il Ducato » spending review http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » spending review http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Spending review delle partecipate, A Urbino passeranno da 5 a 4 http://ifg.uniurb.it/2015/03/31/senza-categoria/altro-che-spending-review-urbino-e-fermignano-si-tengono-le-loro-societa/69576/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/31/senza-categoria/altro-che-spending-review-urbino-e-fermignano-si-tengono-le-loro-societa/69576/#comments Tue, 31 Mar 2015 16:23:21 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69576 urbino-soleURBINO – Le partecipate del Comune di Urbino passano da cinque a quattro, e il sindaco Maurizio Gambini incaricherà un membro della giunta di analizzare i conti e le spese di queste società. Fermignano invece si tiene le proprie azioni, anche perché il margine di manovra appariva assai limitato. Sono queste le decisioni prese delle due amministrazioni per  adeguarsi alle direttive del Piano Cottarelli, che prevede un pacchetto di interventi per gli enti locali, chiamati a ridurre il numero e soprattutto i costi delle società a partecipazione pubblica.

Entrambe le amministrazioni hanno però deciso di limitare al minimo la spending review, concedendosi la possibilità di valutare con più attenzione il da farsi. “Dobbiamo capire bene cosa succede dentro queste società determinanti per il bilancio – ha detto il sindaco di Urbino – Incaricherò un membro della giunta di occuparsi della questione”.

La razionalizzazione è una prima applicazione del cosidetto Piano Cottarelli, ideato nel 2014 dall’ex commissario alla spending review, il cui obiettivo è quello di tagliare in maniera decisa la spesa pubblica. Circa 300 miliardi di risparmio dovrebbero arrivare dai tagli imposti ai vari enti locali.

Più facile a dirsi che a farsi.  Il decreto che imponeva la revisone dei conti, infatti, risale al 25 gennaio e, fa notare Gambini, “in soli due mesi è estremamente difficile fare una analisi puntuale sui bilanci e sugli sprechi di queste aziende”. Il Comune, quindi, pur rispettando la scadenza del 31 marzo, ha mandato alla Corte dei Conti solo le linee guida delle razionalizzazioni. Agli enti proprietari che rispetteranno questo termine sarà però data la possibilità di sfruttare le agevolazioni fiscali (esenzioni Ires e Irap) messe in campo dalla manovra 2014 per le alienazioni di quote. Purché ci siano.

Il comune di Fermignano, ad esempio, possiede quote in due sole società, Marche Multiservizi e Megas.Net. Nella prima partecipa con lo 0,88% del capitale e vendendo tali quote la giunta si ritroverebbe un tesoretto di circa 800mila euro. Il sindaco Cancellieri, che avrebbe voluto usare quei soldi per ristrutturare piazza Garibaldi e “restituirla finalmente ai cittadini” (sostituendo l’asfalto con il pavè e vietando l’accesso alle auto, ndr), ha però dovuto scartare l’ipotesi in quanto, per statuto, almeno il 49% di Marche Multiservizi deve rimanere pubblica. Dopo le cessioni degli anni scorsi di parte delle quote possedute dalla Provincia e dai comuni di Pesaro e Urbino, tale soglia è già stata praticamente raggiunta. Anche il 5,64% di Megas.Net in mano al Comune è destinato a rimanere tale: l’amministrazione non ha nemmeno stimato il valore delle azioni, non vuole vendere e aspetterà la relazione della Corte dei conti per decidere se cambiare idea.

Diverso è il caso di Urbino. “Sono cinque le società in cui partecipiamo, alcune controllate, altre no”, sostiene Gambini. “Ne vogliamo mantenere quattro – aggiunge – anche se dobbiamo razionalizzare i conti interni”. A essere sacrificata sarà la Convention Bureau Terre Ducali, consorzio nato per promuovere il turismo congressuale e d’affari, tramite la cessione dell’1,14% di capitale posseduto dall’ente comunale. Si punterà invece alla razionalizzazione dei costi e non alla vendita delle quote per tutte le altre, cioè Ami (di proprietà del Comune al 42,19%), Megas.Net (18,39%), Marche Multiservizi (1,52%) e Urbino servizi (100%). “Si tratta infatti di imprese che forniscono servizi essenziali per il cittadino – fa notare il segretario del Pd di Urbino Federico Scaramucci – e cedere quote significherebbe perdere potere contrattuale con i vertici delle stesse, come accaduto l’anno scorso con Marche Multiservizi”.

