il Ducato » unioncamere http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » unioncamere http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Lavoro, Unioncamere: “1400 contratti nei prossimi mesi” http://ifg.uniurb.it/2015/01/20/ducato-online/lavoro-unioncamere-1400-contratti-nei-prossimi-mesi/63110/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/20/ducato-online/lavoro-unioncamere-1400-contratti-nei-prossimi-mesi/63110/#comments Tue, 20 Jan 2015 17:28:17 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=63110 operaioURBINO – Una piccola luce in fondo al tunnel per l’occupazione, almeno per quella interinale in vista delle assunzioni promesse dal Jobs Act del governo Renzi. Le previsioni di Unioncamere sull’occupazione nel primo trimestre 2015 dicono che c’è speranza per il lavoro nella provincia di Pesaro e Urbino: rispetto all’anno scorso è previsto un aumento di contratti di lavoro del 49%. Si calcolano circa 1400 nuovi contratti di lavoro rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Il saldo occupazionale, cioè la differenza tra movimenti in entrata e uscita, della provincia è il migliore delle Marche con un saldo positivo in miglioramento netto rispetto alle -310 unità lavorative perse a inizio 2014.

In questo trimestre le assunzioni effettuate dalle imprese saranno 770, il 61% di questi sarà a tempo determinato. Il settore di traino resta quelle dei servizi dov’è prevista più della metà delle assunzioni anche se dal rapporto Unioncamere risulta che la professione più richiesta sul mercato sia l’operaio metalmeccanico. Altra notizia positiva è l’aumento dei contratti per giovani under 30, in crescita del 22% dall’anno scorso.

Particolare attenzione va posta ai nuovi 350 posti di lavoro interinale in arrivo nella provincia. Questa assieme alle altre forme atipiche di contratto è sempre più frequente. Rispetto allo scorso gennaio è più diffusa del 21%. Si tratta di una scelta che le aziende tendono a fare in questa fase, in attesa di trasformare i contratti di lavoro interinale in contratti a tutele crescenti, come previsto dal Jobs Act.

“Quando faremo un bilancio del trimestre mi aspetto risultati ancora migliori rispetto alle previsioni – ha commentato il presidente di Unioncamere Marche Giovanni di Battista- comunque per rimettere in moto il sistema produttivo marchigiano, occorre far recuperare competitività non solo al terziario ma ai principali distretti manifatturieri, visto che la nostra è la regione più manifatturiera d’Italia”.

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Nuovi brevetti, Unioncamere Marche assiste le imprese. Il bando scade il 14 febbraio http://ifg.uniurb.it/2014/02/12/ducato-notizie-informazione/nuovi-brevetti-unioncamere-marche-assiste-le-imprese-il-bando-scade-il-14-febbraio/57072/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/12/ducato-notizie-informazione/nuovi-brevetti-unioncamere-marche-assiste-le-imprese-il-bando-scade-il-14-febbraio/57072/#comments Wed, 12 Feb 2014 09:03:50 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=57072 [continua a leggere]]]> URBINO – Le imprese marchigiane che hanno un nuovo brevetto da lanciare e commercializzare potranno farsi assistere da Unioncamere Marche e Università politecnica delle Marche nella loro pianificazione commerciale e di marketing. Restano due giorni per presentare domanda, il bando scade infatti il 14 febbraio.

Le 15 aziende vincitrici saranno aiutate a valorizzare il proprio brevetto. Nonostante la crisi il numero di brevetti presentati dalle aziende marchigiane è in crescita: nel 2012 erano 538, mentre l’anno scorso sono stati 653.

Il bando di Unioncamere e Università politecnica Marche è consultabile online.

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Lavoro, nelle Marche persi 19.000 posti di lavoro nel 2013 http://ifg.uniurb.it/2013/12/02/ducato-online/lavoro-nelle-marche-persi-19-000-posti-di-lavoro-nel-2013/52792/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/02/ducato-online/lavoro-nelle-marche-persi-19-000-posti-di-lavoro-nel-2013/52792/#comments Mon, 02 Dec 2013 18:14:39 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=52792 operaioURBINO – Il 2013 è stato un anno drammatico per i lavoratori delle Marche: secondo i dati Istat elaborati dalla Cna e dalla Confartigianato da ottobre 2012 a ottobre 2013 si sono persi  19.000  posti di lavoro. Gli occupati sono, così, scesi da 651.000 a 632.000.

