il Ducato » scienze motorie http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » scienze motorie http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Cinquanta anni in vasca per il professor Bovi: “Ma ogni giorno i ragazzi mi insegnano qualcosa” http://ifg.uniurb.it/2015/04/22/ducato-online/cinquanta-anni-in-vasca-per-il-professor-bovi-ma-ogni-giorno-i-ragazzi-mi-insegnano-qualcosa/71614/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/22/ducato-online/cinquanta-anni-in-vasca-per-il-professor-bovi-ma-ogni-giorno-i-ragazzi-mi-insegnano-qualcosa/71614/#comments Wed, 22 Apr 2015 21:34:29 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71614 Il rettore dell'Università degli Studi di Urbino Vilberto Stocchi premia il professor Giuseppe BoviURBINO – “È come un padre”, “un maestro incredibile e carismatico”. Per chi era ieri pomeriggio a festeggiarlo Giuseppe Bovi è questo. Studenti universitari, bambini, rappresentanti federali e anche il rettore dell’Università di Urbino Vilberto Stocchi erano in sala per salutare il professor Bovi. Un professore serio, duro ma buono come il pane che ha insegnato agli urbinati a nuotare. Insegnante di nuoto all’Isef di Urbino e docente per il Settore tecnico della Federazione italiana nuoto, si è celebrato al collegio Raffaello il suo cinquantesimo anniversario di attività.

Un percorso che comincia tanto tempo fa, negli anni ’60. “Come ogni pesarese – confida Bovi al Ducato – avevo una forte passione per il basket e per il nuoto. Quando iniziai io, l’Isef non era una laurea e c’era solo una piscina coperta di 20 metri quadrati. Erano altri tempi”.

“Ho sempre lavorato in piscina. Sono diventato istruttore federale e ho iniziato a lavorare qua a Urbino all’Isef a 27 anni. Ho scritto cinque libri e fondato la Robur Tiboni Volley – continua Bovi- ma quello che mi ha fatto stare in vasca per tutto questo tempo è stato principalmente insegnare ai bambini a nuotare”.

Proprio il suo modo di intendere il nuoto lo ha reso noto nel settore. È stato uno dei primi in Italia a intendere il nuoto come una disciplina educativa e non solo un modo di formare fisicamente gli allievi in vista dell’agonismo. “Nei primi anni mi colpiva molto vedere i bambini piangere a bordo piscina. Mi chiedevo il perché di questa paura, per me il nuoto era una cosa bella” afferma Bovi. “Questo desiderio di capire mi ha portato a iscrivermi a sociologia e a pedagogia. Così ho sviluppato un approccio metodologico al nuoto che partisse dal bambino”.

Molti studenti del professor Bovi erano presenti all'eventoQuesta passione si è tradotta in anni di insegnamento “al cui centro metto il rapporto meraviglioso con i miei studenti. Certo, li boccio e mi arrabbio perché studiano poco –sorride il prof – ma lo faccio solo per farli comprendere fino in fondo le cose”.

Una carriera di alto livello e piena di soddisfazioni, ma dopo cinquant’anni forse gli stimoli cominciano a scemare. Al professore brillano gli occhi: “Neanche per sogno. Io posso solo ringraziare i bambini che accompagno in vasca la prima volta. Loro mi hanno insegnato e mi insegnano ogni giorno qualcosa di nuovo. A colpirmi quotidianamente sono il loro stupore e la sorprendente razionalità con cui ti seguono in acqua”.

