il Ducato » teatro http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » teatro http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Giobbe Covatta agli studenti di Urbino: “Uso la risata per far pensare, ma non sono un politico” http://ifg.uniurb.it/2015/03/05/ducato-online/giobbe-covatta-agli-studenti-di-urbino-uso-la-risata-per-far-pensare-ma-non-sono-un-politico/67298/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/05/ducato-online/giobbe-covatta-agli-studenti-di-urbino-uso-la-risata-per-far-pensare-ma-non-sono-un-politico/67298/#comments Thu, 05 Mar 2015 14:26:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67298 6° (sei gradi) sul cambiamento climatico]]> covatta-ridottaURBINO – Giobbe Covatta non si sente un esperto di comunicazione, anzi. “Io di mestiere faccio il comico”, si schermisce, come se decenni a riempire teatri non valessero nulla. Un gioco iniziato così, di fronte agli studenti dell’università “Carlo Bo”. Il dibattito, dal titolo “La cultura del teatro, il teatro della cultura”, è stato organizzato  dalle Politiche Giovanili del Comune e moderato dalla Direttrice del dipartimento di comunicazione Lella Mazzoli. Una chiacchierata fra l’attore, la docente e i ragazzi.

“Io esperto di comunicazione? Non so neanche usare il computer…” esordisce il comico. “E allora che cosa ci fai con una borsa portacomputer?” chiede divertita Lella Mazzoli. “Vuoi vedere che ci tengo qui dentro? Guarda!”.  Tira fuori un corposo manoscritto e lo presenta al pubblico: “Questo è il mio nuovo spettacolo e l’ho interamente scritto a mano. Si chiama Viva l’Afrìca – lo legge con l’accento sulla i – ma forse il titolo così non si può tenere”, scherza fra le risate dell’aula piena, divertita dalla sua bravura nel catturare in un semplice dettaglio il contrasto tra la cultura digitale e il passato analogico. “Io se devo mandare un’email chiedo aiuto a mia figlia”.

“Io sono un comico e il mio primo obiettivo è far ridere – spiega Covatta – il pubblico paga il biglietto e vuole questo da me. Poi se riesco anche a stimolare una curiosità, se le persone tornando a casa cercano su internet se quello che ho detto è vero, è una doppia soddisfazione”. E’ questo il significato: uno spettacolo che intrattiene e riesce allo stesso tempo veicolare un messaggio. L’impegno sociale del resto fa parte da anni della carriera dell’attore, che viaggia di frequente in Africa per contribuire a progetti di sviluppo, come la costruzione di acquedotti e scuole elementari.

Anche lo spettacolo teatrale che sta portando ora in tournée, e che ha fatto tappa a Cagli, è incentrato su un tema di attualità. Si intitola 6° (sei gradi) e fa ridere e riflettere insieme su una delle grandi sfide del nostro tempo, il cambiamento climatico. “Ma lo spettacolo non è un comizio – chiarisce l’attore – il comico storicamente, fin dai tempi dei giullari, aveva un ruolo sociale: denunciare le magagne, pur facendo ridere. Il problema è quando il comico vuole diventare un re, o quando il re diventa un comico”. Impossibile non notare un riferimento alla politica italiana, dove il confine fra spettacolo e comizio è stato valicato da entrambe le parti.

Anche se non sa usare il computer, un esperto di comunicazione Covatta deve esserlo per forza: anni di teatro, cinema, televisione lo testimoniano, per non parlare dei libri che ha pubblicato, best-seller da milioni di copie. Il segreto forse sta tutto nella voglia di raccontare, come nelle decine di documentari girati nel continente africano: “Mi aggiro per questo pianeta cercando di raccontare quello che vedo – spiega – non tecnicamente, ma da un punto di vista sentimentale e emotivo. A volte mi è riuscito bene, a volte no: male che vada, mi sono fatto un viaggio in Africa”.