Allo stesso tempo aumentano gli scoraggiati, giovani che non studiano e non lavorano: “Non tutti i  marchigiani che hanno perso il lavoro sono andati a ingrossare le liste degli uffici di collocamento”, affermano le associazioni artigiane. “Quasi la metà di loro ha rinunciato a cercare una nuova occupazione”. Tra di loro ci sono anche gli ultracinquantenni rimasti senza lavoro e senza pensione.

In dodici mesi i disoccupati sono saliti invece da 57.000 a 67.ooo, il dato più alto da inizio crisi. Un marchigiano su dieci, dunque, cerca attivamente un lavoro ma non lo trova. Una percentuale che per i giovani sotto i 24 anni sfiora il 40%.

Se il tasso di disoccupazione sale dall’8 al 9,6 per cento, il tasso di occupazione scende invece dal 62,9 al 61,6 per cento. Ad aver perso il maggior numero di posti di lavoro, tra ottobre 2012 e ottobre 2013, sono stati i servizi. I lavoratori occupati nel commercio e nel terzo settore sono scesi da 403.000 a 393.ooo, con una perdita di 10.000 addetti. Cinquemila posti di lavoro sono andati in fumo nell’agricoltura (da 18 a 13 mila) e 4.000 nell’industria (da 230 a 226.000). Solo la meccanica è in controtendenza e registra un aumento della produzione dello 0,3%

I più colpiti dalla crisi sono, ancora una volta,  i lavoratori dipendenti passati da 493 a 481.000 (-12.000 in un anno) mentre gli autonomi e quelli indipendenti sono diminuiti di 9.000 unità (da 158 a 151.000).

Tra le province marchigiane Fermo paga il prezzo più alto a causa del difficile momento del calzaturiero, seguita da Macerata, con le imprese ascolane che vedono la produzione ridursi del 4,3%. Più alte nella classifica Pesaro e Urbino (-3,3) e Ancona (-3,2).

“In questa situazione di grande difficoltà”, affermano Cna e Confartigianato Marche “le piccole imprese marchigiane hanno saputo creare più posti di lavoro delle grandi aziende, con un saldo positivo di oltre 7.000 lavoratori in dieci anni”.

Bisogna aspettare ancora un anno prima che l’economia della nostra Regione inizi una timida ripresa. Secondo lo studio di Unioncamere – Prometeia, quest’anno nelle Marche è prevista una caduta del Pil dell’1,6% accompagnata da una riduzione dell’occupazione dell’1,3%. La situazione dovrebbe cambiare nel prossimo biennio: la ricchezza interna delle Marche dovrebbe crescere nel 2014 e nel 2015 dello 0,9% mentre l’occupazione dovrebbe risalire dello 0,2%.

In ogni caso alla fine del 2015 i marchigiani saranno comunque più poveri rispetto a cinque anni prima: a dicembre del 2015 il valore aggiunto per abitante stimato sarà di 20.585 euro rispetto ai 21.013 euro del dicembre 2010, con una perdita di 572 euro.

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Debiti della Pubblica Amministrazione: per le aziende della provincia la colpa è del Patto di stabilità http://ifg.uniurb.it/2013/04/05/ducato-online/debiti-della-pubblica-amministrazione-per-le-aziende-della-provincia-la-colpa-e-del-patto-di-stabilita/41278/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/05/ducato-online/debiti-della-pubblica-amministrazione-per-le-aziende-della-provincia-la-colpa-e-del-patto-di-stabilita/41278/#comments Fri, 05 Apr 2013 16:43:10 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=41278

Una fabbrica di Fermignano

URBINO – La Carli 1979 Srl di Piobbico ha aspettato un anno prima di essere pagata dal comune di Arezzo. Le spettava oltre un milione di euro per un’opera di restauro. Nel frattempo i dipendenti sono in cassa integrazione.

