il Ducato » pittura http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » pittura http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Fermignano ricorda il Bramante: mostre ed eventi per il cinquecentenario della scomparsa http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-notizie-informazione/fermignano-ricorda-il-bramante-mostre-ed-eventi-per-il-cinquecentenario-della-scomparsa/58316/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-notizie-informazione/fermignano-ricorda-il-bramante-mostre-ed-eventi-per-il-cinquecentenario-della-scomparsa/58316/#comments Mon, 03 Mar 2014 14:06:57 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58316 [continua a leggere]]]> elencoFERMIGNANO – Nel 1514 moriva a Roma Donato Bramante: Fermignano, paese natale dell’artista, in occasione del cinquecentenario della sua scomparsa organizza una serie di eventi per ricordare l’illustre concittadino.

L’11 marzo nella Sala Monteverdi, il professore Matteo Giardini alle 16 farà un excursus sull’attività poetica di Bramante. Oltre ai capolavori di pittura e architettura, Bramante ha infatti lasciato sonetti d’amore e burleschi che bastano a delineare la sua eccellenza anche nella letteratura. L’11 aprile invece per celebrare la sua scomparsa in Piazza Giorgiani sarà allestita una mostra filatelica, con cartoline e francobolli dedicati a Bramante.

Sempre dall’11 aprile sarà possibile visitare il Complesso Monumentale “Torre Medievale, Museo dell’Architettura, Lavatoi”, ma altri eventi, ancora da confermare, saranno organizzati anche nei mesi seguenti: dall’inaugurazione della mostra di opere ritrovate provenienti dalla chiesa di San Gregorio di Monte Asdrualdo, l’attuale Fermignano, fino a un progetto di educazione all’arte contemporanea.

Anche la provincia di Pesaro e Urbino ha voluto dedicare uno speciale omaggio all’architetto di Fermignano: quest’anno sulla copertina dell’elenco telefonico della nostra provincia appare infatti Bramante, ritratto da Giovanni Battista Cecchi.

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I ‘Colori dello Spirito’ fanno splendere Urbino http://ifg.uniurb.it/2013/12/10/ducato-online/i-colori-dello-spirito-fanno-splendere-urbino/53794/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/10/ducato-online/i-colori-dello-spirito-fanno-splendere-urbino/53794/#comments Tue, 10 Dec 2013 12:35:31 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53794 mostra-copertinaURBINO – Prima di volare alla biennale di Dubai, le opere dell’artista Marco Ceccarini si ‘nasconderanno’ fino al 15 dicembre nell’Orto dell’Abbondanza, un antro dell’antica scuderia dei Duchi a piazza Mercatale. Vale la pena andare alla scoperta di queste esplosioni di colore prima della presentazione nell’emirato. Qui saranno esposte le opere di 30 artisti scelti da Pietro Franesi, direttore della biennale di arte contemporanea di New York. “Questi quadri nascono da ricerca svolta in varie parti del mondo per assaporare i colori sul posto originale – ammette Ceccarini di fronte alle sue opere – I viaggi sono stati il punto di partenza per trovare uno stile mio e per capire perché culture sudamericane e africane siano caratterizzate dalle stesse scelte cromatiche”.

“I colori dello spirito” sono tonalità calde che rimandano all’essenza della vita e alla ricerca del Sé, tema ricorrente di tutta la mostra. “Questi colori – continua Ceccarini – sono un inno alla vita e servono ad esprimere sensazioni positive, ma il sottotesto delle opere serve anche a stimolare la riflessioni sui problemi dell’uomo moderno”.

Protagonista di diverse opere è il pavone, presente nella storia dell’umanità sotto molteplici aspetti: già nell’impero Romano la dea Giunone veniva rappresentata con a fianco un pavone. La raffigurazione di questo animale è stata poi tramandata alla religione cristiana sotto forma di fenice che risorge dalla sue ceneri, a simboleggiare la rinascita spirituale. Ma per l’artista il pavone simboleggia anche il dualismo moderno tra apparenza e sostanza: “Oggi il pavone è ciò che tu manifesti all’esterno, a causa dell’impossibilità di far vedere all’esterno la propria interiorità per non essere criticati o tagliati fuori socialmente”.

