il Ducato » università di urbino http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » università di urbino http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Palazzo Ducale in 3D: firmato l’accordo, ora si aspettano i soldi da Roma http://ifg.uniurb.it/2013/12/02/ducato-online/palazzo-ducale-in-3d-firmato-laccordo-ora-si-aspettano-i-soldi-da-roma/52759/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/02/ducato-online/palazzo-ducale-in-3d-firmato-laccordo-ora-si-aspettano-i-soldi-da-roma/52759/#comments Mon, 02 Dec 2013 17:58:56 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=52759 I Torricini

Palazzo Ducale

URBINO – La Città Ideale diventa social e tra qualche mese avrà un’app con la quale i visitatori potranno godersi il dipinto di Piero Della Francesca. È stato firmato oggi l’accordo tra le Università di Urbino, Bologna e Ancona e la Soprintendenza delle Marche per promuovere la digitalizzazione di Palazzo Ducale.

Per ora il progetto realizzato riguarda solo il famoso quadro rinascimentale ma anche tutte le stanze del Duca Federico potrebbero avere a breve un perfetto fac-simile in 3D grazie a degli speciali laser-scanner in grado di digitalizzare pareti, mobilie e opere d’arte.

L’uso del condizionale è d’obbligo perché il ministero per i Beni artistici e culturali dovrà prima dare l’ok alla richiesta di finanziamento del progetto.

“L’idea nasce per valorizzare uno dei patrimoni culturali più importanti della regione – dice Maria Rosaria Palazzi, Soprintendente ai beni storici e artistici delle Marche – e per riavvicinare i giovani ai musei, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie”.

L’applicazione realizzata grazie a Paolo Clini, docente dell’Università Politecnica delle Marche, permetterà di scoprire particolari e curiosità di Palazzo Ducale con un semplice tocco sullo schermo di un tablet.

“Tramite uno smartphone o un tablet – dice  Clini – chiunque potrà esplorare un quadro ad alta risoluzione e vedere dettagli nascosti che ad ‘occhio nudo’ non  si vedrebbero”. Il procedimento è molto semplice, una volta scaricata l’app basterà inquadrare con il cellulare i dipinti rinascimentali per scoprire storie e informazioni sulle opere d’arte.

“La strada da seguire è quella della digitalizzazione – afferma Stefano Pivato, rettore dell’Università di Urbino – l’accordo firmato oggi il frutto di una collaborazione tra le nostre università”.

Dello stesso parere il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Sauro Longhi: “Occorre trovare un filo d’unione tra i giovani artisti rinascimentali e i giovani che oggi guardano quei quadri e non c’è modo migliore se non farlo attraverso i social network”.

“Benjamin oggi si sarebbe innamorato dei social network- dice Lella Mazzoli, direttrice del dipartimento di Comunicazione dell’università di Urbino – noi dobbiamo parlare ai giovani e dobbiamo farlo con il loro linguaggio”.

Il museo, insomma, deve essere un esperienza piacevole. E’ scritto anche sullo statuto dell’ICOM (International Concilium of Museum) dove viene citata come ultima parola enjoyment, divertimento. Da oggi, anche Palazzo Ducale fa un passo in più verso questa direzione.

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Sub-Urbinoir, al via la tre giorni dedicata al romanzo nero. Con la speleologia protagonista http://ifg.uniurb.it/2013/11/26/ducato-online/sub-urbinoir-al-via-la-tre-giorni-dedicata-al-romanzo-nero-con-la-speleologia-protagonista/51998/ http://ifg.uniurb.it/2013/11/26/ducato-online/sub-urbinoir-al-via-la-tre-giorni-dedicata-al-romanzo-nero-con-la-speleologia-protagonista/51998/#comments Tue, 26 Nov 2013 16:50:44 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=51998 urbinoirURBINO  – Una neonata collana di libri, una caccia al TesHorror e un Viaggio al centro della Terra (muniti di occhiali 3d). Sono solo alcune delle novità della quarta edizione di Urbinoir, la tre giorni dell’università di Urbino che, da mercoledì 27 a venerdì 29, tingerà la città ducale di tutte le declinazioni del genere noir, dalla letteratura al cinema e alla musica. Ma quest’anno c’è una new entry, o meglio un aspetto che si eleva a chiave di lettura dell’intero festival: la speleologia e il sottosuolo. Non a caso quest’anno la manifestazione si intitola Sub-Urbinoir, per approfondire le infiltrazioni continue tra scienza e immaginario popolare.

