il Ducato » Urbino Calcio http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Urbino Calcio http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Urbino Pieve, il nuovo tecnico Fiorenzo Metalli non ha dubbi: “ci salveremo” http://ifg.uniurb.it/2015/01/21/ducato-online/urbino-pieve-il-nuovo-tecnico-fiorenzo-metalli-non-ha-dubbi-ci-salveremo/63294/ http://ifg.uniurb.it/2015/01/21/ducato-online/urbino-pieve-il-nuovo-tecnico-fiorenzo-metalli-non-ha-dubbi-ci-salveremo/63294/#comments Wed, 21 Jan 2015 16:52:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=63294 metalliURBINO – L’Urbino Pieve ha una nuova guida, dalle idee chiare e con un obiettivo ben impresso nella mente: uscire al più presto dalle sabbie mobili della zona playout e portare la squadra alla salvezza. Riminese doc e con una ricca esperienza sia come calciatore sia come allenatore, Fiorenzo Metalli è pronto a sedersi sulla panchina della squadra ducale.

Il nuovo mister è stato contattato subito dopo l’ultima sconfitta dei gialloblù sul campo del Sassoferrato. Ha detto subito sì e lunedì è stato presentato ai ragazzi per il primo allenamento: “La società mi ha chiesto di portare la squadra fuori dalle insidie della zona playout, abbiamo trovato in breve tempo l’accordo e ho subito accettato l’incarico”.

“Ho trovato un ambiente sano e unito – dice Metalli al Ducato – ho subito notato il buon lavoro svolto fin qui da mister Cervellera, perché ho trovato un gruppo di ragazzi in gamba da un punto di vista umano e atletico”. Il nuovo allenatore si è trovato di fronte un gruppo all’altezza che non ha una primadonna.

“Il giocatore più rappresentativo per esperienza e personalità –continua Metalli – è Amaranti, al quale la squadra si affida per ottenere subito dei risultati”.

Prendere il comando di una panchina in corsa è sempre difficile e sabato ci sarà già il primo test per la partita casalinga contro il Gabicce Gradara. “Ho avuto modo di allenare i ragazzi solo in due sedute e ho ancora ho dei dubbi-ha affermato il mister – non voglio anticipare niente, ma ci saranno dei cambiamenti, a partire dal modulo”.

La situazione in cui si trova l’Urbino Pieve non è certamente quella che tutti auspicavano a inizio stagione, ma come dice il nuovo allenatore “è inutile cercare alibi, ma mettersi subito al lavoro per raggiungere dei risultati. Non voglio parlare di mercato perché ho fiducia in questo gruppo. Per ora il nostro obiettivo è la salvezza, ma con questo organico non mi sento di escludere prospettive migliori”.

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Primo memorial Flavio Falzetti, Norcia ricorda il mediano che lottò contro la “bestia” http://ifg.uniurb.it/2014/03/04/ducato-online/primo-memorial-flavio-falzetti-norcia-ricorda-il-mediano-che-lotto-contro-la-bestia/58578/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/04/ducato-online/primo-memorial-flavio-falzetti-norcia-ricorda-il-mediano-che-lotto-contro-la-bestia/58578/#comments Tue, 04 Mar 2014 12:00:27 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58578 FlavioFalzettiURBINO – Lunedì 10 marzo Norcia ricorda il calciatore Flavio Falzetti, ex giocatore dell’Urbino calcio a metà degli anni ’90,  morto l’11 marzo 2013 dopo aver lottato per quindici anni contro un linfoma. Alla celebrazione parteciperanno gli amici e i compagni sul campo ma anche calciatori e allenatori che hanno militato in serie A.

Il primo memorial dedicato al mediano del Camerino, Urbino e Civitanovese comincerà la mattina alle 10 con un incontro sui benefici dello sport tra gli studenti dell’Istituto superiore Battaglia e il dottor Nando Scarpelli, ex medico dello sportivo e responsabile del reparto di Oncoematologia dell’ospedale di Spoleto. Saranno presenti anche Francesco Massi, consigliere regionale delle Marche e relatore della legge regionale sulla prevenzione; Gianluca Longo, amico di Falzetti e calciatore che ha sconfitto il linfoma di Hodgkin; Danilo Lanciotti, rappresentante dell’Associazione donatori midollo osseo e Avis, Marco Baroni, allenatore del Lanciano, e Francesco Caremani, curatore di “Oltre il 90°”, il libro che ha raccontato la storia di Flavio e la sua battaglia contro la malattia. Anche l’ex calciatore Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione italiana calciatori, interverrà per un breve saluto ai ragazzi.