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Teatro, Amat: biglietti gratuiti per i giovani dai 16 ai 24 anni http://ifg.uniurb.it/2015/03/02/ducato-notizie-informazione/teatro-amat-biglietti-gratuiti-per-i-giovani-dai-16-ai-24-anni/66855/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/02/ducato-notizie-informazione/teatro-amat-biglietti-gratuiti-per-i-giovani-dai-16-ai-24-anni/66855/#comments Mon, 02 Mar 2015 12:25:27 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=66855 [continua a leggere]]]> URBINO – L’Amat (Associazione marchigiana attività teatrali) incentiva la passione dei giovani per il teatro regalando biglietti gratuiti. Con l’iniziativa Invit@teatro, rivolta ai ragazzi tra i 16 e i 24 anni residenti nelle Marche, l’associazione con sede ad Ancona ha messo a disposizione un  numero limitato di ingressi per una serie di spettacoli che verranno resi noti, a partire da oggi, il primo e il terzo lunedì del mese. La lista degli eventi sarà pubblicata sulla pagina  www.nuovascenamarche.it, sulla pagina Facebook dell’associazione e di Giovani Marche e sul sito www.giovani.marche .it. Si parte giovedì 5 marzo alle 21.15 con lo spettacolo Ballata di Uomini e Cani di Marco Paolini al Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio.

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Ovazione per la Guerritore al Sanzio, ma i giovani disertano il teatro http://ifg.uniurb.it/2015/02/08/ducato-online/ovazione-per-la-guerritore-al-sanzio-ma-i-giovani-disertano-il-teatro/65017/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/08/ducato-online/ovazione-per-la-guerritore-al-sanzio-ma-i-giovani-disertano-il-teatro/65017/#comments Sun, 08 Feb 2015 10:01:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=65017 "Qualcosa rimane" al teatro Sanzio

“Qualcosa rimane” al teatro Sanzio

URBINO – Il sipario si apre sulle note di Perfect Day di Lou Reed, e sulla ricostruzione dettagliata dell’interno di un appartamento newyorkese. E’ già in scena Monica Guerritore, protagonista e regista di Qualcosa Rimane, presentato venerdì sera in anteprima nazionale al Teatro Sanzio di Urbino. Interpreta il ruolo di Ruth Steiner, una scrittrice affermata sul viale del tramonto, che stringe un legame profondo con la sua migliore allieva, l’ambiziosa Lisa Morrison.

Una grande vetrata fa da sfondo all’appartamento pieno di libri, tappeti, cuscini, un caminetto e un quadro di Matisse. Nel corso dei tre atti dello spettacolo dalla grande finestra si rincorrono le stagioni, la notte e il giorno, l’alba, il tramonto, le stelle e i temporali, mentre dentro le due donne si conoscono, si confidano, parlano di uomini assenti sulla scena ma presenti nel testo – padri incapaci, compagni infedeli.

Per la prima dello spettacolo, il teatro non si è riempito: sono rimasti liberi circa 150 posti, un terzo del totale, ma l’assenza non si sente, perché le 300 persone sedute fra la platea e il palco formano un pubblico attento e coinvolto, anche se non così giovane come Monica Guerritore si era augurata durante la conferenza stampa dello spettacolo.

Qualcuno fra il pubblico mormora che si aspettava di vedere Carolina Crescentini nei panni della coprotagonista sul palco, come segnalato nel programma. Al suo posto Alice Spisa, giovane ma meno nota promessa del teatro italiano (Premio Ubu 2013).

Lo scontro generazionale rappresentato in scena, dove la gioventù è acerba ma fiduciosa di sfondare, e dove l’esperienza si è fatta pagare col dolore, si riproduce all’inverso nelle reazioni del pubblico.

