Lucia è stata insignita del riconoscimento per “la sua forte e autentica testimonianza di una grande dignità personale e sociale che si riconferma di fronte alle offese”. Queste sono le motivazioni che il presidente dell’associazione pesarese Elio Giuliani ha letto prima che Giusi Fasano, giornalista del Corriere della Sera, le consegnasse la targa di riconoscimento. “È un momento della mia vita bellissimo, mi stanno succedendo tante cose belle in questo ultimo periodo, grazie anche a tutti quelli che mi sono stati vicini”.

LE FOTOGRAFIE DELLA PREMIAZIONE

A partire da Edoardo Caleffi, il chirurgo che ha diretto le dieci operazioni per la ricostruzione del viso della Annibali. “Un anno fa è nata la nuova Lucia, quella che è arrivata da noi in una notte buia e tempestosa ma non ha mai perso la sua forza né si è rassegnata all’idea di rimanere prigioniera delle sue ferite” dice Caleffi, direttore del reparto di chirurgia plastica e del centro ustioni dell’ospedale di Parma, mentre nella sala di Palazzo Montani Antaldi vengono proiettate le immagini che raffigurano Lucia subito dopo l’aggressione con l’acido, ne mostrano i danni sul viso e sul corpo, senza censure. E dopo i primi interventi chirurgici.

Un volto tumefatto, una mano sfigurata poi la prima smorfia, l’inizio di un sorriso, gli occhi che si aprono di nuovo e che a fatica cominciano a rivedere. Le fotografie scorrono tra lo stupore dei presenti, sono immagini devastanti, qualcuno non regge a quella vista e preferisce uscire. È un racconto forte, ma la stessa forza ha spinto Lucia a non mollare e a “ vivere la vita in maniera positiva” – come racconta lei stessa. Autoironica, non ha mai perso il sorriso e ride quando il chirurgo, dopo le foto drammatiche, proietta una vignetta di Lucy Van Pelt che recita: “Non sono acida, è la gente che mi ha cambiato il ph”. A quasi un anno dall’aggressione avvenuta nel suo appartamento di Pesaro, Lucia festeggia il suo primo compleanno di questa nuova vita fatta di sfide e attraversata da un trauma che, come dice lei, l’ha arricchita.

Oltre a Lucia Annibali a ricevere il premio Circolo della stampa, giunto alla sua 30esima edizione, sono state la storica dell’arte Anna Maria Ambrosini Massari e l’archeologa Maria Grazia Masetti-Rouault

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Premiata “per la sua forte e autentica testimonianza di una grande dignità personale e sociale che si riconferma di fronte alle offese”, Lucia Annibali riceverà, con il Premio Circolo della Stampa, anche il primo riconoscimento a livello territoriale.  “Lucia è diventata icona della lotta contro la violenza sulle donne – afferma Elio Giuliani del Consiglio direttivo del Circolo della stampa di Pesaro – assegnarle il premio ci sembrava il minimo che potevamo fare. Questa è la sua terra e ci sembrava giusto renderle merito”.

Le altre due donne, Anna Maria Ambrosini Massari e Mariagrazia Masetti, lavorano nel campo artistico. La prima, storica dell’arte e professore associato di Storia dell’arte moderna all’Università di Urbino, è stata premiata per i suoi studi dedicati alle Marche e “per essere ormai da tempo fermo e autorevole punto di riferimento nella ricerca e nello studio della storia dell’arte”. Mariagrazia Masetti è, invece, una scoperta: “nonostante sia una delle archeologhe più importanti a livello internazionale, qui è poco conosciuta – afferma Elio Giuliani – è l’esempio di quei pesaresi che ‘lavorano dietro le quinte’ ma che rendono merito alla nostra città nel mondo”.

La cerimonia di premiazione si terrà l’1 aprile a Palazzo Montani Antaldi di Pesaro alle 17.30. Oltre al Premio circolo della stampa 2014, verranno assegnati altri riconoscimenti, di cui due alla memoria – a Bruno Cesari, scenografo e premio Oscar 1988, e al soprano Renata Tebaldi – e due premi speciali all’Ente Olivieri “per i suoi 220 anni di attività” nella cura del patrimonio librario, e alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, uno dei più importanti festival cinematografici d’Italia, “per i 50 anni di attività”. La “Spilla d’oro Circolo della Stampa” verrà, invece, consegnata a Massimo Mainardi per celebrare i suoi 40 anni di iscrizione all’Ordine dei giornalisti.

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