il Ducato » scelta civica http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » scelta civica http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Scelta civica, la frattura: Pesaro appoggia la Muci ma Urbino sta con Gambini http://ifg.uniurb.it/2014/04/14/ducato-online/scelta-civica-la-frattura-pesaro-appoggia-la-muci-ma-urbino-sta-con-gambini/61491/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/14/ducato-online/scelta-civica-la-frattura-pesaro-appoggia-la-muci-ma-urbino-sta-con-gambini/61491/#comments Mon, 14 Apr 2014 17:10:53 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61491 (nella foto)]]> URBINO –  Scelta civica appoggia il candidato sindaco del Pd Maricla Muci: l’ordine arriva dai vertici provinciali dei montiani, per bocca del coordinatore Valter Eusebi. Ma a Urbino le intenzioni sono molto diverse. “Non la appoggeremo mai, la base del partito qui vuole Gambini” è la reazione di Alfredo Sparaventi, candidato di Scelta civica per la circoscrizione Marche nelle elezioni del febbraio 2013. Proprio lui infatti aveva autorizzato il candidato di centrodestra Maurizio Gambini a utilizzare il simbolo del partito sui manifesti della sua lista “Liberi per cambiare”.

Il caso è scoppiato due giorni fa, quando Valter Eusebi, dopo aver visto il simbolo di Sc stampati sui manifesti elettorali di Maurizio Gambini, aveva dichiarato di non avergli mai garantito alcun appoggio. “Hanno utilizzato il nostro simbolo impropriamente. Noi sosteniamo Maria Clara Muci, non abbiamo mai incontrato Maurizio Gambini e lo invitiamo a oscurare il nostro logo“. Sparaventi, però, racconta un’altra versione dei fatti: “Siccome a Pesaro i vertici si sono alleati con Matteo Ricci del Pd, hanno affermato che anche noi siamo con il centrosinistra della Muci”.

Un passaggio “non concordato” anche secondo Sel Urbino, in coalizione per il candidato sindaco del Pd insieme a Rifondazione comunista e Socialisti. “Operazione sbagliata, sia nel merito che nel metodo”, si legge nel comunicato stampa trasmesso questa mattina, nel quale Sel ha precisato che “non sono noti gli obiettivi, né le proposte programmatiche relative”. Sottolineando di aver “aderito convintamente alla coalizione di centrosinistra” proponendo “temi non negoziabili” per il suo sostegno alla candidatura della Muci.

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Comunali 2014, Forza Italia sosterrà Gambini http://ifg.uniurb.it/2014/01/24/ducato-notizie-informazione/comunali-2014-forza-italia-sosterra-gambini/55563/ http://ifg.uniurb.it/2014/01/24/ducato-notizie-informazione/comunali-2014-forza-italia-sosterra-gambini/55563/#comments Fri, 24 Jan 2014 15:37:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=55563 [continua a leggere]]]> URBINO – Maurizio Gambini, candidato sindaco della lista “Liberi per cambiare”, sarà il nome su cui si concentreranno i voti di Forza Italia. La conferma arriva al Ducato da fonti vicini a Forza Italia, che tendono a sottolineare l’importanza di una coalizione non esclusivamente di centro-destra.

Lo stesso Gambini proviene da una lista considerata da molti più vicina al centro-sinistra che al partito di Berlusconi. Gran parte dell’opposizione dell’attuale consiglio comunale dovrebbe entrare a far parte della coalizione capeggiata da Gambini. Molto probabile anche l’adesione dell’ex assessore dimissionario Francesca Crespini, che in molti consideravano come possibile candidata sindaco con una lista civica.

Negli scorsi giorni, Scelta Civica aveva parlato di un accordo con la lista di Gambini per presentare una candidatura congiunta. Mettendo insieme i pezzi del puzzle, sembra probabile “un’ampia coalizione” – così come definita dal candidato sindaco – che comprenda forze di centro, di destra e di sinistra, tra cui anche Forza Italia e Scelta Civica.

Tra i sostenitori quasi certi di Gambini, c’è anche il movimento “Con entrambe le mani”, guidato dall’ex Forza Italia Fabrizio Fedrigucci. Domani ci sarà la conferenza stampa che ufficializzerà la candidatura di Gambini.