I pochi giovani presenti sono molto preparati, quasi tutti avevano già assistito alle prove dello spettacolo nei giorni precedenti, e mostrano rispetto per la protagonista più grande. “Mi ha colpito che la donna matura non riesca a scrivere dei suoi segreti personali – è il commento di Emanuele, liceale – e scelga di confidarli solo alla sua migliore amica, che però la tradisce”. Il pubblico più maturo tende invece a giustificare la ragazza giovane, prendendone le parti: “E’ normale essere ambiziosi a quell’età – commenta una spettatrice, Anna, all’uscita della platea – eravamo tutti così quando volevamo spaccare il mondo”.

Dove invece il pubblico è unanime è nell’ovazione per Monica Guerritore, di cui alla fine dello spettacolo si sente decantare “il fascino, il carisma” da ogni angolo del teatro, dopo lunghi e ripetuti applausi. La sua compagna di scena passa piuttosto inosservata, “sembrava solo un monologo della Guerritore”, si spinge a dire qualcuno. Alla fine dello spettacolo Alice Spisa rimane molto composta, sembra quasi stanca, e lascia presto il palco dove invece si attarda Monica Guerritore, sorridente, balla, canta, prende la neve che ha chiuso lo spettacolo cadendo dall’alto e la lancia in direzione del pubblico che applaude e la chiama per nome, mentre si chiude il sipario sulla sua doppia prova da attrice e regista.


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La Guerritore al Sanzio: “Il teatro non è morto, e i giovani possono amarlo” http://ifg.uniurb.it/2015/02/04/ducato-online/qualcosa-rimane-venerdi-al-teatro-sanzio-monica-guerritore-il-teatro-non-e-una-cosa-morta-2/64439/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/04/ducato-online/qualcosa-rimane-venerdi-al-teatro-sanzio-monica-guerritore-il-teatro-non-e-una-cosa-morta-2/64439/#comments Wed, 04 Feb 2015 15:30:56 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64439 Monica Guerritore

Monica Guerritore

URBINO – “I giovani rifiutano il teatro quando racconta cose morte: i giovani odiano la banalità, la ripetizione”. Alla conferenza di presentazione del suo “Qualcosa rimane”, di cui è regista e interprete, Monica Guerritore arriva con indosso un paio di grandi occhiali scuri. Incontra i giornalisti al Comune di Urbino, città che ha scelto per la prima dello spettacolo, venerdì 6 febbraio alle 21 al Teatro Sanzio. Ed è quando finalmente si scopre gli occhi che si concede veramente. Racconta dell’entusiasmo provato nel riscoprire il testo di Donald Margulies – portato in scena negli Stati Uniti nel 1996 – del fascino di un’opera che “parla dell’animo umano”, e che per questo “non può non piacere anche ai giovani”.

Le nuove generazioni sono anzi al centro dello spettacolo e dell’interesse dell’attrice. Giovane è Lisa Morrison, aspirante scrittrice interpretata a turno da Alice Spisa e Lucilla Mininno. Che è timida ma ambiziosa, al punto di rubare la scena alla Guerritore, nel ruolo dell’affermata autrice Ruth Steiner. Che dell’artista è allieva, poi amica, infine rivale. Che per la sua impazienza e immaturità “commercializza il tempo con la fretta”, alimentandosi furiosamente dell’esperienza della mentore, arrivando a impossessarsi della sua vita e a tradirne la fiducia.

Giovane è lo scenario in cui si sviluppa la storia: la carriera di Ruth Steiner è segnata dall’incontro con la rivoluzione della Beat Generation, oltre che dalla relazione segreta con il grande poeta dell’epoca Delmore Schwartz. Un’esperienza così affascinante, quella vissuta dalla Steiner negli anni Cinquanta degli eccessi e della sperimentazione, da smuovere gli animi delle nuove generazioni. “I ragazzi non potranno evitare di farsi coinvolgere dalle musiche di Lou Reed, Patti Smith e Leonard Cohen – spiega la Guerritore – dai suoni e dai colori  di quel tempo”.

Giovane è anche chi ha curato la versione italiana di “Qualcosa rimane”. Se il produttore è Pierfrancesco Pisani, ex studente di Urbino, a interpretare il ruolo di Lisa sono due attrici emergenti, che ben rappresentano la voglia di imparare dai grandi. “Lavorare con la Guerritore – racconta Alice Spisa – è al tempo stesso commovente e terrificante”.

