il Ducato » provincia pesaro e urbino http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » provincia pesaro e urbino http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Piero Guidi sarà all’Expo: si smorza la polemica sull’assenza di pesaresi http://ifg.uniurb.it/2015/02/02/ducato-online/nessun-pesarese-allexpo-la-camera-di-commercio-contro-la-regione/64279/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/02/ducato-online/nessun-pesarese-allexpo-la-camera-di-commercio-contro-la-regione/64279/#comments Mon, 02 Feb 2015 17:25:53 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64279 La Data di Urbino

La Data di Urbino

URBINO – Un pesarese all’Expo ci andrà. È Piero Guidi, stilista marchigiano che a Urbino disegna e produce abbigliamento e pelletteria. Lo rende noto il Resto del Carlino. “Una notizia bellissima”, come ha detto lo stesso Guidi, che mette a tacere le polemiche dei giorni scorsi sulla mancata partecipazione a Expo di aziende del territorio.

La Camera di commercio di Pesaro e Urbino aveva chiesto alla Regione “una più equilibrata rappresentazione” delle realtà locali. “Non ci sono imprese pesaresi tra le otto selezionate per l’Expo 2015″, aveva detto in un comunicato il presidente Alberto Drudi.

“La convinzione –  aveva sottolineato Drudi – è che, ad un evento di portata mondiale come l’Expo, le Marche possano e debbano presentarsi come comunità coesa a tutto tondo”.

Ora la provincia ha la sua occasione per esporre le eccellenze del territorio – e italiane – nella brillante vetrina milanese, e di affermarsi a livello internazionale.

Drudi ha anche annunciato che “La Data” di Urbino, che sarà un presidio dell’Expo nelle Marche, sarà finita di ristrutturare e allestita con l’obiettivo di valorizzare il territorio. L’elegante edificio, un tempo sede delle stalle del Duca, ospiterà esposizioni tematiche sull’arte della costruzione di mobili.

Urbino poi ci sarà anche con la mostra “I cento libri più belli d’Italia”, come annunciato dall’assessore Vittorio Sgarbi in una recente conferenza stampa. Tra i progetti locali organizzati dalla Camera di commercio in relazione all’Expo anche un itinerario turistico tra le città di Pesaro, Fano, Pergola ed Acqualagna.

(articolo aggiornato il 3/2/2015)

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I cavalli abbandonati nella Gola del Furlo potrebbero essere adottati dalla Provincia http://ifg.uniurb.it/2014/04/09/ducato-online/i-cavalli-abbandonati-nella-gola-del-furlo-potrebbero-essere-adottati-dalla-provincia/61222/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/09/ducato-online/i-cavalli-abbandonati-nella-gola-del-furlo-potrebbero-essere-adottati-dalla-provincia/61222/#comments Wed, 09 Apr 2014 11:52:56 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61222 14-290x290URBINO – Trenta cavalli abbandonati da anni sul monte Pietralata, un proprietario che li “disconosce” e la Provincia di Pesaro Urbino che potrebbe presto adottarli.

Continua il contenzioso tra la Comunità Montana Catria e Nerone e un allevatore della zona, che frequenta il monte Pietralata per far mangiare quelli che un tempo erano i suoi cavalli. Dice che non sono di sua proprietà per non pagare il risarcimento alla Comunità montana per aver utilizzato un capannone all’interno della riserva del Furlo, di proprietà del demanio, senza pagare l’affitto.

Intanto i cavalli sono ancora lì, sul monte che li ospita da anni. Stanno bene, non sono minacciati dai lupi, ma hanno bisogno di cure. In Provincia, fa sapere la Guardia forestale di Cagli, si discute della possibilità di adottare questi animali per farli vivere all’interno della riserva naturale della  Gola del Furlo allo stato brado. Si tratta di una proposta che se dovesse passare impiegherà comunque più di un anno per diventare realtà.

Armando Rocchetti, comandante della Guardia forestale di Cagli, si è interessato in prima persona alla vicenda e ci ha aiutato a ricostruire la storia dei trenta cavalli. “Sono sul monte dal 1997 – spiega Rocchetti – e sono stati sistemati lì perché il capannone dell’allevatore aveva subìto dei danni e non era più agibile. Secondo il proprietario dei cavalli, la colpa era della Provincia di Pesaro e Urbino che non aveva fatto manutenzione al canale di scorrimento dell’acqua piovana lungo la strada che costeggiava la sua proprietà”. Per questo motivo, l’allevatore ha fatto causa alla Provincia.

Dopo l’apertura del contenzioso con la Provincia, l’allevatore ha chiesto al Corpo forestale dello Stato, gestore del demanio regionale, di poter portare i cavalli sugli altipiani del monte Pietralata a pascolare. Doveva essere una soluzione provvisoria, di pochi mesi. Il pascolo di altura, infatti, è consentito solo nel periodo tra maggio a settembre. D’inverno i cavalli dovevano essere portati sotto gli 800 metri, ma così non è stato perché nel frattempo l’allevatore non era riuscito a sistemare la sua scuderia e aveva quindi chiesto di utilizzare un altro capannone di proprietà del demanio che si trova a circa 700 metri d’altezza sul monte Pietralata. Un ricovero per cavalli dai recinti fatiscenti. Gli è stato concesso, anche in questo caso, solo per un breve periodo. E anche in questo caso quella che doveva essere una soluzione temporanea si è trasformata in una soluzione permanente.