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Paolo Rongoni sale in cattedra per gli studenti di Scienze Motorie http://ifg.uniurb.it/2014/02/10/ducato-notizie-informazione/paolo-rongoni-sale-in-cattedra-per-gli-studenti-di-scienze-motorie/56859/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/10/ducato-notizie-informazione/paolo-rongoni-sale-in-cattedra-per-gli-studenti-di-scienze-motorie/56859/#comments Mon, 10 Feb 2014 18:04:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=56859 [continua a leggere]]]> lazioURBINO- “Se volete arrivare ad alti livelli dovete cominciare a lavorare dai giovani, cercando sempre di capire i limiti e le potenzialità di chi avete davanti”. È questo il consiglio che Paolo Rongoni, ex preparatore atletico della Lazio, dà agli studenti di Scienze Motorie

Rongoni ha tenuto oggi pomeriggio un seminario all’università di Urbino dal titolo “Il ruolo del preparatore atletico nel calcio d’elite”. Un incontro molto tecnico, che ha toccato tutti i punti fondamentali della carriera di un preparatore: da come organizzare i test per la squadra a come analizzare la struttura muscolare degli atleti. Tanti gli studenti intervenuti nell’aula 3 di via dell’Annunziata per ascoltare i consigli di Paolo Rongoni, professionista Figc da 18 anni.

È stato un ritorno al passato quello di Rongoni, che ha studiato all’università di Urbino prima di iniziare la sua carriera in giro per il mondo. La sua prima esperienza è stata a Perugia, poi ha lavorato per Sion, Lugano, Sevette, Le Mans e Samsunspor in Turchia. Nella stagione 2012/2013 è arrivato alla Lazio dove ha lavorato fino all’esonero dell’allenatore biancoceleste Petkovic, il 4 gennaio scorso.

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Nasce Area Zero, la squadra di ciclismo che collabora con la Carlo Bo di Urbino http://ifg.uniurb.it/2013/12/03/ducato-online/nasce-area-zero-la-squadra-di-ciclismo-che-collabora-con-la-carlo-bo-di-urbino/52900/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/03/ducato-online/nasce-area-zero-la-squadra-di-ciclismo-che-collabora-con-la-carlo-bo-di-urbino/52900/#comments Tue, 03 Dec 2013 14:52:59 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=52900 I ragazzi di Area Zero

I ciclisti di Area Zero

URBINO – Parte da un agriturismo di Borgo Massano, una frazione di Montecalvo in Foglia, la scommessa di Area Zero Pro Team: al Country House Ca’ Virginia undici giovani promesse del ciclismo italiano hanno stabilito il loro quartier generale. È il primo raduno di una nuova squadra professionista di ciclismo che si avvarrà del contributo dell’università Carlo Bo per la preparazione fisica e la formazione dei propri atleti. In pochi anni questi ragazzi proveranno a scalare l’olimpo del ciclismo mondiale.

A capitanarli un uomo simbolo del ciclismo marchigiano. Andrea Tonti, affiancato da Ivan de Paolis, sarà il team manager di Area Zero. Quello di Andrea è un curriculum che parla da solo. Nato a Osimo, in provincia di Ancona, a 23 anni era già professionista. Quattro volte nazionale italiano ai mondiali di ciclismo, era la spalla di Paolo Bettini quando centrò la vittoria nel 2007 a Stoccarda.

Nel 2011 il ritiro e il passaggio da ciclista a team manager. Adesso la nuova avventura con Area Zero. “Abbiamo scelto questo nome perché la nostra squadra vuole rappresentare un punto zero nel mondo del ciclismo, un esempio da cui ripartire. Proporremo un  modello di squadra che oltre a puntare sull’eccellenza atletica dei propri ciclisti, investa molto anche sull’immagine e sulla comunicazione”.

Proprio per rafforzare questo aspetto, Area Zero ha stretto un accordo con l’università Carlo Bo di Urbino, lavorando insieme a esperti e docenti di comunicazione e formazione. E anche il dipartimento di Scienze Motorie collaborerà nella preparazione atletica dei ciclisti.  “Cerchiamo di dare alla nostra squadra un’impronta professionale fin da subito. Faremo attenzione a tutti i dettagli, dall’allenamento al logo della squadra, dalla scelta delle divise alla formazione dei nostri atleti”. In squadra infatti ci sarà anche un mental trainer, che seguirà i ragazzi per tutto l’arco della stagione.

