608/#comments Mon, 27 Apr 2015 18:33:02 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72608 NEWS-ITALIA Rapporto su italiani e informazione I PANEL Carta stampata | Il web | Radio | Tv STORIFY Ultimo giorno | Terzo giorno | Secondo giorno | Primo giorno - FOTOGALLERIE 1 - 2 TUTTI I SERVIZI DAL FESTIVAL]]> Stefano Paternoster dell'ufficio stampa del comune di Matera

Stefano Paternoster dell’ufficio stampa del comune di Matera

FANO –  Una tavola rotonda che vedeva seduti allo stesso tavolo giornalisti, amministratori, addetti stampa degli enti locali e professori universitari.  Ruoli diversi  ma tutti accomunati da un’unica idea: la promozione deve partire dal territorio per arrivare al mondo intero. “Promuovere la cultura conviene” è stato il  tema del panel conclusivo di domenica mattina alla Mediateca Montanari di Fano che ha chiuso i lavori del terzo Festival del giornalismo culturale.

“La cultura prodotta dal territorio deve essere mainstream e underground allo stesso tempo” cosi ha esordito Marco Ferrazzoli, capo ufficio stampa del Cnr e moderatore del tavolo  . L’Italia è un paese che può e deve sorreggersi sull’indotto economico e sociale che prende vita dal suo enorme patrimonio culturale. Lo stivale dei festival, dei beni archeologici e delle arti, deve intercettare un pubblico diversificato e stratificato. Non solo un “consumatore”  dal palato fino, ma anche chi dalla cultura vuole intrattenimento, o perlomeno un linguaggio attuale e figlio dei nostri tempi.

L’ esempio delle “best practice” guida molti degli interventi della mattina. Fresca di nomina come Capitale europea della cultura 2016, Matera ha puntato molto sulla dimensione europea, e allo stesso tempo sul coinvolgimento del cittadino.  Serafino Paternoster responsabile dell’ufficio stampa del comune Lucano ha raccontato ai presenti, come riuscire ad ottenere risultati nonostante la crisi. Il dossier di candidatura “Open Future” parla di un’idea di promozione che parte dal concetto di comunità che coinvolga anche il turista, e soprattutto di un orizzonte che non deve essere solo italiano ma europeo.

“La prima cosa che abbiamo fatto noi, è proprio andare a vedere come ha  lavorato Matera”, ha detto l’assessore alla cultura fanese Stefano Marchegiani. Nonostante la crisi e il taglio dei fondi pubblici, “la rivoluzione” deve partire dai comuni. L’amministrazione comunale presieduta dal sindaco Massimo Seri punta al rilancio del patrimonio culturale della città della fortuna. A partire dal centro studi Vitruviano, fiore all’occhiello che negli ultimi mesi ha messo in piedi una mostra dedicata al geniale architetto romano con un forte uso della tecnologia (schermi interattivi, e prodotti multimediali) con un gran numero di visitatori. La necessità di fare sistema con le altre realtà, è un altro punto fondamentale dell’intervento.

Dalla periferia al mondo. Gli straordinari risultati di “Pordenone Legge” , festival letterario giunto ormai alla sua 14esima edizione, offrono una fotografia di come è possibile ottenere un risalto internazionale ed un conseguente ritorno economico, puntando alla valorizzazione intelligente e lungimirante della Cultura con la C maiuscola. “I dati parlano chiaro – racconta la giornalista Radio Rai Anna Longo – per ogni Euro investito, sette ne sono entrati in cassa, un indotto economico che giova anche ai gestori di parcheggi”.

Gli effetti economici e sociali dell’investimento culturale, sono ben chiari all’assessore alla cultura e al bilancio della Regione Marche Pietro Marcolini secondo il quale “La cultura per avere il giusto equilibrio ha bisogno di un investimento che produca effetti nel tempo”, e aggiunge “il nesso ritorno economico e cultura dipende anche dai fondi europei”. Gli investimenti della regione, sono indirizzati al rilancio che passa anche dal sostegno economico per il film “Il giovane Favoloso” su Giacomo Leopardi, o il coinvolgimento di testimonial come Dustin Hoffman. 

