il Ducato » teatro romano http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » teatro romano http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Il Ducato n.7 – 4 maggio 2015 http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato/il-ducato-n-7-4-maggio-2015/73149/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato/il-ducato-n-7-4-maggio-2015/73149/#comments Mon, 04 May 2015 08:38:44 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73149 [continua a leggere]]]> E’ in edicola il settimo numero de Il Ducato. Tra i temi affrontati questa settimana:

Viaggio nei ricordi dei passeggeri dell’ex ferrovia Fano – Urbino. La riqualificazione del teatro romano sepolto nel centro della città, a pochi passi dal Duomo. Il Rinascimento urbinate raccontato da venti studenti francesi della facoltà di architettura attraverso i loro disegni. L’ultima edizione del Festival di giornalismo culturale, con photogallery dei protagonisti che vi hanno partecipato.

Ducato n.7 – 4 maggio 2015


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La mappa segreta della Urbino romana http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/la-mappa-segreta-della-urbino-romana/73016/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/la-mappa-segreta-della-urbino-romana/73016/#comments Wed, 29 Apr 2015 16:21:53 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73016 [continua a leggere]]]> La pianta della città romana

La pianta della città romana

URBINO – Urvinum Mataurense era molto più che un teatro romano. Dalla mappa ricostruita dagli archeologi emerge  un’ intera città nascosta sotto quella rinascimentale. La sua ampiezza sfruttava la parte pianeggiante più alta della città. Con un po’ di fantasia, ci si può passeggiare idealmente anche oggi. La città era costruita secondo uno schema classico. Quanti sospettavano che camminando da piazza della Repubblica fino a via Saffi si segue quasi fedelmente il cardus maximus? E che il decumanus maximus si intersecava perpendicolarmente all’altezza di via Veterani?

Nel punto in cui il cardo, la via che tagliava la città da Nord a Sud, si incontrava con il decumano, la strada che la tagliava da Est a Ovest, c’era il foro, la piazza centrale e più importante della città. Il foro romano era situato nei pressi dell’attuale piazza Duca Federico, la parte più importante dell’età rinascimentale. Urvinum si estendeva dunque dalla parte bassa di via Veneto fino al punto più alto di via Saffi, passando per via Santa Chiara. La cinta muraria non è molto evidente attualmente, comunque dalle fondamenta della chiesa di San Paolo le antiche mura procedono a monte della via San Girolamo, e sotto il monastero di Santa Chiara, lungo il giardino del vecchio tribunale fino a raggiungere Palazzo Passionei, continuando a monte di via Budassi per terminare a porta Maia.

La città rinascimentale, purtroppo, si erge sui resti di quelli antica, nascondendo la maggior parte della storia romana urbinate. Alcuni frammenti di mura sono stati rinvenuti all’interno del Palazzo dell’Arcivescovado e dentro il cortile interno del Palazzo Battiferri. In via Santa Chiara sono in corso i lavori per riportare alla luce una struttura risalente all’età repubblicana. E non finisce qua. Sotto la città romana se ne nasconde un’altra: la rete idrica. All’esterno delle mura romane per esempio, la chiesa di San Sergio, situata a metà di via Raffaello, è stata eretta sopra un’antica cisterna di epoca romana, ma il reticolato di canali e canaletti è molto più esteso, ampliato in tutte le fasi della storia città e ultimato nel Rinascimento.