Sono 11 i ciclisti di Area Zero. Tutti italiani e tutti giovanissimi: il più piccolo è Giovanni Carbani, ha appena 18 anni e viene da Fano. “Sono tutti ancora a digiuno di vittorie importanti ma i nostri osservatori hanno condotto fin da maggio una ricerca capillare in tutta Italia, alla ricerca dei talenti più promettenti – spiega Andrea Tonti – il nostro primo impegno professionistico è previsto per febbraio. Area Zero debutterà infatti a Livorno in occasione del Gran Premio Costa degli Etruschi”.

Per le competizioni più importanti c’è da aspettare. L’Area Zero infatti è una squadra Continental e per partecipare a Giro d’Italia, Vuelta de España o Tour de France deve ottenere la qualifica di Professional. “Entro il 2015 speriamo di diventare Professional – afferma Luca Ivessa, addetto stampa di Area Zero – con quel titolo potremo ricevere gli inviti agli eventi più importanti del ciclismo mondiale. Ma servono investimenti e soprattutto le vittorie”.

Domani il sindaco di Urbino, Franco Corbucci, riceverà in municipio l’intero team per una conferenza stampa di presentazione della squadra.

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Scienze motorie sul podio del Censis. Il preside Stocchi: “Punto sulla ricerca” http://ifg.uniurb.it/2013/05/31/ducato-online/scienze-motorie-sul-podio-del-censis-il-preside-stocchi-punto-sulla-ricerca/49200/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/31/ducato-online/scienze-motorie-sul-podio-del-censis-il-preside-stocchi-punto-sulla-ricerca/49200/#comments Fri, 31 May 2013 15:59:04 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=49200 URBINO – Culla del Rinascimento, patria di Raffaello, capitale artistica e culturale. Ma nelle aule e nei centri di ricerca di un’università vecchia di 500 anni, è lo sport a far eccellere Urbino a livello nazionale. Sarà che le salite e le discese del centro storico tengono in allenamento i polmoni degli urbinati, ma la Carlo Bo è ai primi posti in Italia proprio per quanto riguarda l’attività motoria e la prevenzione della salute.

Secondo le classifiche stilate dal Censis nel 2012, la facoltà di scienze motorie di Urbino – che dovrebbe chiamarsi “scuola” dopo la riforma Gelmini – è la terza in Italia su un totale di trentadue. Nel 2011 era al secondo posto, e nel 2010 al quinto. I criteri di posizionamento si basano, ad esempio, sui tassi di regolarità dei laureati, sulla qualità degli insegnamenti, sui progetti di ricerca e sulle opportunità internazionali.

Anche la ex-facoltà di sociologia, ora ripartita in due diversi dipartimenti, è stata sul podio del Censis negli ultimi anni. Il dato però è meno significativo perché compete con un totale di quattro o cinque facoltà. “Al terzo posto in Italia? Non lo sapevo – ammette Bernardo Valli, ex preside di sociologia – e comunque ormai la facoltà è stata sotterrata”.

Vilberto Stocchi invece, preside di scienze motorie, sa bene di gareggiare per il primato italiano, e le graduatorie del Censis se le ricorda a memoria: “Per quanto riguarda la ricerca abbiamo il massimo dei punti: più della facoltà di Roma, che nel totale è la prima in classifica”. E’ consapevole anche di guidare una facoltà giovane: lui stesso, racconta, era in quella commissione di Berlinguer che diede vita alla laurea in scienze motorie come evoluzione del diploma Isef (Istituto superiore di educazione fisica). La transizione è durata dal 1999 al 2001, e meno di quindici anni sono bastati per fare dell’università di Urbino un modello esemplare nello studio dell’attività sportiva e della prevenzione.