Per quanto riguarda le istituzioni, e in particolare l’istituto della soprintendenza artistica, Giovanna Perini Folesani docente di Storia della critica d’arte dell’Università di Urbino non usa mezzi termini: “Prima era invidiata da tutti, ora è in mano ai contabili”. Senza dimenticare la perdita di quel ruolo fondamentale nella promozione, che era del servizio pubblico: “L’informazione culturale, e in particolare la Rai, dovrebbe cambiare approccio per promuovere la cultura.”

Valorizzazione che passa anche da una app, “Being Leonardo” permette di rivivere la vita del genio fiorentino tramite le potenzialità della tecnologia. La presentazione del progetto spetta a  Marisandra Lizzi, giornalista di Ipress. Insomma, la cultura conviene, e lo fa grazie alla politica, alla tecnologia e alla volontà di tutti, in particolare dei cittadini e degli enti locali

 

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Expo Montefeltro, Pietro Marcolini: “Tempi molto risicati per il padiglione” http://ifg.uniurb.it/2015/04/26/ducato-online/expo-montefeltro-pietro-marcolini-tempi-molto-risicati-per-il-padiglione/72489/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/26/ducato-online/expo-montefeltro-pietro-marcolini-tempi-molto-risicati-per-il-padiglione/72489/#comments Sun, 26 Apr 2015 10:52:39 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72489 LEGGI Padiglione Expo, Gambini: "Stiamo lavorando"]]> Pietro Marcolini

Pietro Marcolini

URBINO – Il valzer del padiglione Montefeltro: tra idee tardive e tempi molto risicati. Maurizio Gambini venerdì scorso ha confermato che la sua squadra sta lavorando per portare ad Expo uno spazio dedicato al Montefeltro, idea lanciata dall’assessore alla rivoluzione Vittorio Sgarbi. L’assessore regionale al bilancio e alla cultura, Pietro Marcolini, sembra però scettico sulla fattibilità del progetto: “L’intenzione ci è stata dichiarata dagli amministratori. Quello che concretamente si può fare per ora è piuttosto limitato”, ha commentato Marcolini sentito dal Ducato durante l’ultimo giorno di Festival del giornalismo culturale a Fano.

“Mi pare una buona idea, non so se tardiva – continua – non so se ci saranno i tempi materiali per organizzarla. La regione Marche dal 28 maggio sarà a Milano quindi i tempi sono molto risicati”. Insomma l’idea c’è ma potrebbero rimanere soltanto negli annunci della politica. Gambini, di ritorno dagli Stati Uniti, aveva auspicato che la propria squadra avesse continuato a lavorare per creare una “grande possibilità di promozione e di incontro per il territorio”. Solo dopo l’inaugurazione dell’esposizione mondiale, fissata per il 1 maggio, si capirà se il Montefeltro entrerà ad Expo dalla porta principale, con un padiglione dedicato, oppure da quella ‘di servizio’, all’interno delle spazio della regione Marche.

Le dimissioni annunciate. Domani invece sarà il giorno della consegna delle dimissioni dei cinque assessori regionali ‘democrat’: Antonio Canzian, Sara Giannini, Marco Luchetti, Almerino Mezzolani e lo stesso Pietro Marcolini. L’intenzione è di approvare domani (lunedì 27 aprile) l’ultimo atto di amministrazione attiva “poi ci dimettiamo”. È l’assessore regionale al bilancio e alla cultura a entrare nel merito dell’ultimo atto che porteranno avanti i cinque ‘dem’ dimissionari: “Siamo riusciti ad ottenere 30 milioni di euro che distribuiremo a comuni (22,5 milioni) e provincie (7,5 milioni). Noi abbiamo chiesto che venisse convocata la giunta per domani proprio per questo ultimo atto: una delibera che riguarda il patto di stabilità. Quindi noi domani mattina ci presenteremo anche se non mi pare che a tutt’oggi sia arrivata la convocazione urgente che noi abbiamo chiesto due giorni fa. Solo domani – continua Marcolini – vedremo materialmente se la giunta verrà convocata o no”.

Poi attacca il presidente Gian Mario Spacca: “Se non verrà convocata la giunta è del tutto evidente la strumentalità del rinvio. Il presidente gioca al rinvio. Lui si dice impegnato al ministero dell’economia, ma questo è un impegno che già era conosciuto e bisognava delegare o organizzarsi diversamente. Comunque noi con senso di responsabilità estremo abbiamo lavorato per assicurare a famiglie e imprese nuovi 30 milioni. Depositiamo l’atto che è perfetto e che quindi può essere approvato e poi ci dimettiamo”.

