il Ducato » rifiuti http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » rifiuti http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Ca’ Vagnino, usava il suo terreno come discarica abusiva: denunciato http://ifg.uniurb.it/2015/02/24/ducato-notizie-informazione/ca-vagnino-usava-il-suo-terreno-come-discarica-abusiva-denunciato/66260/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/24/ducato-notizie-informazione/ca-vagnino-usava-il-suo-terreno-come-discarica-abusiva-denunciato/66260/#comments Tue, 24 Feb 2015 14:30:56 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=66260 [continua a leggere]]]> URBINO, 24 Feb – Un uomo di 55 anni di Vallefoglia è stato denunciato dalla polizia per aver trasformato un suo terreno a Ca’ Vagnino di Urbino in una discarica per rifiuti speciali e veicoli in disuso. Durante il sopralluogo sono intervenuti anche la forestale e l’Agenzia per la protezione ambientale di Pesaro.

tubi

L’uomo utilizzava il capannone adiacente per lavorare alla riparazione di elettrodomestici ed al recupero, da auto ormai inutilizzate, di pezzi da rivendere in un secondo momento. Ed infatti tra i rifiuti trovati sul posto ci sono pneumatici, componenti di elettrodomestici e scarti ferrosi.

capannone

Sono anche stati denunciati i quattro proprietari delle auto da cui l’uomo cercava di isolare parti riutilizzabili perché avrebbero dovuto consegnare le macchine da rottamare a un centro di raccolta autorizzato.

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Rifiuti speciali, da oggi parte il Sistri. Confartigianato: “Sistema da correggere” http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-online/rifiuti-speciali-da-oggi-parte-il-sistri-confartigianato-sistema-da-correggere/58439/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-online/rifiuti-speciali-da-oggi-parte-il-sistri-confartigianato-sistema-da-correggere/58439/#comments Mon, 03 Mar 2014 18:21:14 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58439 sistri_1 URBINO – Inizia oggi l’era del Sistri, il nuovo sistema digitale di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi, ma molte imprese di tutta Italia e della provincia di Pesaro-Urbino non sanno ancora se dovranno utilizzare la nuova procedura. Il Ministero dell’Ambiente, infatti, ha annunciato proprio nel giorno d’esordio la prossima pubblicazione di un decreto che potrebbe rendere obbligatorio il sistema solo per le imprese con più di dieci dipendenti. Inoltre per tutto il 2014 sarà in prova e le sanzioni scatteranno solamente dal prossimo anno quando il sistema sarà totalmente digitalizzato.

Una creatura controversa sotto molti aspetti, l Sistri, a partire dai nove rinvii del “click day” (l’adozione effettiva del sistema) che hanno congelato il progetto dal 2010 a oggi. False partenze dovute soprattutto a problemi di carattere tecnico del meccanismo, ma che prima ancora di entrare a regime ha comportato spese e trafile burocratiche per almeno 300 mila imprese italiane: il Sistri, infatti, prevede il trasferimento dal cartaceo al digitale delle certificazioni di monitoraggio dei rifiuti.

Gli interessati (imprese, trasportatori e rivenditori che producono o gestiscono rifiuti pericolosi) hanno dovuto acquistare un token usb per autenticarsi nel sistema, mentre i mezzi di trasporto dei rifiuti sono stati equipaggiati con delle scatole nere speciali. Ciò ha comportato per molti l’aggiornamento dei sistemi informatici (in alcuni casi, l’acquisto di un computer), oltre a un canone annuale spesso superiore ai 1000 euro per un servizio mai partito. Un disservizio che ha il sapore della beffa e che nel 2011 aveva visto le imprese artigiane della provincia di Pesaro-Urbino pronte a dar vita a una class action per farsi risarcire i costi sostenuti senza motivo.

Pur di evitare la tagliola del Sistri, c’è chi ha ridotto la propria attività, come una ditta di trasporto dei rifiuti del Montefeltro che ha preferito rimanere anonima: “Pagavamo 1500 euro all’anno di canone per una cosa che non esisteva – racconta il titolare – abbiamo comprato i token e le black box da montare sui camion e speso altri soldi per aggiornare i software. Non riesco neanche a quantificare il costo totale, ma avrei dovuto chiedere un risarcimento“. La ditta, che un tempo trasportava anche rifiuti speciali e pericolosi, adesso tratta solo rifiuti ordinari: “Siamo ancora autorizzati per ogni tipo di materiale – sottolinea l’imprenditore – ma non trattiamo più gli speciali perché non vogliamo perdere altri soldi con questo meccanismo”.

