il Ducato » tagli alla sanità http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » tagli alla sanità http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Ospedale di Urbino: 30% di pazienti in più. Il Pronto soccorso rischia l’apnea http://ifg.uniurb.it/2015/02/19/ducato-online/ospedale-di-urbino-30-di-pazienti-in-piu-il-pronto-soccorso-rischia-lapnea/65781/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/19/ducato-online/ospedale-di-urbino-30-di-pazienti-in-piu-il-pronto-soccorso-rischia-lapnea/65781/#comments Thu, 19 Feb 2015 00:02:04 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65781 LEGGI - Rischia di diventare un inferno]]> Filippo Mezzolani

Filippo Mezzolani

URBINO – Con circa il 30% di accessi in più a gennaio e febbraio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, il Pronto soccorso di Urbino rischia di andare in apnea. Questo l’effetto principale causato dal depotenziamento delle strutture sanitarie nell’entroterra della provincia di Pesaro-Urbino. Quello che un anno fa il primario Filippo Mezzolani denunciava come un rischio, oggi si avvicina alla realtà. “La centralizzazione della sanità è giusta” – commenta il primario urbinate – ma abbiamo bisogno di una struttura che sia in grado di gestire i numeri di quello che ormai è un ospedale provinciale”.

L’utenza.  Da Cagli a Mercatino Conca, da Borgo Pace fino a Fossombrone. Il Pronto soccorso ducale deve servire un bacino di utenza maggiore rispetto al passato, sopperendo al servizio venuto meno dopo la conversione di strutture ospedaliere come quella di Cagli, Sassocorvaro e Fossombrone. Le ambulanze o i singoli che prima si rivolgevano al punto di primo intervento più vicino ora confluiscono a Urbino. “Anche il territorio di Fossombrone e la zona a sud, che una volta convergeva verso Fano, ora viene qua”, precisa il primario.

Il personale e la struttura. Benché il contesto in cui opera sia cambiato, i locali e il personale impiegato sono “identici a quando è stato costruito nel 1976″.  Per il personale il modello è quello di 15 anni fa: durante il giorno lavorano due medici e tre infermieri. Stesso numero di personale infermieristico per la notte, ma con la presenza di un solo medico. Altra differenza è la mancanza del servizio di triage (il sistema di smistamento dei pazienti che assegna i codici con il grado di urgenza da bianco a rosso). Quello notturno, infatti, è previsto solo le aziende ospedaliere che durante l’anno svolgono 25mila prestazioni. Urbino arriva a 20mila. Per questo di notte la valutazione del caso viene affidata al personale di turno.

“Tutti i Pronto soccorso italiani sono in grave sofferenza e nel caos. Noi lo siamo per motivi contingenti e legati al fatto che anche qui, come nel resto del paese, si sta vivendo una ristrutturazione della rete sanitaria. Gli ospedali piccoli stanno vivendo una realtà ambigua: dovevano diventare case di cura ma non sono state ancora convertite del tutto. I punti di primo intervento ci sono, spendono risorse ma vanno spegnendosi come missione”, continua Mezzolani.

L’allungamento della vita. Il sovraccarico però non è causato solo dall’aumento degli accessi. “L’indicatore da tenere in considerazione, che fa la differenza nel lavoro, è la tipologia di paziente che arriva”. Il 10-15% dell’attività svolta dal Pronto soccorso è dedicata ad anziani di 3° e 4° età: “La diagnosi di questi pazienti non è semplice. Avendo molte problematiche c’è bisogno di più tempo per effettuare tutti i controlli necessari”, spiega Mezzolani. Una mole di lavoro che impegna per ore il reparto e che difficilmente può esser smaltita in tempi rapidi con il personale infermieristico attualmente impiegato.

I posti letto. L’intasamento riguarda anche il passaggio dal Pronto soccorso all’ospedalizzazione. I tagli lineari che sono stati fatti alla sanità hanno avuto ripercussioni soprattutto sui posti letto dei diversi reparti ospedalieri. Se questi infatti sono esauriti, i nuovi pazienti che devono essere ospedalizzati sono costretti ad attendere che si liberi un posto nelle stanze del pronto soccorso. Letti e brandine che il reparto dovrebbe tener liberi per i propri pazienti.