Intanto, nel 2000, il demanio regionale passa in gestione alla comunità montana di Cagli e Urbania. Per questo pascolo sul monte Pietralata l’allevatore avrebbe dovuto pagare un canone annuale che aveva subìto un leggero aumento. “L’allevatore, però, si è rifiutato di pagare i 150 euro in più di canone”, spiega Rocchetti.

Si apre così nel 2003 un nuovo contenzioso, questa volta tra l’allevatore, che intanto aveva smesso di pagare l’affitto del capannone, e la comunità montana, che, a fronte del mancato pagamento, gli aveva vietato di usare la struttura. Un divieto sempre ignorato.

Secondo la ricostruzione del comandante della forestale di Cagli, il tribunale aveva imposto al proprietario dei cavalli di pagare un risarcimento alla comunità montana. Ma l’allevatore, ormai caduto in disgrazia, non disponeva più di nulla. È per questo che, nonostante frequentasse il monte Pietralata a bordo del suo trattore carico di fieno per dar da mangiare agli animali, sosteneva e continua a sostenere che quei cavalli non sono suoi.

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Costo dell’acqua, Pesaro e Urbino tra le più care d’Italia http://ifg.uniurb.it/2014/03/24/ducato-online/costo-dellacqua-pesaro-e-urbino-tra-le-piu-care-ditalia/60155/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/24/ducato-online/costo-dellacqua-pesaro-e-urbino-tra-le-piu-care-ditalia/60155/#comments Mon, 24 Mar 2014 17:58:47 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=60155 URBINO – La provincia di Pesaro e Urbino è tra le prime dieci d’Italia dove l’acqua del rubinetto è più ‘salata’. Niente a che fare col sapore, ma con la bolletta sì: il costo medio per famiglia è infatti di 502 euro all’anno. A dirlo è il rapporto dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva. Inoltre la nostra regione risulta essere la più cara d’Italia dopo la Toscana: 429 euro annui di media per bolletta. L’indagine, riferita all’anno 2013, ha preso in esame il consumo di 192 metri cubi di acqua di una famiglia tipo di tre persone. Lo studio si riferisce al servizio idrico integrato per uso domestico.

Giovanna Fraternale di Marche Multiservizi, gestore del servizio idrico afferma: “Sono dei dati fuorvianti. Le città che prendono l’acqua da sorgente non devono affrontare i costi di depurazione. La nostra fonte di approvvigionamento sono i fiumi. L’acqua deve, quindi, subire dei processi di potabilizzazione. Inoltre, il consumo medio della nostra provincia è di 120 metri cubi e non di 192 metri cubi”. Il rapporto in effetti prende in esame il costo del servizio, parificando tutti i consumi a 192 metri cubi e moltiplicando per il costo di un metro cubo, diverso per ogni provincia.

In Italia la spesa media si attesta sui 333 euro: la regione meno cara è il Molise con 143 euro. Firenze, Pistoia e Prato sono le città con le tariffe più alte, 542 euro all’anno, mentre Isernia è quella dove si spende di meno, 120 euro. Dal 2007 il costo dell’acqua nelle Marche è aumentato del 58,9%, rispetto ad un incremento su scala nazionale del +43%. Ma fra 2012 e 2013 l’aumento è stato dell’6,5% rispetto al 7,4% del resto del Paese.

Le differenze fra provincia e provincia  in regione arrivano anche a 150 euro: si va dai 502 euro di Pesaro ed Urbino ai 349 di Ascoli Piceno. Unico dato per così dire positivo riguarda la dispersione idrica: nelle Marche va meglio rispetto alla media del Paese, l’acqua sprecata da perdite siamo infatti al 21% di acqua dispersa nel 2012 rispetto al 33% della media nazionale. Ma non nella nostra provincia: a Pesaro- Urbino, infatti, la dispersione si attesta al 34%.

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Coldiretti Pesaro-Urbino, il nuovo direttore è Paolo De Cesare http://ifg.uniurb.it/2014/03/05/ducato-notizie-informazione/coldiretti-pesaro-urbino-il-nuovo-direttore-e-paolo-de-cesare/58859/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/05/ducato-notizie-informazione/coldiretti-pesaro-urbino-il-nuovo-direttore-e-paolo-de-cesare/58859/#comments Wed, 05 Mar 2014 17:22:12 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58859 [continua a leggere]]]> ACQUALAGNA –  Paolo De Cesare è il nuovo direttore della Coldiretti di Pesaro e Urbino. Quarantadue anni, laureato in Economia e commercio con un master in risorse umane, è stato scelto come nuovo responsabile della federazione che associa oltre seimila imprese agricole. De Cesare ha già ricoperto gli incarichi di direttore delle federazioni di Cagliari e Frosinone. È stato anche dirigente Creditagri Italia, ente di garanzia e assistenza alle imprese. Il nuovo direttore subentra a Leandro Grazioli, che guiderà la federazione di Ascoli – Fermo.

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