il Ducato » stalking http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » stalking http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Procura in affanno come il tribunale. A breve Suriano andrà via. Rimangono solo due pm http://ifg.uniurb.it/2015/02/21/ducato-online/procura-in-affanno-come-il-tribunale-a-breve-via-il-direttore-amministrativo-rimangono-solo-due-pm/65888/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/21/ducato-online/procura-in-affanno-come-il-tribunale-a-breve-via-il-direttore-amministrativo-rimangono-solo-due-pm/65888/#comments Sat, 21 Feb 2015 11:23:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65888 L'INCHIESTA / 2 Il procuratore Cannevale trasferito a Spoleto da oggi, il direttore amministrativo in partenza e il personale amministrativo precario. Come il tribunale, anche la procura di Urbino è in serissima difficoltà. Boom di notizie di reato nel 2014: +20%. E tutto questo porta a rinvii di mesi per i procedimenti LEGGI: GIUSTIZIA IN EMERGENZA / VIDEOINTERVISTA A NITRI / MAPPA / I DATI / IL NUOVO DUCATO

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La procura della Repubblica di Urbino

La procura della Repubblica di Urbino

URBINO – Se il tribunale piange, tra carenze di personale e tetto da riparare, anche la procura non ride. Come denunciato dal presidente del tribunale di Urbino Francesco Nitri e come risulta dall’inchiesta del Ducato, la precaria situazione del personale e dei locali rallenta non solo i lavori del tribunale ma anche quelli al secondo piano del Palazzo di Giustizia di via Raffaello: quelli della procura.

E’ stata proprio la mancanza dei pm a far sbottare in aula, circa un mese fa, durante un’udienza, il giudice Egidio De Leone. C’era la necessità di aggiornare al pomeriggio uno dei dibattimenti in corso quella mattina, ma la pm non ci sarebbe potuta essere. E vista la sua indisponibilità, il giudice è stato costretto al rinvio, come troppo spesso succede nelle aule di via Raffaello. Davanti a tutti i presenti De Leone ha perso la pazienza: “Così non si può lavorare, abbiamo pochi pm. Non riusciamo a finire quanto dobbiamo, e da Roma ci vengono a dire che va tutto bene. Non va tutto bene”.

L’INCHIESTA Giustizia a Urbino in emergenza / TUTTI I DATI DA NAVIGARE

L’inconsueto sfogo del giudice appare ben motivato. La scampata chiusura del tribunale del 2013 ha aggravato una situazione già molto critica anche per la procura. Alessandro Cannevale, il procuratore generale, andrà via proprio oggi. Diventerà procuratore generale di Spoleto. Fino a nuova nomina, il suo ufficio verrà retto dal sostituto procuratore Irene Lilliu. I pubblici ministeri della procura di Urbino rimarranno così, fino a data da destinarsi, in due: Lilliu, appunto, e il magistrato Simonetta Catani.

SFOGLIA IL NUOVO NUMERO DEL DUCATO

Non solo: il direttore amministrativo Raffaele Suriano è in attesa del decreto di trasferimento, che arriverà entro l’estate. E da tempo manca un assistente giudiziario, ed è una commessa giudiziaria la “facente funzioni”.

Le difficoltà risultano ancora più gravi se si pensa che il 2014 ha visto crescere considerevolmente il numero delle notizie di reato segnalate alla procura di via Raffaello: dalle 1600 del 2013 alle 1900 del 2014. Trecento fascicoli in più (+20%) che, stanti i problemi di cui soffre la procura, rischiano di ingolfare l’attività amministrativa e giudiziaria di tutto il palazzo di Giustizia. In aumento sono soprattutto i reati contro la pubblica amministrazione (sono decine i casi di peculato e di abuso d’ufficio). Crescono anche i reati fiscali e le denunce per stalking e maltrattamenti, seguite spesso da provvedimenti restrittivi della libertà personale.

VIDEOINTERVISTA Il presidente del tribunale Nitri: “Tre richieste al governo”

Per sopperire alle carenze del personale la procura è stata costretta a fare di necessità virtù. Lo ammette senza mezzi termini il direttore amministrativo in uscita: “Per anni – spiega Suriano – ci siamo serviti di stagisti dell’Università Carlo Bo per far fronte all’accumularsi delle notizie di reato e dei procedimenti da istruire. Gli universitari sono stati sfruttati ben al di là degli impegni legati al loro stage non retribuito”.

Da qualche anno, invece, è anche l’apporto di due contrattisti a progetto formativo a cercare di far quadrare i conti. “Il tribunale è messo pure peggio – continua Suriano –  i lavoratori con contratto a progetto sono addirittura sette”. Gli impiegati sono costretti a mansioni che non gli competono: ad esempio,  una parte del personale di polizia giudiziaria è impegnata con compiti di cancelleria.

