il Ducato » urbino2019 http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » urbino2019 http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it “Puntare sui cittadini”: Urbino e Sofia, candidate europee nel 2019 http://ifg.uniurb.it/2013/06/13/ducato-online/cultura/puntare-sui-cittadini-urbino-e-sofia-candidate-europee-nel-2019/51301/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/13/ducato-online/cultura/puntare-sui-cittadini-urbino-e-sofia-candidate-europee-nel-2019/51301/#comments Thu, 13 Jun 2013 16:51:33 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=51301 LEGGI Urbino 2019, candidatura ufficiale ]]> URBINO – Una passeggiata tra le vie di Urbino, una tappa al Municipio per incontrare i giornalisti, poi un giro a Palazzo Ducale e di nuovo giù oltre via Veneto per visitare la casa natale di Raffaello. Questo l’itinerario dell’assessore alla cultura della città di Sofia, Malina Edreva, che stamattina insieme al sindaco di Urbino, Franco Corbucci, ha presentato il memorandum firmato ieri a Roma che contiene un programma di attività condivise da Urbino e Sofia, entrambe candidate a capitale europea della cultura nel 2019.

Bilanciamento di tradizione e innovazione, forte coinvolgimento della cittadinanza, apertura all’internazionalità: sono questi gli ingredienti base dei progetti delle due città, molto diverse eppure così vicine, da ieri in partenariato. “L’incontro di ieri a Roma – ha detto il sindaco Franco Corbucci – ha dimostrato come la città di Urbino sia appoggiata da uomini insigni, quali Umberto Eco, Corrado Augias, Ilvo Diamanti. Città, istituzioni e cittadini stanno rispondendo bene all’evento. È un fiorire di proposte per la nostra candidatura”.

Hanno espresso entusiasmo anche le parole della Edreva, interpretate da Costanza Ivanova, già direttore dell’Istituto Dante Alighieri di Sofia: “Per noi – ha affermato la Edreva – è un piacere e un onore avere un partenariato con la città e la regione Marche. La presentazione di ieri di Jack Lang, presidente del comitato promotore, ci ha dato molta forza ed energia per l’impegno che dovranno sostenere le nostre città”.

Anche l’assessore alla cultura bulgaro ha sottolineato l’importanza della partecipazione dei cittadini all’iniziativa. “Già dalla scelta del logo – ha detto la Edreva – abbiamo dato spazio ai cittadini attraverso un concorso. C’è poi molta apertura nei confronti dei giovani e di tutti quelli che vogliono debuttare nell’arte e nella cultura in generale”.

I primi passi sono stati fatti ma la strada è ancora lunga. Tra settembre e ottobre di quest’anno una commissione selezionatrice opererà la prima scrematura tra le tante città candidate sia in Italia che in Bulgaria e stilerà una short list. Solo da quel momento, se accettate, l’impegno e la cooperazione tra Urbino e Sofia diventerà più concreta.

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La Gioconda era di Urbino. Le prove del mistero sul dipinto di Leonardo http://ifg.uniurb.it/2013/04/18/ducato-online/la-gioconda-era-di-urbino-le-prove-del-mistero-sul-dipinto-di-leonardo/43532/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/18/ducato-online/la-gioconda-era-di-urbino-le-prove-del-mistero-sul-dipinto-di-leonardo/43532/#comments Thu, 18 Apr 2013 12:47:07 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=43532

La corrispondenza del paesaggio del Montefeltro con lo sfondo della Gioconda -Dal libro Codice P

URBINO – Pasqualino piangeva perché voleva sua madre e Leonardo da Vinci la dipinse per lui. Quel ritratto, nato dalle insistenze di un bambino, divenne il quadro più famoso del mondo. Oggi, alle 17.30 a palazzo ducale, Olivia Nesci, Rosetta Borchia e Roberto Zapperi racconteranno l’altra storia di Monna Lisa, quella che identifica la dama di Leonardo, non più con Lisa Gherardini del Giocondo (ipotizzata dal Vasari) bensì con Pacifica Brandani, donna di Urbino e amante di Giuliano de’ Medici. Due indagini, una stessa conclusione.

