il Ducato » premi giornalistici http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » premi giornalistici http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it L’Ifg vince borsa di studio Condé Nast: “E’ un’eccellenza italiana” http://ifg.uniurb.it/2013/09/21/ducato-online/lifg-vince-borsa-di-studio-conde-nast-e-una-delle-eccellenze-italiane/51569/ http://ifg.uniurb.it/2013/09/21/ducato-online/lifg-vince-borsa-di-studio-conde-nast-e-una-delle-eccellenze-italiane/51569/#comments Sat, 21 Sep 2013 08:46:41 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=51569 New Yorker. Consegnati anche altri 4 premi a studenti di master italiani di Milano, Roma e Venezia]]>

MILANO – L’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino è una eccellenza formativa italiana nel campo del giornalismo. A dirlo non sono dei dati statistici, ma una delle più importanti realtà editoriali internazionali, la Condé Nast. La nota casa editrice americana, proprietaria di magazine di successo come New Yorker, Wired, Vanity Fair e Vogue, ha scelto di premiare l’Ifg, e quindi l’Università di Urbino, assegnando una borsa di studio a una degli allievi.

Per la cerimonia di premiazione, che si è svolta il 18 settembre nel Salone Napoleonico dell’Accademia delle Belle Arti di Brera, sono arrivati dagli Stati Uniti l’Amministratore delegato di Condé Nast, Charles H. Townsend, la direttrice artistica del gruppo, nonché icona della moda, Anna Wintour e i cinque direttori delle testate statunitensi titolari delle borse di studio assegnate nel campo della moda, dell’arte, del cinema e del giornalismo.

Grandissima emozione per la praticante dell’Ifg Marisa Eleonora Labanca che ha ricevuto il riconoscimento per il giornalismo dal direttore del New Yorker, David Remnick. “Un momento davvero indimenticabile, poter conoscere uno dei più influenti giornalisti internazionali è stato per me un grandissimo onore”, ha dichiarato Labanca, aggiungendo: “Il premio che mi è stato assegnato dalla Condé, oltre a essere una grande soddisfazione personale, è un riconoscimento importante per l’Ifg e per il lavoro che da molti anni, con passione, portano avanti docenti e allievi”.

Personalità celebri del panorama giornalistico anche per gli altri quattro vincitori: Jim Nelson (GQ) ha premiato Alberto Furlan (borsa di studio in moda uomo per un master biennale all’Università IUAV di Venezia), Anna Wintour (Vogue) Diego Salerno ((borsa di studio in moda donna per un corso di tre anni all’Istituto europeo del Design di Milano), Graydon Carter (Vanity Fair) Francesco Fanuele (borsa di studio in cinema per un corso universitario di tre anni alla Scuola nazionale di cinema del Centro sperimentale cinematografico di Roma) e, infine, Stefano Tonchi (W) ha premiato Stefano Meli (borsa di studio in arte per un master di due anni all’Accademia di Belle arti di Brera, a Milano).

“Per oltre un secolo – ha dichiarato l’ad Charles H. Townsend –  abbiamo raccontato l’arte e la creatività  dell’Italia sulle pagine delle nostre riviste. Le borse di studio sono state istituite per celebrare questi straordinari contributi e sostenere un’industria che per tanti anni ha prodotto alcuni dei nostri partner commerciali più solidi”. Alla sua voce si è aggiunta quella della Wintour che, in chiusura della cerimonia, ha dett: “L’Italia rappresenta l’eccellenza e noi siamo emozionati di poter conoscere e premiare cinque studenti che rappresentano il futuro di questo paese”.

Presente alla cerimonia di premiazione anche la direttrice dell’Istituto per la formazione al giornalismo, Lella Mazzoli, che si è sentita “felice per le parole pronunciate dal direttore del New Yorker, che si è complimentato per il lavoro dell’Ifg, e orgogliosa per il grande impegno e lavoro che porta avanti la Scuola insieme alla collaborazione di insigni giornalisti che rendono la formazione di alta qualità e fanno di Urbino una Scuola di grande successo”. Insieme a lei anche il direttore dei corsi Gianni Rossetti: “Mi auguro che questo importante riconoscimento possa contribuire a far capire anche ai marchigiani il patrimonio di esperienze, conoscenze e competenze che abbiamo accumulato in tutti questi anni e che sarà fondamentale per i progetti di formazione e di aggiornamento che l’Ordine dei giornalisti dovrà mettere in atto dal gennaio prossimo”.