“Per i nostri iscritti – spiega Andrea Panzieri, responsabile del servizio Ambiente di Confartigianato Imprese a livello provinciale – il Sistri ha significato solo una perdita di tempo e di denaro. Non ha mai funzionato ed è troppo complesso per poter essere utilizzato dalle imprese: molti non hanno neanche il collegamento Internet, oppure lavorano da soli e dunque non hanno tempo per gestire questa procedura burocratica”.

E pensare che tutto era nato nel 2009 per contrastare le ecomafie: “Un motivo valido – ammette Panzieri – ma la realizzazione è stata disastrosa. All’inizio non funzionava neppure il call center: trenta minuti di attesa per non avere una risposta adeguata. Anche il sito ha avuto i suoi problemi. Alcune semplificazioni ci sono state, ma non abbastanza. Speriamo che il Ministero dell’Ambiente decida davvero di esentare le piccole imprese. Giusto promuovere la tracciabilità e l’innovazione tecnologica, ma il sistema va ripensato. La priorità è migliorare i controlli”.

“Una cosa assurda, gestita malissimo – tuona Egidio Cecchini, segretario di Confcommercio Urbino – il Sistri ha costretto le piccole e medie imprese a sostenere oneri alti e ingiustificati: il contrasto alle ecomafie non si fa con la confusione. Questa è una brutta pagina che ha minato ancor di più la credibilità dello Stato e delle istituzioni: ci sono persone che hanno dovuto aggiornare tutto il sistema informatico o affidarsi a consulenti per poi vedere tutto rinviato. E forse anche questa volta non se ne farà niente: a questo punto non possiamo esserne sicuri”.

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Scontro su Ca’ Lucio. In Comune sì a due mozioni su controlli e trasparenza http://ifg.uniurb.it/2014/02/13/ducato-online/scontro-su-ca-lucio-in-comune-si-a-due-mozioni-su-controlli-e-trasparenza/57231/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/13/ducato-online/scontro-su-ca-lucio-in-comune-si-a-due-mozioni-su-controlli-e-trasparenza/57231/#comments Thu, 13 Feb 2014 10:05:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=57231 discarica cà lucioURBINO – Un consiglio comunale teso sin dal primo minuto si è tenuto ieri nella sala Serpieri dell’ex Collegio Raffaello, sia perché indetto a 50 giorni di distanza dall’ultimo incontro sia per l’assenza, fortemente criticata dall’opposizione, di alcuni consiglieri di maggioranza. Nonostante fossero sei i punti da discutere, a dominare la seduta consiliare è stata la discarica Ca’ Lucio: approvate due mozioni, diverse e entrambe all’unanimità, una con un ultimatum alla Marche Multiservizi per un programma delle attività messe in atto, l’altra su interventi serrati per escludere l’ipotesi di “utilizzo abusivo della discarica”.

La prima mozione – presentata dai consiglieri Pd – invita la società Marche Multiservizi a fornire, entro 30 giorni, un programma dettagliato degli interventi che intende eseguire per risolvere il problema dell’emissione di vapori maleodoranti e del traffico di autocisterne contenenti percolato; con la seconda mozione – voluta dai consiglieri di Gruppo Misto, Liberi per Cambiare e Per Urbino – si è chiesta la sospensione immediata del conferimento di rifiuti nella discarica previa verifica, da parte di Sindaco e autorità giudiziarie, dell’eccedenza oltre i limiti stabiliti dalle norme regionali delle quantità di rifiuti versati finora.

“È doveroso che il Sindaco e la Giunta si facciano portavoce delle lamentele della popolazione di Montesoffio, dov’è situata la discarica. L’emissione di cattivi odori è intollerabile e tale da pregiudicare il diritto alla qualità della vita”. Così Piero Sestili, esponente Pd e candidato alle primarie del partito, ha presentato la mozione con cui in sostanza chiede a Marche Multiservizi di “mettere in campo tutte le azioni tecniche e gestionali” per limitare le emissioni di cattivi odori e soprattutto il traffico di camion che quotidianamente prelevano dall‘impianto di compostaggio quantità di percolato, “evidentemente prodotto in eccedenza rispetto alla capacità di trattamento dell’impianto stesso”. Il tutto deve essere deciso dalla ditta entro 30 giorni e specificato in un programma chiaro.

