il Ducato » urbino2 http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » urbino2 http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Il Ducato n.4 – 20 marzo 2015 http://ifg.uniurb.it/2015/03/20/ducato/il-ducato-n-4-20-marzo-2015/68887/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/20/ducato/il-ducato-n-4-20-marzo-2015/68887/#comments Fri, 20 Mar 2015 16:21:05 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=68887 [continua a leggere]]]> È in edicola il quarto numero de Il Ducato. Tra i temi affrontati questa settimana: Turismo, una ‘guida’ per i visitatori ed evitare brutte sorprese e tassa di soggiorno in arrivo a giugno. Il racconto delle storie di Urbino 2, il quartiere dimenticato. Intervista a Ilaria Cucchi a Urbino per incontrare gli studenti e raccontare la storia del fratello Stefano. La chiusura di Pesaro Studi e la nascita della Casa della Poesia.

Ducato_n.4-20 MARZO 2015


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Comunali 2014, Urbino che vorrei: il sondaggio tra i cittadini http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/comunali-2014-urbino-che-vorrei-il-sondaggio-tra-i-cittadini/59167/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/comunali-2014-urbino-che-vorrei-il-sondaggio-tra-i-cittadini/59167/#comments Fri, 14 Mar 2014 13:20:57 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59167 Ducatoa 137 abitanti. I cittadini-elettori hanno detto la loro sulle questioni più importanti.Un 'vademecum' per il futuro primo cittadino Le interviste: Muci - Gambini - Crespini - Malerba - Sgarbi - De Santi - Demitri - Londei - Forti SFOGLIA E LEGGI Il nuovo numero de Il Ducato]]> città idealeURBINO – Piazza della Repubblica è affollata di giovani. Sono accorsi da tutta Europa, e oltre, per assistere alla Fiera internazionale dell’Arte contemporanea. L’evento è solo il primo di una lunga serie di iniziative promosse da Comune e università con la partecipazione attiva degli istituti d’arte urbinati. Ne parlano tutti e tutti vorrebbero essere qui, nella città ducale che per l’occasione ha implementato la rete di trasporti extraurbani. Per raggiungere piazza Raffaello,  trasformata in un grande museo all’aperto, si può lasciare l’automobile a porta Santa Lucia e da lì proseguire con le scale mobili o gli ascensori.

Questa è l’immagine utopica costruita interpretando i desideri di chi vive a Urbino, o almeno quelli di 67 donne e 70 uomini che hanno risposto alle domande del nostro questionario. I giovani.

Dalla “città ideale” alla città ducale, quella vera, dove i giovani sono più degli abitanti. Gli urbinati ne sono consapevoli tanto che il 92,7% di loro è convinto che senza gli universitari la città “morirebbe”. Paradossalmente quella che è la più grande risorsa di Urbino, diventa un problema quando gli stessi giovani, che pagano affitti e tasse universitarie, escono il giovedì sera per divertirsi. Gli abitanti del centro storico si lamentano per il chiasso e la sporcizia che il venerdì mattina trovano in piazza e nei vicoli. Come risolvere il problema? Per il 73% degli intervistati basterebbe creare nuovi luoghi di aggregazione, mentre il 26,5% pensa che la soluzione possa essere la chiusura dei locali a mezzanotte. «È un’assurdità – dice un settantenne – perché oggi i ragazzi non escono prima delle undici di sera. Mica come ai miei tempi quando i bar alle 21 erano già tutti pieni».

La città. Un borgo rinascimentale tanto bello quanto inaccessibile. Dentro le mura, salite che anche l’alpinista Reinhold Messner avrebbe qualche difficoltà a “scalare”. A complicare le cose si aggiunge la zona a traffico limitato (Ztl) che impedisce alle automobili di circolare nel centro storico, penalizzando, secondo il 66,4%, non solo i commercianti, ma anche cinema e teatro. Vero è che più della metà degli intervistati sostiene anche che la Ztl riesce a preservare la vivibilità della zona. Avere delle “buone gambe” a Urbino è fondamentale. Non solo perché non si può accedere al centro in automobile, ma anche perché non ci sono né scale mobili né ascensori gratuiti. Forse è per questo che l’86% desidererebbe avere questo tipo di facilitazioni.