Due studi che sostengono l’identità urbinate della Gioconda, legano il dipinto di Leonardo al Montefeltro, percorrono due linee parallele e separate.

Il primo sentiero di indagine è sui documenti: a percorrerlo è stato lo storico romano Roberto Zapperi che, partendo dalla testimonianza di un chierico francese, ha ricostruito all’inverso la storia del dipinto.
Secondo le ricostruzioni di Zapperi, riunite nel volume edito nel 2012 “Monna Lisa addio“, Leonardo da Vinci avrebbe portato con sé il dipinto della Monna Lisa in Francia nel castello di Clos-Lucè, dove Antonio De Beatis lo vide 10 ottobre 1517  descrivendolo nel suo diario come realizzato per il “magnifico Iuliano de’ Medici”, morto da un anno. Accertato il rapporto tra Giuliano, il quadro e Leonardo, il secondo passo si compie nelle stanze sotterranee del fondo antico della biblioteca umanistica dell’università di Urbino.

Un codice manoscritto del diciottesimo secolo raccoglie  le testimonianze degli uomini illustri del territorio e, nella copia dell’istrumento di Santa Maria di Pian del Mercato (il registro che annoverava tutti i bambini esposti di Urbino), spunta il nome di Pasqualino, “uno mamolo” abbandonato la sera del sabato Santo  del 1511  che  poi fu riconosciuto come figlio illegittimo di Giuliano de’ Medici e donna Pacifica Brandani (morta durante il parto).

Pasqualino si trasferì alla corte romana e medicea di papa Leone X e, secondo le teorie di Zapperi,  fu proprio Giuliano de’ Medici a chiedere a Leonardo di dipingere il volto della madre “ideale” di Pasqualino, che  desiderava solo sapere dove fosse la sua mamma.
Nell’ultimo passaggio, il codice svela anche le sorti del piccolo  abbandonato:

Questo è al presente donno Ippolito Medici, reconosciuto per figliolo legittimo del magnifico Giuliano Medici e di madonna Pacifica de Giovanni Antonio Brandani, il primo di Fiorenza, che Dio li dia bona ventura.

La seconda teoria a sostegno di donna Pacifica è quella di tipo paesaggistico e artistico: Olivia Nesci è una docente di geomorfologia dell’università di Urbino mentre Rosetta Borchia è una naturalista e un’artista. Loro stesse si definiscono “cacciatrici di paesaggi“, le due ricercatrici hanno rintracciato nel paesaggio alle spalle della Gioconda molte corrispondenze con gli scorci del Montefeltro.

In particolare, la loro teoria afferma che Leonardo avrebbe racchiuso nella tela diverse parti della zona ora divisa tra Romagna e Marche con una tecnica di compressione. Le loro scoperte sono state raccolte nel volume  dal titolo Codice P, atlante illustrato del reale paesaggio della Gioconda, pubblicato lo scorso novembre.

Nel corso della conferenza interverranno anche la docente di storia dell’arte Silvia Cuppini, la soprintendente Maria Rosaria Valazzi, l’assessore alla cultura, beni culturali e pari opportunità del comune, Lucia Pretelli e la docente di storia dell’università di Urbino, Anna Falcioni.

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#Urbino2019: il concorso su Instagram. Fotografa la città con lo smartphone http://ifg.uniurb.it/2013/04/15/ducato-notizie-informazione/urbino2019-il-concorso-su-instagram-fotografa-la-citta-con-lo-smartphone/42847/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/15/ducato-notizie-informazione/urbino2019-il-concorso-su-instagram-fotografa-la-citta-con-lo-smartphone/42847/#comments Mon, 15 Apr 2013 13:46:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=42847 [continua a leggere]]]> URBINO – Inizia oggi il concorso fotografico#Urbino2019, dedicato agli appassionati di Instagram. Un’iniziativa nell’ambito della candidatura di Urbino a capitale della cultura europea. Promosso da Regione Marche, Fondazione Marche Cinema Multimedia, Comune di Urbino e community Instagramers Marche: le iscrizioni sono aperte fino al 6 maggio.