Il primo appuntamento è mercoledì alle 10 a palazzo Petrangolini, sede del dipartimento di Studi internazionali (Disti), per dare il via ad una giornata che avrà come protagonisti l’omaggio a Franca Rame, il concerto del violinista Michele Bartolucci e soprattutto lo scrittore di Comacchio Marcello Simoni. Quel Simoni che, dopo aver partecipato alla scorsa edizione del festival, a Urbino ha deciso di dedicare il suo thriller storico I sotterranei della Cattedrale, ambientato tra le colline di un Montefeltro di fine ‘700. Vincitore del premio Bancarella, Simoni torna ad Urbino dopo aver appena sfornato L’isola dei monaci senza nome.

La speleologia è invece protagonista della mattinata di giovedì 28, tra le origini scozzesi della geologia e gli “Speleotemi: tra scienza e leggenda” (dalle 10 a palazzo Petrangolini). Ma andare alla ricerca dei segreti della terra è possibile anche tuffandosi nelle pagine di grandi scrittori, aspettando “L’emozione dell’inaspettato: il sottosuolo nell’immaginario di Poe, Verne e Lovecraft” (dalle 15 sempre nella sede del Disti). Dalla letteratura al cinema, con proiezione e discussione del film in 3d di Eric Brevig Viaggio al centro della terra, ispirato al romanzo fantastico di Jules Verne (dalle 21 al centro culturale Golem).

Ma soprattutto, giovedì è anche la giornata di presentazione di Urbinoir Studi, la nuova collana a cura dei docenti e dei ricercatori dell’università di Urbino Alessandra Calanchi, Giovanni Darconza e Jan Marten Ivo Klaver, assieme alla ex studentessa della Carlo Bo e attuale direttrice editoriale della Aras Edizioni di Fano Federica Savini. Un progetto che dimostra, più di tutto il resto, come questa manifestazione sia cresciuta e si sia radicata, dopo essere nata quasi per gioco, ispirata a una giornata di studi dedicata a Sherlock Holmes che per tre anni si è tenuta a Pesaro. Un progetto che prende il via con il libro di Giovanni Darconza (autore de Il ladro di parole) Il detective, il lettore e lo scrittore, già pubblicato a settembre 2013 da Aras Edizioni e dedicato al genere letterario del giallo metafisico.

Dulcis in fundo, per tutti quelli a cui nel frattempo fosse venuta fame, la cena noir con delitto che dalle 20.30 di sabato 29 concluderà la kermesse. L’appuntamento è all’agriturismo Ca’ Mignone, dove tra una portata e l’altra gli attori di TesHorror insceneranno un delitto su cui gli invitati, divisi a squadre, dovranno indagare per scoprire il nome dell’assassino. Attraverso una caccia al tesoro in perfetto stile noir.

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Ricercatrici precarie in cattedra alla “Corte di Battista” http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-online/ricercatrici-precarie-in-cattedra-alla-corte-di-battista/49764/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/05/ducato-online/ricercatrici-precarie-in-cattedra-alla-corte-di-battista/49764/#comments Wed, 05 Jun 2013 08:53:58 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=49764

Elisa Montironi, ricercatrice ‘precaria’

URBINO – Hanno intorno ai 30 anni, sono ricercatrici con contratti che durano, se va bene, per un anno e parlare di futuro per loro è quasi un’utopia. Sono per la maggior parte del tempo nei loro laboratori ma da giovedì 6 giugno, alla Sala del Maniscalco a Urbino, saliranno in cattedra e saranno le ‘duchesse’ protagoniste “alla corte di Battista“.