Dalle 14.30, poi, tutti allo stadio comunale, per un triangolare di calcio che vedrà in campo l’Asd Norcia 408, gli Amici di Flavio (calciatori professionisti legati a Falzetti da forte amicizia) e Life Ritorno alla Vita Fc, la squadra voluta da Falzetti e formata da atleti malati e guariti dal cancro e altri amici, della quale vestirà la maglia anche Damiano Tommasi.

Calciatore generoso, Falzetti  scoprì nel ’98 di essere affetto da una leucemia osseo – epatica al quarto stadio, che aveva poi cominciato a chiamare “la bestia”. La sua lotta, di esempio per molti, si era quindi svolta ovunque, con iniziative sociali, negli ospedali, dove distribuiva opuscoli con chi condivideva il suo male. La legge regionale che introducesse il passaporto ematochimico oggi è ricordata come “legge Falzetti”, per un monitoraggio preventivo dei valori ematici degli atleti e per obbligare i giovani sportivi a sottoporsi a screening.

“Un combattente non un malato – così lo ricorda Francesco Caremani – che ha curato se stesso contro il suo male, ma anche gli altri dando loro sempre una mano senza essere remissivo. Ha dribblato il destino tante volte, prima di morire. Era un atleta e si è battuto affinché ‘la bestia’ potesse venir sconfitta prima: con questa legge ha lasciato un’eredità enorme. È giusto ricordarlo, merita memoria e onore”.

Alla partita parteciperanno anche Walter Sabatini (ds Roma), Simone Perrotta (campione del mondo 2006 ed ex Roma e Juve), Cristian Bucchi (allenatore ed ex, tra le altre, del Perugia), Roberto Bordin (vice allenatore del Verona), Salvatore Sullo (vice allenatore del Verona), Fabrizio Castori (allenatore, tra gli altri, di Ascoli, Varese e Reggina), Emilio Piepaoli (co fondatore della Life Ritorno alla Vita FC), Stefano Massi (figlio di Franceso Massi, relatore della legge regionale sulla Prevenzione), Alessandro Bracalente (dell’azienda Nero Giardini), Giuseppe Materazzi (padre del campione del mondo Marco) e Aldo Mancini (figlio di Roberto, in qualità di allenatore onorario della Life Ritorno alla Vita FC).

A dirigere sarà l’arbitro Clarissa Claretti, che nel curriculum vanta anche un titolo da finalista olimpica nel lancio del martello.

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È morto Flavio Falzetti, il mediano che ha lottato contro il cancro http://ifg.uniurb.it/2013/03/12/ducato-online/e-morto-flavio-falzetti-il-mediano-che-ha-lottato-contro-il-cancro/37985/ http://ifg.uniurb.it/2013/03/12/ducato-online/e-morto-flavio-falzetti-il-mediano-che-ha-lottato-contro-il-cancro/37985/#comments Tue, 12 Mar 2013 14:41:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=37985

Flavio Falzetti in una amichevole

URBINO – C’è un ricordo sfocato di Flavio Falzetti nella sua breve parentesi a Urbino. Era la metà degli anni ’90, l’Urbino Calcio incontrava la Sambenedettese e il calciatore originario di Norcia recuperava palloni al centro del campo. Gianfranco Lamonaca, allora dirigente dell’Urbino, ricorda così il calciatore: “un generoso”. Nella città ducale rimase meno di un anno ma lasciò un bel ricordo, come quasi tutti i ragazzi che hanno calcato il terreno di Via dell’Annunziata, ricorda Lamonaca. Flavio Falzetti è deceduto stanotte nella sua Norcia dopo 14 anni di malattia.

Il suo calvario iniziò a Monte Urano, una volta terminata la parentesi urbinate. A Riccione, nel ’98, Falzetti svenne in campo. Dopo accurate analisi gli fu diagnosticata una leucemia osseo-epatica al IV stadio. La “bestia”, come, da combattente era solito chiamarla, era dentro di lui.

Flavio Falzetti ha combattuto soprattutto per gli altri. Tante le iniziative, tra le quali “la nazionale della vita”, una squadra chiamata “Life” formata da calciatori colpiti da tumore, sulla quale fu trasmesso anche un servizio a Dribbling, il programma di approfondimento sportivo di Rai Due, nel 2010.