Ma Urbino non è solo centro storico. Negli ultimi anni, i quartieri fuori le mura sono stati notevolmente ampliati. Come raggiungerli? Con i mezzi pubblici, che per il 50,4% degli intervistati sono efficienti e puntuali. Ma non per tutti: «Gli studenti – dichiara una giovane donna – sono costretti a vivere in centro, spendendo molto di più per l’affitto, perché i bus la sera non passano e non collegano tutte le zone della città». Situazione che non migliora quando si parla di collegamenti extraurbani: per il 68,6% è mal collegata con il resto d’Italia. Sarà anche per questo che i turisti non sono poi così tanti. Non è però tutta colpa dei trasporti. Il 76,6% del campione ritiene che le bellezze di Urbino siano poco pubblicizzate. La casa di Raffaello, le colline del Montefeltro, il Museo della città, i torricini di palazzo Ducale sono solo alcuni dei luoghi unici e magici della città. «Un castello così ce l’abbiamo solo noi e Walt Disney», dice Andrea, agente di commercio di giorno e dj di notte. È inoltre significativo che il 96,4% vorrebbe che Comune e università collaborassero di più per organizzare eventi culturali.

Una volta arrivato nella città ducale, il turista avrà delle difficoltà a trovare qualche souvenir: sono sempre di più i locali chiusi o sfitti. Problema che per il 54% degli intervistati non deriva dall’apertura dei due centri commerciali – che sono comunque troppi per il 64,2% – ma dagli affitti troppo alti. Il degrado. «La differenziata non funziona perché non ci sono abbastanza controlli. Bisognerebbe fare una raccolta porta a porta, così chi non divide i rifiuti correttamente verrebbe multato». L’opinione espressa da una barista del centro storico non è condivisa da tutti gli intervistati. Infatti, se il 46,7% non è soddisfatto del modo in cui viene gestita la raccolta differenziata, il 38,7% non si lamenta. «Per migliorare il servizio – dichiara un commerciante di via Raffaello – basterebbe aggiungere un turno di raccolta in più, soprattutto nelle vie del centro, in tarda serata per evitare che la spazzatura rimanga fuori ai portoni fino al mattino seguente». Una volta ritirati i rifiuti finiscono a Montesoffio, nella discarica di Ca’ Lucio, da sempre al centro di forti polemiche che dividono la popolazione. Posizioni contrastanti che si riflettono anche nei dati raccolti: il 48,2% vuole che la discarica sia chiusa, l’altra metà degli intervistati si divide tra contrari e indecisi. «E pensare che vicino a San Bernardino c’è una discarica a cielo aperto – racconta la proprietaria di una libreria in via Bramante – in una casa abbandonata c’è una montagna di vetro».

Altro tasto dolente è il degrado in cui versa Urbino2, zona periferica che per il 60,6% è paragonabile a un “ghetto”. C’è poi un 33,6% che addirittura non sa cosa sia e chi ci vive. In vista delle elezioni comunali, questo sondaggio potrebbe essere una sorta di vademecum per il nuovo sindaco. Certo, è un po’ difficile che Urbino possa diventare la città ideale sognata dagli urbinati, ma secondo gli intervistati sarebbe opportuno muovere i primi passi in questa direzione. Sognano il cambiamento, qualcosa di nuovo che permetta alla città ducale di non restare chiusa in se stessa ma di aprirsi al mondo. E al nuovo sindaco alcuni consigliano: «Non si occupi solo di quelli già tutelati ma di tutti i cittadini del Comune e soprattutto migliori le comunicazioni».

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Urbino che vorrei: i risultati del sondaggio http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/urbino-che-vorrei-i-risultati-del-sondaggio/59080/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/14/ducato-online/urbino-che-vorrei-i-risultati-del-sondaggio/59080/#comments Fri, 14 Mar 2014 09:35:43 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59080 [continua a leggere]]]> URBINO – Ecco i risultati dell’indagine a cui hanno risposto 137 abitanti (67 donne e 70 uomini) tra i 18 e gli 80 anni. Le 17 domande, incentrate sulle principali problematiche della città, vogliono essere una sorta di vademecum per il futuro sindaco.

