il Ducato » vignette http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » vignette http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it La vignetta di Sergio Staino con dedica al Ducato http://ifg.uniurb.it/2013/12/02/senza-categoria/la-vignetta-di-sergio-staino-con-dedica-al-ducato/52677/ http://ifg.uniurb.it/2013/12/02/senza-categoria/la-vignetta-di-sergio-staino-con-dedica-al-ducato/52677/#comments Mon, 02 Dec 2013 12:09:43 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=52677 [continua a leggere]]]> URBINO – Sergio Staino ospite di pagina 16 dell’ultimo  Ducato . Il celebre disegnatore ha donato alla nostra redazione la sua vignetta con protagonista Papa Francesco, già pubblicata sul Venerdì di Repubblica. Una dedica speciale per una vignetta da antologia.

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Notizie disegnate: per gli illustratori un futuro dal tratto incerto http://ifg.uniurb.it/2013/04/13/ducato-online/notizie-disegnate-per-gli-illustratori-un-futuro-dal-tratto-incerto/42637/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/13/ducato-online/notizie-disegnate-per-gli-illustratori-un-futuro-dal-tratto-incerto/42637/#comments Sat, 13 Apr 2013 17:04:34 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=42637 Affettare libri, volare via dalla propria mente con un palloncino, stendere un telo con un cielo azzurro in una stanza grigia: nel mondo dell’illustrazione tutto è possibile. Ad una condizione, però: che dietro al disegno si nasconda sempre, nuda e cruda, la realtà.

Ma quanto è difficile la vita per chi ha scelto di raccontare il mondo con matita e colori? “Gli illustratori a tempo pieno in Italia – dichiara Dario Albini ex presidente dell’Associazione illustratori italiani – sono 600 mentre i ‘simpatizzanti’, cioè tutti gli appassionati non professionisti del disegno, sono circa 4000”.

Negli anni, però, sono diminuiti i professionisti del settore: “E’ sempre più difficile campare facendo solo l’illustratore”. Se l’85% degli autori disegna per l’editoria dell’infanzia, “il mondo del giornalismo illustrato in Italia – afferma Dario Albini – occupa solo una piccola fetta, visto che i quotidiani preferiscono le fotografie”.

“Ho sempre disegnato anche da bambino. Mio papà dipingeva per passione: nei weekend la cucina si riempiva di colori”: è stata questa la prima ispirazione che ha fatto di Beppe Giacobbe un illustratore di successo. Pubblicato in cinque nazioni, in Italia collabora con diverse case editrici e testate giornalistiche, tra cui l’inserto culturale “La lettura” del Corriere della Sera. Un lungo percorso iniziato con la cartella degli originali sotto il braccio, quando bastava aprire il proprio portfolio o fare una decina di telefonate per farsi commissionare un lavoro. Oggi tutto è cambiato.

Se gli stipendi fissi sono rari, non è raro trovare giovani promettenti. E’ a loro che Beppe Giacobbe consiglia di mettersi in gioco, soprattutto sul web. “Qualche anno fa, immaginare di lavorare per editori stranieri era quasi impossibile – afferma l’illustratore – dagli anni ’90 in poi, invece, tutto è diventato più facile: la rete ha gettato ponti, ha allargato il mercato”.

Ma cosa possono fare i giovani oltre a puntare sulla tecnologia? Scommettere su se stessi, elaborando uno stile personale che li renda unici agli occhi degli editori. “Aprire la mente, leggere, andare al cinema, arricchirsi, guardare al lavoro di quelli più bravi: sono tutti modi – spiega Giacobbe – per acquisire consapevolezza di quello che si è e di quello che si vuole esprimere. E’ su questo che si forma lo stile”.

È necessario, dunque, creare un archivio culturale dal quale attingere le proprie idee. Tratteggiate sul foglio, e senza l’aiuto di parole, queste idee saranno poi capaci di spiegare la realtà, più di qualsiasi testo. “L’immagine illustrata è un’immagine che diventa a sua volta un commento, è un punto di vista”, afferma Giacobbe. Ma è insostituibile: “E’ quel tipo di linguaggio che nessuna fotografia può eguagliare”.

illustrazioni di Roberto La Forgia e Dario Campagna

La nicchia degli illustratori non è fatta solo da mostri sacri del disegno ma anche da ragazzi giovani, pieni di talento e di tecnica. Tra loro c’è chi coltiva da sempre questa passione come Roberto La Forgia, conosciuto all’estero per le sue illustrazioni, e chi invece ha iniziato a cimentarsi di recente nel disegno.