Le dimissioni comunque non daranno uno scossone al governo regionale. A poco più di un mese dalle elezioni infatti il presidente potrebbe portare avanti solo atti di ordinaria amministrazione che non richiedono la maggioranza in giunta. Con il consiglio già sciolto e convocabile solamente per atti indifferibili e urgenti, quello delle dimissioni “è un gesto politico. È un atto di distinzione politica e di interruzione dell’attività amministrativa – afferma l’assessore regionale – ovviamente per legge la giunta e il consiglio sono in attività ordinaria e quindi l’amministrazione riguarderà solamente gli atti indifferibili e urgenti. Con le nostre dimissioni vogliamo segnare una distinzione di responsabilità politica: c’era bisogno di stigmatizzare un presidente che dopo essere stato eletto con una maggioranza di centrosinistra, di cui per altro il Pd è in larghissima parte, fa una scelta di accordo con gli avversari politici”.

Effetto boomerang. La nuova legge elettorale per la regione, quella che permette a Spacca di poter partecipare alla corsa per il suo terzo mandato, è stata votata anche dai consiglieri del Partito democratico. Una legge che, allo stato attuale delle alleanze, sembra ritorcersi contro allo stesso Pd. “Il nostro giudizio sul terzo mandato è politico prima ancora che istituzionale – termina Marcolini – la legge elettorale non conosce una strumentalità. È stata votata a larghissima maggioranza. Il presidente nega di aver ordito un’alleanza con Forza Italia fino a pochi giorni fa. Dalla presentazione, nel mese di luglio, di Marche 2020 ha sempre negato l’idea di volersi alleare con il centrodestra. È una novità degli ultimi giorni. Lui si è riparato dietro ad atti formali che fino a pochi giorni fa non ci sono stati. L’appoggio alla legge elettorale prescinde da questa questione ”.

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Marche, assessori regionali Pd chiedono dimissioni di Spacca http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-notizie-informazione/marche-assessori-regionali-pd-chiedono-dimissioni-di-spacca/71339/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-notizie-informazione/marche-assessori-regionali-pd-chiedono-dimissioni-di-spacca/71339/#comments Tue, 21 Apr 2015 15:00:21 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71339 [continua a leggere]]]> ANCONA. 21 apr – Gli assessori regionali del Pd hanno chiesto le dimissioni del presidente Gian Mario Spacca. Verranno presentate domani le firme di tutti i componenti della giunta (restano esclusi solo gli appartenenti a Marche2020). Si tratta di: Antonio Canzian, Sara Giannini, Marco Luchetti, Almerino Mezzolani e Pietro Marcolini. Lo ha detto nella conferenza stampa che si è tenuta questo pomeriggio nella sede del Pd il segretario regionale del partito Francesco Comi che ha parlato ai giornalisti assieme allo stesso Canzian e al consigliere regionale Mirco Ricci.

“Si tratta di un tentativo ‘estremo’ per verificare la possibilità che Spacca, che prenderà  visione domani dell’iniziativa, decida di dimettersi per primo – ha spiegato Pietro Marcolini – se così non fosse, giovedì gli assessori firmatari si dimetteranno”.  È prevista per giovedì 23 aprile una nuova conferenza stampa in cui parlerà Luca Ceriscioli.

Gli assessori del Pd avevano comunicato l’intenzione di dimettersi nei giorni scorsi, in seguito alla candidatura di Spacca alle regionali alla guida di una coalizione di cui fanno parte anche Forza Italia e Ncd.

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Lo Studiolo del Duca è tornato a splendere: gli uomini illustri sono di nuovo a casa http://ifg.uniurb.it/2015/03/12/ducato-online/lo-studiolo-del-duca-e-tornato-a-splendere-gli-uomini-illustri-sono-di-nuovo-a-casa/67873/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/12/ducato-online/lo-studiolo-del-duca-e-tornato-a-splendere-gli-uomini-illustri-sono-di-nuovo-a-casa/67873/#comments Thu, 12 Mar 2015 13:31:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67873 INTERATTIVO - Lo studiolo com'era 400 anni fa]]>