“Abbiamo scelto di caratterizzarci per la ricerca – spiega il professor Stocchi – perché è quella che ci dà la conoscenza necessaria a migliorare la didattica”. E così l’Istituto di ricerca sull’attività motoria, nascosto in località Sasso, cela macchinari per oltre 6 milioni di euro. E per quanto riguarda le opportunità internazionali, altro criterio in cui ottiene ottimi voti dal Censis, la facoltà vanta contatti con dodici università sparse in tutta Europa: per l’anno prossimo sono in partenza 25 ragazzi.

Ma al di là dei sorrisi stampati sui depliant informativi, non mancano opinioni discordanti. Marco Torresi, di 29 anni, ha fatto la triennale e la specialistica in scienze motorie a Urbino e oggi dirige un centro di attività motoria chinesiologica e posturale a Jesi, in provincia di Ancona. “Se sono arrivato fin qui – spiega Marco – non è grazie alla laurea. Trovare lavoretti occasionali è semplice, ma se vuoi una professione riconosciuta devi fare altri corsi, altrimenti sulla carta non sei nessuno”. Un problema italiano, non solo di Urbino, che Stocchi ha a cuore: come presidente della Conferenza nazionale dei presidi di scienze motorie, e membro della Commissione in sport e salute del Ministero della salute, insiste da anni per il riconoscimento del laureato in scienze motorie, ad esempio, nella riabilitazione fisica dei pazienti dopo l’intervento del fisioterapista. Per lo sport, invece, ha firmato convenzioni con oltre 200 federazioni per permettere ai suoi studenti di acquisire brevetti a prezzi bassi.

Per chi sta ancora studiando, i problemi solo altri. Isabella Colella, rappresentante degli studenti della facoltà, è al primo anno di specialistica e si lamenta soprattutto degli spazi: le segreterie e la sede didattica sono in due parti diverse della città, d’inverno non è il massimo fare sport nei palloni, e le aule non sono sufficienti per 720 iscritti. Anche Marco, che a suo tempo studiava con “solo” altri 250 ragazzi, ricorda che a volte doveva andare ad ascoltare la lezione al cinema Ducale.

Eppure sembra che nel giro di qualche anno dovrebbe risolversi tutto: c’è chi promette in due anni di riunire la segreteria alle aule e chi di rimettere il numero chiuso. Isabella stessa ammette che l’organizzazione dell’attività sportiva e dei tirocini è ottima perché si inizia subito a fare pratica, fin dal primo anno. E per quanto riguarda gli spazi, è vero che le attrezzature migliori sono destinate all’uso esclusivo dei ricercatori, ma tra aule e palloni gli studenti possono contare su sette palestre attrezzate, e hanno pur sempre la piscina migliore della città.

Rimane da chiedersi se sia possibile esportare questo modello di eccellenza alle altre facoltà della Carlo Bo. Il rettore Stefano Pivato rimane vago: “Sono tanti i fattori che incidono sulle graduatorie del Censis. E’ inevitabile che i risultati siano diversi, ma i motivi sono molteplici”. Stocchi invece al proprio risultato ci tiene: “La credibilità si acquista con le competenze”, ci dice. E in questo caso, scalare la classifica non è solo uno sport.


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Arriva il primo censimento corporeo degli italiani: nel progetto anche studenti di Urbino http://ifg.uniurb.it/2013/04/10/ducato-online/arriva-il-primo-censimento-corporeo-degli-italiani-nel-progetto-anche-studenti-di-urbino/42253/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/10/ducato-online/arriva-il-primo-censimento-corporeo-degli-italiani-nel-progetto-anche-studenti-di-urbino/42253/#comments Wed, 10 Apr 2013 16:44:38 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=42253 URBINO – L’università di Urbino collabora al censimento nazionale delle misure corporee. Si, perché le rilevazioni campionarie non riguardano più solo il numero della popolazione ma anche la loro taglia, il loro corpo centimetro per centimetro.