“Pura poesia. Le parole di Sestili sono pura poesia”, ha dichiarato Maurizio Gambini capogruppo di Liberi per Cambiare lamentando, con il favore di tutta l’opposizione, un uso politico della questione Ca’ Lucio da parte degli esponenti del Pd, attualmente in piena campagna elettorale per le primarie di marzo. “Sono problemi noti a tutti da molto tempo e noi come opposizione combattiamo contro l’ampliamento della discarica ormai da anni – ha aggiunto Lucia Ciampi capogruppo Per Urbino – abbiamo presentato numerose mozioni e ordini del giorno per limitare i danni della discarica, ma avete sempre votato contro o vi mancava il tempo necessario per discuterne”.

È anche per questo motivo che la richiesta iniziale presentata dai consiglieri di opposizione ha una sostanza ben diversa. “Essendo venuti a conoscenza da qualche giorno – ha dichiarato Gambini – che la ditta Marche Multiservizi smaltirebbe quantitativi di rifiuti ben oltre la capienza massima riconosciuta dalla Regione, chiediamo che il Sindaco verifichi personalmente e con le autorità competenti la veridicità di questa situazione e proceda alla chiusura immediata della discarica”.

È a questo punto che i toni si scaldano, le proposte così come formulate, sembrano essere inaccettabili per entrambi gli schieramenti. Il primo a fare un passo indietro è proprio Sestili che, per evitare che la sua mozione venga vista come un atto politico, si rivolge ai consiglieri di opposizione proponendo di rimandare la decisione al prossimo consiglio comunale in modo da presentare un “documento condiviso privo di colore politico”, che porti l’ultimatum per gli interventi della Marche Multiservisi a 15 giorni.

Ma se la proposta di Sestili, per questioni di regolamento interno, non può essere accettata e la mozione deve mantenere l’aspetto originario, a cambiare è l’ordine del giorno presentato dall’opposizione. Chiedere la chiusura immediata della discarica è impossibile in quanto non spetta al Sindaco prendere decisioni in merito ma semmai alla Provincia o alla Procura; pur di limitare i danni i consiglieri accettano di modificare la propria richiesta in una “sospensione immediata” dell’approvvigionamento della discarica qualora venisse accertato l’abuso denunciato.

La seduta consiliare si conclude con la votazione e l’approvazione all’unanimità di entrambe le mozioni, ma con l’amaro in bocca e la consapevolezza, da parte di entrambi gli schieramenti, che si tratta di provvedimenti che provano a contenere il problema senza però risolverlo.

E adesso cosa succede? Come risponderà la Giunta comunale alle richieste del Consiglio? Lorenzo Tempesta, vice sindaco e assessore alle Politiche ambientali, non ha alcun dubbio: “Quanto richiesto dalla mozione presentata da Sestili è già in atto. Nell’ultima Conferenza dei servizi del 16 gennaio scorso, l’amministrazione comunale ha incaricato la ditta Progress di monitorare le acque del sottosuolo e le emissioni di odori, soprattutto nel periodo estivo in cui aumentano notevolmente. Questi dati – ha aggiunto Tempesta – uniti allo studio del ciclo dei venti permetteranno di creare un modello di ricaduta delle emissioni e capire in quali zone ci sia una maggiore concentrazione”. Un modello, la cui redazione è in fase conclusiva, che servirà alla Provincia per la pianificazione della gestione dei rifiuti. “In attesa che lo studio della Progress sia concluso – ha aggiunto il vice sindaco – abbiamo chiesto alla Marche Multiservizi di utilizzare tutte le migliori tecnologie per abbattere le emissioni di vapori maleodoranti. Praticamente quello che Sestili ha chiesto oggi noi lo avevamo già deciso e attuato”.

E per quanto riguarda la denuncia di “esercizio abusivo della discarica” fatta dal consigliere Gambini? “Il Sindaco – ha risposto Tempesta – ha la facoltà di chiedere all’Asur e alla Polizia municipale di effettuare dei sopralluoghi per verificare il funzionamento della discarica secondo le norme di legge, già da domani ci attiveremo affinché venga fatto”. Ma anche in questo caso, secondo Tempesta, l’Amministrazione comunale si era mossa in anticipo anche se per una problematica diversa. “Tra dicembre e gennaio abbiamo chiesto all’Asur di controllare la discarica Ca’ Lucio ed è emerso che la Marche Multiservizi stava procedendo con lavorazioni improprie dei rifiuti, poiché rimuoveva rifiuti vecchi, precedentemente stoccati e interrati, causando un aumento delle emissioni. In quel caso abbiamo chiesto e ottenuto, in due settimane, l’immediata interruzione dei lavori, procederemo allo stesso modo anche questa volta”.