Uno di questi è Dario Campagna, ‘killer della satira’ e redattore della rivista satirica “Il Male di Vauro e Vincino”. “Ho iniziato come giornalista poi sono passato al disegno – afferma Campagna – mi considero un allievo di Vincino. Sono d’accordo con lui quando dice: ‘Se nella prima pagina di un giornale c’è una vignetta stai sicuro che l’occhio cadrà sempre prima su quella che sul testo’. D’altronde il disegno è la prima forma di comunicazione umana”.

Ma nell’epoca dei social network, dove tutto è veloce e condivisibile, c’è ancora tempo per soffermarsi sulle immagini? Secondo La Forgia, no: “Ormai le immagini non dicono più nulla agli utenti. Bisognerebbe insegnare a comprenderle ai bambini nelle scuole”. Al contrario Dario Campagna crede che l’utente preferisca le immagini a tutto il resto: “Le persone non hanno più tempo di leggere un pezzo di approfondimento. L’immediatezza nelle vignette è fondamentale”.

illustrazione di Beppe Giacobbe

Bisogna, quindi, cercare di essere incisivi. Ma è uno sforzo che spesso non viene ripagato. Ogni mese i disegnatori freelance devono scovare nuovi clienti a fronte di bassi compensi, per via delle vendite scarse di libri e riviste. “Lavorando sia in Francia che in Italia – spiega La Forgia – posso dire che all’estero i lavori vengono pagati un po’ di più, ma lì c’è più concorrenza”. I vignettisti che cercano collaborazioni sono moltissimi: “O sei già conosciuto, magari perché sei esploso sul web – dice Campagna – oppure è molto difficile farsi notare”.

Divisi tra voglia di emergere e una realtà che lascia poco spazio alle speranze, i giovani illustratori disegnano un quadro fosco del proprio futuro. Ma chi ce l’ha fatta li rassicura: “Di cultura si può vivere e sarà sempre di più così – afferma Giacobbe – quando l’Italia finalmente capirà che deve investire sulle sue ricchezze, ci sarà tanto da fare. Tanto da lavorare. Dobbiamo valorizzare quello che abbiamo. Altrimenti siamo proprio dei fessi”.

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Più spazio e voce dei lettori, così si disegna una vignetta web http://ifg.uniurb.it/2012/02/03/ducato-online/piu-spazio-e-voce-dei-lettori-cosi-si-disegna-una-vignetta-web/17831/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/03/ducato-online/piu-spazio-e-voce-dei-lettori-cosi-si-disegna-una-vignetta-web/17831/#comments Fri, 03 Feb 2012 15:38:56 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=17831

Maurizio Boscarol

URBINO – La satira nella vignetta web è più grande, si muove e vive a contatto con il lettore. Internet, che è stata una grande rivoluzione per il giornalismo, anche sul fronte delle vignette ha portato delle novità. Esistono delle vignette pensate e realizzate esclusivamente per l’informazione online (come l’immagine a sinistra).

Vivono di vita propria e non solo a corredo di un articolo, con tutta una serie di elementi grafici riconoscibili. Il testo, innanzitutto. Si tratta di un discorso completo, fatto di più voci, che raccontano una storia. In chiave ironica.

I lettori possono commentarla e trovare nuovi spunti che si riflettono poi nei lavori successivi del vignettista. Uno stile libero e diversificato che va dalle tavole di fumetti alle ‘vignette-pagina‘ (quelle che occupano soltanto per sè una sezione del sito), fino alle vignette animate.

Più che chiudere con il classico c’è stata un’evoluzione: “Non si tratta di un nuovo genere, non esiste un vecchio e un nuovo – dice Maurizio Boscarol , collaboratore del Male e del Futurista –  quello che può cambiare è lo spazio e il formato per la vignetta e il vignettista”.

Cosa è cambiato? Due sono le differenze principali rispetto la vignetta del quotidiano che tutti conosciamo: l’autonomia e il formato. Sono superati i limiti di contenuto e i vincoli tecnico-stilistici. Il web aggiunge delle cose e offre una piattaforma con più spazio. E in alcuni casi, lascia al vignettista un margine di scelta sul tema più ampio.

La celebre prima pagina del manifesto dopo l'elezione di papa Benedetto XVI

Nei quotidiani invece, c’è un filo conduttore che lega le scelte della redazione a quelle del vignettista, un vincolo dettato dall’intero corpus della pagina. La vignetta appare spesso come un elemento messo a corredo dell’insieme, studiato a partire dagli altri elementi che lo circondano.

La vignetta di un quotidiano ha una caratteristica standard: è collegata concettualmente (come commento ironico) al tema principale del giorno. Si relaziona al titolo di apertura in prima pagina o agli approfondimenti della sezione dei commenti.