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Spending review: ‘stangata’ di 759mila euro per Urbino e 237mila per Fermignano http://ifg.uniurb.it/2015/03/04/ducato-online/spending-review-stangata-di-759mila-euro-per-urbino-e-237mila-per-fermignano/67134/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/04/ducato-online/spending-review-stangata-di-759mila-euro-per-urbino-e-237mila-per-fermignano/67134/#comments Wed, 04 Mar 2015 16:45:31 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67134

Urbino

URBINO – Cambiano le regole per la spending review voluta dal governo Monti: nel 2015 i tagli previsti aumentano del 50 per cento. Per Urbino però significa che il bilancio comunale subirà una riduzione di fondi per 759mila euro. Sforbiciata di 237mila euro invece per il comune di Fermignano.

L’accordo tra governo e sindaci, siglato durante l’incontro Conferenza Stato-Città del 22 gennaio, prevede l’aumento complessivo dei  tagli ai comuni da 375,6 milioni a 563,4 milioni di euro. Le casse dei comuni si svuotano ulteriormente dopo la legge di stabilità approvata lo scorso dicembre che grava sui comuni per un totale di 1,2miliardi di euro.

Il comune di Urbino. “Le manovra economica – dice al Ducato l’assessore al bilancio Christian Cangiotti – è ancora da disegnare. Per il momento abbiamo previsto solo alcune riduzioni interne al comune”. Parte di questi tagli riguarderanno il personale amministrativo per una riduzione di 300mila euro. Nessuno perderà il lavoro ma non verranno attivati bandi di concorso per riempire i posti vacanti lasciati da chi va in pensione.
Il comune ha deciso di risparmiare 50mila euro sulle assicurazioni che coprono i beni del comune e  l’assicurazione sulla responsabilità civile. Di una cosa siamo certi – conclude l’assessore – non ridurremo affatto i servizi sociali, fondamentali per la comunità, soprattutto in un momento difficile come questo. I comuni pesano sullo bilancio dello Stato meno del 10% eppure siamo i primi dove tagliano”.

COMUNE ABITANTI
TAGLI
FANO
62.929 2.673.808,76
FERMIGNANO
8.616 237.503,37
FOSSOMBRONE
9.845 429.450,19
GABICCE MARE
5.849 344.759,21
MONDOLFO
11.737
398.105,90
PESARO
94.346
3.173.668,26
URBANIA
7.083
339.118,53
URBINO
15.503
759.773,98
TOTALE PROVINCIA PESARO E URBINO
12.675.401,09

Questi sono i risultati della manovra economica varata dal Governo per coprire il bonus da 80 euro ai dipendenti con i redditi medio-bassi e per l’esenzione dall’Imu per i terreni agricoli. Le cifre dei tagli comune per comune sono state decise il 26 febbraio con un decreto del Viminale, pubblicato il 2 marzo sulla Gazzetta Ufficiale. L’intera provincia di Pesaro-Urbino verrà privata di oltre 12milioni mentre per la sola città di Pesaro ci sarà una ‘sforbiciata’ di 3 milioni di euro.

La manovra
. Ogni anno fino al 2018 i comuni italiani dovranno ridurre le spese delle pubbliche amministrazioni per acquisti di beni e servizi in ogni settore. La distribuzione dei tagli, concordata nell’incontro di gennaio, riguarderà tutti i comuni italiani ad eccezione delle province di Lucca e Massa Carrara, colpite dal terremoto del 21 giugno 2013. Il criterio principale con cui  è stata ridisegnata la manovra si basa sul calcolo spese sostenute da ogni comune e registrate dal Siope, il sistema informativo che monitora le operazioni degli enti pubblici. La manovra dei tagli ha subito un aumento rispetto a quanto previsto lo scorso autunno.

Le amministrazioni comunali hanno tempo fino al 31 marzo per approvare il bilancio preventivo 2015. La commissione al bilancio di Urbino si è riunita il 26 febbraio, quando è stato pubblicato il decreto del Viminale sui tagli, per discutere in che modo intervenire. Cangiotti garantisce che “la commissione bilancio si riunirà altre volte” e che il bilancio previsionale per il 2015 verrà convalidato prima dell’approvazione del bilancio consuntivo, per la fine di aprile.