La Nuova Cooperativa Selciatori di Pesaro realizza strade in tutto il centro Italia e aspetta 160.000 euro dal 2007. È in credito con un Comune italiano per alcuni lavori realizzati fuori bando e i dipendenti sono passati da 20 a 12, tutti in cassa integrazione. Per sopravvivere l’azienda ha dovuto bloccare i debiti con i creditori per evitare il fallimento: la cosiddetta procedura del concordato preventivo. Quest’inverno la società è stata ferma per tre mesi: il lavoro non si trova e quando capita di poter lavorare, è solo per commesse di pochi giorni per 2-3.000 euro e vengono pagati sempre dopo il tempo stabilito dal contratto.

Due storie di piccole imprese marchigiane che come molte altre fanno sempre più difficoltà a gestire la mancanza di liquidità provocata dalla crisi e aggravata dai mancati pagamenti della Pubblica Amministrazione. Proprio in queste settimane il Governo sta preparando un decreto per sbloccare 40 miliardi di euro destinati alle imprese creditrici dello Stato e degli enti locali.

Secondo l’Osservatorio Cerved nel 2012 i fallimenti nelle Marche sono aumentati del 7,7%. Pagate anche con 18-20 mesi di ritardo, a soffrire di più sono le imprese edili, che al 90% lavorano con appalti pubblici, seguono quelle della subfornitura e dei servizi (15 nella Provincia).

Secondo un’elaborazione Unioncamere sui dati del ministero dell’Interno la provincia di Pesaro e Urbino ha residui passivi, ovvero spese previste ma non ancora effettuate per 48 milioni di euro. Di questi, riferisce la Cna di Pesaro, più di 18 milioni sono destinati alle piccole e medie imprese, debito attutito solo in parte nel settembre 2012 da uno stanziamento regionale di 22 milioni di euro.

“La causa principale del debito delle Pa è il vincolo del patto di stabilità – afferma Giuseppe Lorenzi, funzionario della Cgil di Pesaro – perché i comuni hanno soldi in cassa ma non possono spenderli per mantenere sotto controllo il debito pubblico italiano”.
A questo si aggiunge una burocrazia eccessiva che allunga i tempi e provoca ulteriore ritardo. Se le imprese non vengono pagate non possono a loro volta pagare gli stipendi, i contributi ai dipendenti e i materiali ai fornitori: così la crisi si estende a macchia d’olio.

“Molte ditte usano il capitale patrimoniale per andare avanti. Attingono ai risparmi, ma alla fine quasi tutte licenziano o ricorrono agli ammortizzatori sociali”. Ad esempio la Pica di Pesaro, società edile, è passata da 400 dipendenti a 180 negli ultimi 5 anni. Sotto concordato sono la Lancia costruzioni di Pergola, la Icor Dorica di Apecchio e la Mulazzani Italino Spa di Pesaro.

“Prima si poteva lavorare con i comuni sotto i 5.000 abitanti e qualcosa si guadagnava – sostiene Senny Materni, nell’amministrazione dell’azienda Carli 1979 Srl – ma da quando anche loro sono vincolati dal nuovo patto di stabilità non si lavora proprio più”. A peggiorare la situazione è stata anche la direttiva 2011/7 dell’Unione Europea, che dal primo gennaio 2013 obbliga gli enti pubblici a pagare per beni e servizi entro 30 giorni dall’emissione della fattura.

Per Romina Barulli, responsabile amministrativo della Nuova Cooperativa Selciatori “oltre che contraddire il patto di stabilità, questa norma impedisce alle imprese di emettere fatture, poi detraibili dalle tasse.  Molti comuni ci fanno il contratto ma ci avvisano già prima che non pagheranno”.

La perdita di liquidità provoca sfiducia anche nelle banche, che non prestano più soldi e in alcuni casi hanno anche ritirato i fidi che tutelano il cliente quando il conto va in passivo.
“La situazione è tragica, siamo bloccati, non possiamo andare avanti e non basta un decreto, bisogna sbloccare il patto di stabilità e sostenere le imprese – afferma Barulli – il rigore da solo non funziona, è necessario fare degli investimenti”.

