il Ducato » rinascimento http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » rinascimento http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Ritrarre il Rinascimento, venti studenti francesi disegnano la città http://ifg.uniurb.it/2015/04/28/ducato-online/ritrarre-il-rinascimento-venti-studenti-francesi-disegnano-la-citta/72685/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/28/ducato-online/ritrarre-il-rinascimento-venti-studenti-francesi-disegnano-la-citta/72685/#comments Tue, 28 Apr 2015 07:20:58 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72685 FOTOGALLERIA Blocco degli schizzi e matita tra le mani, un gruppo di studenti francesi disegnano Urbino da ogni angolo del centro. Sono i ragazzi della Paris-Belleville, scuola superiore di architettura, in vacanza studio per una settimana. La 'loro' Urbino sarà in mostra a Parigi]]> studente_francese_27apr15URBINO – In via Cesare Battisti un ragazzo tiene in mano un blocco degli schizzi e una matita. Alza lo sguardo dal foglio e gli occhi passano a studiare piazza della Repubblica. Ogni particolare sarà prezioso per i suoi bozzetti. E se ci si guarda attorno, passeggiando per le vie del centro, se ne notano tanti altri, come lui. Chi in piedi chi seduto, concentrati nel disegnare i palazzi rinascimentali di Urbino.

Sono i venti ragazzi della Paris-Belleville, scuola superiore francese di architettura, in vacanza studio per una settimana. Il loro scopo è quello di sperimentare, di rappresentare su carta le architetture della città, a matita o a colori. Si preparano per una mostra a Parigi e il soggetto dell’esposizione sarà proprio Urbino.

I futuri architetti hanno tutti tra i 20 e i 25 anni e sono seguiti da quattro docenti della scuola che li affiancano mentre i palazzi della città prendono forma sui loro fogli. Per loro il rinascimento non è qualcosa di nuovo. “Non ero mai stato a Urbino prima, ma è un luogo famoso – racconta lo studente Tristan Guibert, 21 anni, in testa un cappello borsalino bianco – l’abbiamo studiata a scuola, durante il corso di Storia dell’architettura. Tutti conosciamo i grandi personaggi del Rinascimento, come Raffaello e Piero della Francesca”. Mentre è a Urbino, a Tristan vengono in mente i paesaggi rinascimentali, con sullo sfondo colline e montagne irregolari.

Gli studenti, iscritti alla scuola di Parigi ma provenienti da tutta la Francia, sono arrivati sabato 25 aprile, ma uno di loro era già stato in città. “Ho visitato Urbino la scorsa estate, durante un viaggio in Italia con la mia famiglia – dice il ventenne Rolin Come – passeggiavo per il centro di notte e in giro c’era molta gente vestita con costumi medievali (probabilmente, si trattava della Festa del Duca, ndr). Era perfetto! E’ stato come andare indietro nel tempo, o come vivere in un film”. Anche lo stile degli edifici in centro fa rivivere le atmosfere del lontano passato: “Mi piace ogni palazzo, soprattutto perché tutti sono costruiti con lo stesso materiale, in mattoni”.

Nel corso dei giorni i compiti da fare cambiano. Lunedì mattina la consegna è quella di lavorare a degli schizzi a matita. Vengono raffigurati gli angoli di via Raffaello, piazza della Repubblica e via Vittorio Veneto. Si tratta di disegni dal vero e la scelta è tra rappresentare l’intero edificio o solo un dettaglio di esso. Dopo un primo abbozzo, gli insegnanti di disegno passano e consigliano agli studenti come migliorare il lavoro. Lo scopo è di analizzare le relazioni architettoniche tra queste tre aree della città.

Celine Mesnard nel suo blocco di fogli ha tratteggi del Duomo di Urbino. E’ seduta in un lato della Piazza e ricrea su carta il loggiato della Chiesa di San Francesco. “Qui ci sono begli edifici – dice – L’architettura è molto bella, è tutto ben disposto. La Fortezza, poi, è fantastica”.

studentessa_francese_27apr15“Qui è incredibile – spiega Clemence Snyman, 20 anni – riesci a sentire la storia che questo posto racconta”. Per prendere le misure, gli studenti si regolano a distanza con le loro matite: allungano il braccio verso il monumento e osservano, tenendo conto della distanza tra la punta del legnetto e la punta del pollice. “In questo luogo c’è una bella armonia – prosegue Clemence – tutte le facciate sono notevoli. I palazzi hanno volumi molto grandi e finestre piccole; è il classico stile italiano. Sono molto felice di essere qui”.