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Susanna Camusso: “Il lavoro priorità per combattere la mafia anche nelle Marche” http://ifg.uniurb.it/2013/05/26/ducato-online/susanna-camusso-il-lavoro-priorita-per-combattere-la-mafia-anche-nelle-marche/48542/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/26/ducato-online/susanna-camusso-il-lavoro-priorita-per-combattere-la-mafia-anche-nelle-marche/48542/#comments Sun, 26 May 2013 15:27:53 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=48542 ISOLA DEL PIANO – Alla Fattoria della legalità di Isola del Piano, un bene confiscato alla mafia, 150 studenti hanno incontrato Susanna Camusso – segretaria nazionale della Cgil – per parlare di lavoro,  malavita e soprattutto di quei “frutti della legalità” che hanno dato il nome all’ iniziativa.

Frutti che sono sia quelli concreti – come le ciliegie offerte a chi è intervenuto ieri sul palco – che nascono dai terreni sottratti in queste zone al mafioso Ruggero Cantoni e che ora vengono gestiti dal Comune e dall’associazione Libera; sia quelli astratti come la vitamina “L” di legalità che la segretaria ha tentato di trasmettere agli studenti con le sue parole.

“L’Italia – ha detto Camusso – è come se fosse sempre un paese doppio. Quello che viene rappresentato dal dibattito formale e poi un paese concreto e materiale che è quello che si trova oggi a Isola del Piano”.

In Italia gli anticorpi contro l’illegalità ci sono, sostiene la sindacalista; ciò che va ricostruito è il legame tra la quotidianità e  rispetto alla legalità. Un legame che, secondo la Camusso, è stata la classe politica a recidere, trasmettendo “troppe volte il messaggio che la lotta all’illegalità non fosse la priorità verso cui muoversi”.

Come dimostrano le misure ancora troppo deboli verso l’evasione fiscale o l’eliminazione del falso in bilancio, mentre secondo la Camusso “dovrebbe essere certo che chi evade finisce nelle patrie prigioni”.

Crisi economica e diritto al lavoro sono alcuni dei temi toccati dalla Camusso che,  rivolgendosi soprattutto agli studenti presenti, ha evidenziato le ripercussioni dei tagli all’ istruzione (10 miliardi di euro in 5 anni) e ha ribadito la  necessità di valorizzare la cultura come chiave per far ripartire l’Italia.

Commentando i dati sull’abbandono delle scuole da parte dei più giovani,  la Camusso si è detta amareggiata: “L’Italia si è fondata per decenni sull’ idea che bisognasse fare qualsiasi cosa purché i ragazzi andassero a scuola. Ora questa cultura si sta invertendo ed è un pericolo mortale per il paese”.

Foto di Lorenza Fernanda Pellegrini

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Sanità, le conseguenze dei tagli sugli ospedali della provincia di Pesaro e Urbino http://ifg.uniurb.it/2013/04/15/ducato-online/sanita-le-conseguenze-dei-tagli-sugli-ospedali-della-provincia-di-pesaro-e-urbino/42996/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/15/ducato-online/sanita-le-conseguenze-dei-tagli-sugli-ospedali-della-provincia-di-pesaro-e-urbino/42996/#comments Mon, 15 Apr 2013 19:00:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=42996 [continua a leggere]]]> URBINO – E’ una spada di Damocle quella che pende sugli ospedali dell’entroterra. I tagli alla sanità, previsti dalla spending review del governo Monti, potrebbero far scomparire alcune realtà ospedaliere che oggi rispondono alle esigenze della popolazione che vive nelle zone più lontane dalla costa.

Ecco quali potrebbero essere le conseguenze del provvedimento, fortemente criticato da comuni e province della provincia di Pesaro e Urbino.

RIDIMENSIONAMENTO E DECLASSAMENTO Le piccole strutture ospedaliere, disseminate nei comuni dell’entroterra e dotate di reparti essenziali come quello di Medicina e Chirurgia, sarebbero declassate a casa di cura per lungo degenza. In altri termini si trasformerebbero in poliambulatori non dotati delle strutture necessarie a interventi di emergenza.

POSTI LETTO Il numero di posti letto rispetto alla popolazione nella provincia di Pesaro-Urbino si attesta a 2,69 posti ogni mille abitanti. Una cifra inferiore a quella prevista dalla normativa nazionale, secondo cui bisognerebbe assicurare un minimo di 3,7 posti letto ogni migliaio di residenti. I tagli potrebbero ridurre ulteriormente il rapporto.

