il Ducato » tagli http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » tagli http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Il Ducato n.5 – 3 aprile 2015 http://ifg.uniurb.it/2015/04/03/ducato/il-ducato-n-5-3-aprile-2015/69960/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/03/ducato/il-ducato-n-5-3-aprile-2015/69960/#comments Fri, 03 Apr 2015 10:39:12 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69960 [continua a leggere]]]> E’ in edicola il quinto numero de Il Ducato. Tra i temi affrontati questa settimana:

Rincaro delle bollette, i costi di gestione e i problemi che stanno dietro all’aumento delle tariffe nella provincia di Pesaro e Urbino. I problemi delle strade che collegano Urbino col territorio, tra buche e asfalto scadente. La polemica seguita all’annuncio di Sgarbi di non fare concorrere Urbino per il titolo di ‘Capitale italiana della cultura”. I tagli alla spesa del comune e il programma del festival di giornalismo culturale.

Ducato n.5 – 3 aprile 2015


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Il bilancio regionale ‘taglia’ i parchi marchigiani http://ifg.uniurb.it/2013/12/09/ducato-online/il-bilancio-regionale-taglia-i-parchi-marchigiani/53501/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/09/ducato-online/il-bilancio-regionale-taglia-i-parchi-marchigiani/53501/#comments Mon, 09 Dec 2013 10:36:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=53501 La gola del Furlo - foto di Alicudi da Wikipedia

La gola del Furlo – foto di Alicudi da Wikipedia

URBINO – Addio ai monti. Tutti i parchi e le aree protette delle Marche si apprestano ad essere cancellate dal bilancio regionale: il nuovo documento prevede il taglio del 37% delle spese correnti e il 40% degli investimenti per ciò che riguarda la gestione delle riserve naturali. Lo denuncia Fabrizio Giuliani, presidente di Federparchi Marche.

Nella provincia di Pesaro e Urbino soltanto la riserva della Gola del Furlo è a rischio ma, su tutto il territorio regionale, altre cinque riserve e quattro parchi potrebbero risentire gravemente degli effetti del nuovo documento finanziario in corso di discussione in queste ore ad Ancona. Con la nuova legge sarebbero tolti ai parchi, rispetto al 2013, 1 milione e 200mila euro su 3 milioni e 300mila dello scorso anno: le aree protette delle Marche dovrebbero sopravvivere soltanto con 2 milioni e 100mila euro per tutto il 2014. Cifre irrisorie per un bilancio regionale quasi miliardario: il risparmio sarebbe dello 0,22%.

Tutto questo attira le critiche di molti, capofila proprio Fabrizio Giuliani che ha spiegato al Ducato: “Tagliando spese di investimento terremmo i lavoratori a busta paga, ma verrebbero pagati per non fare nulla. Con quel tipo di taglio infatti le risorse diventano talmente scarse da non permettere alcuna attività, quindi le aree protette verrebbero virtualmente cancellate”. “Abbiamo effettuato attività di tutti i tipi – ha continuato Giuliani – in particolare, forse la più importante è l’educazione ambientale per i bambini delle scuole marchigiane. Con il bilancio del 2013 abbiamo raschiato il barile, così incominciamo a scavare oltre il fondo. Mi chiedo se a questo punto non abbia maggior senso buttarlo via questo barile, dato che evidentemente la regione Marche non vuole più spendere per le politiche ambientali”. “Se i parchi vegetano, muoiono – ha concluso Giuliani – se non sperimentano e conservano, non servono a nulla”.

Un’indignazione che ha coinvolto anche chi siede sugli scranni del consiglio regionale, ma anche parlamentari: la deputata del Movimento 5 Stelle Patrizia Terzoni ha duramente attaccato la giunta regionale dicendosi “indignata per la scelta che la giunta Spacca si sta apprestando a prendere. Per ora si tratta di voci che però arrivano da ambienti ben informati e sarebbe l’ennesima scelta suicida presa contro gli interessi della collettività a firma di Spacca e soci”. Anche dai banchi anconetani però arrivano voci di moderato dissenso: “Urge – scrive, pur salvando la giunta Spacca, il consigliere Idv Luca Acacia Scarpetti – rivisitare la legge sugli Ersu e sui Parchi proprio per proteggere questi due importanti sistemi e realtà”.