I fondi ministeriali assegnati alla procura non bastano a far fronte alle spese di cancelleria. “Basti pensare che, fino a 15 anni fa, il budget stanziato per le sole spese di cancelleria era di 22 milioni di lire. Oggi non ci assegnano più di 3500 euro”, lamenta Suriano.

Vista in prospettiva, la situazione non sembra essere destinata a migliorare nel breve termine. Se il Csm pubblicherà il “bando” per coprire il posto vacante entro la primavera, si prevede che il nuovo procuratore non arriverà prima della fine dell’anno o addirittura dell’inizio del 2016. Il direttore amministrativo andrà via entro l’estate e non si sa se verrà sostituito: le procedure per sostituire il personale amministrativo, che da accordi sindacali dovrebbero essere avviate annualmente, nei fatti non vengono pubblicate da almeno cinque anni. Quindi il posto rimarrà vacante praticamente sine die, mentre i fascicoli si accumulano.

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Stalking, misura cautelare per un 35enne di Fossombrone http://ifg.uniurb.it/2014/03/24/ducato-online/stalking-misura-cautelare-per-un-35enne-di-fossombrone/60173/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/24/ducato-online/stalking-misura-cautelare-per-un-35enne-di-fossombrone/60173/#comments Mon, 24 Mar 2014 18:09:51 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=60173 URBINO – Non potrà più avvicinarsi alla ex compagna e dovrà stare ad almeno 100 metri di distanza da lei. Ecco cosa ha deciso il gip del Tribunale di Urbino che ha firmato un provvedimento di misura cautelare per stalking nei confronti di un uomo di 35 anni di Fossombrone denunciato dalla ex compagna. La donna, sua coetanea, ha accusato l’uomo di persecuzioni telefoniche.

L’ex compagno avrebbe iniziato a perseguitarla già nel 2013 per motivi di gelosia. Lo scorso anno la donna si era decisa a denunciarlo in commissariato, successivamente aveva ritirato la denuncia per poi ripresentarla a gennaio.

A metà marzo il giudice Egidio De Leone ha disposto il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna e dal suo nuovo compagno, l’obbligo di rimanere a distanza di almeno 100 metri dal luogo di lavoro e dalla residenza di entrambi e dall’abitazione dei genitori della donna.

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Il poliziotto accusato di stalking dalla ex moglie: “Sono tutte falsità” http://ifg.uniurb.it/2013/12/11/ducato-online/il-poliziotto-stalking-ex-moglie-sono-tutte-falsita/54026/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/11/ducato-online/il-poliziotto-stalking-ex-moglie-sono-tutte-falsita/54026/#comments Wed, 11 Dec 2013 17:15:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=54026 LEGGI - Stalking, donna accusa l'ex marito poliziotto]]> tribunaleURBINO – Il poliziotto accusato di stalking dall’ex moglie racconta la sua verità, dopo la testimonianza resa ieri dalla donna al processo davanti al giudice del Tribunale di Urbino e riportata dai giornali. L’uomo ha raccontato al Ducato la sua versione dei fatti. “Sono tutte accuse false, così come le querele che ho ricevuto in passato, che sono state archiviate perché non supportate da alcun testimone. Da questa mattina ricevo telefonate in continuazione da persone che mi chiedono cosa stia succedendo. Io sono una persona rispettabile, sono in servizio effettivo e le dichiarazioni della mia ex moglie sono tutte falsità”.

La prima cosa che vuole chiarire sono le cause della perdita della patria potestà dell’ex moglie: la donna, in seguito a un provvedimento su segnalazione dei servizi sociali, deve comunicare ogni spostamento e non può prendere decisioni importanti che riguardino i figli. “I servizi sociali hanno più volte segnalato che mia moglie non portava i bambini agli incontri protetti, arrivava in ritardo, a volte se ne dimenticava proprio – afferma – io, invece, non ho mai mancato un appuntamento”. E ricorda che il Tribunale dei minori aveva designato un’educatrice affinché seguisse lei e i bambini.

Tutti questi episodi sarebbero agli atti del Tribunale dei minori: “Sono riportati addirittura tre anni di disperati appelli da parte dei servizi sociali a mia moglie affinché si prendesse cura dei figli, costretti a ripetuti cambi di residenza e “sballottati” da una parte all’altra. Per le assenze a scuola la mia ex moglie è stata denunciata d’ufficio”.