AUMENTO POSTI A URBINO. Il declassamento delle strutture più piccole dovrebbe essere compensato con l’aumento di posti letto e personale negli ospedali più grandi. Se Cagli venisse trasformata in casa di cura, il nuovo centro sanitario di riferimento diventerebbe Urbino, che a quel punto dovrebbe aggiungere 43 nuovi posti letto.

LE DISTANZE La chiusura degli ospedali nell’entroterra dirotterebbe tutto il bacino di utenza verso i centri sanitari più grandi. A quel punto però la popolazione sarebbe costretta non solo a percorrere strade impervie ma ad affrontare almeno 70 minuti di auto per raggiungere l’ospedale più vicino.

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Sanità: cancellati 1000 psicologi dal decreto di riordino. A Urbino uno solo è di ruolo http://ifg.uniurb.it/2013/04/10/ducato-online/sanita-cancellati-1000-psicologi-dal-decreto-di-riordino-e-allospedale-di-urbino-uno-solo-e-di-ruolo/41916/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/10/ducato-online/sanita-cancellati-1000-psicologi-dal-decreto-di-riordino-e-allospedale-di-urbino-uno-solo-e-di-ruolo/41916/#comments Wed, 10 Apr 2013 11:57:42 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=41916 URBINO – Il mistero degli psicologi ospedalieri scomparsi diventa polemica: la categoria è stata ‘cancellata’ definitivamente oppure no? Una cosa è certa: di ruolo, nella città ducale, ce n’è solo uno. Insieme agli altri 999 a livello nazionale è piombato, suo malgrado, in un vuoto normativo generato da un decreto sul riordino del sistema sanitario, redatto dal ministero della Sanità in concerto con quello delle Finanze.

Nello specifico parliamo dell’inspiegabile assenza dei ‘conoscitori dell’anima’ nell’elenco dei servizi offerti dagli ospedali, così come risulta dalla lettura della bozza del provvedimento sulla “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”, attualmente all’esame della Conferenza Stato-Regioni. E questa omissione, spiega Giuseppe Luigi Palmapresidente dell’Ordine nazionale psicologi, potrebbe costare molto alla categoria perché “se manca la citazione di questa figura professionale all’interno dell’elenco,  i direttori generali potrebbero essere indotti a sopprimere questo tipo di servizio”.

Obiettivo del controverso regolamento, nato sulla spinta della spending review, è la riduzione delle unità operative e “la riorganizzazione dei posti letto e della pianta base dei servizi ospedalieri” che, stando a quanto emerge dal comunicato ufficiale che il ministero della Salute ha pubblicato in risposta alle osservazioni dell’Ordine degli psicologi, non entra “nel merito delle specifiche professioni sanitarie coinvolte e necessarie” e non prevede “alcuna soppressione della figura dello psicologo”. Ma qualcosa ancora non torna: la finalità del decreto sugli standard operativi è chiara, mentre l’assenza degli psicologi meno.

Svista o no, “all’appello manchiamo solo noi perché tutte le altre categorie di professionisti sono citate”, afferma Palma. “Non è in discussione il fatto che gli psicologi possano lavorare all’interno dell’ospedale – continua il presidente – ma è necessario che vengano citati esplicitamente dal decreto, altrimenti come potrebbero essere collocati in una struttura ospedaliera? A che titolo?”.

Dell’omissione l’Ordine se ne era accorto fin dall’inizio e l’aveva segnalata al dicastero di Renato Balduzzi prima che si rimettesse mano al regolamento.“La bozza era poi stata rivista e modificata rispetto alla sua formulazione originaria – spiega Palma – ma la revisione non ha posto rimedio alla lacuna che avevamo fatto presente al Ministro. Così sono partite delle iniziative come, ad esempio, ‘non cancelliamo la psicologia negli ospedali’, una petizione che fino a oggi ha raccolto oltre 7000 firme”.

Al di là della cavillosa questione normativa, la riflessione sulle attività di supporto e assistenza psicologica negli ospedali solleva altri interrogativi sulla situazione degli psicologi in Italia e sulla salute in generale. “Attualmente, all’interno del servizio sanitario nazionale – dice Palma – operano circa 6000 psicologi ordinari (cioè con contratto a tempo indeterminato), 1000 dei quali lavorano negli ospedali. Un numero insufficiente per fornire le prestazioni che obbligatoriamente dovrebbero essere garantite ai cittadini. A nostro avviso servirebbe un incremento del 50%”.