Grande soddisfazione è stata espressa anche dal rettore dell’Università di Urbino, Stefano Pivato: “La scuola di giornalismo è da anni punta d’eccellenza dell’Ateneo. Questa notizia conferma che investire nella cultura e nella formazione di qualità sono scelte fondamentali per un giovane, non solo per trovare lavoro ma per realizzare i propri sogni”.

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Il miglior giornale delle scuole: vince l’Eco della quinta di Gadana http://ifg.uniurb.it/2013/05/22/ducato-online/il-miglior-giornale-delle-scuole-vince-leco-della-quinta-di-gadana/48137/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/22/ducato-online/il-miglior-giornale-delle-scuole-vince-leco-della-quinta-di-gadana/48137/#comments Wed, 22 May 2013 17:40:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=48137 AUDIOGALLERIA / I ragazzi della scuola primaria della frazione di Urbino hanno vinto il concorso 'Il giornale della scuola' organizzato dall'Ordine dei giornalisti delle Marche in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale e la banca Popolare di Ancona. Una coppa e un assegno da 1000 euro il premio che si sono aggiudicati. E si raccontano: "L'anno prossimo ci mancherà" Video 'Modello' Geronimo Stilton]]> URBINO – Nella classe quinta della scuola primaria di Gadana, distaccamento dell’Istituto Pascoli, ci sono 18 bambini incontenibili che tra una lezione di storia e un compito di matematica si divertono a fare i giornalisti. Il loro entusiasmo travolgente non è un semplice gioco anzi, ognuno di loro prende il proprio ‘mestiere’ con assoluta serietà. Una  determinazione che, mista a tanta creatività, li ha portati fino a Jesi dove lo scorso 11 maggio sono stati premiati per aver realizzato il miglior giornalino scolastico, il loro Eco della quinta.

AUDIOGALLERIA “L’ANNO PROSSIMO L’ECO DELLA QUINTA CI MANCHERÀ”

Il concorso ‘Il giornale della scuola’, dedicato proprio ai giovani studenti che hanno la passione della scrittura, è alla sua terza edizione ed è stato organizzato dall’Ordine dei giornalisti delle Marche, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e la banca Popolare di Ancona.

VIDEO “Ispirati da Geronimo Stilton”

Potevano partecipare tutte le scuole marchigiane di ogni ordine e grado, ma i ragazzi degli istituti superiori venivano premiati in una categoria a parte. In più, chi concorreva aveva l’opportunità di cimentarsi in qualsiasi forma di giornalismo, da quello cartaceo tradizionale a quello telematico, passando per radio e tv.

I 18 studenti di Gadana si sono aggiudicati il primo premio della loro categoria e sono tornati a Urbino con una coppa luccicante e un assegno da mille euro da investire in qualche strumento utile per la scuola. “Abbiamo fatto una spedizione fino a Jesi insieme alle famiglie – racconta Simonetta Vittoria, maestra e motivatrice ufficiale della squadra – però non sapevamo di essere arrivati primi, ci avevano comunicato solo che avevamo vinto qualcosa”.

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Twitter non fa rima con Pulitzer http://ifg.uniurb.it/2012/01/23/ducato-online/twitter-non-fa-rima-con-pulitzer/16629/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/23/ducato-online/twitter-non-fa-rima-con-pulitzer/16629/#comments Mon, 23 Jan 2012 09:37:14 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=16629 LEGGI - Sarubbi: "Strumento di trasparenza" ]]> URBINO – Niente Pulitzer per i tweet.  L’organizzazione del Premio è stata chiara: l’attività di live-twitting non può considerarsi una forma di giornalismo e non è candidabile al prestigioso riconoscimento.

Nel dicembre scorso, i membri del Comitato che assegna i Pulitzer avevano modificato la definizione di Breaking News Reporting, una delle categorie del Premio.