Nessuna notizia, invece, arriva dalla giunta: l’assessore all’ambiente Maura Malaspina non ha risposto alle domande poste dal Ducato.

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Trasporto pubblico locale, Corbucci: “Confronto con Regione per evitare tagli” http://ifg.uniurb.it/2013/05/13/ducato-notizie-informazione/trasporto-pubblico-locale-corbucci-confronto-con-regione-per-evitare-tagli/46791/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/13/ducato-notizie-informazione/trasporto-pubblico-locale-corbucci-confronto-con-regione-per-evitare-tagli/46791/#comments Mon, 13 May 2013 17:21:40 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46791 [continua a leggere]]]> URBINO – Il sindaco di Urbino Franco Corbucci chiede un confronto con la Regione Marche per evitare i tagli lineari alle risorse per il trasporto pubblico su gomma.

Le parole del sindaco arrivano nel giorno della mobilitazione del trasporto pubblico delle Marche con un presidio di lavoratori e sindacati davanti alla sede della Regione.

La protesta e’ stata indetta a causa del mancato rinnovo del contratto di lavoro, per il finanziamento pubblico del settore e per la regolazione del processo di riassetto del comparto e per i tagli gia’ effettuati dalla regione per quasi 6 milioni di euro, corrispondenti – spiegano i sindacati – “a circa 3.700.000 Km/servizi, che hanno provocato disagi ai cittadini e la mancata riconferma di tutti i lavoratori precari”

Tagliare le risorse e diminuire i trasporti penalizzerebbe sopratutto le zone dell’entroterra di Urbino dove non esiste altro trasporto se non quello su gomma e rischierebbe di non garantire i servizi fondamentali per tutti i cittadini, in particolare per le fasce più deboli.

“Non possiamo  non ricordare al Governo regionale e a quello nazionale  che la politica dei trasporti è parte fondamentale dei diritti dei cittadini, del risparmio energetico, ed è quindi strategica per il paese, oltre che essere fondamentale  per una adeguata politica sociale” conclude Corbucci.

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Sanità, le conseguenze dei tagli sugli ospedali della provincia di Pesaro e Urbino http://ifg.uniurb.it/2013/04/15/ducato-online/sanita-le-conseguenze-dei-tagli-sugli-ospedali-della-provincia-di-pesaro-e-urbino/42996/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/15/ducato-online/sanita-le-conseguenze-dei-tagli-sugli-ospedali-della-provincia-di-pesaro-e-urbino/42996/#comments Mon, 15 Apr 2013 19:00:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=42996 [continua a leggere]]]> URBINO – E’ una spada di Damocle quella che pende sugli ospedali dell’entroterra. I tagli alla sanità, previsti dalla spending review del governo Monti, potrebbero far scomparire alcune realtà ospedaliere che oggi rispondono alle esigenze della popolazione che vive nelle zone più lontane dalla costa.

Ecco quali potrebbero essere le conseguenze del provvedimento, fortemente criticato da comuni e province della provincia di Pesaro e Urbino.

RIDIMENSIONAMENTO E DECLASSAMENTO Le piccole strutture ospedaliere, disseminate nei comuni dell’entroterra e dotate di reparti essenziali come quello di Medicina e Chirurgia, sarebbero declassate a casa di cura per lungo degenza. In altri termini si trasformerebbero in poliambulatori non dotati delle strutture necessarie a interventi di emergenza.