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Bilancio 2015, un milione e mezzo per urbanistica, strade ed edilizia. Il Pd: “Non c’è visione globale” http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/bilancio-2015-un-milione-e-mezzo-per-urbanistica-strade-ed-edilizia-il-pd-manca-un-piano-complessivo/72687/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/bilancio-2015-un-milione-e-mezzo-per-urbanistica-strade-ed-edilizia-il-pd-manca-un-piano-complessivo/72687/#comments Wed, 29 Apr 2015 13:10:38 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72687 LA MAPPA Tra gli interventi principali previsti nel bilancio 2015 la manutenzione delle strade extraurbane, la pavimentazione in centro, un nuovo parcheggio in via Giro dei debitori e una pista ciclabile in zona Cesane. L'opposizione però attacca ]]> URBINO – Oltre un milione e mezzo di euro in un anno per cambiare Urbino. Una pista ciclabile alle Cesane, nuove aree di sosta in diverse zone della città, pavimentazione nuova in alcune strade del centro e manutenzione in diverse strade extraurbane: ecco a cosa serviranno i fondi, inseriti nel bilancio previsionale approvato il 18 aprile. L’opposizione però non è soddisfatta: “Manca una visione complessiva della città, ci sono solamente interventi estemporanei o di manutenzione”, lamenta Piero Sestili, capogruppo del Pd.

pavimento

La pavimentazione di Piazza della Repubblica

Strade. Una delle voci più rilevanti riguarda la manutenzione delle strade extraurbane. Sono previsti 300 mila euro di lavori per il solo anno in corso. La stessa cifra è stata stanziata anche per il 2016 e il 2017.  Si interverrà sull’asfalto della strada comunale 58 di Monte Olivo e della strada comunale 59 di Maciolla. Tra le priorità anche la comunale 71 in località Miniera dove recentemente il torrente Apsa ha esondato. Anche il centro di Urbino subirà un corposo restyling: sono stati stanziati 200 mila euro per la nuova pavimentazione di una parte di piazza della Repubblica e di via Veneto.

Parcheggi. Tra i lavori per aumentare il numero di posti auto è stato previsto un intervento in via Giro dei Debitori, di fronte ai negozi. Centomila euro erviranno per creare un posteggio perpendicolare alla strada in quella che attualmente è un’area verde su una scarpata. Il progetto è già pronto e si prevede di portarlo a termine entro il 2015 o al massimo nei primi mesi del 2016. Almeno secondo i piani dell’assessore all’Urbanistica Roberto Cioppi. Secondo il Comune il nuovo parcheggio in via Giro dei debitori dovrebbe eliminare il problema delle auto lasciate abusivamente ai lati della strada, in zone senza strisce. La finalità è la stessa del lavoro previsto nei pressi della rotonda di fronte all’ospedale. Nella zona, infatti, è comune lasciare la macchina a cavallo tra il marciapiede e la carreggiata. Con un nuovo progetto invece si punta a restringere lo spartitraffico per poter realizzare a lato della strada nuovi posti auto per chi deve andare nei negozi e nella banca di fronte. Nella zona oltre ospedale si sta studiando anche un cambiamento della viabilità. Le opposizioni però sono dubbiose, soprattutto sull’intervento in via Giro dei debitori. “Dopo aver costruito Santa Lucia ci sono 500 posti vuoti per le macchine – ha detto Emilia Forti, consigliera del M5S – è incredibile dover aggiungere altri parcheggi in quella zona”. “Noi del Pd non sappiamo se sia un investimento utile: un intervento da 100 mila euro per ottenere al massimo 20 posti auto non è conveniente”, rincara la dose Sestili.

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La strada delle Cesane in cui verrà realizzata la pista ciclabile

Una ciclabile alle Cesane. Un altro progetto su cui viene investito molto è la pista ciclabile nel parco delle Cesane. Un percorso di circa 3 chilometri dalla rotatoria di fronte al Consorzio fino al parco dell’Aquilone. Nei 250 mila euro preventivati per realizzarlo rientrano anche l’installazione di impianti per ricaricare le biciclette elettriche. Questi saranno messi nelle aree di sosta sul tracciato. Ad ora sono previste tre differenti zone attrezzate (di cui una vicino al mausoleo dei duchi ed un’altra nei pressi del camping Ca’ Mignone) in cui saranno presenti giochi per i bambini, un chiosco e anche un piccola scuola di golf.