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Centro antidiabetico, dalla Regione si teme un ridimensionamento http://ifg.uniurb.it/2014/03/18/ducato-online/centro-antidiabetico-dalla-regione-si-teme-un-ridimensionamento/59703/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/18/ducato-online/centro-antidiabetico-dalla-regione-si-teme-un-ridimensionamento/59703/#comments Tue, 18 Mar 2014 16:08:51 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59703 OSPEDALE_Urbino-300x225OKOKURBINO – C’è il rischio che i malati di diabete di Urbino e delle Marche vedano ridursi i servizi. In vista della ristrutturazione della sanità a livello regionale, associazioni e medici lanciano l’allarme sul possibile accorpamento dei diabetologi ai reparti di medicina generale.

Luciano Donati, presidente dell’associazione diabetici di Urbino, e Mauro Andreani, responsabile del centro per le malattie metaboliche e diabetologia dell’ospedale di Urbino, sono concordi nel dire che se si prendesse tale decisione non sarebbe più possibile garantire lo stesso livello di cure assicurato oggi ai pazienti. Il rischio è che i diabetologi debbano in futuro  occuparsi anche delle normali emergenze ospedaliere, sottraendo tempo alle visite per prevenire il diabete e seguire i malati. Venerdì i responsabili dei 12 centri presenti nelle Marche si sarebbero dovuti incontrare con l’assessore regionale alla sanità, Almerino Mezzolani, per capire quali scenari si prospettano, ma il vertice è stato rimandato.

Sono più di 3000 i pazienti sparsi tra Urbino e i territori circostanti, assistiti dal centro fondato nel 1985. Proprio per la frammentazione del territorio l’istituto è itinerante: una volta a settimana l’equipe si divide tra Urbino, Fossombrone, Pergola, Cagli, Urbania, Macerata Feltria, Mercatino Conca e Sassocorvaro, e una volta al mese visita anche i pazienti di Mondolfo.

“Il diabete è una malattia da prevenire. Quando i pazienti vengono ricoverati – spiega Andreani – significa che ci sono state delle complicazioni. Intervenire in anticipo aiuta sia i pazienti sia la collettività. Ricoverare un malato di diabete una sola volta costa più che seguirlo per un intero anno. I pazienti affetti da diabete di tipo 1 hanno bisogno di una visita al mese, mentre per quelli di tipo 2 ne basta  una all’anno”. La presenza sul territorio del diabetologo assicura quella prevenzione ritenuta fondamentale degli esperti, spiega il direttore del centro.

“Il diabete è la vera pandemia del secolo – ammonisce Luciano Donati – ed è per questo che abbiamo lanciato una raccolta firme. Vogliamo far capire alla popolazione, alle istituzioni e alle forze politiche che la diabetologia andrebbe casomai rinforzata”.

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Tagli alla Sanità, i laboratori in sciopero: “Anche gli esenti dovranno pagare” http://ifg.uniurb.it/2013/12/09/ducato-online/tagli-alla-sanita-i-laboratori-in-sciopero-anche-gli-esenti-dovranno-pagare/53557/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/09/ducato-online/tagli-alla-sanita-i-laboratori-in-sciopero-anche-gli-esenti-dovranno-pagare/53557/#comments Mon, 09 Dec 2013 14:25:27 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53557 URBINO – A 80 anziani di Urbino potrebbe essere richiesto di pagare per le analisi del sangue, pur essendo esenti da ticket. La denuncia viene dal titolare del laboratorio d’analisi Selemar, Bruno Fulvi. Se il bilancio regionale sarà approvato così come previsto, infatti, i laboratori d’analisi marchigiani convenzionati con la Regione si vedrebbero applicare un prelievo alla fonte (ossia un taglio sui finanziamenti) di oltre il 15%.

Oggi 50 strutture convenzionate aderiscono a una protesta in un noto hotel di Ancona, indetta da numerose sigle sindacali tra cui Federbiologi, Anisap e Federlab Marche per dire “no” ai tagli imposti dal nuovo bilancio regionale.