Il progetto SizeItaly, fino al 29 aprile all’Auchan di Ancona, è un’indagine nazionale antropometrica su 6000 italiani. “Lo studio – spiega il il professor Roberto Bensi, docente di Scienze Motorie – è partito ad agosto 2012 ed è il seguito del progetto sviluppato negli anni ’90 dall’università di Torino, l’Italia si misura: il primo grande rilevamento antropometrico della popolazione italiana.

Alla campagna, promossa dalla Poliarte di Ancona, un centro sperimentale di design, insieme all’azienda Human Solution Assyst di Lainate, collaborano anche una quindicina di studenti della facoltà di Scienze motorie di Urbino. I ragazzi, dai 20 ai 25 anni, stanno lavorando in queste ore, dalle 9 alle 19,  tutti i giorni, sottoponendo dei questionari ai campioni che vanno dai 6 ai 75 anni. “Poi le persone dovranno sottoporsi al body scanner 3D – spiega Michele Angiolani, uno studente volontario – e al termine dell’operazione verrà loro regalato il completo intimo col quale hanno effettuato la scansione, una cuffia da piscina e altri gadget”.

Grazie a questo body scanner di ultima generazione verranno calcolate un centinaio di misure del corpo umano per migliorare la vestibilità dei capi d’abbigliamento e per innovare tutte quelle industrie che fanno dell’antropometrica la propria base di progettazione dei prodotti.

“Quando il professor Vilberto Stocchi, ex preside di facoltà oggi coordinatore della scuola di Scienze Motorie, ha preso contatti con il direttore di Poliarte – continua il professor Bensi – i ragazzi sono stati subito incuriositi e interessati da questo argomento che li riguarda molto da vicino, anche per il tipo di facoltà che fanno”.

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Domani inizia il corso di Baskin: lo sport per tutti, disabili e non http://ifg.uniurb.it/2013/03/18/ducato-notizie-informazione/domani-inizia-il-corso-di-baskin-lo-sport-per-tutti-disabili-e-non/38947/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/18/ducato-notizie-informazione/domani-inizia-il-corso-di-baskin-lo-sport-per-tutti-disabili-e-non/38947/#comments Mon, 18 Mar 2013 16:20:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=38947 [continua a leggere]]]> URBINO – Riparte domani alle 16.30 il corso di baskin alla palestra di Scienze motorie. Il baskin, o basket integrato, è una nuova attività sportiva, basata su dieci regole, che permette di giocare in squadre miste: giovani disabili, “normodotati”, maschi e femmine. Per partecipare, basta saper lanciare una palla.

Il corso proseguirà il 26 marzo, il 9 e il 16 aprile. L’iniziativa è promossa dall’Associazione Pantarei e rientra nel progetto “Kit Urbino” , sostenuto dal Dipartimento della Gioventù per sviluppare servizi dedicati agli studenti nei comuni sede di Università.

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Università e sport: al via corso di torball http://ifg.uniurb.it/2013/03/18/ducato-notizie-informazione/universita-e-sport-al-via-corso-di-torball/38940/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/18/ducato-notizie-informazione/universita-e-sport-al-via-corso-di-torball/38940/#comments Mon, 18 Mar 2013 15:19:42 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=38940 [continua a leggere]]]> URBINO- Partirà venerdì 22 marzo alle ore 15.30 nella palestra della facoltà di Scienze motorie dell’università di Urbino il corso di torball disciplina sportiva per non vedenti. Lo scopo del gioco è quello di lanciare la palla con le mani verso la porta avversaria. I giocatori possono intuire la traiettoria della palla grazie ai dei campanelli presenti al suo interno. Anche i normodotati potranno partecipare purché completamente bendati.

Il torball è un’iniziativa del progetto Kit Urbino, realizzato nell’ambito dei Servizi agli studenti nei Comuni sedi di università, promossi e sostenuti dal dipartimento della Gioventù.