LEGGIUrbino che vorrei, il vademecum per il nuovo sindaco

ztl vivibilità

ztl commercianti

mezzi in città

Mezzi fuori

Scale mobili

differenziata

Ca' Lucio

Ospedale

Luoghi aggregazione

Chiusura H24

strutture sportive

Universitari

Eventi culturali

Due centri commerciali

Botteghe chiuse

Attrazioni turistiche

Urbino 2

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Urbino, coca e hashish per gli studenti: dodici arresti http://ifg.uniurb.it/2014/03/04/ducato-online/urbino-coca-e-hashish-per-gli-studenti-16-fermati/58683/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/04/ducato-online/urbino-coca-e-hashish-per-gli-studenti-16-fermati/58683/#comments Tue, 04 Mar 2014 16:41:36 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58683 carabinieri_conferenza_urbinoURBINO – Spacciavano hashish e cocaina agli studenti. La loro base era Urbino 2. E’ con questa accusa che sette persone sono finite in carcere e cinque agli arresti domiciliari, mentre altre quattro sono state raggiunte dall’obbligo di firma. Tra le sedici persone coinvolte nell’operazione due sono di nazionalità italiana: entrambi hanno 36 anni, uno, è nato a Pesaro e vive a Colbordolo di Vallefoglia, l’altro è nato a Milano e vive a Pesaro. tutti e due sono stati raggiunti dall’obbligo di firma. Gli altri sono di nazionalità marocchina, tra i 22 e i 42 anni. Gli inquirent non hanno diffuso i nomi delle sedici persone raggiunte dall’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Urbino Egidio De Leone su richiesta del pm Simonetta Catani.

“Martedì grasso”. E’ così che i carabinieri di Urbino, guidati dal tenente Francesca Baldacci, hanno chiamato l’operazione che ha condotto, stamattina all’alba, all’esecuzione delle 16 misure cautelari (non 21 come sembrava inizialmente) nei confronti di altrettante persone accusate di traffico e spaccio di hashish e cocaina.

La base dello spaccio sarebbe stata Urbino 2, quartiere dormitorio nella zona di Ponte Armellina, alla periferia della città ducale. Secondo gli investigatori i fermati originari del Marocco avrebbero avuto facilità a procurarsi la droga grazie agli stabili contatti con il loro Paese, poi si sarebbero affidati a piccoli spacciatori italiani ben inseriti nel circuito dei giovani, soprattutto universitari.

L’operazione è iniziata nel 2012 grazie al fermo di un macedone in possesso di una scarsa quantità di cannabis. Da quell’episodio i carabinieri sono riusciti a risalire, tramite intercettazioni, attività di sorveglianza video e altri mezzi tecnologici,  a risalire la filiera dello spaccio fino ad arrivare a distruibutori e importatori.

Stamattina quando i carabinieri sono andati a notificare l’ordinanza di arresti domiciliari a uno dei sedici indagati, hanno trovato 40 grammi di hashish. L’uomo è stato quindi arrestato in flagranza per detenzione ai fini di spaccio.  Altri tre destinatari di ordinanza sono stati trovati rispettivamente con otto grammi di marijuana, tre di hashish e 400 euro il primo, 7 grammi di hashish il secondo e 850 euro in contanti il terzo. L’arresto è stato già convalidato mentre l’udienza per direttissima è stata rinviata. Oltre alle 16 misure cautelari sono state identificati 100 consumatori, 12 persone sono state denunciate e sono stati sequestrati 2 chili di hashish, 200 grammi di cocaina e 3000 euro ritenuti proventi dello spaccio.

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Abdul, tre figli e senza lavoro da quasi due anni: la crisi a Urbino2 http://ifg.uniurb.it/2013/04/27/ducato-online/adbul-tre-figli-e-senza-lavoro-da-quasi-due-anni-la-crisi-a-urbino2/44916/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/27/ducato-online/adbul-tre-figli-e-senza-lavoro-da-quasi-due-anni-la-crisi-a-urbino2/44916/#comments Sat, 27 Apr 2013 02:19:25 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=44916 URBINO – Quando perdi il lavoro e non sai come arrivare a fine mese, pagare le bollette, l’asilo e la mensa per i tuoi figli, che tu sia italiano o straniero non fa alcuna differenza. La scure della crisi economica non guarda in faccia nessuno. Anche i lavori più umili, quelli che generalmente venivano scartati dall’italiano medio occupando soprattutto i migranti, oggi offrono minori possibilità.

