il Ducato » Vilberto Stocchi http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Vilberto Stocchi http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Carpi Calcio a Urbino: prima il sigillo d’ateneo poi (forse) il ritiro precampionato http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/carpi-calcio-a-urbino-prima-il-sigillo-dateneo-poi-forse-il-ritiro-precampionato/73681/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/carpi-calcio-a-urbino-prima-il-sigillo-dateneo-poi-forse-il-ritiro-precampionato/73681/#comments Wed, 06 May 2015 14:24:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73681 Carpi UrbinoURBINO – Urbino potrebbe ospitare la preparazione estiva di un club di Serie A di calcio. Secondo fonti interne alla società c’è una buona possibilità che la preparazione del Carpi (promosso con quattro giornate di anticipo in A) possa essere svolta di nuovo nella città. Intanto lunedì 25 maggio l’Università consegnerà il sigillo d’ateneo al club.

Nel 2014 il Carpi era rimasto a Urbino dal 21 luglio al 2 agosto. Nell’occasione l’intera rosa ha soggiornato all’hotel Mamiani, si è allenata nello stadio Montefeltro, ma soprattutto ha stretto una collaborazione con il dipartimento di Scienze motorie. Durante le due settimane la squadra ha utilizzato le strutture e i macchinari della facoltà.

Tra poco, per prepararsi al campionato di Serie A 2015-2016 il club emiliano deve scegliere due località e Urbino potrebbe essere una di queste, vista la partnership tra la Carlo Bo e i biancorossi (quest’anno sul tabellone luminoso del stadio Sandro Cabassi passava la pubblicità del comune di Urbino e quella del suo ateneo) e il ritiro del 2014 che sembra aver portato bene.

L’addetto stampa Enrico Ronchetti non ha confermato l’indiscrezione ma ha comunque lasciato aperto uno spiraglio: “Non sono state prese decisioni: il campionato non è ancora finito. A Urbino l’anno scorso la squadra si è trovata bene”.

Il Carpi Calcio tornerà sicuramente in città il prossimo 25 maggio quando per la prima volta il sigillo dell’università sarà assegnato a una società sportiva: “Sono particolarmente lieto di comunicare che la nostra università – ha commentato il rettore Vilberto Stocchi – ha deciso di conferire il sigillo d’Ateneo alla società Carpi F.C. 1909, a testimonianza dei meriti collettivi che hanno permesso a un glorioso club di raggiungere un prestigioso obiettivo nel campo dello sport. Non dimentichiamo che nel 2012 la città di Carpi è stata messa in ginocchio da un terremoto di vaste proporzioni. Il club diventa così il simbolo di una rinascita, un modello sportivo da seguire e un esempio per le giovani generazioni”.

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Università, il rettore Stocchi: “Su Pesaro Studi polemica eccessiva” http://ifg.uniurb.it/2015/04/25/ducato-online/universita-il-rettore-stocchi-su-pesaro-studi-polemica-eccessiva/71745/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/25/ducato-online/universita-il-rettore-stocchi-su-pesaro-studi-polemica-eccessiva/71745/#comments Sat, 25 Apr 2015 13:31:51 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71745 stocchi_2

Il rettore Vilberto Stocchi al Festival del giornalismo culturale 2015

URBINO – Il rettore dell’Università di Urbino Vilberto Stocchi chiude la polemica su Pesaro Studi.  Sentito da Il Ducato a margine del suo intervento al Festival del giornalismo culturale dal titolo “Informazione culturale e divulgazione scientifica”, Stocchi ha sottolineato di non aver mai considerato l’idea di anticipare a quest’anno la chiusura del polo universitario distaccato, ora ufficialmente fissata per il 2017.

“L’università è il luogo dove un ragazzo si forma – ha detto – se uno studente si iscrive a Pesaro è giusto che termini lì il suo percorso. Non si possono cambiare le carte in tavola, sarebbe diseducativo e verremmo meno al nostro compito. Io ho sostenuto questo fin dall’inizio, il sindaco di Pesaro ha concordato con me e mi è venuto incontro. Dopo di che si è creato tanto clamore attorno alla vicenda per nulla. La mia decisione è stata, fin dall’inizio, permettere agli studenti di finire dove avevano iniziato il proprio percorso di studi”.