Promosso dal Comune e dall’Amat, Associazione marchigiana attività teatrali, l’appuntamento di venerdì sarà la prima nazionale della commedia drammatica di Margulies. Gli studenti di Urbino in questi giorni hanno potuto assistere alle prime prove tecniche, possibilità offerta dalla stessa Guerritore per avvicinare i ragazzi al palcoscenico. Perché lo spettacolo è sì la storia di un maestro che muore nella vita del suo allievo, ma è anche un tributo a quell’arte che tanto li ha uniti. Alla scrittura, al teatro, a quel “qualcosa che rimane”.

(Biglietti a partire da 11 euro)

 

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Con “Qualcosa rimane” Monica Guerritore porta a teatro gli studenti di Urbino http://ifg.uniurb.it/2015/01/29/ducato-online/con-qualcosa-rimane-monica-guerritore-porta-a-teatro-gli-studenti-di-urbino/64028/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/29/ducato-online/con-qualcosa-rimane-monica-guerritore-porta-a-teatro-gli-studenti-di-urbino/64028/#comments Thu, 29 Jan 2015 14:43:37 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64028 Monica Guerritore

Monica Guerritore

URBINO – Le tende rosse e pesanti non sono un muro, baste scostarle per entrare in teatro. Nessun biglietto, nessun controllo. Sul palco del teatro Sanzio Monica Guerritore prova il suo spettacolo “Qualcosa rimane”, storia di un profondo legame tra professoressa e alunna, che andrà in scena venerdì 6 febbraio.

Ogni studente può attraversare il teatro e sedersi dove vuole per assistere alle prove tecniche e attoriali. Un’opportunità che è stata l’attrice a voler offrire: “Parleremo di giovani, di scontro tra il vecchio e il nuovo – racconta al Ducato Monica Guerritore – quale luogo meglio di Urbino? Voglio far conoscere questo lavoro, così magico e affascinante. I ragazzi devono conoscere cosa succedere sul palco, dove la materia prende forma, dove c’è l’anima del dramma”.

L’Amat, Associazione marchigiana attività teatrali, ha scelto Urbino per l’anteprima nazionale dello spettacolo. La scelta della città ducale sembra essere perfetta per l’adattamento teatrale di Collected Stories, opera del premio Pulitzer Donald Margulies.

La storia parla della relazione tra la giovane Lisa Morrison e l’insegnante Ruth Steiner, legate da un rapporto sempre più intimo. Questo rapporto verrà distrutto dalla ragazza che tradirà la fiducia di Ruth rivelando il suo più grande segreto: in passato la Steiner aveva avuto una relazione clandestina con lo scrittore Delmore Schwartz.

I ricordi della donna portano il pubblico nel mondo dell’America della Beat Generation grazie alle musica di Lou Reed, Patti Smith e Leonard Cohen.

Lo spettacolo è uno dei punti di forza della stagione teatrale urbinate 2014/2015 che rientra all’interno di un programma culturale più ampio, voluto dall’assessore alla cultura Vittorio Sgarbi.

“Sgarbi ha portato ad Urbino delle eccellenze. Su questo mi trova assolutamente d’accordo. I giovani devono conoscere la bellezza dell’eccellenza per non cadere nel dilettantismo”.

Non è la prima volta che Monica Guerritore viene ad Urbino. L’attrice è stata ospite dell’Università Carlo Bo in occasione della consegna della laurea ad honorem ad Andrea Camilleri, il 12 novembre 2012.