Il laboratorio Selemar di Urbino si occupa di prelievi a domicilio e, sempre secondo Bruno Fulvi, si troverebbe, nel caso i tagli venissero approvati, a lavorare fuori bilancio: “Non si può chiedere a un’azienda – ha detto al Ducato – di svolgere un servizio pubblico senza coprire quantomeno le spese. Noi facciamo servizi domiciliari e abbiamo circa 80 pazienti a Urbino e dintorni. Se questi tagli verranno effettivamente messi in atto ci troveremo a dover chiedere loro un contributo volontario per i prelievi, perché la Regione ci coprirà a malapena le spese per i prelievi fatti in sede”.

Insomma l’azienda di Fulvi si troverebbe nella situazione di non poter sospendere  un servizio pubblico essenziale e di dover contemporaneamente andare in perdita.

Ma molte altre aziende di tutte le Marche si troverebbero in una situazione simile: secondo la sindacalista di Federbiologi Stefania Pellei Gasperi “c’è un budget esiguo che terminerà a giugno, luglio al massimo, saremo costretti quindi a chiedere i rimborsi anche ai pazienti esenti da ticket sanitario. La Regione deve mettere mano a questa situazione insostenibile”

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Sanità, un’ambulanza in più per l’area vasta 1 di Urbino e Urbania http://ifg.uniurb.it/2013/06/12/ducato-online/sanita-unambulanza-in-piu-per-larea-vasta-1-di-urbino-e-urbania/50923/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/12/ducato-online/sanita-unambulanza-in-piu-per-larea-vasta-1-di-urbino-e-urbania/50923/#comments Wed, 12 Jun 2013 17:24:35 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=50923 URBINO – Potrebbe arrivare un’ambulanza in più nell’area vasta 1, che comprende i comuni di Urbino e Urbania. La proposta, tra i ‘nodi’ sanitari della provincia, è stata votata ieri dai consiglieri in commissione sanità alla Regione.

Il documento mira a conservare i punti di primo intervento territoriale della rete emergenza e il sistema di ambulanze, le “Potes” , (ambulanza attrezzata per la rianimazione) che affronta le situazioni di emergenza sia sul luogo, sia durante il trasporto fino all’ospedalizzazione. Il sistema ha infatti il compito di stabilizzare il paziente in fase critica e trasferirlo in sicurezza al pronto soccorso, entro 8 minuti nell’area urbana ed entro 20 in area extraurbana.
“Bisogna preservare questo servizio – ha spiegato la consigliera Elisabetta Foschi – siamo in emergenza sanitaria ed è necessario contrastare sia il taglio dei posti letto, che ha colpito la regione più di altre, sia la riduzione dei mezzi con medico a bordo”.

In realtà l’intenzione era quella di destinare due mezzi: “È necessario riequilibrare il territorio – ha spiegato ancora Foschi – e avevamo chiesto un’ambulanza per Urbino e una per Urbania. Con tutta probabilità, sarà solo Urbania a essere dotata di ambulanza in più con medico a bordo, mentre un’altra andrà al distretto sanitario di Calcinelli. Ma è comunque un buon inizio”.

Durante la seduta, la commissione ha approvato altri ordini del giorno: provvedimenti urgenti per il pronto soccorso del San Salvatore di Pesaro, la riduzione della “mobilità passiva e delle liste d’attesa”, da contrastare con un incremento di posti letto nella provincia, e la necessità di dotare l’area vasta di personalità giuridica. “I tagli alla sanità – ha chiarito Foschi – sono lineari e vengono fatti non conoscendo il territorio. Il consiglio regionale dovrebbe cambiare la legge e creare cinque aree vaste con personalità giuridica autonoma, affinché i territori abbiano un proprio budget e ci sia una gestione ragionata”.

Ora la palla passa ai sindaci e organizzazioni sindacali: a loro la commissione chiederà un parere nei prossimi giorni.