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Elezioni, nelle Marche ‘vincono’ i candidati locali / MAPPA: SENATO http://ifg.uniurb.it/2013/02/22/ducato-online/da-dove-vengono-i-candidati-nelle-marche-al-senato/35624/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/22/ducato-online/da-dove-vengono-i-candidati-nelle-marche-al-senato/35624/#comments Fri, 22 Feb 2013 07:43:17 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=35624 [continua a leggere]]]> Vengono quasi tutti dal territorio marchigiano i candidati che si presentano alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio nelle liste delle Marche. Il fenomeno dei ‘paracadutati’ è abbastanza limitato, anche nelle posizioni di maggior appeal, le prime, quelle che probabilmente serviranno a farsi eleggere. Certo, qualche nome infilato in cima alla lista c’è, ma già da un colpo d’occhio si può vedere come i candidati siano soprattutto marchigiani. E non mancano una decina di rappresentanti del Montefeltro

 ECCO LA MAPPA CON LA PROVENIENZA DI TUTTI I CANDIDATI AL SENATO NELLA CIRCOSCRIZIONE MARCHE / VAI ALLA CAMERA


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Elezioni, nelle Marche ‘vincono’ i candidati locali / MAPPA: CAMERA http://ifg.uniurb.it/2013/02/22/ducato-online/da-dove-vengono-i-candidati-nelle-marche-alla-camera/35564/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/22/ducato-online/da-dove-vengono-i-candidati-nelle-marche-alla-camera/35564/#comments Fri, 22 Feb 2013 07:42:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=35564 I VOLTI DEI PARTITI Pd / Sel / Pdl / Lega / Rc / M5S / Fare TUTTE LE LISTE CAMERA / SENATO LEGGI ANCHE Così nel 2008 / Come si vota / Le sezioni elettorali a Urbino]]> Vengono quasi tutti dal territorio marchigiano i candidati che si presentano alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio nelle liste delle Marche. Il fenomeno dei ‘paracadutati’ è abbastanza limitato, anche nelle posizioni di maggior appeal, le prime, quelle che probabilmente serviranno a farsi eleggere. Certo, qualche nome infilato in cima alla lista c’è, ma già da un colpo d’occhio si può vedere come i candidati siano soprattutto marchigiani. E non mancano una decina di rappresentanti del Montefeltro

 ECCO LA MAPPA CON LA PROVENIENZA DI TUTTI I CANDIDATI ALLA CAMERA NELLA CIRCOSCRIZIONE MARCHE / VAI AL SENATO


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Sparaventi, “deluso” da Silvio: “Salveremo il Tribunale di Urbino” http://ifg.uniurb.it/2013/02/21/ducato-online/alfredo-sparaventi-deluso-da-silvio-salveremo-il-tribunale-di-urbino/35291/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/21/ducato-online/alfredo-sparaventi-deluso-da-silvio-salveremo-il-tribunale-di-urbino/35291/#comments Thu, 21 Feb 2013 09:30:35 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=35291 Laura Boldrini (Sel) / Enrico Letta a Urbino
GLI ALTRI CANDIDATI Mochi (Pdl) / Cancellieri (Lega) / Nasoni (RC) / M5S / Scoglio (Fare) / Giovanelli (Pd)
TUTTE LE LISTE CAMERA / SENATO]]>

Alfredo Sparaventi, candidato alla Camera con la lista Scelta Civica  con Monti per l’Italia

URBINO – Mentre la Corte di Strasburgo con una sentenza dice sì all’adozione del figlio del partner in caso di coppie omosessuali, Alfredo Sparaventi, banchiere e candidato urbinate alla Camera con Scelta Civica di Monti, polemizza: “Tu daresti tuo figlio a due gay? Mi chiedo se si tratti realmente di un desiderio legittimo, o solo di una sorta di lotta alle famiglie ‘normali’, per cui tutto ciò che possono fare loro (coppie etero), possiamo farlo anche noi (coppie gay)”.