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Giorno della Memoria: le iniziative a Urbino e nel Montefeltro http://ifg.uniurb.it/2015/01/26/ducato-online/giorno-della-memoria-le-iniziative-a-urbino-e-nel-montefeltro/63512/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/26/ducato-online/giorno-della-memoria-le-iniziative-a-urbino-e-nel-montefeltro/63512/#comments Mon, 26 Jan 2015 14:07:50 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=63512 efeb3deb06

Anne Frank

Per ricordare le vittime della Shoah e delle leggi razziali, nella provincia di Pesaro e Urbino sono state organizzate diverse iniziative. Martedì 27 gennaio 2015 si celebrano i 70 anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz.

Il comune di Urbino ha organizzato un breve concerto del Klezmer duo, composto da Roberto Gazzani (clarinetto e fisarmonica) e Paolo Sorci (chitarra). L’iniziativa si terrà alle 11.00 al Collegio Raffaello, in piazza della Repubblica. La parte musicale sarà accompagnata da alcune riflessioni sul significato del Giorno della Memoria: il ricordo dello sterminio del popolo ebraico, della persecuzione italiana dei cittadini ebrei, di chi ha subito deportazione, prigionia e morte e di chi si è opposto al nazifascismo. La musica, che risuonerà nel salone Raffaello, è stata scelta come linguaggio universale capace di rivolgersi a tutti suscitando forti emozioni e profonde riflessioni. Sarà presente il sindaco Maurizio Gambini.

Il dipartimento di studi internazionali dell’università di Urbino ha affidato a Donatella Marchi di ‘Teatro Cust 2000′ e Matteo Giunta de ‘La Resistenza della poesia’ la lettura di alcuni brani tratti dalle opere politiche e dai libri di Primo Levi. Le letture inizieranno alle 13 nella sala di lettura di Palazzo Petrangolini. Alle 11 invece ogni dipartimento della ‘Carlo Bo’ osserverà un minuto di silenzio mentre sulla home page di Uniurb.it sarà pubblicato il discorso del rettore Vilberto Stocchi.

Il Collettivo per l’autogestione ha deciso di celebrare il Giorno della Memoria ricordando, assieme agli orrori del passato, quelli odierni in Palestina. Alle 16 all’interno dell’aula ‘Libera biblioteca De Carlo’ (l’ex aula C3 del Magistero) verranno presentate le mostre fotografiche ‘La tragedia di essere vittime delle vittime’ e ‘Le crepe oltre il muro: la resistenza dei beduini del Negev’. Al termine inizierà il documentario ‘This is my land Hebron’, filmato che racconta la guerra israelo-palestinese.

All’istituto comprensivo statale “Anna Frank” di Montecalvo in Foglia, lunedì 26 gennaio alle 21.00 è prevista una conferenza pubblica multimediale di Paride Dobloni, docente di storia e filosofia del liceo scientifico “Torelli” di Fano. Il racconto del professore partirà dalle leggi razziali in Italia per poi approfondire alcune storie di persecuzione nel territorio della provincia. Dobloni parlerà anche dei campi di internamento civile, dove il regime fascista recluse diversi oppositori politici.

A Fermignano la mattinata del 27 si aprirà alle 10.30 con un concerto per le scuole primarie e secondarie nel salone comunale. L’iniziativa, organizzata dall’Istituto comprensivo Donato Bramante, vede protagonista il gruppo musicale giovanile Cantores Ascensionis di Sant’Angelo in Vado. La giornata si concluderà alle 21.00 presso la sala Monteverdi, dove l’associazione Il Vascello ha organizzato una serie di letture di testi e testimonianze.

A Urbania il Giorno della Memoria sarà celebrato con uno spettacolo teatrale. Martedì 27 alle 21.15 al teatro Bramante andrà in scena “L’amico ritrovato”, adattamento teatrale del racconto di Fred Uhlman. Una storia ambientata nella Germania nazista che parla dell’amicizia tra due ragazzi di sedici anni: Hans, figlio di un medico ebreo e Konradin, appartenente ad una famiglia aristocratica tedesca antisemita.

