“Circa 70 persone lavorano a Presseurop – spiega al Ducato il condirettore Giampaolo Accardo – per alcuni è una semplice collaborazione per altri un impegno a tempo pieno. Il 22 dicembre sospenderemo le attività del sito, dobbiamo ancora decidere se lasciarlo accessibile senza aggiornarlo o oscurarlo del tutto. Anche per tenerlo lì bisogna pagare un dominio…”.
Le motivazioni economiche presentate dalla Commissione Europea per giustificare il mancato rinnovamento del contratto non convincono i giornalisti di Presseurop. L’Associazione della stampa internazionale infatti ha fatto sapere di appoggiare la testata, molti deputati europei sono a favore della mobilitazione dei finanziamenti per i progetti multimediali e il 20 novembre sono stati stanziati nel budget dell’Unione 6,8 milioni di euro in più.
“Malgrado ciò, malgrado il numero di lettori sia in crescita continua (oltre 600mila visitatori unici al mese) e malgrado il fatto che una valutazione indipendente abbia raccomandato di mandare avanti il progetto, la Commissione insiste nel non voler usare questi fondi per finanziare Presseurop, condannando di fatto il sito a chiudere e le 70 persone che vi lavorano – giornalisti, editor e traduttori – a perdere il posto”, si legge nel comunicato diffuso dalla redazione.
Quindi i soldi ci sarebbero ma progetto non sarà comunque rifinanziato. “Il commissario Viviane Reding – continua Giampaolo Accardi – ha deciso che Presseurop non è un progetto prioritario quindi userà i finanziamenti per altre realtà”.
L’appello che i giornalisti stanno diffondendo in rete proprio in queste ore è volto a smuovere le acque sperando in un ripensamento della Commissione Europea. Se ciò non dovesse accadere si aspetta che qualcun altro – ingolosito dalle potenzialità del sito – decida di investire sul progetto di Presseurop mettendo soldi freschi in cassa. “Si spera – conclude Giampaolo Accardo – ma come si dice, chi vive sperando…”.