il Ducato » Rivoluzione civile http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Rivoluzione civile http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Elezioni, nelle Marche ‘vincono’ i candidati locali / MAPPA: SENATO http://ifg.uniurb.it/2013/02/22/ducato-online/da-dove-vengono-i-candidati-nelle-marche-al-senato/35624/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/22/ducato-online/da-dove-vengono-i-candidati-nelle-marche-al-senato/35624/#comments Fri, 22 Feb 2013 07:43:17 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=35624 [continua a leggere]]]> Vengono quasi tutti dal territorio marchigiano i candidati che si presentano alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio nelle liste delle Marche. Il fenomeno dei ‘paracadutati’ è abbastanza limitato, anche nelle posizioni di maggior appeal, le prime, quelle che probabilmente serviranno a farsi eleggere. Certo, qualche nome infilato in cima alla lista c’è, ma già da un colpo d’occhio si può vedere come i candidati siano soprattutto marchigiani. E non mancano una decina di rappresentanti del Montefeltro

 ECCO LA MAPPA CON LA PROVENIENZA DI TUTTI I CANDIDATI AL SENATO NELLA CIRCOSCRIZIONE MARCHE / VAI ALLA CAMERA


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Elezioni, nelle Marche ‘vincono’ i candidati locali / MAPPA: CAMERA http://ifg.uniurb.it/2013/02/22/ducato-online/da-dove-vengono-i-candidati-nelle-marche-alla-camera/35564/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/22/ducato-online/da-dove-vengono-i-candidati-nelle-marche-alla-camera/35564/#comments Fri, 22 Feb 2013 07:42:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=35564 I VOLTI DEI PARTITI Pd / Sel / Pdl / Lega / Rc / M5S / Fare TUTTE LE LISTE CAMERA / SENATO LEGGI ANCHE Così nel 2008 / Come si vota / Le sezioni elettorali a Urbino]]> Vengono quasi tutti dal territorio marchigiano i candidati che si presentano alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio nelle liste delle Marche. Il fenomeno dei ‘paracadutati’ è abbastanza limitato, anche nelle posizioni di maggior appeal, le prime, quelle che probabilmente serviranno a farsi eleggere. Certo, qualche nome infilato in cima alla lista c’è, ma già da un colpo d’occhio si può vedere come i candidati siano soprattutto marchigiani. E non mancano una decina di rappresentanti del Montefeltro

 ECCO LA MAPPA CON LA PROVENIENZA DI TUTTI I CANDIDATI ALLA CAMERA NELLA CIRCOSCRIZIONE MARCHE / VAI AL SENATO


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“Più Adsl e riforma della Rai”: le proposte per i media dei partiti http://ifg.uniurb.it/2013/02/18/ducato-online/piu-adsl-per-tutti-e-riforma-della-rai-le-proposte-per-i-media-dei-partiti/35030/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/18/ducato-online/piu-adsl-per-tutti-e-riforma-della-rai-le-proposte-per-i-media-dei-partiti/35030/#comments Mon, 18 Feb 2013 10:34:35 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=35030 Il libero accesso alla rete internet, la libertà d’informare e di essere informati, il pluralismo nei media radio-televisivi: questi argomenti, collegati fra loro da un filo rosso che è l’articolo 21 della Costituzione italiana, sono e saranno determinanti per il futuro dell’Italia. Nella campagna elettorale 2013, però, questi argomenti sono rimasti un po’ in disparte, soppiantati da temi altrettanto importanti come tasse, lavoro e pensioni.

Articolo 21 della Costituzione
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.

Il nostro paese si trova al 57° posto, su 179 paesi, nella classifica della libertà d’informazione stilata da Reporter senza Frontiere, dietro a Niger, Botswana e Moldavia e una ricerca dell’Unione Europea ha svelato come l’Italia sia al terzultimo posto nella percentuale di popolazione che si connette a internet almeno una volta a settimana. La copertura della banda larga su rete fissa è ancora un miraggio e solo il 51% degli italiani usa il web regolarmente, mentre la media dei cittadini europei è del 68%.

Per queste ragioni, e per questi numeri, è necessario compiere una riforma nella prossima legislatura. L’abbattimento dell’oligopolio Rai-Mediaset e l’accesso universale alla banda larga sono i temi favoriti nei vari programmi dei partiti. Vediamo più nel dettaglio le proposte, con il Movimento 5 Stelle che è quello che più degli altri mette questi temi al centro del programma.

Adsl, la linea che mette tutti d’accordo
L’assenza o la non adeguatezza delle centraline Adsl e la banda larga che non raggiunge standard adeguati in molti territori impedisce a tantissimi cittadini l’accesso ad internet. Per questa ragione tutti gli schieramenti, dal Pdl, che promuove la diffusione della banda larga e larghissima, fino al Movimento 5 stelle, che più di ogni altro mette al centro del programma questi temi, sono d’accordo col garantire una copertura di rete più adeguata per l’Italia.