Secondo loro, infatti, nell’era dell’informazione a flusso continuo, delle reti all news e dei social network, non basta più arrivare per primi sulla notizia, ma occorre “catturare gli eventi in maniera accurata e, mentre il tempo passa, andare più a fondo, fornire un contesto, espandere la copertura iniziale”.

L’idea di rivedere la definizione, provando a includervi il moderno genere del real time-coverage, ovvero l’aggregazione in tempo reale dei contributi pubblicati online da testate o semplici utenti, era nata dopo il calo delle candidature per la sezione “Breaking News Reporting”.

Sezione che addirittura, nell’ultima edizione, non aveva visto assegnato alcun premio. “Sarebbe davvero deludente se un evento accaduto alle 8 di mattina fosse raccontato per la prima volta su un quotidiano del giorno dopo”, aveva scritto in un comunicato il Consiglio del Pulitzer Prize. Da qui l’ipotesi che anche il flusso informativo di Twitter potesse meritare l’assegnazione di un premio.

Il sito GigaOM ha proposto la candidatura di Andy Carvin, reporter della National Public Radio (Npr), la radio pubblica statunitense, che ha usato il suo account Twitter per aggregare e verificare in tempo reale gli eventi della Primavera araba. Grazie ai suoi tweet, Carvin diffondeva decine di notizie al giorno, riprese da utenti presenti sul luogo, separando le notizie vere dal “rumore di fondo”, ovvero le bufale che circolano in rete.

All’indomani della proposta, è arrivata la risposta di Sig Gissler, amministratore del Pulitzer, che ha escluso che Carvin potesse beneficiare di un  premio. Questa la motivazione: “L’intero materiale deve figurare su un sito di notizie idonee – ovvero un sito gestito da una testata giornalistica statunitense che pubblica almeno settimanalmente nel corso dell’anno civile e che aderisce ai più elevati principi giornalistici”.

Almeno per il momento, quindi, Twitter è fuori dai giochi. Ma è anche vero che nel 2010 il Pulitzer per il giornalismo investigativo è stato assegnato per la prima volta nella storia a ProPublica, una testata online e non profit. Cosa che appena qualche anno fa poteva sembrare impensabile.

Risale al 2008 la decisione da parte del Comitato selezionatore di includere nelle possibili candidature anche “giornali stampati e organi d’informazione che pubblicano solo sul web”, purché le notizie vengano aggiornate almeno una volta alla settimana, il materiale sia attendibile e di prima mano. La precedente apertura all’innovazione era avvenuta nel 1943, quando erano stati ammessi a concorrere anche i servizi fotografici.

Ma è davvero possibile che arrivino da Twitter notizie così importanti da meritare il premio giornalistico più prestigioso? Abbiamo provato a rispondere, selezionando alcuni racconti di cronaca fatti su Twitter che, a nostro avviso, avrebbero potuto meritare il Pulitzer per le categorie Breaking News Reporting (ultim’ora) e Public Service (servizio pubblico). Gli autori sono blogger, giornalisti, ma anche comuni cittadini.

IL SUICIDIO DI BOUZID – Il 18 dicembre 2010, sul social network, è comparso  un tweet che diceva che Mohamed Bouazizi, ambulante tunisino, si era dato fuoco per protesta dopo la confisca della sua merce da parte della polizia: “Per il pane un ragazzo ha cercato di suicidarsi #SidiBouzid”.

Era il primo cinguettìo a diffondere la notizia di quel gesto disperato, che diede inizio alle rivolte contro i regimi dittatoriali del Medio Oriente e del Nord Africa. In meno di 140 caratteri è contenuta la svolta virtuale nel racconto della realtà dei giorni nostri.

Dall’hashtag #SidiBouzid internet e i social network si sono fatti urlo della primavera araba. E non solo. Sono diventati testimoni diretti dei fatti, osservati da ogni angolo del mondo attraverso l’occhio di persone qualunque che, per caso, si sono trasformate in reporter.