Il simbolismo nascosto oltre la superficie delle tele si rifà anche ad immagini comuni a tutte le culture del mondo, come il diluvio universale o il peccato originale. “Il più bel regalo che si possa fare una donna”, dice l’artista indicando un quadro che rappresenta la cacciata dall’Eden a causa del primo vero atto di libero arbitrio compiuto da Eva, la prima donna. Su questo tema, però, sono in mostra opere più crude, che simboleggiano la triste realtà moderna in cui le donne vengono maltrattate e costrette a nascondersi sotto un burqa. Ma il pezzo forte della mostra è il Leviatano, un quadro di 2 metri per 2 che rappresenta il mitologico serpente marino intrecciato su se stesso con in bocca dei pizzini, i piccoli pezzi di carta usati dai mafiosi per inviare messaggi. L’opera è il  paradosso di una società dominata dalla comunicazione in cui la verità rimane però nascosta.

In programma altre mostre a Parigi, a Londra a Mosca e a New Orleans. A meno che a Dubai dei collezionisti decidano di acquistare i diritti delle opere; a quel punto saranno i mecenati a decidere dove e quando i quadri saranno esposti.

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I talenti dell’Accademia di belle arti in mostra a “porte aperte” http://ifg.uniurb.it/2013/04/15/ducato-online/i-talenti-dellaccademia-di-belle-arti-in-mostra-a-porte-aperte/42838/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/15/ducato-online/i-talenti-dellaccademia-di-belle-arti-in-mostra-a-porte-aperte/42838/#comments Mon, 15 Apr 2013 16:52:59 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=42838

Open day 2013 dell’Accademia di Belle Arti. Sulla parete i ritratti-manifesti dei visitatori

URBINO – Sampietrini del centro storico dipinti di rosso, con la scritta in bianco “open day”: sono loro a indicare il percorso per arrivare ai tre edifici dell’Accademia di belle arti di Urbino per le ultime ore di porte aperte. Tra ieri e oggi l’istituto ha messo in mostra tutta la creatività dei suoi studenti, lungo i corridoi e nelle aule della sede storica nel convento dei carmelitani scalzi, dell’ex liceo pedagogico, situato sulla sommità del Giro del Cassero, e dell’aula teatro di via Viti.

I segni del buon esito dell’iniziativa sono tangibili secondo il direttore Sebastiano Guerrera: “Abbiamo preparato 600 kit per i visitatori e ne sono rimasti solo 40. Inoltre molti di quelli che hanno visitato l’Accademia si sono fatti fare un ritratto fotografico, realizzato al momento da uno dei nostri studenti, e i ritratti sono stati affissi sulla parete dell’aula dove vengono realizzati: sono veramente tanti – e continua – ieri abbiamo avuto più che altro famiglie e ragazzi arrivati da fuori provincia e, anche se non sono mancati gruppi di studenti che si sono organizzati autonomamente per la visita, il lunedì è la giornata tipica delle visite programmate delle scuole”.

In controtendenza con l’andamento nazionale e regionale, l’Accademia di Urbino negli ultimi due anni ha avuto un aumento di iscrizioni di circa il quaranta per cento. Un buon risultato che ripaga dell’organizzazione di una realtà universitaria più piccola rispetto a quelle delle grandi città, in cui lo studente ha più possibilità di essere seguito.

I corsi più quotati e popolati sono grafica,  nuove tecnologie dell’arte e pittura, anche perché l’Accademia urbinate è stata tra le prime in Italia a rendersi conto dell’importanza delle nuove tecnologie.  “L’aumento delle iscrizioni è sicuramente una cosa positiva – ci spiega sempre Guerrera – ma da un lato presenta il problema di adeguare le strutture e i laboratori alle nuove richieste. Con l’improvviso taglio dei finanziamenti provinciali e contando il fatto che la maggior parte dei nuovi studenti ha una borsa di studio a copertura totale, il timore è quello di dovere alzare le tasse di frequenza invece che poterle abbassare”.

