il Ducato » studiolo del duca http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » studiolo del duca http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Mostre non pubblicizzate? Crespini agli albergatori: “Le brochure ci sono, vadano a prendersele” http://ifg.uniurb.it/2015/04/04/centro-2/mostre-non-pubblicizzate-crespini-agli-albergatori-le-brochure-ci-sono-vadano-a-prendersele/69937/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/04/centro-2/mostre-non-pubblicizzate-crespini-agli-albergatori-le-brochure-ci-sono-vadano-a-prendersele/69937/#comments Sat, 04 Apr 2015 09:41:14 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69937 LEGGI Gli operatori: "Poca pubblicità" ]]> crespini URBINO – “Chi dice che a Urbino i turisti arrivano per ragioni diverse dalle mostre e dalle attività culturali mente sapendo di mentire”. L’assessore al Turismo Maria Francesca Crespini risponde così agli albergatori che raccontano di visitatori poco informati sulle iniziative locali e di una città che non sa sponsorizzarsi adeguatamente. “Chi viene a Urbino lo fa per una scelta precisa. È ovvio che alcuni sono interessati principalmente alla città, ma i visitatori conoscono i nostri eventi. I turisti non vengono qui di passaggio”.

Il ritorno degli Uomini illustri, la Muta di Raffaello, la Festa del Duca. Secondo gli operatori gli ultimi turisti arrivati in città non sapevano di queste mostre, e già in passato è capitato che i clienti apprendessero dell’offerta culturale di Urbino direttamente dalle loro parole. Non aiuta il fatto che agli hotel non vengano forniti brochure e materiale informativo sugli eventi in corso. Alcuni albergatori hanno raccontato infatti di dover rimediare stampando autonomamente cartine e programmi da internet.

Ma la Crespini non ci sta. E dice la sua: “Il materiale c’è, ma gli albergatori non possono aspettarsi di riceverlo direttamente in hotel quando ci sono apposite sedi in cui andarli a prendere”. Un infopoint si trova a Borgo Mercatale, mentre in via Puccinotti c’è lo IAT – Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica. È lì che, secondo l’assessore, gli operatori dovrebbero recarsi per raccogliere il materiale da distribuire ai loro clienti. Insomma, sta a loro tirarsi su le maniche. “È finito il tempo in cui gli enti pubblici fornivano questi servizi. Eppure noi lo facciamo lo stesso, e gratuitamente”.

La verità, per la Crespini, è che gli albergatori “non spendono soldi per loro stessi”, mentre dovrebbero invece essere i primi a promuovere il territorio. E che, tra l’altro, non tutti gli alberghi sono uguali. “I grandi hotel a quattro stelle come il Mamiani, o il Bonconte, o il San Domenico, hanno già venduto dei pacchetti che includono le visite alle mostre”, precisa l’assessore. “Poi ci sono le strutture che non investono in questa direzione, e più che hotel sono affittacamere. Ma il Comune non è nato per dare assistenza a chi fa il commerciante e non l’albergatore”.

In generale, secondo la Crespini, la pubblicità non manca, e gli sforzi dell’amministrazione sono più che sufficienti. “La promozione a Urbino ha fatto un enorme balzo in avanti, grazie anche a Vittorio Sgarbi“. L’afflusso dalle scuole, comunica l’assessore, è aumentato del 27%, mentre continua il lavoro sugli itinerari delle “Terre del Duca” e la collaborazione in ambito turistico con Umbria, Emilia Romagna e Marche. Dal primo aprile, anticipa la Crespini, partirà poi un nuovo progetto sperimentale di marketing territoriale.

E per tornare alle “brochure fantasma”, l’assessore rivendica quanto sia invece stato fatto per la promozione su larga scala. L’esempio più recente, la mostra dello Studiolo del Duca apparsa su tutti i grandi giornali nazionali. “Non conta forse di più essere su Repubblica?”.