Il rettore ha poi parlato del tavolo di consultazione – che slitta dal 27 gennaio scorso – tra studenti, Comune, Università ed Ersu organizzato per il 4 maggio, durante il quale verranno discusse le politiche relative agli universitari: “Io ho ricevuto l’input solo di recente, e ho subito dato la mia disponibilità. È importante stimolare tutti a vivere nella maniera più bella il periodo universitario. Mi aspetto dall’incontro una risposta concreta alle aspettative dei giovani”. Una battuta, poi, sulla tanto contestata ordinanza anti alcol: “Vivere bene la città e divertirsi insieme non è legato all’alcol o al suo consumo. Siamo stati tutti giovani e ci siamo tutti divertiti, l’ho vissuto anche io, ma penso che l’ordinanza anti alcol non sia una cosa che sfavorisce la vita degli studenti. In realtà ci sono molte persone che vengono da fuori, approfittando anche delle feste e dei giovedì universitari, che non hanno a cuore il decoro e la pulizia della città”.

Proprio per offrire qualche alternativa alla sbronza del giovedì sera,  circa un mese fa l’Università ha dato il via a una serie di iniziative culturali gratuite per gli studenti, con lo scopo di avvicinarli al teatro e alla musica. “Penso che il ruolo dell’Università sia anche quello di stimolare gli studenti con eventi culturali di vario genere – ha spiegato Stocchi – per favorirne la creatività e aiutarli a formare una propria personalità. In questo modo saranno in grado di affrontare al meglio i tanti mutamenti che la società di oggi sta vivendo. Gli spettacoli gratuiti che stiamo organizzando al teatro Sanzio servono proprio a questo, e il primo evento ha registrato una risposta più che positiva da parte dei ragazzi. Dal prossimo anno avvieremo iniziative di questo genere anche in ambito sportivo”.

Qualche parola, infine, sulle biblioteche umanistiche dell’università, che attraversano un periodo difficile: “C’è un progetto per rendere disponibile la struttura di San Girolamo, un complesso veramente importante. L’obiettivo è attrezzarla affinché diventi un polo di biblioteche moderno, innovativo e soprattutto fruibile anche in orari notturni, come avviene in altre università europee o americane”.

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“Non c’è scienza senza comunicazione della scienza”. Il rettore di Urbino su divulgazione e mass media http://ifg.uniurb.it/2015/04/23/ducato-online/non-ce-scienza-senza-comunicazione-della-scienza-il-rettore-di-urbino-su-divulgazione-e-mass-media/71724/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/23/ducato-online/non-ce-scienza-senza-comunicazione-della-scienza-il-rettore-di-urbino-su-divulgazione-e-mass-media/71724/#comments Thu, 23 Apr 2015 21:43:03 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71724 Il rettore Vilberto Stocchi al Festival del giornalismo culturale 2015

Il rettore Vilberto Stocchi al Festival del giornalismo culturale 2015

URBINO – Mass media + scienza = verità. Questa semplice formula matematica rappresenta, secondo Vilberto Stocchi, rettore dell’Università di Urbino, l’obiettivo della divulgazione scientifica. Nella sala del Trono del palazzo Ducale il suo intervento si concentra sul felice incontro tra giornalismo e pubblicazioni tecniche. Compito di entrambi è quello di trasmettere un messaggio, dopo uno studio approfondito, e “donarlo agli altri attraverso un linguaggio chiaro e semplice, comprensibile per tutti e non solo per gli addetti ai lavori” afferma Stocchi. La ricerca e l’approfondimento delle fonti sono necessarie sia per il giornalismo che per la scienza.

Ma il percorso dei media e della materia scientifica non sempre percorrono gli stessi binari. Le grandi testate hanno spesso utilizzato titoli sensazionalistici che fraintendono le ricerche, a volte per vendere di più a volte perché i risultati di uno studio non erano molto chiari. Il rettore racconta di un gruppo di 25 scienziati, di diversa nazionalità, che pubblicarono su Nature uno studio sull’obesità. Sui giornali italiani e internazionali il titolo più comune era “Scoperto il gene dell’obesità” o “Ecco perché siamo obesi”. Ovviamente, i giornalisti non avevano approfondito la ricerca e avevano tratto soltanto la notizia ‘sensazionalistica’. “Il problema – secondo Stocchi – è la mancanza di competenze. Se si conosce poco della materia, c’è il rischio di deludere e creare false aspettative”. In questi casi, allora, il compito principale dello scienziato è quello di tradurre lo studio in un linguaggio comprensibile a tutti mentre il dovere del giornalista di leggere e conoscere bene l’argomento di cui si parla.
Negli ultimi anni, la divulgazione scientifica sta avendo un enorme successo perché attira e incuriosisce i giovani. Tuttavia, raccomanda Stocchi, dopo l’iniziale stupore, è necessario interpretare le notizie: “Questo è il nuovo giornalismo scientifico”.