Lo Studiolo del Duca

URBINO – Gli uomini illustri sono tornati a casa. Dopo 4 secoli le 14 tavole, prestate dal Louvre, rientrano nella città ducale. Ora lo Studiolo è come Federico lo aveva voluto, un luogo intimo, in cui poter stare da solo a riflettere e instaurare un dialogo ideale con i sapienti del passato. È stata inaugurata la mostra Lo studiolo di Federico di Montefeltro. Il ritorno degli uomini illustri alla Corte di Urbino. A presentare quello che lei chiama “il piccolo miracolo” è stata la soprintendente Maria Rosaria Valazzi. Presenti a Palazzo Ducale anche il sindaco Maurizio Gambini, lo storico dell’arte e altro curatore della mostra Carlo Bertelli, Pietro Marcolini, assessore alla cultura della Regione Marche e Maurizio Cecconi, amministratore delegato di Villaggio Globale International, società che ha organizzato l’esposizione.

INTERATTIVO – I ritratti dello studiolo tornati dal Louvre

La visita, guidata dal professor Alessandro Marchi, specializzato in storia dell’arte medievale e moderna, si apre con Federico da Montefeltro con il figlio Guidobaldo bambino, un doppio ritratto di Pedro Berruguete, conservato alla Galleria Nazionale delle Marche, per presentare colui che ha voluto il magnifico palazzo “ideale”. Si pensava che questo quadro fosse tra le tavole dello Studiolo, ma lo spazio rimasto è troppo poco per ospitare anche quest’opera e si è quindi ipotizzato che fosse nella Biblioteca del duca. Rappresenta Federico all’apice del suo potere, appena ottenuto il titolo di duca. Ha infatti tutti gli attributi che simboleggiano questo stato: il mantello di ermellino e l’armatura, simbolo del suo essere un valoroso condottiero. L’artista però lo rappresenta anche nelle vesti di un uomo che occupava il tempo libero dalle battaglie per dedicarsi alla lettura. Proprio per questo motivo non ha nulla a coprirgli la testa; è quindi raffigurato nella situazione tra il pubblico e il privato.

Una porta intarsiata separa la Sala degli Angeli, dove ha inizio la mostra, da quella delle Udienze. Da qui, grazie a due installazioni touch screen, il visitatore potrà percorrere un viaggio multimediale per conoscere tutti i grandi personaggi che si troverà di fronte nello Studiolo. Proprio la multimedialità è uno dei punti cardine dell’esposizione come spiega la Valazzi: “Credo che la mostra possa avere una grande valenza per il pubblico, ma la comunicazione dovrà essere estremamente attenta perché l’argomento non è così noto al grande pubblico. L’esposizione, per questo, si avvale di sistemi multimediali e di una comunicazione sui social network. Spero che possa riunire insieme da una parte l’operazione di ricostruzione dello Studiolo e dall’altra la diffusione della conoscenza ai più alti livelli. Per esprimere questa doppia valenza ci siamo rifatti a Federico: grande condottiero e un grandissimo comunicatore”.

Una volta dentro ci troviamo ‘circondati’ da questi 28 uomini. La stanza del duca è un ambiente raffinatissimo ed è ricavato da un’irregolarità del palazzo che, come spiega il professore, “è dovuta al fatto che la vera facciata è all’interno dei due torricini perché doveva essere orientata verso la via più importante del tempo: quella che proveniva da Roma, attraversava le colline di Urbania, fino ad arrivare a Urbino. La facciata quindi era la prima cosa visibile; il palazzo diventa così la città, non è solo il simbolo ma è la città vera e propria”.

Originariamente i dipinti erano su unico tavolone che andava dall’alto in basso. Sotto alle figure c’erano delle “dediche personalissime” (oggi non ci sono più a causa della segatura del tavolone) che Federico volle per ognuno di questi personaggi.  Emblemi della letteratura, della scienza, della matematica, della religione e della filosofia, non sono solo modelli del passato come Dante, Aristotele e Tolomeo, ma anche molto vicini al Duca. Pio II e Vittorino da Feltre, maestro di Federico, ma primo tra tutti è Sisto IV che gli attribuì il titolo ducale.

I dipinti si trovano nella parte alta delle pareti mentre nella parte inferiore è coperta da tarsie lignee che con composizioni prospettiche esaltano l’attività intellettuale a cui il luogo era destinato. Nella parte superiore sono rappresentati sportelli semiaperti che mostrano armadi con gli oggetti simbolo delle Arti e delle Virtù (ad esempio la spada della Giustizia) e nicchie con statue, mentre nel registro in basso sono rappresentati altri oggetti come strumenti musicali, spartiti e armature.