Gli utenti di Instagram potranno taggare le loro foto con l’hashtag #urbino2019. Le migliori fotografie saranno premiate con prodotti tipici marchigiani e materiale editoriale.

Inoltre la community IgersMarche insieme al Social Media Team Marche organizzano il 27 aprile, dalle 11 alle 15, un “Instawalk“: una passeggiata fotografica per le vie della città alla ricerca di bellezze nascoste da fotografare col proprio smartphone.

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Urbino2020, “volere è potere”: eccellenze e buone pratiche incontrano la città ducale http://ifg.uniurb.it/2013/04/06/ducato-online/urbino2020-volere-e-potere-eccellenze-e-buone-pratiche-incontrano-la-citta-ducale/41467/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/06/ducato-online/urbino2020-volere-e-potere-eccellenze-e-buone-pratiche-incontrano-la-citta-ducale/41467/#comments Sat, 06 Apr 2013 22:08:21 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=41467

Stefano Epifani, docente università Carlo Bo

URBINO - Piergiorgio Iacobelli, giovane imprenditore, a Jesi ha realizzato il primo incubatore di imprese nelle Marche; Carlo Renzi (Carlo, non Matteo Renzi, il cui intervento tanto atteso alla fine non c’è stato) di Pesaro, laureato alla Bocconi di Milano, stufo di un lavoro alienante, qualche anno fa ha deciso di mettersi ‘in proprio’: oggi fa geo-marketing e insieme ad altre sessantuno persone (erano partiti in due), tutte under 30 e per l’80% donne, aiuta le aziende a trovare clienti in Italia e all’estero.

Solo sono due delle molte eccellenze che sabato mattina hanno portato la loro testimonianza al primo appuntamento di Urbino2020 sul palcoscenico del Teatro Sanzio, il progetto di alcuni giovani urbinati per portare innovazione, idee e un cambio di mentalità che guardi al futuro nel territorio. Attraverso la partecipazione dei cittadini (presenti oltre trecento persone) e una maggiore apertura della pubblica amministrazione al dialogo e alle proposte che vengono dal basso.

L’obiettivo dell’evento era proprio quello di risvegliare Urbino, di darle una spinta, sia per la candidatura a capitale europea della cultura del 2019, sia per il futuro. Ma anche quello di portare all’attenzione degli urbinati quelle ‘buone pratiche’ perseguibili anche nella città ducale.

Cinque minuti per intervento. Il timer sullo schermo che ‘suona’ lo scadere del tempo. C’è anche Enrico Loccioni, di Ancona, che ha fatto del fiume Esino una realtà imprenditoriale seguendo semplicemente la sua passione: l’amore per la natura e per la sua terra.

E c’è anche Mario Mariani, il musicista e compositore pesarese noto aver vissuto un mese nella grotta dei Prosciutti, sulla cima del monte Nerone, a Piobbico, in un periodo buio della sua carriera. Intervento bizzarro e originale il suo, fatto di musica e parole, accolto con entusiasmo dal pubblico, a dimostrazione che i cittadini di Urbino “vogliono testimonianze, passione e non chiacchiere” ha detto una cittadina.

Sul versante amministrativo si è parlato soprattutto di due idee chiave: l’apertura degli eletti all‘innovazione tecnologica e alle istanze che arrivano dal basso. Anche qui, testimonianze di alto livello che potrebbero essere ripetute a Urbino. Di ‘Open Municipio’ – lo stato economico-finanziario degli amministratori sul web e la possibilità per i cittadini di interagire virtualmente con gli eletti – si è parlato con il sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi; di innovazione tecnologica nella pubblica amministrazione con Stefano Epifani, docente universitario; di raccolta differenziata porta a porta con Emanuele de Angeli, consigliere del comune; di metodo partecipato tra amministrazione e cittadino, con Paolo Polidori, docente e membro dell’associazione Insieme per Urbino.