Argomento sensibile, quello delle adozioni per le coppie gay, per un politico come Sparaventi, fin da giovanissimo militante nella Dc, poi passato al Partito Popolare Italiano ed infine nel Pdl, ingannato dalla “promessa di una rivoluzione liberale ad opera di Silvio Berlusconi” che non c’è mai stata e che “ha prodotto nulla in termini di riforme”. Un deluso da Silvio. Un ex Dc. Ora con Monti, “unica alternativa a una sinistra burocratico-clientelare e a un centro-destra immobilista”.

E non si riferisce solo all’Italia. Parla anche di Urbino e del Montefeltro, dove “la politica ormai da anni non interviene come dovrebbe”.

Una promessa: salveremo il Tribunale di Urbino
“Il nostro tribunale ha una specificità propria ed è di capoluogo di provincia. Non deve essere chiuso, perché ci sono i numeri per mantenere la struttura che tra l’altro allo Stato non costa nulla perché l’affitto è interamente pagato dal comune. Garantisco una dura lotta in Parlamento”.

I tagli all’ospedale Urbino e nei presidi dell’entroterra
“Le tasse le pagano tutti allo stesso modo. Bisogna mantenere i presidi di Pronto Soccorso e di Pronto Intervento tramite l’elicottero”. L’elicottero? “Nessuno sa che l’ospedale di Urbino ha una zona per l’atterraggio di elicotteri, ma non regge. E’ stata fatta male. Il risultato di gare d’appalto fatte al ribasso”. Una responsabilità grave della politica: “Entrata prepotentemente nella sanità urbinate, portando dissapori interni e mala gestione delle risorse”.

No collegamenti, no turismo, solo centri commerciali
“Non ci sono vie di comunicazione tra Urbino e Pesaro e la Fano-Grosseto per ora resta un miraggio. Manca un collegamento veloce verso la costa, che sarebbe propedeutico a rilanciare il turismo. Rischiamo di ritrovarci ‘due cattedrali nel deserto’. I due centri commerciali (il Consorzio già aperto e quello di Santa Lucia in costruzione) hanno penalizzato i piccoli esercizi del centro storico, a loro volta già danneggiati dalla mancanza di politiche volte a valorizzare il territorio e rilanciare il turismo. Un circolo vizioso, insomma, dove non si intravede via d’uscita”.

Immigrazione
“La frazione di Urbino 2 nasce da una speculazione edilizia. Da case per studenti diventano appartamenti, per modo di dire. Prezzi a ribasso, si sparge la voce. E tutti gli immigrati vanno lì. Ma non si possono costruire quartieri-dormitori di quel tipo. Fino a qualche anno fa non potevi andarci di notte, era pericoloso. Non sono state fatte politiche di integrazione sufficienti, né pensato nulla per evitare ‘concentrazioni etniche e culturali di quel tipo’. C’è molta superficialità, molta disorganizzazione. Immobilismo, per l’appunto”.

Università, scuola e la polemica con il sindaco di Urbania
“I ragazzi devono essere liberi di scegliere. Sia nel piccolo che nel grande. Il prodotto che reputano di miglior qualità. E’ per questo che noi siamo per un sistema misto di scuole paritarie e pubbliche e prevediamo la detraibilità delle rette universitarie”. E chi non può permettersi proprio l’accesso? Ovvero di pagare quella somma tutta intera, anche se poi venisse rimborsata? In altri termini, dov’è la libertà di chi non può scegliere?

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“Più Adsl e riforma della Rai”: le proposte per i media dei partiti http://ifg.uniurb.it/2013/02/18/ducato-online/piu-adsl-per-tutti-e-riforma-della-rai-le-proposte-per-i-media-dei-partiti/35030/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/18/ducato-online/piu-adsl-per-tutti-e-riforma-della-rai-le-proposte-per-i-media-dei-partiti/35030/#comments Mon, 18 Feb 2013 10:34:35 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=35030 Il libero accesso alla rete internet, la libertà d’informare e di essere informati, il pluralismo nei media radio-televisivi: questi argomenti, collegati fra loro da un filo rosso che è l’articolo 21 della Costituzione italiana, sono e saranno determinanti per il futuro dell’Italia. Nella campagna elettorale 2013, però, questi argomenti sono rimasti un po’ in disparte, soppiantati da temi altrettanto importanti come tasse, lavoro e pensioni.