Gli artisti ad aver dipinto i ritratti sono essenzialmente due: Giusto di Gand e Pedro Berruguete. Il primo fu fatto venire da Federico appositamente dalle Fiandre. “Voleva qualcosa di diverso dalla cultura prospettica in voga a quel tempo – ha spiegato  Marchi – aveva visto che i re di Napoli e gli Sforza collezionavano dipinti fiamminghi e scelse questa tendenza esotica. Voleva il pittore che coniugasse la civiltà del nord Europa con la civiltà italiana”. Il pittore però non finì i ritratti che furono completati da quello che i documenti attestano come Pedro Spagnolo, che Roberto Longhi identificò con Pedro Berruguete.

Parte del progetto della mostra è anche l’analisi scientifica che è stata condotta dalla Soprintendenza di Urbino con le Università di Urbino e Bologna, parallelamente ad analoghi studi diagnostici fatti dal Centre de Recherches des Musées de France. I risultati sono esposti su pannelli multimediali interattivi.

La mostra si conclude nella sala di partenza, la Sala degli Angeli, dove, al di là del pannello ligneo, sono esposti due quadri di Giovanni Santi, pittore di corte. Il primo è la riproduzione di un particolare della Comunione degli Apostoli di Giusto di Gand (anche questo in mostra, con la predella di Paolo Uccello) che testimonia la volontà di Giovanni di rifarsi al gusto esotico del fiammingo. La seconda opera invece mette in luce come ci sarà un netto cambiamento di stile dopo il passaggio di Pietro Perugino a Urbino.

Gli uomini illustri saranno ‘a casa’ dal 12 marzo al 4 luglio 2015. La mostra è promossa dalla Regione Marche con la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici e Etnoantropologici delle Marche e la collaborazione del Comune di Urbino. È stata inoltre inserita nel programma Expo 2015 ed è uno degli appuntamenti espositivi di rilievo nella programmazione Distretto Culturale Evoluto della Regione Marche.

 

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Primarie Marche, Ceriscioli vince grazie a Pesaro. Ma Urbino non è con lui http://ifg.uniurb.it/2015/03/02/ducato-online/primarie-marche-ceriscioli-vince-grazie-a-pesaro-ma-urbino-non-e-con-lui/66726/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/02/ducato-online/primarie-marche-ceriscioli-vince-grazie-a-pesaro-ma-urbino-non-e-con-lui/66726/#comments Mon, 02 Mar 2015 12:39:29 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=66726 TABELLA - Sezione per sezione: Ecco come ha votato Urbino ]]> ceriscioli festeggia

Luca Ceriscioli (Fonte: Facebook- Comitato per Luca Ceriscioli)

URBINO – Gli elettori marchigiani del centrosinistra hanno scelto il loro candidato per le regionali di maggio. Luca Ceriscioli, ex sindaco di Pesaro, ha battuto Pietro Marcolini per 2.800 voti, ottenendo il 52,53% di preferenze contro il 46,11% del diretto avversario. Ninel Donini ha raggiunto l’1,36%. Ceriscioli ha strappato all’assessore regionale uscente tre province su cinque: Pesaro, Fermo e Ascoli Piceno. Soltanto Ancona e Macerata hanno preferito Marcolini al vincitore.

“I marchigiani hanno scelto il cambiamento” così commenta al Ducato il vincitore. “Ora si va avanti tutti insieme uniti per le elezioni vere e proprie: chi vince porta avanti il proprio progetto, chi perde deciderà se collaborare”
Le Marche hanno scelto soprattutto di votare: l’obiettivo al ribasso dei 25mila elettori fissato dal Pd è stato superato. Alle urne si sono presentati in 43.588. Dato, va detto, di gran lunga inferiore rispetto ai 93.716 elettori che hanno votato per le primarie del Pd del 2013.

“Siamo felicissimi – dice il segretario regionale del Pd Francesco Comi -basti pensare che in Emilia-Romagna, alle primarie di settembre l’affluenza alle urne non ha superato i cinquantacinquemila elettori. La nostra è una grande vittoria”.