Clicca qui per vedere il video incorporato.

La sua lotta si è svolta ovunque. Negli ospedali, dove il calciatore, fin dai primi anni della sua malattia, distribuiva opuscoli a chi condivideva il suo stesso male, fino alla Regione Marche dove ottenne la sua vittoria più bella. La legge regionale numero 5/2012 viene ricordata come legge “Falzetti”. Con un’audizione commovente alla Commissione sanità, convinse la Regione Marche a introdurre, per la prima volta in Italia, il passaporto ematochimico, con l’obbligo per i giovani sportivi dai 14 ai 18 anni, di sottoporsi a screening preventivi obbligatori. Falzetti sperava in un effetto “cascata” per il quale anche nelle altre regioni sarebbe nata una legge simile. L’idea del mediano fu sottoposta anche all’ultimo governo Berlusconi. Si era quasi raggiunto un accordo, ma il governo cadde e tutti i passaggi vennero azzerati. Dal Coni tanti “scambi epistolari” ma di concreto non si è mai fatto nulla.

“Il calcio era la sua stella polare”, le parole del suo amico Francesco Caremani, giornalista freelance, che lo aiutò a scrivere il libro “Oltre il 90°”, testimonianza della sua storia di calciatore e malato di tumore. La vita di un calciatore non si può racchiudere nei 90 minuti di gioco. Quella di Flavio Falzetti si svolgeva soprattutto fuori, negli ambulatori italiani, in oltre 14 anni di chemioterapia, aiutato da tanti medici tra i quali Nando Scarpelli che lo ha accompagnato negli ultimi anni della sua malattia.

Non si è mai arreso. Bicicletta, nuoto, tanto esercizio per smaltire le tossine provocate dalle invadenti cure chemioterapiche. Dopo 35 sedute, la grande illusione: Falzetti può tornare a giocare, dissero i medici. “Gioia” è la parola che Caremani usa per descrivere il momento in cui Falzetti indossò di nuovo la maglia bianco-azzurra della Monturanese per tornare a lottare in mezzo al campo. “Francesco era un combattente. Si dice sempre così, in questi casi, parole stanche, ma che per Flavio valgono veramente” racconta Caremani riferendosi più alla vita fuori dal campo.

Il calciatore ebbe un’attenzione particolare per i giovani, perché, spiega Caremani, “quella dei giovani è una curiosità sana, non come quella degli adulti. Per loro – continua il giornalista – da quando è stato abolito il servizio di leva obbligatoria, le visite medico-sportive costituiscono l’unico screening popolare rimasto”.

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Il Ducato 4 – 24 febbraio 2012 http://ifg.uniurb.it/2012/02/24/ducato/il-ducato-12-24-febbraio-2012/26533/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/24/ducato/il-ducato-12-24-febbraio-2012/26533/#comments Fri, 24 Feb 2012 21:34:21 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=26533 [continua a leggere]]]> Sfoglia il quindicinale della Scuola di Giornalismo di Urbino

Ducato 12-2012_xinternet

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2011 l’anno d’oro della Chateau d’Ax, Urbino calcio sprofonda http://ifg.uniurb.it/2012/01/13/ducato-online/2011-lanno-doro-della-chateau-dax-urbino-calcio-sprofonda/15682/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/13/ducato-online/2011-lanno-doro-della-chateau-dax-urbino-calcio-sprofonda/15682/#comments Fri, 13 Jan 2012 14:24:41 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=15682 URBINO – Dalle stelle alle stalle quanta strada c’è? A Urbino è quella che separa la pallavolo dal calcio. La sera del 3 aprile Chiara di Iulio ha alzato al cielo la Coppa Cev e la Robur Tiboni volley sale in cima all’Europa, dove non era mai stata. Dopo 31 sconfitte consecutive sul campo l’Urbino calcio, schiacciata dai debiti, non ha presentato la domanda di iscrizione al campionato di Promozione. A settembre si è ritrovata in Prima Categoria toccando il punto più basso della propria storia. Il 2011 dello sport urbinate sarà ricordato così:

Il capitano Chiara Di Iulio alza al cielo la coppa Cev

Chateau d’Ax

Le ragazze di François Salvagni sono la sorpresa della stagione 2010/2011. In campionato la squadra centra l’obiettivo play off ed esce subito contro la Yamamay Busto Arsizio. Ma è in Europa che la Chateau d’Ax fa il miracolo con una finale capolavoro contro la Dinamo Krasnodar. La gara di andata si gioca il 27 marzo nel sud della Russia e lo schiacciante 0-3 non ammette repliche; sette giorni dopo in un Palamondolce stracolmo arriva il trionfo.

