il Ducato » ucraina http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » ucraina http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Crisi in Ucraina, uno studente: “Vivo nelle Marche ho paura di perdere la mia famiglia” / VIDEO http://ifg.uniurb.it/2014/03/07/ducato-online/crisi-in-ucraina-uno-studente-vivo-a-urbino-e-ho-paura-di-perdere-la-mia-famiglia-video/58947/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/07/ducato-online/crisi-in-ucraina-uno-studente-vivo-a-urbino-e-ho-paura-di-perdere-la-mia-famiglia-video/58947/#comments Fri, 07 Mar 2014 15:04:52 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58947 VIDEO Sono più di 5mila gli ucraini. Li abbiano incontrati Ci hanno descritto lo stato d'animo di una popolazione che osserva impotente dall'Italia ciò che sta succedendo nel proprio paese GUARDA LA NUOVA EDIZIONE DEL DUCATO TV LA TESTIMONIANZA Olga, studentessa ucraina a Urbino: "Se scoppiasse la guerra tornerei"]]> URBINO – Mentre in Crimea continuano gli scontri, le comunità ucraine scendono in piazza per protestare contro l’invasione del loro paese. Il 23 febbraio a Roma era stato organizzato un corteo di protesta al quale hanno partecipato centinaia di ucraini che vivono in Italia, una cinquantina provenivano anche dalle Marche. Abbiamo incontrato alcuni di loro, testimoni diretti e in stretto contatto con parenti o amici che abitano in quei luoghi. Ci hanno raccontato che cosa sta vivendo il loro popolo e quali sono le speranze per il futuro dei loro paesi.

Tra le testimonianze anche quella di una professoressa di origine russa dell’Università di Urbino che ci ha raccontato come si vive l’altra faccia della medaglia.


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Ducato Tv n. 6 – 6 marzo 2014 http://ifg.uniurb.it/2014/03/07/ducatotv/ducato-tv-n-6-6-marzo-2014/58895/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/07/ducatotv/ducato-tv-n-6-6-marzo-2014/58895/#comments Fri, 07 Mar 2014 10:40:37 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58895 URBINO – Torna il Ducato Tv: in questo numero racconteremo la crisi in Ucraina vista dagli occhi di russi e ucraini che vivono nelle Marche; Giorgio Londei e Maria Clara Muci sono al ballottaggio per essere candidati del Pd urbinate alle prossime comunali, dopo avere vinto le primarie; un bronzo dello scultore Lisippo ritrovato nel 1961 a Numana e adesso conservato a Malibù, secondo la Corte d’appello di Roma deve tornare in Italia; Urbino su Instagram; abbiamo seguito minuto per minuto lo storico Carnevale di Fano.

Magazine curato da Laura Morelli.
Conduce Diana Orefice

In redazione: Monica Generali, Marta Cioncoloni, Giovanna Olita, Federica Salvati, Lorenza F. Pellegrini, Mario Marcis, Silvia Pasqualotto, Francesco Morrone, Agnese Fioretti, Gabriella Lanza, Virginia della Sala, Marisa Labanca, Ilaria Betti.

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Olga, studentessa ucraina a Urbino: “Mi sento impotente, se scoppiasse la guerra tornerei” http://ifg.uniurb.it/2014/03/04/ducato-online/olga-ucraina-urbino-se-scoppiasse-guerra/58643/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/04/ducato-online/olga-ucraina-urbino-se-scoppiasse-guerra/58643/#comments Tue, 04 Mar 2014 17:45:33 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58643 Olga Anikeyeva, studentessa ucraina

Olga Anikeyeva, studentessa ucraina

URBINO – Gli occhi e i gesti nervosi delle mani tradiscono la sua timidezza, ma la voce di Olga è ferma e ha voglia di raccontare le ore di grande tensione che si stanno consumando nel suo Paese.

Olga Anikeyeva ha 21 anni, è originaria di Ivano-Frankivsk, città dell’Ucraina occidentale non lontana da Leopoli e da tre anni studia a Urbino. Ama l’Italia e il suo obiettivo è laurearsi in Lingue, ma in questo periodo è molto preoccupata per il padre e il fratello che sono rimasti in Ucraina.

“Vivere da qua la situazione mi fa sentire impotente – racconta Olga – l’ultima volta che sono tornata a casa è stato a dicembre, ma ogni giorno sento il mio fratellino”. Olga è arrivata in Italia insieme alla mamma, che ora lavora a Fano. Nel suo paese ha lasciato il padre, che insegna geofisica all’Università di Ivano-Frankivsk, e il fratello di 17 anni, che deve ancora finire il liceo.

“Provengo dalla parte più nazionalista e filo-europea dell’Ucraina – spiega Olga – le promesse di Yanukovich ci rassicuravano. Per noi l’Europa è un simbolo di protezione e di giustizia e farne parte non voleva dire solo stabilità economica, ma significava soprattutto identificazione culturale”.