Secondo il rettore, la materia tecnica da sola non può rispondere alle domande che l’uomo si pone poiché l’uomo stesso è “un organismo troppo complesso”. Cosa può fare la scienza? La conoscenza dona all’uomo la metodologia necessaria per affrontare la ricerca della verità e migliorare la capacità critica. Ancora una volta il giornalismo e la scienza raggiungono un traguardo comune: cercare e ottenere una risposta. Per completare un compito così difficile, gli uomini hanno bisogno di utilizzare i media del proprio tempo. Già nel 1974, in un convegno proprio nelle sale del Palazzo Ducale, Carlo Bo aveva parlato dell’efficacia del messaggio televisivo. Sono passati ormai 41 anni e la televisione ci ha lasciato una “mezza eredità”: un linguaggio uniformato e un palinsesto incapace di rispondere alle aspettative create. “La televisione è incapace di affrontare le sfide della globalità in un momento dove i punti educativi sono troppo fragili e non ci sono stimoli per l’aspetto critico”.

In questo senso molto può fare la cultura ma come dice Stocchi “bisogna stare attenti perchè il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza ma l’illusione di sapere”.


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Cinquanta anni in vasca per il professor Bovi: “Ma ogni giorno i ragazzi mi insegnano qualcosa” http://ifg.uniurb.it/2015/04/22/ducato-online/cinquanta-anni-in-vasca-per-il-professor-bovi-ma-ogni-giorno-i-ragazzi-mi-insegnano-qualcosa/71614/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/22/ducato-online/cinquanta-anni-in-vasca-per-il-professor-bovi-ma-ogni-giorno-i-ragazzi-mi-insegnano-qualcosa/71614/#comments Wed, 22 Apr 2015 21:34:29 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71614 Il rettore dell'Università degli Studi di Urbino Vilberto Stocchi premia il professor Giuseppe BoviURBINO – “È come un padre”, “un maestro incredibile e carismatico”. Per chi era ieri pomeriggio a festeggiarlo Giuseppe Bovi è questo. Studenti universitari, bambini, rappresentanti federali e anche il rettore dell’Università di Urbino Vilberto Stocchi erano in sala per salutare il professor Bovi. Un professore serio, duro ma buono come il pane che ha insegnato agli urbinati a nuotare. Insegnante di nuoto all’Isef di Urbino e docente per il Settore tecnico della Federazione italiana nuoto, si è celebrato al collegio Raffaello il suo cinquantesimo anniversario di attività.

Un percorso che comincia tanto tempo fa, negli anni ’60. “Come ogni pesarese – confida Bovi al Ducato – avevo una forte passione per il basket e per il nuoto. Quando iniziai io, l’Isef non era una laurea e c’era solo una piscina coperta di 20 metri quadrati. Erano altri tempi”.

“Ho sempre lavorato in piscina. Sono diventato istruttore federale e ho iniziato a lavorare qua a Urbino all’Isef a 27 anni. Ho scritto cinque libri e fondato la Robur Tiboni Volley – continua Bovi- ma quello che mi ha fatto stare in vasca per tutto questo tempo è stato principalmente insegnare ai bambini a nuotare”.

Proprio il suo modo di intendere il nuoto lo ha reso noto nel settore. È stato uno dei primi in Italia a intendere il nuoto come una disciplina educativa e non solo un modo di formare fisicamente gli allievi in vista dell’agonismo. “Nei primi anni mi colpiva molto vedere i bambini piangere a bordo piscina. Mi chiedevo il perché di questa paura, per me il nuoto era una cosa bella” afferma Bovi. “Questo desiderio di capire mi ha portato a iscrivermi a sociologia e a pedagogia. Così ho sviluppato un approccio metodologico al nuoto che partisse dal bambino”.