Il dibattito sulla Rai
Pd, Sel e Rivoluzione Civile sono d’accordo col dire che ci vorrebbe una legge sul conflitto di interessi nel campo della comunicazione per superare la legge Gasparri, mentre il Movimento 5 stelle vorrebbe smantellare del tutto la rete pubblica, mantenendo un solo canale pubblico.

Se poi il Pdl, all’interno del programma, non fa riferimenti specifici ad alcun piano inerente audiovisivo, il movimento di Oscar Giannino, Fare per fermare il declino, propone di privatizzare tutte le imprese pubbliche, quindi anche la Rai, e inserire nella Costituzione “il principio della concorrenza come metodo di funzionamento del sistema economico, contro privilegi e monopoli d’ogni sorta”.

I costi del rinnovamento
E’ giusto sottolineare come alcune di queste proposte siano a costo zero, o abbiano costi contenuti, mentre altre richiedono ingenti investimenti. Non è chiaro dai vari programmi, illustrati qui sotto nelle loro parti relative all’informazione, dove i partiti intendano trovare i fondi per finanziare i progetti. Tra le proposte più ‘costose’ ci sono ovviamente quelle che promettono di coprire tutto il paese con la banda larga o la fibra ottica.
ECCO TUTTI I PUNTI PRESENTI NEI PROGRAMMI ELETTORALI
Movimento 5 stelle

  • Dare la cittadinanza digitale per nascita, e l’accesso alla rete gratuito per ogni cittadino italiano
  • Eliminare i contributi pubblici per il finanziamento delle testate giornalistiche
  • Nessun canale televisivo con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato; l’azionariato deve essere diffuso con proprietà massima del 10%
  • Le frequenze televisive vanno assegnate attraverso un’asta pubblica ogni cinque anni
  • Abolire la legge del governo D’Alema che richiede un contributo dell’uno per cento sui ricavi agli assegnatari di frequenze televisive
  • Nessun quotidiano con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato. Vendita ad azionariato diffuso, con proprietà massima del 10%
  • Abolire l’Ordine dei giornalisti
  • Depenalizzare la querela per diffamazione e riconoscere al querelato lo stesso importo richiesto in caso di non luogo a procedere
  • Vendita ad azionariato diffuso, con proprietà massima del 10%, di due canali televisivi pubblici
  • Un solo canale televisivo pubblico, senza pubblicità, informativo e culturale, indipendente dai partiti
  • Abolire la legge Gasparri
  • Copertura completa dell’ADSL a livello di territorio nazionale
  • Introdurre dei ripetitori Wimax (tecnologie di trasmissioni senza fili,  che consente l’accesso a rete di telecomunicazioni a banda larga) per l’accesso mobile e diffuso alla Rete
Rivoluzione Civile
  • Rompere gli oligopoli nel sistema della comunicazione, varando la legge sul conflitto di interessi e una legge antitrust.
  • Ribadire la centralità del servizio pubblico radiotelevisivo, eliminando l’ingerenza dei partiti, e garantendo una gestione democratica e partecipata della Rai. Le assunzioni devono essere per concorso pubblico sia nelle reti che nelle testate
  • Libero accesso a Internet, che deve essere gratuito per le giovani generazioni e la banda larga va diffusa in tutto il Paese.

Sinistra Ecologia e Libertà

  • Varare di una seria normativa antitrust che disciplina la materia del conflitto di interessi in tutti campi economici, non solo l’audiovisivo. Nessun operatore economico, pubblico o privato, potrà detenere complessivamente quote superiori al 20% di un trust orizzontale o verticale
  • Introdurre nelle scuole di ogni ordine e grado lo studio obbligatorio dei linguaggi audiovisivi
  • La Rai deve rimanere pubblica. Va liberata dai partiti, abolendo la Legge Gasparri. La Rai è di proprietà dello Stato e le fonti di nomina del CdA, per un massimo di 5 componenti, sono il Parlamento, le Regioni, gli utenti e i lavoratori della Rai. Il Consiglio di Amministrazione della Rai è caratterizzato da una governance duale, composta da un comitato di gestione e un comitato di controllo;
  • Nell’ottica antitrust, anche la Rai va ridimensionata e orientata alla qualità
  • Introdurre le licenze creative commons e sviluppare gli open data

Partito Democratico

Sul programma si parla in generale della governance pubblica per il cinema e l’audiovisivo che deve “essere orientata ad obiettivi culturali e di interesse collettivo: la formazione e la qualificazione professionale; il sostegno e la promozione della sperimentazione, dell’innovazione dei linguaggi, delle opere prime e seconde e delle opere difficili; la promozione estera; la diffusione del cinema e dell’audiovisivo presso il pubblico; il sostegno alla fruizione e all’ampliamento della domanda; la salvaguardia e la valorizzazione delle sale di prossimità e dei circuiti di qualità”.