Articolo 21 della Costituzione
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.

Il nostro paese si trova al 57° posto, su 179 paesi, nella classifica della libertà d’informazione stilata da Reporter senza Frontiere, dietro a Niger, Botswana e Moldavia e una ricerca dell’Unione Europea ha svelato come l’Italia sia al terzultimo posto nella percentuale di popolazione che si connette a internet almeno una volta a settimana. La copertura della banda larga su rete fissa è ancora un miraggio e solo il 51% degli italiani usa il web regolarmente, mentre la media dei cittadini europei è del 68%.

Per queste ragioni, e per questi numeri, è necessario compiere una riforma nella prossima legislatura. L’abbattimento dell’oligopolio Rai-Mediaset e l’accesso universale alla banda larga sono i temi favoriti nei vari programmi dei partiti. Vediamo più nel dettaglio le proposte, con il Movimento 5 Stelle che è quello che più degli altri mette questi temi al centro del programma.

Adsl, la linea che mette tutti d’accordo
L’assenza o la non adeguatezza delle centraline Adsl e la banda larga che non raggiunge standard adeguati in molti territori impedisce a tantissimi cittadini l’accesso ad internet. Per questa ragione tutti gli schieramenti, dal Pdl, che promuove la diffusione della banda larga e larghissima, fino al Movimento 5 stelle, che più di ogni altro mette al centro del programma questi temi, sono d’accordo col garantire una copertura di rete più adeguata per l’Italia.

Il dibattito sulla Rai
Pd, Sel e Rivoluzione Civile sono d’accordo col dire che ci vorrebbe una legge sul conflitto di interessi nel campo della comunicazione per superare la legge Gasparri, mentre il Movimento 5 stelle vorrebbe smantellare del tutto la rete pubblica, mantenendo un solo canale pubblico.

Se poi il Pdl, all’interno del programma, non fa riferimenti specifici ad alcun piano inerente audiovisivo, il movimento di Oscar Giannino, Fare per fermare il declino, propone di privatizzare tutte le imprese pubbliche, quindi anche la Rai, e inserire nella Costituzione “il principio della concorrenza come metodo di funzionamento del sistema economico, contro privilegi e monopoli d’ogni sorta”.

I costi del rinnovamento
E’ giusto sottolineare come alcune di queste proposte siano a costo zero, o abbiano costi contenuti, mentre altre richiedono ingenti investimenti. Non è chiaro dai vari programmi, illustrati qui sotto nelle loro parti relative all’informazione, dove i partiti intendano trovare i fondi per finanziare i progetti. Tra le proposte più ‘costose’ ci sono ovviamente quelle che promettono di coprire tutto il paese con la banda larga o la fibra ottica.
ECCO TUTTI I PUNTI PRESENTI NEI PROGRAMMI ELETTORALI
Movimento 5 stelle

  • Dare la cittadinanza digitale per nascita, e l’accesso alla rete gratuito per ogni cittadino italiano
  • Eliminare i contributi pubblici per il finanziamento delle testate giornalistiche
  • Nessun canale televisivo con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato; l’azionariato deve essere diffuso con proprietà massima del 10%
  • Le frequenze televisive vanno assegnate attraverso un’asta pubblica ogni cinque anni
  • Abolire la legge del governo D’Alema che richiede un contributo dell’uno per cento sui ricavi agli assegnatari di frequenze televisive
  • Nessun quotidiano con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato. Vendita ad azionariato diffuso, con proprietà massima del 10%
  • Abolire l’Ordine dei giornalisti
  • Depenalizzare la querela per diffamazione e riconoscere al querelato lo stesso importo richiesto in caso di non luogo a procedere
  • Vendita ad azionariato diffuso, con proprietà massima del 10%, di due canali televisivi pubblici
  • Un solo canale televisivo pubblico, senza pubblicità, informativo e culturale, indipendente dai partiti
  • Abolire la legge Gasparri
  • Copertura completa dell’ADSL a livello di territorio nazionale
  • Introdurre dei ripetitori Wimax (tecnologie di trasmissioni senza fili,  che consente l’accesso a rete di telecomunicazioni a banda larga) per l’accesso mobile e diffuso alla Rete
Rivoluzione Civile
  • Rompere gli oligopoli nel sistema della comunicazione, varando la legge sul conflitto di interessi e una legge antitrust.
  • Ribadire la centralità del servizio pubblico radiotelevisivo, eliminando l’ingerenza dei partiti, e garantendo una gestione democratica e partecipata della Rai. Le assunzioni devono essere per concorso pubblico sia nelle reti che nelle testate
  • Libero accesso a Internet, che deve essere gratuito per le giovani generazioni e la banda larga va diffusa in tutto il Paese.