Per il presidente dell’Ordine psicologi Marche, il dottor Bernardo Gili, “i tagli stanno decurtando i servizi, anche quelli di sostegno psicologico. Una risposta negata a un profondo disagio sociale emergente e in aumento. Ed è sotto gli occhi di tutti”. Anche la Provincia si è dimostrata sensibile all’argomento, soprattutto al tema della depressione da disoccupazione. Infatti, nel centro per l’impiego di Pesaro, sono stati istituiti i cosiddetti gruppi di parola: team di psicologi pronti ad aiutare le persone in difficoltà.

Lo psicologo è una figura importante per l’assistenza che fornisce ai pazienti ma spesso viene sottovalutata. La salute, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale ma, per Palma, “l’attenzione rivolta alla dimensione psichica è molto limitata e questo è testimoniato anche dai dati: negli ultimi 10 anni il numero degli psicologi è rimasto pressoché invariato, non c’è stata alcuna evoluzione”.

“La psiche non deve essere discriminata” afferma Alessandro Bedini, dirigente psicologo e psicoterapeuta impiegato all’ospedale di Urbino. “Come diceva Ippocrate, l’umore influisce sulla salute. Le persone depresse infatti hanno una minore capacità di reagire agli eventi negativi rispetto a chi ha un rapporto positivo con se stesso. E ci sono casi in cui il sostegno psicologico è fondamentale: davanti a una diagnosi infausta come quella di un tumore, il paziente è scosso da un terremoto emotivo e ha bisogno d’aiuto”.

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Elezioni, Cancellieri (Lega): “Io, un grillino anni ’90. Finmeccanica: campagna faziosa e strumentale” http://ifg.uniurb.it/2013/02/13/ducato-online/elezioni-cancellieri-lega-io-un-grillino-anni-90-finmeccanica-campagna-faziosa-e-strumentale/34585/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/13/ducato-online/elezioni-cancellieri-lega-io-un-grillino-anni-90-finmeccanica-campagna-faziosa-e-strumentale/34585/#comments Wed, 13 Feb 2013 17:57:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=34585 GLI ALTRI CANDIDATI IN CAMPO / Rivoluzione Civile / Movimento 5 Stelle / FARE / PD / Enrico Letta a Urbino TUTTI I CANDIDATI CAMERA / SENATO]]>

Giorgio Cancellieri, sindaco di Fermignano candidato alla Camera con la Lega Nord

FERMIGNANO – Giorgio Cancellieri, sindaco leghista del comune di Fermignano, e candidato alla Camera alle prossime elezioni politiche, sente di poter dare ancora fiducia al suo partito, nonostante tutti gli scandali che lo hanno travolto, tra cui il recente caso Finmeccanica e il cambio al vertice, da Bossi a Maroni.

Lei pensa che la Lega meriti ancora fiducia anche alla luce del polverone sollevato dal caso Finmeccanica?
Lo scandalo Finmeccanica potrebbe rivelarsi una bufala. Una campagna faziosa, tendenziosa e strumentale. Queste cose vengono tirate fuori sistematicamente durante la campagna elettorale e proprio nel momento in cui un partito vede aumentare i propri consensi. Questo polverone mediatico crea un grande danno in termini di riduzione del consenso. Si tratta di una vera e propria campagna di delegittimazione.

E cosa pensa del passaggio di leadership da Bossi a Maroni?
Sono rimasto profondamente deluso dal comportamento della famiglia Bossi e da quello che è stato definito “il cerchio magico”. In questo partito ci sono militanti che, come me e come altri, tirano fuori i soldi di tasca propria per fare le campagne elettorali  e ci sono poi i militanti che si mettono in tasca i soldi dei rimborsi elettorali per il proprio rendiconto. Sono ancor più deluso perché noi, negli anni ’80, facevamo dell’onestà e della trasparenza il nostro cavallo di battaglia, siamo stati il partito che ha urlato “Roma ladrona”, contro quelli che approfittavano del sistema. Io spero che Roberto Maroni voglia isolare dal partito tutti quelli che si sono comportati male, riconquistando affidabilità e credibilità.