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Lo Studiolo com’era ai tempi del Duca: il ritorno degli “uomini illustri” – VIDEO http://ifg.uniurb.it/2015/03/20/ducato-online/lo-studiolo-comera-ai-tempi-del-duca-il-ritorno-degli-uomini-illustri-video/68418/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/20/ducato-online/lo-studiolo-comera-ai-tempi-del-duca-il-ritorno-degli-uomini-illustri-video/68418/#comments Fri, 20 Mar 2015 13:46:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=68418 VIDEO - Le 14 tavole rimarranno a casa fino al 4 luglio. Niente guide ad accogliere i visitatori, ma installazioni multimediali. Sgarbi: "A fine mostra i ritratti dovrebbero essere sostituiti con riproduzioni fedeli e non in bianco e nero"
INTERATTIVO Lo studiolo com’era 400 anni fa - LEGGI Lo Studiolo è tornato a splendere]]>
URBINO – Ecco lo Studiolo del Duca allestito com’era 400 anni fa. Le 14 tavole che ritraggono gli uomini illustri sono finalmente tornate a casa. Fino al 4 luglio i visitatori potranno rivivere l’atmosfera che si respirava ai tempi di Federico. Ad accogliere i visitatori non ci sono guide ma installazioni multimediali da ‘interrogare’ per sapere tutti i dettagli delle opere in mostra.

“Quando le tavole saranno restituite al Museo del Louvre – ha detto l’assessore alla Rivoluzione, Cultura e Agricoltura di Urbino Vittorio Sgarbi – dovrebbero essere sostituite con riproduzioni fedeli e non con stampe in bianco e nero come è stato fino ad ora”.


Servizio di Alessandro Crescentini, Adriano Di Blasi, Simona Desole, Ilenia Inguì, Mauro Torresi e Alessandra Vittori

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Lo Studiolo del Duca è tornato a splendere: gli uomini illustri sono di nuovo a casa http://ifg.uniurb.it/2015/03/12/ducato-online/lo-studiolo-del-duca-e-tornato-a-splendere-gli-uomini-illustri-sono-di-nuovo-a-casa/67873/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/12/ducato-online/lo-studiolo-del-duca-e-tornato-a-splendere-gli-uomini-illustri-sono-di-nuovo-a-casa/67873/#comments Thu, 12 Mar 2015 13:31:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67873 INTERATTIVO - Lo studiolo com'era 400 anni fa]]>

Lo Studiolo del Duca

URBINO – Gli uomini illustri sono tornati a casa. Dopo 4 secoli le 14 tavole, prestate dal Louvre, rientrano nella città ducale. Ora lo Studiolo è come Federico lo aveva voluto, un luogo intimo, in cui poter stare da solo a riflettere e instaurare un dialogo ideale con i sapienti del passato. È stata inaugurata la mostra Lo studiolo di Federico di Montefeltro. Il ritorno degli uomini illustri alla Corte di Urbino. A presentare quello che lei chiama “il piccolo miracolo” è stata la soprintendente Maria Rosaria Valazzi. Presenti a Palazzo Ducale anche il sindaco Maurizio Gambini, lo storico dell’arte e altro curatore della mostra Carlo Bertelli, Pietro Marcolini, assessore alla cultura della Regione Marche e Maurizio Cecconi, amministratore delegato di Villaggio Globale International, società che ha organizzato l’esposizione.

INTERATTIVO – I ritratti dello studiolo tornati dal Louvre

La visita, guidata dal professor Alessandro Marchi, specializzato in storia dell’arte medievale e moderna, si apre con Federico da Montefeltro con il figlio Guidobaldo bambino, un doppio ritratto di Pedro Berruguete, conservato alla Galleria Nazionale delle Marche, per presentare colui che ha voluto il magnifico palazzo “ideale”. Si pensava che questo quadro fosse tra le tavole dello Studiolo, ma lo spazio rimasto è troppo poco per ospitare anche quest’opera e si è quindi ipotizzato che fosse nella Biblioteca del duca. Rappresenta Federico all’apice del suo potere, appena ottenuto il titolo di duca. Ha infatti tutti gli attributi che simboleggiano questo stato: il mantello di ermellino e l’armatura, simbolo del suo essere un valoroso condottiero. L’artista però lo rappresenta anche nelle vesti di un uomo che occupava il tempo libero dalle battaglie per dedicarsi alla lettura. Proprio per questo motivo non ha nulla a coprirgli la testa; è quindi raffigurato nella situazione tra il pubblico e il privato.