PROVINCIA CERISCIOLI
MARCOLINI
DONINI
ANCONA
3872 4660
167
PESARO E URBINO
8795  3152
223
FERMO
1931 1803
43
MACERATA
3121 6003
110
ASCOLI PICENO
5041
4295
44
TOTALE
22.760
19.979
587

La frattura delle preferenze è evidente nella provincia di Pesaro-Urbino: se Pesaro si è mostrata decisiva per la vittoria di Ceriscioli dove l’ex sindaco ha ottenuto il 72,43% dei voti, Urbino va in controtendenza rispetto ai risultati regionali. La città ducale e i suoi 955 elettori hanno premiato Marcolini che ha ottenuto 509 preferenze. Ceriscioli si è fermato a 417 e per Ninel Donini solo 14 voti.

SEZIONE PER SEZIONE: ECCO COME HA VOTATO URBINO

Marcolini vince anche a Fermignano con 146 voti contro i 62 di Ceriscioli. Dei 217 elettori, cinque hanno scelto la Donini. Alla sala Monteverdi si sono presentati anche una minorenne e 20 elettori di nazionalità straniera.

La sede del Pd di Urbino è rimasta aperta oltre la mezzanotte per raccogliere i voti in arrivo dai seggi e seguire il testa a testa tra i due principali candidati. I sostenitori più attivi si sono riuniti nella stanza del segretario locale per assistere alla vittoria non di un solo nome ma di un intero partito. “Ci davano per morti – afferma Federico Scaramucci, segretario del Pd di Urbino – invece siamo il primo partito della città. Abbiamo sfiorato l’obiettivo dei 1000 voti”.

La sinistra urbinate ha raggiunto un nuovo traguardo: rispetto alle primarie parlamentari del 2012 dove avevano votato in 919, gli elettori sono cresciuti di numero nonostante la crescente sfiducia nella politica. I seggi con maggiore affluenza sono stati quello centrale in piazza della Repubblica, a Gadana-Cavallino e a Piansevero.

“L’affluenza in aumento del 25% è un segnale chiaro – dice Piero Sestili,  fondatore del comitato di Urbino per Ceriscioli – c’è interesse per la politica del Pd, che viene percepita centrale per il destino della regione. A Urbino la reazione è stata anomala, una parte del partito era vicina alle posizioni di Marcolini e non voleva fare un passo indietro”.

Il disagio per la cattiva politica viene espresso con la denuncia di un elettore. A Piansevero, secondo il presidente del seggio, una scheda è stata resa nulla dalla scritta “66 indagati”, in riferimento alle indagini sulle spese pazze dei consiglieri della regione Marche.

Adesso, nella sede regionale del Pd si lavora per un progetto comune, soprattutto in vista di un incontro tra i due ormai ex avversari che si terrà in settimana e fortemente voluto da Comi. Marcolini suggerisce a Ceriscioli di “correggere la linea politica adottata finora e consolidare l’enorme patrimonio che non abbiamo intenzione di disperdere né di mortificare”.
“Anch’io mi impegno a collaborare, nelle modalità possibili, con il vincitore di queste primarie”, commenta Donini. “E’ stata una bella esperienza, ma stancante”. Michele Pompili, presidente del comitato Marcolini di Urbino, conferma l’alleanza: “Nessuno sconfitto. Domani saremo tutti a lavoro”.

Le elezioni sono state raccontate anche attraverso i social: se su Facebook la giornata è stata seguita dai gruppi di sostegno dei singoli candidati, su Twitter i volontari presenti nei seggi hanno rilanciato con #volontarixpassione, un hashtag meno istituzionale di #primariemarche. Visibili in rete gli stessi candidati che hanno caricato sui rispettivi profili dei social le foto ai seggi. Vero vincitore è l’entusiasmo, visibile dai selfie postati su Twitter, dei ragazzi che si riavvicinano alla politica.