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“L’amico ritrovato” in scena al teatro Bramante di Urbania http://ifg.uniurb.it/2015/01/26/ducato-online/lamico-ritrovato-in-scena-al-teatro-bramante-di-urbania/63405/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/26/ducato-online/lamico-ritrovato-in-scena-al-teatro-bramante-di-urbania/63405/#comments Mon, 26 Jan 2015 10:57:22 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=63405 Spettacolo teatrale L'amico ritrovato

Una scena dello spettacolo

La storia di un’amicizia ai tempi del nazismo, nella quale la tragedia della Shoah s’interseca con le vite di due adolescenti. La compagnia del Teatro del Torrino di Roma mette in scena in modo vincente un libro difficile da raccontare e conquista i giovani, attraverso una resa coinvolgente e movimentata.

L’appuntamento è per martedì 27 alle 21.15 al teatro Bramante di Urbania, dove andrà in scena l’adattamento teatrale del racconto di Fred Uhlman “L’amico ritrovato”, con la regia di Luca Pizzurro. Una storia ambientata nella Germania nazista che racconta l’amicizia tra due ragazzi di sedici anni, Hans, – figlio di un medico ebreo – e Konradin, appartenente ad una ricca famiglia aristocratica tedesca.

Una rappresentazione nella quale la vita quotidiana, gli incontri tra i due protagonisti e i rapporti con i rispettivi genitori vengono raccontati attraverso il linguaggio del corpo e la musica che diventa la partitura sulla quale le azioni vanno ad inserirsi. Il regista ha scelto di adattare così un testo in cui i dialoghi sono pochi e il racconto della vicenda è contenuto nei vivi ricordi di un Hans ormai adulto. Nello spettacolo la narrazione è affidata alla voce registrata di Arnoldo Foà: l’ultima traccia da attore lasciata dal grande interprete, anche lui vittima a suo tempo delle leggi razziali.

La vicenda è ambientata nella Stoccarda del 1932. Hans e Konradin s’incontrano a scuola e fra loro nasce uno splendido rapporto. La loro amicizia, che comincia a vacillare perché i genitori di Konradin non vogliono che il figlio frequenti degli ebrei, s’interrompe bruscamente con l’avvento dell’ideologia nazista nella vita scolastica. È il dicembre del 1932, un mese più tardi Adolf Hitler sarebbe diventato cancelliere della Germania nazista.

Lo spettacolo, andato in scena la prima volta nel 2010, avrà una durata di un’ora e dieci minuti. Il costo del biglietto sarà di 15/10 per gli interi e 12/8 per i ridotti.

Giorno della Memoria: tutti gli eventi a Urbino e nel Montefeltro

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Lotto e superstizione a teatro: “Sogno di una notte di mezza sbornia” a Fermignano http://ifg.uniurb.it/2015/01/20/ducato-notizie-informazione/lotto-e-superstizione-a-teatro-sogno-di-una-notte-di-mezza-sbornia-a-fermignano/63011/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/20/ducato-notizie-informazione/lotto-e-superstizione-a-teatro-sogno-di-una-notte-di-mezza-sbornia-a-fermignano/63011/#comments Tue, 20 Jan 2015 13:01:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=63011 URBINO, 20 GEN – Al Salone Comunale di Fermignano arriva Sogno di una notte di mezza sbornia La compagnia teatrale amatoriale Voci tra le quinte, con la regia di Elena Cancellieri, venerdì 23 e sabato 24 gennaio, mette in scena l’esilarante commedia di Eduardo De Filippo.

La commedia fu scritta da Eduardo nel 1936 riadattando la commedia  La fortuna si diverte, scritta da Athos Setti per la scena toscana.