Una porta intarsiata separa la Sala degli Angeli, dove ha inizio la mostra, da quella delle Udienze. Da qui, grazie a due installazioni touch screen, il visitatore potrà percorrere un viaggio multimediale per conoscere tutti i grandi personaggi che si troverà di fronte nello Studiolo. Proprio la multimedialità è uno dei punti cardine dell’esposizione come spiega la Valazzi: “Credo che la mostra possa avere una grande valenza per il pubblico, ma la comunicazione dovrà essere estremamente attenta perché l’argomento non è così noto al grande pubblico. L’esposizione, per questo, si avvale di sistemi multimediali e di una comunicazione sui social network. Spero che possa riunire insieme da una parte l’operazione di ricostruzione dello Studiolo e dall’altra la diffusione della conoscenza ai più alti livelli. Per esprimere questa doppia valenza ci siamo rifatti a Federico: grande condottiero e un grandissimo comunicatore”.

Una volta dentro ci troviamo ‘circondati’ da questi 28 uomini. La stanza del duca è un ambiente raffinatissimo ed è ricavato da un’irregolarità del palazzo che, come spiega il professore, “è dovuta al fatto che la vera facciata è all’interno dei due torricini perché doveva essere orientata verso la via più importante del tempo: quella che proveniva da Roma, attraversava le colline di Urbania, fino ad arrivare a Urbino. La facciata quindi era la prima cosa visibile; il palazzo diventa così la città, non è solo il simbolo ma è la città vera e propria”.

Originariamente i dipinti erano su unico tavolone che andava dall’alto in basso. Sotto alle figure c’erano delle “dediche personalissime” (oggi non ci sono più a causa della segatura del tavolone) che Federico volle per ognuno di questi personaggi.  Emblemi della letteratura, della scienza, della matematica, della religione e della filosofia, non sono solo modelli del passato come Dante, Aristotele e Tolomeo, ma anche molto vicini al Duca. Pio II e Vittorino da Feltre, maestro di Federico, ma primo tra tutti è Sisto IV che gli attribuì il titolo ducale.

I dipinti si trovano nella parte alta delle pareti mentre nella parte inferiore è coperta da tarsie lignee che con composizioni prospettiche esaltano l’attività intellettuale a cui il luogo era destinato. Nella parte superiore sono rappresentati sportelli semiaperti che mostrano armadi con gli oggetti simbolo delle Arti e delle Virtù (ad esempio la spada della Giustizia) e nicchie con statue, mentre nel registro in basso sono rappresentati altri oggetti come strumenti musicali, spartiti e armature.

Gli artisti ad aver dipinto i ritratti sono essenzialmente due: Giusto di Gand e Pedro Berruguete. Il primo fu fatto venire da Federico appositamente dalle Fiandre. “Voleva qualcosa di diverso dalla cultura prospettica in voga a quel tempo – ha spiegato  Marchi – aveva visto che i re di Napoli e gli Sforza collezionavano dipinti fiamminghi e scelse questa tendenza esotica. Voleva il pittore che coniugasse la civiltà del nord Europa con la civiltà italiana”. Il pittore però non finì i ritratti che furono completati da quello che i documenti attestano come Pedro Spagnolo, che Roberto Longhi identificò con Pedro Berruguete.

Parte del progetto della mostra è anche l’analisi scientifica che è stata condotta dalla Soprintendenza di Urbino con le Università di Urbino e Bologna, parallelamente ad analoghi studi diagnostici fatti dal Centre de Recherches des Musées de France. I risultati sono esposti su pannelli multimediali interattivi.

La mostra si conclude nella sala di partenza, la Sala degli Angeli, dove, al di là del pannello ligneo, sono esposti due quadri di Giovanni Santi, pittore di corte. Il primo è la riproduzione di un particolare della Comunione degli Apostoli di Giusto di Gand (anche questo in mostra, con la predella di Paolo Uccello) che testimonia la volontà di Giovanni di rifarsi al gusto esotico del fiammingo. La seconda opera invece mette in luce come ci sarà un netto cambiamento di stile dopo il passaggio di Pietro Perugino a Urbino.

Gli uomini illustri saranno ‘a casa’ dal 12 marzo al 4 luglio 2015. La mostra è promossa dalla Regione Marche con la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici e Etnoantropologici delle Marche e la collaborazione del Comune di Urbino. È stata inoltre inserita nel programma Expo 2015 ed è uno degli appuntamenti espositivi di rilievo nella programmazione Distretto Culturale Evoluto della Regione Marche.

 

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GUARDA - La ricostruzione interattiva con i volti e le storie dei grandi personaggi che ‘tornano a corte’

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