Secondo Rolin Come, “Urbino è una città a misura d’uomo. Mi piacciono le sue vie, così strette”. L’effetto di passare dai grandi viali parigini alle viuzze urbinati deve essersi fatto sentire. “Verreste mai a vivere qui?”, chiediamo. “Non credo – risponde Rolin – le metropoli hanno parecchia energia”, di giorno come di notte. “Potrei trasferirmi qui giusto per qualche mese – afferma Tristan Guibert – noi veniamo da Parigi”.

Ma alla fine di tutto, sarà la ‘piccola’ Urbino ad arrivare nella capitale francese. Dopo gli schizzi dal vero, i 20 studenti di architettura stanno lavorando a qualcosa di più elaborato, usando anche i colori. E i risultati saranno oggetto di una futura mostra, alla Paris-Belleville.

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Rai Storia dedica una puntata a Urbino http://ifg.uniurb.it/2015/03/04/ducato-notizie-informazione/rai-storia-dedica-una-puntata-ad-urbino/67223/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/04/ducato-notizie-informazione/rai-storia-dedica-una-puntata-ad-urbino/67223/#comments Wed, 04 Mar 2015 09:51:34 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67223 [continua a leggere]]]> URBINO – Urbino protagonista su Rai Cultura in occasione della programmazione televisiva dedicata alle grandi signorie italiane del Rinascimento. La dinastia dei Montefeltro sarà al centro della puntata di lunedì 9 marzo in onda alle 21.30 su Rai Storia (canale televisivo numero 54 del digitale terrestre). Federico da Montefeltro divenne duca di Urbino dal 1474 fino alla sua morte nel 1482. Le eccellenze culturali e artistiche fanno della città ducale uno dei luoghi più importanti del Rinascimento italiano, dal 1998 il suo centro storico è diventato patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

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Sgarbi rilancia la cultura a Urbino: “In arrivo capolavori straordinari, anche dal Louvre” http://ifg.uniurb.it/2015/02/10/ducato-online/sgarbi-rilancia-la-cultura-a-urbino-in-arrivo-capolavori-straordinari-anche-dal-louvre/65175/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/10/ducato-online/sgarbi-rilancia-la-cultura-a-urbino-in-arrivo-capolavori-straordinari-anche-dal-louvre/65175/#comments Tue, 10 Feb 2015 14:32:13 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65175 URBINO – Niente campanilismi, “capolavori straordinari” in mostra e un grande flusso turistico. Per la festa del Duca della prossima estate l’assessore alla Cultura e alla Rivoluzione di Urbino, Vittorio Sgarbi, ha creato aspettative molto alte. Sgarbi ha parlato all’incontro organizzato da Filcams Cgil “JobArt, con la cultura si cresce”, incentrato sul ruolo del turismo nel rilancio dell’occupazione.

Per l’assessore è stata l’occasione per parlare dei suoi progetti per la città ducale. Per la grande festa del Rinascimento prevista per questa estate a Urbino, “porteremo capolavori straordinari”, spiega Sgarbi. Si è parlato inoltre del progetto di riunificazione dei 28 pannelli dello Studiolo del Duca, alcuni dei quali arriveranno dal Louvre di Parigi dove sono custoditi, con una mostra che si inaugurerà alla fine del mese. Nelle parole dell’assessore regionale al Bilancio Pietro Marcolini questo evento “porterà un afflusso turistico straordinario”. Il campanilismo, che ha a lungo diviso le due città capoluogo di provincia,  si supera anche attraverso iniziative come un biglietto unico per i musei di Pesaro e Urbino, perché “chi va a Urbino deve sentire l’esigenza di andare a Pesaro e viceversa” ha spiegato Sgarbi. Altre iniziative previste sono l’integrazione fra il Rossini Opera Festival di Pesaro e il Festival di musica antica di Urbino, grandi eventi che dovrebbero contaminarsi, e non essere tenuti separati. Infine c’è l’intenzione di aprire 2-3 giorni al mese alcune chiese che ora sono chiuse, per gli studenti in particolare.

“Un impegno sul turismo è importante, cercando di correggerne i difetti – ha proseguito Sgarbi – non sia un turismo dell’ubriacarsi e del bere, una delle piaghe di Urbino. Gli studenti si ubriacano ma non vanno a vedere Palazzo Ducale, per una sciocca superstizione. Io non impongo di visitarlo, perché non si può imporre di amare, di sognare, e neanche di leggere e studiare. Che almeno dimostrino però di non avere paura di un sortilegio, che è il contrario della scienza”.