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In crescita l’export marchigiano (+6%). E Pesaro e Urbino vola (+9.9%) http://ifg.uniurb.it/2013/04/04/ducato-online/in-crescita-lexport-marchigiano-6-e-pesaro-e-urbino-vola-9-9/41054/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/04/ducato-online/in-crescita-lexport-marchigiano-6-e-pesaro-e-urbino-vola-9-9/41054/#comments Thu, 04 Apr 2013 15:51:58 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=41054 URBINO – Le imprese marchigiane aumentano le esportazioni, soprattutto verso Cina e Brasile. Secondo l’Unioncamere nel 2012 le esportazioni verso il mercato cinese sono aumentate del 21,7 per cento e del 23,3 per cento verso quello brasiliano. Alla provincia di Pesaro Urbino spetta il primo gradino del podio tra le città delle Marche: ha esportato il 9,9 per cento in più rispetto al 2011. Segue Ascoli con un più 7 per cento e Fermo con più 6,1 per cento. Il capoluogo, Ancona, più 4,2 e Macerata più 4,9 per cento.

Nonostante la crisi economica, nello scorso anno c’è stata una crescita del 6 per cento a livello regionale. A trainare l’export sono stati i prodotti di moda che muovono un mercato di 2,6 miliardi; la meccanica che segna una crescita dell’11,5 per cento con un fatturato di 1,5 miliardi e gli apparecchi elettronici con 1,2 miliardi.

Il Paese dove si esporta di più è la Francia: nel 2012 ha acquistato merci per 1,20 miliardi di euro, segnando una crescita dell’1,9 per cento. La presenza marchigiana si fa sentire anche in Germania, Belgio, Russia, Albania e Stati Uniti.

Va invece rilanciato l’export verso l’India: nello scorso anno c’è stato un crollo dell’esportazioni del 42,4 per cento. Secondo Unioncamere la vicenda dei due marò italiani accusati di aver ucciso due pescatori indiani ha inciso negativamente nei rapporti tra i due Paesi, bloccando l’export.

Ma è proprio su Cina e Brasile che le Marche puntano per il 2013: il programma promozionale di Unioncamere prevede la presenza di operatori della provincia cinese di Shandong nelle Marche e la promozione dei prodotti marchigiani in Brasile.

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Crisi, Unioncamere: nelle Marche perse 1.177 aziende e 3.000 posti di lavoro http://ifg.uniurb.it/2013/02/11/ducato-notizie-informazione/crisi-unioncamere-nelle-marche-perse-1-177-aziende-e-3-000-posti-di-lavoro/34240/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/11/ducato-notizie-informazione/crisi-unioncamere-nelle-marche-perse-1-177-aziende-e-3-000-posti-di-lavoro/34240/#comments Mon, 11 Feb 2013 10:52:07 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=34240 [continua a leggere]]]> Nel 2012 hanno chiuso 11.606 aziende marchigiane e si sono persi 3.000 posti di lavoro. Sono i dati che emergono dallo studio di Unioncamere Marche. Nello stesso periodo sono nate 10.429 nuove imprese. L’ultimo anno si chiude, dunque, con un saldo negativo di 1.177 attività. Nel 2011 le attività industriali erano invece aumentate di 100 unità.

Le aziende che hanno registrato un netto calo sono state quelle edilizie (-584), quelle del settore agricolo e della pesca (-699), del commercio (-420), dei trasporti (-68) e del settore manifatturiero (-380). Male anche l’abbigliamento che perde 60 aziende e il mobile che ne lascia per strada 42. Particolarmente negativo il bilancio dell’artigianato che perde 533 aziende e chiude il 2012 poco sopra le 50 mila unità. Un saldo positivo si ha invece per i servizi e le attività professionali, mentre sono cresciute anche le attività di alloggio e ristorazione (+152), in particolare agriturismo e bed & breakfast. In crescita anche le imprese cooperative (+41) che alla fine dell’anno erano 2.539.