Sinistra Ecologia e Libertà

  • Varare di una seria normativa antitrust che disciplina la materia del conflitto di interessi in tutti campi economici, non solo l’audiovisivo. Nessun operatore economico, pubblico o privato, potrà detenere complessivamente quote superiori al 20% di un trust orizzontale o verticale
  • Introdurre nelle scuole di ogni ordine e grado lo studio obbligatorio dei linguaggi audiovisivi
  • La Rai deve rimanere pubblica. Va liberata dai partiti, abolendo la Legge Gasparri. La Rai è di proprietà dello Stato e le fonti di nomina del CdA, per un massimo di 5 componenti, sono il Parlamento, le Regioni, gli utenti e i lavoratori della Rai. Il Consiglio di Amministrazione della Rai è caratterizzato da una governance duale, composta da un comitato di gestione e un comitato di controllo;
  • Nell’ottica antitrust, anche la Rai va ridimensionata e orientata alla qualità
  • Introdurre le licenze creative commons e sviluppare gli open data

Partito Democratico

Sul programma si parla in generale della governance pubblica per il cinema e l’audiovisivo che deve “essere orientata ad obiettivi culturali e di interesse collettivo: la formazione e la qualificazione professionale; il sostegno e la promozione della sperimentazione, dell’innovazione dei linguaggi, delle opere prime e seconde e delle opere difficili; la promozione estera; la diffusione del cinema e dell’audiovisivo presso il pubblico; il sostegno alla fruizione e all’ampliamento della domanda; la salvaguardia e la valorizzazione delle sale di prossimità e dei circuiti di qualità”.

Inoltre il Partito Democratico propone di:

  • Sviluppare l’infrastruttura di rete, per muovere verso la copertura totale e accelerare la copertura in fibra ottica.
  • Promuovere l’accesso alla banda larga

Scelta Civica

Il movimento propone sostanzialmente di proseguire il percorso iniziato dal premier Mario Monti, con il progetto Agenda Digitale, che fissa una serie di obiettivi e di azioni da attuare entro il 2020, rafforzando i quattro assi delle connessioni infrastrutturali a banda larga e ultra larga, delle smart communites/smart cites, della introduzione dell’approccio open data. Diffondere il “cloud computing”, servizio che unisce dati provenienti da più istituzioni e l’e-government, rafforzando gli incentivi per l’utlizzo di tecnologie digitali nei processi amministrativi per fornire servizi ai cittadini.

Popolo della Libertà

  • Libero accesso alle reti
  • Portare a compimento la strategia di Open government e Open data
  • Promuovere l’utilizzo del cloud computing nella pubblica amministrazione
  • Diffondere capillarmente la banda larga e larghissima
  • Fatturazione elettronica

Fare per fermare il declino

  • Liberalizzare rapidamente i settori ancora non pienamente concorrenziali quali ad esempio le telecomunicazioni (inclusi gli assetti proprietari).
  • Privatizzare la Rai, abolire canone e tetto pubblicitario, eliminare il duopolio imperfetto su cui il settore si regge favorendo la concorrenza.
  • Affidare i servizi pubblici, incluso quello radiotelevisivo, tramite una gara fra imprese concorrenti.