Maurizio Boscarol

Ci sono poi vignette che rappresentano il semplice passaggio dalla carta all’online. “Su carta ci possono essere almeno due modi per impostare la vignetta – dice Boscarol – o molto sintetico in cui prevale il botta e risposta o uno più articolato visivamente”.

Non è semplice definire a che punto si spinge l’autonomia di un vignettista nei siti d’informazione. “La libertà nell’impostare il lavoro – continua Boscarol – è la stessa della carta, perché anche nelle testate online c’è una linea editoriale da seguire”.

Autonomia uguale spazio, quindi. In alcuni siti d’informazione però si è fatto un passo in più, anche se di esempi, in Italia, ce ne sono ancora pochi. Su tutti il Post.it che ha voluto isolare la satira dal resto del flusso informativo, lasciando piena autonomia al proprio vignettista Marco D’Ambrosio .

D’Ambrosio, in arte Makkox, rappresenta uno degli esperimenti più riusciti del giornalismo grafico italiano. Indipendente, innovativo e aperto al pubblico.

Marco D'Ambrosio

Ha una sezione del sito soltanto per sé; sceglie il tema da disegnare di suo piglio, senza l’obbligo di collegarsi al tema caldo del giorno. Il suo, è uno stile unico e riconoscibile: un personaggio occupa l’intera pagina e riflette riflette finché non tira le somme del suo ragionamento.

L’editorial cartooning in Italia è rappresentato anche dal nuovo esperimento di Mamma!, una rivista online indipendente che cerca di coniugare satira e giornalismo. Protagoniste, le vignette. C’è stato poi il tentativo del Virus dell’Unità di creare un mix di giornalismo grafico fatto da vignettisti conosciuti e spontaneismo on line. Un progetto nato per il web e finito poi su carta come inserto.

“I cambiamenti devono avere seguito e successo anche tra il pubblico – dice Maurizio Boscarol – come per ogni prodotto editoriale”. In Italia la cultura della vignetta risulta ancora di nicchia, a differenza, ad esempio, dei paesi anglosassoni.

Sarà che la vignetta politica e di costume in forma di comic strip è nata proprio nei quotidiani britannici e americani, ma nei siti web statunitensi c’è stata una vera e propria esplosione dell’animated political cartoon, con tanto di associazione degli autori. Un genere nuovo e diverso che riprende lo spirito delle fanzine degli anni ’80.

La formula è quella di una vignetta-editoriale: un prodotto giornalistico di ampio contenuto che prende in giro la classe politica con originalità e impatto emotivo.

Uno dei pionieri dell’editorial cartooning è stato Mark Fiore, vincitore nel 2010 del Premio Pulitzer. La sua opera non avrebbe avuto lo stesso impatto, probabilmente, se fosse rimasta sulla carta. Fino ad arrivare ai video: dai 45 secondi ai 2 minuti per giocare con l’ipocrisia della società americana.

Dean Perkins (in arte Tom Tomorrow) racconta invece sull’Huffington Post le contraddizioni della politica Usa, sottolineandone vizi e virtù. Una tavola a fumetti che ricorda i Peanuts di Monroe Schulz e che per la prima volta ha dato vita, nei siti d’informazione americani, a una striscia quotidiana in forma di vignetta-editoriale.

Dean Perkins

C’è poi l’esempio del New Yorker. Si dice da sempre che le sue vignette valgano da sole il prezzo della rivista. Come diceva il suo fondatore Harold Ross “il New Yorker è il miglior giornale per chi non sa leggere”. Questa tradizione si è trasformata, nel passaggio online, nell’animation di una vignetta animata.

I siti d’informazione online si moltiplicano e cresce anche il numero dei loro lettori. Aumenta così anche lo spazio, per molti nuovi autori di vignette, che preferiscono la nuova piattaforma al vecchio modello. Un modo nuovo che contribuisce ad innovare il prodotto giornalistico, espresso (anche) nella vignetta. Anche se il mondo dei quotidiani vive in acque agitate non bisogna temere, la satira d’informazione ha scoperto come farsi largo tra i pixel.

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MATITE INFEDELI http://ifg.uniurb.it/2006/02/03/speciali/2004-2006/matite-infedeli/1425/ http://ifg.uniurb.it/2006/02/03/speciali/2004-2006/matite-infedeli/1425/#comments Fri, 03 Feb 2006 19:35:03 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=1425 L’ira degli integralisti islamici si scatena contro Danimarca e Norvegia, colpevoli di aver permesso la pubblicazione di vignette satiriche, di dubbio gusto, ritraenti il profeta Maometto. Un’ampia discussione si è aperta in tutta Europa: religione o libertà?

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