BLOGGER LIBICI – Il 17 febbraio, sulla scia delle proteste del mondo arabo e delle rivolte tunisina ed egiziana, in Libia è stata convocata la “giornata della collera”. L’appello era partito da Internet, da una rete di giovani blogger. “I manifestanti cantano ‘Gheddafi sei un dittatore! Il tuo turno è arrivato! Il tuo turno è arrivato!’ #feb17” è uno dei tweet lanciati durante le proteste. Un altro dice: “Libici, noi abbiamo l’obbligo di proteggere qualsiasi singolo straniero pacifico, dovunque egli sia #lybia #17feb’. La rete ha rivestito un ruolo decisivo perchè ha consentito di organizzare in breve tempo il movimento di protesta e di raccontare in tempo reale le trasformazioni in atto nel Paese.

160 BLOGGER EGIZIANI –  Nel mese di maggio 160 blogger egiziani, usando l’hashtag #NoSCAF, hanno detto la loro contro l’esercito e le sue violenze. Fra questi, Hossam El-Mamalawi, che racconta sin dagli anni ’90 gli scioperi e l’ondata di repressione diffusasi in Egitto. Da diverse parti del mondo, come a Berlino, attivisti della rete hanno sostenuto le proteste e hanno cercato di garantire ai manifestanti collegamenti sicuri a Internet, anche quando i regimi autoritari li bloccavano. L’attività dei blogger egiziani è stata fondamentale nel diffondere una maggiore consapevolezza e spirito critico nella popolazione, divulgando informazioni spesso negate dai media tradizionali.

NOBUYUKI HAYASHI - L’11 marzo 2011 il giornalista freelance di Tokyo Nobuyuki Hayashi, @Nobi per Twitter, ha comunicato gli hotspot liberi, ovvero le aree in cui era possibile accedere a Internet in modalità senza fili.  In questo modo la gente ha potuto scambiarsi indicazioni sul terremoto e allo stesso tempo comunicare al mondo ciò che stava avvenenendo. I micromessaggi di Twitter hanno avuto un ruolo fondamentale, in un momento in cui le rete telefoniche erano in sovraccarico e Internet rappresentava l’unico mezzo di comunicazione disponibile. Nell’istante della scossa, dalla sola città di Tokyo, sono stati inviati circa 1500 tweet al minuto, che contenevano hashtag come #earthquake e #japan.

SOHAIB ATHAR –  Il 2 maggio Sohaib Athar, consulente informatico, ha scritto dal suo profilo Twitter @ReallyVirtual:  “Un elicottero libra sopra Abottabad all’1.00. E’ un evento raro”. Attar ha potuto seguire il blitz in diretta e sul posto, dando notizia del passaggio di elicotteri sopra Abottabad, nella valle di Orash, definendolo anomalo.

Si è trovato così testimone inconsapevole di un momento storico come l’uccisione di Osama Bin Laden. Altri tweet sull’evento sono arrivati da Mohcin Shah, informatico pakistano. Probabilmente troppo poco per un Pulitzer, ma sempre indicativo della potenza del mezzo.

KEITH URBAHN – La notizia della morte di Osama Bin Laden è stata data da Keith Urbahn, capo dello staff del segretario della Difesa Donald Rumsfled, prima ancora che la Casa Bianca ne desse l’annuncio ufficiale, fatto dal Presidente quaranta minuti dopo.

“Mi è stato detto da una persona rispettabile che hanno ucciso Osama Bin Laden”, ha twittato Urbahn.

Il post, secondo l’analisi di una società di New York, ha registrato un traffico di quattromila tweet al secondo. Anche l’ annuncio dell’apparizione di Obama è arrivato prima su Twitter che altrove, grazie a Steve Brusk della Cnn che ha riferito dal suo profilo come da Washington stesse per partire un annuncio collegato alla sicurezza nazionale (national security related).

BRIAN STELTER – A novembre il giornalista del New York Times, Brian Stelter, ha riportato su Twitter e Storify la cronaca di Occupy Wall Street a Zuccotti Park. Durante l’operazione di sgombero la stampa è stata tenuta lontana dalla zona e lo spazio aereo sopra Manhattan è stato chiuso agli elicotteri delle televisioni.