La trama
La vicenda ruota intorno al gioco del lotto, al mondo delle superstizioni e alle credenze popolari.  Pasquale Grifone, il protagonista, riceve in sogno la visita di Dante Alighieri che gli suggerisce 4 numeri fortunati da giocare, ma il noto poeta sottolinea che i numeri, oltre a fargli vincere una vera fortuna, rappresentano anche la data della sua morte. La profezia si avvera. Pasquale vince e si trasferisce con tutta la famiglia in un costoso appartamento e iniziano una “nuova lussuosa vita”. L’unico che non riesce a godere di questa condizione è però proprio Pasquale ossessionato dall’incombente momento della sua scomparsa. Il tanto temuto giorno arriva, Pasquale dice di sentirsi molto male e all’ora predetta, le 13, l’uomo cade svenuto. La famiglia credendolo morto chiama il medico che si accorge subito che il protagonista è vivo e vegeto. Nella grande euforia il medico viene invitato a pranzo, ma declina l’offerta per un impegno alle 13. L’allegra compagnia insiste credendo ormai passate le 13, ma alle 13 mancano ancora 5 minuti…

 

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Finardi a Urbino: “Le vignette di Charlie Hebdo non sono esagerate. Gli ideali si devono poter criticare” http://ifg.uniurb.it/2015/01/19/ducato-online/finardi-a-urbino-le-vignette-di-charlie-hebdo-non-sono-esagerate-gli-ideali-si-devono-poter-criticare/62921/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/19/ducato-online/finardi-a-urbino-le-vignette-di-charlie-hebdo-non-sono-esagerate-gli-ideali-si-devono-poter-criticare/62921/#comments Mon, 19 Jan 2015 12:15:35 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=62921 Finardi in concerto al Sanzio

Finardi in concerto al Sanzio

URBINO – “Se una radio è libera ma libera veramente, mi piace ancor di più perché libera la mente”. Per chi come Eugenio Finardi ha cantato la rivoluzione delle radio libere negli anni settanta, l’attacco terroristico al settimanale francese Charlie Hebdo è quanto di più ‘blasfemo’ possa concepire un uomo. “La libertà di parola e stampa è una delle grandi conquiste dell’uomo”, dice il cantautore commentando la tremenda vicenda parigina al termine del suo spettacolo “Parole e musica”, giovedì scorso al Teatro Sanzio di Urbino.

Una messa in scena inusuale per un musicista dall’anima elettrica come Finardi, che si sviluppa tra sonorità acustiche, racconto biografico e riflessione sull’attualità. Nel suo nuovo spettacolo la “parola” precede sempre la “musica”: ogni brano ha la sua storia, ogni evento ha ispirato una canzone. Così Finardi le ha, con semplicità, raccontate al pubblico tra un brano e l’altro facendo emergere emozioni in forte contrasto tra loro.

È ancora musica ribelle. I classici del repertorio (Le ragazze di Osaka, Extraterrestre, Un uomo) si mischiano ai pezzi del nuovo disco, il combattivo Fibrillante. Pezzi nei quali il cantante urla il suo sdegno contro una classe dirigente di “ideologi cresciuti alla Bocconi”, dove è facile vedere il riferimento a Mario Monti e altri ministri del suo governo. O il rassegnato lamento di Savonarola, con il cantante che come l’eretico bruciato sul rogo predica contro una società di “arrivisti e arroganti”. Per questo si dichiara critico verso “coloro che dicono che Hebdo aveva esagerato. Più un’ideale è intenso e forte più si deve poterlo criticare, più si deve poterlo prendere in giro”.

Così durante lo spettacolo Finardi non si limita a porgere i brani al suo pubblico, ma ragiona a lungo, tra un pezzo e l’altro, sulla genesi dei suoi testi o su temi d’attualità come i licenziamenti nelle fabbriche a Terni e in Sardegna. Raccontandosi si commuove quando parla della nascita di Elettra, sua figlia affetta da sindrome di Down. Un momento che, per il cantante, rappresenta la cesura fondamentale della sua vita, la fine degli atteggiamenti da rocker egocentrico, la disillusione verso i beni materiali e la lenta scoperta di un mondo riempito dall’affetto che scaccia la solitudine.