Molti studenti del professor Bovi erano presenti all'eventoQuesta passione si è tradotta in anni di insegnamento “al cui centro metto il rapporto meraviglioso con i miei studenti. Certo, li boccio e mi arrabbio perché studiano poco –sorride il prof – ma lo faccio solo per farli comprendere fino in fondo le cose”.

Una carriera di alto livello e piena di soddisfazioni, ma dopo cinquant’anni forse gli stimoli cominciano a scemare. Al professore brillano gli occhi: “Neanche per sogno. Io posso solo ringraziare i bambini che accompagno in vasca la prima volta. Loro mi hanno insegnato e mi insegnano ogni giorno qualcosa di nuovo. A colpirmi quotidianamente sono il loro stupore e la sorprendente razionalità con cui ti seguono in acqua”.

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Università, il polo distaccato di Pesaro attivo fino al 2017, poi gli studenti andranno a Urbino http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-notizie-informazione/il-polo-distaccato-universitario-di-pesaro-rimarra-attivo-fino-al-2017-poi-gli-studenti-andranno-a-urbino/71291/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-notizie-informazione/il-polo-distaccato-universitario-di-pesaro-rimarra-attivo-fino-al-2017-poi-gli-studenti-andranno-a-urbino/71291/#comments Tue, 21 Apr 2015 12:57:35 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71291 [continua a leggere]]]> URBINO – Il Senato accademico ha deciso: gli studenti che hanno cominciato i loro studi a Pesaro a partire dall’anno accademico 2014/15, concluderanno il loro percorso a Pesaro. Il polo universitario distaccato dell’università di Urbino proseguirà la sua vita accademica fino al 2017, quando i suoi corsi di laurea saranno definitivamente accorpati nella sede centrale.

“Dal prossimo anno l’università specificherà che il corso di studio non terminerà in un’unica sede”, ha spiegato Anna Guerra, rappresentante degli studenti al Senato. Per chi inizierà una laurea triennale il prossimo anno accademico, cioè nel 2015-16, significherà finire il terzo anno alla sede centrale di Urbino. Per l’anno successivo arriveranno maggiori specifiche dal prossimo Cda dell’Università previsto il 30 Aprile. Intesa sull’accordo tra l’associazione Agorà e il rettore Vilberto Stocchi. Su un solo aspetto le due posizioni divergevano: il rettore avrebbe voluto, sin dal prossimo anno accademico, far confluire i nuovi iscritti (dall’ottobre 2015) direttamente a Urbino. Lella Mazzoli, direttrice del dipartimento di Scienze della comunicazione, e Piero Toffano, direttore del dipartimento di Studi internazionali, hanno però appoggiato la posizione degli studenti, che alla fine è risultata quella votata dall’assemblea. Stocchi ha poi precisato che la decisione è stata presa all’unanimità: “L’aggiunta di questo elemento funzionale mi è stato proposto dalla Mazzoli e Toffano prima dell’assemblea, ed è stato giusto accoglierlo”.

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Festival del giornalismo culturale, da Urbino e Fano in diretta su Periscope http://ifg.uniurb.it/2015/04/13/ducato-online/festival-del-giornalismo-culturale-da-urbino-e-fano-in-diretta-su-periscope/70478/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/13/ducato-online/festival-del-giornalismo-culturale-da-urbino-e-fano-in-diretta-su-periscope/70478/#comments Mon, 13 Apr 2015 14:34:25 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70478 Leggi Dorfles: "La rete ha dei limiti"
Il programma completo]]>
festival_1URBINO – Il prossimo Festival del giornalismo culturale andrà in diretta su Periscope, l’app di Twitter che permette di trasmettere video live. Non sarà l’unica novità. La terza edizione dell’evento infatti si terrà in due sedi: Urbino, il 23 e 24 aprile e a Fano il 25 e il 26. “L’elemento più significativo di quest’anno – ha spiegato Giorgio Zanchini, direttore dell’evento, durante la conferenza stampa di presentazione del festival che si è tenuta sabato nella sede del rettorato dell’Università di Urbino – è la struttura bicefala, la scelta della doppia sede. È evidente il legame tra promozione della cultura e benessere del territorio e le Marche in questi anni stanno andando nella direzione corretta”.