E’ solo grazie agli attivisti presenti che è stato documentato in tempo reale quanto stava avvenendo. Questo uno dei tanti tweet partiti da Zuccotti Park:  “Police helicopters have closed air space over #OccupyWallStreet preventing all news helicopters from filming what’s happening” (“Elicotteri della polizia hanno chiuso lo spazio aereo sopra #OccupyWallStreet impedendo a tutti gli elicotteri delle testate di filmare cosa sta succedendo”)

NOTIZIE FALSE – Ma Twitter ha diffuso anche delle0 bufale. Tra gli errori giornalistici dell’anno, raccolti da Craig Silverman, giornalista, scrittore e blogger, c’è il tweet “Giffords e altri sei uccisi da un uomo armato a Tucson”.  E’ stato Andy Carvin dell’emittente radiofonica pubblica Npr a dare la falsa notizia della morte della deputata Gabrielle Giffords. Notizia che è stata puntualmente ripresa dalla rete e dai media mainstream, una delle controindicazioni della velocità e fruibilità dell’informazione dei nostri tempi.

IN ITALIA – Anche nel nostro Paese i semplici cittadini così come i professionisti dell’informazione e della politica hanno cominciato a cogliere le potenzialità informative di Twitter.

Durante la Primavera araba una giornalista di Radio Popolare, Marina Petrillo, ha retwittato le informazioni relative alle proteste nel mondo arabo. Nonostante la giornalista non si trovasse sul posto, il suo gesto ha fatto da microfono nel grande flusso di Twitter. Il suo profilo è @alaskaRP, dal nome del suo programma radiofonico e del suo blog. La Petrillo è stata nominata dai lettori del quotidiano l’Unità la migliore giornalista-blogger attiva su Twitter, vincendo così l’Unità Best Twitter 2011.

C’è poi un personaggio pubblico che ha saputo usare Twitter in maniera del tutto innovativa. E’ Andrea Sarubbi, deputato del Partito democratico e giornalista, che ha creato l’hashtag #opencamera, portando su Twitter il racconto dei lavori della Camera. Sarubbi è stato così precursore in Italia di quello che in altri Stati esiste sotto il nome di Open government.  “Twittare dalla Camera ha due vantaggi: offre un pluralismo di interpretazioni di quello che sta accadendo e dà la possibilità di far conoscere cose della Camera che in giro non si sanno”, come ha spiegato Sarubbi al Ducato Online.

Ecco un esempio dei suoi tweet: ‘Al bagno della Camera ho incrociato Gaglione, quello col 99% di assenze. O forse era un fantasma, non so. #opencamera’. Al premio Unità Best Twitter 2011, Sarubbi è stato nominato dai lettori il politico che ha fatto il miglior uso di Twitter.

Dalla sua idea, in diversi Comuni d’Italia è partita l’abitudine di fare la cronaca in tempo reale dei consigli comunali. Ecco la mappa.

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A Gianni Rossetti il premio “Giornalismo e solidarietà” http://ifg.uniurb.it/2011/12/12/ducato-notizie-informazione/a-gianni-rossetti-il-premio-giornalismo-e-solidarieta/14227/ http://ifg.uniurb.it/2011/12/12/ducato-notizie-informazione/a-gianni-rossetti-il-premio-giornalismo-e-solidarieta/14227/#comments Mon, 12 Dec 2011 16:37:11 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=14227 [continua a leggere]]]> Gianni Rossetti, direttore dell'Ifg di UrbinoAl direttore della Scuola di giornalismo di Urbino, Gianni Rossetti, è stato assegnato il secondo premio nazionale Giornalismo e Solidarietà,  intitolato a Mario Di Cicco, giornalista Rai morto nel 2008. La premiazione è avvenuta a Senigallia venerdì 9 dicembre, durante la terza edizione de “Il gusto della solidarietà”. Per la “lunga e onorata carriera ispirata ai più saldi e profondi principi professionali” si legge tra le motivazioni del riconoscimento. Rossetti, che per vent’anni è stato presidente dell’Ordine dei giornalisti delle Marche, è stato premiato per aver esercitato la professione “con una sana e antica coscienza etica”.