Abdul, 46 anni originario del Marocco, fa parte dei 1.783 stranieri residenti a Urbino, una cifra non di poca considerazione su una popolazione complessiva di 10.000 abitanti. È arrivato in Italia 23 anni fa, si è sposato e ha avuto tre figli. Da subito ha iniziato a lavorare nella provincia di Pesaro, prima nel settore metalmeccanico e poi come operaio in un mobilificio. Oggi vive a Urbino 2, un quartiere lontano dal centro, isolato e senza servizi.

Da novembre 2011, Abdul non lavora più, è in mobilità e ancora per pochi mesi riceverà un assegno di 690 euro. Troppo pochi considerando che la moglie, arrivata in Italia con una laurea in giurisprudenza, è disoccupata e sta facendo di tutto per ottenere almeno il diploma di terza media.

“L’Italia è un Paese fortunato – dice Abdul – perché ha gli immigrati più giovani che ancora hanno da dare e da lavorare, ma il lavoro non c’è”. E così la condizione di migrante sembra non avere mai una fine, molti tornano nei Paesi di origine o si trasferiscono nel Nord Europa. “Ma io con tre figli dove vado? Sono nati in Italia, studiano qui e hanno amici italiani. Non posso costringerli a cambiare la loro vita”.

La storia di Abdul è la storia di molti altri migranti che hanno creduto di trovare in Italia la loro America. Perdere il lavoro per loro significa veder sfumare per sempre la possibilità di costruire una nuova vita. Per questo, in attesa di tornare a tempo pieno nella sua azienda, Abdul si dà da fare pitturando scuole e pulendo strade. Il costo della crisi per tutti gli stranieri arrivati nel nostro Paese ha un prezzo alto: si paga tornando ad essere un clandestino senza lavoro, un invisibile.

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Sparaventi, “deluso” da Silvio: “Salveremo il Tribunale di Urbino” http://ifg.uniurb.it/2013/02/21/ducato-online/alfredo-sparaventi-deluso-da-silvio-salveremo-il-tribunale-di-urbino/35291/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/21/ducato-online/alfredo-sparaventi-deluso-da-silvio-salveremo-il-tribunale-di-urbino/35291/#comments Thu, 21 Feb 2013 09:30:35 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=35291 Laura Boldrini (Sel) / Enrico Letta a Urbino
GLI ALTRI CANDIDATI Mochi (Pdl) / Cancellieri (Lega) / Nasoni (RC) / M5S / Scoglio (Fare) / Giovanelli (Pd)
TUTTE LE LISTE CAMERA / SENATO]]>

Alfredo Sparaventi, candidato alla Camera con la lista Scelta Civica  con Monti per l’Italia

URBINO – Mentre la Corte di Strasburgo con una sentenza dice sì all’adozione del figlio del partner in caso di coppie omosessuali, Alfredo Sparaventi, banchiere e candidato urbinate alla Camera con Scelta Civica di Monti, polemizza: “Tu daresti tuo figlio a due gay? Mi chiedo se si tratti realmente di un desiderio legittimo, o solo di una sorta di lotta alle famiglie ‘normali’, per cui tutto ciò che possono fare loro (coppie etero), possiamo farlo anche noi (coppie gay)”.

Argomento sensibile, quello delle adozioni per le coppie gay, per un politico come Sparaventi, fin da giovanissimo militante nella Dc, poi passato al Partito Popolare Italiano ed infine nel Pdl, ingannato dalla “promessa di una rivoluzione liberale ad opera di Silvio Berlusconi” che non c’è mai stata e che “ha prodotto nulla in termini di riforme”. Un deluso da Silvio. Un ex Dc. Ora con Monti, “unica alternativa a una sinistra burocratico-clientelare e a un centro-destra immobilista”.

E non si riferisce solo all’Italia. Parla anche di Urbino e del Montefeltro, dove “la politica ormai da anni non interviene come dovrebbe”.

Una promessa: salveremo il Tribunale di Urbino
“Il nostro tribunale ha una specificità propria ed è di capoluogo di provincia. Non deve essere chiuso, perché ci sono i numeri per mantenere la struttura che tra l’altro allo Stato non costa nulla perché l’affitto è interamente pagato dal comune. Garantisco una dura lotta in Parlamento”.