Quattro tavole rotonde durante i quali sei ricercatrici ‘precarie’ dell’Università di Urbino presenteranno al pubblico le loro attività e i loro lavori riguardo a temi di attualità. “Il nostro obiettivo è quello di dare visibilità alle ragazze – spiega la professoressa Laura Chiarantini, delegato per il Rettore alle Pari Opportunità e organizzatrice dell’evento – cercando anche di abbinare tematiche diverse apparentemente distanti ma che mirano a sviluppare il dibattito, anche con i non addetti ai lavori”.

La situazione attuale, spiega Sara Biagiotti, una delle protagoniste degli incontri, è “una giungla, ma nostante i pochi mezzi, le risorse quasi a zero e le poche prospettive future di vita o di carriera, a spingerci resta sempre la passione, la voglia di realizzare i nostri sogni, la testa ma soprattutto il cuore”.  Sara ha 31 anni e da sette è una ricercatrice ‘precaria’ nel Dipartimento di Scienze biomolecolari con una borsa di studio a progetto ottenuta dopo il dottorato. Avrebbe dovuto ricevere, come da consuetudine,  un assegno di ricerca più dignitoso in termini economici ma, a causa della scarsità di fondi, ne sono concessi solo 10 all’anno. Lei , come la maggior parte degli altri 131 ricercatori all’università, dei quali 47% sono donne, ha un futuro precario e spesso neanche tutti i contributi pagati.

Il primo incontro inizierà alle 21 e avrà come tema la ‘Migrazione di donne e uomini e dei loro saperi’ e a intervenire saranno docenti e le ricercatrici Athanasia Andriopoulou ed Elisa Montironi.

Athanasia ha 35 anni, è venuta in Italia dalla Grecia 15 anni fa per studiare e dopo un master a Roma e un dottorato a Genova ora è una ‘contrattista‘, ovvero ha un contratto di ricerca a tempo determinato, rinnovato ogni tre, sei mesi o un anno. “Le difficoltà sono le stesse per tutti i precari, ma essere donna rende tutto più complicato: la natura stessa della nostra femminilità viene messa in secondo piano per la carriera e con essa tutte le esigenze naturali, biologiche, come avere dei figli – spiega la dottoressa Andriopoulou –  pensare di avere un figlio per me sarebbe un suicidio perché non sarei in grado di mantenerci con continuità”.

“Il morbo della precarietà è quello di precludere i giovani ad avere un futuro – sostiene Elisa Montironi, 30 anni, ricercatrice contrattista per un anno alla Scuola di lingue e mamma di un bambino di quasi tre anni – ma lo sbaglio è anche quello di pensare alla famiglia come un peso, in realtà il lato umano è molto importante  per la realizzazione della persona sia a livello sociale che professionale”.

Elisa dice di essere fortunata perché riesce ad andare avanti grazie al lavoro del marito e al sostegno della famiglia: “Capisco che per due ricercatori sarebbe impossibile avere una famiglia, ma mio figlio, quando lo guardo, mi ricorda ogni giorno che devo essere responsabile per il nostro futuro e quello della collettività, lui mi spinge a fare di più, a fare bene il mio lavoro e a cercare di essere il più possibile utile alla società”.

Nei giovedi successivi, il 13, il 20 e il 27 giugno, ci saranno gli altri incontri/dibattiti sui temi quali farmacologia e bioetica (interverrano Sara Biagiotti e Monia Andreani) , i ruoli delle donne come imprenditrici e accademiche (tenuti da Annalisa Sentuti e Angela Genova) e per concludere una relazione sulla natura, amica o matrigna, con una fisica terrestre, Gabriella Ruggieri, del Dipartimento di Scienze di base e fondamenti, e la psicologa Grazia Maria de Rugeriis.

“La situazione è critica, e non solo in Italia – continua la dottoressa Montironi –  non ci sono i fondi e quindi non c’è la possibilità di ragionare al futuro perché sarebbe demotivante ma gioiamo delle piccole mete quotidiane: sentire di essere utili ci aiuta ad andare avanti”.