Difende inoltre la sua scelta di spostare il quadro del Tintoretto “L’adorazione dei Magi” da Macerata, dove si trovava nella Chiesa delle Vergini, a Urbino.  La decisione è stata oggetto di un’interrogazione parlamentare lo scorso mese da parte della deputata del Pd Irene Manzi.  “A Macerata non lo vede nessuno. A Urbino siamo sempre nelle Marche, e noi gli abbiamo dato il massimo risalto”, ha detto Sgarbi, che ha concluso il suo intervento con affermando che “non c’è nessuno più fortunato di chi vive a Urbino”.

E’ intervenuto poi, fra gli altri, il rettore dell’Università Vilberto Stocchi, che ha parlato con orgoglio del patrimonio librario universitario, 650mila volumi, 20.500 dei quali molto antichi. Uno solo di questi volumi è stato valutato 400mila euro. “Abbiamo tanta bellezza e dobbiamo riuscire a comunicarla meglio”, è il suo messaggio.

Il sindaco Maurizio Gambini si è detto “contentissimo” della vicinanza culturale sempre più stretta fra Pesaro e Urbino, ringraziando il suo “rivoluzionario” assessore Sgarbi. Ha poi sottolineato la difficoltà del momento di crisi che stiamo attraversando, e la necessità quindi di “vendere bene il nostro territorio”. Nella stessa giornata di ieri il sindaco e Sgarbi hanno parlato del progetto di portare il Montefeltro a Expo 2015.

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“L’umanesimo scientifico a Urbino”: due giorni dedicati alla scienza http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-notizie-informazione/lumanesimo-scientifico-a-urbino-due-giorni-dedicati-alla-scienza/49960/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-notizie-informazione/lumanesimo-scientifico-a-urbino-due-giorni-dedicati-alla-scienza/49960/#comments Wed, 05 Jun 2013 10:46:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=49960 [continua a leggere]]]> URBINO – Dall’11 al 12 giugno nell’Aula Amaranto del Palazzo Battiferri di Urbino (via Saffi 42) si terrà una due giorni di conferenze dal titolo “L’umanesimo scientifico a Urbino”, organizzata dalla Commissione interdisciplinarietà. L’11 giugno, dalle 15 alle 18, si svolgerà il convegno “Gli scienziati del Rinascimento urbinate e la rivoluzione scientifica” tenuto dallo storico della scienza Enrico Gamba. Il giorno dopo, dalle 15 alle 17, Roberto Mantovani, curatore scientifico del Museo del Gabinetto di fisica dell’università di Urbino, sarà relatore nella conferenza “Scienze e strumenti scientifici nell’Ottocento: l’opera di Alessandro Serpieri” mentre dalle 17 alle 18 si terrà “Dall Cross-Fertilization Logic alla Formal History of Sciences” a cura di Pierluigi Graziani, professore di “Logica e informatica” dell’università di Urbino.

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Mercatini e stendardi in piazza, Urbino festeggia il compleanno del Duca Federico http://ifg.uniurb.it/2013/06/04/ducato-online/mercatini-e-stendardi-in-piazza-urbino-festeggia-il-compleanno-del-duca-federico/49681/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/04/ducato-online/mercatini-e-stendardi-in-piazza-urbino-festeggia-il-compleanno-del-duca-federico/49681/#comments Tue, 04 Jun 2013 09:51:52 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=49681 URBINO – Per il primo anno, Urbino festeggia il compleanno del duca Federico da Montefeltro, nato 591 anni fa. Il 7 e l’8 giugno l’Associazione Rievocazione Storiche Ducale (Ars) allestirà piazza Duca Federico, proprio davanti al palazzo ducale, con le atmosfere rinascimentali, riportando alla luce la Urbino del ‘400.

In entrambi i pomeriggi, dalle 16 alle 20,30 del venerdì,  e dalle 15 alle 21 il sabato, il piazzale si animerà dei mercatini di prodotti tipici rinascimentali: ci saranno stand enogastronomici con dolci artigianali; armaioli, pittori di oggetti in vetro, un cappellaio, sarti e anche un ceramista che realizzerà una formella di ceramica con disegnato il monogramma del duca Federico.

