il Ducato » spin off http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » spin off http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Viva gli spin-off dell’ateneo ma nessuno sa che cosa sono http://ifg.uniurb.it/2013/06/12/ducato-online/viva-gli-spin-off-dellateneo-ma-nessuno-sa-che-cosa-sono/50716/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/12/ducato-online/viva-gli-spin-off-dellateneo-ma-nessuno-sa-che-cosa-sono/50716/#comments Wed, 12 Jun 2013 17:20:12 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=50716 Nuove generazioni che si affacciano al mondo del lavoro: giovani studenti, ricercatori, ma anche precari in balìa di un Paese che offre sempre meno prospettive. È il quadro di un’Italia piegata da una crisi che sembra non avere fine.

LEGGI A Urbino lo spin-off nasce nel bosco

In mancanza di una risposta risolutiva uno spiraglio di fiducia può arrivare da idee innovative che aprano nuovi spazi. Gli spin-off, partenariati tra università e imprese, possono rappresentare un’opportunità per applicare la ricerca accademica al mondo del lavoro.

Da un sondaggio effettuato su un campione di 106 persone con età e titolo di studio differenti, abbiamo testato il livello di conoscenza di queste forme di cooperazione.

Nonostante gli spin-off siano una delle poche realtà che sfruttano le idee e i progetti maturati nei laboratori universitari mettendoli al servizio delle imprese, in pochi sanno di cosa si tratta. Solo il 25% degli intervistati dichiara di conoscerli con certezza, mentre un significativo 32% ne ha sentito parlare, ma ha le idee confuse. La stragrande maggioranza non ha idea di cosa siano e un buon 9% non sa nemmeno che esistono.

Solo due persone affermano di aver preso parte a uno spin-off, ma ritengono che questa esperienza non abbia portato nessun vantaggio. Se una buona percentuale è incuriosita da questa possibilità, il restante 32% è totalmente disinteressata.

Alla domanda cruciale sulle prospettive lavorative che riservano gli spin-off, prevale una fiducia inaspettata rispetto alle risposte precedenti: quasi la metà del campione li ritiene una delle poche opportunità per entrare in contatto con il mondo delle imprese. Emerge allo stesso tempo un forte sentimento di diffidenza, complice il periodo di difficoltà vissuto dalle nuove generazioni. Sono sempre di più gli scoraggiati che rinunciano a cercare lavoro o anche solo a informarsi sulle nuove strade possibili.

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Generazione dei senza lavoro: a Urbino lo spin-off nasce nel bosco http://ifg.uniurb.it/2013/06/12/ducato-online/generazione-dei-senza-lavoroa-urbino-lo-spin-off-nasce-nel-bosco/50215/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/12/ducato-online/generazione-dei-senza-lavoroa-urbino-lo-spin-off-nasce-nel-bosco/50215/#comments Wed, 12 Jun 2013 14:03:59 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=50215 [continua a leggere]]]>

Campus scientifico Enrico Mattei

La strada rossa a Urbino la conoscono tutti. Salendo da piazza Mercatale in direzione dei collegi universitari, a un certo punto, sulla sinistra, si affaccia un cartello dalla scritta minacciosa che più che indicare sembra avvertire. Dopo pochi metri l’asfalto inizia a sciuparsi e la strada si fonde con il bosco trasformandosi in sentiero. All’estremità opposta si trova Fermignano, che diventa irraggiungibile nei lunghi e freddi inverni urbinati e che resta un miraggio quando la neve inghiotte la terra. In realtà sono in molti quelli che si avventurano lungo la strada rossa: c’è chi lo fa per evitare il traffico, chi per godersi qualche chilometro di silenzio e chi perché in mezzo a quella meraviglia della natura ci lavora o studia.