 

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Università per detenuti, verso il diritto di studio nelle carceri marchigiane http://ifg.uniurb.it/2013/04/16/ducato-online/universita-per-detenuti-verso-il-diritto-di-studio-nelle-carceri-marchigiane/43258/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/16/ducato-online/universita-per-detenuti-verso-il-diritto-di-studio-nelle-carceri-marchigiane/43258/#comments Tue, 16 Apr 2013 15:37:47 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=43258 URBINO – Urbino guida gli atenei marchigiani per garantire il diritto allo studio anche ai detenuti nelle carceri. A questo proposito il rettore Stefano Pivato ha dato il via alle procedure amministrative per l’approvazione della convenzione tra Università e il garante dei diritti civili delle Marche. La bozza della convenzione dovrà essere approvata da tutti gli atenei della regione che la dovranno firmare di concerto con l’Ombudsman marchigiano.

Una situazione che è stata sbloccata dall’incontro tra Pivato con il Garante Italo Tanoni, l’Università di Urbino è ottimista e spera che presto anche le Marche potranno essere annoverate tra quelle regioni che in Italia garantiscono il diritto all’istruzione universitaria ai detenuti. Molti però sono i problemi da fronteggiare. In primis il problema economico. Infatti, stando all’articolo 44 del DPR 230/2000, le Università dovrebbero facilitare economicamente i detenuti e il personale della Polizia penitenziaria che volessero continuare la propria formazione universitaria.

Un altro problema da affrontare è l’istruzione dei detenuti della 41bis, ovvero il ‘regime di carcere duro‘ previsto per i criminali più pericolosi. Per far convivere la limitata possibilità di comunicare con l’esterno con la necessità di seguire lezioni e fare esami, l’Università e il Garante stanno valutando l’idea di potenziare la teledidattica, ossia lezioni via web. Si stanno valutando metodi  per favorire la formazione dei reclusi più pericolosi ed evitare che il canale universitario sia usato per comunicare in modo ‘illecito con l’esterno’.

Un primo passo per le Marche dunque, che così metteranno in pratica l’art.14 della Legge Regionale 23/2008 che dice che l’Ombdusman della Regione

assicura alle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale che siano erogate le prestazioni inerenti la tutela della salute, l’istruzione e la formazione professionale e altre azioni finalizzate al recupero, alla reintegrazione sociale e all’inserimento nel mondo del lavoro secondo quanto previsto dalla normativa regionale vigente

Le procedure sono state avviate sulla falsa riga di quelle regioni italiane che hanno un polo universitario degli istituti penitenziari.  Infatti in Veneto, Emilia Romagna e  Toscana  il diritto allo studio universitario nelle carceri è già garantito.

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Sicurezza stradale, il 18 aprile la proiezione di “Young people” all’aula magna Volponi http://ifg.uniurb.it/2013/04/15/ducato-notizie-informazione/sicurezza-stradale-il-18-aprile-la-proiezione-di-young-people-allaula-magna-volponi/42773/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/15/ducato-notizie-informazione/sicurezza-stradale-il-18-aprile-la-proiezione-di-young-people-allaula-magna-volponi/42773/#comments Mon, 15 Apr 2013 10:42:30 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=42773 [continua a leggere]]]> URBINO – Difficoltà, sogni e speranze di cinque giovani europei che si affacciano e si confrontano con le insidie di un mondo in crisi, tra le quali anche i pericoli della strada. Questa la trama del film ‘Young Europe’ che sarà proiettato giovedì 18 aprile alle 15,30 presso l’Aula magna ‘Paolo Volponi’.

Il film, scritto e diretto da Matteo Vicino, è frutto della collaborazione del regista con la Polizia stradale italiana nell’ambito del progetto europeo Icarus, volto a sensibilizzare i giovani sul tema della sicurezza stradale.

Youn Europe, acclamato al ‘Giffoni film festival’ del 2012, è valso al regista il premio per la miglior regia al Mif, Milano international film festival e vanta un cast di 58 attori provenienti da tutta Europa.