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Commissione Salute regionale: approvata modifica al Sistema sanitario http://ifg.uniurb.it/2013/06/11/ducato-notizie-informazione/commissione-salute-regionale-approvata-modifica-al-sistema-sanitario/50746/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/11/ducato-notizie-informazione/commissione-salute-regionale-approvata-modifica-al-sistema-sanitario/50746/#comments Tue, 11 Jun 2013 17:30:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=50746 [continua a leggere]]]> URBINO – La commissione Salute della regione Marche ha approvato oggi la proposta di legge di modifica del Sistema di emergenza sanitaria regionale.

La nuova legge prevede punti di primo intervento territoriale e ambulatori di continuità di assistenza primaria che avranno il compito di assicurare le prime cure al paziente nella sua fase critica, per poi trasferirlo ai pronto soccorso. La commissione, presieduta da Francesco Comi, ha stabilito che il 118 sarà gestito da un unico ente regionale.

La Commissione nei prossimi giorni chiederà il parere dei sindaci del territorio e se sarà necessario saranno introdotte delle modifiche.

Secondo la commissione serve poi un nuovo mezzo di soccorso nel territorio dell’Area Vasta 1, quella compresa tra Urbino e Urbania.

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Tagli alla sanità, approvata la delibera in Regione: 550 posti letto in meno http://ifg.uniurb.it/2013/05/21/ducato-notizie-informazione/tagli-alla-sanita-approvata-la-delibera-in-regione-550-posti-letto-in-meno/47748/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/21/ducato-notizie-informazione/tagli-alla-sanita-approvata-la-delibera-in-regione-550-posti-letto-in-meno/47748/#comments Tue, 21 May 2013 16:00:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47748 [continua a leggere]]]> URBINO – Il bilancio è di 550 posti letto in meno per l’Area vasta 1. Da 6.251 a 5.701, con un taglio dell’8,8%. Tredici ospedali si trasformano in case della Salute, escluse Pergola e Amandola. E’ quanto previsto nella tanto discussa delibera di giunta sulla riconversione dei piccoli ospedali approvata lunedì in Regione, in applicazione della spending review. La riduzione si spiega con il taglio di 790 posti letto per acuti e con l’incremento di 240 posti letto di lungodegenza e riabilitazione.

Ieri sono arrivate le prime dure reazioni dal consiglio comunale di Pesaro che chiede le dimissioni dell’Assessore alla sanità Regionale, Almerino Mezzolani e al presidente Gian Mario Spacca, di istituire un Osservatorio Permanente sulla Sanità Regionale al quale partecipino direttamente i Sindaci dei capoluoghi di Provincia.

Urbino e Pesaro non ci stanno a subire un “trattamento di parzialità che avviene tra poli sanitari diversi nella regione Marche, anche in termini di destinazione delle risorse”. Il consiglio comunale di Pesaro contesta “l’oggettiva inconsistenza del progetto dell’ospedale unico teso solo a voler penalizzare la sanità dell’entroterra, preso atto che il massimo rappresentante della sanità Regionale è un esponente politico del PD, del territorio pesarese”.

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Piano sanità, a Fossombrone tre nuove sale operatorie a rischio chiusura http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/ducato-online/piano-sanita-a-fossombrone-tre-nuove-sale-operatorie-a-rischio-chiusura/47003/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/ducato-online/piano-sanita-a-fossombrone-tre-nuove-sale-operatorie-a-rischio-chiusura/47003/#comments Tue, 14 May 2013 10:43:48 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47003 LEGGI I sindaci in Regione per ribadire il loro “No”| Medici di guardia: "L'assistenza è a rischio" |Mezzolani: “Pronto soccorso come una bolgia dantesca” ]]> URBINO – Tre nuovissime sale di chirurgia dell’ospedale di Fossombrone rischiano di rimanere inutilizzate e il servizio dialisi sospeso a causa del possibile ridimensionamento della struttura sanitaria.

I cittadini hanno iniziato a protestare 20 giorni fa, dopo che la giunta regionale aveva inoltrato una proposta di modifica che non prevedeva quasi nessuna delle funzioni principali dell’ospedale. Tra queste anche il punto di primo intervento e la dialisi. La proposta inviata dalla commissione non è stata considerata accettabile dalla amministrazione comunale di Fossombrone, che ha iniziato l’occupazione pacifica dell’ospedale.