Tra uno stand e l’altro, il pubblico potrà anche assistere all’esposizione, a cura di Monica Uguccioni, di stendardi e scudi tipici dipinti con le vecchie tecniche rinascimentali, ad esempio usando il tuorlo dell’uovo. Sarà presente durante la rievocazione anche il gruppo di arcieri di Urbino, l’ Aquila ducale, con un spazio e forse – ancora non è stata presa l’ultima decisione – un’esibizione di tiro con l’arco.

Pezzo forte dei festeggiamenti  sarà la battitura, sul momento e davanti al pubblico, della moneta simbolo della corte ducale e coniata dal duca stesso, il ‘picciolo‘, formato da una lega di rame, una piccola parte d’argento e altri metalli.

Per venerdì l’appuntamento è alle ore 21 al Mausoleo dei duchi, dove si lascerà in dono una moneta sulla tomba di Federico e si farà una preghiera collettiva leggendo dei testi dell’epoca in suo onore.

L’evento è organizzato nell’ambito di ‘Sipari Rinascimentali’, una serie di rievocazioni storiche a tema ducale promosse dall’Ars in attesa della Festa del duca dal 16 al 18 agosto 2013.

 

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Il mercato degli immobili universitari che muove milioni di euro http://ifg.uniurb.it/2013/05/31/ducato-online/ipoteche-e-compravendite-il-mercato-degli-immobili-universitari-che-muove-milioni-di-euro/49192/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/31/ducato-online/ipoteche-e-compravendite-il-mercato-degli-immobili-universitari-che-muove-milioni-di-euro/49192/#comments Fri, 31 May 2013 16:00:02 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=49192 LEGGI E SFOGLIA Il nuovo Ducato]]>

Palazzo Albani

URBINO – Su quella casa “posta in la cità di Urbino in la quatra de la posterla appresso le vie da tre lati e la casa degli eredi di mastro Agnolo” aveva diritto Urbano di ser Vanne, al quale fu strappata dal conte Ugolino Baldi che la tenne per 27 anni. Ma il 16 maggio 1421 una sentenza condannò il Bandi a risarcire la parte lesa con 275 ducati e la lite terminò definitivamente nel 1438 con altri 315 ducati ceduti a Urbano di ser Vanne dal Baldi, che mantenne il possesso pacifico della casa e del vicino terreno ortivo  presso le mura cittadine.

LEGGI E SFOGLIA Il nuovo numero del Ducato

Con queste vicende iniziarono le trasformazioni dell’attuale Palazzo Passionei-Paciotti: appartenuto a più famiglie nobiliari, divenne orfanotrofio femminile nel 1842 e fu acquistato dall’Università degli studi di Urbino il 26 giugno 1972. Oggi è sede della biblioteca dedicata a Carlo Bo, il rettore più longevo a cui l’università fu intitolata nel 2003.

Dove oggi si assiepano studenti, libri e docenti, brulicano gli accenti e i dialetti italiani più disparati accanto alle lingue straniere, la cultura rinascimentale urbinate aveva trovato la sua culla e praticato i suoi interessi. Le sedi universitarie sono spesso palazzi storici, pareti tra cui è scorso il sangue blu dei duchi e quello ecclesiastico delle confraternite religiose.

Palazzo Bonaventura, il cui grande stemma in pietra sopra il portone d’ingresso è dedicato a Nicolò di Federico Novello Montefeltro e alla moglie Orlandina di Armanno Brancaleoni, apparteneva certamente alla famiglia ducale nel 1300. Passato poi ai Bonaventura per 2200 fiorini versati in contanti, fu acquistato dall’università il 12 marzo 1834 al prezzo di 2.977 scudi romani. Oggi ospita il Rettorato.

Fiorini, bolognini e scudi romani sono diventati banconote dell’Unione Europea, le cifre sono lievitate ma gli atti di compravendita della Carlo Bo si sono secolarmente mantenuti. Non invecchia l’attività finanziaria dell’università urbinate che, negli ultimi dieci anni, è stata coinvolta in 22 operazioni tra vendite, acquisti, cessioni e ipoteche.

Lo psicologo, scrittore e archeologo italiano Gabriele Mandel Khan volle festeggiare le 500 candeline che la Carlo Bo spense nel 2006 ricordando come cinque secoli di insegnamento equivalgono a “cinque secoli di luce e una miriade di stelle”. L’insegnamento è luce e l’università è il folle uomo nietzschiano che accende la sua lanterna nella calda luce del mercato mattutino. Un surplus di luce, come quello che l’università ha sempre dovuto infondere nei suoi studenti e che a Urbino si carica di una valenza ancor più evocativa.