Ad assistere ci saranno anche il direttore centrale della Polizia stradale e  ferroviaria Santi Giuffrè e il rettore dell’Università di Urbino Stefano Pivato.

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La nuova mafia: l’ombra di una mano invisibile dalle Alpi a Lampedusa http://ifg.uniurb.it/2013/04/12/ducato-online/la-nuova-mafia-lombra-di-una-mano-invisibile-dalle-alpi-a-lampedusa/42506/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/12/ducato-online/la-nuova-mafia-lombra-di-una-mano-invisibile-dalle-alpi-a-lampedusa/42506/#comments Fri, 12 Apr 2013 20:52:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=42506 L'INCONTRO "Crisi e usura, così le mafie uccidono l'economia legale" / Camorra, in manette due urbinati]]>

Da sinistra, Giacomo di Girolamo, Alessandro Bondi e David Oddone

URBINO – Parlare di mafia in Italia oggi può voler dire tutto e niente. Per buona parte del pubblico la mafia esiste ma solo ogni tanto, quando esce fuori dai telegiornali per un fatto di sangue, quando qualche giornalista ne parla o quando viene usato come strumento di confronto politico.

Ma la mafia è qualcosa di più e si riconosce soprattutto dalle storie della porta accanto, come un ‘Compro oro‘ spuntato dal nulla usato come ‘lavatrice’ dei soldi sporchi.

Capire bene cosa è e dove sta la mafia è l’unico modo per comprendere la complessità del sitema e proprio su questo tema Giacomo Di Girolamo e David Oddone hanno parlato ieri all’incontro nella facoltà di Giurisprudenza  Il silenzio è omertà. Giornalisti nel mirino delle mafie moderne, introdotti e moderati dal professore di Diritto penale all’università “Carlo Bo” Alessandro Bondi.

Due giornalisti: uno del sud, Di Girolamo, autore del libro Matteo Messina Denaro. L’invisibile e direttore di Marsala.it, l’altro del nord, Oddone, coautore del libro Mafie a san Marino e vittima di atti intimidatori e minacce di morte. Due storie diverse ma le stesse opinioni su un sistema mafia che sta cambiando e che si è radicato nella società dalle Alpi a Lampedusa, senza esclusioni.

Ma allora che cos’è la mafia? Nel 2010 Di Girolamo spiegava nel suo libro la storia di Matteo Messina Denaro, il super latitante e ultimo boss di Cosa nostra, una mafia terribile, spietata e profondamente legata al territorio. Questa stessa mafia oggi è oramai ridotta al minimo, non ci sarà più un capo come lui né gli stessi “scagnozzi” a seguirlo:  “La mafia ha cambiato volto, non è più un berretto e una lupara sotto la giacca, non è più legata a un determinato accento – sostiene Di Girolamo – si è evoluta passando da Cosa nostra a “Cosa Grigia”.

Proprio con questo titolo, il secondo libro del giornalista siciliano descrive come il vecchio impianto dei Messina Denaro sia ancora presente ma oramai obsoleto e superato e quindi relegato in un angolo, come un parente lontano invitato per etichetta a un matrimonio ma seduto nell’angolo, vicino al bagno. La sposa è la  nuova mafia della cosiddetta ‘area grigia‘, quella dei professionisti, degli  imprenditori e degli uomini delle istituzioni che concorrono da fuori con la criminalità organizzata creando un sistema parallelo molto più potente e capillare.

“La nuova mafia non uccide, vive per settori e si basa sulle competenze. Non guadagna soldi compiendo atti illegali come lo spaccio di droga ma gioca con la legalità, che è un concetto flessibile simile alla plastilina. Fa tutto alla luce del sole commettendo reati meno rumorosi, ad esempio la frode nelle pubbliche forniture“.

Per di Girolamo è un sistema semplice ed efficace: si organizza un ‘cartello’ di imprese, si vince un appalto pubblico truccato e, non rispettando le regole sulla costruzione, si risparmia nei materiali intascando i soldi arrivati dallo Stato.  “Il sud Italia ha ricevuto negli ultimi anni la più grande fetta dei contributi versati per lo sviluppo, ma l’85% è andato alla criminalità organizzata grazie all’arma principale della Cosa Grigia, la corruzione”.