I tagli all’ospedale Urbino e nei presidi dell’entroterra
“Le tasse le pagano tutti allo stesso modo. Bisogna mantenere i presidi di Pronto Soccorso e di Pronto Intervento tramite l’elicottero”. L’elicottero? “Nessuno sa che l’ospedale di Urbino ha una zona per l’atterraggio di elicotteri, ma non regge. E’ stata fatta male. Il risultato di gare d’appalto fatte al ribasso”. Una responsabilità grave della politica: “Entrata prepotentemente nella sanità urbinate, portando dissapori interni e mala gestione delle risorse”.

No collegamenti, no turismo, solo centri commerciali
“Non ci sono vie di comunicazione tra Urbino e Pesaro e la Fano-Grosseto per ora resta un miraggio. Manca un collegamento veloce verso la costa, che sarebbe propedeutico a rilanciare il turismo. Rischiamo di ritrovarci ‘due cattedrali nel deserto’. I due centri commerciali (il Consorzio già aperto e quello di Santa Lucia in costruzione) hanno penalizzato i piccoli esercizi del centro storico, a loro volta già danneggiati dalla mancanza di politiche volte a valorizzare il territorio e rilanciare il turismo. Un circolo vizioso, insomma, dove non si intravede via d’uscita”.

Immigrazione
“La frazione di Urbino 2 nasce da una speculazione edilizia. Da case per studenti diventano appartamenti, per modo di dire. Prezzi a ribasso, si sparge la voce. E tutti gli immigrati vanno lì. Ma non si possono costruire quartieri-dormitori di quel tipo. Fino a qualche anno fa non potevi andarci di notte, era pericoloso. Non sono state fatte politiche di integrazione sufficienti, né pensato nulla per evitare ‘concentrazioni etniche e culturali di quel tipo’. C’è molta superficialità, molta disorganizzazione. Immobilismo, per l’appunto”.

Università, scuola e la polemica con il sindaco di Urbania
“I ragazzi devono essere liberi di scegliere. Sia nel piccolo che nel grande. Il prodotto che reputano di miglior qualità. E’ per questo che noi siamo per un sistema misto di scuole paritarie e pubbliche e prevediamo la detraibilità delle rette universitarie”. E chi non può permettersi proprio l’accesso? Ovvero di pagare quella somma tutta intera, anche se poi venisse rimborsata? In altri termini, dov’è la libertà di chi non può scegliere?

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Il Ducato 2 – 27 gennaio 2012 http://ifg.uniurb.it/2012/01/30/ducato/ducato-2-27-gennaio-2012/17259/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/30/ducato/ducato-2-27-gennaio-2012/17259/#comments Mon, 30 Jan 2012 03:49:52 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=17259 [continua a leggere]]]> Sfoglia il quindicinale della scuola di giornalismo di Urbino

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Ponte Armellina: sogno mai realizzato http://ifg.uniurb.it/2012/01/27/ducato-online/ponte-armellina-sogno-mai-realizzato/17269/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/27/ducato-online/ponte-armellina-sogno-mai-realizzato/17269/#comments Fri, 27 Jan 2012 17:48:26 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=17269 FOTORACCONTO
Il sindaco di Petriano: "E' l’ultima occasione"
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Se ne è parlato tanto, ma non se ne  è mai fatto nulla. Il quartiere di Ponte Armellina, tristemente noto come Urbino 2, compie 25 anni. Doveva essere una tranquilla residenza universitaria immersa nel verde, ma chiunque sia capitato lì almeno una volta sa che non è andata esattamente così. Il sogno di un’oasi felice si è presto trasformato nell’incubo di un quartiere-ghetto, isolato dalla città e citato dalle cronache locali come esempio di degrado e culla della micriminalità. La soluzione? Buttare giù tutto, o quasi, così da caseggiati, ridurre la densità abitativa della zona. E trasformare Urbino 2 in un quartiere “normale” da studenti, cittadini stranieri e italiani.

Ora ci sono 76 appartamenti, ma ne rimarranno 46. Al posto dei monolocali creati per le esigenze abitative degli universitari, verranno costruiti alloggi più grandi, a misura di famiglia. Dopo anni di battibecchi tra il comune di Urbino, lontano 12 chilometri dalla sua frazione, e Petriano, che invece la circonda, ora tutti sono d’accordo nel dir che questa può essere la volta buona.