LEGGI  Dorfles: “La rete ha dei limiti” – Il programma completo

A teatro, lo spettatore partecipante. Il Sanzio e il teatro della Fortuna ospiteranno le quattro sessioni di studio sul rapporto tra cultura e media. Venerdì 23 i protagonisti saranno la carta stampata e il web, mentre sabato 24 si esamineranno la radio e la televisione. “Analizzeremo le nuove forme di trasmissione della cultura nell’era della rivoluzione digitale – ha sottolineato Lella Mazzoli, direttrice del festival – e lo faremo in due cornici eccezionali: il teatro Raffaello Sanzio a Urbino e il teatro della Fortuna di Fano”. Secondo i direttori dell’evento, dall’anno scorso, quando le porte del teatro si sono aperte per ospitare alcuni eventi del festival, è cambiata anche la forma di partecipazione da parte del pubblico e gli incontri si sono trasformati in quello che viene definito “un dialogo continuo” con i relatori. E per chi non potrà essere presente agli eventi ci sarà la possibilità di seguirli in streaming. “Un esperimento importante che sottolinea la potenzialità dei nuovi strumenti nell’era dei social” secondo la direttrice.

La ricerca. Il 23 aprile, inoltre, sarà presentata in anteprima la ricerca dell’Osservatorio News-Italia su: informazione e serialità. “Un’indagine sull’uso e sulle relazioni fra media digitali, tradizionali e mainstream – ha spiegato la direttrice Mazzoli – nel loro utilizzo collegato alla serialità, analizza le modalità e le pratiche con le quali diversi pubblici seguono le serie televisive e sul web. Assicuro che i risultati sono stati sorprendenti”.

Registri e linguaggi diversi. “Con questa edizione – ha aggiunto Zanchini – vogliamo intrecciare i linguaggi dei soggetti coinvolti: ricercatori dell’università, giornalisti e ragazzi delle scuole e dei corsi di laurea”. Ogni sessione, infatti, sarà introdotta da un giovane studioso dell’università o un praticante giornalista che farà il punto sullo stato dell’arte in ciascun media. Cinema, musica e arte saranno coprotagoniste dell’evento con la partecipazione dei ragazzi dell’Istituto Superiore per le industrie Artistiche, degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, dei giovani del conservatorio di Pesaro. La serata del 25 aprile sarà dedicata al cinema e alle nuove forme di narrazione sul grande schermo.

Espansione territoriale e benessere. Anche Vilberto Stocchi, rettore dell’Università plaude alla scelta dell’espansione del festival: “Il festival fa parte delle iniziative di alto livello che l’ateneo vuole proporre, espandendosi in tutto il territorio e non solo nella città ducale. Con il coinvolgimento di Fano abbiamo rafforzato questo aspetto”. Il tema di questa edizione è “promuovere la cultura conviene” e la giornata del 26 aprile sarà interamente dedicata a questo argomento. “Le risorse del nostro territorio sono molte – dicono il sindaco di Urbino Maurizio Gambini e l’Assessore alla Cultura del Comune di Fano, Stefano Marchegiani – e la promozione culturale è fondamentale. Bisogna rafforzare i legami e gli scambi”.

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Festival del giornalismo culturale, la presentazione sabato 11 al Rettorato http://ifg.uniurb.it/2015/04/08/ducato-notizie-informazione/festival-del-giornalismo-culturale-la-presentazione-sabato-11-al-rettorato/70007/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/08/ducato-notizie-informazione/festival-del-giornalismo-culturale-la-presentazione-sabato-11-al-rettorato/70007/#comments Wed, 08 Apr 2015 10:07:53 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70007 [continua a leggere]]]> URBINO, 9 APR – Il Festival del giornalismo culturale è alle porte: sabato 11 aprile si terrà la conferenza stampa di presentazione della 3° edizione, alle ore 12 nell’aula magna del Rettorato dell’Università di Urbino. Saranno presenti il Rettore Vilberto Stocchi,i direttori del Festival Lella Mazzoli e Giorgio Zanchini, il sindaco di Urbino Maurizio Gambini e il sindaco di Fano Massimo Seri.  Quest’anno il festival non si terrà  solo a Urbino, si sposterà infatti a Fano nelle due giornate conclusive, sabato 25 e domenica 26 aprile.