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Legge sulla Via: perché la Consulta ha bocciato le Marche http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-online/legge-sulla-via-perche-la-consulta-ha-bocciato-le-marche/50084/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-online/legge-sulla-via-perche-la-consulta-ha-bocciato-le-marche/50084/#comments Wed, 05 Jun 2013 19:32:10 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=50084 [continua a leggere]]]> URBINO – Con la sentenza 93/2013 del 20 maggio scorso, la Consulta ha dichiarato incostituzionale la legge regionale numero 3 del 26 marzo 2012, che disciplina la Valutazione d’impatto ambientale per la Regione Marche.

In particolare sono state riconosciuti incostituzionali i criteri per decidere l’assoggettabilità o meno dei progetti alla procedura di Via. I progetti coinvolti dalla legge sono i più svariati: infrastrutture, palazzi, discariche, edifici pubblici e privati.

La prima motivazione di incostituzionalità, secondo la consulta, non deriva dal contrasto con una norma statale, bensì con una direttiva europea (2011/92/EU). La direttiva specifica come sia necessario sottoporre ogni progetto a uno screening ambientale che tenga conto, non solo delle dimensioni dei progetti (come previsto dalla legge regionale), ma anche di altri elementi:

  • cumulo con altri progetti;
  • utilizzazione delle risorse ambientali;
  •  produzione di rifiuti;
  • inquinamento causato;
  • altri disturbi ambientali

Con la legge 30 del 19 ottobre 2012 la Regione aveva già cercato di aggiustare il tiro. Secondo la Consulta, però, non ci sono prove che il nuovo testo sia mai stato effettivamente applicato.

Dopo la sentenza della corte, la Giunta regionale ha diffuso un comunicato in cui, assieme ai punti cardine della nuova proposta di legge, dichiara di voler inviare una lettera al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio e ai ministri per sottolineare come la carenza normativa non sia solo regionale, bensì un problema di legislazione nazionale.

“La stessa legislazione nazionale – recita il comunicato – non risulta a questo punto conforme alla normativa europea, creando un evidente pregiudizio legislativo, di non facile gestione, nel corretto e trasparente svolgimento dei processi amministrativi di autorizzazione.

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Tares: a Urbino rifiuti più cari del 3%. Il 10 giugno la prima rata http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-online/tares-a-urbino-rifiuti-piu-cari-del-3-il-10-giugno-la-prima-rata/41785/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-online/tares-a-urbino-rifiuti-piu-cari-del-3-il-10-giugno-la-prima-rata/41785/#comments Wed, 05 Jun 2013 14:09:05 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=41785 LEGGI Fermignano: mancano i bidoni dell'umido]]> URBINO – “Perché questa volta mi è arrivata una bolletta più salata per i rifiuti?” chiede uno dei tanti cittadini che in questi giorni fanno la fila agli sportelli di Marche Multiservizi. “Si chiama Tares – risponde l’impiegato – ed è la nuova “tassa” sui rifiuti”. La Tares è arrivata: entro il 10 giugno bisogna pagare la prima rata. E ha colto tutti alla sprovvista, anche gli urbinati che, già passati nel 2007 dalla Tarsu alla Tia – la tariffa di igiene ambientale – devono sostenere degli aumenti più contenuti: solo il 3%. O almeno così pare. Tares sta per “tassa rifiuti e servizi” che ha sostituito sia la Tarsu (tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani), in vigore nell’80% dei comuni italiani, sia la Tia che riguarda invece solo il 20% degli enti locali. Devono pagare questo tributo tutti i possessori o utilizzatori di superfici “suscettibili di produrre rifiuti urbani”, a prescindere dal fatto che li producano o meno.

La cifra da pagare per le famiglie dipende dai metri quadrati dell’abitazione e dal numero dei componenti del nucleo familiare. È commisurata alle quantità e qualità medie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione all’uso o al tipo di attività svolta. È legata anche alla quantità di rifiuti e non alla sola superficie come avveniva per la Tarsu. Come per la Tia, l’intenzione del nuovo tributo è quella di far pagare ai cittadini, nel modo più preciso e possibile, in base a quanto usufruiscono del servizio di smaltimento rifiuti.