Il premio, istituito dalla Fondazione Dante Paladini, che promuove l’assistenza ai pazienti affetti da patologie neuromuscolari, viene assegnato a quegli esponenti della categoria che “con i propri servizi hanno contribuito a riaffermare l’etica della professione concentrando la propria attenzione sui temi della solidarietà”. Gianni Rossetti ha ricevuto una scultura dell’artista marchigiano Nazareno Rocchetti consegnata dall’assessore regionale Marco Lucchetti e dalla figlia di Mario Di Cicco. La prima edizione del premio è stata vinta da Giancarlo Trapanese, vice caporedattore della sede Rai per le Marche.

La serata di solidarietà si è svolta alla Rotonda di Senigallia è stata organizzata con il patrocinio della regione Marche, provincia di Ancona e comune di  Senigallia. L’iniziativa è stata anche sostenuta dalla Ferrari che ha messo all’asta i guanti autografati del pilota di Formula 1 Felippe Massa. L’asta, iniziata con un prezzo base di 500 euro,  continuerà fino a febbraio. Il ricavato sarà poi devoluto in beneficenza alla Fondazione.

 

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Premio Ilaria Alpi a un’allieva dell’IFG http://ifg.uniurb.it/2010/06/21/scuola/premio-ilaria-alpi-a-unallieva-dellifg/3261/ http://ifg.uniurb.it/2010/06/21/scuola/premio-ilaria-alpi-a-unallieva-dellifg/3261/#comments Mon, 21 Jun 2010 17:58:05 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=3261 [continua a leggere]]]> Un progetto di fine corso dell’IFG di Urbino ha vinto il Premio Ilaria Alpi di giornalismo televisivo. Si tratta di Una rovina di città, realizzato da Chiara Zappalà tra le abitazioni più povere e fatiscenti di Catania, dove migliaia di persone vivono in mezzo a scarafaggi, topi e muffa, nella vana attesa, che per alcuni dura anche da 15 anni, di vedersi assegnato un alloggio popolare.

Il video, pubblicato sul sito del Ducato Online, ha vinto il premio nella categoria “Miglior reportage stampa locale”.  Nella stessa categoria c’era tra i finalisti anche un’altra allieva dell’IFG, Manuela Baldi, con il servizio Olocauso, la memoria breve dei giovani.

Il premio Ilaria Alpi è uno dei più prestigiosi concorsi di giornalismo televisivo, dedicato alla reporter del Tg3 uccisa a Mogadiscio nel 1994 assieme all’operatore Miran Hrovatin, mentre indagava su un traffico di armi durante la guerra civile somala.

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Due allieve dell’Ifg di Urbino in finale al premio Ilaria Alpi http://ifg.uniurb.it/2010/06/01/scuola/due-allieve-dellifg-di-urbino-in-finale-al-premio-ilaria-alpi/3245/ http://ifg.uniurb.it/2010/06/01/scuola/due-allieve-dellifg-di-urbino-in-finale-al-premio-ilaria-alpi/3245/#comments Tue, 01 Jun 2010 20:32:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=3245 [continua a leggere]]]> Due allieve della scuola di giornalismo di Urbino, Manuela Baldi e Chiara Zappalà, sono finaliste del premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi. I reportage, realizzati dalle due praticanti come servizio conclusivo del biennio 2008-2010, sono nella rosa dei selezionati per la sezione “Tv locali”.

Olocausto, la memoria breve dei giovani, di Manuela Baldi, mette a confronto due generazioni: quella di chi ha vissuto la propria giovinezza durante il ventennio fascista subendo l’onta e la persecuzione delle leggi razziali e di chi è nato dopo il 1980. Mostra come, a quasi 80 anni dall’emanazione delle leggi razziali, giovani e giovanissimi stiano “perdendo la memoria” di un periodo buio della storia d’Italia.

Una rovina di città, di Chiara Zappalà, è un reportage realizzato tra le abitazioni più povere e fatiscenti di Catania, dove migliaia di persone vivono in mezzo a scarafaggi, topi e muffa, nella  vana attesa, che per alcuni dura anche da 15 anni, di vedersi assegnato un alloggio popolare.