Di Girolamo lo chiama il ‘sistema dei grandi eventi‘ che è stato “sperimentato per la prima volta nel 2005 a Trapani in occasione dell’ America’s Cup”. Per la gara molti appalti, tra i quali quello sulla realizzazione del porto della città, furono affidati a imprese legate alla mafia: un giro d’affari di 70 milioni di euro.

E dove vanno questi soldi sporchiQui entrano in gioco le regioni del nord Italia, ricche e produttive, ma soprattutto San Marino. Per Oddone, ora caporedattore della Tribuna Sammarinese, “Tutto il nord è una lavatrice. Con i soldi  si costruiscono alberghi o palazzi per ripulirli e se al sud la cosa desterebbe sospetti, al nord passano inosservati, basta pensare a quanti ce ne sono nella costa riminese. San Marino in particolare è il crocevia di tutte le mafie perché vi si possono creare società finanziarie senza che lo Stato italiano lo sappia: ce ne sono 60 in uno stato così piccolo “.

Fino al 2008, sostiene Oddone, parlare di mafia al nord era un tabù, oggi la criminalità non solo si è insediata al nord ma ha messo anche le radici. “Le operazioni di polizia ‘Criminal Minds‘ e ‘Titano‘,  dove molti riminesi e marchigiani erano coinvolti in affari con la mafia, lo dimostrano”.

“Purtroppo non ci sono gli anticorpi per fronteggiarla anche al nord” – osserva il giornalista-  “ma possiamo ancora combatterla con la cultura e la volontà: i veri eroi sono quelli che continuano a fare il proprio lavoro, di qualsiasi tipo, dal giornalista che denuncia al ristoratore che rifiuta il pizzo, con la schiena dritta”.

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“Tracciantimafia”, giornalisti minacciati. Secondo incontro l’11 aprile a Giurisprudenza http://ifg.uniurb.it/2013/04/09/ducato-notizie-informazione/tracciantimafia-giornalisti-minacciati-secondo-incontro-l11-aprile-a-giurisprudenza/41854/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/09/ducato-notizie-informazione/tracciantimafia-giornalisti-minacciati-secondo-incontro-l11-aprile-a-giurisprudenza/41854/#comments Tue, 09 Apr 2013 12:41:48 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=41854 [continua a leggere]]]> URBINO – Secondo appuntamento del ciclo di seminari  “TRACCIANTIMAFIA – più forti del silenzio” promossi dall’Università di Urbino. Giovedì 11 aprile alle ore 11.00 la facoltà di Giurisprudenza ospiterà l’incontro “Il silenzio è omertà. Giornalisti nel mirino delle mafie moderne“; ospiti i giornalisti Giacomo Di Girolamo e David Oddone, Alessandro Bondi,  professore di Diritto penale all’università “Carlo Bo”, avrà il ruolo di moderatore.

David Oddone è  coautore del libro “Mafie a san Marino” e ha lavorato con La Voce di Romagna e Il Messaggero. Occupandosi di criminalità, infiltrazioni mafiose e reati finanziari, Oddone è stato vittima di intimidazioni anonime e di una minaccia di morte, soprattutto dopo che i suoi servizi sono stati ripresi dai quotidiani come il Corriere della Sera e il Sole 24Ore, e a seguito della sua partecipazione alle trasmissioni Ballarò ed Exit.  Attualmente è caporedattore della Tribuna Sammarinese.

Ad affiancarlo nel dibattito ci sarà Giacomo Di Girolamo, direttore di Marsala.it e  di radio Rmc101 della provincia di Trapani nonchè collaboratore con la Repubblica, Il Sole 24 Ore e I Siciliani giovani. Nel 2010 ha pubblicato ‘Matteo Messina Denaro. L’invisibile‘.