Ex. Tra gli interventi messi in bilancio c’è anche quello sul capannone in località Sasso. L’edificio è stato danneggiato dal “nevone” del febbraio 2012. La giunta urbinate ha previsto di riqualificare la struttura con 117 mila euro, ma il suo futuro è ancora legato all’ex-Megas recentemente acquistato dal comune. Molto probabilmente il capannone verrà riutilizzato per allestire all’interno degli uffici comunali. Nella relazione previsionale e programmatica che accompagna il bilancio c’è anche la riqualificazione dell’ex fornace Volponi, rudere abbandonato da tempo. L’intervento, però, non è stata ancora messo a bilancio perchè non esiste ancora un progetto preciso.

Aree verdi e Borgo Mercatale. Interventi anche per i parchi o le zone verdi di Urbino. Circa 30 mila euro saranno investiti per mettere a posto l’area dietro il tribunale, che al momento è lasciata a se stessa. Nel 2015 continuerà poi la manutenzione del parco della Resistenza in attesa di un vero e proprio progetto per rimettere a posto la zona vicina alla fortezza Albornoz.

Resta da decidere anche come intervenire sul parco delle Vigne, la collina che sovrasta Borgo Mercatale. L’idea sarebbe quella di trasformare l’area in un giardino rinascimentale grazie a uno studio di botanica che aiuti a ricreare una flora simile a quella del 1500. Per ora si stanno definendo le linee guida per lanciare un concorso raccogliendo idee, anche internazionali. L’intervento rientra nel progetto di riqualificazione dell’intera area, che prevede anche la trasformazione di Borgo Mercatale in una piazza pedonale e i lavori sulla Data in occasione dell’Expo, per i quali in bilancio sono stati previsti 30 mila euro per il 2015. Per il Pd, però, il progetto su Mercatale sarebbe dovuto già partire, soprattuto dopo la costruzione di Santa Lucia che, a detta dei dem, ha “invertito la polarità della città”.

Un museo a Schieti. Soldi anche per interventi nelle località di Trasanni, Cavallino e Schieti. In particolare in quest’ultima frazione un progetto finanziato con i fondi del Gal punterà a trasformare un edificio di proprietà comunale in via vicolo cieco n.2 in un museo della civiltà contadina. Dal 2016 saranno invece realizzati dei marciapiedi a Mazzaferro, Gadana e Pallino. Per questi lavori sono messi a bilancio 250 mila euro sia per il prossimo anno che per il 2017. Il M5S urbinate ha definito certamente utile un lavoro del genere, ma forse non tra le priorità. Emilia Forti ha proposto piuttosto di investire quei soldi in marciapiedi che portino ad esempio a Santa Lucia partendo da La Piantata.

Teatro romano. Con 106 mila euro, di cui più di 80 mila finanziati dal Gal, potrà essere riportato alla luce il teatro romano oggi coperto da una tettoia di alluminio.

Il M5S urbinate, pur attaccando il bilancio previsionale per una mancanza di interventi sul turismo e sull’educazione,  nel complesso considera positivo il piano delle opere previsto. Ma la Forti ha voluto sottolineare come manchino fondi per incentivare la gente a vivere ad Urbino. Il rischio, per l’esponente M5s, infatti, è quello di scendere sotto i 15 mila abitanti, soglia sotto cui calano anche i fondi che lo Stato trasferisce ad un Comune.