POSTI LETTO Il numero di posti letto rispetto alla popolazione nella provincia di Pesaro-Urbino si attesta a 2,69 posti ogni mille abitanti. Una cifra inferiore a quella prevista dalla normativa nazionale, secondo cui bisognerebbe assicurare un minimo di 3,7 posti letto ogni migliaio di residenti. I tagli potrebbero ridurre ulteriormente il rapporto.

AUMENTO POSTI A URBINO. Il declassamento delle strutture più piccole dovrebbe essere compensato con l’aumento di posti letto e personale negli ospedali più grandi. Se Cagli venisse trasformata in casa di cura, il nuovo centro sanitario di riferimento diventerebbe Urbino, che a quel punto dovrebbe aggiungere 43 nuovi posti letto.

LE DISTANZE La chiusura degli ospedali nell’entroterra dirotterebbe tutto il bacino di utenza verso i centri sanitari più grandi. A quel punto però la popolazione sarebbe costretta non solo a percorrere strade impervie ma ad affrontare almeno 70 minuti di auto per raggiungere l’ospedale più vicino.

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Pochi giudici e rischio chiusura, pioggia di rinvii in tribunale http://ifg.uniurb.it/2013/03/06/ducato-online/pochi-giudici-e-rischio-chiusura-pioggia-di-rinvii-in-tribunale/37463/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/06/ducato-online/pochi-giudici-e-rischio-chiusura-pioggia-di-rinvii-in-tribunale/37463/#comments Wed, 06 Mar 2013 08:56:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=37463 LEGGI Tribunale, slitta la chiusura. Il procuratore: “Urbino ha i requisiti”
LEGGI Il questore La Gala:“Il commissariato di Urbino non si tocca” ]]>
URBINO- “Grave carenza di organico” è la motivazione affissa alle porte delle aule. “Questioni organizzative connesse alla prossima soppressione del Tribunale”, l’ostacolo alla normale attività. Nella sola giornata di ieri, almeno venticinque udienze preliminari sono state rimandate a novembre in vista della possibile chiusura del tribunale di Urbino, prevista per settembre 2013.

Magistrati, avvocati e utenti in questo momento devono fare i conti con le carenze strutturali dell’organico – che al momento ha soltanto tre magistrati sui sei previsti e un solo giudice di pace per un bacino di utenza di circa 100.000 abitanti ripartiti in 35 comuni – e con la spada di Damocle di una chiusura annunciata ma non ancora certa.

“Urbino è sempre stato molto veloce nei procedimenti – ha commentato il segretario dell’Ordine degli Avvocati Sandro Carloni- e questo inedito momento di stallo si riflette sia sui processi che sui clienti. Lo slittamento del parere del Csm chiesto dal ministro Paola Severino nelle scorse settime, tuttavia, mi fa ben sperare sia sulla sopravvivenza del nostro Tribunale, sia sull’aumento dell’organico”.

Il decreto legislativo del 7 settembre 2012, il cosiddetto taglia-tribunalini, ha disposto infatti la chiusura del Tribunale di Urbino e della relativa Procura della Repubblica. Entrambi dovrebbero essere accorpati al Tribunale di Pesaro.

La riorganizzazione degli uffici rientra nella cornice dei tagli ai costi dell’amministrazione giudiziaria pianificata dal governo Monti. Ma magistrati e avvocati hanno contestato da subito il provvedimento appellandosi non solo al danno arrecato a tutti gli utenti del Tribunale, ma anche alla particolare situazione di Urbino, che è capoluogo di provincia insieme a Pesaro.

In realtà il Tribunale non naviga in buone acque sin dalla fine del 2011 quando il Csm, prima ancora dell’approvazione del decreto legislativo, aveva interrotto l’assegnazione di nuovi magistrati creando non pochi problemi all’iter quotidiano dei processi.

Ordine degli avvocati, dipendenti e presidente del Tribunale hanno percorso vie diverse ma parallele nel tentativo di opporsi al provvedimento: se i primi due hanno seguito la strada del ricorso al Tar del Lazio, il giudice Paolo Cigliola, poi diventato presidente del Tribunale, ha sollevato la questione di legittimità alla Corte costituzionale quando nel corso di un processo penale si è trovato costretto a rinviarlo a ottobre 2013, ovvero a una data posteriore a quella prevista per il trasferimento a Pesaro.