Adesso per lei una nuova sfida, le politiche.  E’ il secondo in lista nel suo partito alla Camera. Quale sarà il suo contributo se dovesse essere eletto?
La mia è una candidatura ‘di servizio’.  Secondo me bisognerebbe ridare fiducia ai partiti, compresa la Lega, e la strada giusta sarebbe quella di ripartire dagli amministratori locali che si occupano del territorio. Nessuno più di loro ha il polso della situazione: conosce la popolazione,  i problemi e ha la fiducia di tutti i cittadini. Militanza ed esperienza locale sono requisiti fondamentali per una candidatura in parlamento.

Può farci un esempio di amministratore locale virtuoso?
Flavio Tosi, sindaco di Verona, è una persona bravissima. Con lui ho un rapporto personale di amicizia. Credo sia giunta l’ora che i partiti, più che reggersi sui burocrati e sui segretari storici, debbano essere composti da amministratori capaci.

Perché un’amministratore locale è più meritevole rispetto a un politico senza esperienza sul territorio?
Vede, c’è uno squilibrio di fondo: come può lo Stato dare 14.000 euro al mese ad un parlamentare la cui unica responsabilità è quella di spingere un pulsante, dopo che il leader del suo partito gli ha indicato come votare e dare invece 1.000 euro al mese ad un sindaco che firma 30/40 atti al giorno? Ingiustizia, mancanza d’attenzione, lontananza dai cittadini e dai suoi problemi. Sono queste le cause vere disaffezione nei confronti dei partiti. Quindi capisco la fascia di popolazione che vota Beppe Grillo.

Quindi condivide alcuni punti del programma del movimento 5 stelle?
Io sono un grillino ante litteram. Un leghista della prima guardia, entrato nel partito nel ’93, quando noi dicevamo che così lo Stato non andava bene. Io capisco e giustifico i tanti elettori che prima votavano Lega e ora voteranno Grillo, perché attratti da quella forma di protesta che un tempo abbiamo vissuto noi, e che, al centro nord, era incarnata dal nostro partito. Non credo che Grillo riuscirebbe a governare questo paese ma capisco che la rovina della nostra classe politica abbia generato un desiderio di cambiamento radicale.

Ma quindi, se lei fosse eletto, quali sarebbero le sue priorità?
Prima di tutto combattere la disoccupazione che mette a repentaglio lo stato sociale, rilanciare l’economia partendo  dalle piccole e medie imprese.  L’Europa deve essere più competitiva e combattere la concorrenza sleale di paesi come Cina e India che immettono nel nostro mercato prodotti a prezzi bassi ma di scarso valore. Ci dovrebbero essere dei dazi doganali a scoraggiarli. Poi c’è la lotta all’evasione fiscale. L’unica maniera per combattere questa piaga è far detrarre tutto a tutti. Le tasse devono essere pagate, ma le aliquote sono le più alte d’Europa. Infine il federalismo, tema caro alla Lega. Come ho detto prima, la vicinanza è sinonimo di vigilanza.

Tema caldo della campagna elettorale: cosa ne pensa delle unioni omosessuali?
Anche se né il mio partito, né il centro destra sono d’accordo con i matrimoni gay, mi reputo un uomo libero e mi sento di ragionare con la mia testa. È giusto manifestare liberamente i propri sentimenti e quindi regolarizzare anche le unioni di fatto. Non sono altrettanto favorevole alle adozioni da parte dei gay,  perché ritengo che un bambino abbia bisogno del quid educativo e sentimentale che proviene sia da un uomo che da una donna.

Il progetto “la salute ci riguarda” prevede il taglio di 310 posti letto sul territorio di Cagli, Fossombrone, Pergola e Sassocorvaro.  Cosa ne pensa?
Sono assolutamente contrario al taglio dei posti letto per acuti prospettato dalla spending reviw regionale. Con l’invecchiamento della popolazione e con una viabilità complessa come quella del Montefeltro, è assolutamente necessario tenere i posti letto,  i 4 ospedali di polo: Fossombrone, Pergola, Cagli e Sassocorvaro e l’ospedale di rete di Urbino.

Infine le chiediamo, quant’è difficile governare?
Governare è difficilissimo, mentre stare all’opposizione è molto facile. Se non si è onesti intellettualmente, si può dire qualsiasi cosa. Tutti quelli che abbaiano in campagna elettorale, poi si devono misurare con il governo di questo Paese. Una volta eletti diventano modesti, mentre i problemi rimangono gli stessi.

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