SONDAGGIO Viva gli spin-off, questi sconosciuti

A circa tre chilometri da Urbino, nascosto tra gli alberi e appoggiato sulla collina come un fortino, si trova il futuristico edificio che ospita il Dipartimento di Scienze della terra, della vita e dell’ambiente (DISTeVA). Il campus scientifico Enrico Mattei, ex Sogesta, è allo stesso tempo un luogo di vita, di studio e di lavoro. Una parte della struttura è destinata agli alloggi e alla mensa, l’altra agli uffici dei docenti, alle aule per le lezioni e ai laboratori di analisi.

È tutto perfettamente fuso con il contesto in cui si trova, immense vetrate fanno entrare la natura fin dentro le stanze e le pareti perdono la loro funzione di barriera e divengono un prolungamento di quello che c’è all’esterno. “Questa filosofia di compenetrazione rappresenta un po’ lo spirito con cui l’università deve affrontare il futuro – racconta il professor Riccardo Cuppini, direttore del dipartimento – oggi non basta più racchiudersi nel proprio guscio, è necessario allargare i confini, uscire dalle ristrettezze spaziali e mentali”.

Il campus potrebbe sembrare autosufficiente se visto nel suo isolamento, così come fino a non molti anni fa era considerata l’università. Eppure oggi è impensabile prescindere dal confronto con il mondo vero. La realtà accademica è da sempre un serbatoio di idee, ma il rischio è che queste rimangano tali, siano buone solo in potenza, non trovando poi una loro applicabilità al di fuori.

Allora come fare per liberare l’università da questa autoreferenzialità atavica fin troppo legata agli schemi del passato? Secondo il professor Cuppini la formula dello spin-off rappresenta un’opportunità da cogliere sia per i docenti che già operano nel dipartimento, sia per gli studenti interessati a fare ricerca.

Ma che cos’è uno spin-off?

È una società di capitali che nasce su iniziativa di personalità interne al mondo accademico e che ha come scopo quello di utilizzare i risultati della ricerca a vantaggio delle realtà industriali. Gli spin-off universitari rappresentano un fenomeno relativamente recente in Italia, i primi sono nati all’inizio del 2000, in seguito al decreto legislativo n.297 del 27 luglio 1999. Una delle regioni con il più alto numero di spin-off sono le Marche.

Università marchigiane numero spin-off attivi
Urbino 3
Ancona 33
Camerino 11
Macerata 0
Totale 47

Lo spin-off, e nel caso specifico ‘Ecoman’ (ecological management), è una società di capitali che si propone di collegare gli studi fatti in ambito universitario al mondo del lavoro. In pratica, le professionalità vengono messe al servizio di tutte quelle imprese che hanno bisogno di una consulenza in materia ambientale. “Lo spin-off è una risorsa fondamentale per l’università – sostiene Stefano Pivato, rettore della ‘Carlo Bo’ di Urbino – attraverso la collaborazione con le aziende è possibile creare un futuro lavorativo per le nuove generazioni”.

Ascolta l’audio del rettore Stefano Pivato

Ecoman è stato inaugurato il 10 maggio alla camera di commercio della provincia, ma opera già dal novembre 2012. L’idea è del professor Gaetano Cecchetti, il primo ad aver diretto il dipartimento DISTeVA. Ora in pensione, ma da sempre impegnato in progetti di ricerca, ha deciso di coinvolgere personalità dalle più svariate competenze, dai chimici, agli ecologi, agli avvocati, per costruire un progetto di cooperazione tra università, enti pubblici e privati.

“Le imprese oggi si trovano a far fronte a due ordini di problemi – continua il professor Cuppini – da una parte devono garantire un’adeguata igiene del lavoro per chi opera al loro interno, dall’altra non possono più ignorare l’impatto che la loro produzione ha sull’ambiente. Con lo spin-off l’università può fornire una consulenza a 360 gradi per superare questi ostacoli”. Se le grandi realtà imprenditoriali hanno dato una risposta entusiasta, confermando collaborazioni che esistevano già prima della creazione di Ecoman, ora è importante inviare segnali positivi anche alle aziende più piccole del territorio. “La sfida cruciale – conclude Cuppini – è attrarre le strutture locali, che purtroppo hanno una minore disponibilità economica. Un ruolo chiave viene anche dalla mediazione di Regione, Provincia e degli enti pubblici in generale”.