 

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I giovani urbinati incontrano i politici, ma a internet l’ultima parola http://ifg.uniurb.it/2013/02/18/ducato-online/i-giovani-urbinati-incontrano-i-politici-ma-a-internet-lultima-parola/35013/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/18/ducato-online/i-giovani-urbinati-incontrano-i-politici-ma-a-internet-lultima-parola/35013/#comments Mon, 18 Feb 2013 10:18:14 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=35013 Molti problemi e poche soluzioni per gli esponenti di partiti e coalizioni che ieri pomeriggio hanno risposto alle nove domande raccolte dai giovani urbinati per l’iniziativa “Orientarsi al voto”, una giornata informativa organizzata dal gruppo scout Urbino 1 e patrocinata dal Legato Albani.

“Avrei voluto tanto chiarirmi le idee e invece si sono limitati a leggere i programmi elettorali” e così a Enrico, che risiede a Urbino ma studia a Bologna, non resta che dissipare gli ultimi dubbi su internet: “Tra meno di una settimana dovrò votare alle politiche e per il momento ancora non ho ben capito chi mi sia più vicino sui temi dell’ ecologia, della sanità e dell’istruzione”.

Nelle stanze del collegio Raffaello,  si è parlato poco anche di Urbino e solo in termini di turismo che manca e che dovrebbe esserci “in modo stanziale”. Poi, i temi più cari agli lettori under 24 della città sono stati università, scuola, lavoro, sanità e questioni etiche.

Le risposte, quasi tutte già sentite: “I discorsi sono sempre gli stessi, da almeno 50 anni: loro parlano di cosa fare mentre a Urbino, di domenica pomeriggio, in strada non c’è quasi nessuno”, un ragazzo senza nome lo bisbiglia al volo prima di andare via velocemente.

Al tavolo delle discussioni erano presenti la consigliera regionale Elisabetta Foschi per il Pdl, l’assessore provinciale Alessia Morani per il Pd, la geologa Cristiana Nasoni per Rivoluzione Civile, l’imprenditore Alfredo Sparavendi per Scelta Civica e Roberta Crescentini per Fare per fermare il declino. Unico assente, al frenetico passaggio di microfono, un rappresentante per Movimento 5 stelle: “li abbiamo invitati- ha commentato una delle organizzatrici- ma avevano già altri impegni”.

Al termine dell’incontro, quasi tutti i giovani hanno portato a casa un passo in più verso la chiarezza. O forse no.

Dire e fare, tutti e nessuno. Si parte da Michele che ha 20 anni e commenta: “Non ho le idee chiare su chi voterò, ma questo dibattito mi è servito a conoscere meglio i programmi delle varie liste. Però, devo ammettere che tutti hanno spiegato bene cosa vogliono fare, ma nessuno ha spiegato come intende farlo. Le proposte ‘politicamente corrette’ sono sempre quelle, ma tra il dire e il fare…”.

I giovani urbinati, o almeno quelli abbastanza interessati all’argomento da dedicargli uno spazio domenicale, sembrano internauti indecisi che affideranno proprio al web le loro scelte last minute. Come Francesca, 19 anni che, nonostante abbia apprezzato la sinteticità dei due minuti, “sicuramente” approfondirà meglio l’appeal di Rivoluzione Civile “su internet, anche se la candidata è stata molto convincente”.

Una ragazza con un basco nero, pronta a scappare, è certa di una cosa: “So quello che non voglio, ho le idee abbastanza chiare. Devo solo rileggere bene un paio di programmi. Così per sicurezza”.

Marta ha 19 anni e purtroppo nessun rappresentante l’ha particolarmente entusiasmata. “Avevo deciso di votare per il Pd, ma mi hanno colpito molto anche le risposte date dal rappresentante di Fare per fermare il declino: attualmente, però, credo di dover rivedere le mie posizioni generali”.

E allora, Marta, con quali mezzi ti orienterai per la scelta? “Sicuramente attraverso internet. Anche perché i giornali e i telegiornali non sono i mezzi più obiettivi e oggettivi al momento, no?”

Quindi spazio a questi dibattiti? “Decidere chi votare in un paio d’ore – spiega Luca – è impossibile. Di sicuro però questa iniziativa può servire a chi, come me, è ancora indeciso tra uno o due partiti. Come farò a decidere? Cercherò di capire chi è quel candidato che dimostri di avere un vero contatto con  i cittadini e che non si limiti al discorso elettorale per poi sparire”.

 

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