Nella seconda proposta la Regione aveva concesso la permanenza del punto di primo intervento, ma non il servizio dialisi. E per questo il sindaco Maurizio Pelagaggia l’ha rispedita al mittente. Per il vicesindaco di Fossombrone Michele Chiarabilli la proposta della Regione è “altamente lesiva di tutto l’entroterra pesarese, perché andrebbe a ridimensionare in maniera drastica una serie di servizi sanitari della zona”. E aggiunge: “Nel nostro ospedale ci sono tre moderne sale operatorie appena costruite, le più all’avanguardia di tutto il territorio, persino migliori di quelle dell’ospedale di Fano. Se venisse approvata la proposta della Regione i cittadini perderebbero dei servizi essenziali”.

Ma la guerra è anche sul tipo di posti letto da destinare all’ospedale: la Regione vorrebbe sostituire l’intero reparto di medicina con trenta posti di cure intermedie, mentre il Comune vorrebbero che fossero confermati i posti ospedalieri di lunga degenza.
“Non è accettabile – continua Chiarabilli – perché la Regione vuole aumentare i posti di chirurgia in quegli ospedali nei quali sono in vigore convenzioni con società a gestione mista tra pubblico e privato, come in quello di Sassocorvaro, che ha una convenzione con la Montefeltro Salute”.

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Ospedale di Fossombrone: il Comune denuncia la Regione http://ifg.uniurb.it/2013/05/09/ducato-notizie-informazione/ospedale-di-fossombrone-il-comune-denuncia-la-regione/46307/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/09/ducato-notizie-informazione/ospedale-di-fossombrone-il-comune-denuncia-la-regione/46307/#comments Thu, 09 May 2013 13:16:34 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46307 [continua a leggere]]]> URBINO – L’amministrazione comunale di Fossombrone, in merito alla vertenza sulla chiusura dell’ospedale cittadino, ha deciso di ricorrere alle vie legali contro la Regione. Secondo il vicesindaco Michele Chiarabilli, le istituzioni regionali “ci hanno fatto credere che c’erano leggi dello Stato che imponevano la chiusura degli ospedali di polo, ma non è cosi. Da qui la necessità di ricorrere ai nostri avvocati perché agiscano di conseguenza”. Intanto oggi si riunisce in Regione la commissione sanitaria per discutere della questione.

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Tagli alla Sanità: i sindaci in Regione per ribadire il loro “No” http://ifg.uniurb.it/2013/04/23/ducato-online/tagli-alla-sanita-i-sindaci-in-regione-per-ribadire-il-loro-no/44248/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/23/ducato-online/tagli-alla-sanita-i-sindaci-in-regione-per-ribadire-il-loro-no/44248/#comments Tue, 23 Apr 2013 13:29:13 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=44248 I sindaci della provincia tornano in Regione per ribadire il “No” al piano d’area vasta che prevederebbe la riconversione e il depotenziamento degli ospedali dell’entroterra e il taglio di numerosi reparti anche nei grandi ospedali.

I primi cittadini di Cagli, Fossombrone, Saltara, Montefelcino, Isola del Piano, Sant’Ippolito e San Giorgio di Pesaro non ci stanno e lo hanno fatto presente stamattina al presidente del consiglio regionale Vittoriano Solazzi e all’assessore alla Sanità Almerino Mezzolani, oltre che alla conferenza dei capigruppo. Una contrarietà unanime quella espressa dai sindaci dell’entroterra, già esternata negli incontri precedenti come quello del 9 aprile scorso a Urbino.

Al centro delle proteste ancora la distribuzione dei posti letto e il generale “abbandono dell’entroterra” che gli amministratori imputano alla Regione che ha redatto il piano sanitario attuando i tagli della Spending review.
Solazzi ha “preso atto” delle proteste e, pur ribadendo la necessità della ristrutturazione, ha aggiunto che “quando si applicano queste misure, non si può prescindere dalla trasparenza nei processi di decisione”: uno dei punti che sindaci e cittadini avevano contestato nei giorni scorsi, infatti, era proprio il metodo di redazione del nuovo piano.