Sul palco anche gli studenti, come Antonio Astolfi, che con emozione ha esordito: “Dopo quattro anni che sono qui è la prima volta che uno studente parla come cittadino di Urbino” e Piergiuseppe Gaballo per il quale “gli studenti sono gli urbinati del futuro”.

Paolo Ceccarelli, docente universitario alla Carlo Bo, ha proposto di portare le nuove idee di Urbino 2020 nel Piano Strategico Comunale che dovrebbe essere approvato entro l’estate 2013, “un documento politico-tecnico che valuta lo status quo, le possibilità future e fissa delle linee di indirizzo per la città”.

Non sono mancate le ‘note stonate’, che già scorrevano nei video proiettati sullo schermo di tanto in tanto con la vox populi degli urbinati. “Uscendo a Urbino ci si sente soli, preferisco uscire a San Angelo in Vado, almeno lì trovo amici” ha raccontato Piero Sestili, consigliere comunale e docente universitario, riportando le amare parole di un amico. Urbino 2020, nell’intento degli organizzatori, serve anche a questo: a dare speranza. Basta “crederci e cambiare prospettiva”, come suggerito da Carlo Renzi e chiedersi: “Questo è realmente un ostacolo o è un alibi che posso superare?”.

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Progetti a rilento per Urbino capitale europea 2019, il Comune: “Lavoriamo dietro le quinte” http://ifg.uniurb.it/2013/02/21/ducato-online/progetti-a-rilento-per-urbino-capitale-europea-2019-il-comune-lavoriamo-dietro-le-quinte/35376/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/21/ducato-online/progetti-a-rilento-per-urbino-capitale-europea-2019-il-comune-lavoriamo-dietro-le-quinte/35376/#comments Thu, 21 Feb 2013 09:46:05 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=35376

URBINO – Nella corsa per essere scelta come Capitale europea della Cultura 2019, Urbino si trova ancora ai blocchi di partenza rispetto a molte altre concorrenti italiane. La candidatura della città ducale è stata rilanciata pochi giorni fa alla Bit (Borsa internazionale del turismo di Milano) dal governatore delle Marche Gian Mario Spacca e dal sindaco Franco Corbucci.

Alla Bit era presente anche Jack Lang, ex ministro francese della cultura, scelto come presidente del comitato promotore, che ha dichiarato: “Urbino, non solo la storia ma anche il futuro: la culla di una nuova utopia, simbolo del nuovo Rinascimento europeo”.

Come è scritto nel bando di concorso, l’arma vincente è un progetto concreto, che non si limiti all’esaltazione del patrimonio artistico-culturale, ma si fondi su risorse e capacità presenti nel territorio che possano essere alla base di un nuovo sviluppo, economico, sociale e culturale. Tradotto: finanziamenti, infrastrutture (come strade e collegamenti con i mezzi di trasporto), eccellenze territoriali (produzione locale), strutture di accoglienza turistiche e culturali.

“Per ora non è in atto alcuna procedura di monitoraggio, che si attiverà soltanto dal momento di presentazione dei progetti a settembre”, dicono dal Focus Point del Ministero dei beni Culturali (Mibac). Cercando informazioni sulle potenziali candidate, la gara sembra già iniziata e la città ducale ha molto terreno da recuperare, specialmente in tema di comunicazione e tecnologia. Urbino non ha un sito ad hoc. Ancora più difficile capire, a parte lo studioso francese Jack Lang, chi costituisca il comitato promotore.

Perugia e Assisi, candidate allo stesso titolo, hanno già un sito web ricco di contenuti e molto seguito con account Twitter e Facebook. Le prime iniziative collegate alla candidatura a capitale europea risalgono al 2008 e per questo scopo si sono costituiti una fondazione, un comitato scientifico e un comitato promotore.