Ad oggi sono tre i docenti del dipartimento coinvolti nel progetto Ecoman, due zoologi e un ecologo che, accanto all’attività di ricerca, hanno voluto impegnarsi partecipando individualmente con il loro capitale. “È necessario estendere il più possibile quello che è il codice etico verso l’ambiente – sostiene la zoologa Maria Balsamo – non è più sufficiente fare ricerca universitaria in sé e per sé, ci deve essere interazione con il mondo del lavoro, soprattutto per i nostri ragazzi. Qui sono circa una decina i dottorandi, è a loro che dobbiamo parlare”.

Marta Iacobucci al lavoro in laboratorio

Il campus conta diversi laboratori e a breve ne verranno attivati almeno altri tre. La dottoressa Marta Iacobucci si muove tra i campioni da analizzare come fosse a casa sua. “Attraverso Ecoman le aziende si rivolgono a noi, ad esempio per misurare il livello di emissioni dannose, così facciamo i sopralluoghi e svolgiamo le analisi qui in laboratorio. Poi uniamo le nostre ricerche a quelle di colleghi con altre competenze e insieme stendiamo un fascicolo che andrà ad operare sulle richieste che ci sono state fatte. È un lavoro sinergico che non resta chiuso in questa stanza, ma viene portato direttamente a chi può beneficiarne”.

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Ambiente, con ‘Ecoman’ la Carlo Bo aiuta le imprese http://ifg.uniurb.it/2013/05/12/ducato-online/ambiente-con-ecoman-la-carlo-bo-aiuta-le-imprese/46531/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/12/ducato-online/ambiente-con-ecoman-la-carlo-bo-aiuta-le-imprese/46531/#comments Sun, 12 May 2013 20:42:40 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46531 PESARO – Da oggi le aziende e gli enti pubblici che avranno bisogno di consulenze in materia ambientale potranno rivolgersi a Ecoman, una società di capitali promossa dall’Università ‘Carlo Bo’ di Urbino. La sua struttura si basa su un approccio interdisciplinare, per questo ne fanno parte sia personalità del mondo accademico, sia tecnici e professionisti.

‘Ecoman’, sigla per ‘ecological management’, è stato presentato venerdì scorso alla camera di commercio di Pesaro-Urbino, ma esiste e opera già dal novembre 2012. Si tratta di uno spin-off, ovvero un progetto che nasce dall’idea di dare una ricaduta aziendale a ricerche portate avanti in ambito universitario. Una svolta importante, perché quello che spesso manca è proprio il dialogo tra i diversi interlocutori. Attraverso ‘Ecoman’ sarà possibile creare delle sinergie tra mondo accademico e mondo del lavoro.

All’inaugurazione erano presenti numerosi docenti universitari, ma anche esponenti di aziende marchigiane. Oltre al rettore Stefano Pivato, sono intervenuti il professor Riccardo Cuppini, direttore del dipartimento di Scienze della terra, della vita e dell’ambiente (DiSTeVa), il professor Gaetano Cecchetti, il professor Enrico Rolle e il professor Mario Beccari. Hanno partecipato anche il dottor Claudio Stanzani e l’avvocato Paolo Cecchetti.

L’idea cardine dello spin-off, come ha sottolineato il rettore Stefano Pivato, è quella di allargare le potenzialità di cui gode il mondo accademico facendole uscire al di fuori dei confini dell’Università: “Nella società attuale è indispensabile rendere la ricerca scientifica sempre meno distante da quelli che sono i principali interlocutori del motore economico, e cioè le imprese”.

Ascolta l’audio di Stefano Pivato, rettore dell’Università degli Studi di Urbino

Il principio guida cui si ispira ‘Ecoman’ è quello della multidisciplinarietà: la sua struttura operativa è composta da professori, giuristi, economisti, tecnici ed esperti nei diversi campi della ricerca scientifica. Tutti insieme si adoperano per trovare, in concreto, la giusta sintesi tra le esigenze industriali e le esigenze di protezione dell’ambiente.