La Regione, a questo punto, potrebbe fare un piccolo passo indietro: questa è l’idea emersa dall’incontro dei sindaci con l’assessore regionale alla Sanità Almerino Mezzolani, che ha annunciato futuri incontri con i primi cittadini per comunicare eventuali modifiche al piano di riorganizzazione. “Vedremo quali saranno i risultati – commenta il sindaco di Cagli Patrizio Catena – terremo conto di quello che ci verrà detto per vedere se c’è vera volontà di ridare ai nostri territori una sanità più equa. Fino a quel momento non possiamo esprimerci. Sappiamo solo che il piano originale non ci piace”.

Secondo alcuni dei sindaci il documento sarebbe stato approvato “sottobanco” negli uffici anconetani, penalizzando la provincia di Pesaro e Urbino e lasciando invariata la situazione delle province più grandi, in particolare quella del capoluogo.

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Tagli alla sanità, i medici di guardia lanciano l’allarme: “Assistenza a rischio” http://ifg.uniurb.it/2013/04/21/ducato-online/tagli-alla-sanita-i-medici-di-guardia-lanciano-lallarme-assistenza-a-rischio/43940/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/21/ducato-online/tagli-alla-sanita-i-medici-di-guardia-lanciano-lallarme-assistenza-a-rischio/43940/#comments Sun, 21 Apr 2013 18:16:37 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=43940 URBINO – Un solo medico di guardia per quattro comuni e oltre 30.000 persone, l’accetta della Regione, così “l’assistenza medica di Urbino è a rischio per i tagli al personale”. A lanciare l’allarme in un comunicato stampa sono i medici della continuità assistenziale, ex guardia medica. Il nuovo piano di riorganizzazione della rete di soccorso elaborato dalla Regione Marche prevede che un solo dottore faccia fronte a tutte le emergenze sia per i turni diurni che per quelli notturni. Attualmente i medici in servizio sono tre durante il giorno e due durante la notte.

“La proposta avanzata dalla regione Marche è irragionevole e irresponsabile. Va a scapito di un bene primario quale la salute dei cittadini: il nostro servizio non potrà più soddisfare tutte le richieste di interventi domiciliari e prevediamo una drastica riduzione anche delle numerose prestazioni ambulatoriali solitamente fornite”, si legge nel comunicato.

Un solo medico dovrà quindi prestare assistenza agli abitanti di Urbino, Fermignano,  Motecalvo in Foglia e Petriano, per un totale di circa 30.000 persone. A queste si aggiungono i 15.000 studenti non residenti che abitano a Urbino.

“Ogni anno effettuiamo 7.000 prestazioni  tra visite domiciliari, ambulatorie e consulenze telefoniche – afferma il dottor Enrico Recupero – prestazioni che rischiano di non essere più garantite”.

A risentirne saranno anche i pazienti che necessitano di particolari cure ricoverati nella nuova casa per anziani “Montefeltro”, aperta lo scorso agosto. In questa struttura l’assistenza è garantita per sei ore, dalle ore 8.00 alle 14.00.

Un’ulteriore sforbiciata al settore sanitario a cui si aggiunge la soppressione del medico sull’ambulanza del 118 della Potes (postazione territoriale per l’emergenza sanitaria) di Urbino e la riconversione degli ospedali di Cagli, Sassocorvaro e Fossombrone in case della salute, dei poliambulatori dove si effettueranno visite specialistiche. Queste strutture “non avranno funzioni di degenza e non sarà presente il Punto di primo intervento”, si legge nel Piano di riconversione dei piccoli ospedali della regione Marche.

L’ospedale di Urbino diventerà ospedale di rete, il punto di rifermento per il trattamento delle emergenze nella area vasta 1. Un carico di lavoro consistente per il Pronto soccorso e per l’ex guardia medica.

I medici della continuità assistenziale rivolgo un appello al sindaco di Urbino Franco Corbucci: “Chiediamo di ostacolare questa prospettiva motivata dalla sola volontà di risparmiare su servizi inalienabili e vicini alle necessità primarie della popolazione”.  Il rischio è che ci sia “una notevole riduzione dell’assistenza sanitaria nel territorio e che venga meno il diritto alla tutela della salute”.

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