Per le “utenze non domestiche”, cioè per le attività commerciali e produttive, invece, la Tares prevede costi diversi per ogni singola attività. Farmacie, teatri, ristoranti, bar, stazioni di servizio, stabilimenti balneari, attività industriali non pagano cioè solo sulla base della loro metratura ma sulla stima dei rifiuti prodotti. La Tares ha due componenti:

  • Componente rifiuti: deve coprire integralmente i costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Qui i cittadini di Urbino hanno visto aumentare le proprie bollette del 3%.
  • Componente servizi: consiste in una maggiorazione di 0,30 centesimi al metro quadrato che andrà allo Stato per finanziare i cosidetti “servizi indivisibili” come la manutenzione delle strade, l’illuminazione pubblica, la polizia municipale, il personale degli uffici amministrativi. Ogni comune potrà poi innalzare fino a 40 centesimi la “quota servizi” così da incassare 0,10 centesimi per metro quadrato. Decisione che non è ancora stata presa nella città ducale.

Il comune di Urbino e quello di Fermignano promettono che si fermeranno ai 30 centesimi “obbligatori” ma, precisano: “Non abbiamo ancora redatto il bilancio di previsione. Se non abbiamo quello non possiamo fare previsioni”.
Il nuovo tributo deve essere versato direttamente al Comune per quanto riguarda la componente rifiuti, invece per la componente servizi non è ancora chiaro se verrà riscossa dai Comuni e poi “girata” allo Stato o se questo provvederà direttamente. Al momento, l’unica cosa certa, oltre alle scadenze per i pagamenti (10 giugno, 10 luglio, 10 settembre e 10 dicembre), è che questa parte della tariffa verrà inserita, nelle bollette dei cittadini, solo a fine anno, con il conguaglio. “Non è ancora chiaro – spiega ancora l’impiegato di Marche Multiservizi – se cambieranno gli sgravi per chi ha i cassonetti più distanti di 500 metri; ora lo sconto è del 60% ma si vocifera che verrà ridotto al 40″.

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Bollette: la provincia di Pesaro-Urbino stanzia 300.000 euro per le famiglie in difficoltà http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/ducato-online/bollette-la-provincia-di-pesaro-urbino-stanzia-300-000-euro-per-le-famiglie-in-difficolta/47090/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/ducato-online/bollette-la-provincia-di-pesaro-urbino-stanzia-300-000-euro-per-le-famiglie-in-difficolta/47090/#comments Tue, 14 May 2013 13:49:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47090 URBINO – Con un fondo anticrisi di circa 300.000 euro la giunta provinciale di Pesaro-Urbino ha allargato la platea di chi può usufruire di un bonus per pagare le bollette di acqua, rifiuti e spese per i trasporti.

L’agevolazione è di massimo 300 euro per chi presenta un modulo Isee fino a 10.000 euro e di massimo 200 euro per Isee fino a 15.000. “Una misura che interessa più di 3.000 famiglie colpite dalla crisi soprattutto negli ultimi tre anni” dice il presidente della Provincia Matteo Ricci .

Il fondo è composto da contributi dell’ente provinciale, della Fondazione cassa di risparmio di Pesaro e di Fano, della Marche Multiservizi, che copre circa l’80% delle utente provinciali, e dell’Aset, a sostegno delle utenze di Fano.

Chi può usufruire delle agevolazioni:

  • disoccupati dopo il licenziamento per giustificato motivo o dimissione per giusta causa;
  • disoccupati per scadenza di contratto a termine (compreso apprendistato, collaborazione a progetto e somministrazione);
  • cittadini in cassa integrazione guadagni ordinaria e/o straordinaria, o sospesi dal lavoro per almeno 160 ore effettuate al momento della domanda;
  • cittadini interessati da riduzione forzata dell’orario di lavoro in misura pari o maggiore del 30%.

Le domande, fino ad esaurimento del fondo, potranno essere presentate da domani, mercoledì 15 maggio, presso gli uffici del Centro per l’impiego della Provincia distribuiti su tutto il territorio. Le richieste potranno essere inoltrate una sola volta nell’arco dei successivi 12 mesi.

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Urbania, 200 metri cubi di rifiuti speciali. Quattro denunce http://ifg.uniurb.it/2013/05/07/ducato-online/urbania-200-metri-cubi-di-rifiuti-speciali-quattro-denunce/46025/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/07/ducato-online/urbania-200-metri-cubi-di-rifiuti-speciali-quattro-denunce/46025/#comments Tue, 07 May 2013 16:02:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46025 URBANIA – Accatastati dentro un capannone industriale c’erano elettrodomestici, monitor di computer, televisori e biciclette. Persino due carcasse di auto. I carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Ancona (Noe) e quelli della stazione di Urbania hanno trovato di tutto nei 200 metri cubi di rifiuti speciali depositati in uno stabile della periferia di Urbania. A stoccare i rifiuti sarebbero stati due venditori ambulanti di nazionalità marocchina residenti ad Urbania che lo avevano trasformato in area di stoccaggio che gestivano illecitamente.