“L’Università di Urbino si occupa da anni delle problematiche ambientali – ha dichiarato il professor Gaetano Cecchetti – ma con ‘Ecoman’ abbiamo la possibilità di creare un collettore di esperienze unico, agendo proprio sul territorio. Grazie a delle convenzioni con strutture e laboratori dell’Università, c’è modo di fare analisi chimiche sulle matrici solide, liquide e gassose, applicando poi i risultati alla realtà industriale e agricola che ci circonda”.

Ascolta l’audio del professor Gaetano Cecchetti

Questo spin-off è inoltre un’occasione importante per realizzare progetti scientifici finalizzati alla salvaguardia ambientale e alla produzione di energia pulita. Tramite una progettualità solida c’è infatti la possibilità di partecipare a bandi comunitari europei che, se vinti, rappresentano una risorsa economica sostanziosa per le imprese. “Non dobbiamo limitarci ad essere una rete – ha affermato nel suo intervento il dottor Claudio Stanzani – ma dobbiamo proporre reti nazionali e transnazionali. Questa collaborazione deve essere un modo per offrire idee, competenze e conoscenze e per costruire piani sostenibili realmente utili e concretamente finanziabili dall’Unione Europea”.

Uno spazio significativo è stato dedicato all’aspetto legale che interessa le imprese. ‘Ecoman’ si propone di fornire una preparazione alle aziende locali anche in materia di diritto ambientale. L’avvocato Paolo Cecchetti si è soffermato sulle conseguenze penali a cui potrebbero andare incontro i produttori che violano le normative o non le rispettano semplicemente perché non le conoscono. “È facile cadere in questo tipo di reati, per incorrere in pene pecuniarie o per vedersi bloccata l’attività non è necessario che un’azienda commetta un danno ambientale, a volte basta il mancato rispetto di un’autorizzazione”.

Al fine di dare le giuste coordinate ai produttori, ‘Ecoman’ organizza anche dei corsi di approfondimento gratuiti. La sicurezza nei luoghi di lavoro e gestione delle problematiche ambientali sarà il tema di uno di questi.

Per informazioni sul corso contattare il Dr. Alberto Fruttero 0722.304274

oppure ‘Ecoman’
e-mail: segreteria.ecoman@uniurb.it
sede operativa di Urbino: 0722.304274
sede operativa di Roma: 06.85357516

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Università e impresa, venerdì presentazione nuova spin-off Ecoman http://ifg.uniurb.it/2013/05/06/ducato-notizie-informazione/universita-e-impresa-venerdi-presentazione-nuova-spin-off-ecoman/45581/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/06/ducato-notizie-informazione/universita-e-impresa-venerdi-presentazione-nuova-spin-off-ecoman/45581/#comments Mon, 06 May 2013 09:49:13 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=45581 [continua a leggere]]]> PESARO -Venerdì 10 maggio, a Pesaro alla Camera di Commercio della Provincia, sarà presentata la nuova spin-off Ecoman, progetto imprenditoriale “verde” patrocinato dall’Università di Urbino. Ecoman si occuperà di collegare le ultime innovazione tecnologiche in materia ambientale con impresa, pubblica amministrazione e università presenti nel territorio.

La spin off sarà inaugurata con un convegno dal titolo: “L’attività di impresa e la protezione dell’ambiente alla luce dell’evoluzione del progresso tecnologico e della normativa ambientale”. Saranno presenti come relatori il Rettore dell’Università, Stefano Pivato, il professor Riccardo Cuppini, direttore del dipartimento di Scienze della Terra della Vita e dell’Ambiente ed il prof.Gaetano Cecchetti.

L’intervento conclusivo sarà a cura del prof. Enrico Rolle, che illustrerà il collegamento tra le nuove tecnologie e il conseguente adeguamento delle normative ambientali.