Inoltre il Partito Democratico propone di:

  • Sviluppare l’infrastruttura di rete, per muovere verso la copertura totale e accelerare la copertura in fibra ottica.
  • Promuovere l’accesso alla banda larga

Scelta Civica

Il movimento propone sostanzialmente di proseguire il percorso iniziato dal premier Mario Monti, con il progetto Agenda Digitale, che fissa una serie di obiettivi e di azioni da attuare entro il 2020, rafforzando i quattro assi delle connessioni infrastrutturali a banda larga e ultra larga, delle smart communites/smart cites, della introduzione dell’approccio open data. Diffondere il “cloud computing”, servizio che unisce dati provenienti da più istituzioni e l’e-government, rafforzando gli incentivi per l’utlizzo di tecnologie digitali nei processi amministrativi per fornire servizi ai cittadini.

Popolo della Libertà

  • Libero accesso alle reti
  • Portare a compimento la strategia di Open government e Open data
  • Promuovere l’utilizzo del cloud computing nella pubblica amministrazione
  • Diffondere capillarmente la banda larga e larghissima
  • Fatturazione elettronica

Fare per fermare il declino

  • Liberalizzare rapidamente i settori ancora non pienamente concorrenziali quali ad esempio le telecomunicazioni (inclusi gli assetti proprietari).
  • Privatizzare la Rai, abolire canone e tetto pubblicitario, eliminare il duopolio imperfetto su cui il settore si regge favorendo la concorrenza.
  • Affidare i servizi pubblici, incluso quello radiotelevisivo, tramite una gara fra imprese concorrenti.

 

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I giovani urbinati incontrano i politici, ma a internet l’ultima parola http://ifg.uniurb.it/2013/02/18/ducato-online/i-giovani-urbinati-incontrano-i-politici-ma-a-internet-lultima-parola/35013/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/18/ducato-online/i-giovani-urbinati-incontrano-i-politici-ma-a-internet-lultima-parola/35013/#comments Mon, 18 Feb 2013 10:18:14 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=35013 Molti problemi e poche soluzioni per gli esponenti di partiti e coalizioni che ieri pomeriggio hanno risposto alle nove domande raccolte dai giovani urbinati per l’iniziativa “Orientarsi al voto”, una giornata informativa organizzata dal gruppo scout Urbino 1 e patrocinata dal Legato Albani.

“Avrei voluto tanto chiarirmi le idee e invece si sono limitati a leggere i programmi elettorali” e così a Enrico, che risiede a Urbino ma studia a Bologna, non resta che dissipare gli ultimi dubbi su internet: “Tra meno di una settimana dovrò votare alle politiche e per il momento ancora non ho ben capito chi mi sia più vicino sui temi dell’ ecologia, della sanità e dell’istruzione”.

Nelle stanze del collegio Raffaello,  si è parlato poco anche di Urbino e solo in termini di turismo che manca e che dovrebbe esserci “in modo stanziale”. Poi, i temi più cari agli lettori under 24 della città sono stati università, scuola, lavoro, sanità e questioni etiche.

Le risposte, quasi tutte già sentite: “I discorsi sono sempre gli stessi, da almeno 50 anni: loro parlano di cosa fare mentre a Urbino, di domenica pomeriggio, in strada non c’è quasi nessuno”, un ragazzo senza nome lo bisbiglia al volo prima di andare via velocemente.

Al tavolo delle discussioni erano presenti la consigliera regionale Elisabetta Foschi per il Pdl, l’assessore provinciale Alessia Morani per il Pd, la geologa Cristiana Nasoni per Rivoluzione Civile, l’imprenditore Alfredo Sparavendi per Scelta Civica e Roberta Crescentini per Fare per fermare il declino. Unico assente, al frenetico passaggio di microfono, un rappresentante per Movimento 5 stelle: “li abbiamo invitati- ha commentato una delle organizzatrici- ma avevano già altri impegni”.

Al termine dell’incontro, quasi tutti i giovani hanno portato a casa un passo in più verso la chiarezza. O forse no.

Dire e fare, tutti e nessuno. Si parte da Michele che ha 20 anni e commenta: “Non ho le idee chiare su chi voterò, ma questo dibattito mi è servito a conoscere meglio i programmi delle varie liste. Però, devo ammettere che tutti hanno spiegato bene cosa vogliono fare, ma nessuno ha spiegato come intende farlo. Le proposte ‘politicamente corrette’ sono sempre quelle, ma tra il dire e il fare…”.