Sulle denunce per stalking, il poliziotto precisa che quella per cui è in corso il processo, non è la prima. “Ce ne sono state altre, compresa quella per un episodio in cui mi accusò di aver alzato le mani su suo padre, ma sono state tutte  archiviate”. Anche alcuni episodi raccontati dalla donna ieri in Tribunale sarebbero, secondo l’accusato, privi di fondamento. Come il fatto accaduto poche settimane fa, quando avrebbe bloccato la strada alla ex moglie con la sua auto. “È un episodio del tutto falso – ha affermato – perché io ero al Cie di Caltanissetta. Non potevo trovarmi fisicamente nel luogo indicato dalla mia ex”. E riguardo la misura cautelare di allontanamento dalla moglie e dai figli aggiunge: “Il giudice del Tribunale di Urbino l’ha predisposta in seguito alle accuse nei mie confronti in via tutelare fino alla conclusione del processo”.

Il poliziotto nel ribadire la sua innocenza e la totale estraneità ai fatti di cui è accusato esprime preoccupazione per i riflessi che questa vicenda può avere sui figli e rifiuta energicamente qualsiasi accostamento a episodi di abusi o violenza contro le donne: “La mia famiglia mi ha educato e rispettare tutte le persone e in particolare le donne. In tutta la mia vita, anche per il lavoro che faccio, ho avuto come punto di riferimento la legalità e accuse del genere ledono la mia dignità. In Tribunale avrò modo di smontare tutte le accuse. Anche i servizi sociali che sono entrati nella nostra vita dopo la separazione mi hanno sempre definito un ottimo padre”.

La seconda udienza del processo è stata fissata per il 18 febbraio nel corso della quale saranno ascoltati alcuni testimoni.

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Stalking, processo all’ex marito poliziotto: “Ero anoressica e non uscivo di casa” http://ifg.uniurb.it/2013/12/10/ducato-online/stalking-marito-poliziotto-urbino/53799/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/10/ducato-online/stalking-marito-poliziotto-urbino/53799/#comments Tue, 10 Dec 2013 18:04:52 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53799 tribunaleURBINO – Si è dovuta sedere di fronte a un giudice a raccontare la sua storia per poter ritrovare la tranquillità che le era stata tolta e far rispettare una misura cautelare che imponeva all’ex marito di starle lontano. Questo nonostante la mole di registrazioni che P. C., romana di 46 anni, è riuscita a portare come prova di una vita divenuta impossibile.

Ha testimoniato oggi per la prima volta nel processo per stalking contro l’ex marito R. A., poliziotto residente a Frontone (Cagli). È una storia iniziata quasi 20 anni fa, nel 1994: la donna ha raccontato che già allora, a soli due anni dal matrimonio, il marito aveva cominciato a molestarla. E non avrebbe smesso neanche dopo la nascita dei due figli, che oggi hanno 12 e 15 anni. “Tornava a casa ubriaco, mi insultava e mi ha persino messo le mani al collo“. Dopo denunce, querele, misure cautelari e interventi dei servizi sociali, oggi la donna chiede non solo il risarcimento dei danni, ma soprattutto la certezza di una vita sicura.

Nel 1996 P.C. ha deciso di lasciare il marito, con cui era sposata da quattro anni:  “Soffrivo di anoressia, non uscivo da casa se non con i miei genitori, avevo paura di lui”. Ma la separazione ufficiale è avvenuta soltanto nel 2006, dopo un tentato riavvicinamento. Una decisione dovuta ad un episodio “scatenante”: “Abitavamo in un casale vicino ai miei genitori. Una sera è tornato a casa ubriaco e mi ha molestata. I miei hanno sentito le urla e mio padre ha provato a intervenire, ma il mio ex l’ha picchiato davanti ai miei figli”.

Dopo una lunga trafila giudiziaria, i due oggi sono formalmente separati, i figli sono sotto lo stretto controllo dei servizi sociali e il padre può vederli solo in incontri protetti.

Durante tutti questi anni, la donna ha registrato ogni conversazione, telefonata di minaccia ed sms dell’ex marito. E le ha presentate alla polizia postale di Roma. Ottenendo però solo un provvedimento di allontanamento che lui avrebbe ignorato. Una misura cautelare che dovrebbe impedire a R.A. di avvicinarsi all’ex moglie. “Ma a cosa serve una misura cautelare se non viene rispettata?”, si è chiesta nel corso della sua deposizione in aula.