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Primarie Marche, Ninel Donini: “Bella esperienza. Non mi aspettavo divario così ampio” http://ifg.uniurb.it/2015/03/02/ducato-notizie-informazione/primarie-marche-ninel-donini-bella-esperienza-non-mi-aspettavo-divario-cosi-ampio/66790/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/02/ducato-notizie-informazione/primarie-marche-ninel-donini-bella-esperienza-non-mi-aspettavo-divario-cosi-ampio/66790/#comments Mon, 02 Mar 2015 00:36:40 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=66790 [continua a leggere]]]> URBINO 2 MAR – Terza dietro ai candidati del Partito democratico nella corsa alla candidatura per le regionali delle Marche, Ninel Donini è provata dalla campagna elettorale ma comunque contenta del lavoro svolto: “E’ stata una bella esperienza, un po’ stancante ma bella. Sono soddisfatta  per il risultato di Cagli e Castelfidardo, non mi aspettavo uno scarto così grosso, soprattutto a Pesaro e Urbino tra Ceriscioli e Marcolini. Mi impegno a collaborare, nelle modalità possibili, con il vincitore di queste primarie”. Questo è quanto la candidata responsabile organizzativa regionale dell’Italia dei valori. La Donini è arrivata terza dietro ai dem Luca Ceriscioli e Pietro Marcolini con l’1,16% delle preferenze.

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Primarie Marche, Marcolini: “Noi lavorato sul territorio, con lui tutti i sindaci delle grandi città” http://ifg.uniurb.it/2015/03/02/ducato-notizie-informazione/primarie-marche-marcolini-noi-lavorato-sul-territorio-con-lui-tutti-i-sindaci-delle-grandi-citta/66784/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/02/ducato-notizie-informazione/primarie-marche-marcolini-noi-lavorato-sul-territorio-con-lui-tutti-i-sindaci-delle-grandi-citta/66784/#comments Mon, 02 Mar 2015 00:04:07 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=66784 [continua a leggere]]]> URBINO 2 MAR – Dopo la vittoria di Luca Ceriscioli alle primarie delle Marche, lo sconfitto Pietro Marcolini analizza la sconfitta soffermandosi sulle differenze tra la sua campagna e quella dell’avversario: “Il nostro è stato un lavoro di rete, frammentato sul territorio, mentre per Ceriscioli hanno parteggiato i sindaci delle città più popolose che hanno combattuto una battaglia senza precedenti”.

Marcolini si è detto pronto a collaborare e in settimana è previsto un incontro organizzato da Comi tra i due ormai ex avversari. “A Ceriscioli faccio gli auguri e due osservazioni – continua l’assessore – innanzitutto serve una correzione rispetto alla linea politica adottata finora per le valutazioni dell’azione di governo. Inoltre deve cercare di consolidare l’enorme patrimonio che la nostra parte ha messo a disposizione e che non abbiamo intenzione di disperdere né di mortificare”.

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Primarie Marche: Luca Ceriscioli è il candidato alle regionali per il centrosinistra http://ifg.uniurb.it/2015/03/02/ducato-notizie-informazione/primarie-marche-luca-ceriscioli-e-il-candidato-alle-regionali-per-il-centrosinistra/66765/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/02/ducato-notizie-informazione/primarie-marche-luca-ceriscioli-e-il-candidato-alle-regionali-per-il-centrosinistra/66765/#comments Sun, 01 Mar 2015 23:21:03 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=66765 [continua a leggere]]]> URBINO, 2 MAR – Luca Ceriscioli è il candidato del centrosinistra per le elezioni regionali del prossimo maggio nelle Marche. L’ex sindaco di Pesaro ha vinto sull’assessore regionale alla cultura Pietro Marcolini con il 53.93% dei voti. A Marcolini il 45.91% delle preferenze mentre per la responsabile organizzativa regionale dell’Italia dei valori, Ninel Donini, ha ottenuto l’1,16% dei voti.

 

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Primarie regionali centrosinistra, affluenza a Fermignano: 202 elettori. Venti di nazionalità straniera http://ifg.uniurb.it/2015/03/01/ducato-notizie-informazione/primarie-regionali-centrosinistra-affluenza-a-fermignano-202-elettori-venti-di-nazionalita-straniera/66710/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/01/ducato-notizie-informazione/primarie-regionali-centrosinistra-affluenza-a-fermignano-202-elettori-venti-di-nazionalita-straniera/66710/#comments Sun, 01 Mar 2015 19:38:31 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=66710 [continua a leggere]]]> FERMIGNANO, 1 MAR – Hanno votato in 202 nell’unico seggio di Fermignano, alle primarie del centrosinistra per eleggere il candidato alla presidenza della Regione Marche, 20 degli elettori che si sono presentati alle urne erano di nazionalità straniera. Il dato sull’affluenza è aggiornato alle 20. Dei quattro nomi che avevano effettuato la preregistrazione (obbligatoria per chi ha meno di 18 anni) solo una minorenne ha deciso di votare.

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