Il premio Ilaria Alpi è uno dei più prestigiosi concorsi di giornalismo televisivo, dedicato alla reporter del Tg3 uccisa a Mogadiscio nel 1994 assieme all’operatore Miran Hrovatin, mentre indagava su un traffico di armi durante la guerra civile somala. La proiezione dei filmati in concorso e la premiazione dei vincitori si terranno a Riccione durante la cinque giorni dedicati al concorso, giunto ormai alla sua sedicesima edizione, dal 15 al 19 giugno.

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A due ex allievi Ifg il premio “Una storia ancora da raccontare” http://ifg.uniurb.it/2010/04/26/ducato-online/a-due-ex-allievi-ifg-il-premio-una-storia-ancora-da-raccontare/3072/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/26/ducato-online/a-due-ex-allievi-ifg-il-premio-una-storia-ancora-da-raccontare/3072/#comments Mon, 26 Apr 2010 14:06:48 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=3072 Due ex allievi dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino sono i vincitori del premio “Una storia ancora da raccontare”, concorso inserito all’interno del Festival internazionale del giornalismo di Perugia. Mariangela Modafferi e Pasquale Filippone sono arrivati al primo posto nella sezione “video” con un servizio su Maria Grazia Cutuli, dal titolo “Da Catania a Kabul, storia di una passione”.

All’inviata del Corriere della sera morta in Afghanistan nel 2001 era infatti dedicata quest’anno la quarta edizione del premio, organizzato dal Festival internazionale del giornalismo di Perugia e dall’associazione Ilaria Alpi.

Il video ripercorre tutta la storia della giornalista, da Catania, città d’origine, all’Afghanistan, dove è morta in un attentato sulla strada per Kabul. Le tappe della carriera della Cutuli vengono rievocate attraverso  le testimonianze di numerosi colleghi.

“Per prima cosa – spiega Pasquale Filippone – siamo andati a Catania, dove abbiamo parlato con alcuni suoi ex colleghi a Telecolor e con il cugino. Poi, a Milano, abbiamo intervistato molti giornalisti del Corriere della sera, tra i quali anche Ferruccio De Bortoli, che avevano lavorato con lei”.

Mariangela Modafferi, 28 anni, lavora all’ufficio stampa dell’Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro) a Roma, mentre Pasquale Filippone, 30 anni, è redattore alla tv di Milano Class news. “Partecipare a questo premio ci ha dato la possibilità di recuperare il vero spirito del giornalismo: uscire per strada, parlare con le persone. Per noi che facciamo sempre vita di redazione è stato importante”, ha spiegato Mariangela Modafferi.

“Ci siamo rivisti nella storia di Maria Grazia Cutuli, originaria come noi dell’Italia meridionale. Il nostro obiettivo è stato andare oltre suo lavoro e dare voce al suo lato umano”, spiega Filippone: “Dedichiamo il premio a Raffaele Ciriello, fotoreporter freelance e amico intimo di Maria Grazia Cutuli morto un anno dopo di lei in Palestina. Anche lui è morto mentre faceva il suo lavoro, ma nessuno gli ha intitolato un concorso giornalistico”.

Clicca qui per vedere il video incorporato.

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Urbino Press Award: l’11 giugno la consegna del premio a Urbino http://ifg.uniurb.it/2010/04/20/ducato-notizie-informazione/urbino-press-award-l11-giugno-la-consegna-del-premio-a-urbino/2939/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/20/ducato-notizie-informazione/urbino-press-award-l11-giugno-la-consegna-del-premio-a-urbino/2939/#comments Tue, 20 Apr 2010 16:06:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2939 [continua a leggere]]]> URBINO – Sarà premiato l’11 giugno a Urbino David Ignatius, il giornalista del Washington Post vincitore della quinta edizione del premio ‘Urbino Press Award’.
Il riconoscimento, assegnato ogni anno al giornalista americano che più si è distinto per la “capacità di raccontare il mondo che cambia”, verrà consegnato dal Presidente dell’Urbino Press Award Giovanni Lani all’editorialista del Post e romanziere, autore fra l’altro di Body of lies (titolo italiano: Nessuna verità, da cui è stato tratto l’omonimo film di Ridley Scott con Leonardo Di Caprio e Russell Crowe).