Olga racconta che in Ucraina coesistono due mondi incompatibili: la parte est del Paese, ancora attaccata e quasi fusa con la Russia e la parte ovest, desiderosa di una nuova identità. “La nostra lingua nazionale è l’ucraino, mentre a est si parla e si pensa in russo. È come se si sentissero protetti dalla politica di Putin e avessero paura del cambiamento. Credo che non protestino contro le ingiustizie perché temono di perdere il lavoro e la loro stabilità ”.

La madre di Olga ha degli zii russi, ma non li sente da anni. “Ho una cara amica che vive a Krasnodar, nel sud della Russia – confessa Olga – ma non ho mai parlato con lei di politica. Non ho idea di quale sia la sua posizione e questo argomento è come se fosse un tabù. Ho il terrore che mi dica che apprezza quello che sta facendo Putin e se così fosse mi darebbe troppo fastidio, rischieremmo di litigare”.

Per quanto riguarda gli scontri di Maidan Olga si è fatta la sua idea: “A iniziare è stata la polizia. Le persone si erano organizzate per manifestare sotto il palazzo del Governo e sono stati bloccati mentre cercavano di passare. Sono morti quattro ragazzi, colpiti dritti al cuore dai proiettili. Questo significa che i poliziotti hanno mirato e sparato senza pensarci due volte”.

Secondo Olga la polizia non cercava solo di far desistere i manifestanti, ma aveva ordini precisi per impedire di entrare anche ai giornalisti. “Loro volevano distruggere le telecamere, impedire che ci fossero testimonianze. Non contemplano la libertà di espressione”.

Olga dovrà lavorare in estate e dovrebbe tornare in Ucraina a settembre per far visita ai suoi parenti. “Da noi la situazione è piuttosto calma, non ci sono scontri diretti, ma sono comunque tutti terrorizzati. Putin potrebbe introdurre l’esercito non solo in Crimea, ma in tutto il Paese e in quel caso ci potrebbe essere una guerra vera e propria. Se succedesse qualcosa correrei subito a casa dalla mia famiglia”.

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Calzature, Al The Micam 350 aziende marchigiane: “Clima incerto per la crisi in Ucraina” http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-online/calzature-al-the-micam-350-aziende-marchigiane-clima-incerto-per-la-crisi-in-ucraina/58251/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-online/calzature-al-the-micam-350-aziende-marchigiane-clima-incerto-per-la-crisi-in-ucraina/58251/#comments Mon, 03 Mar 2014 11:53:44 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58251 save-the-date-20140303-landing-pageURBINO – Le Marche giocano sempre un ruolo da protagonista del calzaturiero made in Italy, anche e soprattutto grazie all’export. A confermarlo il dato delle presenze alla fiera internazionale del settore calzaturiero: su 1589 aziende presenti al “The Micam” (che si svolge dal 2 al 5 marzo), ben 355 sono quelle marchigiane: il 20 per cento, più di ogni altra regione. Ma quest’anno la tensione tra Russia e Ucraina dallo scacchiere della politica internazionale piomba anche su Milano. Proprio come sul Mar Nero, il clima a Rho Fiera è tutt’altro che disteso. “I buyer – spiega Daniele Polidori, titolare dell’azienda Brador di Tavullia, che ora si trova al Micam – sono molto selettivi, hanno poco budget e poco tempo per acquistare i prodotti e della ripresa nemmeno l’ombra. Inoltre la crisi ucraina e il crollo del rublo sono fattori che si ripercuotono inevitabilmente sugli acquisti dei russi in fiera”.

La politica russa sembra essere, però, solo la punta dell’iceberg e l’associazione dei calzaturieri avverte: “Il sentimento recente degli operatori è mutato – si legge in un comunicato di Cleto Sagripanti, presidente Assocalzaturieri – l’inverno mite in Russia, Ucraina e Kazakistan (il gelo è arrivato solo in concomitanza coi saldi), la svalutazione del rublo sull’euro e la crescita modesta del Pil in Russia, nonché le tensioni politiche in Ucraina, fanno temere in quest’area risultati 2014 decisamente meno favorevoli”. Solo nella provincia di Pesaro e Urbino si è registrato dal 2012 al 2013 una diminuzione delle esportazioni verso la Russia del 14,85%: da 17 milioni di euro del 2012 a 14 milioni di euro, mentre le esportazioni verso il resto del mondo sono aumentate del 6,4% (fonte: Aspin 2000).

Le aziende marchigiane sono da sempre presenti alla fiera milanese della calzatura come simbolo dell’artigianalità e anche quest’anno sono più di 350. Prima fra tutti la provincia di Fermo con 220 aziende posizionate nei vari padiglioni. A seguire la provincia di Macerata con 108 aziende e  quella di Ascoli Piceno con 11 aziende. La provincia di Pesaro e Urbino è penultima nella classifica degli espositori marchigiani con 9 aziende, mentre Ancona è ultima con 7 aziende.

“Siamo solo al secondo giorno – spiega Polidori – è presto per fare pronostici. Ma sicuramente c’è una buona fetta di mercato cinese e coreana interessata ai nostri prodotti. Bene anche il resto dell’Europa. Sicuramente le aziende che hanno rapporti consolidati con i clienti riescono comunque a vendere, mentre le nuove aziende hanno maggiori problemi, non c’è molta ricerca del nuovo mercato”.

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