“Sovra il non aspro giogo, onde si sente il Metauro mugghiar, dolce mio nido Urbin siede eminente”: la Urbino del poeta e matematico Bernardino Baldi, e non solo, è una città accoccolata su un dirupo, arroccata perché ideale. Carlo Bo, spesso criticato per il suo tratto utopico ed elitario, era fiero di un nucleo distante dal brusio di autostrade, stazioni e aeroporti. Quelli che il sociologo Marc Augé definiva non-luoghi erano (e sono) tenuti a distanza dalla città di Raffaello, dalla città in cui la luce del Rinascimento matematico si mescola a quella rossa dei mattoni bruciati. L’università è luce, è un distributore di sapere e un signore togato che istruisce noi lillipuziani venuti da lontano.

La Carlo Bo è profumo di storia, è imboccare il vicolo di Sant’Agostino scendendo via Saffi, bussare a un piccolo portale d’ingresso con lo stemma di papa Sisto IV Della Rovere e scoprire che dove vivevano gli agostiniani e poi i bambini dell’orfanotrofio voluto dall’arcivescovo Alessandro Angeloni oggi transitano studenti di giurisprudenza. È scoprire che Palazzo Veterani, attualmente sede degli studi di filologia moderna, linguistica e civiltà antiche, si trova in una via omonima che dal XV al XVII secolo era detta “androne dei giudei”, a causa delle varie famiglie israelitiche che vi abitavano. Perché l’università non è solo “in” Urbino, come vuole il dialetto della zona, ma è Urbino. È una ramificazione vestita dalla eredità delle casate nobiliari, dove ogni pezzo racconta una fetta del passato e il mosaico che ne deriva è la storia della città ideale.

Ideale, ma anche materiale. Perché la Carlo Bo è sempre stata e continua a essere un business, una macchina guidata da manovre imprenditoriali. L’università è un’azienda che in soli tre anni, dal 1971 al 1974, fece quindici acquisti di beni mobili e immobili e che sempre in tre anni, dal 1968 al 1970, incassò i guadagni di quindici vendite.

Negli ultimi dieci anni la quantità di attività si è ridotta, a differenza delle somme in ballo. Gli esempi più significativi riguardano la compravendita di edifici e terreni e le ipoteche. Nel 2008 il collegio Tridente fu venduto alla Regione Marche per un importo di 14.500.000 euro, mentre tre anni prima l’università aveva acquistato Palazzo Albani per 3.718.489,67 euro.

I dati registrati presso l’Ufficio provinciale di Pesaro-Urbino dell’Agenzia delle entrate dimostrano come la Carlo Bo sia stata protagonista, negli ultimi dieci anni, di altri grandi atti di compravendita e abbia sottoscritto due ipoteche volontarie. Nel 2004, dopo un mutuo concessole dalla Banca delle Marche, ipotecò per 20 anni e per un valore complessivo di 64 milioni di euro sette beni immobili, ossia scuole e laboratori scientifici. Un’ipoteca che l’università non ha ancora estinto, come quella da 5.410.500 euro del 2011, fissata a seguito di una concessione a garanzia di finanziamento da parte della Cassa depositi e prestiti. Quest’ultima ipoteca è stata creata su dei terreni posseduti a Urbino, mentre alcuni di quelli che l’università ha nel comune di Fermignano, per un totale di 5123 metri quadrati, sono stati venduti nel 2003 alla Catani Costruzioni  S.r.l. al prezzo di 261.000 euro.

 

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Il logo di Urbino 2019. In una spirale aurea l’armonia del Rinascimento http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/ducato-online/il-logo-di-urbino-2019-in-una-spirale-aurea-larmonia-del-rinascimento/47011/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/ducato-online/il-logo-di-urbino-2019-in-una-spirale-aurea-larmonia-del-rinascimento/47011/#comments Tue, 14 May 2013 10:58:04 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47011

La spirale aurea, logo di Urbino 2019

URBINO – Nella corsa a Capitale Europea della Cultura 2019, Urbino ha presentato venerdì 10 maggio il suo logo ufficiale. Una  spirale a sezione aurea realizzata, su commissione della regione Marche, da Omnia Comunicazione.

Un vortice contenente all’interno figure geometriche, triangoli che si intrecciano e sovrappongono in un progressivo aumento di dimensioni e scambio di colori. L’equazione alla base di questa spirale logaritmica è alla portata di pochi, a differenza dei suoi rimandi artistico-culturali alla città ducale.