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Urbino abbandonata: un tour nei luoghi dimenticati della città ducale / FOTO http://ifg.uniurb.it/2014/02/06/ducato-online/urbino-abbandonata-un-tour-nei-luoghi-dimenticati-della-citta-ducale-foto/56646/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/06/ducato-online/urbino-abbandonata-un-tour-nei-luoghi-dimenticati-della-citta-ducale-foto/56646/#comments Thu, 06 Feb 2014 11:29:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=56646 FOTOGALLERIA La storica Fornace Volponi, la Data, l'ex Megas e l'area archeologica del teatro romano sono solo alcuni dei luoghi abbandonati nel territorio di Urbino. Spazi e strutture lasciate all'incuria. Custodite da lamiere e impalcalcature: segno di restauri iniziati e mai terminati]]> URBINO – Incuria, degrado, trascuratezza. In qualunque modo vogliate chiamare l’abbandono, a Urbino non mancano le testimonianze di come l’opera dell’uomo, nuova o antica che sia, possa finire nel dimenticatoio per decenni, lasciando una cicatrice sul volto della città. Un fenomeno incarnato, ad esempio, dalla Fornace Volponi, patrimonio di architettura industriale e legata a doppio filo con la storia di Urbino. All’epoca della rivoluzione industriale, la fornace era uno dei maggiori produttori di laterizi della provincia: passata a inizio Novecento nelle mani della famiglia Volponi (la stessa del poeta e senatore Paolo), la fabbrica ha chiuso i battenti nel 1971, trasformandosi con il passare degli anni nel rudere attuale.

Diversa la storia della Data: prima antiche scuderie dei Montefeltro, poi restauro incompiuto dell’architetto Giancarlo De Carlo. Al giorno d’oggi, la Data ospita periodicamente esposizioni artistiche, ma buona parte dell’edificio è rimasto allo stato di cantiere, accumulando col tempo rifiuti e ruggine.

Il centro di Urbino è un dedalo di vicoli tutti da scoprire: in uno di questi, via San Domenico, si trovano due gioielli nascosti. Il primo è l‘area archeologica del teatro romano, coperta da una tettoia di lamiera da decenni, al punto che alcuni urbinati di mezza età si ricordano che le lamiere erano lì già durante la loro infanzia. Il secondo è l’Oratorio di San Gaetano, al cui interno si trova un affresco di Ottaviano Nelli risalente al secondo decennio del Quindicesimo secolo: un’opera protetta da sbarre.

A volte capita che l’abbandono coabiti affianco a luoghi vivi: è il caso di Palazzo Veterani, sede della Facoltà di Lettere (ora Dipartimento Discum): parte dell’edificio è inagibile da diversi anni e le finestre integre dell’ala tutt’ora utilizzata sono affiancate da quelle frantumate dell’ala dimenticata.

A poca distanza, in via Santa Chiara, c’è un palazzo residenziale abbandonato da tempo: si trova tra la Fondazione Bo, gioiello di architettura, e l’ex tribunale, altro rudere adesso in fase di recupero. L’edificio fa parte di quel versante di Urbino che per anni ha conosciuto solo l’oblio: l’ex convento di Santa Chiara, fortunatamente, è stato restaurato, mentre quello di San Girolamo, lì a fianco, attende ancora la prima tranche di lavori.

Ma il rischio di abbandono lo corrono anche i numerosi negozi chiusi in centro negli ultimi mesi, o i bagni pubblici vicino alla statua di Raffaello, non eleganti ma necessari, o il distributore di benzina del Sasso, chiuso sei anni fa e rimasto ancora lì in attesa della bonifica del sottosuolo.

Proprio il Sasso è la piccola capitale urbinate dell’incompleto. In cima alla collina si trova un’area artigianale che sarebbe potuta decollare, se non fosse stata costruita nel pieno della crisi economica. La struttura portante è ultimata, ma solo due attività hanno aperto i battenti: il resto del capannone è solo uno scheletro.

Curiosa la sorte dell’ex Megas, un cantiere che non è mai stato ultimato. Nel 2002, la Megas (azienda pubblica per la distribuzione del gas) accese un mutuo per la nuova sede al Sasso. Costo: 4 milioni e 441.000 euro.  I lavori vennero però fermati da una serie di pasticci tecnici e bisticci politici che, accompagnati all’ingresso di Megas in Marche Multiservizi e di quest’ultima nel consorzio Hera, hanno portato alla chiusura del cantiere nel 2007. Da allora, solo cemento e ruggine.

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