Spostandosi a nord, anche Ravenna ha predisposto molte attività e progetti per la sua candidatura, rafforzando i contatti con Sofia, tra le favorite del titolo in Bulgaria.

Un’altra rivale temibile per la città del Duca è Matera, che nel 2012 ha creato un’applicazione per iPhone e Android in vista del 2019, che si è  posizionata al quinto posto fra le app più scaricate in Italia.  Per prepararsi all’appuntamento Matera 2019 ha messo in piedi un “web team” che ha contribuito a testare la app e sta contribuendo a curarne la promozione sui social network.

Quest’anno, a settembre, scadrà il termine di presentazione dei progetti per le candidature. A confermarlo è Leila Nista, dirigente del Focus Point Capitali Europee del Mibac: “A novembre inizierà la vera e propria competizione. Per il momento stiamo ricevendo molte manifestazioni d’interesse. Non è possibile parlare nemmeno di candidature ufficiali. Gli elenchi delle città che si trovano sui siti web non sono definitivi, da gennaio molte altre realtà locali ci hanno chiesto informazioni”.

Dal Comune affermano di agire strategicamente “lavorando dietro le quinte”. Non ci si sbilancia nemmeno sulle date di presentazione del sito web, che dovrebbe vedere la luce “entro qualche settimana”. Anche il logo c’è, “ma prima di metà marzo non verrà presentato”. Si parla addirittura di  “infrastrutture che daranno un nuovo profilo alla città”, ma che la superstrada Fano-Grosseto venga inclusa nel progetto è solo un’ipotesi.

Per quanto riguarda la presenza di big della cultura nel comitato promotore, l’unico nome confermato da Palazzo Ducale è quello dell’ex ministro francese Jack Lang, presidente e ideatore del titolo del progetto “Utopie Concrete”. Niente di certo su Umberto Eco e Gerard Schröder.

Da Palazzo Raffaello (sede della Giunta marchigiana) trapela qualche informazione sui finanziamenti da destinare alle iniziative: “La Regione ha concentrato in un unico pacchetto i fondi per infrastrutture, mobilità e sanità, in modo che il territorio di Urbino possa destinarli a questa funzione agendo con più autonomia”, dice Claudia Lanari, dirigente del settore cultura, che sottolinea l’intenzione di coinvolgere tutte le Marche nel progetto.

Un’occasione da non perdere per Urbino: oltre alla visibilità a livello europeo, infatti, il premio finale per la città che nel 2019 sarà eletta capitale Europea della Cultura è di un milione mezzo di euro.

Queste le candidature annunciate (ma non ancora ufficializzate) per l’evento del 2019: Aosta, Amalfi, Bari, Bergamo, Brindisi, Caserta, L’Aquila, Mantova, Matera, Palermo, Perugia e Assisi, Ravenna, Siena (con Grosseto), Siracusa e il Sud-Est, Urbino, Venezia e il Nord-Est, Bolzano, Regione Autonoma di Trento, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

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Spacca: “Urbino capitale europea della cultura” http://ifg.uniurb.it/2011/04/04/ducato-notizie-informazione/spacca-urbino-capitale-europea-della-cultura/7235/ http://ifg.uniurb.it/2011/04/04/ducato-notizie-informazione/spacca-urbino-capitale-europea-della-cultura/7235/#comments Mon, 04 Apr 2011 16:48:32 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=7235 [continua a leggere]]]> URBINO –  “Candideremo Urbino capitale Europea della Cultura nel 2019″. Lo ha annunciato il presidente delle Marche, Gian Mario Spacca, nel corso del suo incontro con i rappresentanti provinciali. “Non dobbiamo dimenticare, ne’ far dimenticare, che teniamo unita l’Italia e che qui ci sono le capitali del Rinascimento, Firenze e appunto Urbino, che vanno collegate anche sul piano infrastrutturale –  ha sottolineato il Governatore – Per questo stiamo seguendo con impegno tutte le ipotesi di fattibilita’ per la realizzazione della Fano-Grosseto”.

(a.r.)

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