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Università e impresa: dal 10 aprile ciclo di appuntamenti sugli spin-off http://ifg.uniurb.it/2013/04/08/ducato-notizie-informazione/universita-e-impresa-dal-10-aprile-ciclo-di-appuntamenti-sugli-spin-off/41649/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/08/ducato-notizie-informazione/universita-e-impresa-dal-10-aprile-ciclo-di-appuntamenti-sugli-spin-off/41649/#comments Mon, 08 Apr 2013 11:06:45 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=41649 [continua a leggere]]]> URBINO – L’Università di Urbino promuove un ciclo di incontri sull’imprenditorialità dal titolo esplosivo: “Fare impresa… che impresa!”. Il progetto nasce dopo aver approvato il nuovo regolamento sugli spin-off, cioè quelle società private che nascono in ambito universitario, volte a sviluppare prodotti e servizi innovativi, che verrà pubblicato nelle prossime settimane.

Questi appuntamenti hanno anche lo scopo di far conoscere il Knowledge Transfer Office (KTO) dell’Università, poco conosciuto dai non addetti ai lavori, ma che si occupa di un compito importante, e cioè facilitare l’interazione e la collaborazione tra il mondo accademico e quello produttivo.

Gli incontri si rivolgono a docenti, studenti, laureati e ricercatori, “per aprire una finestra sul futuro – dice Francesca Martinuzzi dell’ufficio ricerca dell’ateneo – dopodiché, per dare maggior concretezza, in ogni dipartimento ci saranno dei ricercatori, sia interni che esterni alla facoltà, che hanno attivato degli spin-off, e che porteranno la loro esperienza concreta”.

Il primo appuntamento è previsto per Mercoledì 10 Aprile, alle 15.00, nell’Aula a1 palazzo Battiferri, facoltà di Economia.

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Università e lavoro: presentato progetto per startup di Confindustria http://ifg.uniurb.it/2013/02/26/ducato-notizie-informazione/universita-e-lavoro-presentato-progetto-per-startup-di-confindustria/36288/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/26/ducato-notizie-informazione/universita-e-lavoro-presentato-progetto-per-startup-di-confindustria/36288/#comments Tue, 26 Feb 2013 18:22:47 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=36288 [continua a leggere]]]> URBINO – Non denaro, ma progetti e visibilità per conquistare finanziatori: Confindustria ha presentato questo pomeriggio nell’aula magna del rettorato dell’università di Urbino il progetto “E se funzionasse?”, dedicato alle nuove imprese: le ‘startup’. Ideato dal Gruppo giovani imprenditori di Confindustria Pesaro e Urbino e patrocinato dalla Provincia e dall’Università.

Si tratta di un concorso di idee che permetterà ai giovani, ai ricercatori, ai dottorandi di scoprire se i loro progetti abbiano un reale riscontro sul mercato e di proporsi come partner di altre idee. La scadenza per la presentazione delle proposte è fissata al 3 maggio. I primi cinque progetti selezionati saranno presentati a settembre di fronte a una platea di possibili investitori e sponsor.

“Si tratta di un’iniziativa- spiega Federico Ferrini, Presidente del Gruppo GI – che spinge i giovani a creare nuove imprese partendo da un’idea. Noi ci impegneremo a sostenere il vincitore nel percorso di pianificazione aziendale e di proposizione del progetto. Lo metteremo in contatto con imprese del settore e in particolare con Società di gestione del risparmio che potrebbero quindi finanziarlo e guidarlo nella fase di start up fino a che questa non abbia la forza di prendere il volo autonomamente”.

Per Francesca Martinuzzi, responsabile del Knowledge Transfer Office dell’ università di Urbino, è uno sbocco per gli spin off,  progetti che, partendo dalla ricerca universitaria, possono diventare vere e proprie imprese. L’Ateneo ne ha attivati diversi in passato”.

Nel campo delle start up innovative, il Decreto sviluppo bis il Governo ha previsto agevolazioni sia per le nuove industrie che per gli aggregatori di start up e spin off.

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