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Ducato Tv n. 1 – 1 aprile 2015 http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducatotv/ducato-tv-n-1-1-aprile-2015/69845/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducatotv/ducato-tv-n-1-1-aprile-2015/69845/#comments Wed, 01 Apr 2015 16:25:21 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69845 URBINO – Torna il Ducato Tv. La prima edizione del nuovo biennio tratterà il problema della viabilità e della sicurezza sulle strade dissestate della provincia di Pesaro e Urbino. Abbiamo fatto un viaggio sulla provinciale metaurense, che collega Fermignano a Urbania: un pericoloso percorso a ostacoli raccontato dalle nostre telecamere. Ne abbiamo parlato con il sindaco di Urbania Marco Ciccolini.

A distanza di 5 anni, i lavori al cantiere dell’ex L.a.r. di Fermignano sono ancora bloccati. Doveva essere un punto di riferimento per la città ma oggi non è altro che un deposito abbandonato. Le recinzioni sono rovinate e i bambini possono entrare facilmente. Lì giocano tra ferri arrugginiti e calcinacci. Per il sindaco Giorgio Cancellieri la colpa è della crisi.

È stata sepolta la capsula del tempo: un contenitore con oggetti e ricordi dei giorni nostri, che sarà aperta tra 100 anni. Abbiamo chiesto ai cittadini cosa hanno donato ai posteri.

Ottimo inizio di Valentino Rossi, che in Qatar ha vinto il primo gran premio del motomondiale 2015. Siamo stati a Tavullia, a trovare la famiglia del campione. Il padre, emozionatissimo, ci ha raccontato i progetti e le aspettative del numero 46, ma anche le paure di un genitore con un figlio in pista.

“La Muta” di Raffaello Sanzio è tornata a Urbino e sarà in esposizione al Palazzo Ducale fino al 5 maggio. Il quadro era tra i dipinti trafugati nel 1975 e ritrovati in Svizzera un anno dopo. Abbiamo parlato del restauro del quadro con Maria Rosaria Valazzi, la sopraintendente ai beni artistici delle Marche.

Dalla classica al rock: così si avvicinano i ragazzi alla musica. La big band “L’Aurora” di Michele Quagliani si è esibita al teatro Sanzio di Urbino, in un concerto gratuito per gli studenti.

Caporedattore: Jacopo Salvadori.

Conduttrice: Serena Santoli.

In redazione: Daniela Larocca, Riccardo Marchetti, Gianmarco Murroni, Michele Nardi, Martina Nasso, Andrea Perini, Nicola Petricca, Giorgio Pinotti, Rita Rapisardi, Valentina Ruggiu, Anna Saccoccio, Antonella Scarcella e Marco Tonelli.

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Urbino, laurea ad honorem per Bernard Manin. “Democrazia imperfetta, ma è questa la sua forza” http://ifg.uniurb.it/2015/03/25/ducato-online/urbino-laurea-ad-honorem-per-bernard-manin-democrazia-imperfetta-ma-sopravvivera/69090/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/25/ducato-online/urbino-laurea-ad-honorem-per-bernard-manin-democrazia-imperfetta-ma-sopravvivera/69090/#comments Wed, 25 Mar 2015 14:31:40 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69090 Bernard Manin riceve la laurea in "governo e comunicazione politica"

Bernard Manin riceve la laurea in “Governo e comunicazione politica”

URBINO – Bernard Manin, uno dei più autorevoli studiosi mondiali di scienza e filosofia politica, è stato insignito nella mattinata del 25 marzo della Laurea ad honorem in “governo e comunicazione politica” dall’università Carlo Bo di Urbino.

Manin, francese, direttore dell’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi e professore alla New York University, è noto soprattutto per i suoi studi sulla “democrazia rappresentativa” e sulla “democrazia deliberativa”.  La sua opera più importante, Principes du governement représentatif (Principi del governo rappresentativo), è considerato un classico della letteratura internazionale sulla teoria della democrazia e sul nesso tra rappresentanza, elezioni e legittimazione.

“È una giornata molto importante per me – ha detto Manin – questo riconoscimento, che ricevo da una prestigiosa università del continente, è la consacrazione di quarant’anni di studio sulla questione della democrazia”. Uno studio, continua Manin che ha messo insieme “due prospettive, quella dei filosofi della politica come me e quella dei politologi, che invece sono gli  scienziati della politica”. “Manin è un personaggio di rilievo internazionale, la sua presenza è per noi motivo di onore e prestigio – gli fa eco il rettore della Carlo Bo Vilberto Stocchi - i suoi studi su rappresentanza e democrazia fanno riflettere, sono di assoluta attualità. Il nostro ateneo deve continuare su questa strada, unendo cioè all’attività didattica eventi di grande importanza come questo”.