Il direttore amministrativo dell’Accademia Massimo Castellucci, anche lui perso a curiosare tra i colori, i suoni e le luci della manifestazione, ci spiega che l’open day “è rivolto a tutte le scuole. Non parliamo solo di istituti  e licei artistici, ma anche delle altre, come  i licei classici e gli scientifici. Abbiamo infatti registrato  un crescente numero di iscrizioni  di giovani provenienti da scuole superiori non specializzate in questo settore”.

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‘La Città Ideale’ e il Rinascimento: al via la mostra a Palazzo ducale http://ifg.uniurb.it/2012/04/06/ducato-online/la-citta-ideale-e-il-rinascimento-inaugurata-la-mostra-a-palazzo-ducale/30505/ http://ifg.uniurb.it/2012/04/06/ducato-online/la-citta-ideale-e-il-rinascimento-inaugurata-la-mostra-a-palazzo-ducale/30505/#comments Fri, 06 Apr 2012 00:28:08 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=30505 LEGGI Daverio: “La città ideale non esiste” ]]>

La Città Ideale di Urbino

URBINO – Il Rinascimento torna protagonista nella città ducale. Fino all’8 luglio la Galleria Nazionale della Marche, nelle sale di Palazzo ducale, ospita la mostra “La Città Ideale. L’utopia del Rinascimento tra Piero della Francesca e Raffaello”.

LEGGI Philippe Daverio: “La città ideale non esiste”

Un’occasione unica che, dopo vent’anni dall’ultima esposizione negli Stati Uniti, vede riunite la ‘Città Ideale’ di Urbino e quella di Baltimora (conservata nella Walter Art Gallery), due dei dipinti più enigmatici dell’Umanesimo. Non si conoscono né gli autori, né la funzione che avevano – forse ornamentale o forse un progetto di centro urbano da costruire – indiscusso, però, è il loro valore artistico. La fusione perfetta tra arte e scienza, realizzata attraverso la proporzione, le hanno rese opere simbolo del periodo tra il Quattrocento e il Cinquecento.

La Città Ideale di Baltimora

“Con questa mostra – ha annunciato Pietro Marcolini, assessore regionale alla Cultura, durante l’inaugurazione – Urbino fa un ulteriore passo avanti verso la sua candidatura a Capitale europea della cultura 2019. Questa città è la principessa delle Marche e avrà un rilievo particolare nella prossima esposizione a Roma sulle ‘perle’ della regione”.

L’ESPOSIZIONE – La mostra, curata da Lorenza Mochi Onori e Vittoria Garibaldi (ex soprintendenti per i beni storici e artistici di Urbino), ospita più di 50 opere, tra dipinti, sculture, tarsie, disegni, medaglie, codici miniati e trattati di architettura, divisi in varie sezioni. Tra questi anche creazioni di Domenico Veneziano, Mantegna, Perugino, Bramante e Raffaello, di cui è esposta la predella della Pala Oddi, concessa dai Musei Vaticani.

“L’allestimento a forma di stella è stato concepito per far dialogare le opere tra loro e con i due capolavori principali”, ha spiegato Alessandro Marchi, che si è occupato del progetto scientifico dell’esposizione. Grande assente la terza Città Ideale, quella di Berlino conservata nello Staaliche Museen Gemälde Galerie. Fino all’ultimo si è sperato di averla, ma non è stato possibile trasportarla a causa delle pessime condizione conservative in cui versa.

“Abbiamo voluto far rivivere – ha spiegato l’attuale soprintendente Maria Rosaria Valazzi – l’atmosfera di grande dinamismo culturale che si respirava alla corte del duca Federico. La mostra è il modo migliore per festeggiare il centenario della Galleria Nazionale delle Marche, che si è celebrato lo scorso 7 marzo”.

L’iniziativa vede anche la collaborazione dell’Università ‘Carlo Bo’, capofila di un progetto di analisi più approfondita sulle due tavole, con l’obiettivo di ottenere maggiori informazioni sull’attibuzione delle opere, sul loro significato e la loro funzione.

ORARI – Dal martedì alla domenica, dalle 8.30 alle 19.15 (la biglietteria chiude alle 18). Lunedì dalle 8.30 alle 14 (la biglietteria chiude alle 13). Biglietti: intero 9 euro, ridotto 7 euro. Per maggiori informazioni visita il sito della mostra.