I giovani urbinati, o almeno quelli abbastanza interessati all’argomento da dedicargli uno spazio domenicale, sembrano internauti indecisi che affideranno proprio al web le loro scelte last minute. Come Francesca, 19 anni che, nonostante abbia apprezzato la sinteticità dei due minuti, “sicuramente” approfondirà meglio l’appeal di Rivoluzione Civile “su internet, anche se la candidata è stata molto convincente”.

Una ragazza con un basco nero, pronta a scappare, è certa di una cosa: “So quello che non voglio, ho le idee abbastanza chiare. Devo solo rileggere bene un paio di programmi. Così per sicurezza”.

Marta ha 19 anni e purtroppo nessun rappresentante l’ha particolarmente entusiasmata. “Avevo deciso di votare per il Pd, ma mi hanno colpito molto anche le risposte date dal rappresentante di Fare per fermare il declino: attualmente, però, credo di dover rivedere le mie posizioni generali”.

E allora, Marta, con quali mezzi ti orienterai per la scelta? “Sicuramente attraverso internet. Anche perché i giornali e i telegiornali non sono i mezzi più obiettivi e oggettivi al momento, no?”

Quindi spazio a questi dibattiti? “Decidere chi votare in un paio d’ore – spiega Luca – è impossibile. Di sicuro però questa iniziativa può servire a chi, come me, è ancora indeciso tra uno o due partiti. Come farò a decidere? Cercherò di capire chi è quel candidato che dimostri di avere un vero contatto con  i cittadini e che non si limiti al discorso elettorale per poi sparire”.

 

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Cristiana Nasoni, il volto di Ingroia a Urbino: “Tornare alla politica militante” http://ifg.uniurb.it/2013/02/06/ducato-online/cristiana-nasoni-il-volto-di-ingroia-a-urbino-tornare-alla-politica-militante/33588/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/06/ducato-online/cristiana-nasoni-il-volto-di-ingroia-a-urbino-tornare-alla-politica-militante/33588/#comments Wed, 06 Feb 2013 08:54:29 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=33588 LEGGI I 'non candidati' del M5S CALENDARIO Appuntamenti nel Montefeltro]]> URBINO – Da anni  è impegnata in politica. È conosciuta nel territorio come presidente del Centro donna e militante di Rifondazione comunista. Ma oggi Cristiana Nasoni è soprattutto l’unica candidata di Urbino nella lista Rivoluzione civile di Antonio Ingroia.

La scelta di entrare tra le fila del movimento guidato dall’ex magistrato antimafia la accomuna a molti che, come lei, sono rimasti delusi dalle proposte della sinistra ufficiale. “Non mi riconosco nella politica del Pd e seppure le nostre prospettive siano molto simili e presentino affinità con quelle di Sel, non approviamo le loro scelte strategiche”. Ovvero l’alleanza con il partito di Pier Luigi Bersani.

La Nasoni è in tredicesima posizione nella lista di candidati alla Camera, preceduta da un altro marchigiano, l’ex presidente della provincia di Ascoli Massimo Rossi. “Sebbene le possibilità di essere eletta siano praticamente nulle, il messaggio che ci tengo a far passare è che la politica deve tornare a coinvolgere la gente. A differenza del Movimento 5 stelle noi non pensiamo che i partiti siano tutti da buttare, ma è necessario sensibilizzare alla cultura politica attraverso l’attivismo”.

Quando si parla di partecipazione gli esponenti di Rivoluzione civile non si tirano indietro. Sebbene il partito sia relativamente nuovo, le iniziative sul territorio non mancano.

MAPPA Tutti gli appuntamenti elettorali nel Montefeltro

Da meno di un mese anche a Urbino si è costituito un vero e proprio comitato di sostegno per Ingroia. Al momento non esiste una sede, ma ogni mercoledì alle 18 il Circolo L’Idea di via Bramante si trasforma in un punto di incontro per i ‘fedeli’ e per chiunque sia incuriosito.

“I giovani non mancano – giura la Nasoni – ad esempio Laura Picinetti, la ragazza che insieme a me segue il coordinamento provinciale di Pesaro, studia all’università e ha solo 24 anni”. Oltre agli incontri pubblici e al volantinaggio il punto forte del partito sembra essere la dinamicità all’interno dei social network: “Ormai non possiamo più prescindere da questi strumenti, il miglior modo per nascere e farsi conoscere è proprio quello di dimostrarci parte della comunità”.

Oltre alla mancanza di una sede fissa, ai simpatizzanti di Rivoluzione civile manca anche la tessera. “Essendo un movimento nuovo – spiega Cristiana – è ancora prematuro, ma se otterremo la presenza in Parlamento ci attrezzeremo”. Per adesso i finanziamenti sono arrivati da chi in Parlamento c’era già: i membri dell’Idv di Antonio Di Pietro. Gli altri partiti che sono confluiti con Ingroia, oltre all’Italia dei valori sono i Verdi, i Comunisti italiani e chi, come Cristiana, faceva parte di Rifondazione comunista.

 

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