Per quanto riguarda l’andamento delle imprese sul territorio regionale, il calo più consistente è stato nelle province di Macerata (-380), Ancona (-378) e Pesaro (-292). Più limitato il calo delle imprese a Fermo (-106) e ad Ascoli (-21).

 

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Unioncamere: rimandare scadenza Inail e Inps per imprese marchigiane http://ifg.uniurb.it/2012/02/15/ducato-notizie-informazione/unioncamere-rimandare-scadenza-inail-e-inps-per-imprese-marchigiane/24988/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/15/ducato-notizie-informazione/unioncamere-rimandare-scadenza-inail-e-inps-per-imprese-marchigiane/24988/#comments Wed, 15 Feb 2012 15:31:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=24988 [continua a leggere]]]> URBINO – I presidenti Unioncamere e Unioncamere Marche hanno chiesto di prorogare i termini per il pagamento dei contributi Inps e Inail. “L’eccezionale ondata di maltempo”, si dice nella lettera  indirizzata al presidenti di Equitalia Attilio Befera, ha reso impossibile per le imprese marchigiane “far fronte alle imminenti scadenze”. La Regione Marche ha chiesto un provvedimento simile al governo.

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Export: + 11% in provincia di Pesaro e Urbino nel 2010 http://ifg.uniurb.it/2011/04/05/ducato-notizie-informazione/crescita-dell-11-dell-export-pesaro-urbino/7267/ http://ifg.uniurb.it/2011/04/05/ducato-notizie-informazione/crescita-dell-11-dell-export-pesaro-urbino/7267/#comments Tue, 05 Apr 2011 15:53:10 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=7267 [continua a leggere]]]> URBINO – Balzo in avanti dell’ export in provincia di Pesaro e Urbino e di tutte le Marche. L’ Unioncamere ha registrato esportazioni di merci e servizi in partenza da Pesaro-Urbino per un valore superiore a 1.761 miliardi di euro, l’ 11,4% in più rispetto all’ export 2009,  in media con il valore regionale. Solo la provincia di Macerata ha fatto meglio, con una crescita del 16,4%. Bene anche Ancona (+11% rispetto al 2009). I principali partner commerciali della regione sono Francia, Germania e Belgio. Pesaro-Urbino vale un terzo delle esportazioni regionali nel settore “meccanica” (419 milioni di euro).

(a.r.)

Dati Unioncamere

L’export delle province marchigiane
2.009 2.010 variazioni var. %
Ancona 2.827.467.726 3.139.125.440 311.657.714 11,0
Ascoli Piceno vecchi confini 2.357.136.679 2.563.224.689 206.088.010 8,7
Ascoli Piceno nuovi confini 0 1.598.424.559 0 0,0
Fermo 0 964.800.130 0 0,0
Macerata 1.234.362.718 1.436.194.379 201.831.661 16,4
Pesaro Urbino 1.582.003.906 1.761.854.363 179.850.457 11,4
MARCHE 8.000.971.029 8.900.398.871 899.427.842 11,2

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Crisi imprese: +247% le procedure fallimentari nel 2010 in provincia http://ifg.uniurb.it/2011/03/21/ducato-online/crisi-imprese-247-di-procedure-fallimentari-nel-2010-in-provincia/6216/ http://ifg.uniurb.it/2011/03/21/ducato-online/crisi-imprese-247-di-procedure-fallimentari-nel-2010-in-provincia/6216/#comments Mon, 21 Mar 2011 18:08:29 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=6216 [continua a leggere]]]> URBINO – Più che raddoppiato nel 2010 il numero di imprese che hanno avviato la procedura di fallimento, rispetto al totale di aziende presenti nella provincia di Pesaro Urbino. Lo scorso anno, per ogni 10 mila unità, 23 hanno dichiarato fallimento; nel 2009 il dato relativo era stato di 9,3. Nel complesso un +247% che denota l’enorme difficoltà dell’imprenditoria locale.
Il dato è stato elaborato sia a livello regionale, sia a livello provinciale da Cerved Group, società di business information.