FOTORACCONTO Viaggio nel quartiere-ghetto

O forse l’ultima occasione. Il progetto per la riqualificazione della zona nasce dalla collaborazione tra la Regione Marche, la Provincia di Pesaro e Urbino, il sindaco ducale Franco Corbucci, quello di Petriano, Giammarco Cecconi, la Prefettura e l’Erap, l’Ente regionale per l’abitazione pubblica. Particolare non da poco: tra i partner del progetto c’è anche un ente privato, la Cooperativa Villaggio dell’Amicizia, attiva già da molti anni sul territorio urbinate.

“L’amministrazione comunale crede nel progetto e sta lavorando intensamente. Arrivare a un buon risultato – spiega l’assessore alle politiche sociali di Urbino Maria Clara Muci – sarà possibile solo grazie a un lavoro coordinato tra tutti i soggetti coinvolti. Solo coordinandoci possiamo arrivare a una soluzione”. L’intervento di capitali privati per la realizzazione di case popolari è previsto dal Piano nazionale per l’edilizia emanato dal Ministero delle infrastrutture.

Una buona notizia: i soldi ci sono. E meno male, perché il costo totale stimato dell’intervento è di 7 milioni e 930 mila euro. 3 milioni e 700 mila euro sono già stati destinati al progetto preliminare dalla Regione Marche. L’Erap contribuirà con un milione e mezzo di euro, la Provincia metterà un altro milione e mezzo. Il resto sarà a carico della Cooperativa, che voltesarà proprietaria dei nuovi alloggi. L’intervento si cincentrà solo su quattro delle cinque “stecche”, quelle parallele. Il caseggiato principale, che ospita il Centro immigrazione del Comune e il bar “Raffaello”, non verrà toccato.

Prima di poter fare qualsiasi intervento di ristrutturazione o demolizione il Comune deve acquistare tutti gli appartamenti: l’Amministrazione sta cercando di contattare i proprietari degli immobili per sapere che cosa hanno intenzione di fare. Qualcuno non vede l’ora di vendere e di liberarsi di quel che si è rivelato un pessimo affare, altri non sanno nemmeno chi vive nel loro appartamento. Due dei quattro caseggiati, quelli agli estremi, appartengono alla Sapa Inca, una ditta fallita. Sono già stati messi all’asta, che è andata più volte deserta. Non dovrebbe essere difficile per il Comune acquistarli e partire proprio da lì con i lavori.

“Questo ci dà la possibilità di ricostruire prima i due caseggiati ai lati: uno sarà di proprietà dell’Erap – spiega l’architetto del Comune, Luana Alessandrini – e gli alloggi verranno assegnati in base alle graduatorie delle case popolari. L’altro sarà di proprietà della Cooperativa”. E le famiglie che ora vivono lì? Problema non da poco. Negli ultimi mesi il Comune ha condotto un “censimento porta a porta” in collaborazione con l’Università di Urbino. Hanno chiesto chi sono gli inquilini, dove lavorano, se hanno intenzione di spostarsi e se ne hanno la possibilità.

La Cooperativa, secondo quanto rivelato dal Comune di Petriano, ha diversi appartamenti sparsi per la provincia e almeno sulla carta potrebbe offrirli come appoggio. “Una parte del caseggiato di proprietà della Cooperativa – spiega Alessandrini – rimarrà in ogni caso in mano al Comune e sarà destinato ad appartamenti che tecnicamente vengono definiti alloggi – parcheggio”. Dei due caseggiati centrali, a lavori fatti, non resterà nulla: verranno sostituiti da uno spazio di verde pubblico. Entro il mese di aprile verrà presentato il progetto esecutivo e a quel punto i fondi saranno confermati.

INTERVISTA Il sindaco di Petriano: “Per Urbino 2 è l’ultima occasione”

Sulla carta, Urbino 2 dovrebbe diventare un bel posto dove vivere: una piazza, magari un ristorante, una biblioteca e forse qualche negozio. I servizi di quartiere che gli abitanti di Ponte Armellina non hanno mai avuto. E perché no, un paio di ponti per collegare meglio la zona con la statale che va da Pesaro a Urbino. Ma questo c’era già nel progetto del ’76.

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