I due sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Urbino per gestione illecita e deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. Denunciati per concorso anche i due proprietari del capannone, entrambi italiani e residenti a Urbania. Posti sotto sequestro sia i rifiuti che l’area industriale. I reati contestati si aggravano per la vicinanza del capannone alle sponde del fiume Metauro, area sotto protezione paesaggistico-ambientale, che nei prossimi giorni verrà bonificata.

Intanto i carabinieri stanno cercando di risalire ai proprietari delle due auto ritrovate tra i rifiuti. A segnalare la discarica a cielo aperto sono stati alcuni cittadini di Urbania che, avendo notato l’enorme quantità di rottami ferrosi, avevano sporto denuncia nel locale comando dei carabinieri.

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Giornale radio 17/04/2013 – ore 12.30 http://ifg.uniurb.it/2013/04/17/radio-ducato/giornale-radio-17042013-ore-12-30/43597/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/17/radio-ducato/giornale-radio-17042013-ore-12-30/43597/#comments Wed, 17 Apr 2013 10:55:07 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=43597 [continua a leggere]]]> Ascolta il GR delle 12.30

a cura di Diana Orefice

in studio Maria Gabriella Lanza e Lorenzo Nicoletti

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Fondo anticrisi della Provincia: 250.000 euro per bollette. Prestiti agevolati alle impese http://ifg.uniurb.it/2013/04/08/ducato-notizie-informazione/fondo-anticrisi-della-provincia-250-000-euro-per-bollette-prestiti-agevolati-alle-impese/41676/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/08/ducato-notizie-informazione/fondo-anticrisi-della-provincia-250-000-euro-per-bollette-prestiti-agevolati-alle-impese/41676/#comments Mon, 08 Apr 2013 13:22:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=41676 [continua a leggere]]]> URBINO – Rifinanziato il fondo salva crisi della provincia di Pesaro e Urbino. Il presidente della provincia Matteo Ricci ha incontrato stamattina Marche Multiservizi, Fondazione Carisp, Aset e sindacati per discutere le agevolazioni su acqua e rifiuti. “Rifinanziamo con urgenza il fondo – ha detto Ricci – partendo da 250mila euro che sono solo una base parziale, perché entro la fine della settimana Aset e Fondazione Carifano rafforzeranno il contributo”.

Nella seconda parte della mattinata il presidente ha incontrato il pool di banche firmatarie del protocollo ad hoc per rinnovare anche il fondo per il microprestito: “Si tratta di 3000 euro a zero interessi garantiti dal fondo della provincia – ha spiegato Ricci – per un totale di 250 mila euro”.

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Rifiuti troppo cari a Urbino, l’allarme di Cittadinanzattiva http://ifg.uniurb.it/2013/03/15/ducato-online/rifiuti-troppo-cari-lallarme-di-cittadinanzattiva/38611/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/15/ducato-online/rifiuti-troppo-cari-lallarme-di-cittadinanzattiva/38611/#comments Fri, 15 Mar 2013 22:35:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=38611 LEGGI Ca' Lucio verso l'ampliamento]]> URBINO – Discarica, raccolta differenziata e aumento delle bollette: a 5 anni di distanza dal cambio di gestione da Megas a Marche multiservizi, i cittadini devono pagare sempre di più. Ma c’è stato davvero un miglioramento del servizio? Un rapporto di Cittadinanzattiva denuncia un aumento del 23% sulle tariffe dal 2008 al 2010 che non corrisponde agli obiettivi prefissati dalla società. Da un lato i cittadini e le associazioni ambientaliste sostengono che “il rapporto qualità della gestione dei rifiuti e il prezzo delle bollette non è adeguato” e aggiungono che sarebbero necessarie campagne di sensibilizzazione più efficaci per la differenziata che non è ancora in linea con gli standard europei. Dall’altro c’è Marche Multiservizi che sottolinea come “la raccolta differenziata sia aumentata del 20%”  da quando gesticono l’igiene ambientale. Su tutto ciò incombe il rischio inquinamento della discarica di Ca’ Lucio che presto sarà ampliata.


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