“Tar e Corte Costituzionale non si sono ancora espresse in merito ai ricorsi- sottolinea Carloni – e al momento Urbino è in bilico tra il decreto ‘taglia tribunalini’, che aspetta il parere obbligatorio ma non vincolante del Consiglio superiore della magistratura, e l’insediamento del nuovo governo che potrebbe reinserire Urbino nella pianta organica assieme ad altri cinque in tutta Italia”.

I rinvii stabiliti oggi e negli ultimi mesi, infatti, riguardano processi lunghi e complessi che, in caso di spostamento al tribunale di Pesaro, potrebbero essere interrotti o subire la sostituzione del magistrato. Nessun problema, invece, per le cause civili, i patteggiamenti, i procedimenti per direttissima e per tutti i processi di breve durata.

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Enrico Letta sul Tribunale: “Urbino non deve essere penalizzata dai tagli” http://ifg.uniurb.it/2013/02/11/ducato-online/enrico-letta-sul-tribunale-urbino-non-deve-essere-penalizzata-dai-tagli/34399/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/11/ducato-online/enrico-letta-sul-tribunale-urbino-non-deve-essere-penalizzata-dai-tagli/34399/#comments Mon, 11 Feb 2013 21:41:17 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=34399 La diretta Twitter E risponde alle domande del Ducato sul futuro del tribunale e sul diritto allo studio. Giovanelli (Pd): "Meno autarchia e più collaborazione" GLI ALTRI CANDIDATI IN CAMPO / Rivoluzione Civile / Movimento 5 Stelle / FARE ]]> URBINO – “Il nome al plurale delle Marche richiama l’attenzione a ogni parte del suo terriorio”. Enrico Letta, vicepresidente del Pd e capolista alla Camera nella regione, commenta così l’incontro tenuto a Urbino nella sala Serpieri del collegio Raffaello: “L’Università di Urbino e il suo tribunale meritano rispetto, i tagli alla spesa pubblica vanno fatti con intelligenza. Per il futuro – ha aggiunto Letta – cercheremo di rimpinguare il fondo per il diritto allo studio”.


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Nell’era di internet, il mestiere dell’inviato è in crisi http://ifg.uniurb.it/2012/04/20/ducato-online/nellera-di-internet-il-mestiere-dellinviato-e-in-crisi/31321/ http://ifg.uniurb.it/2012/04/20/ducato-online/nellera-di-internet-il-mestiere-dellinviato-e-in-crisi/31321/#comments Fri, 20 Apr 2012 13:54:40 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=31321 TUTTI I WEBTALK #reportersottozero / #socialtv
#sfigatimonotoniemammoni / #parolepietre #controinformazione / #viralmarketing / #mobilitatevi/ #occupyscampia / #precarisulweb]]>
URBINO – Tagli alle sedi estere, corrispondenti e dimezzati. Che futuro può avere il giornalismo degli inviati? Se da una parte i media sono in crisi e devono fare i conti con budget sempre più limitati, internet e social network diventano fonti indispensabili per raccontare quello che succede dall’altra parte del mondo.

E voi, cosa ne pensate? Continuiamo a parlarne digitando su Twitter l’hashtag #inviati2.0

A cura di Nadia Ferrigo e Maddalena Oculi

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Nuove accise e pochi fondi, tagliati i trasporti pubblici http://ifg.uniurb.it/2012/01/13/ducato-online/nuove-accise-e-pochi-fondi-tagliati-i-trasporti-pubblici/15443/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/13/ducato-online/nuove-accise-e-pochi-fondi-tagliati-i-trasporti-pubblici/15443/#comments Fri, 13 Jan 2012 17:09:51 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=15443

La fermata dell'autobus a Borgo Mercatale

URBINO – Agli urbinati non resteranno che i piedi, i cavalli e le biciclette. Non bastava l’aumento delle accise sui carburanti: per il 2012 nella Regione Marche ci sarà anche un taglio del 5 per cento delle risorse previste per il trasporto pubblico locale (Tpl) su gomma.