Il processo in corso fa riferimento a fatti ben precisi accaduti nel 2012, a seguito dei quali P.C. ha presentato due querele, ad agosto e dicembre dello stesso anno.  Il primo episodio, come lei racconta dettagliatamente nella sua deposizione, risale al 7 agosto 2012: mentre la figlia era al mare con un’amica e il figlio era fuori con il padre, la donna aveva deciso di andare a pranzo con un’amica in un ristorante di Frontone, a pochi passi dalla casa in cui vive con i bambini. Sarebbe bastato questo piccolo momento di libertà a scatenare l’ira dell’ex. “Mi ha telefonato insultandomi – racconta P.C. – pronunciando parole che mi vergogno anche a ripetere. Era ubriaco, ne sono sicura. Sentivo il pianto di mio figlio dall’altra parte del telefono che mi implorava di andarlo a riprendere”.

La seconda querela, invece, si riferisce a episodi avvenuti il mese dopo. “Il 5 settembre – continua – i bambini erano al cinema con il padre, mentre io ero andata a trovare una persona. Riportando i bambini a casa, lui ha notato che la mia macchina non c’era ed è impazzito dalla gelosia. Mi ha chiamata rivolgendomi i soliti insulti davanti ai miei figli, sempre più intimoriti da lui”.

Sono proprio i piccoli a subìre le conseguenze di questa drammatica situazione. “Soffrono di attacchi di panico e crisi di ansia. Temono il padre. Nonostante io li abbia sempre incoraggiati nel costruire un rapporto con lui, sono loro che spesso non vogliono vederlo né sentirlo”. Per occuparsi a tempo pieno dei figli, la donna da quattro anni non lavora più. Paradossalmente le è stata sottratta anche la patria potestà: “I servizi sociali sostenevano che fosse la mia assistita a impedire all’ex marito di vedere i figli – afferma l’avvocato Loretta Blasi – e in realtà era lui spesso a non partecipare agli incontri protetti”.

L’ultimo episodio in cui l’uomo ha fatto di nuovo irruzione nella sua vita risale solo a 15 giorni fa: “Ero in macchina, lui mi ha bloccato la strada con la sua auto. Io mi sono spaventata, lui aveva in mano qualcosa. Così mi sono chiusa dentro. E lui se n’è andato”.

P.C. spera di vincere la sua guerra: “Non riuscirò mai a dimenticare quello che ho passato, neanche tra dieci anni”. E aggiunge, facendo riferimento anche alla professione svolta dall’ex marito: “Chi fa violenza deve pagare. Soprattutto se a sbagliare è chi dovrebbe proteggerti”.

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Giornale Radio del 29/2/2012 – ore 12:30 http://ifg.uniurb.it/2012/02/29/radio-ducato/giornale-radio-del-2922012-%e2%80%93-ore-1230/27012/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/29/radio-ducato/giornale-radio-del-2922012-%e2%80%93-ore-1230/27012/#comments Wed, 29 Feb 2012 11:59:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27012 [continua a leggere]]]> Ascolta il GR delle 12.30

a cura di Paola Rosa Adragna.

In studio conducono

Silvia Baldini e Francesco Marinelli

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Stalking, arrestato ex sacerdote a Isola del Piano http://ifg.uniurb.it/2012/02/21/ducato-notizie-informazione/staking-arrestato-ex-sacerdote-a-isola-del-piano/26156/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/21/ducato-notizie-informazione/staking-arrestato-ex-sacerdote-a-isola-del-piano/26156/#comments Tue, 21 Feb 2012 18:27:03 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=26156 [continua a leggere]]]> ISOLA DEL PIANO – Un ex sacerdote geloso è stato arrestato per stalking, violenza sessuale e danneggiamento aggravato a Isola del Piano dai Carabinieri di Pesaro. Molestava l’ex amante perché lo aveva lasciato. Armando Bicchiarelli, titolare in passato 43enne della parrocchia di Isola del Piano, è stato arrestato oggi pomeriggio dai Carabinieri della Compagnia di Pesaro.  Le indagini sull’uomo sono iniziate dopo la denuncia di un giovane operaio di 29 anni che aveva con lui una ‘particolare’ amicizia.  La vittima voleva troncare il suo rapporto con il sacerdote: Armando Bicchiarelli lo avrebbe subito minacciato di divulgare il segreto della loro relazione ai suoi familiari e alla sua ragazza, poi sono seguite pesanti minacce di morte (anche nei confronti della fidanzata), fino ad arrivare a danneggiamenti e intimidazioni. Da circa un anno la Santa sede ha ridotto il parroco allo stato laicale.  L’ordinanza cautelare è stata firmata dal Gip della Procura di Urbino Vito Savino.