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La diaspora dell’arte urbinate http://ifg.uniurb.it/2011/12/16/ducato-online/la-diaspora-dellarte-urbinate/14815/ http://ifg.uniurb.it/2011/12/16/ducato-online/la-diaspora-dellarte-urbinate/14815/#comments Fri, 16 Dec 2011 17:59:17 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=14815 [continua a leggere]]]> LEGGI Se tornassero i grandi Maestri di Doriana Leonardo


Visualizza I capolavori di Urbino in Europa in una mappa di dimensioni maggiori

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Se tornassero i grandi Maestri http://ifg.uniurb.it/2011/12/16/ducato-online/se-tornassero-i-grandi-maestri/14613/ http://ifg.uniurb.it/2011/12/16/ducato-online/se-tornassero-i-grandi-maestri/14613/#comments Fri, 16 Dec 2011 17:49:25 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=14613 MAPPA La diaspora dei capolavori]]> URBINO – Settanta carri partirono da Urbino alla volta di Firenze, erano talmente pesanti che forse gli urbinati possono sentire ancora il rumore delle loro ruote per le strade della città. Era il 1631 e da Palazzo Ducale venne portato via ogni bene trasportabile dei Duchi di Urbino: bronzi, astrolabi, statue, anelli, spade, sgabelli. Soprattutto vennero sottratte cinquantasette opere d’arte dei più grandi maestri che avevano già segnato la storia di Urbino come Raffaello, Pietro Della Francesca, Tiziano e Bronzino.

MAPPA La diaspora dei capolavori

Oggi tutti questi quadri sono a Firenze, tra gli Uffizi e Palazzo Pitti perché l’ultima discendente dei Duchi di Urbino, Vittoria della Rovere, lasciò Palazzo Ducale per andare in sposa a Ferdinando II de’ Medici. Vittoria era figlia di Federico Ubaldo della Rovere, l’ultimo Duca di Urbino che morì prima di avere un erede maschio che potesse garantire la linea di successione, così il Ducato passò allo Stato della Chiesa.

Tutti i beni “mobili” dei Montefeltro e dei Della Rovere passarono a Vittoria, che dopo la morte del padre fu affidata alla nonna Cristina di Lorena e alla zia Maria Maddalena, tutrici di Ferdinando de’ Medici, l’erede ancora minorenne del Granducato di Toscana che salì al trono nel 1628. Il fidanzamento tra Vittoria e Ferdinando fu assicurato, si sposarono nel 1634 e la casata Medicea entrò in possesso del cospicuo patrimonio di Vittoria.

Se Urbino è stata “derubata” del suo immenso patrimonio artistico è tutta colpa, dunque, di una “pacioccona timida e goffa”, scrive Paolo Volponi riferendosi a Vittoria della Rovere che “per lo scrupolo provinciale di compensare la scarsa avvenenza ed eleganza, quale dote degna di un principe di Firenze, si portò dietro tutto il patrimonio feltresco”.

Se oggi si percorrono i vicoli del centro storico della città ducale si incontreranno negozi di souvenir che espongono il Dittico di Piero della Francesca, i ritratti dei profili del Duca Federico da Montefeltro e di sua moglie Battista Sforza. Un turista poco informato si aspetterebbe di trovarlo a Palazzo Ducale, invece è agli Uffizi di Firenze.

Stessa sorte per il ritratto di Guidobaldo della Rovere e per quello di Elisabetta Gonzaga e Guidobaldo da Montefeltro, dipinti dall’illustre Raffaello durante un breve rientro nella natia Urbino. Sono arrivati agli Uffizi con l’eredità di Vittoria anche i ritratti di Francesco Maria della Rovere e di Eleonora Gonzaga di Tiziano, insieme alla sua Venere di Urbino, nuda, adagiata in una posa sensuale sui cuscini di un letto, commissionata da Guidobaldo della Rovere per “istruire” sua moglie, Giulia Varano. Tiziano venne accolto alla corte di Urbino quando, estinta la dinastia Montefeltro, divenne Duca Francesco Maria della Rovere.