Di fronte ai costi elevati del servizio, le manovre di Berlusconi e Tremonti avevano ridotto il fondo Tpl a soli 400 milioni di euro (-80 per cento) rispetto ai due miliardi richiesti dalle Regioni. Per evitare il taglio sui servizi, il presidente del consiglio Mario Monti aveva in parte reintegrato la somma a disposizione: il “governo dei tecnici” aveva prima riportato il fondo a 1,2 miliardi e, in seguito alla conferenza Stato-Regioni, aumentato il contributo fino a 1 miliardo e 630 milioni di euro, sulla base del fabbisogno minimo certificato dalla Ragioneria dello Stato. Il nuovo governo sperava così di ammortizzare i costi attraverso l’aumento dell’imposta su benzina e gasolio. La misura, però, non si è rivelata sufficiente per salvaguardare parte delle corse, almeno nel territorio marchigiano. Tanto che saranno previsti nuovi tagli.

Oltre agli investimenti insufficienti, pesa la scelta della Regione Marche, che ha deciso di destinare la maggior parte delle risorse ripristinate al trasporto su rotaia, penalizzando invece quello su gomma. I dati sul Tpl regionale mostrano però come gli utenti privilegino l’uso degli autobus: rispetto ai 5 milioni di viaggiatori su treni regionali, sono 49 milioni le persone che si spostano con mezzi pubblici a quattro ruote. La decisione della Regione, che ha permesso alla giunta Spacca la cancellazione quasi integrale dei tagli previsti nel settore ferroviario (28 erano state le corse regionali soppresse da Trenitalia dall’11 dicembre), risulta però grave per Urbino, le numerose frazioni e i comuni dell’entroterra provinciale, dove il treno non arriva ormai dal lontano maggio 1985 e i vecchi binari potrebbero essere trasformati in un percorso ciclabile.


Visualizza Tagli al trasporto pubblico nella regione Marche in una mappa di dimensioni maggiori

Per il Tpl su gomma, a partire dal 2012, i tagli saranno del cinque per cento rispetto alle risorse precedenti. Tradotto in numeri, per la città ducale la perdita sarà di circa 60mila kilometri, che diventano 420mila se si considerano gli spostamenti extraurbani per la provincia. Adriabus, il consorzio pubblico-privato che dal 2008 gestisce il trasporto pubblico su gomma nella provincia di Pesaro Urbino, ha protestato contro la decisione. La richiesta all’assessore regionale ai Trasporti Luigi Viventi (Udc) è quella di un maggiore sforzo per evitare che il territorio provinciale rischi un ulteriore isolamento.

“Siamo già stati penalizzati dall’incremento della spesa per le materie prime“, ha spiegato il presidente della società Giorgio Londei. “Per la nostra azienda in realtà il taglio sarà circa del 13 per cento: questo perché si dovrà aggiungere una spesa di 1 milione e 400mila euro dovuta all’aumento delle accise”. Nel territorio marchigiano il rincaro dell’imposta sul carburante – passata da 2 a 7,6 centesimi – è stato infatti superiore rispetto alle altre regioni italiane. “Se il taglio fosse confermato, le conseguenze per il nostro territorio sarebbero preoccupanti, con ripercussioni evidenti anche sull’ambiente”, spiega Londei. Per Urbino si prevede l’annullamento di diverse corse verso Pesaro e Fano: autobus che resteranno nei garage, cancellando parte dei servizi attualmente offerti. “La nostra intenzione è di tutelare studenti e lavoratori: riduzioni saranno però inevitabili durante i festivi e nelle tratte meno remunerative”, prosegue il Presidente, ricordando come la priorità sarà quella di tenere in ordine il bilancio. Se la Regione non interverrà con nuovi fondi, la perdita dell’azienda sarebbe di 830 mila euro, che si aggiungono alla crescita della spesa per il carburante. La Regione ha però replicato: “Le trattative con il governo hanno già evitato che il taglio fosse più pesante”, ha affermato Viventi, spiegando come la riduzione fosse prima del 10 per cento.