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Violenza sulle donne, 82 richieste di aiuto al centro “Parla con noi” http://ifg.uniurb.it/2012/01/23/ducato-notizie-informazione/violenza-sulle-donne-82-richieste-di-aiuto-al-centro-parla-con-noi/16738/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/23/ducato-notizie-informazione/violenza-sulle-donne-82-richieste-di-aiuto-al-centro-parla-con-noi/16738/#comments Mon, 23 Jan 2012 17:05:32 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=16738 [continua a leggere]]]> Sono 82 le donne che, nel 2010, si sono rivolte al centro antiviolenza “Parla con noi” della provincia di Pesaro-Urbino per avere un aiuto. La maggior parte delle violenze avviene tra le mura domestiche. Infatti il 60% è opera del partner, il 20% sono persone di famiglia, mentre il restante 20% avviene da parte di ex-mariti, persona amica, conoscente e collega di lavoro. “Non sempre le persone che si rivolgono a noi denunciano –dice Simona Giommi, responsabile del centro – molte infatti per vergogna preferiscono tacere”. È anche su questi dati che domani saranno presentati i risultati dell’indagine “Gender Based Violence, Stalking and Fear of Crime”. Uno studio fatto in collaborazione tra diversi atenei italiani, tra cui quella di Urbino, per cercare di capire e analizzare questo fenomeno.

In Italia, infatti, una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni,  è stata vittima nella sua vita di violenza. Sono più di sei milioni le donne che hanno subito violenza fisica e sessuale, secondo gli ultimi dati Istat, e ogni anno vengono uccise in media 100 donne dal marito, dal fidanzato o da un ex. Stando sempre all’Istat, esclusi i condannati per reati di questo tipo, si può stimare che almeno un quinto degli uomini abbia usato violenza, almeno una volta nella vita, nei confronti di una donna. A tutto questo va poi aggiunto come nel nostro Paese, e non solo, lo stupro sia perseguibile solo su querela di parte e non d’ufficio. In questo modo se una donna dovesse trovarsi in ospedale e dopo vari esami il medico giungesse alla conclusione che ha subito una violenza, senza una denuncia nessun magistrato potrebbe perseguire lo stupratore. Il problema di fondo è che la violenza non è mai solo ed esclusivamente un fatto privato tra aggressore e vittima. Se si pensa che spesso chi stupra ripete o potrebbe ripetere il gesto.

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Stalking in famiglia: processo e assoluzione piena http://ifg.uniurb.it/2010/04/13/ducato-notizie-informazione/stalking-in-famiglia-processo-e-assoluzione-piena/2330/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/13/ducato-notizie-informazione/stalking-in-famiglia-processo-e-assoluzione-piena/2330/#comments Tue, 13 Apr 2010 12:42:35 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2330 [continua a leggere]]]> URBINO – Un uomo di 33 anni, T.G., è stato assolto con formula piena dall’accusa di maltrattamenti famigliari. Ad emettere la sentenza di primo grado è stato il giudice del tribunale di Urbino Gioacchino Sassi, che ha ritenuto le testimonianze dei vicini di casa della coppia poco convincenti.  L’imputato, secondo le accuse della moglie ventottenne di origini romene, avrebbe usato  violenze psicologiche e minacce continue nei suoi confronti e verso il figlio di quattro anni.

I fatti si riferiscono al 2008, quando la famiglia viveva a Piobbico. Gli assistenti sociali,  cui si era rivolta la donna, avevano segnalato gli episodi denunciati al tribunale dei minori. Nel dicembre del 2008 madre e figlio erano stati affidati per questo a una comunità protetta, mentre all’uomo era stata sospesa la patria potestà.

Nel corso del dibattimento di questa mattina l’avvocato della difesa Antonello Secchi ha sostenuto la non colpevolezza del suo assistito, affermando che le accuse mosse dalla moglie erano solo un “marchingegno per sviare l’attenzione sulla reale volontà dell’accusatrice: quella di separarsi dal marito una volta ottenuta la cittadinanza italiana”.

L’accusa si è invece concentrata sulle violenze psicologiche riportate da alcuni testimoni e dalla moglie. “La legge la faccio io, da me non scapperai mai, adesso prendo il bambino e lo porto via, se mi denunci ai carabinieri ti uccido”:  sono solo alcune delle frasi minatorie riportate nel corso dell’udienza. Anche se non si sono mai verificate violenze fisiche, sempre secondo l’accusa,  T.G. avrebbe anche simulato lo strangolamento del figlio, portandogli le mani al collo.

Al termine del dibattimento il pubblico ministero ha chiesto la condanna a un anno e tre mesi di reclusione per l’imputato. Il giudice Sassi non ha accolto le richieste dell’accusa ed ha assolto T.G. con formula piena, così come richiesto dall’avvocato della difesa. (e.p g.b)

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