La piccola media impresa, che rappresenta la colonna portante dell’economia provinciale, è la realtà imprenditoriale più colpita, a seguito di un calo nelle commesse da parte della grande industria. Le procedure fallimentari sono state avviate, in particolare, nel settore manifatturiero e in quello delle costruzioni.

“La nostra impresa soffre una crisi di riflesso, le commesse della grande industria sono in picchiata, da qui nasce il problema dei fallimenti” – ha commentato Alberto Drudi – Presidente di Unioncamere sia della Provincia, sia della Regione. A livello nazionale le Marche si attestano al terzo posto nei fallimenti, dopo Sardegna e Lombardia. Nell’intera regione, per l’anno 2010, sono state aperte 26,4 procedure ogni 10 mila unità, con una variazione di “solo” un +32,2% rispetto al 2009 (20,1 procedure).

“Come Unioncamere stiamo cercando di mettere in moto iniziative che possano agevolare lo sbarco delle nostre imprese sui mercati esteri, come stanno facendo le grandi industrie da alcuni anni. A tal proposito valutiamo in modo positivo il bilancio della fiera del mobile di Kiev, dove erano presenti 23 imprese provinciali su un totale di 30 aziende, rappresentanti la regione Marche.”

Nel 2010 comunque, tra le imprese che hanno chiuso e quelle che hanno avviato l’attività, si registra un saldo positivo di 300 unità. “Segno – conclude il presidente di Unioncamere – che la situazione è difficile ma non compromessa del tutto. Nel 2010 abbiamo avuto un aumento dell’11% nell’export e da qui dobbiamo ripartire”.

(f.m.)

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Cresce il numero di imprese attive nelle Marche nel 2010 http://ifg.uniurb.it/2011/03/01/ducato-notizie-informazione/nel-2010-cresce-il-numero-di-imprese-attive-nelle-marche/5435/ http://ifg.uniurb.it/2011/03/01/ducato-notizie-informazione/nel-2010-cresce-il-numero-di-imprese-attive-nelle-marche/5435/#comments Tue, 01 Mar 2011 11:57:14 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=5435 [continua a leggere]]]> Torna a crescere il numero delle aziende marchigiane in attività, con un aumento di 969 imprese. E’ quanto emerge dall’elaborazione del Centro Studi Unioncamere che sottolinea come alla fine del 2010 le aziende siano salite da 158.489 a a 159.459. Da due anni non si registrava un aumento delle imprese attive sul territorio regionale.

I settori alloggio e ristorazione fanno registrare la crescita maggiore (+287), bene anche il commercio (+259). Auentano anche le imprese edili (+181),  le più colpite dalla crisi, ma non si tratta di una ripresa del settore quanto di una scelta di molti lavoratori di mettersi in proprio come muratori o carpentieri. Tra loro è alta la percentuale di extracomunitari.
In ripresa anche i tradizionali comparti manifatturieri (meccanica, moda, mobile) che dopo due anni difficili fanno registrare di nuovo il segno positivo (+20).
La quasi totalità degli imprenditori ha scelto di costituirsi come società di capitale (+855), sostanzialmente stabili le società di persone (+4) e le imprese individuali (+12) che restano comunque la maggioranza delle imprese.

Soddisfazione nelle parole del Presidente di Unionmarche Alberto Drudi che vede fra i marchigiani “la voglia di investire su sé stessi e sulle proprie capacità e competenze. Sfidando i mercati assumendosi il rischio di fare impresa. Se in questi anni la nostra regione ha resistito alla crisi, è stato grazie soprattutto alla qualità del suo tessuto produttivo e alla forza delle famiglie, che si è tradotta in risparmio e tenuta sociale. Per fortuna e per merito, abbiamo queste solide basi da cui ripartire.
Ma Drudi lancia anche un allarme: “Le imprese chiedono alle istituzioni iniziative concrete per affiancarle in questo compito: rimuovere gli ostacoli burocratici, rilanciare l’ammodernamento delle infrastrutture e della pubblica amministrazione, investire sulla formazione e sostenere la presenza sui mercati esteri dei nostri imprenditori”.

(m.c.)

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