Bernard Manin durante la consegna della laurea

Bernard Manin durante la consegna della laurea

A Manin si deve l’introduzione, in tempi non sospetti, del concetto di “democrazia del pubblico”. In una società in cui i partiti, che a lungo hanno svolto un ruolo cruciale nella mediazione tra cittadini e istituzioni,  sono entrati in crisi, il processo democratico è oggi dominato dalla figura del leader carismatico, che si relaziona direttamente con l’elettorato tramite i media. In questa nuova forma di governo rappresentativo, la politica abbandona le ideologie e si trasforma in uno show: i  cittadini svolgono il ruolo di popolo-elettore  dopo aver assistito allo spettacolo della campagna elettorale messo in atto da professionisti specializzati.

Proprio di questo si è parlato nel seminario “Dopo la democrazia del pubblico. Quali democrazie?”, tenutosi martedì 24 marzo a Urbino nella sede di scienze politiche e sociali di piazza Gherardi e al quale ha partecipato lo stesso Manin. Lo studioso francese ha anzitutto chiarito che preferisce parlare di governo rappresentativo, perché “la democrazia è una forma di governo e quindi di potere. È un concetto sbagliato, il governo rappresentativo è molto più efficace”.

Da come ne parla nel suo libro, la democrazia del pubblico sembrerebbe la fase terminale del sistema democratico. Manin però non la vede così: per lui la democrazia ha, rispetto agli altri sistemi, “il vantaggio di essere imperfetta. Questa imperfezione è il suo principale punto di forza perché la rende più duttile, in grado di rinnovarsi e adattarsi ai cambiamenti. Certo la realtà di oggi presenta diversi fattori che mi preoccupano e che potrebbero mettere a rischio la democrazia rappresentativa, ma questa è piena di risorse e sono certo che saprà trasformarsi e sopravvivere”.

Altro punto di forza della democrazia è il fatto che permette di “considerare gli oppositori come interlocutori, non come traditori da abbattere. Riesce a esaltare il conflitto all’interno della società rendendolo non violento”. Ma basandosi la democrazia sul dibattito al suo interno, può il sistema limitare la libertà di manifestazione del pensiero senza snaturarsi? “Le parole di per sé non sono un problema – sostiene Manin – lo diventano quando si tramutano in azioni. Perciò è legittimo punire certe manifestazioni del pensiero, se incitano altre persone alla violenza”.

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http://ifg.uniurb.it/2015/03/25/ducato-online/urbino-laurea-ad-honorem-per-bernard-manin-democrazia-imperfetta-ma-sopravvivera/69090/feed/ 0
Chiusura Pesaro Studi, studenti di fronte al rettorato: “Cattiva informazione, la sede funziona bene” http://ifg.uniurb.it/2015/03/17/ducato-notizie-informazione/chiusura-pesaro-studi-studenti-di-fronte-a-magistero-cattiva-informazione-la-sede-funziona-bene/68363/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/17/ducato-notizie-informazione/chiusura-pesaro-studi-studenti-di-fronte-a-magistero-cattiva-informazione-la-sede-funziona-bene/68363/#comments Tue, 17 Mar 2015 12:06:17 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=68363 Gli studenti protestano di fronte al rettorato contro la chiusura di Pesaro Studi

Gli studenti protestano di fronte al rettorato contro la chiusura di Pesaro Studi

URBINO – Circa 40 studenti sono raccolti davanti alla sede del rettorato a Urbino per protestare contro la chiusura di Pesaro Studi. Questa mattina una delegazioni studentesca ha incontrato il rettore dell’Università Vilberto Stocchi per discutere sul trasferimento nella sede di Urbino dei corsi di Lingue orientali e Scienze della comunicazione dislocati a Pesaro. Presenti anche alcuni professori. Gli studenti sperano di poter finire gli studi prima della chiusura definitiva della sede e lamentano una cattiva informazione da parte dell’Università in merito alla vicenda.

“Siamo delusi, soprattutto dalla mancanza di comunicazione – dicono alcuni studenti di lingua cinese – ci siamo mobilitati perché siamo convinti che la sede funzioni bene e che rappresenti un’opportunità per tutti. Se venisse spostata per noi sarebbe un cambiamento drastico. Ma siamo ottimisti, confidiamo nelle istituzioni accademiche”.

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