L’annuncio del nome del vincitore è stato dato ieri (alle 01.00 di notte in Italia) dall’ambasciatore italiano negli Stati Uniti, Giulio Terzi, nel corso di una cerimonia svoltasi all’ambasciata a Washington alla quale hanno partecipato esponenti del mondo dell’informazione e rappresentanti dell’amministrazione Obama, nonché il ministro del Lavoro Sacconi. (m.f.)

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Premio “Eretici digitali”: menzione d’onore per due ex-Ifg http://ifg.uniurb.it/2010/04/14/ducato-notizie-informazione/due-ex-allievi-dellifg-di-urbino-menzionati-al-premio-eretici-digitali/2638/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/14/ducato-notizie-informazione/due-ex-allievi-dellifg-di-urbino-menzionati-al-premio-eretici-digitali/2638/#comments Wed, 14 Apr 2010 15:39:25 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2638 [continua a leggere]]]> URBINO – Menzione d’onore per due ex-allievi dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino al premio Eretici digitali. Pasquale Filippone e Federico Formica, del biennio 2006-2008, hanno attirato l’interesse della giuria con il lavoro Omofobia capitale.

Lanciato dal Festival internazionale del giornalismo di Perugia, che si svolgerà il dal 21 al 25 aprile, il premio è stato assegnato alle inchieste online che meglio si sono servite delle nuove possibilità offerte da internet. Il premio nasce dal libro Eretici digitali di Vittorio Zambardino e Massimo Russo, che cedono i diritti d’autore dell’opera ai vincitori.

Il premio verrà assegnato a Perugia il 22 aprile: se lo sono aggiudicato ex-eaquo Marco Pavan con After Jugo – Sarajevo a life of a generation e un gruppo di studenti dell’università di Catania con ELEVEN Catania, inchiesta collettiva a 11 voci.

Menzione d’onore anche per in.fondo.al.mar di David Boardman e Paolo Gerbaudo, The Berlin project di Sheena Rossiter, Alex Wood, Dominique Heerden, Marco Woldt e Marcus Gilroy-Ware, e Threatened Voices di Solana Larsen e Sami ben Gharbia. (c.z.)

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“Urbino press award” a giornalismo online? Lani:”Perché no?” http://ifg.uniurb.it/2010/04/13/ducato-notizie-informazione/urbino-press-award-a-giornalismo-online-laniperche-no/2390/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/13/ducato-notizie-informazione/urbino-press-award-a-giornalismo-online-laniperche-no/2390/#comments Tue, 13 Apr 2010 15:34:13 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2390 [continua a leggere]]]> URBINO – L'”Urbino press award” al giornalismo online? Non è cosa impossibile. Lo specifica Giovanni Lani, direttore del premio, a Ducato notizie.

“Il web non va più visto come qualcosa di lontano dalla carta stampata, di diverso, di inferiore o superoiore. E’ solo un’altra forma di comunicazione”.

Ascolta Giovanni Lani

Tra i numerosi giornalisti premiati in passato, Lani ricorda come molti di loro, anche se non lavorino esclusivamente per il web, comunque abbiamo blog, rubriche, siti o proprie pubblicazioni in rete.

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http://ifg.uniurb.it/2010/04/13/ducato-notizie-informazione/urbino-press-award-a-giornalismo-online-laniperche-no/2390/feed/ 0 URBINO - L'"Urbino press award" al giornalismo online? Non è cosa impossibile. Lo specifica Giovanni Lani, direttore del premio, a Ducato notizie. - "Il web non va più visto come qualcosa di lontano dalla carta stampata, di diverso, URBINO - L'"Urbino press award" al giornalismo online? Non è cosa impossibile. Lo specifica Giovanni Lani, direttore del premio, a Ducato notizie. "Il web non va più visto come qualcosa di lontano dalla carta stampata, di diverso, di inferiore o superoiore. E' solo un'altra forma di comunicazione". Ascolta Giovanni Lani Tra i numerosi giornalisti premiati in passato, Lani ricorda come molti di loro, anche se non lavorino esclusivamente per il web, comunque abbiamo blog, rubriche, siti o proprie pubblicazioni in rete. il Ducato no