In estate per i gioielli della squadra c’è una fila lunga come quella dal dottore. Il presidente Sacchi fa sapere subito che Urbino non può competere con le offerte economiche che mezza Europa fa alle ragazze. Così il capitano Di Iulio va alla Foppafedretti Bergamo, il libero Giulia Leonardi finisce a Busto Arsizio mentre la Dinamo Krasnodar si prende la schiacciatrice Valdone Petruskaite. Della squadra miracolo rimane solo Ilaria Garzaro, nominata subito capitano, ma il nuovo gruppo assomiglia molto a quello precedente: il talento di giovani ragazze da lanciare, la fame di chi giocatrici in cerca di riscatto. Dal Galatasaray Istanbul arriva la schiacciatrice Ivana Djerisilo e ci mette poco a diventare il nuovo idolo del pubblico che la ribattezza “Ivana schiaccia”. Assieme a lei approdano Urbino anche la giovane nazionale belga Lise Van Hecke e Imma Sirressi, libero che cattura l’attenzione del ct dell’Italia Massimo Barbolini. Per lei arriva la convocazione in nazionale e la conquista della World League in Giappone, dove il pubblico la nota non soltanto per le sue qualità di pallavolista.

Con il nuovo gruppo arriva altro avvio di stagione più che positivo, Salvagni è sempre il  direttore dell’orchestra. La squadra chiude il girone d’andata al terzo posto, con sole due sconfitte contro Villa Cortese e Busto Arsizio, (le due squadre davanti alla Chateau d’Ax in campionato) e nell’ultima partita dell’anno, il 29 dicembre ecco un netto 0-3 a casa della Riso Scotti Pavia.

Urbino Calcio

A pochi metri dal Palamondolce c’è lo stadio dell’Urbino calcio, ma l’aria che si respira è assai diversa: a inizio 2011, con cinque mesi di anticipo sulla fine del campionato la squadra si prepara già alla retrocessione dall’Eccellenza alla Promozione. La società non paga i rimborsi, i giocatori se ne vanno, nelle ultime giornate in campo ci va la squadra juniores. Nessuna vittoria da gennaio a maggio, campionato chiuso con otto punti sono un record negativo per l’Eccellenza marchigiana. Squadra e società si rimpallano le responsabilità e il Cda si spacca: da una parte il presidente Scoglio, che vuole continuare a occuparsi solo del settore giovanile, dedall’altra il direttore generale Lamonaca. In estate la situazione precipita.

Mentre tutti aspettano il campionato di Promozione, a sorpresa, la squadra scende di un altro gradino e viene iscritta alla Prima Categoria (girone A), in pratica la quarta serie dei dilettanti. Ma chi si aspetta una stagione di rilancio rimane deluso. La società e il  budget non attraggono i giocatori necessari per tornare a vincere e la nuova stagione inizia come era finita la precedente: l’Urbino chiude il girone d’andata a fine 2011 all’ultimo posto, con otto punti.

Basket Ducale

Il 2011 è stato un anno positivo per la squadra di pallacanestro Basket Ducale, passata alla serie C grazie a un fortunato ripescaggio. A maggio ha concluso il campionato 2010/11 in D dopo il primo turno di play-off, che l’ha vista impegnata in un terzetto di partite sofferte. La stagione 2011/’12 si è aperta con una nuova sfida: dimostrare di essere all’altezza della serie C. Il team ha appena terminato la fase di andata nel girone A del campionato interregionale, che comprende dodici squadre marchigiane e umbre.

Basket Ducale inizia il nuovo anno al decimo posto in classifica con dieci punti, a due punti di scarto dalla zona play-off. “L’obiettivo minimo – confessa l’allenatore Michele Cleri – è arrivare ai play-off e conquistare almeno l’ottavo posto. I miei ragazzi si meritano un bel risultato visto l’impegno e la passione che ci mettono, nonostante siano gli unici giocatori di C che non godono di rimborsi”. L’auspicio per il nuovo anno è che la città accenda un po’ di più i riflettori sul mondo poco conosciuto della pallacanestro.

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