Giorgio Londei, presidente di Adriabus

Nonostante le promesse di Londei, i più penalizzati saranno proprio studenti, lavoratori e famiglie con reddito basso, già colpiti pesantemente dai rincari sui prezzi dei carburanti. Sono saltate anche le tariffe agevolate per studenti borsisti e idonei (senza borsa per mancanza di fondi): fino allo scorso anno una convenzione tra la società di trasporti, l’Ateneo, l’Ersu e i Comuni di Urbino e Fermignano permetteva a questi di pagare rispettivamente 8 e 16 euro per un abbonamento mensile urbano. La convenzione non è però stata rinnovata: così l’unica offerta di Adriabus è stata un abbonamento annuale a 210 euro (non rateizzabile) per spostarsi in tutta la provincia, da acquistare entro il 31 gennaio 2011. A poco è servito l’intervento a metà dicembre dell’Università, che ha stanziato 30 euro per ogni sottoscrizione, facendo scendere la spesa a 180 euro. Secondo molti studenti, infatti, lo sconto, arrivato troppo tardi, è stato comunicato male. Solo 700 studenti si sono abbonati: per tutti gli altri un abbonamento mensile costerà invece 35 euro per il trasporto urbano e 68 per quello extraurbano, con un forte rincaro sui prezzi.

Protestano anche i lavoratori del Tpl su strada della Regione Marche: a causa del taglio del cinque per cento, secondo i sindacati nella città ducale sono a rischio 25 contratti, 80 in tutta la provincia. Previsto uno sciopero di quattro ore per il 31 gennaio, indetto da Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti: hanno comunicato la loro adesione anche la maggior parte dei dipendenti Adriabus.

Per gli urbinati non si prevedono quindi spostamenti facili: per chi volesse consolarsi con una gita in treno fuori regione le notizie non sono però migliori. Nonostante il recupero dei regionali soppressi, nel nuovo orario di Trenitalia scompariranno 6 treni periodici (festivi, notturni) e 7 corse a lunga percorrenza da e verso Roma. Per raggiungere Milano da Pesaro resteranno infine solo due diretti al giorno, nessuno per Torino.

Visualizza I collegamenti ferroviari da Pesaro in una mappa di dimensioni maggiori

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La scuole fanno i conti con la crisi: Volponi e Pascoli in difficoltà http://ifg.uniurb.it/2012/01/13/ducato-online/la-scuole-fanno-i-conti-con-la-crisi-volponi-e-pascoli-in-difficolta/15715/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/13/ducato-online/la-scuole-fanno-i-conti-con-la-crisi-volponi-e-pascoli-in-difficolta/15715/#comments Fri, 13 Jan 2012 09:52:24 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=15715

L'ingresso dell'istituto comprensivo P.Volponi

E’ iniziato il conto alla rovescia per le iscrizioni al primo anno delle scuole elementari, medie e superiori. Un nuovo anno scolastico, quello del 2012-2013, che si porterà dietro i vecchi problemi: tagli, riordino ed esuberi. A dover fare i conti ci sono soprattutto le scuole secondarie di primo grado. E a Urbino ce ne sono due.