“Si tratta di una simbologia immediatamente riferibile al Rinascimento – spiega Ivan Antoniozzi, progettista regionale che si dedica alla candidatura di Urbino – perché la sezione aurea è quella formula matematica che sottende ogni costruzione armonica, che sia pittorica o architettonica, di gran parte dell’arte rinascimentale”.

Quella stessa arte che a Urbino, città natale di Raffaello, ha lasciato numerose tracce, di artisti come Francesco di Giorgio Martini, Piero della Francesca e Luca Pacioli. Il primo realizzò, su commissione del duca Federico, una rampa elicoidale, il secondo, nel suo celebre dipinto “La flagellazione”, fa uso della sezione aurea, mentre “Pacioli – sottolinea Antoniozzi – scrisse a Urbino il ‘De divina proportione’, che è un trattato tutto dedicato all’utilizzo e al significato allusivo della sezione aurea”.

Un tuffo nel Rinascimento, ma per fare un salto nel futuro. Non a caso la presentazione del logo sulla pagina facebook di Urbino 2019 è stata accompagnata dalla scritta “New Renaissance: the ideal shape to build up the future”. Nuovo Rinascimento: la forma ideale per costruire un futuro; è la forma della spirale aurea il cui fuoco, come spiega Antoniozzi, simboleggia “la città da cui parte una rivoluzione culturale che coinvolge tutto il territorio e tende anche all’Europa”.

Nel frattempo, il sito web dedicato alla candidatura di Urbino mostra un countdown: mancano 18 giorni all’effettiva apertura, in attesa della conferenza romana del 31 maggio in cui saranno presentati il sito, il comitato promotore e il programma culturale di Urbino 2019.


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Una passeggiata tra i luoghi della “Flagellazione”: Aromatico ci guida nel Rinascimento http://ifg.uniurb.it/2013/03/25/ducato-online/una-passeggiata-tra-i-luoghi-della-flagellazione-aromatico-ci-guida-nel-rinascimento/40181/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/25/ducato-online/una-passeggiata-tra-i-luoghi-della-flagellazione-aromatico-ci-guida-nel-rinascimento/40181/#comments Mon, 25 Mar 2013 18:07:45 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=40181 La locandina dell'iniziativaURBINO – Un tuffo nel rinascimento e nei luoghi di Urbino che ispirarono la “Flagellazione di Cristo” di Piero della Francesca. Questo lo scopo della passeggiata storica organizzata dal Comune di Urbino con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e Etno-antropologici delle Marche. L’appuntamento è per questo sabato alle 15 in piazza Duca Federico.

La voce narrante di questo tour a ritroso nel tempo sarà quella di Andrea Aromatico, scrittore e giornalista (che vive e lavora a Urbino) autore del libro «La Flagellazione – Il romanzo, i codici, il mistero» presentato il 16 marzo a Palazzo Ducale e incentrato sulle ricostruzioni storico-urbanistiche e alle scoperte storiografiche dell’autore. Riprendendo gli aspetti trattati nella sua opera, Aromatico proporrà un itinerario teatrante, durante il quale alternerà alla mera descrizione dei luoghi di Urbino alcuni momenti di recitazione e di lettura del suo libro.

La passeggiata partirà dalla sacrestia del Duomo, dove nel 1839 il celebre dipinto di Piero, risalente alla metà del Quattrocento, fu rinvenuto da un pittore tedesco: là dove fu scoperta la “Flagellazione”, sabato sarà posizionata una copia del capolavoro di Piero della Francesca così da riprodurre l’esatta collocazione del dipinto.

Usciti dal Duomo, il tour si addentrerà nelle strade e nei vicoli del centro storico di Urbino e toccherà altri punti che secondo le interpretazioni di Aromatico contribuirono alla realizzazione: palazzo Odasi, Palazzo Passionei, la chiesa di San Domenico ed altri luoghi monumentali della città. Una camminata di circa due ore che si concluderà dentro Palazzo Ducale, dove è attualmente conservata la “Flagellazione”: la ricostruzione storica di Aromatico terminerà con l’ingresso nella Cappella del Perdono. Per partecipare all’iniziativa non c’è bisogno di biglietto né di prenotazioni.

La passeggiata nel rinascimento di Urbino è completamente gratuita e per sabato è già prevista un’affluenza di almeno cento persone.

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