In quel periodo Urbino era un centro artistico florido, con menti brillanti e mai sazie che  affollavano a Palazzo Ducale. In quel tempo il potere politico si misurava anche con la ricchezza culturale. Se Raffaello non visse quasi mai a Urbino e i quadri posseduti dai Duchi erano pochi e risalenti al breve periodo in cui tornò, diverso è il discorso per Federico Barocci che trascorse nella città ideale la maggior parte della sua vita. Di lui, Vittoria  portò a Firenze cinque quadri.

Di questa esperienza fece tesoro Anna Maria Luisa de’ Medici, ultima erede della dinastia del Granducato di Toscana che lasciò il posto alla casata dei Lorena. Per impedire lo stesso “obbrobrio accaduto a Urbino” Anna Maria Luisa stipulò il Patto di Famiglia, un atto notarile in cui l’ultima erede dichiarò che le cose accumulate dai Medici “attraverso tre secoli e otto generazioni” sarebbero dovute rimanere per sempre a Firenze. Senza la lungimiranza dell’ultima Medici e l’esperienza di Vittoria della Rovere, la maggior parte delle opere oggi a Firenze sarebbe a Vienna, dove regnarono sull’Impero Austro Ungarico gli Asburgo-Lorena.

Le opere conservate in tutti i musei del mondo che hanno come scenario i territori del Montefeltro sono molti, dal Louvre, dove grazie alla gentile mano di Napoleone si trovano molti dipinti italiani, fra cui La Circoncisione di Cristo di Barocci e alcuni Raffaello, come San Michele e il drago e il ritratto di Baldassarre Castiglione, all’Ermitage di San Pietroburgo, alla National Gallery o al Prado di Madrid. Troviamo frammenti di Urbino anche a New York, Budapest, Vienna e all’Hampton Court di Enrico VIII.

La storia dopo i Montefeltro e i Della Rovere ha portato via molto alla città ducale ma a tentare un rimpatrio delle opere perdute ci sta pensando il sindaco Franco Corbucci: “Vogliamo capire quali delle opere che provengono da Urbino possano essere oggetto di una richiesta che abbia un minimo di fondamento a livello giuridico. Sul patrimonio dei Montefeltro e dei Della Rovere non si può far nulla,  si tratta di una legittima eredità. Si può far qualcosa sulla Pala Montefeltro”, dipinta da Piero della Francesca che si trova alla Pinacoteca Brera di Milano.  Nel capoluogo lombardo la Pala Montefeltro è finita mentre viaggiava verso Parigi, insieme ad altre opere razziate da Napoleone.

“Per riportare a Palazzo Ducale le opere che hanno visto luce qui a Urbino – ha detto il sindaco Corbucci – stiamo mettendo insieme un comitato che ragioni sul problema. Per il prossimo anno, in occasione della mostra sulle Città Ideali, stiamo pensando a un convegno che abbia come tema quello del rientro delle opere nei luoghi in cui sono state concepite. Non riguarda solo Urbino,  è un problema di molte città patrimonio dell’Unesco”.

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Sicurezza sul lavoro: concorso di pittura per giovani artisti http://ifg.uniurb.it/2011/04/05/ducato-notizie-informazione/sicurezza-sul-lavoro-concorso-di-pittura-per-giovani-artisti/7249/ http://ifg.uniurb.it/2011/04/05/ducato-notizie-informazione/sicurezza-sul-lavoro-concorso-di-pittura-per-giovani-artisti/7249/#comments Tue, 05 Apr 2011 08:17:43 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=7249 [continua a leggere]]]> URBINO – Artisti in gara per difendere la sicurezza sul luogo di lavoro. L’ Inail di Pesaro-Urbino e l’ Accademia di Belle arti di Urbino lanciano un concorso di pittura rivolto ad artisti italiani e stranieri under 35 sul tema “Dipingere la sicurezza sul lavoro”. Il vincitore riceverà in premio 4000 euro. Le opere vanno presentate alla sede Inail di Pesaro entro il 30 giugno. A novembre, i lavori selezionati saranno esposti in una mostra.

(a.r.)

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