Nel fondo cassa dell’Istituto Paolo Volponi sono rimasti 57,51 euro. Chi pensa che sia un problema di mala gestione si sbaglia. L’attuale situazione è una conseguenza della riforma Gelmini prima e del decreto Sviluppo dell’ex ministro Tremonti poi. “Si fa quel che si può”, spiega il preside Antonio Serafini. “Negli ultimi anni le risorse sono diminuite tanto e per di più hanno colpito tutti: dal personale alla gestione finanziaria. Ci hanno tolto quattro collaboratori scolastici, fondamentali per far funzionare i servizi. Se nel passato c’era uno spreco nella scuola pubblica, adesso siamo ridotti all’osso”

Se la storia del declino finanziario dell’Istituto risale a meno di tre anni fa, la vicenda nel complesso ha origini più lontane. Per capirci qualcosa però bisogna fare qualche passo indietro. Tutto ha inizio con il passaggio nel 1999 della gestione del personale Ata dagli Enti comunali allo Stato. A quel punto le scuole potevano scegliere se appaltare il servizio delle pulizie alle ditte presentate dall’Ufficio scolastico regionale oppure affidarlo alle cooperative di tipo B, quelle sociali. E quest’ultimo è il caso dell’Istituto Volponi. Il budget messo a disposizione della scuola è rimasto invariato nel corso degli anni.

Negli ultimi tre anni da parte dello Stato c’è stata un’inversione di rotta: dei 108.464 euro di finanziamento per il servizio, l’Istituto ha subito un taglio del 35,52 per cento, potendo contare solo su 69.942,51 euro. Una quota che viene stabilita anno per anno dal Ministero che però paga le scuole con rimborsi divisi in due tranche: gennaio-giugno e settembre-dicembre.  Per il momento l’Istituto Volponi si è visto rimborsare solo il primo periodo (41.965,51 euro): “Non ci hanno ancora pagato i restanti 27.977 euro“, racconta la segretaria Liana Caregi .

Il colpo più duro è arrivato con l’ultima circolare del Ministero riguardo ai finanziamenti relativi al 2012/2013: secondo i dati riportati in tabella, l’Istituto riceverà per i servizi di pulizia zero euro. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, il “non-contributo” riguarda tutte le scuole che hanno scelto di appaltare il servizio alle cooperative sociali. La speranza per l’Istituto è che ci sia stato qualche errore di calcolo nella distribuzione delle risorse: “Abbiamo segnalato al Ministero che se non riceveremo neppure un euro per questi servizi, ovviamente non potremo garantirli. Non riusciamo più – conclude la Caregi – ad anticipare le spese“. Un piccolo sostegno finanziario arriva grazie all’affitto di alcune aule, come la palestra, che  permette di far fronte all’attuale crisi.

I problemi passano anche attravero il numero di iscritti. In città saranno le due scuole medie, Volponi e Pascoli, ad accogliere nelle proprie aule gli studenti delle quinte elementari. E quest’anno il futuro delle dei due istituti si giocherà al foto-finish: rispetto ai 150 ragazzi dell’anno scorso, al momento dalle scuole  primarie di Urbino usciranno poco più di 100. Un numero che rischia di compromettere le  sorti dei due Istituti, in particolare del personale docente.

Tema caldo quello della docenza per l‘Istituto Pascoli, diretto da Daniela Tittarelli: “Qui spendiamo oltre 100mila euro per le supplenze, ma la sofferenza sono le sostituzioni giornaliere“. Per legge, solo a partire dal quindicesimo giorno di malattie si possono richiedere le supplenze. Vista la difficoltà di trovare docenti con ore disponibili da spendere, questa situazione crea disagi: “Quando  non troviamo nessuno per una sostituzione – continua Tittarelli-  siamo costretti a spostare gli studenti in altre classi in modo da non far perdere loro ore fondamentali. Dobbiamo ringraziare l’Ufficio scolastico provinciale che ha messo a disposizione docenti di particolari materie – come musica e informatica – che a seguito della Riforma si erano visti ridurre le ore di lezione settimanali”. Una soluzione che è stata utile sia ai docenti (che hanno potuto recuperare le ore perse)  sia ai ragazzi (che hanno usufruito di materie che altrimenti sarebbero scomparse).