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Cus: sporcizia, crepe e niente riscaldamento in via Pozzo Nuovo http://ifg.uniurb.it/2013/02/08/ducato-online/cus-sporcizia-crepe-e-niente-riscaldamento-alla-sede-di-via-pozzo-nuovo/33878/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/08/ducato-online/cus-sporcizia-crepe-e-niente-riscaldamento-alla-sede-di-via-pozzo-nuovo/33878/#comments Fri, 08 Feb 2013 12:34:10 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=33878 URBINO – Mozziconi di sigarette e bicchieri di plastica buttati sul pavimento impolverato del ‘700. Ragnatele, muffa, crepe e infiltrazioni, un separé di compensato che nasconde un termosifone arrugginito e tante altre cianfrusaglie abbandonate da chissà chi e da chissà quanto. Questo è lo scenario che si presenta all’entrata della sede del Cus, il centro universitario sportivo dell’università di Urbino, in via Pozzo Nuovo 21.

Nello stabile comunale, che dal 2005 ospita la segreteria del centro,  non c’è riscaldamento. Il personale si arrangia con delle stufette e non c’è nemmeno un bagno.

I problemi non sono solo di natura strutturale ma anche relativi alla sicurezza giacché, chi vuole iscriversi al Cus, deve possedere una tessera e deve pagare in segreteria una quota d’iscrizione di 10 o 20 euro, ma tenere i soldi nello stabile è un rischio.  La settimana scorsa dei vandali hanno sfondato il portone principale e adesso anche l’interruttore della luce è impossibile da premere, visto che è nascosto dietro una delle ante bloccate. Per ora l’ingresso viene chiuso con un lucchetto fatiscente.

Quella che doveva essere una sede provvisoria, affittata dal comune alla simbolica cifra di 100 euro al mese, si è trasformata in una sistemazione fissa. Quando poi il Cus si sarebbe dovuto trasferire in Via dell’Annunziata, una delle sedi di Scienze Motorie, è arrivato il nevone di febbraio che ha distrutto parte del solaio del capannone della facoltà.

“L’ufficio tecnico non ha dato l’autorizzazione dal punto di vista strutturale – spiega Gabriella Trisolino, presidente del Cus – lo stabile non era più idoneo. Il tetto, piatto, ha subito gravi danni e infiltrazioni dovute al peso della neve”.

Nella prossima riunione del consiglio direttivo si cercherà di trovare una sistemazione tanto economica quanto dignitosa: “L’università con la spending rewiew ha dovuto tagliare sulle strutture in affitto, quindi gli spazi si sono ridotti e non si è ancora trovata una soluzione adeguata, soprattutto per i disabili”.

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Il Ducato 7 – 16 aprile 2012 http://ifg.uniurb.it/2012/04/16/ducato/il-ducato-16-febbraio-2012/30867/ http://ifg.uniurb.it/2012/04/16/ducato/il-ducato-16-febbraio-2012/30867/#comments Mon, 16 Apr 2012 11:43:48 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=30867 [continua a leggere]]]> Sfoglia il quindicinale della Scuola di Giornalismo di Urbino


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Pannelli di amianto a scienze motorie. Oggi la rimozione http://ifg.uniurb.it/2012/03/28/ducato-notizie-informazione/pannelli-di-amianto-a-scienze-motorie-oggi-la-rimozione/30052/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/28/ducato-notizie-informazione/pannelli-di-amianto-a-scienze-motorie-oggi-la-rimozione/30052/#comments Wed, 28 Mar 2012 11:23:41 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=30052 [continua a leggere]]]> URBINO – Sono iniziati questa mattina i lavori di rimozione dei pannelli di amianto della facolta di scienze motorie.  La grande nevicata di febbraio aveva provocato il cedimento del tetto della palestra in via dell’Annunziata.”Da allora c’è voluto circa un mese prima di intervenire – dice Vilberto Stocchi, preside della facoltà – abbiamo dovuto seguire un iter burocratico abbastanza lungo, in più il compito di rimuovere questi pannelli lo fanno alcune ditte specializzate. Comunque la situazione è sempre stata sotto controllo”.

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