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Cenaforum “Gioventù in Cre/azione”, martedì Metropolis di Fritz Lang http://ifg.uniurb.it/2013/03/25/ducato-notizie-informazione/cenaforum-gioventu-in-creazione-martedi-sera-4-appuntamento/40118/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/25/ducato-notizie-informazione/cenaforum-gioventu-in-creazione-martedi-sera-4-appuntamento/40118/#comments Mon, 25 Mar 2013 14:37:33 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=40118 [continua a leggere]]]> URBINO – “Giovani in rapporto al mondo che cambia intorno a loro” è il tema di martedì 26 al Cenaforum “Gioventù in Cre/azione” organizzato dall’Università di Urbino, l’associazione Agorà e il teatro Cust2000.

La serata comincerà alle 20 nell’aula esterna 2 del collegio Tridente con la cena dello chef Vito Pastore al prezzo simbolico di 5 euro. A seguire alle 21.30 introduzione al film “Metropolis” e inizio proiezione alle 21.45. Il film muto di Fritz Lang, considerato il capolavoro del regista austriaco, è stato precursore del mondo immaginato da George Orwell in 1984 e ispiratore di pellicole come Blade Runner e Guerre Stellari.

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Inaugurazione anno accademico, contestato rappresentante studenti http://ifg.uniurb.it/2012/01/25/ducato-notizie-informazione/inaugurazione-anno-accademico-contestato-rappresentante-studenti/17029/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/25/ducato-notizie-informazione/inaugurazione-anno-accademico-contestato-rappresentante-studenti/17029/#comments Wed, 25 Jan 2012 10:52:53 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=17029 [continua a leggere]]]> URBINO – Urla contro il rappresentante degli studenti Stefano Paternò all’inizio del suo intervento all’inaugurazione dell’anno accademico all’università. “Venduto, venduto”, hanno urlato una decina di ragazzi del presidio permanente “Liberiamo l’aula studio”. Subito dopo sono stati allontanati dalla sicurezza. “La polizia ci ha mandati via – dice Gianluca, uno studente del presidio – ed è volato qualche pugno”.

I ragazzi del presidio hanno manifestato il loro dissenso verso la proposta del presidente dell’Ersu Sacchi e del direttore Fortini di destinare il Cibus come aula studio dalle 15 alle 23, definendola in un volantino distribuito durante l’inaugurazione “un’idea grottesca” . Mettono, poi, in dubbio la buona fede di chi “ha ceduto alle lusinghe e ai ricatti di Sacchi e Fortini” e si chiedono come “quei rappresentanti che al presidio non hanno partecipato, che non hanno discusso pubblicamente le proprie opinioni, come possono ora rendersi complici di quegli stessi amministratori che da anni speculano sul diritto allo studio? Hanno forse creduto ingenuamente di poterne trarre qualche beneficio?”. Ora i ragazzi aspettano una risposta dall’università

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Università, Paternò: “Lottiamo contro chi è incollato alla poltrona” http://ifg.uniurb.it/2012/01/25/ducato-notizie-informazione/universita-paterno-lottiamo-contro-chi-e-incollato-alla-poltrona/17036/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/25/ducato-notizie-informazione/universita-paterno-lottiamo-contro-chi-e-incollato-alla-poltrona/17036/#comments Wed, 25 Jan 2012 10:31:04 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=17036 [continua a leggere]]]> URBINO – Stefano Paternò, rappresentante degli studenti, nel suo discorso al’Università: “Sono qui per parlare di una generazione forte, della mia generazione che dovrà affrontare una sfida difficile, una sfida contro se stessa, contro le proprie aspettative e i propri sogni. Questa è la realtà, cioè quella di un paese che ha illuso per anni i propri figli riponendo le proprie speranze in essi, senza saper dare loro una risposta concreta sul futuro. La lotta oggi è contro chi rimane incollato alla poltrona, a chi non vuole rinunciare a privilegi di posizione accumulati per tutta una vita, chi non ci concede responsabilità e non ci da fiducia. A proposito di ciò ci troviamo a chiederci che paura abbia il comune di Urbino ad ammettere un consigliere aggiunto per gli studenti al suo interno, oggi esiste solo un tavolo di concertazione con noi studenti, convocato solo una volta in otto mesi”.

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