Negli istituti secondari superiori si respira un’aria migliore. La prima differenza fondamentale è la tassa di iscrizione alla quale si può attingere per far fronte ad alcune spese amministrative o gestionali: per esempio il liceo classico Raffaello, con i suoi 560 studenti ha entrate per 39.200 euro. Come spiega il dirigente scolastico Bruno Papi “nonostante in questi ultimi tre anni le risorse dallo Stato siano arrivate con il contagocce, questi fondi ci garantiscono di far fronte ad eventuali spese extra”.

Gli istituti secondari possono poi contare sul Fondo di istituto (Fis) da utilizzare per progetti o iniziative promosse dai docenti di ruolo, non colpito dagli ultimi tagli nella scuola pubblica. Anche l‘Istituto Tecnico Mattei riesce a resistere alla crisi. Non ci sono problemi strutturali di rilievo e la scuola riceve una quantità adeguata di finanziamenti, come spiega la preside Silvia Gelardi: “La nostra forza sono le imprese private, da cui riceviamo molti contributi. Sono tutte aziende del nostro territorio“. Non mancano neppure le collaborazioni con l’Università di Urbino, frequenti e proficue per i ragazzi. Infine, una buona parte dei finanziamenti arriva dal Fondo sociale europeo.

Stessa situazione per il liceo scientifico Laurana: la struttura di per sé è nuova e in realtà non ci sono problemi. Unico limite, come ha sottolineato la preside Bianca Maria Pia Marré, “è l’assenza nella sede di via Pacioli di una palestra per gli studenti costretti a utilizzare quella comunale”. Piccoli criticità ci sono ovviamente in tutte le scuole, ma come hanno sottolineato i tre presidi la Provincia dà loro un notevole sostegno.

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Provincia, piano neve a rischio: mancano i fondi http://ifg.uniurb.it/2011/11/15/ducato-notizie-informazione/provincia-piano-neve-a-rischio-mancano-i-fondi/9650/ http://ifg.uniurb.it/2011/11/15/ducato-notizie-informazione/provincia-piano-neve-a-rischio-mancano-i-fondi/9650/#comments Tue, 15 Nov 2011 18:15:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=9650 [continua a leggere]]]> URBINO – “Non ci sono risorse per il piano neve”. E’ l’allarme dell’assessore alla viabilità della provincia di Pesaro e Urbino, Massimo Galuzzi. Giovedì sarà presentato il piano neve per la stagione invernale 2011/2012, ma ancora non si conosce la cifra che sarà destinata alle misure anti-neve.

“Nell’ultimo decennio si sono spesi in media 800mila euro l’anno. Lo scorso inverno addirittura 1 milione e 200mila. – ha detto Galuzzi – Quest’anno con i tagli dovremo confidare negli assestamenti di bilancio. Siamo preoccupati per la sicurezza dei cittadini”.

Fra le misure che il piano prevederà, una classificazione delle strade per gradazione di pericolo. Sarà salvaguardata la viabilità nelle strade di collegamento con le strutture sanitarie e in quelle percorse dai mezzi pubblici.

Dal 1° dicembre al 30 aprile, per effetto di un’ordinanza della provincia, nelle strade a maggiore pendenza e nei percorsi più critici, come la Bretella di Urbino, sarà vietato transitare senza pneumatici da neve o catene a bordo. Una misura già attiva, su ordinanza dell’Anas, nei tragitti Fossombrone-Bivio Borzaga, Montesoffio-Tufo-Urbania. Nella tratta compresa fra Pesaro e Trasanni, l’obbligo di pneumatici da neve o catene sarà limitato ai periodi in cui nevicherà.

“Decisivo sarà il coordinamento fra i Comuni della provincia, le forze dell’ordine, la Protezione civile e i vigili del fuoco. – ha concluso l’assessore Galuzzi – Negli ultimi anni il piano neve ha funzionato bene e, nonostante i tagli, cercheremo di organizzarci al meglio perché ciò avvenga anche quest’anno”.

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