FINARDI 3Un concerto raccontato. Ed è anche per questa nuova visione del mondo, per questo cambio radicale che pensa a “Parole e musica”, che nasce dalla “percezione che la gente ha voglia non solo di canzoni, di contenuti, di racconti. Mi sono reso conto che negli ultimi anni mi veniva dal pubblico non solo una richiesta di canzoni, di musica, di melodia – afferma l’artista – ma anche l’esigenza di un incontro che servisse a chiarire e ad approfondire i temi che in questi tempi turbolenti sempre più ci inquietano, ma anche le storie che hanno ispirato le canzoni che canto e le riflessioni che questi quarant’anni di carriera e di esperienza mi hanno portato a fare”. Le sonorità si fanno meno aspre ed elettriche per venire incontro al “desiderio di un pacato confronto in tempi di comunicazione urlata”.

Il pubblico ascolta attento, non si sente nemmeno un sussurro durante il racconto che precede quasi ogni brano. Solo verso la fine dello spettacolo, quando la scaletta si fa più accesa e il ragionare di Finardi si immette nell’invettiva, gli ascoltatori ricambiano il gruppo con lunghi e convinti applausi.

Il buon rapporto con Urbino. Quando lo spettacolo finisce il teatro Sanzio si svuota con lentezza, con gli spettatori che si scambiano pareri all’uscita o si attardano per cercare di scambiare qualche parola con l’artista. Qualcuno sottolinea come spettacoli del genere facciano bene alla città, rammaricandosi per la scarsa presenza di urbinati in un teatro comunque pieno.

Finardi dopo qualche minuto compare all’ingresso per firmare autografi e dialogare ancora un po’ con il suo pubblico. Spende parole di apprezzamento per il teatro Sanzio che lo ha ospitato per la serata: “E’ uno dei miei posti preferiti in Italia. Lo si vede subito arrivando ad Urbino. C’è il Palazzo Ducale che va verso il cielo mentre il teatro è radicato a terra, come un presidio dell’arte”. E’ stata la sua seconda volta ad Urbino, dopo il concerto del 2012, ma forse questa volta non ha lasciato solo il ricordo di una bella serata, ma pensieri profondi su cui poter riflettere.

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Summer school, a Urbino vanno in scena le opere di Shakespeare http://ifg.uniurb.it/2014/03/24/ducato-online/summer-school-a-urbino-vanno-in-scena-le-opere-di-shakespeare/60126/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/24/ducato-online/summer-school-a-urbino-vanno-in-scena-le-opere-di-shakespeare/60126/#comments Mon, 24 Mar 2014 16:39:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=60126 William_Shakespeare_Chandos_PortraitURBINO – Recitare viaggiando, un binomio per rilanciare il turismo mettendo in primo piano la cultura. Questa l’intuizione di Shakespeare in Italy, una nuova organizzazione no- profit, che insieme all’Università “Carlo Bo” ha organizzato nella città ducale un corso estivo dedicato al drammaturgo inglese.

“Tutto il mondo è un teatro, e tutti gli uomini e le donne non sono che attori”, scriveva il Bardo in Come vi piace. Dal ducato francese, in cui è ambientata, a quello di Urbino, la commedia di Shakespeare ha attraversato secoli e nazioni, continuando a  nutrire lo spirito e risvegliando le aspirazioni artistiche di chi, per ambizione o per diletto, vuole cimentarsi nell’interpretazione di opere e personaggi tanto complessi.

Turisti, avventori, studenti e urbinati che fossero interessati a calcare il palcoscenico recitando passi tratti da Il mercante di Venezia o a struggersi davanti a una Giulietta senza vita (copione alla mano), potranno farlo. Il costo della summer school, che si terrà a Urbino dal 12 al 26 luglio, è di quasi 2000 euro, cifra che comprende anche il soggiorno in un albergo del centro e qualche escursione.

Per essere della partita, oltre ad avere una discreta conoscenza della lingua inglese, bisogna presentare la propria richiesta entro il 30 aprile. Sul sito web dell’associazione tutte le informazioni su modalità d’iscrizione, corsi e docenti.

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